PREGHIERA DI SANTA GERTRUDE che può liberare mille anime dal purgatorio e salvare mille anime ancora viventi sulla terra, dalla dannazione eterna
Nostro Signore disse a Santa Geltrude la Grande che la seguente preghiera libererebbe mille anime dal Purgatorio ogni volta che venga detta con amore.
La preghiera è stata poi estesa anche ai peccatori viventi.
Eterno Padre, io offro il Preziosissimo Sangue del Tuo Divin Figlio, Gesù, in unione con le Messe dette in tutto il mondo, oggi, per tutte le Anime sante del Purgatorio per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, quelli della mia casa e dentro la mia famiglia.
Amen
Eterno Padre io ti offro per mezzo di Maria il preziosissimo sangue del tuo Divin Figlio ,Gesù, le sue piaghe,lacrime,il suo cuore trafitto,la sua passione atto per atto e delle 24 ore, tutti i suoi meriti e atti, in unione con le Messe dette in tutto il mondo oggi e nell’eternità,per tutte le anime del purgatorio,per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, per quelli della mia casa e dentro la mia famiglia , amen, e la offro a nome di tutti, nella Divina Volontà .
(questa preghiera lo modificata per arricchirla di piu’ grazie immense ; aggiungendo la parola finale :”nella Divina Volontà” metto tutta la preghiera dentro la Divina Volontà e Gesù la sentirà ovunque perchè la divina volontà si trova ovunque come dice Gesu’ a Luisa Piccarreta ed in vece di dire: ” in unione a tutte le messe che si celebrano ora nel mondo” io dico : in unione di tutte le messe nell’eternità” per me e molto meglio perchè l’offerta del prezioso sangue di Gesù l’ offriamo in unione a tutte le messe passate ,presenti e future che sono di numero maggiore di quelle che dice santa Gertrude e ho aggiunto anche l’offerta di tutto quello che Gesù è ed ha ed ha fatto come :” il cuore suo trafitto sgorgante sangue ed acqua come sorgente d’infinita misericordia per noi e le sue santissime piaghe la sua passione atto per atto che ha sofferto in tutta la sua vita e la sua passione finale delle 24 ore perchè leggendo tutte le rivelazione degli altri Santi come ,Margherita Alacoque sul cuore di Gesù, di Maria Marta Chambon sulle santissime piaghe di Gesù, di Santa Faustina Kowalska sulla passione di Gesù , di suor Amalia sulle lacrime di Maria, e le rivelazioni sulle 24 ore della passione di Luisa, mi sono reso conto che ogni cosa che Gesù ha fatto e patito è importante per ottenere tutti i tipi di grazia che ci abbisognano).
ATTO D'AMORE E DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA E DI GESU'
(DI GIUSEPPE MESSINA)
Oh mia dolcissima e bellisima sposa, Maria, quegli occhi tuo mi fan venir meno ; il gusto più bello del mio tenero cuore è sempre rivolto al tuo amantissimo cuore immacolato e non ne sa fare a meno di desiderare il tuo infuocato e purissimo Amore; il tuo fascinoso e bellissimo sguardo mi attira in un mare immenso di desiderio d'amore e di abbracciarti e stringerti con mille baci senza mai più lasciarti.Passo notti e giorni a pensarti e a desiderarti ,ma tu anche se so benissimo che mi ami immensamente ancora ti nascondi come fa una giovane e tenera colombella timida che fa ansimare il cuore del suo pretendente; non mi lasciare ancora una volta senza che ci sfoghiamo in amore, non sai tu che vivo solo di te che sei l'immagine perfetta del mio dolcissimo Gesù, se Lui mi fa penare molto perchè è Dio anche di giustizia, lo vuoi fare anche tu mia diletta colombella?, e che farò da solo senza il tuo leggiadro viso di dolce fanciulla amabile? ; che si uniscano i nostri cuori in un unico cuore, cosi' resterò anche unito al cuore infinito di Gesù misericordioso e troverò pace e riposo nel mio delirar d'amore; viene mia colombella andiamo girando nel Divino Volere e nel cielo sorvolando il nostro creato con le mani giunte e cantiamo il nostro amore nei campi di luce immensa del Divino Volere e del paradiso e della terra,facciamo gioire tutto l'empireo con il nostro Amore, e per l'immenso amore che ti porto, mi immolo nell'altare del tuo dolcissimo cuore immacolato come agnello pasquale ,per la salvezza e felicità immensa di tutti i cuori umani nostri figli,che rischiano di non conoscere mai l'amore Divino che Dio ha messo nel tuo immenso cuore, doniamo a loro il tuo cuore immacolato e quello di Gesù, prendendoci i loro cuori per sempre e la loro volontà umana che causa tanta loro rovina e perdizione, mettiamo sempre in tutti i loro atti e nella loro volontà quelli nostri e la perfettissima somiglianza a voi, mi dono a tutti nella mia immolazione d'amore a te, mio tutto , mia colombella sposa; non vuoi tu accettare questo mio sacrificio per te e per il dolcissimo Gesù? so che ne sarai felicissima ed io come mio attestato di vero amore , mi offro , mi consacro, mi dono tutto a te:volontà, memoria,intelletto,divinità,corpo anima e spirito,cuore,tutte le mie azioni divine e tutto ciò che ho e che sono, perchè tu ne disponga a tuo libero piacimento per i tuoi giusti e misericordiosi disegni su tutto il patrimonio del nostro amabilissimo Padre celeste, fai di me, disponi di me come pare e piace a te, senza riserva alcuna, anche se saranno croci infiniti d'amore per la salvezza di tutte le creature e del creato e per glorificare infinitamente il Padre, il Figlio tuo e lo Spirito , nostro sposo; non ne sei contenta mia immacolata sposa? dimmi di si e mille volte ,si, che io ne rimarrò quietato che mi son donato a te tutto per il tuo amore, e adesso che mi sono donato tutto, tutto a te,non vuoi tu donarti tutta a me senza alcuna riserva per poterci sfogare alla pari in amore ed unire i nostri cuori per sempre?,ah certo che si,mia colombella,adesso non ti nascondere mai più da me, me lo giuri vero? ed io te lo giuro che sarò tutto, tutto tuo,senza alcuna riserva;vieni, vieni , vieni mia amata, il bacio ci aspetta, con le carezze e gli sguardi di dolcezza, con i cuori deliranti d'amore daremo sfogo totale al nostro Amore sponsale; giuro di esserti sempre fedele nella vita e nella morte ,nella gioia e nel dolore , nella volontà,memoria ed intelletto,nei miei sentimenti,pensieri e desideri, sguardi e parole, palpiti e respiri, passi ed opere in tutte le mie azioni; tu sei mia sposa per sempre e uniamoci sempre per creare con la forza creatrice dello Spirito Paraclito e con Luisa Piccarreta un infinità di veri figli del Divino Volere simili in tutto a noi, nel vostro materno e verginale grembo creiamoli oh Madre e Regina del Divino Volere. Firmo a nome mio e di tutti con il mio sangue ed imprimo la mia impronta digitale intinta nel mio sangue questa consacrazione d'amore ,consacrandomi e offrendomi totalmente a nome mio e di tutti, specialmente la nostra volontà ed il nostro cuore e ci consacriamo anche al cuore infinitamente misericordioso di Gesù, alla sua Volontà , al Padre ,allo Spirito Santo ,al cuore di Luisa Picc.,a san Giuseppe, Michele ,Gabriele, Raffaele Arc., Padre Pio,Santa Margherita Alacoque,Sant'Eugenia Ravasio, Suor Consolata Betrone, Josefa Menendez, Faustina Kowalska,Papa Francesco,Santa Rita ed ai nostri Angeli custodi e Santi Protettori ,Patroni e Compatroni,Giovanni Evang. ed al Battista con giuramento e voto eterno e prendo la Santissima Trinità e tutta la corte celeste e la Divina Volontà mia dirigente come testimoni,Amen , amen ,amen ;nella Divina Volontà metto questa mia prece e offerta di consacrazione e tutti i nostri atti.
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SE GLI APOSTOLI DEL TUO CUORE POTESSERO COMPRENDERE CIO' CHE RISERBI PER LORO!
"Gesù mi svelò le intime sofferenze del suo Cuore provocate dall'infedeltà di anime a Lui consacrate".
"Vidi Gesù, il Cuore divino, bello, immensamente bello, radiosamente bello, e una bambina di circa 6 anni (l'anima mia).
Gesù, con tenerezza infinita, direi con passione infinita, mi strinse al Suo Cuore, con tutte le forze, e parve esaurirsi, dandosi perdutamente all'anima mia, appagando tutti i miei sconfinati desideri, rinnovandomi tutte le Sue magnifiche promesse d'amore e di anime.
Un'ora durò il nostro colloquio e sempre rimasi stretta al divin Cuore.
Egli mi teneva appassionatamente e compresi l'amore e le gioie e i gaudi infiniti riservati a coloro che amano il Cuore di Gesù.
Oh Gesù, se gli Apostoli del Tuo Cuore, potessero comprendere ciò che Tu riserbi per loro nel Tuo Cuore Divino!
Compresi che quel Cuore era grande, immenso; gustai le dolcezze indescrivibili in un torrente di luce e sentii di essere amata alla follia, ed intuii pure che ciò che io gustavo era riservato a tutti coloro che ameranno il Cuore di Gesù e che questo Cuore divino racchiuderà per l'eternità, in un amore infinito, tutti gli amanti Suoi.
Rapita in un'estasi d'amore ascoltavo il Cuore divino, che parve esaurirsi nel darmi tutto, tutto, tutto ciò che di bello, di grande e di santo potevo aspirare.
Rinvenni, col viso inondato di pianto per la troppa emozione.
Il primo pensiero che ebbi fu: Che cosa sarà mai il Paradiso!
E se a me il Cuore divino riservava tanto, a me che di Apostola non che il desiderio, che cosa riserverebbe per i veri Apostoli Suoi, che con fatiche e sudori e sofferenze cercavano di farLo regnare nel mondo"?
IL CUORE APERTO
"Dopo che Gesù era già morto sulla croce, uno dei soldati gli aprì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua.
Squarciato il fianco, si poté constatare che Egli era proprio morto per la malattia del suo Cuore, ossia per l'amore del suo Cuore.
Nostro Signore ha voluto che il suo costato venisse aperto perché potessimo vedere i pensieri del suo Cuore, pensieri di amore per noi, creature formate a sua immagine e somiglianza e suoi figli amati.
E così ci rendessimo conto di quanto Egli desideri colmarci di grazie e donarci il suo stesso Cuore.
Il secondo motivo è perché andiamo a Lui con fiducia totale, per ritirarci e nasconderci nel suo costato, al riparo dagli assalti del nemico, per trovare lì pace e riposo.
Infatti Egli ha permesso che gli fosse aperto il costato proprio per accoglierci in esso con una benevolenza e un amore che non hanno uguali.
Il fianco trafitto del Salvatore ci svela come Egli abbia scelto la morte di croce per testimoniare l'amore che aveva per noi.
Un solo sospiro del suo Cuore sarebbe stato più che sufficiente per salvarci, ma Egli non poteva essere appagato se non fosse morto proprio d'amore.
Infatti più si ama, più si desidera soffrire per la persona amata.
E' un fatto incomprensibile che Dio ci abbia tanto amato da lasciar morire il proprio Figlio per noi che avevamo meritato la morte.
Il Figlio di Dio muore su una croce: chi ve lo ha messo?
Certamente l'amore.
Ora, poiché è certo che è morto d'amore per noi, il minimo che possiamo fare è vivere d'amore per Lui.
Guarda il Salvatore sulla croce: Egli ci conosceva tutti per nome e per ciascuno formulava pensieri d'amore, per te diceva al Padre: "Prendo su di me tutti i peccati, soffrirò i tormenti della morte affinché egli non perisca.
Che io muoia purché egli viva"!
Così con tenerezza materna, il Cuore divino prevedeva, disponeva, otteneva per ciascuno di noi tutti i benefici e le grazie di cui godiamo.
Che cosa può temere chi si sa amato in tal modo?
Stringiti dunque al Cuore di Gesù come un bimbo a sua madre.
Egli ti porterà, ti solleverà, ti condurrà fra i sentieri sassosi di questa vita mortale.
Egli ti porterà, ti solleverà, ti condurrà fra i sentieri sassosi di questa vita mortale.
Se guardi spesso il Cuore del Signore è impossibile che tu non lo trovi sommamente amabile perché è un Cuore estremamente dolce, soave, condiscendente, così innamorato di noi misere creature, così disposto a fare grazia ai miseri, così buono verso quanti si pentono!
Là, nel Suo Cuore trafitto leggo scritto col Suo Sangue il mistero del Suo amore, adoro la testimonianza inestimabile della Sua immensa misericordia.
Per la larga apertura che la lancia fece nel costato del mio buon Maestro io penetro fino al Suo Cuore, lì vi riposo nella misericordia del mio Dio, lì trovo ogni bene.
Io voglio stabilire la mia dimora nella ferita che la lancia ha aperto nel costato del mio Gesù, lì, in quella fornace di amore.
Presso questo focolaio ardente si rianimerà la fiamma spesso languente del mio amore.
Signore, il tuo Cuore è la vera Gerusalemme: concedimi di sceglierlo per sempre come luogo del mio riposo.
Abitando in questa città divina io berrò a lunghi sorsi alle fonti del mio Salvatore, accosterò le mie labbra al sangue che ne stilla, me ne inebrierò e in questa santa ebrezza andrò cantando per le vie di Gerusalemme l'alleluia dell'amore".
PAROLE DI GESÙ A SUOR ANTONIETTA PREVEDELLO
"Se al mio Sangue chiedi la purezza, ti purificherà l'anima, il cuore, l'occhio, lo spirito, trasfondendo in te la mia stessa purezza."
"L'anima che stabilisce la sua dimora nelle mie piaghe, e specialmente in quella del Costato, è difesa da ogni tentazione: a poco a poco si attutiscono in essa le esigenze della vita naturale, perde la conoscenza delle cose caduche per ricordare soltanto quelle eterne."
“Ogni volta che l'anima bacia le ferite del Crocifisso merita che io baci le piaghe della sua miseria e dei suoi peccati”.
Io ricompenso con sette mistici doni, quelli dello Spirito Santo, atti a distruggere i sette peccati capitali, quelli che baciano per adorazione le piaghe sanguinanti del mio Corpo."
"Immergi ogni preghiera, ogni azione, ogni pensiero, ogni palpito, ogni atto nel Sangue delle mie piaghe: usciranno santificati e saliranno come fiamma di amore a Dio, e scenderanno come pioggia di espiazione nel purgatorio."
PER SAPERE DELLE RIVELAZIONI A SUOR CONSOLATA BETRONE IN FORMA CARTACEO :
http://www.consolatabetrone-monasterosacrocuore.it/page/index.html
http://www.consolatabetrone-monasterosacrocuore.it/page/ITA/index.html
IL SACRO VANGELO DI MATTEO DALLA BIBBIA DI GERUSALEMME
LA GENEALOGIA DI GESU' HO POTUTO CONSTATARE CHE IN 2 VANGELI QUELLO DI MATTEO E QUELLO DI SAN LUCA ,CAMBIANO I PADRI DA SAN GIUSEPPE FINO A DAVIDE ,FORSE PERCHE' GIUSEPPE EBBE 2 PADRI ,PROBABILMENTE IL PRIMO PADRE GLI ERA MORTO E SUA MADRE SI ERA SPOSATA DI NUOVO CON UN ALTRO, CONTINUANDO A PENSARE SULLA GENEALOGIA DI GESU' FIGLIO DI DAVIDE POSSIAMO CONSTATARE CHE IL MONDO ALLA NASCITA DI GESU' NON POTEVA AVERE MAI MILIONI DI ANNI COME DICONO GLI SCIENZIATI MA MIGLIAIA DI ANNI, E SUI 4000 ANNI,DIFATTI DA ALCUNE RIVELAZIONI FATTE A SANTA ANNA KATERINA EMMERICK E ALLA SERVA DEL DIVINO VOLERE LUISA PICCARRETA GESU' CONFIDA CHE LUI APPARI' NEL MONDO VICINO ALL'ANNO 4000,E DICE CHE OGNI 2000 ANNI IL MONDO SUBISCE UNA PURIFICAZIONE, DI CUI LA PRIMA SI EBBE CON L'ACQUA DILUVIANA, LA SECONDA CON IL SUO SANGUE ED ACQUA SPARSI TOTALMENTE SU TUTTE LE ANIME ,LA TERZA ,COME DICE SAN PIETRO APOSTOLO SARA' CON ACQUA E FUOCO; DIFATTI SE L'UOMO DISCENDESSE DALLA SCIMMIA SAREMMO DELLE SCIMMIE MA SICCOME DIO CREO' LA SCIMMIA E ANCHE L'UOMO NOI UMANI DISCENDIAMO SENZA DUBBIO DA ADAMO ED EVA;PERCHE' SE LE SCIMMIE COME DICONO GLI SCIENZIATI SI SONO EVOLUTE DIVENENDO UOMINI PERCHE' LE ALTRE SPECIALMENTE QUELLE CHE VIVONO NEI NOSTRI GIORNI VEDENDO L'UOMO COSI' ENORMEMENTE EVOLUTO NON RIESCE COME HANNO FATTO LE PRIME SCIMMIE AD EVOLVERSI DIVENENDO COME GLI UOMINI?
CAPITOLO 1 VERSETTO 18
PARLA DELLO SPOSALIZIO DI MARIA CON SAN GIUSEPPE
QUI SAN GIUSEPPE DIMOSTRA UNA GRANDISSIMA SANTITA' ,POTEVA FARE LAPIDARE MARIA PERCHE' LA TROVO' INCINTA SENZA CHE LUI LA TOCCO', O SALVARLA DALLA LAPIDAZIONE,RIMANDANDOLA IN SEGRETO(PERCHE' GIUSEPPE CONOSCEVA LA SCRITTURA DOVE DIO CHIEDEVA, MISERICORDIA E NON SACRIFICIO, E DI AMARE IL PROSSIMO COME SE STESSO). SAN GIUSEPPE COME GIUSEPPE IL FARAONE, FIGLIO DI GIACOBBE, (IL SUO NOME POI DIVENNE ISRAELE PER VOLERE DI DIO)AVEVA IL DONO DI INTERPRETARE BENE I SOGNI DI DIO E DI RICEVERE MESSAGGI DA DIO ATTRAVERSO I SOGNI ,PROPRIO COME GIUSEPPE FIGLIO DI GIACOBBE, E COME GIUSEPPE, RICEVETTE ANCHE IL DOMINIO SOPRA TUTTO IL POPOLO DI DIO, MA IN GRADO PIU' ELEVATO, PERCHE' GIUSEPPE FU' IL CAPO DEGLI ISRAELIANI, MA SAN GIUSEPPE LO FU' SU TUTTE LE ANIME;GIUSEPPE FU' IL SECONDO DOPO IL FARAONE, MA SAN GIUSEPPE E' IL VICE RE DEL CIELO DOPO IL RE GESU' ,ED INOLTRE SAN GIUSEPPE E' IL PADRE PUTATIVO DI DIO, CIOE' DI GESU', E CI OTTIENE TUTTO , PERCHE' CIO' CHE CHIEDE A MARIA E A GESU' E' IMPOSSIBILE NEGARGLIELO .SUBITO SAN GIUSEPPE CREDETTE ALL'ARCANGELO GABRIELE, CHE IN SOGNO GLI DISSE DI NON TEMERE DI PRENDERE CON SE MARIA PER SPOSA PERCHE' CIO' CHE E' STATO CONCEPITO IN LEI, E' AVVENUTO PER VIRTU' DELLO SPIRITO SANTO, E GLI CITA LA PROFEZIA DI ISAIA : LA VERGINE CONCEPIRA' UN FIGLIO CHE SARA' CHIAMATO EMMANUELE,SAN GIUSEPPE ESSENDO UN GRANDISSIMO SANTO, COLLEGO' BENE IL MESSAGGIO, PERCHE' LUI CONOSCEVA BENE LE SCRITTURE ,E INOLTRE A QUEI TEMPI SI ASPETTAVA IL MESSIA, E QUESTA PROFEZIA D'ISAIA ERA LA PIU' CONOSCIUTA INSIEME ALL'ALTRA: E TU BETLEMME DI EFRATA NON SEI LA PIU' PICCOLA FRA LE CITTA' DI GIUDA, PERCHE' DA TE USCIRA' UN CAPO CHE SARA' PASTORE DEL MIO POPOLO ,ISRAELE. GIUSEPPE ERA DI BETLEMME ,E QUANDO MARIA, CHE VIVEVA NEL TEMPIO DI DIO PER OBBEDIENZA DOVEVA SPOSARSI , FU' SCELTO GIUSEPPE CHE ERA DELLA SUA STIRPE ,E PERCHE' IL RAMOSCELLO FIORI' SOLO A LUI, E NON A GLI ALTRI PARENTI DI MARIA SS.(RIVELAZIONE DI SANTA KATERINA EMMERICK),GIUSEPPE PER ESSERE PADRE PUTATIVO DI GESU' DOVEVA ESSERE SIMILE A GESU', PERCIO' RITENGO CHE SAN GIUSEPPE ERA COMPLETO IN TUTTE LE VIRTU' IN GRADO ELEVATISSIMO RISPETTO AD ALTRE ANIME SULLA TERRA , MENTRE MARIA CHE DOVEVA DARE IL SUO SANGUE E LA SUA SOMIGLIANZA AL FIGLIO SIA CORPORALI CHE SPIRITUALI ERA DI UNA SANTITA' PIU' ECCELSA DI TUTTI GLI ANGELI E GLI UOMINI MESSI INSIEME ; PERCIO' POSSIAMO DIRE CHE MARIA ECCEDEVA SOPRA TUTTE LE SANTITA' CREATE NEL CIELO E SAN GIUSEPPE SOPRA TUTTE LE SANTITA' DELLA TERRA;MARIA DOVEVA SOMIGLIARE IL PIU' POSSIBILE A DIO, INFATTI GESU' RIVELA A LUISA PICCARRETA CHE MARIA NON POTEVA RICEVERE GRAZIE PIU' DI QUELLE CHE AVEVA GUADAGNATO NELLA SUA DIPARTITA DALLA TERRA, PERCHE' ERA ARRIVATA LA DOVE CREATURA PUO' ARRIVARE ,PIU' DI QUELLO NON POTEVA CRESCERE;INFATTI GABRIELE ARC., LA SALUTA :"AVE O PIENA DI GRAZIE" COME DIRE TU SEI COLEI CHE SI RIEMPIRA' AL MASSIMO DI GRAZIE DOVE CREATURA PUO' ASSIMILARE IN SE ; INFATTI SOLO DIO E' INFINITO MA LA CREATURA ANCHE SE E' IMMENSA, DAVANTI A DIO E' FINITA E PICCOLISSIMA.GESU' BAMBINO VOLLE NASCERE DA UOMO PERCHE' PER SALVARE GLI UOMINI DOVEVA PRENDERSI TUTTI I LORO MALI E CASTIGHI, DOVEVA INNESTARSI NELL'UOMO PER FAR PASSARE NELL'UMANITA' , LA SUA DIVINITA' ,LE SUE GRAZIE , LA SUA VOLONTA' ,ED E' PER QUESTO MOTIVO CHE E' DIVENUTO IL CAPO DEL CORPO MISTICO DELLA CHIESA,LA CHIESA E' SOTTO LA GUIDA DEL SUO CAPO, CHE E' CRISTO ,QUINDI, PERCHE' TUTTE QUESTE SETTE RELIGIOSE DISPREZZANO LA CHIESA ED IL PAPA?;NON SANNO CHE DISPREZZANDO IL CORPO DELLA CHIESA DISPREZZANO PURE IL SUO CAPO CHE E' CRISTO? E PERCHE' MOLTI NON CREDONO PIU' AL CATECHISMO DELLA CHIESA E MI RIFERISCO SPECIALMENTE AI SACERDOTI DI ADESSO CHE CAMBIANO TUTTO IL SIGNIFICATO VERO DELLE SCRITTURE E STANNO CAMBIANDO ARBITRARIAMENTE ANCHE L'ATTO DI DOLORE PERCHE' DICONO CHE DIO NON CASTIGA E L'ATTO DI DOLORE INVECE AFFERMA CHE DIO CASTIGA I NOSTRI PECCATI ?. GESU' NACQUE A MEZZANOTTE PERCHE' DOVEVA DISTRUGGERE TUTTE LE TENEBRE DEL MONDO ED IL REGNO DEL PRINCIPE DI QUESTO MONDO CHE E' L'UMANO VOLERE E SATANA, IL TENTATORE; IN QUESTA DATA, CIOE' PER NATALE GESU' VIENE SEMPRE A DISSIPARE LE TENEBRE CHE AVVOLGONO L'UOMO, VIENE AD ILLUMINARE LE MENTI E A RISCALDARE I CUORI, E COME A BETLEMME FU' RECLUSO IN UNA GROTTA PERCHE' NESSUNO LO VOLEVA OSPITARE ,COSI' ADESSO E' RECLUSO NEL TABERNACOLO, ASPETTANDO CHE QUALCUNO GLI APRA IL SUO CUORE E LO FACCIA REGNARE ,SE GESU' FU' POVERO E PERCHE' TUTTI GLI UOMINI NON LO VOGLIONO FAR GOVERNARE COME RE NEI LORO CUORI, LO CONSIDERANO L'ULTIMA COSA DA PENSARE E DA AMARE, ANDANDO APPRESSO A TANTI IDOLI CHE POSSONO ESSERE ANCHE ALTRI AMORI EVANESCENTI E VUOTI,IL VERO AMORE E' GESU' ,E' UN AMORE CHE PORTA FELICITA' IMMENSA , BEATITUDINI CELESTIALI E TANTA PACE;SE GESU' E VENUTO AL MONDO PER MEZZO DI MARIA ,ANCHE NEI NOSTRI CUORI NASCERA' PER MEZZO DI MARIA ,QUINDI AMIAMO MARIA CON GESU' ,CHE SONO UN SOLO CUORE ,QUESTO LO HA RIVELATO SAN LUIGI MARIA DE GRIGNON( DAL LIBRO IL SEGRETO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA); VENNERO I 3 RE MAGI AD ADORARE GESU' BAMBINO SEGUENDO LA COMETA CHE GLI INDICAVA LA VIA,ESSI FANNO MOLTA STRADA PER RAGGIUNGERE LA VERA FELICITA' CHE VENIVA NEL MONDO A SALVARE L'UMANITA' , QUANDO VIDERO IL BAMBINO GESU' ,SI STUPIRONO DELLE SUE CONDIZIONI DI POVERTA' E DEBOLEZZA , PENSAVANO DI VENIRE A TROVARE UN BAMBINO NELLA POTENZA E RICCHEZZA, MA LA LUCE DI GESU', LI COLPI' ,E IL SUO INFINITO AMORE LI ATTIRO' VERSO IL VERO REGNO DI GESU' CHE E' QUELLO DEI CIELI, CIOE' DELL'AMORE E DEL DIVINO VOLERE, QUESTO BASTO' A CONVINCERE I TRE MAGI A LASCIARE MOLTE COSE DEL MONDO E AD ADORARE SOLO LUI , LASCIARONO I LORO DONI CHE SONO L'INCENSO SIMBOLO DELLE PREGHIERE A DIO ,LA MIRRA , SIMBOLO DELLE OPERE DI PENITENZA E DI AUSTERITA', L'ORO SIMBOLO DEL DIVINO VOLERE CHE E' LA VERA COSA PIU' PREZIOSA CHE C'E' IN CIELO ED IN TERRA; DA NOTARSI ,CHE ERANO TRE , COME AD INDICARE CHE VENIVANO PER ADORARE LE TRE PERSONE DIVINE E ONORARE LE TRE PERSONE CHE STAVANO NELLA GROTTA, VENNERO ANCHE AD ADORARE GESU' ,TRE PASTORI E TRE SACERDOTI PER CIRCONCIDERLO(DALLE RIVELAZIONE DI SANTA KATERINA EMMERICK);SE GESU' SI CIRCONCISE L'OTTAVO GIORNO ,VUOLE CHE TUTTI I BAMBINI VENGANO BATTEZZATI SUBITO E LIBERATI DAL POTERE DI SATANA E DIVENIRE FIGLI DI DIO, PER POTER PARTECIPARE ALL'UNIONE CON CRISTO CHE E' IL CAPO DI TUTTI I BATTEZZATI; E SE GESU' , E' FUGGITO IN EGITTO, E PERCHE' , ANCHE NEI NOSTRI GIORNI E IN TUTTI I TEMPI E' PERSEGUITATO DALL'UOMO CHE VUOLE COME SUO PADRONE SATANA ED IL SUO STESSO VOLERE, COSI' CADDE SATANA ,DISPREZZANDO IL VOLERE DI DIO ED ESALTANDO IL SUO CHE SI RIVELO' PER LUI E I SUOI SATELLITI DISASTROSO ,E FU' RINCHIUSO NELLE TENEBRE DELL'INFERNO PER L'ETERNITA', ERODE FU' FIGURA DEL NOSTRO VOLERE ,EGLI NON VOLEVA IL DOMINIO DI ALTRI RE SOPRA DI LUI E COSI' FECE UCCIDERE I SANTI INNOCCENTI, ANCHE I PECCATORI FANNO COSI' , NON VOGLIONO IL DOMINIO DI CRISTO NELLA LORO VITA E NELLA LORO VOLONTA', ED ALLORA LO ABBANDONANO E LO PERSEGUITANO ,GESU' , NEI SUOI SANTI.LA SACRA FAMIGLIA DOPO UN PO DI ANNI IN ESILIO RITORNA IN ISRAELE , QUESTO STA AD INDICARE COME DIO VINCE SEMPRE L'UMANO VOLERE CHE ALLA FINE SI PIEGHERA' AL SUO DOMINIO E LA DIVINA VOLONTA' RITORNERA' DI NUOVO A GUIDARE LA VOLONTA' UMANA COME LO FU' ALL'INIZIO PRIMA DEL PECCATO ORIGINALE.
CAPITOLO 3 DI SAN MATTEO
GIOVANNI APPARE NEL DESERTO DELLA GIUDEA DICENDO PENTITEVI PERCHE' IL REGNO DI DIO E' VICINO; GESU' E' QUESTO REGNO CHE GIOVANNI DICE DI ESSERE VICINO, LUI E' IL PARADISO DEI CUORI BISOGNOSI DI PACE, BASTA UN SINCERO PENTIMENTO DEI PROPRI PECCATI PER FARE ENTRARE NEI NOSTRI CUORI GESU' , RENDETE DIRITTI I SENTIERI, ABBASSATE LE COLLINE , I MONTI, E OGNI VALLE SIA RIEMPITA, CIOE' ,TUTTO DEVE DIVENIRE AGEVOLE PER LA CAMMINATA VERSO DI DIO, SENZA TUTTI QUEI PESI CHE L'UOMO SI PORTA NELLA SUA COSCIENZA, E INOLTRE SI DEVE CERCARE DIO CON SEMPLICITA' ,CON AZIONE BUONE E SEMPLICI ,COSA CHE INVECE I FARISEI NON AVEVANO, PREGAVANO NELLE PIAZZE , DIGIUNAVANO SPESSO, RIPETEVANO SEMPRE LE NUMEROSE LEGGI DI MOSE' PER ARRIVARE ALLA VITA ETERNA, MA NON SI PREOCCUPAVANO DI CAMBIARE IL LORO CUORE E RIVOLGERLO AD AMARE,PERCHE' CHI AMA, HA COMPIUTO TUTTA LA LEGGE, GESU' INFATTI DICE :NON FARE A GLI ALTRI QUELLO CHE NON VUOI CHE TI FACCIANO A TE, QUI STA LA LEGGE ED I PROFETI, E TUTTO QUI ; I PROFETI SI SONO SANTIFICATI SEGUENDO LA PROPRIA COSCIENZA, CIOE' QUELLA DI NON FARE DEL MALE A GLI ALTRI , MA FACENDO QUELLO CHE TUTTI DESIDERANO GLI SIA FATTO DI BENE ; GIOVANNI VIVE DI POCHI ALIMENTI CHE TROVA NEL DESERTO , QUESTO CI INDUCE A PENSARE CHE DA DIO POSSIAMO TROVARE SOCCORSO ANCHE IN MEZZO ALLA PIU' GRANDE DISPERAZIONE E DESERTO DELL'ANIMA ,NON C'E' PECCATO, CHE DIO NON PUO' PERDONARE, PERCHE LUI E' INFINITAMENTE MISERICORDIOSO , LENTO ALL'IRA E RICCO DI GRAZIA; NUMEROSA FOLLA ACCORREVA A GIOVANNI DA OGNI PARTE D' ISRAELE E DEI DINTORNI, PER ASCOLTARE LA SUA PREDICA , FARSI BATTEZZARE E CONFESSARE I PROPRI PECCATI; QUANDO UN UOMO POSSIEDE LA GRAZIA DI DIO , NON LA POSSIEDE SOLO PER SE ,MA SPECIALMENTE PER TRASMETTERLA AD ALTRI, GIOVANNI DIVENTA UNA FONTE D'ACQUA VIVA PER LE ANIME ASSETATE D'AMORE; QUANDO VENGONO A MANCARE QUESTE FONTI D'ACQUE DIVINE NEL MONDO ,ALLORA SI ASSISTE AD UNA SEMPRE PIU' CRESCENTE DISPERAZIONE E MANCANZE SPIRITUALI ,COME STA ACCADENDO AI NOSTRI GIORNI ;I SACERDOTI DI ADESSO, SENZA DUBBIO SONO DELLE FONTI AVVELENATE CHE STANNO ALLONTANANDO SEMPRE PIU' LE PERSONE DALLA S. MESSA, DAI SACRAMENTI ,DALLE VERITA' CATTOLICHE, DA DIO,E I LUPI DI QUESTO MONDO STANNO DISTRUGGENDO L'OVILE DI DIO;MEDJUGORJE ,PORTO EMPEDOCLE ,LOURDES, FATIMA , SAN GIOVANNI ROTONDO ,LA TERRA SANTA ED ALTRI LUOGHI SACRI SONO LE ANCORE DI SALVEZZA PER MOLTI CHE TROVANO DELL'ACQUA PURA PER LE LORO ANIME E I LORO CORPI ARSI D'AMORE IN QUESTI LUOGHI BENEDETTI . GLI EVANGELISTI SPESSO INGANNANO I CATTOLICI A LASCIARE LA PROPRIA RELIGIONE DICENDO CHE STA SCRITTO :"MALEDETTO L'UOMO CHE CONFIDA NELL'UOMO" E CHE QUINDI IL CONFESSARSI DAL SACERDOTE E 'UN PECCATO,NIENTE DI PIU' SBAGLIATO ,LA GENTE CONFESSA I PECCATI A GIOVANNI E NELLA LETTERA DI SAN GIACOMO APOSTOLO IL SANTO DICE DI CONFESSARE I PECCATI GLI UNI A GLI ALTRI ,PERCHE' CHI CONFESSA LE PROPRIE DEBOLEZZE E' UMILE , E INOLTRE, LI CONFESSA PERCHE' LI VUOLE ESPELLERE FUORI DELLA SUA ANIMA ; CHI NASCONDE I PROPRI PECCATI , SOMIGLIA AI FARISEI, A CUI GESU' DICEVA :VOI DITE DI NON AVERE PECCATI ,E COSI' IL VOSTRO PECCATO VI RIMANE , CHI E' DELLA LUCE VIENE ALLA LUCE, AFFINCHE' LE SUE OPERE BUONE VENGANO CONOSCIUTE, CHI INVECE E' DELLE TENEBRE , NON VOGLIONO VENIRE ALLA LUCE ,PERCHE' NON SIANO SVELATI LE LORO CATTIVE OPERE , ECCO PERCHE' I CATTIVI EVANGELICI VI DICONO DI NON CONFESSARE I PROPRI PECCATI NON VOGLIONO CHE VOI DIVENIATE UMILI, MA VOGLIONO CHE SIATE COME LORO ,CHE NON VOGLIONO FARE USCIRE ALLA LUCE, I LORO CRIMINI ; A QUESTI GESU' DICE : I VOSTRI PECCATI VI RIMANGONO ,PERCHE' VOLETE APPARIRE GIUSTI DAVANTI A GLI UOMINI E NASCONDERE LA VOSTRA CATTIVERIA;MOLTI SI GLORIANO DI ESSERE CATTOLICI , EVANGELISTI, MUSULMANI,ECC., COME SE L'APPARTENERE AD UNA RELIGIONE AD UN PARTITO POSSA SALVARE ,SONO LE VOSTRE OPERE BUONE CHE VI SALVERANNO NELL'ULTIMO GIORNO DI VITA , GESU' VI DONERA' IL BATTESIMO DI FUOCO CON LO SPIRITO SANTO A SECONDO, DI QUANTO AMATE IL VOSTRO PROSSIMO E DIO; IL BATTESIMO D'ACQUA VI DONA DI ESSERE FIGLI DI DIO E LA GRAZIA,MA SEMPRE A SECONDO, DI QUANTO LA VOSTRA VOLONTA' E' UNITA ALLA DIVINA VOLONTA'. GESU' SI BATTEZZA DA GIOVANNI ,CHE GLI DICE :"TU VIENI DA ME? ,SONO IO CHE DEVO ESSERE BATTEZZATO DA TE"; QUESTA FRASE E' MOLTO SIMILE A QUELLA DI PIETRO,QUANDO GESU' GLI VOLEVA LAVARE I PIEDI E PIETRO GLI DISSE :" NON SIA MAI CHE TU MI LAVI I PIEDI A ME", E GESU' GLI RISPOSE:" SE NON TI LAVO I PIEDI NON AVRAI PARTE CON ME",IL MAESTRO E' VENUTO AD UMILIARSI , E' NATO NEL FREDDO DA UNA DONNA , IN UNA GROTTA , NELLA POVERTA', NELLA SOLITUDINE E DISPREZZO UMANO, A MORIRE SU UNA CROCE D'INFAMIA, LE SUE OPERE DI UMILTA' SONO RICCHE DI UN AMORE INFINITO PER L'UOMO ,LUI CHE E' DIO ED HA IL TRONO NEL PIU' ALTO DEI CIELI SCENDE NEL BASSO MONDO E IN UNO STATO PIU' MISERO CHE SI POSSA RISCONTRARE SULLA TERRA;PIU' UNO SI ABBASSA DAVANTI A DIO, E PIU' SARA' INNALZATO DA DIO IN GLORIA E POTENZA, INVECE I CATTIVI SI ESALTANO AL DI SOPRA DI TUTTI E VOGLIONO ESSERE SERVITI E ADULATI DAVANTI A GLI UOMINI, QUESTI ATTEGGIAMENTI SONO EGOISTICI, COME QUELLI DI SATANA CHE VUOLE ESSERE ADORATO DA GESU' IN CAMBIO DI POTERI TERRENI, INOLTRE GESU' COMPIENDO ATTI DI MORTIFICAZIONE CI GUADAGNA LA GRAZIA PER VINCERE IL NOSTRO EGOISMO ED IL NOSTRO ORGOGLIO. CHI MORTIFICA IL PROPRIO CORPO CRESCE NELLO SPIRITO , QUANDO DIMINUIAMO IL PIACERE AL NOSTRO CORPO, NE BENEFICA LO SPIRITO, PERCHE' QUESTI DUE SI CONTRAPPONGONO E SI ELIMINANO A VICENDA, ECCO PERCHE' IL PRECURSORE DI CRISTO VIVEVA SENZA NIENTE E NEL DESERTO DOVE NON CRESCE NEMMENO L'ERBA , DOVEVA ESSERE PURISSIMO SPIRITO PER MERITARSI L'UFFICIO DI PRECURSORE.
CAPITOLO 4
GESU' VIENE CONDOTTO NEL DESERTO DALLO SPIRITO SANTO ,QUESTA LOTTA DI GESU' E' PER GUADAGNARCI LE GRAZIE DI POTER AFFRONTARE I DESIDERI SMODATI DEL CORPO, CHE TENDE SPESSO A SODDISFARSI, ANCHE SENZA IL NECESSARIO BISOGNO; PER DISTRUGGERE IL DOMINIO DELLA NOSTRA VOLONTA', GESU' SI PRIVA DI CIBO;LA NOSTRA VOLONTA' , TENDE PURE LEI COME IL NOSTRO CORPO A SODDISFARE LA SUA ' FAME SMODATA, VUOLE VINCERE SOPRA LE ALTRE VOLONTA' , PERCHE' SI FIDA SOLO DI SE STESSA, PERCIO' L'ANIMA TENDE A FARE SEMPRE DI TESTA SUA , MA QUANDO GESU' CI INSEGNA IN LUISA CHE LA VERA BESTIA NEMICA DELL'UOMO E' LA PROPRIA VOLONTA' ED E' LA CAUSA DI OGNI PROBLEMA UMANO E CHE SOLO LA DIVINA VOLONTA' PUO' METTERE ORDINE NELL'ANIMA, PERCHE' LA DIVINA VOLONTA' E' ONNIPOTENTE E PERFETTISSIMA, SENZA ALCUNA LACUNA ,L'ANIMA INIZIERA' A DISPREZZARE LA SUA VOLONTA' ED A FIDARSI DELLA DIVINA VOLONTA', CHE VUOLE SOLO IL SUO BENE ;PER DISTRUGGERE L'UMANO VOLERE GESU' CONDURRA' LA VOLONTA' UMANA NEL DESERTO SPIRITUALE DOVE NON PUO' PIU' PRENDERSI LE SUE SODDISFAZIONI E CAPIRA' CHE IL SUO VOLERE E' SOLO UN DESERTO SENZA VERE SODDISFAZIONI E CHE CIO' CHE PRIMA CHIAMAVA SODDISFAZIONI, ADESSO VEDENDO CON GLI OCCHI DI DIO ,L'ANIMA CAPISCE CHE LA SUA VOLONTA' ERA SOLO UN DESERTO, E CHE CIO' CHE GLI SEMBRAVANO BELLE COSE ERANO SOLO ALLUCINAZIONI CREATE DA SATANA E DA SE STESSA. GESU' QUINDI ANDANDO NEL DESERTO MATERIALE ,NELLO STESSO TEMPO, CON LO SPIRITO, VA NEL DESERTO DELLE VOLONTA' UMANE PER VINCERLE CON LA SUA VOLONTA' DIVINA CHE E' UN PARADISO PER L'ANIMA, E LI' NELLE VOLONTA' UMANE, INCONTRA SEMPRE IL DEMONIO CHE HA CONTRIBUITO ASSAI A DISTENDERE QUESTI DESERTI UMANI, VINCENDO IL DEMONIO NEL DESERTO LO HA VINTO ANCHE DENTRO LE VOLONTA' UMANE CHE NE SONO PIENE DEL SUO SPIRITO MALVAGIO.
USCENDO DAL DESERTO GESU' INIZIA IL SUO MINISTERO DI MAESTRO E GUARITORE DELLE ANIME, COMPIE PRODIGI E NOMINA SEGUACI ;QUESTO E' CHIARAMENTE, QUELLO CHE SUCCEDE NELL'ANIMA CHE INIZIA LA LOTTA CONTRO IL DESERTO DELLA SUA VOLONTA',DIO INIZIA HA RIEMPIRLO DI GRAZIE E L'ANIMA VEDENDO LA BELLEZZA DELLA DIVINA VOLONTA' NE PARLA A GLI ALTRI PER CONVERTIRLI E FARE GUSTARE A LORO LE DELIZIE DI QUESTO VERO PARADISO E INVITARLI AD USCIRE DAL LORO DESERTO DOVE SI PUO' MORIRE SPIRITUALMENTE ,COME SI PUO' MORIRE CHI VA A VIVERE IN UN DESERTO MATERIALE. GESU' SCEGLIE COME PRIMA TAPPA LA GALILEA DOVE VI ERA UNA GRANDE TENEBRA SOPRA QUEGLI ABITANTI, ESSENDO LA SUA FORZA SPIRITUALE INFINITA VUOLE SUBITO LOTTARE DOVE LE TENEBRE SONO MAGGIORI ,DISTRUGGENDO QUELLE MAGGIORI IL LAVORO CHE SEGUIRA' ,SARA' PIU' FACILE, PERO' ,CHI NON HA LA POTENZA DI DISTRUGGERE LE COSE PIU' FORTI DI LUI E MEGLIO CHE INIZIA A COMBATTERE I NEMICI MINORI PER NON SOCCOMBERE, COSI' FU' DI PIETRO ,CHE PER VOLERE SFIDARE LA SUA DEBOLEZZA SEGUENDO GESU' NEL TRIBUNALE LO RINNEGO' PER TRE VOLTE, ANCHE SE NON VOLEVA, QUINDI NON SFIDIAMO MAI CIO' CHE CI SOVRASTA , MA LOTTIAMO DOVE POSSIAMO VINCERE. GESU' INIZIA LA SUA PRIMA PREDICA ,DICENDO LE STESSE PAROLE DEL BATTISTA :" PENTITEVI DEI VOSTRI PECCATI ,PERCHE' IL REGNO DI DIO E' VICINO" L'ARGOMENTO PIU' IMPORTANTE E' PARLARE DEL REGNO DI DIO E FARLO CONOSCERE, PERCHE' SE LO VUOI FARE DESIDERARE QUESTO REGNO AI PECCATORI , LO DEVI FAR CONOSCERE E FAR VEDERE ; LO POTRANNO VEDERE ATTRAVERSO LE TUE OPERE BUONE , ATTRAVERSO IL TUO SGUARDO DOLCE E SOPRATUTTO ATTRAVERSO L'AMORE DI DIO CHE SARA' NEL TUO CUORE E SI EFFONDERA' SU TUTTI QUELLI CHE TI AVVICINERANNO, ATTRAVERSO LA TUA PAROLA CHE DIVENTERA' DIVINA ED AVRA' IL POTERE DI TOCCARE I CUORI PIU' INDURITI, MA PRIMA DI POTER VEDERE QUESTO REGNO , DEVONO PENTIRSI DEI LORO PECCATI E CREDERE IN GESU' SALVATORE CHE E' IL VERO REGNO DI DIO NEI NOSTRI CUORI.. I PRIMI CHE CONVERTIRAI SARANNO TUOI SEGUACI E FARANNO IL LAVORO SPIRITUALE COME LO FARAI TU; PRENDERANNO DEL TUO SPIRITO COME ELISEO CHE PRESE DELLO SPIRITO DI ELIA E COME I 72 ANZIANI, CHE PRESERO LO SPIRITO DI MOSE' ,E GLI APOSTOLI LO SPIRITO DI GESU' ,E QUESTA FORZA CRESCERA' SEMPRE PIU' E DEVASTERA' IL REGNO DI SATANA E DELL'UMANO VOLERE.
CAPITOLO 5
VEDENDO LE FOLLE GESU' SALI SU UN MONTE, E INIZIA A PARLARE DELLE BEATITUDINI CHE VI SONO NEL SUO REGNO E QUELLE CHE OGNI OPERATORE DI BENE RICEVERA' SULLA TERRA E POI NEL CIELO; PARLARE DELLE GIOIE CHE PROVENGONO DA DIO, E' MOLTO EFFICACE ,PERCHE' L'ANIMA CHE SI E' ALLONTANATA DA DIO HA PERSO LA PACE E LA GIOIA VERA, E MENTRE LA PAROLA DI GESU' SULLE BEATITUDINI SCENDE NEI CUORI DEGLI INFELICI SEMINA NEI LORO CUORE UN NUOVO SEME DI PACE E DI GIOIA CHE CRESCERA' A SECONDA DI QUANTO L'ANIMA CHE LO HA RICEVUTO COLTIVERA' LA TERRA DEL SUO CUORE, E PER RENDERE LA TERRA DEL PROPRIO CUORE PIU' FRUTTUOSA ,IL CUORE DELL'UOMO SI DEVE ADDOLCIRE, PERCHE' IN UN CUORE DURO ,NON PUO' SVILUPPARSI IL SEME, SAREBBE COME IL SEME BUTTATO NELLE ROCCE , CRESCERA' SUBITO , MA POI NON AVENDO RADICI PROFONDE LO STELO SECCHERA' SUBITO, POI A BISOGNO DI ACQUA IL SEME, COSI ANCHE IL SEME DELLA PAROLA DI DIO HA BISOGNO DELL'ACQUA CHE SONO I SACRAMENTI E LA PREGHIERA ED INFINE HA BISOGNO DELLA LUCE DEL SOLE ,COSI ANCHE L'ANIMA AVRA' BISOGNO DELLA LUCE DEL SOLE DIVINO, CHE SONO LE SUE VERITA' ETERNE CHE ILLUMINANO L'ANIMA COME IL SOLE ILLUMINA LA PIANTICELLA, E QUESTO SOLE NON DEVE ESSERE TROPPO FORTE IL SUO CALORE, PERCHE' LA PIANTICELLA RISCHIA DI BRUCIARSI, COSI ANCHE L'ANIMA SI AVVICINERA' AL SOLE DIVINO COME A GRADINI PERCHE' SE NO, NON CAPIREBBE LA PAROLA DI DIO E DELUSO SI ALLONTANEREBBE DA ESSA; QUINDI E' MEGLIO INIZIARE A FAR CONOSCERE LE GIOIE CHE CI SONO IN DIO E NELL'OPERARE PER LUI ,QUESTI ARGOMENTI SARANNO FACILI E PIACEVOLI DA ACCOGLIERE PER I LATTANTI NELLO SPIRITO,( SI PUO' INIZIARE ANCHE A FARLI AVVICINARE ALL'USO DELLE IMMAGINETTE SACRE E DELLE MEDAGLINE, INVITARLI A FARE QUALCHE PREGHIERA PICCOLA E FACILE DA RICORDARE COME: "GESU' CONFIDO E SPERO IN TE; GESU TI AMO SALVAMI ECC., A DARE DELL'ACQUA BENEDETTA O MEGLIO MIRACOLOSA COME QUELLA DI LOURDES ).
DICE GESU' : VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA; CHI NON E' UN BUON SALE VIENE BUTTATO VIA E CALPESTATO;MOLTI SACERDOTI NON HANNO PIU' IL SALE DELLA VERA SAPIENZA E SCIENZA CHE PROVIENE SOLO DA DIO E CERCANO IN SE STESSI NELLA LORO UMANA VOLONTA' CORROTTA DI SPIEGARE CIO' CHE ORMAI NON CAPISCO PIU', PERCHE' LONTANI DALLA DIVINA VOLONTA' CHE LI GUIDAVA E LI ILLUMINAVA, COME GUIDE CIECHE CHE VOGLIONO GUIDARE ALTRI CIECHI VANNO VERSO IL BUIO TOTALE,CHI VUOL ESSERE IL VERO SALE DI DIO DEVE FARSI SIMILE A DIO ,NELL'AMORE ,NELLA MISERICORDIA , NELLA PACE, ALLORA CIO' CHE USCIRA' DALLA SUA BOCCA, SARA' SOLO SPIRITO E VERITA' CHE DARA' IL VERO SAPORE DI DIO ALLE ANIME CHE NON LO CONOSCONO E ATTENDONO CHE QUALCUNO LI ISTRUISCA NELLA VIA DELLO SPIRITO. GESU' NON E' VENUTO AD ABOLIRE LA LEGGE ED I PROFETI, MA MOLTI RELIGIOSI L' HANNO ABOLITO QUASI DEL TUTTO , QUANDO INSEGNANO A NON CREDERE CHE IL DILUVIO UNIVERSALE E' ESISTITO ,O CHE SODOMA E GOMORRA NON SONO STATE DISTRUTTE DA DIO PERCHE DICONO LORO CHE DIO NON CASTIGA, MA CHE DIO CASTIGA E RIPETUTO MIGLIA DI VOLTE NELLA BIBBIA , ANCHE NEL NUOVO TESTAMENTO QUANDO PIETRO DICE AD ANANIA :PERCHE' TU E TUA MOGLIE VI SIETE ALLEATI PER INGANNARE LO SPIRITO SANTO?, NON ERO VICINO A VOI CON LO SPIRITO QUANDO AVETE PATTUITO LA VENDITA DELL'IMMOBILE PER UN TOT DI SOLDI, CHE VOLETE INGANNARE ME?, IN VERITA' AVETE INGANNATO LO SPIRITO SANTO PER QUESTO MORIRAI, SUBITO ANANIA SPIRO' A QUESTE PAROLE ,POI VENNE LA MOGLIE CHE NON SAPEVA DEL FATTO DI SUO MARITO ED ANCHE LEI , NON DISSE LA VERITA' PER QUANTI SOLDI AVEVANO VERAMENTE VENDUTO L'IMMOBILE, PER POTERSI TRATTENERE DEL DENARO DI NASCOSTO, COSI' PIETRO LE DISSE : COME HANNO PORTATO VIA TUO MARITO COSI' PORTERANNO VIA ANCHE TE, E LA DONNA SPIRO' A QUESTE PAROLE DI PIETRO; ANCHE RE ERODE AFFACCIATOSI AL BALCONE PER PARLARE AL POPOLO NON GLORIFICO' DIO NEL SUO DISCORSO E UN ANGELO DEL SIGNORE LO BASTONO' FINO ALLA MORTE, PER NON PARLARE POI DELL'APOCALISSE CHE RIGUARDA QUELLO CHE DEVE ACCADERE AI NOSTRI GIORNI, ANCHE LE ALTRE RELIGIONI CRISTIANE TOLGONO ALLA BIBBIA ALCUNE PAROLE , CAMBIANDONE IL SIGNIFICATO ,PER ESEMPIO I TESTIMONI DI GEOVA, INVECE DI SCRIVERE CHE ALLA NASCITA DI GESU' I TRE RE MAGI ANDARONO AD ADORARLO HANNO SCRITTO ,GLI RESERO OMAGGIO PERCHE SI ADORA SOLO DIO E GESU' PER LORO NON E' DIO, INVECE PER NOI E' DIO CON IL PADRE E LO SPIRITO SANTO , LORO CREDONO CHE GESU' E' SOLO IL FIGLIO DI DIO ,UN ANGELO MANDATO DA DIO. GIOVANNI DICE CHIARAMENTE CHE GESU' E' IL VERBO DI DIO : ED IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI;GIOVANNI E' VENUTO A RENDERE TESTIMONIANZA ALLA LUCE, MA NON ERA LA LUCE VERA ;GESU' E' LA LUCE VERA, QUELLA CHE ILLUMINA LE GENTI ,EGLI E' VENUTO FRA I SUOI, MA ESSI NON L'HANNO ACCOLTO PERCHE' ERANO DELLE TENEBRE, SE DICE CHE GIOVANNI NON ERA LA LUCE VERA E CHE GESU' INVECE LO ERA , LA LUCE VERA QUELLA CHE ILLUMINA OGNI UOMO , QUESTO GIA' VUOL DIRE CHE GIOVANNI NON ERA DIO ,MA GESU' SI, PERCHE LA LUCE VERA E' SOLO DIO APPUNTO QUELLA CHE ILLUMINA OGNI UOMO. MI SEMBRA SE NON ERRO' CHE NELLA TERZA O SECONDA LETTERA DI GIOVANNI(NON IL VANGELO) NELLA PARTE FINALE DELLA LETTERA GIOVANNI DICE CHE GESU' E' IL VERO DIO, MA ANCHE PAOLO NELLA LETTERA A GLI EBREI DICE CHE STA SCRITTO NELL'ANTICO TESTAMENTO SU GESU':" E TUTTI GLI ANGELI LO ADORINO", HO POTUTO CONSTATARE CHE NELLA BIBBIA DEI TESTIMONI DI GEOVA STA SCRITTO ANCHE COSI': E LO ADORINO TUTTI GLI ANGELI, QUINDI PERCHE' POI LO RINNEGANO COME DIO ?, E QUESTI SONO PROPRIO I FRUTTI DI CHI NON HA LA LUCE VERA, MA LE TENEBRE DEL MALE LO AVVINGHIANO PER PORTARE A TERMINE IL LORO SCOPO DI DISTRUGGERE LA VERITA' E PORTARE CONFUSIONE E SFIDUCIA VERSO LE COSE DI DIO. DICE GESU' :SE LA VOSTRA GIUSTIZIA NON SORPASSA QUELLA DEGLI SCRIBI E DEI FARISEI, NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI , DI FATTI NON SI SBAGLIAVA GESU' A DIRE QUESTO ,CHI POI LO HA CONSEGNATO ALLA MORTE SONO STATI PROPRIO LORO CHE PUR VEDENDO LAZZARO RISORTO DOPO 4 GIORNI , INVECE DI CONVERTIRSI LO VOGLIONO UCCIDERE ,PERCHE' TEMONO CHE MOLTI DOPO QUESTO MIRACOLO POSSANO SEGUIRLO E CREDERE IN LUI E VOGLIONO FARE UCCIDERE ANCHE LAZZARO CHE NE E' LA PROVA TANGIBILE DELLA POTENZA E DIVINITA' DI GESU',IN UN ALTRO PASSO DICE GESU' AI FARISEI: LE PROSTITUTE VI PASSANO AVANTI NEL REGNO DEI CIELI PERCHE' LORO HANNO CREDUTO IN GIOVANNI E SI SONO FATTI BATTEZZARE ,VOI INVECE PUR VEDENDO LA SAPIENZA DI GIOVANNI E LE SUE OPERE DI CONVERSIONI NON VI SIETE RICREDUTI SUL SUO CONTO,EBBENE QUESTI FARISEI PREGAVANO , DIGIUNAVANO , MA IL LORO CUORE DIVENTAVA SEMPRE PIU' DURO DI PRIMA PERCHE' DIO NON CERCA SACRIFICI ED OFFERTE MA UN CUORE AFFRANTO,UMILIATO E CONTRITO DEI SUOI PECCATI, E SOPRATUTTO, LA MISERICORDIA CHE E' IL MASSIMO DEGLI ATTRIBUTI DI DIO E DELL'UOMO; CHI SA PERDONARE IL PROPRIO FRATELLO CHE LE HA FATTO DEL MALE SARA' PERDONATO DA DIO DA TUTTI I SUOI PECCATI ; MA I FARISEI INVECE DI GIOIRE QUANDO GESU' GUARIVA GLI AMMALATI E PERDONAVA I PECCATORI E MANGIAVA CON LORO, LO BIASIMAVANO E SI INVIDIAVANO DI LUI ,E QUANDO CACCIAVA I DEMONI FUORI DAGLI INDEMONIATI LO INSULTAVANO DICENDO CHE CON L'AIUTO DI SATANA CACCIAVA I DEMONI ,E DICEVANO ANCHE CHE ERA POSSEDUTO DA UN DEMONIO . BENE ANCHE I RELIGIOSI DI OGGI FANNO LO STESSO VERSO I SANTI ED I VEGGENTI DI MEDJUGORJE, LA MAGGIOR PARTE NON VA A MEDJUGORJE E NON CI CREDE E NON CREDEVANO NEPPURE A PADRE PIO SPECIALMENTE I SACERDOTI DI SAN GIOVANNI ROTONDO E I CARDINALI DEL VATICANO. GESU' QUANDO PARLAVA DEI FARISEI ,STAVA PARLANDO ANCHE DI LORO E DI QUELLI CHE VANNO SEMPRE IN CHIESA ,MA NON SI CONVERTONO MAI NEL CUORE, PERCHE' LORO SONO I NUOVI CONSACRATI ALLA VITA RELIGIOSA E ALL'UNIONE CON DIO COME LO ERANO I LEVITI , I FARISEI ED I SACERDOTI DI ALLORA.
LA LUCE DI UNA LAMPADA SI METTE NEL TETTO PER ILLUMINARE TUTTA LA STANZA COSI LA LUCE CHE SI TROVA IN UN MONTE VERRA’ VISTA DA TUTTI , NON SI PUO’ QUINDI NASCONDERE LA LUCE DI DIO CHE ABITA IN UN UOMO PERCHE’ DIO VUOLE CHE LA SUA LUCE RISPLENDA SU GLI UOMINI CHE VIVONO NELLE TENEBRE ,LA LUCE LI ILLUMINERA’ E NON INCIAMPERANNO IL PIEDE E NON CADRANNO IN UN BURRONE O IN UNA TRAPPOLA ;TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’ CHE POSSEGGONO LA LUCE VERA DI DIO NON DEVONO NASCONDERSI PER PAURA DEGLI UOMINI, MA DEVONO AIUTARE CON LA LORO LUCE A FAR VEDERE CHIARO LE COSE PER COME SONO E FAR VEDERE LA BRUTTEZZA DEL PECCATO E LE VANITA’ DEL MONDO E DELLA CARNE SENSUALE.
AVETE SENTITO DIRE NELL’ANTICO TESTAMENTO :NON UCCIDERAI MA IO VI DICO CHE SE UN UOMO SI ADIRA CONTRO SUO FRATELLO SARA’ PORTATO AL TRIBUNALE E SE UNO DICE CRETINO A SUO FRATELLO SARA’ PORTATO AL SINEDRIO, CHI DICE PAZZO NE RISPONDERA’ CON IL FUOCO DELLA GENNA, SE DUNQUE HAI SUBITO UN TORTO DA UN TUO FRATELLO VA E RICONCILIATI CON LUI PRIMA DI OFFRIRE IL TUO DONO DAVANTI A DIO…..
QUESTE FRASI DI GESU’ SONO UN PO DA PRENDERE CON LE MOLLE, E' CHIARO PERO’ CHE GESU’ NON VUOLE CHE UN UOMO OFFENDA UN ALTRO UOMO ANCHE CON PAROLE CHE UMANAMENTE LI CONSIDERIAMO NON TANTO GRAVI, MA MOLTO SPESSO L’ODIO TRA DUE PERSONE NASCE CON UN OFFESA DI QUESTO GENERE, QUINDI CERCHIAMO SEMPRE DI USARE MODI GENTILI NEL DISCUTERE CON LE PERSONE NON OFFENDIAMO MAI MINIMAMENTE NESSUNO E SE SUCCEDE , SUBITAMENTE RICONCILIAMOCI CHE L’AMORE PORTA SEMPRE LA PACE NEL CUORE MA LE DISUNIONI PORTANO SOLAMENTE GUAI E TRISTEZZE E ALLA FINE NE PAGHEREMO IN PURGATORIO I NOSTRI DEBITI FINO ALL’ULTIMO. RICONCILIANDOCI CON NOSTRO FRATELLO IL GIUDICE DIVINO NON CI METTERA’ NELLE CARCERI DOVE FORSE NON NE USCIREMO PIU’ FINO A QUANDO NON AVREMO PAGATO FINO ALL’ULTIMO DEBITO CON NOSTRO FRATELLO CHE ABBIAMO OFFESO.
NON COMMETERE ADULTERIO STA SCRITTO, MA CHI GUARDA UNA DONNA PER DESIDERARLA HA GIA’ IN CUOR SUO COMMESSO ADULTERIO; FACILMENTE SE UNO SI INCURIOSISCE DELLA BELLEZZA DI UNA DONNA PUO’ CADERE IN TENTAZIONE VERSO DI LEI ,PERCIO’ LA CURA E' ,NON GUARDARE PIU’ DI TANTO LA BELLEZZA DI UNA DONNA E ALLONTANARE SUBITO QUESTO PENSIERO PERCHE’ DOPO AVER FATTO QUESTO PASSO ,PUO’ NASCERE UN DESIDERIO IMPURO VERSO LA DONNA GUARDATA. DICE UN PASSO BIBLICO :CHI SALIRA’ IL MONTE DEL SIGNORE?,(CIOE’ LA SANTITA’ DI DIO?), CHI A MANI INNOCENTI E CUORE PURO , CHI NON PRONUNZIA MENZOGNA CONTRO IL FRATELLO , CHI SI CHIUDE GLI OCCHI PER NON VEDERE IL MALE E LE ORECCHIE PER NON SENTIRE IL MALE E NON APRE LA BOCCA PER NON DIRE IL MALE, COSTUI SALIRA’ IN ALTO. ALLONTANARSI DA OGNI GENERE DI MALE RENDE IL CUORE DI UN UOMO PURO, LA CAMMINATA VERSO LA SANTITA’ SARA’ SENZA OSTACOLI CHE POSSONO FARCI INCIAMPARE E CADERE DAL MONTE ALTO, COME SUCCESSE AD ADAMO ED EVA ED ANCHE A DAVIDE PER GUARDARE UNA BELLA DONNA NUDA DALLA FINESTRA. SE IL TUO OCCHIO TI E’ OCCASIONE DI INCIAMPO TOGLILO VIA, E' MEGLIO ANDARE IN PARADISO CON UN OCCHIO SOLO (CHE POI SI RIACQUISTERA’ CON LA RISURREZIONE DEI MORTI) CHE ANDARE ALL’INFERNO CON IL CORPO INTERO;L’OCCHIO SPESSO E’ FONTE DI GUAI PER I DEBOLI, SE UNO DOPO TANTI TENTATIVI DI ALLONTANARE I PECCATI CHE CON I SUOI OCCHI COMMETTEVA NON CI RIESCE , GESU’ DICE :ALLORA L’ULTIMA POSSIBILITA’ PER VINCERE I TUOI NUMEROSI PECCATI MORTALI E TENTAZIONI , E' ACCECARTI COSI’ AVRAI MOLTO MENO POSSIBILITA’ DI PECCARE CON I TUOI OCCHI;IO DIREI CHE E’ SEMPRE MEGLIO PRIMA DI VOLERSI ACCECARE, CHIEDERE A DIO STESSO CHE CI RITIRI IL DONO DELLA VISTA PER POTERCI SALVARE L’ANIMA;UNA VOLTA HO LETTO CHE UN SANTO SI TAGLIO’ LA MANO CHE GLI ERA OCCASIONE DI INCIAMPO MA LA MADONNA GLI OTTENNE UNA NUOVA MANO O LA STESSA ,QUESTO VUOLE DIRCI CHIARO CHE QUANDO UNO HA UNA VOLONTA’ FERMA DI TOGLIERSI IL PECCATO ALLA FINE DIO GLI DARA’ LA GRAZIA CHE QUELL’ANIMA HA BISOGNO. GESU’, DICE ANCHE DI NON GIURARE AFFATTO, PERCHE’ L’UOMO E’ DEBOLE E MOLTO SPESSO NON MANTIENE QUESTO SUO PROPOSITO, COSI’ INCAPPA IN UN PECCATO , MA SAPPIAMO CHE DAVANTI AD UN TRIBUNALE , IL GUIUDICE RICHIEDE UN GIURAMENTO PRIMA DI DIRE LA VERITA’, PERO’ NON E’ CHE UNO HA VISTO QUALCOSA E DICE: GIURO DI AVER VISTO TALE COSA ENTRA IN QUESTO ARGOMENTO CHE GESU’ HA DETTO ;GESU’ PARLAVA DEL GIURAMENTO DI UNA COSA CHE POI NON SAI SE LA PUOI MANTENERE DAVANTI A DIO; I RELIGIOSI FANNO DEI VOTI CHE POI NON MANTENGONO MOLTO SPESSO, E' CHIARO CHE NON SONO DELLE PERSONE CHE HANNO UNA FORTE VOLONTA’, QUINDI PRIMA DI PENSARE A FARTI SUORA, O FRATE ,O SACERDOTE MEDITA BENE SE PUOI MANTENERTI FERMO NEL CAMMINO VERSO LA SANTITA’ PERCHE’ NON TI ACCADA CHE IL DEMONIO NON TI USI PER OFFENDERE DIO,ALLORA NE PIANGERAI AMARAMENTE NEL PURGATORIO O FORSE ADDIRITTURA ALL’INFERNO. LA PROMESSA FATTA A DIO DI MANTENERSI NEL SUO CAMMINO NON E’ SBAGLIATA ANZI AIUTA L’ANIMA HA SFORZARSI CON MAGGIORE IMPEGNO E DIO SI IMPEGNERA’ ALTRETTANTO AD AIUTARTI, ANCHE NELL’ATTO DI DOLORE NOI DICIAMO :PROMETTO DI NON OFFENDERTI PIU’ E DI FUGGIRE IL PECCATO, QUINDI NON FACCIAMO CONFUSIONE DI DIRE CHE LA PROMESSA E SIMILE AL GIURAMENTO, MOLTE ANIME IRRISOLUTE GIA’ DICONO QUESTE AFFERMAZIONI SBAGLIATE.
AVETE SENTITO DIRE OCCHIO PER OCCHIO , DENTE PER DENTE ; EBBENE IO VI DICO DI NON RESISTERE AL MALE ; SE RICEVI UNO SCHIAFFO , PORGI L’ALTRA GUANCIA , CHI TI TOGLIE LA TUNICA, DALLE ANCHE IL MANTELLO..
BENEDITE E NON MALEDITE, SE SALUTI AD UN TUO AMICO CHE MERITO NE HAI? ..
SALUTATE QUINDI ANCHE I VOSTRI NEMICI , QUESTO SI E’ MOLTO MERITORIO DAVANTI A DIO PERCHE’ DIO è misericordioso e fa piovere sia sui cattivi che sui giusti .
COSI’ ANCHE VOI FATE DEL BENE A CHI VI FA DEL MALE E DIO VE NE RICOMPENSERA’ ASSAI;SAN PAOLO DICE :RISPONDETE AL MALE CON IL BENE.
CHI RICEVE UNO SCHIAFFO E SI PREPARA A RICEVERNE UN ALTRO E’ UN GRANDE SEGNO DI SOTTOMISSIONE AL VOLERE DI DIO CHE POTEVA FERMARE L’AGGRESSORE MA INVECE HA LASCIATO CHE IL SUO DILETTO VENISSE OFFESO PER PROVARE LA SUA SOTTOMISSIONE AL SUO VOLERE, INOLTRE NON RISPONDERE AL MALE CON IL MALE, MA ANZI RISPONDENDO CON IL BENE POTRA' INDICARE ALL’AGGRESSORE CHE NON C'E' ALCUN ODIO VERSO DI LUI, PERCHE' NON HA REAGITO , CHI ODIA REAGISCE SUBITO, E DA QUESTA REAZIONE NEGATIVA CERTAMENTE PUO’ SCAPPARCI IL DELITTO ;GESU’ CI INSEGNA SEMPRE HA VINCERE IL MALE CON IL BENE, MAI FARE USO DEL MALE O FARCI GIUSTIZIA CON LE PROPRIE MANI ,INOLTRE CHI NON REAGISCE, HA FATTO UN ATTO DI MISERICORDIA VERSO IL SUO AGGRESSORE ,CHE VINTO DALL’AMORE DI QUEST’ANIMA, AVRA’ FORSE UN PROFONDO PENTIMENTO DI AVER OFFESO IL FRATELLO,PERCHE’ CHI E’ INERTE FA SEMPRE TENEREZZA MA CHI REAGISCE PROVOCA L’IRA DELL’ALTRO.
CAPITOLO 6
UN ALTRO INSEGNAMENTO DEL MAESTRO GESU’, E' QUELLO DI TENERCI LONTANO DALLA VANAGLORIA E DALLA IPOCRISIA ;CHI FA DEL BENE, NON LO FACCIA PER FARSI NOTARE DAGLI UOMINI MA LO FACCIA SEGRETAMENTE , COSI’ NON CADRA’ NELLA VANAGLORIA ,TANTO LA RICOMPENSA VERRA’ DA DIO CHE VEDE NEL SEGRETO, INOLTRE FATE IL BENE SPINTI DAL CUORE, PERCHE’ QUESTA AZIONE VI PORTERA’ LA GIOIA DI VOLERE FARE SEMPRE PIU’ BENE A GLI ALTRI, PERCHE’ CHI AMA DIO, AMA ANCHE IL FRATELLO, CHE E' IMMAGINE DI DIO (ANCHE SE E' DETURPATA DAL PECCATO PUO’ USCIRE FUORI L’IMMAGINE DI DIO).
QUANDO PREGATE NON SIATE COME I PAGANI CHE AGGIUNGONO MOLTE PAROLE INUTILI E MOLTEPLICI PER FARSI ASCOLTARE ,VOSTRO PADRE SA GIA’ DI QUELLO DI CUI AVETE DI BISOGNO.
I PAGANI AMANO CHIEDERE MOLTE COSE INUTILI CHE SERVONO SOLO A SODDISFARE I LORO PIACERI MONDANI E DEL CORPO, COME: "DI COSA MI DEVO VESTIRE , COSA DEVO MANGIARE", QUESTE COSE SONO SECONDARIE PRIMA BISOGNA CHIEDERE LE COSE PIU’ IMPORTANTI PER L’ANIMA, CHE E’ IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I NOSTRI ATTI E CHE LA GLORIA DI DIO TRIONFI SUL MALE CON LA SALVEZZA DI TUTTI I SUOI FIGLI. QUINDI GESU’ CI DONA LA PREGHIERA DEL PADRE NOSTRO ;CHE SEI NEI CIELI :CI FA RICORDARE E PENSARE SEMPRE CHE DIO E’ LI NEL CIELO E NOI DOVREMMO PENSARE PIU’ AL CIELO CHE ALLE COSE DELLA TERRA ,TUTTO QUELLO CHE UNO PUO’ ACCUMULARE QUI SULLA TERRA ALLA FINE APPASSIRA’ COME L’ERBA DEL CAMPO ,INVECE SE UNO CHIEDE L’AMORE,LA CARITA’, LA MISERICORDIA,L’UMILTA’, LA SAPIENZA ECC. ,SONO DONI CHE TI RIMARRANNO NELL’ANIMA QUI SULLA TERRA E POI LI NEL CIELO IN GRADO PIU’ ELEVATO, CHI PENSA AL PARADISO, ALLA FINE NON PENSERA’ PIU’ ALLE COSE DI QUESTA TERRA ,AI MODI CARNALI DELLE PERSONE SENZA DIO , MA PENSERA’ ALL’AMORE INFINITO ED ETERNO CHE CIRCOLA NELLE ANIME CHE SONO SALITE IN CIELO COMPIENDO LA VOLONTA’ DI DIO E ALL’IMMENSA BEATITUDINE CHE E’ SEMPRE NUOVA E VECCHIA ED E’ ETERNA.
SIA SANTIFICATO IL TUO NOME: SEMPRE LO SANTIFICHEREMO QUESTO NOME DOLCE E PIENO D’AMORE COMPIENDO ATTI PURI E DIVINI.
VENGA IL TUO REGNO: VENGA IL REGNO CHE ADAMO HA PERSO MA CHE GESU’, MARIA E LUISA PICCARRETA HANNO POSSEDUTO CHE E’ IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTE LE NOSTRE AZIONI.
SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ COME IN CIELO COSI’ IN TERRA :
LI' NEL CIELO, GLI ANGELI ED I SANTI SONO SEMPRE UNITI FRA DI LORO DALL’ATTO UNICO DEL DIVINO VOLERE, MA QUI SULLA TERRA ,OGNUNO SEGUE IL SUO VOLERE CHE DISTA DALLA VOLONTA’ DI DIO QUANDO IL CIELO DALLA TERRA,CHIEDENDO AL PADRE QUESTO, CHIEDIAMO DI ENTRARE NELL’ATTO UNICO DI DIO CHE MUOVE TUTTO E TUTTI.
DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE MA LIBERACI DAL MALE, AMEN.
IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO , E’ E DEVE ESSERE PRINCIPALMENTE LA DIVINA VOLONTA’ CHE CI NUTRE DI DIO STESSO , CHI COMPIE UN ATTO DIVINO E’ UN GESU’ CHE RICEVE REALMENTE COME QUANDO SI NUTRE NELLA MENSA CELESTE, DEL PANE E DEL VINO (DEL CORPO E SANGUE DI GESU’); E’ ANCHE L’EUCARISTIA CHE GIORNALMENTE CI DOBBIAMO CIBARE, LA PAROLA DI DIO E POI IL CIBO PER IL CORPO; QUANDO NOI PERDONIAMO A GLI ALTRI I PECCATI CONTRO DI NOI, DIO PERDONERA' I NOSTRI PECCATI CONTRO DI LUI, NELLA MISURA CHE NOI PERDONIAMO,CI SARA’ PERDONATO ANCHE A NOI , E NELLA MISURA DI BENE CHE NOI DIAMO AI FRATELLI, CI SARA’ DATO ANCHE A NOI ,PERO’ IN UNA QUANTITA’ MOLTO RICCA PERCHE DIO NON SI FA VINCERE DA NESSUNO IN GENEROSITA’,SE UNO OFFRE A DIO O AD UN FRATELLO CHE E’ IMMAGINE DI DIO E FIGLIO DI DIO UN DONO ,VERRA’ RICOMPENSATO IN MODO DIVINO DA DIO E SICCOME DIO E’ INFINITO ED ETERNO LA RICOMPENSA SARA’ ENORME ED ETERNA; AL SIGNORE DOBBIAMO ANCHE CHIEDERE DI LIBERARCI DA OGNI MALE E DAL DEMONIO CHE SONO GLI OSTACOLI CHE CI VOGLIONO IMPEDIRE DI ARRIVARE ALLA SANTITA’ PIU’ ECCELSA.
LA LAMPADA DEL CORPO E' L’OCCHIO; SE IL TUO OCCHIO E’ SANO TUTTO IL CORPO SARA’ NELLA LUCE ; SE IL TUO OCCHIO E’ MALATO ALLORA TUTTO IL CORPO SARA’ NELLE TENEBRE, E SE DUNQUE LA LUCE CHE DOVREBBE ESSERE NELLA TUA ANIMA E’ TENEBRA QUANDO GRANDE SARA’ IL BUIO IN TE, MEGLIO UN CORPO SENZA OCCHI CHE VIVE NEL BUIO CHE UNA ANIMA CHE NON HA PIU’ LA LUCE DI DIO IN SE; SE VIENE A MANCARE LA LUCE DEGLI OCCHI L’ANIMA NE PUO’ RICAVARE BENEFICIO SE SI CONVERTE, MA SE L’ANIMA VIVE NEL BUIO DELLE TENEBRE NEMMENO L’OCCHIO DEL CORPO PUO’ GIOIRE PERCHE’ LA VERA LUCE CHE PORTA BENESSERE ALL’UOMO E’ LA LUCE DELL’ANIMA CHE VIVE IN DIO.
NESSUNO PUO’ SERVIRE DUE PADRONI CHE SI OPPONGONO FRA DI LORO: LA CARNE E LO SPIRITO , DIO E SATANA, I PIACRERI MONDANI E LA SANTITA’ DIVINA , I SOLDI O SORELLA POVERTA’, CHIUNQUE FA QUESTO E’ SOLO UN MISTIFICATORE COME SATANA CHE SI TRAVESTE DI BENE MA CHE INVECE SERVE SE STESSO E LE SUE PASSIONI,CHI AMA DIO INFATTI NON HA BISOGNO DI ALTRO, DIO BASTA A TUTTO E LO TROVA NELLA POVERTA’ ,NEL BISOGNO CONTINUO, NELLA SANTITA’ CHE HA ABBRACCIATO;DIO NON STA DOVE C’E’ SATANA ,LA SETE DI POTERE ED I PIACERI DELLA CARNE.
PER QUESTO NON DOVRETE LAMENTARVI DI QUELLO CHE DIO VI MANDA, DIO VI PROVA SEMPRE PER DARVI SEMPRE PIU’ IN SANTITA’ E AMORE MA ANCHE IN NECESSITA’ NON VI MANCHERANNO MAI NIENTE E ARRIVERANNO SPESSO NEL MOMENTO PIU’ DURO DELA PROVA.
CAPITOLO 7
MOLTI GIUDICANO GLI ALTRI ,MA NON SI RENDONO CONTO CHE ANCHE LORO DOVRANNO ESSERE GIUDICATI DA DIO PER LE LORO CATTIVERIE, ALLORA DICE GESU’ : PRIMA TOGLI I DIFETTI E I PECCATI CHE SONO IN TE E POI POTRAI VEDERE CON LA LUCE DI DIO GLI ATTEGGIAMENTI SBAGLIATI DEI TUOI FRATELLI ,PERCHE’ SE NON HAI LA LUCE DI DIO, COME POTRAI VEDERE I DIFETTI DEL TUO FRATELLO O GIUDICARE IL TUO FRATELLO?, INFATTI MOLTI SACERDOTI CHE VIVONO NELLE TENEBRE GIUDICANO I SANTI COME DEGLI INDEMONIATI E PAZZI,COSI' ANCHE HANNO FATTO I FARISEI CON GESU’ .
NON DATE LE COSE SACRE AI PROFANATORI E, A CHI VI SEMBRA CON CERTEZZA UN FIGIO DELLE TENEBRE, PERCHE’ VI SI RIVOLTERANNO CONTRO;SE PER ESEMPIO DATE DELL’ACQUA MIRACOLOSA AD UNA PERSONA SBAGLIATA, SE QUESTA NON GUARISCE DIVENTERA’ UNO DEI PEGGIORI SOSTENITORI CHE L’ACQUA NON E’ MIRACOLOSA ED INVECE DI DARE GLORIA A DIO GLI E' LA TOGLIERA’;MOLTI FARISEI A VEDERE I MIRACOLI DI GESU’ INVECE DI GIOIRE SI ACCANIVANO SEMPRE DI PIU’ CONTRO DI LUI, QUINDI SE VEDETE CHE UN UOMO A MENOCCHE' NON E’ UN LUNATICO O UN INDEMONIATO RIGETTA LA VOSTRA PAROLA SACRA ,ALLONTANATEVI DA COSTUI PERCHE’ PERDERETE SOLO DEL TEMPO , E INOLTRE VI SARA’ SEMPRE NEMICO DI TUTTE LE COSE SACRE CHE USCIRANNO DA VOI.
DOMANDATE TUTTO DI CIO’ CHE PUO’ PIACERE A DIO ED EGLI CERTO VE LA DARA’ ;MOLTI SANTI PER CONVERTIRE I FAMILIARI HANNO PENATO PER MOLTI ANNI PERSEVERANDO NELLA PREGHIERA E NEL DIGIUNO; RICORDATEVI DI QUELLO CHE GESU’ DISSE AI DISCEPOLI QUANDO SCESE DAL MONTE TABOR RIGUARDO A QUELL’INDEMONIATO:”QUESTA SPECIE DI DEMONI NON SI CACCIA SE NON CON MOLTE PREGHIERE E DIGIUNI,SE UNO NON CAPISCE LA PAROLA DI DIO, RITENTI MOLTE VOLTE A LEGGERLA E RILEGGERLA E DOMANDI AL SIGNORE LO SPIRITO DI SAPIENZA SENZA CESSARE, ALLA FINE DIO VE LA CONCEDERA’ ,PERO’ DOMANDATE SEMPRE CON FIDUCIA CIECA , CON LA FEDE E LA SPERANZA SEMPRE VIVA; DOMANDATE SEMPRE CON INSISTENZA LE GRAZIE PIU’ IMPORTANTI, COME LA MISERICORDIA, LA CARITA’, L’AMORE, LA SAPIENZA E SPECIALMENTE IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I VOSTRI ATTI , IL RESTO DELLE GRAZIE VI VERRANNO DA DIO ANCHE SENZA CHIEDERLE, PERCHE’ DIO SA DI QUELLO DI CUI AVETE BISOGNO, E LUI STESSO CON LO SPIRITO SANTO PREGHERA’ IN VOI.
TUTTO QUELLO CHE VOLETE DI BENE CHE GLI UOMINI VI FACCIANO A VOI FATELO ANCHE VOI STESSI A GLI ALTRI, PERCHE’ IN QUESTO VI ENTRANO TUTTE LE LEGGI DI DIO E GLI INSEGNAMETI DEI PROFETI.
ENTRATE PER LA PORTA STRETTA , CIOE’ PER LA PORTA DELLA GRANDE SPIRITUALITA’ FATTA DI PREGHIERE , DIGIUNI ,OPERE DI BENE, RESTISTENZA TOTALE AL MALE ,RISPONDENDO SEMPRE AL MALE CON IL BENE ED ENTRERETE GIA’ IN QUESTO MONDO ALL’UNIONE INDISSOLUBILE CON DIO, CON GLI ANGELI ED CON I SANTI CHE VI PROTEGGERANNO DA TUTTO E DA TUTTI; QUESTA VIA E’ LA PIU’ DISPREZZATA DAGLI UOMINI PERCHE’ E’ ANGUSTA ALL’APPARENZA, MA NELLA REALTA’ E' PIU’ DOLCE DEL MIELE, LE VOSTRI CROCI DIVERRANNO SEMPRE PIU’ LEGGERE ,MAN MANO CHE CRESCERANNO PERCHE’ GESU’ SI IMPEGNERA’ A PORTARLI LUI, E A VOI VI DARA’ IN CAMBIO LA GIOIA NEL SOFFRIRE ,ECCO PERCHE’ PIETRO E GIOVANNI DOPO DI ESSERE STATI FRUSTATI DAI SACERDOTI DEL TEMPIO RITORNARONO DAGLI ALTRI FELICI DI AVER SOFFERTO PER LA GLORIA DI DIO E DEGLI UOMINI ;DIO INFATTI VI DARA’ LA MISURA DI GLORIA E IL VALORE GIUSTO CHE OGNI VOSTRA CROCE HA FRUTTIFICATO E VI RICOMPENSERA’ ANCHE CON BEATITUDINI SEMPRE NUOVI CHE VI DARANNO SEMPRE PIU’ ARDENTE DESIDERIO DI SOFFRIRE PER DIO E PER LA SALVEZZA E SANTIFICAZIONI DI TUTTI GLI UOMINI.
ATTENTI POI AI FALSI FRATELLI E FALSI DEVOTI CHE IN QUESTI TEMPI SONO MOLTISSIMI, SATANA LI HA MESSI DENTRO LE CHIESE , NEI POSTI DI PELLEGRINAGGIO ,NEL SACERDOZIO , NELLA VITA CONSACRATA, PER DISTURBARE E CONFONDERE CON IL LORO SPIRITO TENEBROSO TUTTI QUELLI CHE SI POSSANO AVVICINARE ALLE COSE SACRE E POSSANO RICAVARNE DEL BENE E LA CONVERSIONE;MAI COME IN QUESTI TEMPI FUNESTI SATANA ERA RIUSCITO AD ENTRARE COSI’ IN PROFONDITA’ NEL LUOGO SANTO E NELLE COSE SANTE ;STATE ATTENTI DUNQUE DI QUELLI CHE ALL’APPARENZA POSSONO SEMBRARE AMICI E COMPAGNI E CHE SPESSO VE LI MANDA SATANA PER DISTRUGGERE IL BENE CHE E’ IN VOI,METTETELI SEMPRE ALLA PROVA NON ABBIATE SUBITO FIDUCIA IN LORO; SE VEDETE CHE QUANDO VOI DITE SU DIO, LORO LO COTRADDICONO , QUESTO GIA’ E’ UN CAMPANELLO FORTE DI ALLARME ; SE SONO DI CARATTERE APPICCICOSO COME LE ZECCHE ,ANCHE QUESTO E’ UN FORTE CAMPANELLO D’ALLARME,DIFATTI I FIGLI DELLE TENEBRE HANNO UN CARATTERE CHE PUO’ SOMIGLIARE MOLTO AI SERPENTI ,ALLE SCIMMIE, A GLI SCORPIONI ,AI PORCI,AI CANI, ALLE ZECCHE,PER QUESTO GESU’ DICE AI DISCEPOLI : VI MANDO IN MEZZO AI LUPI E DICE ANCHE: NON DATE LE PERLE AI PORCI E AI CANI, E ANCORA DICE :VI DO IL POTERE DI SCHIACCIARE SCORPIONI E SERPENTI; I FIGLI DELLE TENEBRE DIFATTI SOMIGLIANO PERFETTAMENTE AI DEMONI , SPESSO VI POSSONO ADULARE COME FANNO I DEMONI E FINGERE DI ESSERE AMICI PER CONQUISTARE LA VOSTRA FIDUCIA, SE LEGGETE L’APOCALISSE,VEDRETE CHE STA SCRITTO CHE MOLTI SANTI AL TEMPO DELL’ANTICRISTO , EVANGELIZZERANNO A MOLTA GENTE ,MA SI UNIRANNO A LORO MOLTI TRADITORI CON LO SPIRITO FALSO DI AMICIZIA E DI PROSELITISMO ,E ANCHE GESU’ AVEVA DI QUESTI FALSI DISCEPOLI CHE LUI SEMPRE METTEVA ALLA PROVA CON ARGOMENTI DURI DA CAPIRE ,COME QUELLO DI MANGIARE LA SUA CARNE E BERE IL SUO SANGUE CHE FECE USCIRE MOLTI DI LORO ALLO SCOPERTO E LO ABBANDONARONO ,E GESU’ DISSE AI SUOI:” VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI ,PER QUESTO VI HO DETTO CHE MOLTI DI VOI NON CREDONO" ; ESSI NON ERANO CHIAMATI DAL PADRE A SEGUIRE GESU’ MA DA SATANA E GESU’ PER LIBERARSI DI QUESTI FALSI DISCEPOLI , SPESSO FACEVA ARGOMENTI CHE PER GLI EBREI ERANO DIFFICILI DA CAPIRE, MA NON PER I VERI DISCEPOLI CHE ANCHE SE CADEVANO SI RIALZAVANO SUBITO, PERCHE’ VEDEVANO LE COSE CHE FACEVA E DICEVA GESU’ IN DIO PADRE CHE LI AMMAESTRAVA NELL’INTIMO , CHI INVECE NON ERANO AMMAESTRATI DAL PADRE ERANO I FALSI DISCEPOLI E GIUDA ISCARIOTA CHE POI LO TRADI’ PER POCHI SOLDI,PERCIO’ I FALSI SEGUACI LI POTETE INDIVIDUARE IN QUELLI CHE NON IMPARANO QUASI NIENTE DI QUELLO CHE VOI INSEGNATE A LORO E I LORO FRUTTI SARANNO NON OPERE DI BENE, MA DI MALE, PERCIO’ DAI LORO FRUTTI RICONOSCERETE CHE NON SONO ALBERI DA FRUTTA MA ROVI CHE SI INCENDIERANNO NELL’ULTIMO GIORNO.
CAPITOLO 10
GESU’ DONA IL POTERE AI DODICI DI CACCIARE I DEMONI E GUARIRE TUTTE LE MALATTIE, GESU’ VUOLE AIUTARE TUTTI I MALATI ,GLI INDEMONIATI E TUTTI I BISOGNOSI ,IL SUO CUORE E’ INFINITO E DI POTENZA NE HA A MAI FINIRE, COSI’ DICE CHE LA MESSE E’ MOLTA MA GLI OPERAI SONO POCHI ,PREGATE IL PADRONE DELLA MESSE CHE MANDI OPERAI ;GESU’ CHIEDE L’AIUTO VOSTRO , DI TUTTI I PURI DI CUORE E ANIME DI BUONA VOLONTA’ PER DARE A TUTTI IL SUO POTERE E GUARIRE E LIBERARE TUTTI GLI INDEMONIATI VUOLE LE NOSTRE PREGHIERE DI RICHIESTA DI NUOVI E SANTI OPERAI ,NON COME QUESTI DI OGGI, CHE NON OPERANO NESSUN MIRACOLO MA ANZI DANNEGGIANO LE ANIME E LI FANNO DISPERDERE PER LE VIE DEL MONDO E DEI VIZI PERCHE’ NON APPARTENGONO A DIO; DIO NON DA A LORO POTERE DI GUARIRE E DI FARE I MIRACOLI ANCHE PER AVVERTIRCI DI ALLONTANARCI DA QUESTI IMPOSTORI CHE AVVELENANO LE ANIME DELLO SPIRITO DEL MONDO E DELLA CARNE;SIATE VOI QUINDI GLI OPERAI CHE GESU’ VUOLE VICINO AL SUO CUORE E CHI MEGLIO DEI SACERDOTI SANTI PUO’ RICEVERE QUESTI STESSI DONI CHE RICEVETTERO GLI APOSTOLI CHE FURONO I PRIMI SACERDOTI DELLA SANTA CHIESA DELL’AGNELLO? E DICE ANDATE PRIMA DALLE PECORE DISPERSE DELLA CASA D’ISRAELE PERCHE LORO PIU’ DEGLI ALTRI NE AVEVANO DIRITTO GRAZIE AI LORO PADRI CHE SPESSO SI MANTENNERO’ FEDELI AL PATTO CON DIO MENTRE I SAMARITANI DIVENNERO ERETICI E MOLTO SPESSO I LORO ANTENATI ABBANDONARONO IL SIGNORE PER SERVIRE UN DIO CHE NON ESISTEVA COME PER ESEMPIO BAAL;GESU’ DICE AI DODICI: ANNUNCIATE IL REGNO DI DIO ,GUARITE I MALATI ,RISUSCITATE I MORTI, PURIFICATE I LEBBROSI, CACCIATE I DEMONI ,GRATIS AVETE RICEVUTO E GRATIS DATE, NON PROCURATEVI DUE TUNICHE NE DENARO, NE BISACCIA, NE SANDALI , NE BASTONE PERCHE’ L’OPERAIO HA DIRITTO ALLA SUA PAGA, QUELLO CHE VI DARANNO VI PRENDETE SENZA CHIEDERE NIENTE . OGGI INVECE I PRETI E I RELIGIOSI PRETENDONO IL PAGAMENTO DI CERTI SERVIZI CHE COMPIONO , ABBANDONANDO L’OBBEDIENZA AL LORO MAESTRO CHE GLI HA IMPOSTO DI NON CHIEDERE NIENTE MA DI PRENDERE SOLO QUELLO CHE LE PERSONE STESSE OFFRIRANNO PER RINGRAZIARE DEL BENE RICEVUTO; MA C’E’ DA CHIEDERSI, COME MAI I DODICI NON DOVEVANO CHIEDERE NIENTE ANCHE SE AVEVANO DATO UNA GUARIGIONE , UNA RISURREZIONE A QUALCHE MORTO, UNA LIBERAZIONE DAI DEMONI E INVECE QUESTI DI OGGI PUR AVVELENANDO LE ANIME SENZA GUARIRLE ,O LIBERARLE, O RISUSCITARLE PRETENDONO LA PAGA MENSILE DALLA CHIESA E I SOLDI QUANDO AMMINISTRANO QUALCHE SACRAMENTO O FANNO CIRCOLARE IL CESTINO DELLE OFFERTE , SE GESU’ GLI E LO HA VIETATO CATEGORICAMENTE?; PERCHE’ SONO ANIME CHE NON HANNO LO SPIRITO DI DIO LA MAGGIOR PARTE DI ESSI E’ STATA CHIAMATA DA SATANA A FARSI SACERDOTI E RELIGIOSI PER INQUINARE LE ACQUE PURE DELLA SANTA CHIESA E CREARE SCOMPIGLIO E DESOLAZIONE NELLE ANIME, ECCO PERCHE SOMIGLIANO NELL’ ATTEGGIAMENTO PERFETTAMENTE A GIUDA ISCARIOTA CHE RUBAVA IL DENARO DALLA BORSA DEI POVERI E SI VENDETTE PER TRENTA DENARI IL SIGNORE, ANCHE LORO STANNO RUBANDO I SOLDI DEI FEDELI E SI VENDONO GESU’ E I SUOI SACRAMENTI PER DENARO, MA GUAI A VOI NUOVI SCRIBI E FARISEI PERCHE LE PROSTITUTE E I PEGGIORI PECCATORI VI PASSERANNO DAVANTI NEL REGNO DEI CIELI E VOI SARETE BUTTATI FUORI LE MURA DELLA NUOVA GERUSALEMME ;COME VOI STESSI AVETE BUTTATO FUORI LE MURA DELLA CHIESA IL SIGNORE ,I SUOI SACRAMENTI E I FEDELI CHE CHIEDEVANO A VOI IL SIGNORE E INVECE GLI AVETE FATTO CONOSCERE LE PROFONDITA’ DI SATANA; CHI HA DISPERSO CENTO PECORE ,PAGHERA’ PER CENTO , CHI MILLE PAGHERA' PER MILLE ,CHI UN MILIONE PAGHERA’ IL PREZZO DI UN MILIONI DI ANIME CHE HA DISPERSO ;GRANDISSIMO SARA’ IL VOSTRO DEBITO ALLA FINE DEI VOSTRI GIORNI SULLA TERRA CHE STA PER ARRIVARE COME UN LADRO NELLA NOTTE.
CHIUNQUE ASCOLTA GESU’ CON SPIRITO DI VERITA’ ,METTERA’ IN PRATICA TUTTI I SUOI INSEGNAMENTI , CHI INVECE SI AVVICINA A GESU’ CON SPIRITO DI FALSITA’ , NON CAPIRA’ NIENTE DELLO SPIRITO DI DIO E DELLA SUA PAROLA, E AVRA’ ATTEGGIAMENTI DI POCO INTERESSE O DI SCARSO FERVORE E AMORE PER GLI INSEGNAMENTI DI GESU’;LA SUA PROPRIA VOLONTA’ LO DOMINERA’ E LO VINCERA’,LASCIANDOLO VUOTO DEL VOLERE DI DIO. CHIUNQUE HA IL POTERE DELLO SPIRITO SANTO NEL PROPRIO CUORE SARA’ UN MAESTRO VERITIERO E AUTORITARIO PER LE PECORELLE SMARRITE E LI CONDURRA’ AL VERO OVILE DI CRISTO CHE E’ IL CORPO MISTICO DELLA SANTA CHIESA MILITANTE SULLA TERRA ,PENANTE NEL PURGATORIO E BEATIFICATA NEL CIELO.
CAPITOLO 8
GESU’ SCENDENDO DALLA MONTAGNA INIZIA A GUARIRE PRIMA UN LEBBROSO E POI IL SERVO DI UN CENTURIONE DI BUON ANIMO E PIENO DI GRANDE FEDE E GESU’ DICE ALLA GENTE , CHE NON AVEVA MAI VISTO PRIMA D’ORA UNA TALE FEDE COME QUELLA DEL CENTURIONE ROMANO CHE ERA SICURISSIMO DEL POTERE INFINITO DI DIO DI GUARIRE ANCHE CON UNA SOLA PAROLA DI GESU’ IL SUO SERVO CHE GIACEVA QUASI MORENTE NEL LETTO, COSI’ ANCHE A DISTANZA GESU’ GUARISCE QUEL SERVO, POI GESU’ PRENDE SPUNTO DALLA FEDE DI QUESTO STRANIERO E PROFETIZZA LA NASCITA DELLA SUA CHIESA APOSTOLICA FATTA ANCHE E SPECIALMENTE DI PERSONE DI PAESI LONTANI CHE SORPASSERANNO IN FEDE ANCHE GLI STESSI ISRAELIANI; GESU’ GUARISCE LA SUOCERA DI PIETRO E UN NUMERO CONSIDEREVOLE DI MALATI ED INDEMONIATI PRENDENDO IN SE TUTTE LE LORO IMFERMITA’,MOLTI SANTI QUANDO GUARIVANO LE MALATTIE SI PRENDEVANO LE MALATTIE SOPRA DI LORO E COSI’ POTEVANO LIBERARE I MALATI.
UNO SCRIBA SI AVVICINA A GESU’ E GLI DICE: SIGNORE IO VOGLIO SEGUIRTI OVUNQUE TU VADA , MA GESU’ RISPONDE , COME PER PROVARE LA SUA COSTANZA :LE VOLPI HANNO UNA TANA E GLI UCCELLI UN NIDO PER RIPOSARE, MA IL FIGLIO DELL’UOMO NON HA DOVE POGGIARE IL CAPO, AD UN ALTRO INVECE RISPONDE INVERSAMENTE :LASCIA CHE I MORTI SEPPELLISCANO I LORO MORTI, TU SEGUIMI;
GESU’ CONOSCE TUTTI I CUORI E LE LORO VERE INTENZIONI ,PERCIO’ AD UNO LO METTE ALLA PROVA, FACENDOGLI NOTARE IL CAMMINO DURO CHE ATTENDE A TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO SEGUIRLO, AD UN ALTRO CHE INVECE E’ GIA’ PRONTO PER SEGUIRLO ,LO VUOLE SUBITO VICINO A SE NON PERMETTENDOGLI NEMMENO DI SEPPELLIRE I SUOI DEFUNTI PERCHE’ AI DEFUNTI HA GIA’ PENSATO LUI,MANDANDO ALCUNE ANIME GIA’ MORTE A SEPPELLIRE I GENITORI DI QUESTO BUON DISCEPOLO. QUESTO ATTEGGIAMENTO DI GESU’ CI INSEGNA CHE IL LAVORO CHE C’E’ DA FARE PER IL REGNO DI DIO E’ MOLTO PIU’ IMPORTANTE DI TUTTE LE ALTRE COSE, PERCHE’ LA SALVEZZA DELLE ANIME CHE SONO AFFIDATE AI VERI DISCEPOLI DI GESU’, VALGONO INFINITAMENTE DI PIU’ DI TUTTE LE ALTRE OPERE DI BENE COME SEPPELLIRE I MORTI,PER QUESTO PAOLO DICE : GUAI A ME SE NON EVANGELIZZASSE E PIETRO DICE ALLA COMUNITA’ DEL CENACOLO : NOI NON POSSIAMO LASCIARE LA PREDICAZIONE PER OCCUPARCI DELLA SPARTIZIONE DEGLI ALIMENTI ,INCARICATE 7 VOLONTARI, PER QUESTO.
GESU’ DORMIVA SULLA BARCA E IL MARE SI AGITO’ FORTEMENTE, A TAL PUNTO CHE I DISCEPOLI IMPAURITI E MANCANTI ANCORA DI UNA VERA FEDE STABILE LO SVEGLIANO DICENDO ADDIRITTURA: MAESTRO, PERIAMO TUTTI! MA GESU’ CON UN ANIMO SEMPRE IMMUTABILE ANCHE SOTTO LE PIU’ DURE AVVERSITA’ DICE AL MARE : QUIETATI ! ED AL VENTO:TACI ! , E SUBITO CI FU’ UNA PACE TOTALE NEL VENTO E NEL MARE , MA ANCHE NEGLI ANIMI DEI DISCEPOLI CHE VIVENDO SOTTO IL POTERE DELL’UMANA VOLONTA’ SI ERANO AGITATI PURI ESSI; GESU’ CI INSEGNA A VIVERE COME LUI ,SEMPRE UNITI ALLA DIVINA VOLONTA’ CHE NON SI AGITA MAI ED E’ SEMPRE PORTATRICE DI BENESSERE E DI PACE, ANCHE NELLE PIU’ DURE PROVE DELLA VITA; DA QUESTO FATTO POSSIAMO MEDITARE COME QUELLI CHE DICONO DI AVERE FEDE , POSSANO IN VERITA’ NASCONDERE LE LORO VERE REALTA’ FATTE DI DEBOLEZZA E INCOSTANZA, BASTA METTERLI ALLA PROVA E LE LORO FALSA FEDE SI SCIOGLIERA' COME BURRO AL MOMENTO CHE SI PRESENTANO LE TRIBOLAZIONI O QUANDO SI PRESENTA UN OCCASIONE DI DIMOSTRARE LA PROPRIA FEDE, CHE E’ SPINTA DALLO SPIRITO SANTO IN NOI ;SE SONO COSE PICCOLE DI POCO CONTO, LA FEDE C’E’, MA SE SONO COSE PIU’ CONSISTENTI COME PER ESEMPIO OTTENERE UNA GUARIGIONE, LIBERARE UN POSSEDUTO, CREDERE A MEDJUGORJE O AL DONO DELL’ACQUA MIRACOLOSA DI PORTO EMPEDOCLE, LE COSE SI COMPLICANO ABBASTANZA E QUASI TUTTI MOLLANO LA PRESA DELLA FEDE RICADENDO NELL’INCREDULITA’,L’UOMO CARICO DI UMANO VOLERE E FACILE CHE SI COMPORTERA’ IN QUEST’ULTIMO MODO MA L’UOMO VERAMENTE UNITO ALLA DIVINA VOLONTA’ PASSERA’ PURE ATTRAVERSO LA MORTE E AD OGNI SPECIE DI TRIBOLAZIONE, MA CREDERA’ SEMPRE, SENZA MAI DUBITARE DI DIO E DELLA SUA ONNIPOTENZA CHE PUO’ TUTTO.
GESU’ VA IN UN PAESE DOVE VIVONO DUE INDEMONIATI CHE QUANDO SENTONO LA POTENZA SPIRITUALE INFINITA’ DI GESU’ GRIDANO CONTRO DI LUI: CHE SEI VENUTO A FARE FIGLIO DI DIO , SEI VENUTO A TORMENTARCI PRIMA DEL TEMPO? E GESU’ CON LA FORZA ONNIPOTENTE DELLA SUA PAROLA LI LIBERA SUBITO; AI NOSTRI GIORNI NON SI E’ VISTO MAI UNA POTENZA DEL GENERE ;PER LIBERARE UN INDEMONIATO ,FORSE OCCORRONO ANNI DI LUNGA PREGHIERA COME LA PREGHIERA DI SANTA MONICA PER SUO FIGLIO AGOSTINO CHE DURO LUNGHISSIMI ANNI , MA GESU’ FA TUTTO IN UN ATTIMO E DA QUESTO SI VEDE CHE EGLI E' IL VERO DIO CHE TUTTO PUO’ ; CON UNA PAROLA HA DISTESO I CIELI CON UN'ALTRA IL MARE E LA TERRA, CON UNA PAROLA CACCIA LEGIONI DI DEMONI DAL CORPO DI PECCATORI OSTINATI DONANDOGLI ANCHE LA GRAZIA, DIFATTI POI , GLI INDEMONIATI DI GERASA, CHIEDERANNO DI POTERLO SEGUIRE, MA LUI DICE ,DI ANDARE AD ANNUNZIARE A TUTTI QUELLO CHE HANNO RICEVUTO DA DIO ; DIO POTEVA CREARE TUTTO CON UNA SOLA PAROLA, MA HA VOLUTO CREARE ,GUARIRE ,LIBERARE CON PIU’ DI UNA PAROLA ;POTEVA DARCI IL REGNO DI DIO SUBITO, MA ATTENDE IL COMPIERSI DELLE SCRITTURE , FACENDO TUTTO GRADUALMENTE, ANCHE PER IMMEDESIMARSI ED ACCOMUNARSI NEL MODO DI VEDERE UMANO CHE HA BISOGNO DI CAMMINARE PASSO DOPO PASSO PER RAGGIUNGERE UNA META’; INVECE DIO PUO' RAGGIUNGERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE CON UN SOLO ATTO E DIFATTI E’ COSI' , TUTTI GLI ATTI CHE DIO FA (CHE IN REALTA’ SONO GLI EFFETI DELL’UNICO ATTO DI DIO)ESCONO DAL SUO UNICO ATTO ONNIPOTENTE CHE PUO’ FARE TUTTO, E’ COME IL SOLE CHE FA UN SOLO ATTO DI DARE LUCE E DIETRO QUESTO ATTO SUCCEDONO MOLTEPLICI ATTI COME, IL DARE IL SUO CALORE , LA VITA ALLE PIANTE ,I COLORI , I PROFUMI,LA PURIFICAZIONE DELL’ARIA, LA DOLCEZZA AI FRUTTI , ECC..
CAPITOLO 9
GESU’ GUARISCE A CAFARNAO UN PARALATICO E GLI DISSE:" VAI LA TUA FEDE TI HA SALVATO ,TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI"; APPENA L’UOMO ABBRACCIA LA FEDE CHE LO SPIRITO SANTO CI OFFRE NEL CUORE, DIO CI PERDONA TUTTO E GUARENDO LA NOSTRA ANIMA GUARISCE ANCHE IL NOSTRO CORPO COME SUCCESSE AL PARALITICO; CHI CERCA LA GUARIGIONE DEL CORPO MA NON VUOLE ACCETTARE IL DONO DELLA FEDE DALLO SPIRITO SANTO, NON VERRA’ GUARITO ,PERCHE’ SE TI SALVI IL CORPO MA TI DANNERAI L’ANIMA IN ETERNO, CHE BENE AI RICEVUTO?; INVECE SE ACCETTI LA SALVEZZA DELLA TUA ANIMA CHE SARA’ PER LA VITA ETERNA ALLORA ANCHE IL CORPO SI SALVERA’,GUARENDO DALLA MALATTIA;L’UMANO VOLERE HA CREATO LA DEBOLEZZA DELL’ANIMA E L’ANIMA MALATA FA AMMALARE ANCHE IL CORPO; GESU’ E MARIA CHE VIVEVANO SEMPRE UNITI ALLA DIVINA VOLONTA’ AVEVANO UN ANIMA FORTE CHE FORTIFICAVA ANCHE I LORO CORPI E NON EBBERO MAI UNA MALATTIA E SE SOFFRIVANO IL FREDDO ,LA FAME ED ALTRO E’ STATO PERCHE’ SI VOLLERO VOLONTARIAMENTE SACRIFICARE PER IL BENE DELLE ANIME PECCATRICI. I FARISEI CIECHI AL SENTIRLO PARLARE COSI’, MORMORAVANO FRA DI LORO DICENDO :COSTUI BESTEMMIA ,CHI PUO’ RIMETTERE I PECCATI , SE NON DIO SOLO?
MA NON E’ COSI’, PERCHE NOI STESSI POSSIAMO PERDONARE LE MANCANZE FATTE NEI NOSTRI CONFRONTI DAI NOSTRI FRATELLI, E CI RICONCILIAMO A LORO DOPO AVERLI PERDONATI,QUINDI LORO NON AVENDO LA CAPACITA’ DI PERDONARE AI FRATELLI ,PENSAVANO CHE IL PERDONO NON ERA COSA CHE POTESSERO AVERE GLI UOMINI ,MA SOLO DIO, E INOLTRE SI NOTA ANCHE IN LORO UNA CHIUSURA DI MENTE VERSO LA VERITA’, PERCHE’ ERANO SEMPRE PROPENSI A VEDERE LE COSE CON MALIZIA,PERCHE’ GESU’ POTEVA AVER DETTO ANCHE : TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI COME UN INTERLOCUTORE FRA DIO E GLI UOMINI ,INVECE LORO AVENDO SEMPRE L’INTENZIONE DI ACCUSARLO CAPISCONO CHE FU' DIRETTAMENTE GESU’ CHE LO PERDONO' DA TUTTI I PECCATI ,METTENDOSI ALLA PARI DI DIO , MA ANCHE SE FOSSE STATO COSI’,ED SICURAMENTE FU' COSI’, GESU’ ERA DIO E LO POTEVA DIRE, E SE RISUSCITAVA I MORTI E AVEVA FATTO OPERE GRANDISSIME CHE NESSUNO AVEVA MAI FATTO PERCHE’ CONTRADDIRLO SEMPRE E NON CERCARE INVECE DI DIALOGARE CON LUI PER FARSI SPIEGARE IL PERCHE’ RIMETTEVA I PECCATI DI QUEL PECCATORE?; GESU’ RISPONDE LORO: PERCHE’ PENSATE COSE CATTIVE NEI VOSTRI CUORI ; E’ PIÙ FACILE DIRE : TI SONO RIMESSI I PECCATI O DIRE ALZATI E CAMMINA?, EBBENE PERCHE’ SAPPIATE CHE IL FIGLIO DELL’UOMO HA IL POTERE DI RIMETTERE I PECCATI (IL FIGLIO DELL’UOMO E’ LUI STESSO MA ANCHE NOI) ,DISSE AL PARALITICO :ALZATI PRENDI IL TUO LETTUCCIO E VAI ;QUINDI GESU’ FA CAPIRE CHE E’ PIU’ DIFFICILE GUARIRE UN PARALITICO CHE PERDONARLO PERCHE’ IL PERDONO LO POSSIAMO DARE TUTTI NOI AI NOSTRI DEBITORI MA GUARIRE E’ SOLO UN OPERA DI DIO E DI QUELLI CHE DIO SCEGLIE , PER GUARIRE PER MEZZO DI LORO GLI AMMALATI.
GESU’, CHIAMA MATTEO IL PUBBLICANO, ESATTORE DELLE TASSE E AMICO DEI PECCATORI E GLI DICE : SEGUIMI , MATTEO SI LEVO’ E SEGUI’ GESU’ SENZA DISCUTERE ,IL FASCINO E LA FAMA DI GESU’ STAVANO CONTAGIANDO TUTTI, COME ANCHE POI SI VEDRA’ CON ZACCHEO E GESU’ CHE VEDEVA IL CUORE DI MATTEO DESIDEROSO DI SEGUIRLO GLI DICE :SEGUIMI ,CON UN MODO TUTTO DIVINO E AMOROSO CHE MATTEO NON PUO’ RIFIUTARE, DOPO QUESTO FATTO GESU’ VIENE INVITATO DA MATTEO IN UNA CENA CON I PUBBLICANI E PECCATORI ,I FARISEI SEMPRE CIECHI SULLE COSE SPIRITUALI E DEL CUORE, MORMORAVANO CON GLI APOSTOLI DICENDO : PERCHE’ IL VOSTRO MAESTRO, MANGIA E PARLA CON I PECCATORI?; INFATTI LORO ERANO SEMPRE CONVINTI DI ESSERE GIUSTI DAVANTI A DIO, LORO CHE NON AVEVANO MISERICORDIA VERSO I PECCATORI, MA DIO DISSE: NON VOGLIO NE SACRIFICIO, NE OFFERTA, MA UN CUORE CONTRITO ED UMILIATO ED ANCHE : MISERICORDIA CERCO E NON SACRIFICIO ,PERCIÒ GESU’ DICE: NON SONO VENUTO A SALVARE CHI E’ SALVO , MA I PECCATORI; CON QUESTA RISPOSTA TANTO SAGGIA E GIUSTA I SUOI OPPOSITORI CHE CERCAVANO SEMPRE DI CONTRADDIRLO NON POTETTERO PROPRIO RIBATTERE. SI NOTI ANCHE, CHE PRIMA DI QUESTO FATTO GESU’ AGGREGA A SE UN PUBBLICANO PECCATORE QUALE ERA MATTEO E SUBITO DOPO FA PESCA DI ALTRI PUBBLICANI E PECCATORI; QUESTO DIMOSTRA CHE DIO PREMIA UN PECCATORE DI UNA SPECIE,DANDOLE ANCHE, NON SOLO A LUI LA GRAZIA DI DIO, MA ANCHE A QUELLI COME LUI SUOI AMICI;SAN FRANCESCO SI CONVERTI’ E LO SEGUIRONO ANCHE MOLTI SUOI AMICI ,IL DONO DI DIO SI DIFFONDE, NON AD UNA SOLA PERSONA PENTITA , MA ANCHE A QUELLI COME LUI CHE LO CIRCONDANO, PRINCIPALMENTE, PERCHE’ DIO PREMIA ASSAI IL CONVERTITO DA DARGLI ANCHE IL DONO DI CONVERTIRE I SUOI SIMILI PIU’ VICINI A LUI.
I DISCEPOLI DI GIOVANNI DICONO A GESU’ :PERCHE NOI E I DISCEPOLI DEI FARISEI DIGIUNIAMO E I TUOI NON DIGIUNANO? E GESU’ RISPOSE LORO :PERCHE’ LO SPOSO E' FRA LORO, E NON E’ GIUSTO DIGIUNARE QUANDO VI E’ LO SPOSO, E' GIUSTO GIOIRE PIUTTOSTO E FESTEGGIARE, ARRIVERANNO GIORNI CHE LO SPOSO SARA’ LORO TOLTO ED ALLORA ANCHE ESSI DIGIUNERANNO; GESU’ DICE BENE, LA GIOIA CHE C’ERA NEI DISCEPOLI A VEDERE LO SPOSO DELLA CHIESA, IL MESSIA ,L’UNTO DEL PADRE, IL SALVATORE, IL MEDICO DI DIO NON CONVENIVA DIGIUNARE MENTRE AD OGNI PAROLA E MIRACOLO DI GESU’ C’ERA DA FESTEGGIARE , SAREBBE STATO CONTROSENSO ,FINCHE’ LA GRAZIA DI DIO OPERAVA COSE MIRABILI PER LA SOLA PAROLA DI GESU’ PERCHE DIGIUNARE SE GIA’ BASTAVA LA POTENZA DI GESU’ PER FAR SCENDERE MIRIADI DI GRAZIE SUI FEDELI CREDENTI E SALVARE MILLE MONDI CON UNA SOLA PAROLA DI GESU’ CHE ERA DIO INFINITO ED ETERNO , FORSE NON BASTAVA SOLO LA SUA PAROLA E I SUOI ATTI SANTI PER CONVINCERE IL PADRE A CAMBIARE LA SUA GIUSTIZIA SULL’UOMO PECCATORE CON LA SUA INFINITA MISERICORDIA?, MA QUANDO , POI, LO SPOSO VENIVA LORO TOLTO, VENIVA A MANCARE ANCHE UNA SORGENTE INESAURIBILE DI GRAZIE CHE EMANAVA DA GESU’, DALLA SUA SANTITA’ ,ALLORA SI, CHE SI DOVEVA DIGIUNARE E PENARE CROCI E TRIBOLAZIONI PER FAR FRUTTIFICARE DI PIU’ ,DI GRAZIE STRAPPATE A DIO, IL PROPRIO ALBERO SANTO . GESU’ ,POI PER FAR CAPIRE IL CONTROSENSO CHE CI SAREBBE STATO , SE I DISCEPOLI DIGIUNASSERO CON LO SPOSO IN MEZZO A LORO, CITA DELLE SIMILITUDINI DI COSE CHE VANNO IN CONTRO SENSO, COME: NESSUNO METTE VINO NUOVO IN OTRI VECCHI, PERCHE SE NO , SCOPPIANO GLI OTRI E SI PERDE TUTTO , MA NEL DIRE QUESTA SIMILITUDINE VUOLE ANCHE DIRE CHE GIOVANNI E’ IL SANTO DELLE MANIERE ANCORA ANTICHE (COME L’OTRIO VECCHIO) DOVE I DIGIUNI E I SACRIFICI ERANO BEN VISTI E PIU’ PRATICATI PER SANTIFICARSI, MA LUI E’ L’OTRIO NUOVO CHE RACCOGLIE VINO NUOVO CIOE' NUOVI TIPI DI SANTITA’ ,NON BASATI TANTO SUL VECCHIO MODO DI ESSERE SANTI FATTO DI PENITENZE E AUSTERITA’ ,MA SULL’AMORE ,LA MISERICORDIA, LA PREGHIERA INCESSANTE E PIENA DI FEDE,LA GIOIA DI DONARE CON SEMPLICITA’ TUTTO A GLI ALTRI E ABNEGAZIONE TOTALE DELLA PROPRIA VOLONTA’ UMANA VERO OSTACOLO FRA DIO E L’UOMO, MA COME DISSE SEMPRE LUI: L’UOMO SAPIENTE TIRA FUORI DAL SUO SCRIGNO COSE ANTICHE E COSE NUOVE; CIOE’, LA SANTITA’ DEGLI ANTICHI E LA LORO SAPIENZA NON SONO COSE SORPASSATE, DA RIGETTARE , MA SONO SEMPRE COSE BUONE E BISOGNA SEGUIRLE SEMPRE , MA LA NUOVA SAPIENZA BASATA SUL VANGELO E SULLA SANTITA’ DEGLI ANGELI ,QUELLA DEVE PREVALERE SULL’ANTICA, PERCHE ‘ E PIU’ PERFETTA ;ANCHE NELLE COSE DEL MONDO CI ACCORGIAMO CHE LE SCIENZE ANTICHE HANNO SPIANATO LA STRADA ALLE SCIENZE NUOVE E QUEST’ULTIME SONO SEMPRE PIU’ PERFETTE DI QUELLE ANTICHE E LA NUOVA SCIENZA DI DIO SULLA DIVINA VOLONTA’ DATA A LUISA PICCARRETA, CHE IN DIO E’ SEMPRE PRESENTE ANCHE NEL TEMPO ANTICO COME NEL FUTURO, MA LO E’ NUOVA PER NOI CHE L’ABBIAMO CONOSCIUTA ADESSO GRAZIE A LUISA PICCARRETA ,E' PIU’ PERFETTA DI TUTTO IL NUOVO TESTAMENTO E L’ANTICO TESTAMENTO MESSI INSIEME; DIFATTI IN QUESTA NUOVA SCIENZA DI DIO , E DICO NUOVA SOLO PER NOI, NON PER DIO ,CHE E’ IMMUTABILE, LE GRAZIE SONO INFINITE E LA SANTITA’ INFINITAMENTE PIU’ ECCELSA DI QUELLE CHE CI DA IL SACRO VANGELO,PERCHE E’ UNA SANTITA’ DIVINA E NON UMANA, DI UMANO NON CI SARA’ NIENTE, NEMMENO UN MINIMO ATTO DI POCO VALORE A GLI OCCHI DEGLI UOMINI;DIO GUIDERA’ TUTTI GLI ATTI NOSTRI ATTRAVERSO QUESTA NUOVA SCIENZA DEL DIVINO VOLERE.
GESU’ MENTRE PARLAVA , ARRIVO’ PRESSO DI LUI UN CAPO, CHE GLI DISSE: MIA FIGLIA E’ MORTA, MA VIENI AD IMPORRE LE MANI SU DI LEI ED ELLA VIVRA’ MENTRE STAVANO ANDANDO IN MEZZO AD UN FOLLA,UNA DONNA EMORROISSA CHE AVEVA PERDITE DI SANGUE E CHE I DOTTORI INVECE DI CURARLA L' AVEVANO AGGRAVATA DI PIU' LA SUA SITUAZIONE,SI DISSE FRA SE :SE TOCCHERO’ IL LEMBO DEL SUO MANTELLO GUARIRO’ , QUESTE DUE PERSONAGGI CHE SI ACCOSTANO A GESU’ , NON CHIEDONO AL MAESTRO LA GUARIGIONE , MA QUASI SI PRENDONO LA GRAZIA DELLA RISURREZIONE E DELLA GUARIGIONE CERTA; NON E’ QUESTO , PROPRIO UN CHIEDERE, COME FACEVANO PER ESEMPIO MOLTI AMMALATI CHE SUPPLICAVANO GESU’ DI GUARIRLI , MA CON FERMEZZA DI FEDE E DI FIDUCIA IN GESU’ GLI STRAPPANO LA GRAZIA E CON LA CONFIDENZA IN LUI;QUESTO CI INSEGNA CHE SI RICEVE DI PIU’ CON LA CONFIDENZA E L’AMORE VERSO DI LUI E CON LA FEDE CERTA CHE CON LE PREGHIERE; C’E’ ANCHE DA NOTARE , CHE I DUE PERSONAGGI, HANNO QUASI UN MEDESIMO ATTEGGIAMENTO DI FIDUCIA IN GESU’, E QUESTO DIMOSTRA, CHE IL PRIMO PERSONAGGIO CON LA SUA CONFIDENZA E FEDE FERMA ,APRE LE PORTE DELLA GRAZIA E DELLA CONFIDENZA, AL SECONDO PERSONAGGIO; CHI COMPIE UN GESTO VIRTUOSO, APRE LE PORTE A GLI ALTRI PER QUELLA STESSA VIRTU’ CHE EGLI HA INTRAPRESO ,MENTRE INVECE LE PERSONE CHE STAVANO DENTRO LA CASA DELLA MORTA, SI COMPORTANO ALL’OPPOSTO ,PRENDENDO IN GIRO GESU’ CHE GLI DISSE DI NON PIANGERE ,PERCHE LA MORTA STAVA SOLO DORMENDO ;GESU’ A QUESTI QUA, CHE AVEVANO PROFANATO IL LUOGO BURLANDOSI DI LUI, LI FECE USCIRE, PERCHE’ ERANO SOLO PERSONE CHE MOLESTAVANO L’OPERA CHE LO SPIRITO SANTO STAVA PER COMPIERE NELLA FANCIULLA; I MOLESTATORI INFATTI ALLONTANANO ENORMEMENTE LA BENEDIZIONE MENTRE I CONFIDENTI LA AVVICINANO ENORMEMENTE;
DUE CIECHI SEGUIRONO GESU’ E GRIDAVANO: FIGLIO DI DAVIDE ABBI PIETA DI NOI, ARRIVATI ALLA CASA, I DUE SI AVVICINARONO A GESU’ E LUI DISSE LORO :CREDETE CHE IO POSSA FARE QUESTO?, RISPOSERO : SI SIGNORE; ALLORA GESU’ TOCCO’ LORO GLI OCCHI E DISSE: CHE VI AVVENGA SECONDO LA VOSTRA FEDE ; IN QUESTO CASO , I CIECHI PREGANO GESU’ SEGUENDOLO FINO A CASA ,E GESU’ CHE NON GLI BASTA LA SOLA PREGHIERA COME AVEVO DETTO PRIMA, GLI STIMOLA LA FEDE DICENDO: CREDETE CHE IO POSSA FARE QUESTO?, LA FEDE E’ PIU’ IMPORTANTE DELLA PREGHIERA ,TUTTI PREGANO MA NON OTTENGONO QUASI NIENTE , PERCHE’ NON HANNO VERA INTENZIONE DI CONVERTIRSI E DIO CHE E’ MISERICORDIOSO , ACCETTA PER LO MENO L’ATTO DI FEDE,CHE VUOL DIRE AVERE FIDUCIA IN DIO , E CHI HA FIDUCIA DI UNA PERSONA VUOL DIRE CHE LA CONOSCE E LA STIMA BENE, E CHI SI CONOSCE E SI STIMA BENE, ALLA FINE VERRA’ AMATA ED E’ ANCHE GIA’ , ALMENO UN PO AMATA , E DIO NELLA FEDE DEI DUE CIECHI GUARDA SEMPRE SE C’E’ UN PO D’AMORE PER LUI, PER POTER PERDONARE I PECCATI E GUARIRE L’ANIMA ED IL CORPO; INFATTI GESU, DISSE ALLA DONNA CHE GLI LAVO’ I PIEDI CON IL SUO PIANTO E GLI E LI ASCIUGO’ CON I SUOI CAPELLI : VA TI SONO RIMESSI I PECCATI , E A GLI SCRIBI E FARISEI DISSE DI LEI:PERCHE’ HA MOLTO AMATO GLI SONO RIMESSI MOLTI PECCATI, A CHI AMA POCO , GLI VENGONO PERDONATI POCHI PECCATI; LA FEDE E’ L’ANTICAMERA DELLA CONFIDENZA E QUESTA LO E’ DELL’AMORE VERSO DIO .
GESU’ ESPELLE I DEMONI DI UN MUTO CHE GLI CAUSAVANO QUESTA MALATTIA E LE PERSONE DICEVANO : GIAMMAI SI E’ VISTO COSA SIMILE IN ISRAELE ,E SUBITO I FARISEI , BIECHI DI INVIDIA OBIETTARONO :ESPELLE I DEMONI CON IL POTERE DI SATANA;QUESTA LORO INVIDIA PERVERSA CHE NON POTEVANO SENTIRE PARLARE BENE DI GESU’, GLI PROCURA IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO, PERCHE ERA CON IL DITO DI DIO CIOE’ CON LO SPIRITO SANTO CHE GESU’ CACCIAVA I DEMONI , ED IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO NON VERRA’ MAI PERDONATO.
CAPITOLO 10
GESU’ DONA IL POTERE AI DODICI DI CACCIARE I DEMONI E GUARIRE TUTTE LE MALATTIE, GESU’ VUOLE AIUTARE TUTTI I MALATI ,GLI INDEMONIATI E TUTTI I BISOGNOSI ,IL SUO CUORE E’ INFINITO E DI POTENZA NE HA A MAI FINIRE, COSI’ DICE CHE LA MESSE E’ MOLTA MA GLI OPERAI SONO POCHI ,PREGATE IL PADRONE DELLA MESSE CHE MANDI OPERAI ;GESU’ CHIEDE L’AIUTO VOSTRO , DI TUTTI I PURI DI CUORE E ANIME DI BUONA VOLONTA’ PER DARE A TUTTI IL SUO POTERE E GUARIRE E LIBERARE TUTTI GLI INDEMONIATI VUOLE LE NOSTRE PREGHIERE DI RICHIESTA DI NUOVI E SANTI OPERAI ,NON COME QUESTI DI OGGI, CHE NON OPERANO NESSUN MIRACOLO MA ANZI DANNEGGIANO LE ANIME E LI FANNO DISPERDERE PER LE VIE DEL MONDO E DEI VIZI PERCHE’ NON APPARTENGONO A DIO; DIO NON DA A LORO POTERE DI GUARIRE E DI FARE I MIRACOLI ANCHE PER AVVERTIRCI DI ALLONTANARCI DA QUESTI IMPOSTORI CHE AVVELENANO LE ANIME DELLO SPIRITO DEL MONDO E DELLA CARNE;SIATE VOI QUINDI GLI OPERAI CHE GESU’ VUOLE VICINO AL SUO CUORE E CHI MEGLIO DEI SACERDOTI SANTI PUO’ RICEVERE QUESTI STESSI DONI CHE RICEVETTERO GLI APOSTOLI CHE FURONO I PRIMI SACERDOTI DELLA SANTA CHIESA DELL’AGNELLO? E DICE ANDATE PRIMA DALLE PECORE DISPERSE DELLA CASA D’ISRAELE PERCHE LORO PIU’ DEGLI ALTRI NE AVEVANO DIRITTO GRAZIE AI LORO PADRI CHE SPESSO SI MANTENNERO’ FEDELI AL PATTO CON DIO MENTRE I SAMARITANI DIVENNERO ERETICI E MOLTO SPESSO I LORO ANTENATI ABBANDONARONO IL SIGNORE PER SERVIRE UN DIO CHE NON ESISTEVA COME PER ESEMPIO BAAL;GESU’ DICE AI DODICI: ANNUNCIATE IL REGNO DI DIO ,GUARITE I MALATI ,RISUSCITATE I MORTI, PURIFICATE I LEBBROSI, CACCIATE I DEMONI ,GRATIS AVETE RICEVUTO E GRATIS DATE, NON PROCURATEVI DUE TUNICHE NE DENARO, NE BISACCIA, NE SANDALI , NE BASTONE PERCHE’ L’OPERAIO HA DIRITTO ALLA SUA PAGA, QUELLO CHE VI DARANNO VI PRENDETE SENZA CHIEDERE NIENTE . OGGI INVECE I PRETI E I RELIGIOSI PRETENDONO IL PAGAMENTO DI CERTI SERVIZI CHE COMPIONO , ABBANDONANDO L’OBBEDIENZA AL LORO MAESTRO CHE GLI HA IMPOSTO DI NON CHIEDERE NIENTE MA DI PRENDERE SOLO QUELLO CHE LE PERSONE STESSE OFFRIRANNO PER RINGRAZIARE DEL BENE RICEVUTO; MA C’E’ DA CHIEDERSI, COME MAI I DODICI NON DOVEVANO CHIEDERE NIENTE ANCHE SE AVEVANO DATO UNA GUARIGIONE , UNA RISURREZIONE A QUALCHE MORTO, UNA LIBERAZIONE DAI DEMONI E INVECE QUESTI DI OGGI PUR AVVELENANDO LE ANIME SENZA GUARIRLE ,O LIBERARLE, O RISUSCITARLE PRETENDONO LA PAGA MENSILE DALLA CHIESA E I SOLDI QUANDO AMMINISTRANO QUALCHE SACRAMENTO O FANNO CIRCOLARE IL CESTINO DELLE OFFERTE , SE GESU’ GLI E LO HA VIETATO CATEGORICAMENTE?; PERCHE’ SONO ANIME CHE NON HANNO LO SPIRITO DI DIO LA MAGGIOR PARTE DI ESSI E’ STATA CHIAMATA DA SATANA A FARSI SACERDOTI E RELIGIOSI PER INQUINARE LE ACQUE PURE DELLA SANTA CHIESA E CREARE SCOMPIGLIO E DESOLAZIONE NELLE ANIME, ECCO PERCHE SOMIGLIANO NELL’ ATTEGGIAMENTO PERFETTAMENTE A GIUDA ISCARIOTA CHE RUBAVA IL DENARO DALLA BORSA DEI POVERI E SI VENDETTE PER TRENTA DENARI IL SIGNORE, ANCHE LORO STANNO RUBANDO I SOLDI DEI FEDELI E SI VENDONO GESU’ E I SUOI SACRAMENTI PER DENARO, MA GUAI A VOI NUOVI SCRIBI E FARISEI PERCHE LE PROSTITUTE E I PEGGIORI PECCATORI VI PASSERANNO DAVANTI NEL REGNO DEI CIELI E VOI SARETE BUTTATI FUORI LE MURA DELLA NUOVA GERUSALEMME ;COME VOI STESSI AVETE BUTTATO FUORI LE MURA DELLA CHIESA IL SIGNORE ,I SUOI SACRAMENTI E I FEDELI CHE CHIEDEVANO A VOI IL SIGNORE E INVECE GLI AVETE FATTO CONOSCERE LE PROFONDITA’ DI SATANA; CHI HA DISPERSO CENTO PECORE ,PAGHERA’ PER CENTO , CHI MILLE PAGHERA' PER MILLE ,CHI UN MILIONE PAGHERA’ IL PREZZO DI UN MILIONI DI ANIME CHE HA DISPERSO ;GRANDISSIMO SARA’ IL VOSTRO DEBITO ALLA FINE DEI VOSTRI GIORNI SULLA TERRA CHE STA PER ARRIVARE COME UN LADRO NELLA NOTTE.
GESU’ DICE A GLI APOSTOLI DI ANDARE DI VILLAGGIO IN VILLAGGIO E DI FARSI INDICARE SE VI SONO FAMIGLIE DI BUON CUORE PER INIZIARE DA LI LA LORO PREDICAZIONE;QUESTO E’ UN INSEGNAMENTO DA METTERE BENE A MENTE ,PERCHE’ AL MOMENTO CHE UN FIGLIO DELLA LUCE SI METTE ALL’OPERA PER AIUTARE GLI ALTRI FIGLI DI DIO A TROVARE LA VIA ,VERITA’ E LA VERA VITA SI METTERA’ ANCHE IN AZIONE SATANA PER OSTACOLARLI ;QUINDI E’ MEGLIO ANDARE SUL SICURO E INIZIARE SEMPRE AD AVVICINARE QUELLI CHE CI SEMBRANO DI BUONA VOLONTA’ PIUTTOSTO CHE INIZIARE CON PERSONE CHE CI POTREBBERO OSTACOLARE MOLTO PER LA LORO CATTIVA VOLONTA’ CHE SARA’ GUIDATA SICURAMENTE DALLO SPIRITO DEL MALE E CI FAREBBERO PERDERE DEL TEMPO PREZIOSO E ANIME ; POI C’E’ ANCHE DA TENERE PRESENTE CHE QUANDO CONVERTIREMO UN FIGLIO DI DIO , ACCRESCEREMO LA NOSTRA POTENZA SPIRITUALE CONTRO IL MALE E SAREMO NON PIU’ UNO MA DUE E POI TRE ,,QUATTRO E COSI’ VIA FINO AD ALLARGARE LA NOSTRA INFLUENZA SPIRITUALE A TUTTI, ANCHE AI PIU’ LONTANI COME SUCCESSE INFATTI A GESU’ CHE VENIVANO A TROVARLO ANCHE DA TERRE MOLTO LONTANE COME LA GRECIA; DOBBIAMO ESSERE PAZIENTI E PREGARE MOLTO PRIMA DI SCEGLIERE LE PERSONE GIUSTE ,GUARDANDO NEL NOSTRO CUORE LA RISPOSTA CHE CI DARA’ GESU’ SUL DA FARSI PER CONQUISTARE LE ANIME E PORTARLE A DIO;LA PREGHIERA DEVE ESSERE FATTA SEMPRE PRIMA DI SCEGLIERE IL DA FARSI E CHIEDERE A DIO CHE CI MANDI LA SUA PAROLA NELLA NOSTRA BOCCA E MIRIADI DI ANGELI PER ALLONTANARE I DEMONI E I FIGLI DELLE TENEBRE CHE POTREBBERO CONTRAPPORSI EFFICACEMENTE ALLA NOSTRA MISSIONE,IL CONSIGLIO CHE IO DO E DI FARCI APRIRE LE STRADE SEMPRE DAI PIU’ POTENTI INTERCESSORI CHE ABBIAMO NEL CIELO CHE SONO IL NOSTRO SIGNORE GESU’ E LA SUA DIVINA VOLONTA' , MARIA, LUISA ,SAN GIUSEPPE, SAN MICHELE, GABRIELE CHE CI ILLUMINA SULLA SAPIENZA DI DIO . SAN RAFFAELE CHE CI GUIDA NELLA GIUSTA DIREZIONE, I NOSTRI ANGELI CUSTODI CHE INTERCEDONO SEMPRE PER NOI , CI GUIDANO E CONSIGLIANO SEMPRE, SAN GIOVANNI BATTISTA CHE CI SPIANA LA STRADA E I GENITORI DI MARIA, DI LUISA, DI GIOVANNI , GLI APOSTOLI AMICI E SACERDOTI DI GESU’ E TANTI ALTRI CHE VENGONO DOPO DI QUESTI POTENTISSIMI SOCCORRITORI NON DIMENTICANDOCI MAI DI CHIEDERE ALLA DIVINA VOLONTA’ DI GUIDARE TUTTE LE NOSTRE AZIONI E DI PRENDERSI SEMPRE LA NOSTRA UMANA VOLONTA’.
DIFATTI GESU’ CONTINUANDO IL SUO DISCORSO A GLI APOSTOLI LI METTE IN GUARDIA DAI LUPI , DICENDO DI ESSERE SEMPRE PRUDENTI COME I SERPENTI E SEMPLICI COME COLOMBE ;POI PROSEGUE DICENDO CHE SARANNO PORTATI NELLE SINAGOGHE,FLAGELLATI,SARANNO TRADITI DAVANTI A GOVERNATORI E RE A CAUSA DEL SUO NOME PER RENDERE TESTIMONIANZA ALLA VERITA’ DAVANTI A LORO E AI PAGANI SENZA DIO, MA NON TURBATEVI E SIATE IMPAVIDI PERCHE’ DIO SARA’ CON VOI ED IN VOI E PARLERA’ ATTRAVERSO VOI PICCOLO GREGGE CHE CREDETE ;METTETEVI L’ARMATURA DI DIO CHE SONO LA DIVINA VOLONTA’ E LA SUA MISERICORDIA E SPEZZERETE OGNI OSTACOLO CHE SI METTERA’ CONTRO DI VOI; PROSEGUE GESU’ DICENDO APPUNTO DI NON AVERE PAURA E DI PREDICARE TUTTO SENZA TIMORE PERCHE’ LA VOSTRA LUCE RISPLENDA IN PIENEZZA SUGLI UOMINI SENZA CHE GLI OSTACOLI VI POSSANO BLOCCARE, NEMMENO LA MORTE VI FERMI , QUINDI ANNUNCIATE , VOI ,CHE AVETE L’ONNIPOTENTE CHE PUO’ FARE TUTTO IN VOI E CHE RISCATTERA’ LA VOSTRA VITA CHE AI SUOI OCCHI E MOLTA PREZIOSA ,SE DIO VUOLE NESSUNO VI FARA’ DEL MALE, SE MORIRETE SARA’ VOLONTA’ DI DIO CHE VI VUOLE ACCANTO A SE NEL CIELO COME SUA CORONA PREZIOSA, NON FATE COME PIETRO CHE RINNEGO’ IL SIGNORE PER AVER PAURA E PERCHE’ ERA DEBOLE DI FEDE; DICHIARATEVI APERTAMENTE VERI FIGLI E SERVITORI DI GESU’ CRISTO E DELLA SUA SANTA CHIESA CATTOLICA ROMANA,PERCHE IL TEMPO E’ VICINO DELLA VOSTRA TESTIMONIANZA CHE PER ALCUNI SARA’ ANCHE CON IL SANGUE DEL VOSTRO MARTIRIO. NON AMATE PIU’ I VOSTRI CARI CHE CRISTO ,PERCHE’ SATANA VI TENTERA’ IN FUTURO DI NON LASCIARE LA CASA O LA FAMIGLIA PER LA MISSIONE CHE CRISTO VI DARA’ DI COMPIERE,;METTETE SEMPRE CRISTO DAVANTI A TUTTI ED A TUTTO E SARETE DEGNI DI LUI E DELLA SUA ADORABILISSIMA VOLONTA’, CHI PERDERA’ LA PROPRIA VITA PER CAUSA DI CRISTO LA RICEVERA’ E CHI VORRA’ SALVARE LA PROPRIA VITA PER TRASCURARE LA CAUSA DI CRISTO LA PERDERA’ NELL’INFERNO PER SEMPRE.
CHI ACCOGLIERA’ VOI, ACCOGLIERA’ GESU’ IN VERITA’, PERCHE NON VIVRETE PIU’ VOI MA CRISTO SARA’ IN VOI; CHI VUOL DIVENTARE UN FIGLIO DELLA DIVINA VOLONTA’ SARA’ PADRE DI TANTI FIGLI DELLA DIVINA VOLONTA’, CHI VUOL DIVENTARE SANTO SARA’ PADRE DI TANTI SANTI, CHI VUOL DIVENTARE UN PROFETA SARA’ PADRE DI TANTI PROFETI;COME L’ALBERO DI UN FICO CHE NON PUO’ PRODURRE ALTRI TIPI DI FRUTTI DIVERSI DA SE STESSO COSI SARETE ANCHE VOI , UN ALBERO CHE INVECE NON PRODURRA’ NESSUN FRUTTO PUR ATTEGGIANDOSI DA ALBERO FRUTTIFERO SARA’ BRUCIATO NEL FUOCO INESTINGUIBILE E OGGI COME OGGI GLI ALBERI CHE SI CAMUFFANO DA ALBERI DA FRUTTA SONO QUASI PIU’ DEL 90 PER CENTO , I VERI ALBERI SONO POCHISSIMI E CHE DICO IL VERO LO TESTIMONIA LA SCARSA SPIRITUALITA’ CHE SI VEDE NELLE CHIESE,NEI RELIGIOSI ,E GESU’ CI AVEVA AVVERTITO CHE ALLA FINE DEI TEMPI SORGERANNO MOLTI FALSI PROFETI E MOLTI FALSI CRISTI E LE MOLTE PRESUNTE APPARIZIONI MARIANE CHE CI SONO NEL MONDO DOPO L’ULTIMA APPARIZIONE CHE MARIA A SCELTO CHE E’ QUELLA DI MEDJUGORJE LO TESTIMONIA ANCHE;INFATTI DOPO IL 24-06-1981 TUTTE LE PRESUNTE APPARIZIONI ALL’INFUORI DI QUELLA UNICA E VERA DI MEDJUGORJE SONO TUTTE DEMONIACHE.
CAPITOLO 11
GIOVANNI DOPO AVER SENTITO PARLARE IN PRIGIONE DELLE OPERE DEL CRISTO MANDA I SUOI DISCEPOLI A CHIEDERE A GESU’: SEI TU IL CRISTO O DOBBIAMO ASPETTARNE UN ALTRO; SI NOTI CHE L’EVANGELISTA DICE CHE: GIOVANNI DOPO AVER SENTITO PARLARE DELLE OPERE DEL CRISTO…………; QUINDI E’ STRANO CHE NON DICA INVECE :DOPO AVER SENTITO PARLARE DELLE OPERE DI GESU’ , MA DICE DEL CRISTO, QUESTO MI FA SUPPORRE CHE GIOVANNI CREDEVA CHE GESU’ ERA IL CRISTO E DIFATTI NEL VANGELO DI GIOVANNI SI LEGGE: GIOVANNI BATTISTA DICE AI SUOI DISCEPOLI :ECCO L’AGNELLO DI DIO CHE TOGLIE I PECCATI DEL MONDO E TANTE ALTRE BELLE RIVELAZIONI SU GESU’ COME : CHI NON CREDE NEL FIGLIO PERIRA’ NEL FUOCO DELLA GENNA CHI INVECE CREDE IN LUI AVRA’ LA VITA ETERNA; GIOVANNI SECONDO ME E SECONDO ANCHE SANTA KATERINA EMMERIK CHE NE PARLA NELLE SUE RIVELAZIONI DEL CIELO, CREDE FERMAMENTE CHE GESU’ ERA IL CRISTO MA MANDA I SUOI DISCEPOLI A FARE QUELLA DOMANDA NON PER LUI STESSO MA PER LORO DIFATTI POI SI NOTERA’ UNA CERTA GELOSIA DEI DISCEPOLI DI GIOVANNI SULLE OPERE MIRACOLOSE DI GESU’ E SPECIALMENTE SUL BATTESIMO CHE I DISCEPOLI DI GESU’ FACEVANO LUNGO IL GIORDANO BATTEZZANDO PIU’ DELLO STESSO GIOVANNI; DIFATTI POI GIOVANNI RISPONDERA’ A LORO IO VE L’HO DETTO CHE NON SONO IO IL CRISTO MA CHE SONO STATO MANDATO DAVANTI A LUI ED E’ NECESSARIO CHE EGLI CRESCA ED IO DIMINUISCA;L’AMICO DELLO SPOSO GIOISCE PER L’EVENTO DELLO SPOSALIZIO ED ORA QUESTA MIA GIOIA E’ PIENA; QUINDI NON C’E’ DUBBIO CHE GIOVANNI PARLAVA A FAVORE DI GESU’, PERCHE’ SE NON ERA CONVINTO COME POTEVA PREPARARE LA VIA AL CRISTO?; CHI PORTA DUBBI NON PUO MAI CONVINCERE EFFICACEMENTE GLI ALTRI DI QUELLO CHE PARLA ;LA CONVINZIONE DI QUELLO CHE DICIAMO ,LASCIA GLI ASCOLTATORI CONVINTI , INVERSAMENTE RESTERANNO PERPLESSI DELLA NOSTRA PERPLESSITA’;
GESU’ INFATTI NON AMMONISCE GIOVANNI MA LO ELOGIA ED AMMONISCE I SUOI DISCEPOLI DICENDO : E BEATI QUELLI CHE NON SI SCANDALIZZERANNO DI ME; SECONDO ME ALCUNI DISCEPOLI DI GIOVANNI ERANO SCANDALIZZATI DI GESU’, FORSE PERCHE’ SI ASPETTAVANO CHE GESU’ SI INTERESSASSE DELLA LIBERAZIONE DEL LORO MAESTRO CHE NON AVVENIVA E ALLORA GESU’ PER FARE CAPIRE A COSTORO CHE LUI ERA IL CRISTO FA NOTARE TUTTI I MIRACOLI STREPITOSI CHE USCIVANO DA LUI; POI, ELOGIO’ GIOVANNI IN MODO MIRABILE DICENDO: CHE SIETE ANDATI A VEDERE NEL DESERTO UN UOMO AVVOLTO IN MORBIDE VESTI ? COME PER DIRE CHE GIOVANNI SARA’ IN UN FUTURO LONTANO UN RE GLORIOSO,E POI, UN PROFETA? , ANZI E’ PIU’ CHE UN PROFETA ,IN VERITA’ VI DICO CHE FRA I NATI DA DONNA NON E’ SORTO UNO PIU’ GRANDE DI GIOVANNI , E QUI DICE TUTTO SU GIOVANNI ,CIOE’ CHE GIOVANNI E’ E SARA’ IL PIU’ GRANDE TRA I NATI DA DONNA MENTRE SUA MADRE MARIA SS. E’ E SARA’ LA PIU’ GRANDE COME DONNA TRA LE NATI DA DONNA, GIOVANNI COME UOMO PRENDE IL POSTO DI ADAMO E MARIA COME DONNA QUELLO DI EVA ANCHE SE E’ NOTO A TUTTI CHE GESU’ E’ IL NUOVO ADAMO, MA GESU’ E’ DIO MENTRE ADAMO ERA SOLO UNA CREATURA UMANA E QUINDI DIO VOLEVA CREARE UN NUOVO ADAMO OLTRE A GESU’ CHE FOSSE CREATURA COME LO ERA APPUNTO ADAMO E DIFATTI QUANDO MARIA FECE VISITA A SUA CUGINA ELISABETTA , IL PICCOLO GIOVANNI SUSSULTO’ DI GIOIA NEL SENO DI ELISABETTA PERCHE’ MARIA LA NOVELLA EVA VENIVA A PORTARE A LUI CHE ERA IL NUOVO ADAMO IL NUOVO FRUTTO DELLA VITA : “ BENEDETTA TU FRA LE DONNE E BENEDETTO E’ IL FRUTTO DEL TUO GREMBO” ,QUI E’ ANCORA PIU’ CHIARO CHE GESU’ NON FA LA PARTE DEL NUOVO ADAMO MA LA PARTE DEL FRUTTO NUOVO DELLA VITA CHE HA UN POTERE CONTRARIO A QUEL FRUTTO CHE FECE CADERE ADAMO NELLA COLPA , DIFATTI SARA’ GIOVANNI A DIRE :”ECCO L’AGNELLO DI DIO CHE TOGLIE I PECCATI DEL MONDO” ,GIOVANNI COMFERMA COME SUA MADRE ELISABETTA CHE GESU’ E’ IL NUOVO FRUTTO CHE CI TOGLIE IL PECCATO ORIGINALE CHE ADAMO CI AVEVA CAUSATO MANGIANDO UN ALTRO FRUTTO ,CIOE’ , IL FRUTTO DEL BENE E DEL MALE E DIO PADRE DOPO IL PECCATO FECE CUSTODIRE L’ALBERO DELLA VITA DA UN CHERUBINO AFFINCHE’ L’UOMO NON NE MANGIASSE E COSI NON VIVESSE IN ETERNO E LA SUA VITA RITORNASSE ALLA POLVERE PERCHE’ AVEVA PECCATO ; GESU’ POI CONTINUERA’ QUESTO ARGOMENTO QUANDO DIRA’ : IO SONO IL PANE DISCESO DAL CIELO , CHI SI NUTRE DI ME VIVRA’ IN ETERNO MA CHI NON SI NUTRIRA’ DI ME MORIRA’; MARIA SUA MADRE E’ ANCHE QUEST’ALBERO DELLA VITA CHE GENERA IL FRUTTO DELLA VITA CHE E’ IL SUO FIGLIO GESU’ E GIOVANNI CHE E’ IL NUOVO ADAMO PREPARA LA VIA A TUTTI I FIGLI SUOI DICENDO CHE L’ALBERO DELLA VITA CHE DIO AVEVA TOLTO AD ADAMO ORA E’ FRA NOI ED E’ MARIA CHE GLI HA PORTATO IL FRUTTO DEL SUO GREMBO PROPRIO A LUI PER PRIMO IN QUANDO DOVEVA ESSERE IL PRIMO TRA I NATI DI DONNA; E' MARIA CHE GENERA IL FRUTTO DELLA VITA CHE CI FARA’ TORNARE ALLO STATO D’ORIGINE DI ADAMO; CHI NON VA DA QUEST’ALBERO NON AVRA’ NEANCHE IL FRUTTO DELLA VITA ,GESU’ CRISTO NOSTRO SIGNORE;ADAMO PERDE LO SCETTRO DEL COMANDO E GIOVANNI LO RIPRENDE DA MARIA E GESU’ CHE GLI E LO CONSEGNERANNO QUANDO RITORNERA’ A RESTAURARE OGNI COSA CON LO SPIRITO DI ELIA, PERCHE’ GESU’ STESSO LO DICE: E SE VOI LO VOLETE CREDERE EGLI E’ L’ELIA CHE DEVE VENIRE , CHI HA ORECCHI PER INTENDERE ,INTENTA; MEDJUGORJE INFATTI ESSENDO L’ULTIMA APPARIZIONE DELLA MADONNA SULLA TERRA E LA CONTINUAZIONE DI QUESTO DISCORSO FATTO DA GESU’ A GLI APOSTOLI DI GIOVANNI ,MARIA APPARE NELLA BOSNIA ERZEGOVINA CHE E’ SOTTO IL PATROCINIO DI SANT’ELIA ,IN UN GIORNO SPECIALE CHE E’ APPUNTO LA NATIVITA’ DI GIOVANNI BATTISTA E A THIALJINA CHE DISTA POCHI CHILOMETRI DA MEDJUGORJE VERSO GLI ANNI 50 APPARVE NEL CIELO IL CARRO CON CAVALLI DI FUOCO DI SANT’ELIA E SI COSTRUI' UNA CHIESA INTITOLATA A SANT’ELIA DOVE TUTTORA STA LA FAMOSA,MIRACOLOSA E BELLISSIMA STATUA DELLA MADONNA CHE TUTTI CHIAMANO ,LA MADONNA DI MEDJUGORJE, E DOVE
PRESTO’ SERVIZIO SACERDOTALE PROPRIO PADRE JOZO CHE FU PRIMA PARROCO NELLA CHIESA DI SAN GIACOMO A MEDJUGORJE;IL LEGAME CHE C’E’ TRA MARIA E SAN GIOVANNI BATTISTA E’ DUNQUE INDISCUTIBILE ED E’ PREZIOSO PER IL NOSTRO FUTURO CHE SAREMO GOVERNATI DA ENOCH (IL NUOVO E ULTIMO PAPA) E DAL GRAN MONARCA CHE E’ APPUNTO ELIA PROFETA ED ANCHE SAN GIOVANNI BATTISTA RITORNATO PER PREPARARE DI NUOVO LA STRADA ALL’ULTIMA VENUTA DI CRISTO DAL CIELO.
GESU’ DICE POI: A CHI PARAGONERO’ QUESTA GENERAZIONE? ,E' COME QUELLE PERSONE CHE SENTONO IL SUONO DI GIOIA DEL FLAUTO E NON VOGLIONO BALLARE E POI SENTONO IL SUONO DI UN CANTO FUNEBRE E NON PIANGONO; COME PER DIRE CHE NON VI STA BENE NIENTE , INFATTI CRITICAVANO GIOVANNI CHE DIGIUNAVA E LO CONSIDERAVANO PER QUESTI DIGIUNI UN INDEMONIATO E ORA CHE VEDONO IL SIGNORE CHE MANGIA E BEVE , DICONO: ECCO UN MANGIONE E BEVONE , AMICO DEI PUBLICANI; GESU’, DICENDO QUESTO, SMASCHERA LA LORO IPOCRISIA CHE SI NASCONDE SEMPRE DIETRO GIUDIZI ALL’APPARENZA RAGIONEVOLI PER CALUNNIARE I SANTI MANDATI DA DIO E POI NON SI RENDONO CONTO CHE CADONO IN CONTRADDIZIONE ;PERCHE’ APPUNTO HANNO CRITICATO IL SANTO CHE DIGIUNAVA E ANCHE UN ALTRO SANTO CHE ERA GESU’ CHE MANGIAVA NORMALMENTE SENZA DIGIUNARE (TRANNE I 40 GIORNI NEL DESERTO) DICENDOGLI: MANGIONE E BEVONE ; ALLORA CHI E’ SANTO CHI MANGIA NORMALMENTE E BEVE O CHI DIGIUNA?,PER LORO NESSUNO DEI DUE MA ALLORA UN SANTO CHE DEVE FARE? BEH !LA RISPOSTA NON C’E’ PER LORO PERCHE’ HANNO CRITICATO SIA LE AZIONI DI GIOVANNI CHE QUELLE DI GESU’, IL LORO INTENDO ERA SOLO DI SEGUIRE LA LORO INVIDIA E GELOSIA CHE AVEVANO NEI CONFRONTI DI GIOVANNI E GESU,’ E DIREI CHE ERA PIU’ L’INVIDIA DI SATANA CHE SI RIFLETTEVA NEI LORO CUORI TENEBROSI.
ALLORA GESU’ SI MISE AD AMMONIRE QUEI PAESI CHE PUR VEDENDO TANTI SEGNI NON SI ERANO PENTITI DEI LORO PECCATI E SI STAVANO SCAVANDO LA PROPRIA FOSSA ED ERANO PROPRIO SOMIGLIANTI NELL’ATTEGIAMENTO AI FARISEI CHE CRITICAVANO SEMPRE GIOVANNI E GESU’ PUR AVENDO VISTO TANTI SEGNI IN QUEL MOMENTO QUANDO ARRIVARONO I MESSI DI GIOVANNI; CHI HA VISTO LA MANO DI DIO ALL’OPERA E NON SI CONVERTE, SARA’ PIU' PUNITO DI QUELLO CHE NON HA MAI VISTO SEGNI E PRODIGI DI DIO ; E’ FACILE CONVERTIRSI ,QUANDO UNA PERSONA VEDE I PRODIGI DI DIO ,PERCHE’ HA AVUTO LA PROVA DELLA POTENZA ED ESISTENZA DI DIO.
GESU’, PROSEGUE SEMPRE SU QUESTO ARGOMENTO E DICE : TI RINGRAZIO O PADRE CHE HAI TENUTO NASCOSTO QUESTE COSE AI SAPIENTI E INTELLIGENTI E LE HAI RIVELATO INVECE AI PICCOLI, NESSUNO CONOSCE IL FIGLIO SE NON IL PADRE E NESSUNO CONOSCE IL PADRE SE NON IL FIGLIO E COLUI AL QUALE IL FIGLIO LO VOGLIA RIVELARE; I SAPIENTI ED INTELLIGENTI DI QUESTO MONDO, INFATTI AVENDO PIENO IL LORO CUORE DELL’ORGOGLIO PROPRIO DI ESSERE INTELLIGENTI SI CREDONO DI DOVER INSEGNARE SEMPRE A GLI ALTRI E NON ESSERE ISTRUITI DAGLI ALTRI, SI FIDANO DELLA LORO CAPACITA’ INTELLETTUALE E NON SI VOGLIONO ABBASSARE E DARSI TORTO QUALORA QUALCUNO GLI E LO FA NOTARE , E NEMMENO SE VEDONO I SEGNI CHE DIO ESISTE SI ABBASSANO A CREDERE IN DIO E A PENTIRSI DEI LORO PECCATI; MA SE SONO FIGLI DI DIO ANCHE I SAPIENTI E INTELLIGENTI ALLA FINE SI INCHINERANNO E PROCLAMERANNO I LORO ERRORI ,MA I FIGLI DELLE TENEBRE CON LA LORO INVIDIA , GELOSIA ED IL PROPRIO ORGOGLIO SI TRASCINERANNO NEL LUOGO CHE SI SONO SCELTI ,AFFIANCO A SATANA;BEATI INVECE I PICCOLI QUELLI CHE AMANO LA VERITA’, A QUESTI APPARTENGONO MOLTI IGNORANTI , CHE SAPENDO DELLA LORO INCAPACITA’ INTELLETTIVA SI AFFIDANO MOLTO FACILMENTE A DEI MAESTRI ,PERCHE’ SENTONO IL BISOGNO DI RICEVERE AIUTO PER COLMARE IL LORO VUOTO E INOLTRE ESSENDO IGNORANTI GLI E’ DIFFICILE INORGOGLIRSI PERCHE’ SI SENTONO INFERIORI A GLI ALTRI E GIOISCONO MOLTO DI PIU’ QUANDO POI VEDONO I SEGNI E I PRODIGI DI DIO PERCHE’ SENTONO LA PROTEZIONE DI UN ESSERE CHE LI PUO’ COLMARE DI TUTTO QUELLO CHE HANNO DESIDERATO MA CHE NON HANNO POTUTO AVERE PER LA LORO PICCOLEZZA E LORO NON AVENDO CONOSCIUTO L’ORGOGLIO , LA SETE DI POTERE,LE RICCHEZZE , SONO PRONTI A SEGUIRE LA VIA DI GESU’ DELL’UMILTA’ , DELLA POVERTA ,DELL’AMORE, DEL SERVIZIO, PERCHE’ SONO COSE CHE GIA’ PRATICAVANO PER LA LORO PICCOLLEZZA ;IL LORO CUORE E LA LORO MENTE ERANO INOLTRE SGOMBRI DA DOTTRINE FALSE DA AMORI FALSI , DA SETE DI POTERE E DI SUCCESSO, DA VANAGLORIE, DA RICCHEZZE ,PERCHE’ NON POSSEDEVANO NIENTE TRANNE CHE I LORO SENTIMENTI E LO SPIRITO DI ABNEGAZIONE AD ESSERE SUDDITI E PICCOLI VERSO I GRANDI E I POTENTI DI QUESTO MONDO ; PER QUESTO A DIO NON POSSONO MAI PIACERE QUELLI CHE SI DEDICANO AI PIACERI E ALL’AMORE DI QUESTO MONDO PERCHE SARANNO SUCCUBI DEL LORO DESIDERIO MONDANO CHE LI APPAGHERA’ E LI TRARRA’ IN INGANNO CON LE SUE MOLTE SEDUZIONI; CHI NON CONOSCE I PIACERI DI QUESTO MONDO AL MOMENTO CHE CAPIRA’ CHE C’E’ UN DIO D’AMORE NEL CIELO CHE LI ATTENDE VORRANNO SEGUIRE CON TUTTO IL LORO CUORE , IL LORO DIO,PER ESSERE FELICI DI QUELLA FELICITA’ TANTO AMBITA E MAI APPAGATA NEL MONDO CHE GLI RISERVAVA SOLO DELUSIONI E TRISTEZZE E VEDEVANO COME QUELLI CHE AMAVANO QUESTI PIACERI MONDANI CALPESTAVANO LA LORO DIGNITA’ PER INTERESSI TERRENI E VEDENDO GLI ERRORI DEI POTENTI NEL DEDICARSI A QUESTA VITA SENZA CUORE NE COMPASSIONE PER NESSUNO SI SONO SCHIFATI DI VEDERE I LORO PECCATI, E SONO CORSI IN BRACCIO A DIO CHE HA UN CUORE SIMILE A QUELLO DEI PICCOLI MA INFINITAMENTE PIU’ GRANDE.
GESU ANCORA CONTINUA IL SUO DISCORSO ,SEMPRE PROSEGUENDO IL SUO DISCORSO DI PRIMA, DICENDO: VOI CHE SIETE I PICCOLI DI DIO VENITE A ME ED IO VI RISTORERO’, PRENDETE IL MIO GIOGO SU DI VOI ED IL MIO CARICO, PERCHE’ IL MIO GIOGO E’ SOAVE ED IL MIO CARICO LEGGERO,IO VI ALLEGGERIRO' IL CARICO,ED IL MIO COMANDO E DOLCE PIU’ DEL MIELE , CARICO DI AMORE E PACE ANCHE IN MEZZO ALLE PIU’ DURE PENE .
12 CAPITOLO
IN QUEL TEMPO GESU’ E I DODICI PASSARONO
PER UN CAMPO DI SPIGHE DI GRANO E I DISCEPOLI PRESERO LE SPIGHE E SI MISERO A MANGIARE ,I FARISEI CORROTTI NELL’ANIMA ,TROVARONO NEL LORO CUORE DURO COME I SASSI UN ARPIGLIO PER CALUNNIARE GESU’ ,DICENDO : ECCO CHE I TUOI DISCEPOLI FANNO QUELLO CHE NON E’ PERMESSO FARE DI SABATO, CIOE’ RACCOLGONO SPIGHE , MA QUESTO NON E’ UN LAVORO, E’ UN BISOGNO CHE ABBIAMO TUTTI IL CIBARCI QUANDO ABBIAMO FAME, MA PER LORO, ERA UN LAVORO, PERCHE SE NON TROVAVANO QUALCOSA DA CONTRASTARE A GESU’ SI INVENDAVANO QUESTE INFELICI CONCLUSIONI DA STUPIDI DI MENTE ,PERCHE DIO NON HA DETTO DI NON MANGIARE DI SABATO MA DI NON LAVORARE PERCHE’ IL TEMPO DEL SABATO DOVEVA ESSERE DEDICATO SOLTANTO PER DIO E NON PER FARE QUALCHE COSA CHE NON APPARTENEVA A DIO;DIFATTI NELL’ANTICO TESTAMENTO STA ANCHE SCRITTO OLTRE A NON LAVORARE, DI NON VIAGGIARE(ECCETTO I PELLEGRINAGGI SI INTENDE PERCHE’ APPARTENGONO A DIO), DI NON PARLARE SU ARGOMENTI CHE NON APPARTENGONO A DIO MA DI SANTIFICARSI IN QUEL GIORNO CON PREGHIERE ,LETTURE SACRE(LA BIBBIA) , OPERE DI BENE E DI MISERICORDIA, PREDICARE ,PERDONARE AL PROPRIO FRATELLO E AMARE IL PROSSIMO COME SE STESSO; SE QUALCUNO VEDESSE UN NIDO O UN UCCELLINO CADUTO DA UN ALBERO CHE LO RIMETTESSE NEL POSTO DOVE STAVA; CHI AIUTAVA ANCHE UN UCCELLINO O UN ANIMALE DA UN PESO DA UN MALE ,QUELL’AZIONE BUONA ERA SEMPRE ACCETTA A DIO,PERCHE’ DIO CI HA DATO DELLE LEGGI CHE CI LIBERINO DAL MALE E NON IL CONTRARIO CHE CI CAUSINO DEL MALE, SE UNO NON RACCOGLIESSE IL CIBO PER MANGIARE POTREBBE SVENIRE O INDEBOLIRSI E QUESTO DIO NON LO VUOLE OGNI COSA CHE DIO HA FATTO E’ BUONA PER L’UOMO MA STA ALL’UOMO FARNE BUON USO O CATTIVO USO, CHI USA LA LEGGE DI DIO PER FAR DEL MALE AL PROPRIO FRATELLO E’ UN MENTITORE IPOCRITA SEGUACE DEL MALIGNO, E NEI COMANDAMENTI,DIO HA GIA’ AVVERTITO COSTORO DICENDO : NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO E SIGNIFICA ANCHE: NON NOMINARE INVANO I COMANDAMENTI ED I PRECETTI DI DIO ,COSTORO ADDIRITTURA IMPUGNANO LE LEGGI D’AMORE DI DIO AL MODO LORO DANNEGGIANDO IL VERO SENSO DELLA PAROLA DI DIO E CONTORCENDO ALL’OPPOSTO IL SUO SIGNIFICATO . UN SACERDOTE DELLA MIA PARROCCHIA HA ANCHE LUI USATO L’INSEGNAMENTO DELLA BIBBIA E DELLA SANTA CHIESA CONTRO DIO ,DICENDOMI: NON DEVI DIRE A NESSUNO CHE C’E’ ACQUA MIRACOLOSA QUI A PORTO EMPEDOCLE ED IO RISPOSI: PERCHE’?
PERCHE’ SE TE LO DICO IO CHE SONO IL TUO PARROCCO DEVI OBBEDIRE IN QUANTO SONO RAPPRESENTANTE DI GESU’ SULLA TERRA ED IO RISPOSI MA SE DIO MI HA DATO QUESTO DONO E GIA’ HA GUARITO MOLTE PERSONE (ALL’INCIRCA 15 DI QUELLI CHE HANNO TESTIMONIATO IN BASE AI QUEI POCHI CHE GLI HO DATO L’ACQUA) PERCHE’ VUOLE ADESSO PRIVARMI DELL’ACQUA CHE LUI STESSO MI HA DATO, NON E’ CONTRO SENSO QUESTO CHE MI DICE?(INOLTRE C’E’ ANCHE DA DIRE CHE QUESTO SACERDOTE E’ UN GRANDE ERETICO ED IL VESCOVO ANCORA NON LO HA SCOMUNICATO( LA SUA ERESIA E’ QUELLA CHE VA INSEGNANDO CHE DIO NON CASTIGA, CHE IL DILUVIO UNIVERSALE NON E’ ESISTITO, CHE GIONA NON ERA DENTRO LA PANCIA DEL PESCE, CHE SODOMA E GOMORRA DIO NON LI HA DISTRUTTI E INSIEME AD UN ALTRO SACERDOTE HANNO CAMBIATO L’ATTO DI DOLORE ED IO L’HO SENTITO CON LE MIE ORECCHIE MENTRE IN PUBLICO DICEVA L’ATTO DI DOLORE COSI’: MIO DIO MI PENTO CON TUTTO IL CUORE DAI MIEI PECCATI ,PERCHE PECCANDO HO OFFESO TE, INFINITAMENTE BUONO E DEGNO ECC, ECC….;INVECE IL VERO ATTO DI DOLORE CHE CI INSEGNA LA SANTA CHIESA E’ QUESTO: MIO DIO MI PENTO CON TUTTO IL CUORE DAI I MIEI PECCATI PERCHE PECCANDO HO MERITATO I TUOI CASTIGHI MA MOLTO PIU’ PERCHE’ HO OFFESO TE, INFINITAMENTE BUONO E DEGNO EC. , ECC….,COME POTETE VEDERE NON HA DETTO HO MERITATO I TUOI CASTIGHI PERCHE’ LUI NON CREDE CHE DIO POSSA CASTIGARE IL PECCATORE PER FARLO CONVERTIRE CON LE MANIERE FORTI, SE LUI DICE CHE DIO NON CASTIGA QUESTO VUOL DIRE CHE NON CREDE ALL’ESISTENZA DELL’INFERNO E DEL PURGATORIO E QUINDI ANCHE DEI DEMONI CHE ABITANO LE REGIONI TENEBROSE DELL’INFERNO.
INOLTRE ANCHE DOPO CHE LUI MI HA IMPOSTO DI NON PARLARE ,DIO CONTINUA A FARE I MIRACOLI ATTRAVERSO L’ACQUA E QUESTO VUOL DIRE CHIARAMENTE CHE DIO VUOLE CHE QUEST’ACQUA SIA DATA A TUTTI I FEDELI CHE CREDONO CHE ATTRAVERSO L’ACQUA DIO LI VUOL GUARIRE TUTTI.
GESU’ NELLA SINAGOGA GUARISCE UN UOMO CON LA MANO SECCA IN GIORNO DI SABATO
I FARISEI GLI DICONO PER METTERLO IN ACCUSA: E’ LECITO GUARIRE DI SABATO?
GESU’ RISPONDE : QUANTI DI VOI IN GIORNO DI SABATO SE HANNO UNA PECORA CHE CADE DENTRO UN BURRONE, NON LA PRENDE ANCHE IN GIORNO DI SABATO?
TANTO PIU’ VALE PER UN UOMO SALVARLO IN GIORNO DI SABATO; PER CONSEGUENZA E’ PERMESSO FARE DEL BENE IN GIORNO DI SABATO.
GESU’ DOPO QUESTI FATTI USCITO DI LA’, VEDENDO MOLTA FOLLA CHE LO SEGUIVA GUARI’ MOLTI DI LORO E DICEVA LORO DI NON FARE CONOSCERE QUESTI MIRACOLI PERCHE’ SI COMPISSE LA PAROLA DI DIO CHE DICEVA :ECCO IL SERVO FEDELE NEL QUALE MI SONO COMPIACIUTO;IO PORRO’ IN LUI IL MIO SPIRITO ED EGLI ANNUNCERA' IL DIRITTO ALLE NAZIONI NON SI UDIRA’ NELLE PIAZZE IL SUO GRIDO E QUERELE, NON SPEZZERA’ LA CANNA FRANTUMATA, E NE SPEGNERA’ LA FIAMMELLA FUMANTE FINO A QUANDO NON PORTERA’ IL DIRITTO AL TRIONFO E NEL SUO NOME LE NAZIONI PORRANNO LA LORO SPERANZA.
GESU’ ERA IL CONTRARIO DEI FARISEI NON VOLEVA METTERE IL SUO POTERE IN EVIDENZA PER FAR VEDERE LA SUA GRANDEZZA ,SE GUARIVA LO FACEVA SOLO PER MISERICORDIA E PER CONVERTIRE COLORO CHE ANCORA NON CREDEVANO IN DIO, NON PER MOSTRARSI COME GRANDE SANTO E A VOLTE VIETAVA AI GUARITI DI PARLARE AD ALTRI DI LUI; MOLTI VENIVANO DIETRO DI LUI SOLTANTO PER GUARIRE NEL CORPO MA GESU’ PREFERIVA ANNUNCIARE LA PAROLA DI SALVEZZA PER GUARIRLI PRIMA INTERIORMENTE E POI ESTERIORMENTE , MA MOLTE VOLTE PER LA MANCANZA DI SETE DI DIO LE PERSONE LO CERCAVANO SOLO PER TOGLIERSI IL PESO DELLE MALATTIE E NON IL PESO DEI LORO PECCATI E GESU’ COMPASSIONEVOLE VEDENDO QUESTE CANNE FRANTUMATE E QUESTE FIAMELLE FUMANTI ( CIOE’ PERSONE CHE NON HANNO SPIRITUALITA’ , DEBOLI NELLA FEDE E NELL’AMORE) GUARISCE TUTTI , MOSTRANDO LA SUA INFINITA MISERICORDIA E CARITA’ DIVINA VERSO I MISERI E’ ACCENDENDO IN LORO ATTRAVERSO LA GUARIGIONE LA LUCE PICCOLISSIMA DEI LORO CUORI, NON LASCIANDO APPUNTO CHE SI SPENGANO, COSA CHE POTEVA ACCADERE DI SICURO SE LUI NON SAREBBE VENUTO NEL MONDO PER PRENDERSI LE NOSTRE MISERIE E DARCI LE SUE RICCHEZZE.
GESU’ INCONTRA UN INDEMONIATO CIECO E MUTO E LO GUARISCE, E LE PERSONE STUPITE DICEVANO : COSTUI NON E’ IL FIGLIO DI DAVIDE? CIOE’ IL MESSIA DISCENDENTE DI RE DAVIDE. MA I FARISEI INVIDIOSI COME SEMPRE DICONO :COSTUI SCHIACCIA I DEMONI PER MEZZO DEL PRINCIPE DEI DEMONI, MA GESU’ DISSE LORO: COME PUO’ IL SUO REGNO SUSSISTERE SE SATANA SCHIACCIA SATANA E SE IO SCHIACCIO I DEMONI PER MEZZO DI SATANA, I VOSTRI DISCEPOLI PER MEZZO DI CHI SCHIACCIANO I DEMONI? COSI’ LORO STESSI SARANNO I VOSTRI GIUDICI; GESU’ COME SEMPRE CON ARGOMENTI AL MASSIMO DELLA RAZIONALITA’ SPEGNE I FUOCHI IRRAZIONALI DEI FARISEI E GIUSTAMENTE DICE :VOI DITE CHE I DEMONI SI SCHIACCIANO PER MEZZO DEL PRINCIPE DELLE TENEBRE ? ALLORA VALE ANCHE PER I VOSTRI DISCEPOLI ( I DISCEPOLI ESORCISTI DEI FARISEI), QUINDI LORO STESSI VI GIUDICHERANNO MALE, PERCHE I DISCEPOLI SANNO CHE I DEMONI SI SCHIACCIANO CON IL POTERE E L’AIUTO DI DIO VICEVERSA NON POTREBBE ESSERE ,PERCHE’ SATANA NON SI PUO’ METTERE CONTRO IL SUO INTERESSE E COSI’ DISTRUGGERE IL SUO REGNO;ANCORA UNA VOLTA I FARISEI CIECHI E ABBAGLIATI DALLE LORO TENEBRE CADONO IN ERRORE DICENDO UN ALTRA STUPIDITA’ MENTRE INVECE SE ERANO INTELLIGENTI E VERAMENTE ILLUMINATI DA DIO POTEVANO SOSPETTARE SE VI ERA UN FALSO PROFETA CHE SEMBRAVA CHE SCHIACCIASSE I DEMONI (COME PER ESEMPIO NEI NOSTRI GIORNI C’E’ STATO IL VESCOVO FALSO PROFETA: MILINGO ) E DIRE: COSTUI NON STA SCHIACCIANDO I DEMONI E’ TUTTA UNA MONTATURA DEI DEMONI CHE FANNO FINTA DI SOFFRIRE E DI USCIRE DA UN CORPO UMANO MA E’ SOLO UNA LORO RECITA ED INGANNO.
MA DICENDO QUESTA PAROLA SI MISERO NEI GUAI ,PERCHE’ NON SI PUO’ OFFENDERE LO SPIRITO SANTO CHE STAVA SCHIACCIANDO I DEMONI E NON ESSERE PUNITI PER L’ETERNITA’; IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO NON VERRA’ MAI PERDONATO DA DIO.
GESU’ CONTINUA SU QUESTO ARRGOMENTO DICENDO: UN ALBERO CATTIVO NON PUO’ FARE FRUTTI BUONI E UN ALBERO BUONO NON PUO’ FARE FRUTTI CATTIVI , PERCIO’ DAI FRUTTI SI RICONOSCONO SE GLI ALBERI SONO ROVI O FICHI, UN ROVO INFATTI PRODUCE SPINE E DA DOLORI A CHI LO TOCCA , MENTRE I FRUTTI ALLIETANO IL PALATO E DANNO VIGORE; LE PAROLE DEI FARISEI CHE TENDONO SEMPRE TRANELLI E CALUNNIE A GESU’ SONO SPINOSE COME I ROVI E LE PAROLE DI GESU’ CHE PORTANO TANTA PACE E AMORE SONO COME I FICHI DI UN ALBERO BUONO CHE PRODUCONO EFFETTI BELLISSIMI NELL’ANIMA DI CHI RICEVE LA SUA PAROLA; INOLTRE I FRUTTI SONO ANCHE LE CARATTERISTICHE DI UNA PERSONA SE UNA PERSONA E’ DOLCE DI CARATTERE ANCHE LE SUE PAROLE DEVONO ESSERE DOLCI , NON SI DEVE MAI CONTRADDIRE LA SUA PAROLA CON IL SUO CARATTERE O ALMENO QUASI MAI PERCHE’ SE NON E’ COSI’, CI PUO ESSERE UNA FALSITA’ DEMONIACA IN QUELLA PERSONA CHE SEMBRA DOLCE MA POI SI MOSTRA ANCHE CRUDELE E FREDDA DI CUORE; COME DICE SAN PAOLO I FIGLI DELLE TENEBRE SI CAMUFFANO DA ANGELI COME IL LORO PADRE SATANA CHE SI VESTE DA ANGELO DELLA LUCE; METTETELI SEMPRE ALLA PROVA , MOLTO SPESSO SE NON VI SEGUONO NEI VOSTRI DISCORSI ,CONTRADDICENDOLI SPESSO O QUASI SPESSO PUO’ SIGNIFICARE CHE IL LORO SPIRITO NON SI RIFLETTE CON IL VOSTRO SPIRITO PERCHE’ LORO STESSI , NON SENTONO E VEDONO LE COSE COME LI VEDETE VOI FIGLI DELLA LUCE MA ANZI AL CONTRARIO E MOLTO SPESSO NON ESSENDO LORO CAPACI DI AFFRONTARE TUTTA LA LORO VITA NELLA TOTALE SPIRITUALITA’ LA AFFRONTANO CON UNA FALSA SPIRITUALITA’ AFFETTATA E SUPERFICIALE MA MAI VERAMENTE PROFONDA E TENACE COME LA VOSTRA; AFFETTATA, SI INTENDE , CHE NON FANNO MAI TUTTA LA VOLONTA’ DI DIO ,PRENDONO QUALCHE INSEGNAMENTO A CUORE E PROVANO SOLO A FARE QUALCOSA SUPERFICIALMENTE ,COME PREGARE SEMPRE ,DIGIUNARE, PARLARE SEMPRE DI DIO MA SENZA METTERCI IL CUORE IN TUTTO QUESTO, IN MODO FREDDO, SOLO CON LA MENTE, COME UNA RECITA; MA I GESTI DI VERO E GRANDE AMORE IN LORO NON LO TROVERETE MAI ; SE PRESTANO DENARO LO FANNO SOLO VERSO I LORO SIMILI E A QUELLI CHE NON HANNO VERA NECESSITA’ E QUASI MAI VERSO I VERI BISOGNOSI CHE DIO VOLEVA ;SE AMANO , AMANO I LORO SIMILI , QUELLI DESTINATI PER L’INFERNO COME LORO , MA VERSO I FIGLI DI DIO GIRANO SEMPRE LE SPALLE,E SE VI DANNO AIUTO SARA’ SOLO PER CONQUISTARE LA VOSTRA FIDUCIA PER AVVICINARSI SEMPRE PIU’ E CONFONDERVI CON IL LORO SPIRITO DI FALSITA’; ANCHE LA LORO FEDE VERSO TUTTA LA BIBBIA E’ AFFETTATA ,COME IL SACERDOTE DELLA MIA PARROCCHIA CHE DICE CHE DIO NON CASTIGA, ,CHE IL DILUVIO UNIVERSALE NON E’ ESISTITO E CHE E’ UNA SIMILITUDINE CHE DIO VUOL FARCI COMPRENDERE ;TUTTO CIO’ CHE A LORO NON QUADRA PERCHE’ LA LORO ANIMA SI TROVA NEL BARATRO PIU’ PROFONDO E SENTONO LE PORTE DELL’INFERNO SOTTO I PIEDI E LA LORO COSCIENZA CHE LI RIMPROVERA IN CONTINUAZIONE , VOGLIONO METTERLI A TACERE, PENSANDO SEMPRE PER NON SCORAGGIARSI A CONTINUARE SULLA VIA DEL MALE CHE IL CASTIGO DI DIO NON ESISTE ,CHE DIO PERDONA A TUTTI E TUTTO ANCHE SENZA PENTIRSI DEI PROPRI PECCATI; E I PECCATI LI HANNO RIDOTTI DA MOLTISSIMI CHE SONO A POCHISSIMI, PERCHE’ SE UNO NON SA FARE MOLTI COMPITI DI VARIE SCIENZE, TENDERA’ DI FARE SOLO ,QUELLI CHE LUI SA FARE E GLI ALTRI LI METTERA’ DA PARTE O PEGGIO ANCORA SI CREERA’ NELLA SUA MENTE CHE GLI ALTRI COMPITI NON ESISTONO , CHE ,SIANO FRUTTI DELL’IMMAGINAZIONE PERVERSA DEGLI ALTRI E NO DELLA SUA PERVERSA FALSITA’ CHE VUOLE A TUTTI I COSTI AVERLA VINTA SU GLI ALTRI CHE INVECE SONO DI BUONA VOLONTA’ E VOGLIONO IMPARARE A FARE TUTTO CON COSTANZA , MOLTI DI QUESTI TIEPIDI E PIGRI FALSI SANTI NEL LORO CUORE PRENDERANNO IN ODIO CHI INVECE SA FARE TUTTO E BENE CIO’ CHE DIO COMANDA ,FINO A VOLERNE LA MORTE ,PERCHE LA LORO PRESENZA GLI CAUSA DOLORE INTERNO DI RIMPROVERO PER LA LORO TIEPIDEZZA E FALSITA’ E INOLTRE VEDONO IL SANTO COME UNO SPECCHIO CHE FA NOTARE A TUTTI LA BRUTTEZZA DELLE LORO ANIME MENTRE INVECE LORO VORREBBERO CHE TUTTI LI VEDESSERO BELLI E SANTI .
GLI SCRIBI E I FARISEI DOMANDANO A GESU’ : NOI DESIDERIAMO CHE TU FACCIA UN SEGNO PER NOI,MA GESU’ RISPOSE SEVERO :UNA GENERAZIONE PERVERSA VUOLE UN SEGNO; LORO RECLAMANO UN SEGNO E DEI SEGNI, MA IO GLI DARO’ IL SEGNO DEL PROFETA GIONA; NEL MODO CHE GIONA STETTE TRE GIORNI DENTRO LA PANCIA DEL PESCE COSI’ ANCHE IL FIGLIO DELL’UOMO RESTERA’ PER TRE GIORNI NEL SENO DELLA TERRA. ANCORA UNA VOLTA GLI SCRIBI E I FARISEI DIMOSTRANO LA LORO OSTILITA’ ALLO SPIRITO SANTO VOGLIONO METTERLO IN PROVA MA STA SCRITTO NON TENTERAI IL SIGNORE DIO TUO NON LO METTERAI ALLA PROVA E GESU’ ERA DIO ED OPERAVA CON IL DITO DI DIO.
GLI UOMINI DI NINIVE CHE SI SONO CONVERTITI ALLA PREDICAZIONE DI GIONA E ALL’AMMONIMENTO DI DIO GIUDICHERANNO QUELLI DI QUESTA GENERAZIONE PERVERSA ED INCREDULA PERCHE’ SI CONVERTIRONO ALLA PREDICAZIONE DI GIONA CHE ERA UN PICCOLO PROFETA MENTRE A Gesu’ che fu’ ed e’ il piu’ grande e grande all’infinito perche’ e’ Dio , quella generazione perversa, chiedeva ancora segni e prove mentre ne AVEVA AVUTE UN INFINITA’ , MAI PRIMA D’ORA SI ERANO VISTI TANTI MIRACOLI, EPPURE ANCORA NON CREDEVANO , E GESU’ AVEVA DETTO IN UN ALTRO PASSO : NEMMENO SE RISUSCITASSERO I MORTI I MALVAGI SI CONVERTIREBBERO E ACCADDE VERAMENTE QUESTO , QUANDO GESU’ RISORSE DAI MORTI NON SI CONVERTIRONO MA ANZI PAGARANO I SOLDATI AFFINCHE’ DICESSERO CHE I SUOI APOSTOLI AVEVANO RUBATO IL CORPO DI GESU’. PER QUESTO GESU’ DICE CHE LA LORO CONDANNA ALLA FINE DEI TEMPI NEL GIORNO DEL GIUDIZIO SARA’ ASSAI PESANTE PERCHE’ NON SI SONO CONVERTITI NEMMENO CON DIO IN MEZZO A LORO CHE OPERAVA MERAVIGLIE MAI VISTI FINO AD ALLORA E I PECCATORI CHE SI ERANO CONVERTITI NEL PASSATO COME I NINIVITI ,LA REGINA DI SABA LI CONDANNERANNO.
QUANDO UNO SPIRITO IMPURO ESCE DA UN ANIMA E VAGA IN CERCA DI RIPOSO E NON LO TROVA TORNA NELL’ANIMA CHE AVEVA ABBANDONATO E VEDENDOLA PURIFICATA CHIAMA ALTRI SPIRITI PEGGIORI DI LUI ED ENTRA IN QUELL’ANIMA RENDENDO LA SITUAZIONE DI QUELL’ANIMA PEGGIO DI PRIMA E COSI’ SUCCEDERA’ A QUESTA GENERAZIONE PERVERSA;QUINDI ATTENTI QUANDO VI SENTITE PIENI DI GESU’ CHE NON VI ACCADA CHE PER LA TROPPO SICUREZZA CEDIATE QUALCHE PASSO AL DEMONIO CHE PIAN PIANO SI INSINUERA’ IN VOI FINO A CONQUISTARE ANCOR DI PIU’ LA VOSTRA ANIMA CHIAMANDO IN AIUTO ALTRI DEMONI PEGGIORI DI QUELLI CHE AVEVATE , PRIMA DI CONVERTIRVI ;QUESTO PERICOLO ADESSO E’ ANCORA PIU’ FORTE RISPETTO AI TEMPI DI GESU’ , PERCIO’ VEGLIATE PER NON CADERE IN TENTAZIONE, COME FU PER PIETRO CHE PER ESSERE TROPPO SICURO DI SE RINNEGO’ IL SIGNORE PER TRE VOLTE, NON FATE COME PIETRO CHE SI AVVICINO TROPPO AL PERICOLO SEGUENDO GESU’ DA VICINO MA SIATE COME DICE IL MAESTRO PRUDENTI COME SERPENTI E SEMPLICI COME COLOMBE.
IL POVERO GESU’ DOPO AVER PARLATO DI QUESTO ARGOMENTO GLI SI PRESENTA UN'ALTRA TENTAZIONE DAL DEMONIO, PER DISTORGLIELO DAL PREDICARE UN UOMO LO AVVERTE CHE ERANO ARRIVATI I SUOI PARENTI CON SUA MADRE E GLI DICE CHE GLI VOGLIONO PARLARE ,PERCHE VOLEVANO CONVINCERLO A RITIRARSI DAL PREDICARE LO RITENEVANO UN PAZZO INFATTI I SUOI PARENTI , E GESU’ PER SCROLLARSI LA LORO INCREDULITA’ E CECITA’ DICE CON MOLTO CORAGGIO E DECISIONE : CHI SONO I MIEI PARENTI , CHI E’ MIA MADRE?:COLUI CHE FA LA VOLONTA’ DEL PADRE MIO, QUESTO MI E’ FRATELLO SORELLA E MADRE, E CON QUESTO INSEGNAMENTO GESU’ CI INDICAVA LA VIRTU’ DA PRATICARE QUANDO SI E’ DEBOLI NELLA FEDE E SI PUO’ CADERE NELLE MANI DEL DEMONIO FACILMENTE COME CITAI PRIMA; BISOGNA SCONFIGGERE IL DEMONE CON DECISIONE FERREA QUANDO CI SI CONVERTE A DIO E SI E’ ALLE PRIME ARMI DELLA SANTITA’, PERCHE’ IL DEMONE USERA' TUTTE LE NOSTRE DEBOLEZZE UMANE, COME QUELLE DI MANDARCI PERSONE A NOI CARE PER DESISTERE DAL PREDICARE E A FARE DELLE OPERE DI BENE ,FACENDOTI REPUTARE PAZZO E LO FA PERCHE’ I PIU’ CARI VI CAUSANO PIU’ DOLORE , LA LORO AVVERSITA’ NEI VOSTRI CONFRONTI E IL RISPETTO UMANO CHE AVETE VERSO DI LORO E’ PIU’ FORTE RISPETTO A QUELLO DEGLI ESTRANEI CHE UNO NON CONOSCE ED E’ PURE PIU’ FACILE CHE NON GLI SI FACCIA CASO A QUELLO CHE DICONO DI CATTIVO GLI ESTRANEI NEI VOSTRI CONFRONTI ,INVECE SE VIENE VOSTRA MADRE TUTTA VERGOGNATA DI VOI O I VOSTRI FRATELLI POTRESTE CEDERE ALLA TENTAZIONE DI NON DISPIACERLI PERCHE’ SONO VOSTRI FAMILIARI MA VOI SIETE GIA’ PREVENUTI DA GESU’ CHE NON LI CONSIDERO’ PROPRIO NELLA LORO PERVERSA OPINIONE MA RISPEDI’ SUBITO AL DESTINATARIO SATANICO L’ABILE TENTATIVO DI DISTORGLIERLO DAL PREDICARE FACENDOSI DURO E SEVERO VERSO I SUOI CHE LO DISONORARONO(OVVIAMENTE NON STO PARLANDO DI MARIA LA SUA DOLCISSIMA MAMMA ,PERCHE’ LEI NON C’ENTRAVA NIENTE CON QUELLO CHE FACEVANO E DICEVANO I PARENTI DI GESU’ CONTRO DI LUI).
CAPITOLO 13
CAPITOLO 13
GESU’ USCENDO DI CASA VA A SEDERSI SUL BORDO DEL MARE E LA FOLLA NUMEROSA VA A TROVARLO ,GESU’ PER FARSI VEDERE E ASCOLTARE DA TUTTI GLI ASTANTI SI METTE SOPRA UNA BARCA NEL MARE A DISTANZA DALLA FOLLA;GESU’ HA LE IDEE SEMPRE CHIARE E SA CHE SE STAVA LI DOVE ERA PRIMA NEL BORDO DEL MARE RIUSCIVA POCO CHIARO IL SUO DISCORSO CHE DOVEVA FARE ALLA MASSA POPOLARE QUINDI TROVO’ LA MIGLIOR SOLUZIONE SALENDO SULLA BARCA COSI’ EVITO’ DI STARE TROPPO CHIUSO DENTRO LA FOLLA E DI ESSERE PIU’ SENTITO E VEDUTO DA QUEL PUNTO NUOVO CHE SCELSE;LI, FECE UNO DEI PIU’ BEI INSEGNAMENTI SUOI, PARLO’ DEL SEMINATORE CHE USCENDO IN APERTA CAMPAGNA INIZIO’ A SEMINARE E PARTE DEL SEME ANDO’ A CADERE IN PUNTI STERILI CHE NON SI POTEVANO QUASI EVITARE E ALTRI IN TERRA BUONA , CIOE’ LA MAGGIOR PARTE; QUESTO CI FA CAPIRE COME LA PAROLA DI DIO CHE E’ QUESTO SEME CADE NELL’ORECCHIO( E POI NEL CUORE) DI MOLTI ED E’ QUASI INEVITABILE CHE CADA NELL’ORECCHIE DEI CATTIVI CHE DISPERDERANNO QUESTO SEME PERCHE’ SONO DURI DI CUORI E SEMPRE DEDITI ALLE COSE MONDANE CHE SOFFOCANO LA GRAZIA CHE LA PAROLA DI DIO APPORTA NELLE ANIME; MOLTI PREDICANO LA PAROLA DI DIO MA NON HANNO LO SPIRITO DI DIO E I LORO INSEGNAMENTI DISTOLGONO IL VERO SPIRITO CHE CONTIENE LA PAROLA DI DIO, AVVELENANDO LE ANIME DI QUESTO LORO SPIRITO IPOCRITA E PERVERSO E INVECE DI PORTARE ANIME A DIO LE DISPERDONO E LI DERUBANO ANCHE DI QUEL POCO CHE LE ANIME POSSEDEVANO PRIMA, DICONO: DIO NON CASTIGA E TOLGONO ALLE ANIME IL TIMOR DI DIO E IL SENSO DELLA GIUSTIZIA COSI’ MOLTE ANIME NON CONOSCO PIU’ IL VERO SENSO DELLA GIUSTIZIA DIVINA E ADOTTANO LA FALSA GIUSTIZIA DI SATANA INSEGNATA DA QUESTI ARCIAPOSTOLI SACERDOTI E RELIGIOSI E LAICI CORROTTI FIN DENTRO LE LORO MIDOLLA, DICONO : NON CERCATE ACQUE MIRACOLOSE ,MEDAGLINE MIRACOLOSE, ACQUA BENEDETTA, PERCHE’ SE DIO TI VUOL GUARIRE BASTA LA PREGHIERA NON C’E’ BISOGNO DI ANDARE A MEDJUGORJE , DA PADRE PIO, CIO’ NON E’ VERO QUANDO DIO TI VUOL GUARIRE USA I SUOI MEZZI CHE NON SONO COMPATIBILE MAI CON IL PENSIERO UMANO , FACCIO UN ESEMPIO NAMAN IL SIRO ANDO’ DA ELISEO PROFETA DI DIO PER GUARIRE DALLA LEBBRA ED ELISEO GLI DISSE : VATTI A LAVARE PER 7 VOLTE NEL GIORDANO E GUARIRAI ,NAMAN A QUESTE PAROLE VOLEVA DESISTERE DALL’ANDARE NEL GIORDANO SI ASPETTAVA CHE ELISEO PREGASSE PER LUI E LA SALUTE GLI RITORNAVA , MA UN SERVO SUO, GLI DISSE : PERCHE’ NON VUOI ANDARE A LAVARTI NEL GIORDANO ? NON TI HA DATO DI FARE UNA COSA DIFFICILE MA UNA COSA SEMPLICE, COSI NAMAN ANDO’, SI LAVO’ SETTE VOLTE E LA SUA PELLE RIDIVENNE COME QUELLA DI UN BAMBINO, NOTATE ANCHE CHE ELISEO GLI INDICO' DI LAVARSI 7 VOLTE E NON UNA SOLA VOLTA ,POTEVA GUARIRE ANCHE LAVANDOSI UNA SOLA VOLTA SE DIO GLI CHIEDEVA DI LAVARSI UNA SOLA VOLTA MA DIO GLI DISSE 7 VOLTE PERCHE’ VUOLE VEDERE LA NOSTRA OBBEDIENZA E LA FEDE ANCHE SE CI STA CHIEDENDO DI FARE COSE STRANE PER GUARIRE; IL MEZZO NON HA IMPORTANZA PER DIO MA L’ADEMPIMENTO DEL SUO VOLERE SI, E’ CONTA MOLTISSIMO; INOLTRE NOI COME NAMAN VORREMMO CHE DIO FACESSE A NOI QUELLO CHE NOI DESIDERIAMO E NON QUELLO CHE LUI DESIDERA DA NOI E QUESTO MODO NOSTRO DI AGIRE E’ DOVUTO ALL’ABISSO DI DISTANZA CHE PASSA TRA LA VOLONTA’ UMANA E QUELLA DIVINA E DIO PER RIAVVICINARE LE DUE VOLONTA’ ,LA DIVINA E LA UMANA USA QUESTI STRATAGEMMI CHE MORTIFICANO LA NOSTRA UMANA VOLONTA’ E GLORIFICANO QUELLA DIVINA, INOLTRE EVITA CON QUESTI SISTEMI CHE L’UOMO POTESSE IDOLATRARE IL MEZZO CHE DIO USA PER GUARIRE, SIA CHE SI TRATTI DI ACQUA MIRACOLOSA SIA CHE SI TRATTI DI UN UOMO SANTO, O DI UNA RELIQUIA O UN OGGETTO SACRO, TUTTE QUESTE COSE NON VANNO IDOLATRATE E ADORATE SI DEVE SEMPRE SOLO ADORARE IL VOLERE DIVINO CHE AGISCE DIETRO QUESTI OGGETTI, E' IL VOLERE DI DIO CHE GUARISCI TUTTI E AL MODO SUO CON MODI SEMPRE NUOVI PER FARCI NOTARE CHE E’ LUI CHE GUARISCE E NON L’ACQUA O ALTRI OGGETTI SACRI CHE SENZA IL VOLERE DI DIO SONO VUOTI DI ESSENZA E DI CAPACITA’ DI GUARIRE.
I DISCEPOLI DOMANDANO A GESU’ IL PERCHE’ USA PARLARE SEMPRE IN PARABOLE E GESU’ RISPONDE LORO : A VOI E DATO DI CONOSCERE I MISTERI DI DIO VOI CHE RICEVETE QUESTI DONI VI SARANNO ACCRESCIUTI , INFATTI POI I DISCEPOLI QUESTI DONI LI FARANNO FRUTTIFICARE E DIO DARA' LORO MOLTO ANCOR DI PIU’ DI PRIMA QUANDO ANCORA ERANO DEI LATTANTI NELLO SPIRITO,INVECE A QUELLI CHE CREDONO DI AVERE DEI DONI DA DIO E SI ERGONO COME GIUDICI DELLE AZIONI SANTE DI GESU’ GLI SARA’ TOLTO ANCHE QUELLO CHE PENSAVANO DI AVERE PERCHE’ GESU’ LI SMASCHERERA’ SEMPRE DI PIU’ FINO AD ARRIVARE A RIMANERE DA SOLI SENZA CHE NESSUNO PIU’ LI SEGUA E LI ASCOLTI,INFATTI PROPRIO QUANDO I FARISEI E GLI SCRIBI HANNO VISTO DOPO LA RISURREZIONE DI LAZZARO CHE TUTTI INIZIARONO A CREDERE IN GESU’ ANCHE I GRECI E ALTRI POPOLI, DECISERO DI UCCIDERLO PERCHE’ AVEVANO PAURA CHE TUTTO IL MONDO LO SEGUISSE ;PERCIO GESU’ PARLAVA E PARLA IN PARABOLE PERCHE QUELLI CHE SONO SINCERI DIO GLI DA IL SIGNIFICATO ESATTO DELLE PARABOLE MA QUELLI CHE SONO CIECHI NELLO SPIRITO CHE CREDONO DI ESSERE I VERI GIUSTI NON CAPIRANNO MAI IL VANGELO DI GESU’ PERCHE’ DIO HA MESSO NELLE LORO ORECCHIE E NEI LORO OCCHI UN VELO INVISIBILE CHE NON FA LORO VEDERE LE COSE NELLA CHIAREZZA E NELLA VERITA’ E NON COMPREDERANNO MAI IL VERO SIGNIFICATO DELLA SCRITTURA SACRA , IN MODO CHE I GIUSTI POTRANNO CAPIRE CHI SONO I FALSI FRATELLI , I FALSI DEVOTI, I FALSI MAESTRI,I FALSI SACERDOTI, I FALSI PROFETI DALLA LORO IGNORANZA E INCAPACITA’ DI SCRUTARE NEL MODO GIUSTO LA SCIENZA DI DIO ED IL SUO VOLERE. QUANTO A VOI CHE VEDETE E CAPITE LE MIE PAROLE BEATI VOI IN ETERNO PERCHE’ MOLTI HANNO VOLUTO ASCOLTARE E CONOSCERE CIO’ CHE VOI ASCOLTATE E CAPITE MA NON L’HANNO RICEVUTO QUESTO DONO.
DICE ANCORA IL BUON GESU’ : ASCOLTATE ANCORA A COSA POTREMO PARAGONARE IL REGNO DI DIO : E’ SIMILE AD UN UOMO CHE VA PER LA CAMPAGNA E ‘ SEMINA IL GRANO ,POI VIENE IL NEMICO E’ SEMINA LA ZIZZANIA, PASSARONO I GIORNI E QUANDO IL GRANO E LA ZIZZANIA USCIRONO E CREBBERO , I SERVI DEL PADRONE VIDERO LA ZIZZANIA E DISSERO :PADRONE , NON HAI SEMINATO SOLO IL GRANO NEL TUO CAMPO ?,COME MAI E’ APPARSA ANCHE LA ZIZZANIA? ;IL PADRONE RISPOSE: IL NEMICO HA FATTO QUESTO, E DISSERO I SERVI : VUOI CHE TOGLIAMO LA ZIZZANIA E LA BUTTIAMO VIA, NO RISPOSE IL PADRONE LASCIATE PRIMA CHE MATURINO AMBEDUE PERCHE C’E’ IL RISCHIO CHE TOGLIENDO LA ZIZZANIA SI SRADICHI ANCHE IL GRANO E POI QUANDO SONO MATURI ENTRAMBI LI RACCOGLIERETE ED IL GRANO LO METTERETE NEL GRANAIO E LA ZIZZANIA LA BRUCERETE ;IL GRANO SONO I FIGLI DI DIO E LA ZIZZANIA SONO I FIGLI DEL MALIGNO CHE SI INSINUERANNO SEMPRE NEL CAMPO DI DIO CHE E’ LA SUA CHIESA, MAI COME ADESSO IL CAMPO DI DIO E’STATO COSI’ PIENO DI ZIZZANIA E POCHISSIMO GRANO STA SUCCEDENDO L’OPPOSTO DI QUELLO CHE GESU’ AVEVA RACCONTATO IN QUESTA PARABOLA , MA GESU’ APPENA MATURERANNO I FRUTTI LA ZIZZANIA LA SDRADICHERA’ TUTTA E FARA’ UN BELLISSSIMO CAMPO DI GRANO DOVE IL MALIGNO RIUSCIRA’ POCO E NIENTE A SEMINARE LA SUA ZIZZANIA E COSI’ GESU’ RIBALTERA’ LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA CHIESA OPERANTE CHE OGGI E DISASTROSA COME IL CAMPO DELLA POLITICA E DI ALTRI SETTORI IMPORTANTI DELLA SOCIETA’,IL MALIGNO A CONQUISTATO TUTTA LA TESTA DELLA SOCIETA’ E GESU’ STA PREPARANDO LA RIBALTA E LA SCONFITTA PIU’ GRANDE CONTRO IL MALIGNO DOPO CHE AVRA’ PURIFICATO CON L’ACQUA ED IL FUOCO LA TERRA INTERA.; PREPARATEVI ALLA TRIBOLAZIONE DONANDO LA VOSTRA VITA PER GLI ALTRI , ECCO CHE IL SIGNORE VIENE A RISCATTARE LA TERRA, CHI RESISTERA’ AL SUO GIUDIZIO E ALLA SUA IRA , SOLO CHI IN LUI CONFIDA CON CUORE SINCERO E MANI PULITE DALLE OPERE MALVAGIE. VI SIETE INGRASSATI CON IL SANGUE DEI POVERI E DEI MALATI NELLO SPIRITO E DEI DEBOLI MA ORA PAGHERETE TUTTO QUELLO CHE AVETE PRESO A GLI ALTRI PER 4 VOLTE IN PIU’ CON CASTIGHI ,MISERIE, PESTILENZE E GUERRE, CHI SCAPPERA’ DA UNO SCORPIONE CADRA' IN UNA BUCA DI ASPIDI , CHI SI SALVERA’ DALLE ONDE DEL MARE LO INGHIOTTIRA’ UNA TROMBA D’ARIA, CHI RUBERA’ IL CIBO DEL PROSSIMO MORIRA’ CON CIBO AVVELENATO;CHI SI SALVA DAL FUOCO D’ARMA SALTERA’ SU UNA MINA E CHI DA UN BOMBARDAMENTO FINIRA’ BRUCIATO DA UNA BOMBA ATOMICA. PER CIO’ PREGATE ,PREGATE ,PREGATE, PERCHE GRANDE OFFESA SI E’ ACCUMULATA NELLA COPPA DELL’IRA DI DIO E I GIUSTI EREDITERANNO LA TERRA E LA PACE CHE STA PER VENIRE PER MEZZO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA E DI LUISA PICCARRETA LA SANTA DEL DIVINO VOLERE,CONSACRATEVI A I LORO CUORI E AL CUORE INFINITAMENTE MISERICORDIOSO DI GESU’ SALVATORE E SARETE SALVI DALL’IRA DEL PADRE ,METTEVI DENTRO LE PIAGHE ED IL CUORE APERTO SGORGANTE SANGUE ED ACQUA DI GESU’ E TROVERETE RIPARO E CONSOLAZIONE, E REGNERETE CON GESU’ E I SUOI SANTI NEL TEMPO DI RINNOVAMENTO CHE STA PER VENIRE CHE NON CI SARA’ POSTO PER I MALVAGI E PERVERSI NELLO SPIRITO; ALLORA DIVERRETE QUEL CHICCO DI SENAPE PICCOLISSIMO CHE CRESCENDO DIVERRA’ UN ALBERO MOLTO GRANDE ,IL PIU’ GRANDE DI TUTTI GLI ALTRI ALBERI CHE CI SONO STATI NEL TEMPO PASSATO E COME VOI NON CE NE SARANNO DI PIU’ GRANDI IN FUTURO SARETE I VERI FIGLI DEL DIVINO VOLERE,FIGLI DI LUISA PICCARRETA CHE VI PARTORIRA’ DENTRO IL GREMBO DEL DIVINO VOLERE E VI CRESCERA' CON LE VERITA’ ETERNE SUL DIVINO VOLERE CHE LEI HA RICEVUTO DA GESU’ E MARIA.
GESU’ PROPONE UN'ALTRA PARABOLA DEL REGNO DI DIO:E’ SIMILE AD UNA DONNA CHE METTE UN PO DI LIEVITO NELLA FARINA E TUTTA QUELLA MASSA FERMENTA ED E’ PRONTA PER LA COTTURA DEL PANE. QUESTA PARABOLA NON E’ SIMILE ALLE ALTRE GLI SOMIGLIA MA E’ DIFFERENTE ED E’ MOLTO SIMILE A QUELLA DEL SEME SEL SENAPE ; QUI GESU’ CI FA COMPRENDERE COME UN SOLO SANTO O UNA SOLA SANTA, FIGURA DELLA DONNA CHE IMPASTA, POSSA DA SOLA FARE FERMENTARE IN GESU’ LA MASSA DEL POPOLO, DELL’AMORE DI DIO ;IL POCO FERMENTO CHE LEI HA IN SE CHE E’ L’AMORE DI DIO, PUO’ INCENDIARE IL MONDO INTERO COME UNA FIAMMELLA CHE PUO FAR BRUCIARE UN BOSCO; ;INFATTI GESU’: DISSE SE SARETE UNITI A ME COME IL TRALCIO ALLA VITE PORTERETE MOLTO FRUTTO;ALLORA CHE DOVREBBE DIRE DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE SONO SEMPRE UNITI ALLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I LORO ATTI ,MENTRE TUTTI GLI ALTRI SANTI HANNO SOLO SEGUITO LA DIVINA VOLONTA’ MA NON L’HANNO POSSEDUTA MAI; A LUISA PICCARRETA GESU’ DICE CHE AI FIGLI DEL DIVINO VOLERE NON PUO’ NEGARE PROPRIO NIENTE SAREBBE COME NEGARLO A SE STESSO ,QUINDI CARISSIMI FRATELLI FATEVI SANTI DEL DIVINO VOLERE E FERMENTERETE NELL’AMORE DI DIO TUTTE LE ANIME DA FARLE DIVENIRE PANE PREDILETTO DI DIO E VI CHIAMERA’ AMATI FIGLI PREDILETTI DEL MIO VOLERE .
IL REGNO DI DIO E SOMIGLIANTE ANCHE AD UN TESORO CHE E’ NASCOSTO IN UN CAMPO CHE UN UOMO VIENE A TROVARE : EGLI VENDE TUTTO E COMPRA QUEL CAMPO ED E’ SOMIGLIANTE ANCHE AD UN NEGOZIANTE DI PERLE FINE CHE TROVA UNA PERLA DI GRANDE VALORE,VENDE TUTTO QUEL CHE POSSIEDE E COMPRA QUELLA PERLA PREZIOSISSIMA .
QUESTE PARABOLE SONO MOLTO SEMPLICI DA CAPIRE ; GESU’ PARLA DEL REGNO DI DIO CHE E’ IN MEZZO A NOI COME NASCOSTO A GLI OCCHI UMANI MA NON A GLI OCCHI SPIRITUALI DI CHI HA VENDUTO TUTTI QUEI VALORI UMANI E TERRENI CHE AVEVA NEL SUO CUORE ,LASCIANDO TUTTE QUELLE COSE TERRENE CHE APPESANTIVO IL SUO SPIRITO PER RIEMPIRLE DEI TESORI INESTIMABILI DELL’AMORE DI DIO E DEGLI ATTRIBUTI DI DIO; LA SECONDA PARABOLA E DIRETTA PIU’ A QUELLI CHE SONO GIA’ ENTRATI NEL REGNO DI DIO HANNO IN LORO MOLTE COSE PREZIOSE DI DIO MA NE TROVANO UN'ALTRA DI PIU’ GRAN VALORE E LASCIANO GLI ALTRI DONI DI DIO CHE POTEVANO TRAFFICARE NEL LORO CUORE PER UN DONO ASSAI PREZIOSO CHE E’ IL GRAN DONO DEL DIVINO VOLERE (CHE RACCHIUDE IN SE TUTTI I DONI DI DIO)CHE ADAMO ED EVA PERSERO , MA CHE LO HANNO RICEVUTO GESU’ ,MARIA , LUISA E TUTTI QUELLI CHE LEGGERANNO LE VERITA’ ETERNE SUL DIVINO VOLERE DI LUISA PICCARRETA E QUELLE CHE HO SCRITTO IO SULLA DIVINA VOLONTA’(SUI PASSI DI LUISA PICCARRETA) .
IL REGNO DI DIO E’ SOMIGLIANTE ANCORA AD UNA RETE CHE VIENE GETTATA IN MARE E RACCOGLIE IN SE TANTI PESCI CHE VERRANNO SELEZIONATI ,QUELLI BUONI ANDRANNO DENTRO IL CESTO E I CATTIVI INVECE RIBUTTATI IN MARE .IN QUEST’ALTRA PARABOLA , GESU’ CI VUOLE INDICARE LA PAZIENZA CHE BISOGNA AVERE NEL SALVARE LE ANIME CHE VENGONO PESCATI QUANDO LA RETE E’ PIENA NON SOLO DI ANIME BUONE MA ANCHE DI ANIME CATTIVE CHE SEMPRE SI INSINUERANNO NELLA VITA SPIRITUALE DEI BUONI PER CERCARE DI CORROMPERLE COME DICE SAN PAOLO : SE SATANA SI VESTE DA ANGELO DELLA LUCE ANCHE I SUOI FIGLI SI SFACCIANO DA FRATELLI MIMETIZZANDOSI TRA I FIGLI DI DIO NELLA CHIESA,E NEI PUNTI PIU’ NEVRALGICI DELLA SOCIETA’, QUINDI OCCHI APERTI E MAI FIDARSI DEL TUTTO , STARE SEMPRE IN GUARDIA A SCRUTARE I CUORI; QUANDO SEI ARRIVATO AD ESSERE UN PESCATORE DI CRISTO NELLA BARCA DELLA CHIESA NON TI STANCARE MAI SE NON VEDI ARRIVARE NEMMENO UN ANIMA NELLA RETE DELLA PREDICAZIONE , ALLA FINE PESCHERAI TUTTI I PESCI PROBABILMENTE NEI TUOI ULTIMI GIORNI DI VITA ,COME FU PER IL SIGNORE CHE SULLA CROCE CONVERTI MOLTI E DOPO LA SUA MORTE NACQUE LA PRIMA COMUNITA’ CRISTIANA FATTA DI CIRCA 5000 PERSONE NEI PRIMI MESI DOPO LA PENTECOSTE ;PER AVERE DI SICURO I RISULTATI SPERATI DEVONO SUCCEDERTI LE STESSE COSE CHE SUCCESSERO A CRISTO: LUNGA VITA NASCOSTA IN MEZZO AD UNA VITA SEMPLICE ,POVERA, SOFFERENTE FATTA DI SEMPLICI ATTI MA PIENI D’AMORE E DI FIDUCIA PER DIO, ABBANDONO TOTALE AL SUO VOLERE CHE TI ISOLERA’ DA TUTTO E DA TUTTI PER MOLTI ANNI METTENDOTI QUASI NEL NASCONDIMENTO PIU’ TOTALE; DOPO QUESTA FASE , DIO TI MANDERA' IN MEZZO AI LUPI , A SPARGERE IL SEME DELLA PAROLA SALVIFICA , FACENDOTI ANCHE OPERARE PRODIGI E SEGNI, MOLTI VI POTRA' SEMBRARE CHE SI CONVERTANO MA SARA’ ANCORA TROPPO DEBOLE LA LORO FEDE E POCHI PESCI TI SEGUIRANNO , COME I 12 APOSTOLI , I 72 DISCEPOLI E LE PIE DONNE CHE SEGUIRONO GESU’; DOPO DOVRAI TESTIMONIARE IL TUO AMORE INCROLLABILE A DIO CON DURISSIME PROVE CHE POSSONO TERMINARE ANCHE CON IL MARTIRIO E LA MORTE, ALLORA SI QUANDO IL SEME E' MORTO E SEPOLTO , USCIRA’ DA QUESTO SEME UN ALBERO ENORME CHE FARA’ OMBRA E RIPARO A TUTTE LE BESTIE SELVATICHE ED A GLI UCCELLI DI OGNI SPECIE, QUEST’ALBERO SONO LE COMUNITA’ , GLI ORDINI RELIGIOSI , I DEVOTI CHE SI FORMERANNO DOPO LA MORTE DI UN SANTO O DOPO UNA GRANDE TRIBOLAZIONE CHE TUTTA LA CHIESA SPECIALMENTE I SANTI SUBIRANNO CON PERSECUZIONI , DEPORTAZIONI E MARTIRI E LA STORIA DEI MACCABBEI CI INSEGNA A QUESTO RIGUARDO MOLTO; DOPO I CASTIGHI TREMENDI , DIO SI COMMUOVE SEMPRE A PIETA’ DEL SUO POPOLO E LO SOLLEVA DA TUTTE LE SUE ANGOSCE ANCHE PERCHE GLI UOMINI SI RICORDANO DEL LORO DIO SEMPRE NEL MOMENTO PIU’ ESTREMO DEL BISOGNO , COME STA SUCCEDENDO ADESSO IN TUTTO IL MONDO;MA QUESTO E’ SOLO L’INIZIO DEI DOLORI; VERRANNO GUERRE, PERSECUZIONI ALLA CHIESA ANCHE DALLA STESSA CHIESA FALSA CHE SI E’ INSINUATA NEL CUORE DEL VATICANO, PESTILENZE , FAME, OMICIDI ANCHE NELLE FAMIGLIE E TRA I CRISTIANI , I FALSI USCIRANNO ALLO SCOPERTO METTENDO A MORTE I SINCERI DI CUORE, I NEMICI POSSONO ESSERE ANCHE IN MEZZO A VOI : NEI VOSTRI GRUPPI DI PREGHIERA, NELLE VOSTRE COMUNITA’, NELLA VOSTRA FAMIGLIA MA LA VOSTRA PERSEVERANZA E TESTIMONIANZA PORTERA’ UN INFINITA’ DI FRUTTI BUONI E LA PACE DOPO SCORRERA’ COME UN FIUME IMPETUOSO CHE NESSUNO PUO’ SFUGGIRE NEMMENO LO VOLESSE ,DIO ATTUERA’ IL SUO PIANO DI SALVEZZA PER MEZZO DEL VOSTRO SANGUE E DELLA VOSTRA TESTIMONIANZA .
COSI E’ DI UNO SCRIBA DIVENUTO DISCEPOLO DEL REGNO DI DIO CHE TIRA FUORI DAL SUO TESORO COSE NUOVE E VECCHIE . QUESTA FRASE COLPISCE MOLTO QUEI FALSI TEOLOGI CHE VOGLIONO METTERE DA PARTE L’ANTICO TESTAMENTO E TUTTI QUEI CASTIGHI TREMENDI CHE DIO MANDO’ AL POPOLO D’ISRAELE PER LA SUA INFEDELTA’, ED A QUEI CRISTIANI NON CATTOLICI CHE HANNO MESSO DA PARTE MOLTE COSE CHE DIO FECE NEL PASSATO CON MOSE', QUANDO GLI COMANDO’ DI FARE L’ARCA DELL’ALLEANZA CON 2 ANGELI UNO DIRIMPETTO ALL’ALTRO E VENIVA TRASPORTATA CON 2 TRAVERSE DI LEGNO COME FACCIAMO OGGI CON SAN CALOGERO , SANTA LUCIA E MOLTI ALTRI SANTI E QUESTO CONFERMA COME IL PORTARE UNA STATUA DI UN SANTO GIA’ ERA CONSENTITO FIN DAL TEMPO DI MOSE’ PERCHE MOSE' PORTAVA INSIEME ALL’ARCA ANCHE 2 STATUE DI CHERUBINI E IL TEMPIO DI SALOMONE ERA PIENO DI CHERUBINI E 2 STATUE STAVANO A DESTRA E ALLA SINISTRA DELL’ALTARE DEL SANTO SANTORUM CHE ERA L’EQUIVALENTE DEL TABERNACOLO E DELL’ALTARE MAGGIORE DELLE NOSTRE CHIESE CATTOLICHE E IN QUEL TEMPIO GESU’ VI ANDAVA A PREGARE ED A EVANGELIZZARE E NON HA MAI DETTO TOGLIETE QUESTI IDOLI DAL TEMPIO PERCHE LE STATUE DI ANGELI O DI SANTI NON SONO IDOLI; GLI IDOLI SONO QUELLE STATUE O QUELLE ENTITA’ CHE SONO CONSIDERATE DIVINITA’ NON APPARTENENTI A DIO E ALLA NOSTRA RELIGIONE CRISTIANA O EBRAICA COSE CHE NON ESISTONO E SE ESISTONO SONO OPERE DEI DEMONI E DEGLI UOMINI E CHE MAI HANNO POTUTO AIUTARE QUALCUNO; UNA STATUA DI UN SANTO O DI UN ANGELO E’ UNA COSA MOLTO BUONA , PERCHE’ GLI ANGELI E I SANTI SI SENTONO ONORATI DAI LORO DEVOTI E CONTRACCAMBIANO CON LE LORO INTERCESSIONI E BENEDIZIONI IL RISPETTO E L’AMORE CHE HANNO MOSTRATO I FEDELI A LORO DEVOTI; TUTTO CIO CHE E’ USCITO DA DIO RITORNA A DIO, TUTTO CIO’ CHE E’ USCITO DA SATANA E DALL’UOMO RITORNA A SATANA E ALL’UOMO E MAI A DIO, TUTTE LE COSE PERCIO’ CHE NON APPARTENGONO A DIO SONO CONSIDERATE IMMONDE E SPAZZATURA DA DIO E L’UOMO SANTO SI DEVE ASTENERSI DA TUTTO CIO’ CHE NON PORTA A DIO ;QUESTI, SI ,SONO I VERI IDOLI.
QUANDO GESU’ ARRIVO’ A NAZARET LA GENTE DEL SUO PAESE SI MERAVIGLIAVA DELLA SUA SAPIENZA E SI CHIEDEVANO : NON E’ GESU’ FIGLIO DI GIUSEPPE IL FALEGNAME CHE VIVEVA IN MEZZO A NOI? DA DOVE DUNQUE GLI VIENE QUESTA SAPIENZA E QUESTI MIRACOLI ? E GESU’ POVERETTO VEDENDOSI NON CREDUTO DISSE :UN PROFETA NON E’ CHE RIGETTATO CHE NELLA SUA PATRIA E TRA I SUOI E NON FECE NESSUN MIRACOLO PER VIA DELLA LORO MANCANZA DI FEDE. CHI TI CONOSCE DOPO AVERTI VISTO OPERARE COME UN UOMO NORMALE IN MEZZO A LORO E TUTTO D’UN TRATTO CAMBIARE E TRASFORMARE DA UN UOMO NORMALISSIMO E SEMPLICISSIMO AD UN UOMO DI DIO CHE OPERA MIRACOLI STREPITOSI GLI VIENE DIFFICILE CREDERE ,PERCHE’ PENSA : SE ERA UN SANTO PERCHE’ NON OPERAVA FIN DA SEMPRE QUESTI MIRACOLI ,PERCHE’ ORA LI OPERA E PRIMA NO , ED ANCHE PER INVIDIA TENDONO A PENSARE CHE FORSE GESU’ ERA SOLO QUELL’UOMO DI SEMPRE POVERO , SEMPLICE E PRIVO DI OPERE STRAORDINARIE ,LA DEBOLEZZA DELL’UOMO PECCATORE NON LO FA RAGIONARE SULL’ATTUALITA’ DEGLI EVENTI PERCHE’ SONO COSE NUOVE E LE COSE NUOVE SONO SEMPRE PIU’ DIFFICILE DA CAPIRE E DA CREDERE PERCHE’ HANNO BISOGNO DI TEMPO PER ESSERE CAPITE ED ALLORA PENSANO ALLE COSE PASSATE DI GESU’ CHE ERA UN FALEGNAME FIGLIO DI UN FALEGNAME E DI UNA DONNA SEMPLICISSIMA COME MARIA E CONCLUDONO NEI LORO CUORI IN SUBBUGLIO PER VIA DELLE STREPITOSE NOVITA’ CHE MANIFESTAVA GESU’ CHE ERA SOLO UN POVERO UOMO INSIGNIFICANTE MA GLI EVENTI E LA FAMA DI GESU’ LI FACEVA MERAVIGLIARE MA NON CONVERTIRE RIMASERO CON I LORO DUBBI E PECCATI, INVECE DI GUARDARE CON GLI OCCHI DI DIO LE OPERE DEL CRISTO LI GUARDARONO CON GLI OCCHI UMANI CHE CREDONO SOLO ALLE COSE DEL MONDO E NON A QUELLE DELLO SPIRITO , CHE NE SARA’ ALLORA CON QUESTA GENTE DI OGGI CHE E’ IMMERSA TOTALMENTE NEL MONDO, E DELLA SCIENZA UMANA NE HANNO FATTO IL LORO MAGGIORE IDOLO? LA PAGLIA SECCA PRENDE SUBITO FUOCO E L’ERBA VERDE E RIGOGLIOSA PROSPERA E NON BRUCIA ;COSI’ SARA’ DI QUESTA GENERAZIONE INCREDULA E PERVERSA SECCA DI SPIRITUALITA' FIN NELLE MIDOLLA.
ISPIRAZIONE PROFETICA:
IL SIGNORE MI HA CHIAMATO DAL GREMBO DI MIA MADRE PER RISCATTARE IL SUO POPOLO, IN MEZZO AD UN DESERTO MI HA TRATTO IN SALVO E MI HA RESO DURO DAVANTI AL NEMICO, NON MI SONO SOTTRATTO ALLA PROVA DEL CROGIOLO , DAVANTI A LUI SONO UNA PERLA DI INESTIMABILE VALORE, MI HA PESATO E PESAI PIU’ DI MOLTI POPOLI E MI DIEDE UN NOME NUOVO: PADRE DI TUTTI I POPOLI E DI TUTTE LE GENERAZIONI, NUOVO ISRAELE; NELLE MIE LABBRA SI EFFONDE LA GRAZIA, LA VERITA’ STA SUL MIO CAPO, LA FEDELTA’ NELLE MIE OPERE, IL LUPO ABITERA’ CON L’AGNELLO ED UN BAMBINO LI PASCOLERA’, FINO A QUANDO NON SI SPENGA LA LUNA ED IL SOLE NON SI OSCURERA’. IL MIO REGNO SARA’ FINO AL DI LA DEGLI ORIZZONTI AZZURRI, ALLORA AVRO’ LA PACE DOPO CHE IL MIO COMPITO SI SARA’ CONSUMATO ED ANCHE IL MIO CORPO NON CONOSCERA’ LA CORRUZIONE PERCHE’ IL MIO DIO AVRA’ DI ME PIETA’ E MI SOLLEVERA’ DA TERRA COME SUA GLORIA. INNANZI A ME I POPOLI SI INCHINERANNO E AVRANNO DI ME TIMORE PERCHE’ IL MIO DIO STA ALLA MIA DESTRA E NON POSSO VACILLARE, LA SUA POTENZA MI PREVIENE E MI SOSTIENE E MI CINGE DI GLORIA. IL SIGNORE MI HA DETTO :TU SEI COME UN VESSILLO DI VITTORIA DAVANTI AL MIO POPOLO,IN TE RISIEDE IL MIO SPIRITO, TI HO CREATO PER GUIDARE IL MIO POPOLO E RISTABILIRE LE TRIBU’ D’ISRAELE, TI HO SCELTO FIN DALLA CREAZIONE DEL MONDO PERCHE’ TU FOSSI LUCE DELLE NAZIONI, ALLA TUA OMBRA LE GENTI CAMMINERANNO PORTANDO A TE I LORO DONI, VERRANNO DA SABA E KEDAR SU STUOLI DI CAMMELLI PER RICONDURRE A TE I DISPERSI D’ISRAELE ,DA OGNI STRADA LI RICONDURRANNO, DA OGNI CONFINE DELLA TERRA ED INVADERANNNO IL LUOGO SANTO DOVE IO TI PORRO’, COME I RAGGI DEL SOLE TU LI ILLUMINERAI ED IN TE I POPOLI SPERERANNO;IL TUO CUORE GIOIRA’ E LA PACE ABBONDERA’; ANCHE LA TERRA DARA’ ABBONDANTI FRUTTI DELIZIOSI ED IL POPOLO CRESCERA’ NELL’ABBONDANZA DELLA MIA GRAZIA, ALLORA IO HO DETTO : IL MIO DIRITTO E’ PRESSO IL MIO DIO IN LUI SOLO VOGLIO SPERARE E CONFIDARE, PERCHE’ L’UOMO NON CONOSCE LE TUE VIE ED IL TUO AMORE PER LORO E ‘ COME FANGO DELLA TERRA , MA IO TI HO CONOSCIUTO ED IL TUO AMORE MI HA RICOLMATO ED E’ STATO LA MIA CONSOLAZIONE, MI GIRAVO A DESTRA ED A SINISTRA MA NESSUNO MI RISPONDEVA CON IL TUO AMORE, ERANO PIETRE GELIDE I LORO CUORI, MACIGNI PESANTI E LANCINANTI DEPONEVANO NEL MIO CUORE ED IO GRIDAVO COME UNA VOCE NEL DESERTO MA A ME RITORNAVA SOLO IL MIO ECO, NESSUNO VENIVA, MA NON MI SONO ARRESO , COME UNA FRECCIA APPUNTITA MI HAI RESO E MI HAI POSTO NELLA TUA FARETRA PER SCAGLIARMI SOPRA I POPOLI RIBELLI SENZA DIO ; IO DICEVO AVANZANDO IN MEZZO AI DOLORI QUALCOSA CERTO SUCCEDERA’ PERCHE DIO E’ MIO AIUTO E MIO SOCCORSO, SE NESSUNO VUOLE AMARE IL MIO DIO LO AMERO’ DI CERTO IO PER TUTTI LORO, SE NESSUNO VUOLE LE SUE GRAZIE LI PRENDERO’ TUTTI IO, FARO’ DA MOLTITUDINI DAVANTI AL MIO REDENTORE E DALLE MIE VISCERE GLI DARO’ DEI VERI FIGLI DEL DIVINO VOLERE, UNA STIRPE REGALE SANTISSIMA E SENZA MACCHIA E SENZA UMANO VOLERE PREPARATA FIN DALLE ORIGINI DEL MONDO ,LI CHIAMERANNO I PRESCELTI, IL SOCCORSO DI DIO, DIADEMI DELLA NUOVA GERUSALEMME, RAGGI DEL SOLE DIVINO ED INVADERANNO LA TERRA E GOVERNERANNO LE NAZIONI PER MILLE E PIU’ ANNI; ECCO LA MIA RICOMPENSA, IL MIO DIRITTO CHE HO SEMPRE SPERATO E CREDUTO, I FIGLI DEL DIVINO VOLERE SARANNO LA MIA GLORIA E LA GLORIA DI TUTTA LA TERRA E DEL CIELO; PACE A ISRAELE.
15 CAPITOLO
I FARISEI E GLI SCRIBI DI GERUSALEMME DOMANDANO A GESU’ :PERCHE’ I TUOI DISCEPOLI TRASGREDISCONO LE TRADIZIONI DEI NOSTRI ANTENATI, IN EFFETTI I DISCEPOLI NON SI LAVARONO LE MANI PRIMA DI MANGIARE E GESU’ MOSTRO' A QUESTI IPOCRITI LA GIUSTIZIA, DICENDO : E PERCHE’ VOI TRASGREDITE LE LEGGI DI DIO CON LE VOSTRI TRADIZIONI ? INFATTI STA SCRITTO : ONORA TUO PADRE E TUA MADRE, E VOI DITE : CHIUNQUE DIA UN OFFERTA PER IL TEMPIO NON E’ TENUTO AD ONORARE I GENITORI PERCHE’ L'OFFERTA PER IL TEMPIO SECONDO LORO ERA PIU’ IMPORTANTE DELLA LEGGE D’AMORE VERSO I PROPRI GENITORI CHE DIO AVEVA ISTITUITO PER INQUADRARE NELLA LEGGE DELL’AMORE L’UOMO , MA I FARISEI IPOCRITI STAVANO DISTRUGGENDO LA PAROLA DI DIO INTRODUCENDO LEGGI UMANI FATTE DA LORO PER SOSTITUIRE ABILMENTE QUELLE DI DIO CHE SONO VIA, VERITA’ E VITA, MENTRE QUELLE UMANE SONO MORTE DELL’ANIMA, COME ADESSO FANNO UGUALMENTE I SACERDOTI E SPECIALMENTE I TEOLOGI DELLA CHIESA CATTOLICA E DI ALTRI CRISTIANI CHE A POCO A POCO STANNO SOSTINUENDO IL VERO SIGNIFICATO DELLA BIBBIA CON UN ALTRO TUTTO UMANO E SATANICO . DICONO IL DILUVIO NON E’ ESISTITO, NE SODOMA E GOMORRA ,DIO NON CASTIGA , GIONA NON STAVA IN REALTA’ NELLA PANCIA DEL PESCE ,L’APOCALISSE NON E’ UN LIBRO CHE CI PARLA DEL FUTURI CASTIGHI DIVINI MA E’ SIMBOLICO E CI VUOL DIRE TUTT’ALTRA COSA , CIO’ CHE DICE IL SACERDOTE LO DICE DIO E PERCIO’ SE UN SACERDOTE DICESSE FALSITA’ CONTRO IL VANGELO E CONTRO IL CATECHISMO DELLA CHIESA E’ DIO CHE PARLA E TUTTO QUELLO CHE IL SACERDOTE DICE, SI DEVE RISPONDERE SEMPRE: AMEN ; COME LE PECORE CHE CONOSCONO SOLO IL BELATO; AMEN, SE IL SACERDOTE DICE SATANA NON ESISTE, AMEN SE IL SACERDOTE DICE L’INFERNO NON ESISTE, AMEN SE IL SACERDOTE DICE NON ESISTE IL PURGATORIO , AMEN SE IL SACERDOTE DICE IO ALLA MADONNA CHE APPARE A MEDJUGORJE NON CI CREDO,, INSOMMA IL SACERDOTE DI OGGI VUOLE PRENDERE PROPRIO IL POSTO DI DIO COME FECE LUCIFERO MA SAPPIAMO FRATELLI E SORELLE COSA GLI SUCCESSE A QUESTO ANGELO SQUILIBRATO ,DIO CREO’ L’INFERNO PER LUI ED I SUOI ANGELI; ALLORA LI ANDRA’ IL SACERDOTE COSIDETTO MODERNO CON I SUOI AMEN DIABOLICI . NON FATEVI INGANNARE ,NON SIATE COME LE GALLINE STUPIDE ;IL SACERDOTE E’ UN UOMO COME NOI E UN UOMO COME QUEI POLITICI CHE VI INGANNAVANO E VI INGANNANO DA MOLTI DECENNI DICENDO : VI DAREMO QUESTO E VI DAREMO QUELL’ALTRO : VI HANNO DATO LA CRISI SPIRITUALE ,I MAL COSTUMI, LE IMMORALITA’ E PERVERSIONI CON I FESTINI FATTI A VOSTRE SPESE, LE TASSE CHE VI UCCIDONO E PORTANO MOLTE PERSONE A SUICIDARSI E ANCORA SPERATE CHE I SACERDOTI MODERNI CHE NON AMANO DIO E LA SPIRITUALITA’ MA IL MONDO CORROTTO COME LORO E CHE SONO PIENI DI LIBIDINI POSSANO SALVARVI PERCHE SONO SACERDOTI ?. IN VERITA’ QUESTI PASTORI FALSI SONO IL CASTIGO GIUSTO CHE VI SIETE MERITATI PER SEGUIRE CHI VI FISCHIAVA ALL’ORECCHIO CHE DIO PERDONA SEMPRE E NON CASTIGA MAI , TUTTE QUESTE COSE NON CI STANNO SCRITTE NELLA BIBBIA MA ANDATE A LEGGERVI LA BENEDIZIONE E LA MALEDIZIONE CHE DIO ANNUNCIA AL POPOLO D’ISRAELE, DIO DICE: SARETE BENEDETTI SE FARETE LA MIA VOLONTA’ CON OGNI BENEDIZIONE IN CIELO ED IN TERRA MA SARETE MALEDETTI DA ME SE NON FARETE LA MIA VOLONTA’ E FARETE LA VOSTRA E QUELLA DEL MALIGNO, E LA MALEDIZIONE DI DIO SARA’ TREMENDA E INESORABILE CONTRO TUTTI QUELLI CHE SI OSTINANO A PECCARRE , A MALTRATTARE L’OPERAIO ,AD ABBANDONARE IL DIRITTO DEL POVERO , DEI SENZA TETTO , DEGLI EMARGINATI , DELLE VEDOVE E DEGLI ORFANI;L’AMORE AL PROSSIMO CI DICE A CHIARE NOTE CHE AMIAMO DIO; CHI DICE DI AMARE DIO E NON AIUTA IL PROSSIMO IN DIFFICOLTA’ E’ UN MENTITORE; FALSO PROFETA SE PARLA SEMPRE DI DIO MA NON OPERA IL BENE. GLI EVANGELISTI VANNO A PREDICARE MA MAI VANNO AD AIUTARE LE PERSONE BISOGNOSE SE NON POCHISSIME PERSONE ; CORRONO COME MATTI PER FARE SEGUACI DELLE LORO FALSE DOTTRINE CONTRO LA CHIESA CATTOLICA E CONTRO LE VERITA’ SACRE IMPUGNATE DALLA CHIESA ILLUMINATA DAI SANTI PASSATI CHE CON LE LORO OPERE, CON LA LORO SAPIENZA E CON I LORO MIRACOLI DI OGNI GENERE COMPRESE LE RISURREZIONI DEI MORTI COME FECE SAN NICOLA DA BARI CHE RISUSCITO’ 6 MORTI ALCUNI COMPLETAMENTE SVENATI , COME FECE SAN NICOLA DA TOLENTINO CHE RISUSCITO' 107 MORTI (SACERDOE CATTOLICO), COME FECE SAN FILIPPO NERI CHE RISUSCITO 3 O 6 MORTI E FECE TANTI MIRACOLI DA STRABILIARE TUTTI E CHE DIRE DI SAN BENEDETTO CHE DI MIRACOLI NE FECE TANTISSIMI E DI PADRE PIO? HANNO SCRITTO LA STORIA DELLA NOSTRA FEDE ED HANNO COSTRUITO I BASAMENTI DELLA CHIESA CATTOLICA E DEI SUOI INSEGNAMENTI CHE TROVERETE NEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA(IL MAGISTERO DELLA CHIESA) . VOLETE PASTORI VERI CHE VI GUIDANO ALLA VERITA’ ED ALLA CONOSCENZA DI DIO, LEGGETEVI QUELLO CHE INSEGNANO I GRANDI SANTI COME SAN FRANCESCO D’ASSISI , COME SAN BASILIO, SAN FRANCESCO DE SALES, SAN LUIGI MARIA DE MONFORT, SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE, SAN BENEDETTO DA NORCIA, SANTA CATERINA DA SIENA, SAN DOMENICO E TANTI ALTRI E VI ACCORGERETE CHE LEGGENDO LE LORO STORIE E I LORO MIRACOLI VI ACCENDERETE D’AMORE PER DIO E PER TUTTI I VOSTRI FRATELLI, PER I VOSTRI NEMICI, SE STATE AD ASCOLTARE QUESTI FALSI IMPOSTORI SACERDOTI CHE SI SONO ASSISI SULLA CATTEDRA DI PIETRO SENTIRETE LA MORTE NEI VOSTRI CUORI ,’LODIO SATANICO CHE VI DIVORERA’ LENTAMENTE; OGGI SATANA A CORROTTO LA CHIESA FIN NELLE MIDOLLA E MOLTI SACERDOTI SONO STATI SCELTI DA SATANA E LA CHIESA INDEBOLITA NELLO SPIRITO NON HA SAPUTO CONTRASTARE QUESTA GRANDE CATASTROFE SPIRITUALE DENTRO DI SE ED I SACRILEGI DI QUESTI SACERDOTI E RELIGIOSI ODIERNI STA SCATENANDO LA GRANDE IRA DI DIO CONTRO L’UOMO E TUTTI I FALSI IDOLI DI CUI SI E’ CIRCONDATO, ORA STANNO VENENDO A GALLA LE PEDOFILIE E OMOSESSUALITA’ DEI SACERDOTI E RELIGIOSI ,LE CORRUZIONI ECCESSIVE DEI POLITICI, L’AVIDITA’ E CORRUZIONE DELLE BANCHE CHE INVESTONO I VOSTRI DENARI IN MALI AFFARI GUIDATE DA SATANA PER BRUCIARE TUTTI I VOSTRI RISPARMI; DOPO VEDRETE USCIRE ALLO SCOPERTO LA VERA IDENTITA’ DI QUESTA CHIESA MARCIA FIN NELLE SUE FONDAMENTA E NELLE SUE ALTE CARICHE CHE VERRANNO SCOPERTI COME I POLITICI IN IMBROGLI DI OGNI GENERE ED IN CORRUZIONI E MAL COSTUMI BASTA VEDERE QUELLO CHE DICONO I TRANSESSUALI DI ROMA :I LORO MAGGIORI CLIENTI SONO I PRELATI E VESCOVI DI ROMA. ROMA , CITTA’ DEI SANTI E’ DIVENUTA UNA TANA E RIFUGIO DI DEMONI DA LI PARTIRA’ LA DISTRUZIONE PROPRIO DAL CENTRO DEL MALE CHE DOVEVA ESSERE IL CENTRO DI DIO E DELLA SANTITA’ SPIRITUALE,ECCO IL SIGNIFICATO DELLE SANTE PAROLE DEL CRISTO :QUESTO POPOLO MI ONORA CON LE LABBRA MA IL LORO CUORE E LONTANO DA ME, VANO E’ IL CULTO CHE MI PRESTANO E I LORO INSEGNAMENTI SONO PRECETTI UMANI ; STA PARLANDO ANCHE A VOI RELIGIOSI E SACERDOTI DI OGGI NON FINGETE DI ESSERNE ESENTI DA QUESTI AMMONIMENTI SAPPIATE ESSERE SINCERI CON VOI E CON DIO E DIO VI SALVERA’ E VI FARA’ VERI SACERDOTI DELLA SANTITA’ DIVINA; SEGUITE LE ORME DI LUISA PICCARRETA E DI PADRE ANNIBALE MARIA DI FRANCIA CHE HANNO SPESO TUTTA LA LORO VITA PER FAR CONOSCERE GLI INSEGNAMENTI SULLA DIVINA VOLONTA’ CHE GESU’ E MARIA DETTARONO A LUISA E CHE FARANNO TANTISSIMO BENE ALLE ANIME; PERCHE SE DIO PARLA DI AMORE NELLA SUA PAROLA VI METTE IL SUO AMORE E SE PARLA DI DIVINA VOLONTA’ NELLA SUA PAROLA HA MESSO IL GRANDISSIMO DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ CHE ADAMO ED EVA PERDETTERO NELL’EDEN MA CHE MARIA E LUISA RICEVETTERO E DOPO DI LORO TUTTI QUELLI CHE LEGGERANNO I 40 VOLUMI CIRCA DI LUISA E QUELLI CHE DIO HA FATTO SCRIVERE A ME SULLA DIVINA VOLONTA’, AMEN ,PERCHE QUESTA PAROLA E’ USCITA DA DIO E NON DA UOMO O SACERDOTI DELLA CARNE ; DIO VUOLE SACERDOTI SPIRITUALI NON CARNALI; SAPPIATELO CHE DIO VI VOMITERA’ FUORI DALLA SUA CHIESA PER SEMPRE E DI VOI COME DI QUESTI POLITICI NON SI RICORDERA’ PIU’ NIENTE PERCHE’ POLVERE SIETE E BEN PRESTO POLVERE RITORNERETE; A VOI CHE VI SIETE PENTITI, DIO VI DARA’ LA POSSIBILITA’ DI INTRAPRENDERE LA STRADA DI SANTITA’ E SE SARETE PERSEVERANTI VI DARA’ IL GRANDE DONO DEL SUO VOLERE CHE ADAMO E TUTTI GLI UOMINI HANNO PERSO MA CHE I FIGLI DEL DIVINO VOLERE RICONQUISTERANNO GRAZIE A GLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA.VIENI DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I NOSTRI ATTI E GUIDALI PER SEMPRE TU ;DENTRO DI TE METTO QUESTA PRECE AFFINCHE’ LA SENTI OVUNQUE IN OGNI TEMPO ED IN OGNI LUOGO DOVE TU DIMORI .
GESU’ ALLORA FECE AVVICINARE LA FOLLA E DISSE: ASCOLTATE ED INTENDETE BENE . NON E’ QUELLO CHE ENTRA NELLA BOCCA CHE INQUINA L’ANIMA MA TUTTO QUELLO CHE ESCE DALLA BOCCA CHE SPORCA L’ANIMO, PERCHE’ LA BOCCA PARLA DALLA PIENEZZA DEL NOSTRO CUORE, SE UN CUORE E’ CATTIVO DALLA SUA BOCCA USCIRANNO MENZOGNE, CALUNNIE E OGNI ALTRO DI MALE, MA SE UN CUORE E’ BUONO DALLA SUA BOCCA USCIRANNO VERITA’ ,AMORE , PERDONO E PREDICA SINCERA E ISPIRATA DA DIO, UN ALBERO CATTIVO NON PUO’ PRODURRE FRUTTI BUONI NE UN ALBERO BUONO PRODURRE SPINE , PERCIO’ DAI LORO FRUTTI LI RICONOSCERETE I VERI DAI FALSI DISCEPOLI DI CRISTO NOSTRO SIGNORE.
ECCO CHE QUANDO GESU’ ENTRO’ NELLA REGIONE DI TIRO E SIDONE UNA CANANEA GLI GRIDAVA DIETRO : SIGNORE ABBI PIETA’ DI ME, MIA FIGLIA E’ TORMENTATA DA UN DEMONIO, MA GESU’ NON LE RISPOSE E I SUOI DISCEPOLI LO PREGARONO DI ASCOLTARLA , MA GESU’ DISSE.:NON SONO VENUTO PER I PAGANI MA PER QUELLI D’ISRAELE, MA LA DONNA SI PROSTRO’ E CHIESE PIETA’ A GESU’ ED EGLI LE DISSE NON E’ BENE DARE IL MANGIARE DEI FIGLI PER I CANI E LA DONNA GLI DISSE . E’ VERO MA I CANI MANGIANO DELLE MOLLICHE CADUTE DAL TAVOLO DEL LORO PADRONE E GESU’ LE DISSE : " DONNA GRANDE E’ LA TUA FEDE TI SIA FATTO COME TU DESIDERI" E LA DONNA RICEVETTE LA GRAZIA PER SUA FIGLIA. QUESTA SCENA E’ DI FACILE COMPRENSIONE ; GESU’ FA CAPIRE AI DISCEPOLI CHE PRIMA VENGONO QUELLI DELLA CASA D’ISRAELE ESSERE SALVATI E POI QUEL CHE RIMANE LO SI PUO' DARE ANCHE AI PAGANI CHE SONO FIGURA DEI CANI CHE MANGIANO SOTTO IL TAVOLO LE MOLLICHE CADUTE DA QUELLI CHE STANNO MANGIANDO A TAVOLA, CHE SONO FIGURA D’ISRAELE; CON QUESTO GESU’ CI INSEGNA TANTE COSE : COME AMARE PER PRIMA TUTTI QUELLI DELLA TUA FAMIGLIA , DEI TUOI PARENTI , DELLA TUA STIRPE E POI QUELLI DEL TUO VICINATO ,DEI TUOI AMICI, DEL TUO PAESE, DELLA TUA REGIONE E COSI’ VIA, PERCHE’ DOBBIAMO RINGRAZIARE I NOSTRI GENITORI CHE CI HANNO DATO LA VITA , IL NUTRIMENTO, LA CURA,L’INSEGNAMENTO ,L’AFFETTO E TANT’ALTRO, COSI GESU’ DEVE RICAMBIARE PRIMA LA CASA D’ISRAELE CHE GLI HA DATO UNA MAMMA ED UN PAPA': "SAN GIUSEPPE", COSI’ BUONI ,CHE GLI HA DATO UNA TERRA DOVE ABITARE , E CHE SI E’ MERITATA IL MESSIA GRAZIE A TUTTE QUELLE PREGHIERE DEI PATRIARCHI , SANTI ,GIUDICI, PROFETI, RE, GOVERNANTI, EROI ISRAELIANI E PER LE LORO OPERE SANTE CHE CI HANNO FATTO GUADAGNARE ANCHE A NOI, NON ISRAELIANI LA SALVEZZA DEL NOSTRO REDENTORE GESU’ CRISTO.
POI GESU’ ANDO IN GALILEA E LI' , GUARI’ MOLTI , E MOLTIPLICO’ I PANI PER LA MOLTITUDINE AFFAMATA E STANCA CON GRANDE CUORE MISERICORDIOSO CHE HA PENA DI TUTTI I BISOGNOSI E SI FA IN TANTE PARTI PER DONARSI A TUTTI , QUELLO CHE NON SI VEDE PIU’ DENTRO E FUORI LA CHIESA , LA VERA CARITA’ CRISTIANA , CHE SI DONA SENZA RISERVE PER GLI ALTRI.
DOPO I FARISEI E I SADDUCEI LO AVVICINARONO E VOLEVANO METTERE ALLA PROVA SE GESU’ ERA VERAMENTE IL MESSIA DEL QUALE LUI STESSO TESTIMONIAVA DI SE , E CHIESERO : DACCI UN SEGNO CHE VIENE DAL CIELO , E GESU’ FECE NOTARE LA LORO CECITA’ E LACUNA SPIRITUALE DICENDO : VOI STESSI SAPETE DISCERNERE DAI SEGNI CHE CI SONO NEL CIELO AL TRAMONTO E ALL’ALBA SE FARA’ BUONO O CATTIVO TEMPO COME MAI ALLORA NON SAPETE DISCERNERE SE IO VENGO DA DIO ; QUESTO LO DISSE PER FAR CAPIRE A QUEGLI IPOCRITI CHE LE COSE TERRENE COME IL LORO CUORE CHE ERA MONDANO LI CAPIVANO MA LE COSE CELESTI CHE VENIVANO DAL PADRE NON NE CAPIVANO NIENTE , PROPRIO LORO CHE STAVANO A STUDIARE LE SCRITTURE ED I PROFETI RIMANEVANO CIECHI NEL VEDERE I PRODIGI E LA SAPIENZA MAI VISTA PRIMA D’ORA DI GESU’.
DOPO CIO’ AVVENNE CHE I DISCEPOLI SI DIMENTICARONO DI PRENDERE IL PANE ,ORA GESU’ DISSE LORO ALLONTANATEVI DAL LIEVITO DEI FARISEI E DEI SADDUCEI ;CIOE’ DAI LORO INSEGNAMENTI ED IPOCRISIA, PERCHE DICONO E NON FANNO E FANNO PORTARE PESI PESANTI MA LORO NON LI TOCCAVANO NEMMENO CON UN DITO;INOLTRE GESU’ DICE ANCHE A NOI DI ALLONTANARCI DAGLI INSEGNAMENTI DEI SACERDOTI E DI COLORO CHE SI PROFESSANO FEDELI DI GESU’ , PERCHE’ OGGI ANCOR MAGGIORE E’ LA IPOCRISIA NELLE CHIESE E DEGLI INSEGNAMENTI DEI TEOLOGI CRISTIANI ,PERCHE HANNO PERSO LA FEDE E LA SPIRITUALITA’ E MOLTI NON L’HANNO MAI AVUTA E FINGONO DI ESSERE VERI DEVOTI DI CRISTO E DEI SANTI MA IN REALTA’ NON POSSONO CAPIRE NIENTE DI SPIRITUALITA’ , PERCHE’ SONO COMPLETAMENTE CARNALI E DEDITI ALLE PASSIONI DEI LORO SENSI ,PIENI DI LIBIDINE;SE UN ROVO SI ATTEGGEREBBE E SI CAMUFFEREBBE DA ALBERO DI FICHI, MOLTI INGANNATI SI FERIREBBERO TOCCANDO IL ROVO E FRUTTI VERI NEL ROVO NON NE TROVEREBBERO , COSI’ SUCCEDERA’ A TUTTI QUELLI CHE SI ACCOSTANO FIDUCIOSI A QUESTI FALSI SACERDOTI, PROFETI E POLITICI DEI NOSTRI GIORNI ED I ROVI SI INCENDIERANNO E BRUCERANNO , ANCHE COLORO CHE SI SONO IMPRUDENTEMENTE AVVICINATI TROPPO A LORO.
GESU’ DOMANDA AI SUOI DISCEPOLI : CHI DICE LA GENTE CHE IO SIA?, E LORO RISPONDONO : CHI GIOVANNI BATTISTA ,CHI ELIA , CHI GEREMIA O UNO DEI PROFETI E GESU’ RISPOSE LORO E VOI CHI DITE CHE IO SIA? . PIETRO RISPOSE : TU SEI IL CRISTO IL FIGLIO DI DIO, GESU’ ALLORA DISSE A PIETRO: BEATO TU PIETRO FIGLIO DI GIONA PERCHE' NE DALLA CARNE NE DAL SANGUE TUO E’ USCITO QUESTO MA TE LO HA RIVELATO IL PADRE MIO ; TU SEI PIETRO E SU QUESTA PIETRA EDIFICHERO’ LA MIA CHIESA E LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO SU DI ESSA , CIO’ CHE LEGHERAI IN TERRA SARA’ CONSIDERATO LEGATO IN CIELO E CIO’ CHE SCIOGLIERAI SULLA TERRA SARA’ TENUTO SCIOLTO ANCHE IN CIELO. QUESTE BELLISSIME PAROLE DI GESU’ CI DANNO TANTO CONFORTO , DIO SI ABBASSA DAVANTI ALL’UOMO DONANDOGLI UN TALE POTERE DA SOTTOMETTERE PERSINO SE STESSO A NOI UOMINI APPARENTEMENTE PERCHE’ IN REALTA’ IL POTERE DEI PAPI SE SARA’ CONFORME AL VANGELO QUELLO CHE DIRANNO , USCIRA’ NON DALLA LORO CARNE O DAL LORO SANGUE MA DAL PADRE CELESTE CHE E’ IN CIELO CHE SOMMINISTRA AI PAPI LA SUA POTESTA’ , LA SUA VERITA’ E SAPIENZA TANTO CHE , CIO’ CHE I PAPI IN STATO DI GRAZIA O INVASI DALLO SPIRITO DI DIO DIRANNO , SARA’ TENUTO COME UN COMANDO DI DIO IN TERRA ED IN CIELO E QUESTO CI DICE TANTO DELL’OBBEDIENZA CHE DEVONO TENERE I SACERDOTI ERETICI ED I POLITICI DEI NOSTRI TEMPI AL PAPA COME GIOVANNI PAOLO SECONDO CHE DIMOSTRO’ GRANDISSIMA SANTITA’ MA CHE NESSUNO ASCOLTO’ QUANDO DICEVA :DIMINUITE LE TASSE AI POVERI, APRITE LE PORTE A CRISTO NON ABBIATE PAURA, VIVETE IL VANGELO, LA SANTITA’ DI DIO ,E ADESSO L’ITALIA E L’EUROPA SONO IN FORTISSIMA CRISI FINANZIARIA ,ECONOMICA E SOPRATTUTTO IN CRISI SPIRITUALE, E QUANDO EGLI DICEVA A GLI UOMINI OMOSESSUALI DI NON CORROMPERE IL LORO CORPO IN PERVERSIONI SENSUALI E DEPRAVAZIONI ED ALLE COPPIE SPOSATE DI NON USARE CONTRACCETTIVI PERCHE’ IL SESSO FU DATO SOLO PER PROCREARE E NON PER DIVERTIMENTO NESSUNO LO ASCOLTO’ E LA MALEDIZIONE SCENDETTE SULLE COPPIE SPOSATE A TAL PUNTO CHE CI SI DIVORZIA A LAMPO E SI CAMBIA TANTE VOLTE MARITO ED I SACERDOTI SONO DIVENUTI IN GRAN PARTE OMOSESSUALI E PIENI DI LIBIDINE ANCHE VERSO I BAMBINI INDIFESI. PENITENZA E CONVERSIONE PERCHE' IL REGNO DEL DIVINO VOLERE E’ PROSSIMO , ORMAI E’ ALLE PORTE,TUTTE LE VOSTRE INFEDELTA’ NON SCALFIRANNO LA CHIESA MA ESSA NE USCIRA’ SEMPRE GLORIOSA E PURIFICATA NEL CROGIOLO DELLA CROCE E SATANA NON POTRA’ MAI DISTRUGGERLA PERCHE E’ IL CORPO DI CRISTO E LE SUE MEMBRA ;IL CAPO , LA SAPRA’ DIFENDERE E GUARIRE SEMPRE PERCHE’ E’ UN TUTT’UNO CON ESSA.
DOPO CIO’ GESU’ INIZIO’ A PARLARE AI SUOI DISCEPOLI DELLA SUA PROSSIMA DIPARTITA DA QUESTA TERRA VERSO IL PADRE SUO CELESTE E DI COME DOVEVA SOFFRIRE PER LE MANI DEI FARISEI, SCRIBI E ROMANI MA PIETRO CHE PRIMA ERA STATO GUIDATO DA DIO A MANIFESTARE L’IDENTITA’ VERA DI GESU’ CRISTO , ADESSO FU INVERSAMENTE GUIDATO DA SATANA A CORROMPERE LO SPIRITO DI GESU’ CHE VOLENDO SOFFRIRE PER GLI UOMINI PER SALVARLI TUTTI E TENTATO DA PIETRO DI NON ANDARE A MORIRE, MA GESU’ FERMO NEL VOLERE DEL PADRE SUO RIMPROVERO’ PIETRO DICENDO : VAI INDIETRO SATANA DA ME PERCHE I TUOI PENSIERI NON SONO QUELLI DI DIO MA DEGLI UOMINI CHE VOGLIONO VITA FACILE E COMODA; IN QUESTO GESU’ CI DICE DI COME DOBBIAMO ESSERE FERMI NEL DONARE LA NOSTRA VITA PER GLI ALTRI , NON DOBBIAMO FARCI DISTURBARE E TURBARE L’ANIMA AL MOMENTO DELLE TRIBOLAZIONI CHE SATANA CI SCAGLIERA’ PER IMPAURIRCI E DESISTERE, MAI DIRE ,SI ALLA VIGLIACCHERIA CHE IL DIAVOLO CI SUGGERIRA’ NEL CUORE O TRAMITE AMICI E FAMILIARI O CON GENTE MALVAGIA CHE CI VUOL PERSUADERE A DESISTERE NELLA VIA GIUSTA CON IL CORROMPERCI O FARCI IMPAURIRE, MAI DIRE SI AL MALE, DOBBIAMO DIRE SEMPRE UN NO DECISO E CORAGGIOSO, DOBBIAMO ESSERE COME I MULI NEL SEGUIRE LA VIA GIUSTA DEL VANGELO SENZA GUARDARE A DESTRA O A SINISTRA MA NELLA VIA DRITTA CHE CI INDICHERA’ IL NOSTRO CUORE UNITO A QUELLO DI CRISTO NELL’AMORE VERO E SANTO; CHI VUOLE SEGUIRE CRISTO ALLORA PRENDA LA PROPRIA CROCE E SEGUA GESU’ NEL DISPREZZO TOTALE DEL PROPRIO VOLERE E NELL’UNIONE INDISSOLUBILE AL SUO VOLERE CHE E’ ONNIPOTENTE E CI FARA’ SENTIRE COME LUI STESSO E’ :FORTE ,ONNIPOTENTE ED IMPAVIDO ALL’INFINITO.
CAPITOLO 17
SEI GIORNI DOPO QUESTI AVVENIMENTI GESU’ PORTO’ CON SE ,PIETRO , GIOVANNI E GIACOMO FRATELLO DI GIOVANNI E LI CONDUSSE NEL MONTE TABOR DOVE SI TRASFIGURO’ DAVANTI A LORO E LE SUE VESTI DIVENNERO’ CANDIDE E SPLENDENTI ED IL SUO CORPO SPIRITUALE E GLORIOSO; I TRE DISCEPOLI COSI’ POTERONO CAPIRE QUALE SARA’ LA GLORIA E LA GIOIA PER TUTTI QUELLI CHE SEGUIRANNO IL CRISTO SULLA CROCE , NESSUNO CI TOGLIERA’ UN CAPELLO DOPO QUESTA VITA E LE NOSTRE GESTA SARANNO ETERNE COME NOI E SARANNO LA NOSTRA GLORIA E RICOMPENSA E REGNEREMO IN ETERNO CON CRISTO ALLA SUA DESTRA ,SEGUENDOLO SEMPRE OVUNQUE EGLI VA , E LO CONTEMPLEREMO COSI’ COME EGLI E’ :BELLISSIMO E SPLENDENTE COME IL SOLE E LO AMEREMO CON UN AMORE QUASI INFINITO CHE QUI SULLA TERRA NON ESISTE .
GESU’ SCENDENDO DALLA MONTAGNA PARLA CON I DISCEPOLI SUOI DELLA VENUTA DI ELIA CHE ERA GIA’ VENUTO E NON L’AVEVANO CONOSCIUTO (ERA INFATTI GIOVANNI BATTISTA ) MA GESU’ AGGIUNGE CHE ELIA DOVRA' RITORNARE IN FUTURO E NEGLI ULTIMI TEMPI A RESTAURARE OGNI COSA . LA MADONNA A MEDJUGORJE DICE CHE QUESTA DI MEDJUGORJE E’ L’ULTIMA APPARIZIONE CHE FA NEL MONDO ; ELLA APPARE IN UNA TERRA CHE E’ SOTTO LA PROTEZIONE DI SANT’ELIA PROFETA E APPARE NEL GIORNO DELLA NATIVITA’ DI GIOVANNI BATTISTA COME PER AVVVISARCI CHE IL TEMPO DI ELIA E’ GIA’ FRA NOI E DOBBIAMO SANTIFICARCI PRIMA CHE ARRIVI LA BUFERA DELLA TRIBOLAZIONE PREDETTA DAI PROFETI E DAI SANTI.
APPENA SCESERO DALLA MONTAGNA ECCO CHE DALLA GLORIA SI PASSO’ SUBITO AL COMBATTIMENTO CONTRO I PRINCIPI DI QUESTO MONDO CHE HANNO RESO LE ANIME COME DEI MATTI CHE AVVELENANO LA PACE E LA GIOIA DI VIVERE IN QUESTO MONDO CHE DIO CI AVEVA DATO INVECE INTATTO ED INCOROTTO DAI DEMONI NELL’INIZIO DELLA CREAZIONE . INFATTI SI PRESENTA A GLI OCCHI DI GESU’ E DEGLI APOSTOLI UN INDEMONIATO CHE FA COME UN MATTO ED IL PADRE GLI CHIEDE SOCCORSO; GESU’ DICE : GENERAZIONE INCREDULA E PERVERSA FINO A QUANDO DOVRO’ SOPPORTARVI ;GESU’ MINACCIA IL DEMONE E LIBERA SUBITO IL RAGAZZO CHE CADE COME MORTO PER TERRA. I SUOI DISCEPOLI POI GLI DOMANDANO : PERCHE NOI NON ABBIAMO POTUTO FARE NIENTE CONTRO I DEMONI DI QUEL RAGAZZO ? ,GESU’ GLI DICE LORO : SE VOI AVRESTE FEDE QUANDO UN GRANELLO DI SENAPE POTETE DIRE A QUESTA MONTAGNA: VATTENE DI QUA E PIANTATI LI',ED ESSA LO FAREBBE E NIENTE VI SARA’ IMPOSSIBILE CON LA FEDE. QUESTA SPIEGAZIONE DI GESU’ AI DISCEPOLI CI FA CAPIRE CHE GESU’ AMMONI’ DI POCA FEDE NON SOLO LE PERSONE DI QUELLA GENERAZIONE PERVERSA CHE PER NON AVERE FEDE ERA DIVENUTA UN COVO DI DEMONI E PIENA DI PROBLEMI DI OGNI SPECIE MA ANCHE I SUOI DISCEPOLI CHE ANCORA NON AVEVANO UNA FERMA FEDE E POTEVANO FARE POCO CONTRO I DEMONI,IN UN ALTRO VANGELO ,LO STESSO FATTO, GESU’ AGGIUNGE CHE PER QUESTO TIPO DI DEMONI SERVONO MOLTE PREGHIERE E DIGIUNI. DOVEVANO ESSERE DEI DEMONI PIU’ POTENTI E CI VOLEVANO PIU’ PREGHIERE E PIU’ DIGIUNI ; QUESTO CI DICE CHE BISOGNA LOTTARE SEMPRE CON ARMI NUOVI E POTENTI CONTRO I DEMONI CHE SI ORGANIZZANO SEMPRE PIU’ EFFICACEMENTE PER POSSEDERE LE POVERE ANIME CON PIU’ TENACIA E COSTANZA , I DEMONI SONO PROPRIO COME LE PULCE CHE NON MOLLANO MAI LA PRESA ANCHE QUANDO LI SCHIACCI E LI COLPISCI FORTE ;UNA DELLE ARMI PIU’ TEMUTE ADESSO DAI DEMONI SONO GLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA CHE CONTENGONO LA GRAZIA DEL DIVINO VOLERE E LE SUE PREGHIERE CHE LEI CI HA LASCIATI IN EREDITA’ PER NOI SUOI FIGLI ;LA MEDITAZIONE DELLA PASSIONE DI GESU’, IL CROCIFISSO, IL SANTO ROSARIO,LA MESSA, IL VANGELO, LA DEVOZIONE A MARIA, A LUISA A SAN GIUSEPPE, A SAN MICHELE, AI NOSTRI ANGELI CUSTODI E SANTI PROTETTORI, LA CORONCINA DELLA MISERICORDIA, I GRUPPI DI PREGHIERA(L’UNIONE FA LA FORZA E DOVE DUE O PIU’ PERSONE SONO RIUNITI NEL MIO NOME IO STARO’ IN MEZZO A LORO. DISSE GESU’) SONO LE ALTRE ARMI POTENTISSIME CONTRO I DEMONI ED IL LORO REGNO .
GESU’ PARLA CON PIETRO SE E’ GIUSTO PAGARE LE TASSE AL TEMPIO ;INFATTI NON GLI SPETTAVA PAGARLE PERCHE PER IL TEMPIO SI DANNO LE OFFERTE LIBERE INNANZITUTTO NON LE TASSE ED INOLTRE SE TASSE CI DOVEVANO ESSERE SPETTAVA A GLI STRANIERI PAGARLE NON AI FIGLI D’ISRAELE. ADESSO INVECE E’ ANCORA PEGGIO, VOGLIONO TASSE A MAI FINIRE IMPOVERENDO LA POVERA GENTE ANCOR DI PIU E POI ANCHE LA BEFFA CHE I SOLDI VANNO A FINIRE PER SPESE INUTILI , PER FESTINI, PER RUBARLI LORO ,PER SPESE GIUDIZIARIE CHE SONO UN MECCANISMO SENZA FINE CON COSTI ELEVATISSIMI E CON RISULTATI SCARSISSIMI DI VANA GIUSTIZIA O ADDIRITTURA DI INGIUSTIZIA SOCIALE CONTRO SEMPRE I PIU’ DEBOLI;
CAPITOLO 18
I DISCEPOLI POI FECERO A GESU’ UNA DOMANDA : CHI E’ IL PIU’ GRANDE NEL REGNO DEI CIELI?; E GESU’ PRESE UN BAMBINO E DISSE IN VERITA’ VI DICO : SE VOI NON RITORNATE ALL’ETA’ DI QUESTO BAMBINO NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI ;CHI VUOLE ESSERE IL PRIMO SI FACCIA L’ULTIMO DEI SUOI FRATELLI E LI SERVA.
QUI GESU’ LA RISPOSTA LA DA DOPO AVER DETTO: PRIMA FATEVI COME QUESTO BAMBINO PER POTER ENTRARE NEL REGNO DEI CIELI ; SI VEDE CHE FRA LORO ANCORA VI ERANO DISCEPOLI CHE SI DOVEVANO CONVERTIRE SERIAMENTE ED IL PECCATO FACEVA USCIRE FUORI LA DOMANDA CHI POTEVA DIVENIRE IL PIU’ GRANDE FRA LORO MENTRE GESU’ LI SPIAZZA DICENDO DI DIVENTARE COME UN BAMBINO CHE NON PENSA ALLE GLORIE MA ALLE COSE DEL CUORE E CHE CHIEDE SEMPRE PER IMPARARE, INVECE I GRANDI GIA’ SI SENTONO SAZI DELLA LORO VANA CONOSCENZA E SI METTONO DAVANTI A GLI ALTRI PERCHE’ PENSANO SOLO A SE STESSI E NON AD AIUTARE I DEBOLI ED I BISOGNOSI E INIZIANO A PENSARE COME I LEONI CHE VOGLIONO CONQUISTARE TERRITORI E POTERE NEL BRANCO. I CUCCIOLI DI LEONI INVECE CERCANO LA MAMMA PER AVERE COCCOLE E INSEGNAMENTI E GIOCANO PER ADDESTRARSI E PER DISTRARSI UN PO DALLA MONOTONIA,GRANDE DIFFERENZA TRA GLI ULTIMI I CUCCIOLI ED I PRIMI I LEONI CHE SI UCCIDONO PER IL POTERE.NEL REGNO DEI CIELI SEMPRE I PICCOLI AVRANNO IL PRIMO POSTO; UGUALMENTE COSI VOLEVA INDICARE IL PADRE NELL’ANTICO TESTAMENTO :” I VOSTRI PENSIERI NON SONO I MIEI PENSIERI E DISTANO QUANDO IL CIELO DALLA TERRA”,ED ANCORA NEL NUOVO TESTAMENTO:”LO SPIRITO VA CONTRO LA CARNE E LA CARNE CONTRO LO SPIRITO”;” LA CARNE HA NULLA GIOVA MA LO SPIRITO VIVIFICA”, DISSE GESU’ AI SUOI DISCEPOLI. SOLO I PURI DI CUORI POSSONO AVVICINARSI ALL’AMORE INFINITO DI DIO E COMPRENDERLO MEGLIO DEGLI ALTRI; PER LORO, IL POSTO SARA’ SEMPRE VICINO ALL’OGGETTO DESIDERATO CHE E’ IL CUORE INFINITAMENTE MISERICORDIOSO DI GESU’ ,HANNO AMATO E SARANNO AMATI DAL CIELO; HANNO SOFFERTO E SARANNO CONSOLATI DAL CIELO, HANNO LAVORATO DURO E RACCOGLIERANNO MOLTE GRAZIE IN CIELO; HANNO PIANTO MOLTO E GIOIRANNO MOLTISSIMO IN CIELO; SONO STATI LASCIATI SOLI ED ABBANDONATI DA TUTTI E TUTTI IN CIELO SARANNO SEMPRE A LORO FIANCO SENZA MAI LASCIARLI UN ISTANTE MA ANCHE QUI SULLA TERRA; HANNO SOFFERTO MOLTISSIME PENE , GODRANNO MOLTISSIME BEATITUDINI IN CIELO; NON SONO STATI MAI ASCOLTATI QUANDO PREDICAVANO ,SARANNO SEMPRE ASCOLTATI IN CIELO E QUI SULLA TERRA DAGLI ANGELI E DAI SANTI; NON HANNO MAI FATTO PIU’ LA LORO VOLONTA’ ,DIO FARA' SEMPRE LA LORO VOLONTA’ ,CON I SANTI E GLI ANGELI SEMPRE A LORO SERVIZIO CHE LI PREGANO DI COMANDARLI .QUESTO E’ IL VERO REGNO DI DIO NON QUELLO FASULLO CHE VOI UMANI VI SIETE PREPARATI PER ANDARE NEGLI INFERI DOVE SARA’ STRIDORE DI DENTI E LAMENTI ORRIBILI DA FAR RACCAPRICCIARE LA PELLE . DATE TUTTO QUEL CHE AVETE , PERFINO LA VOSTRA VOLONTA’ ED I VOSTRI PECCATI A DIO E I VOSTRI TESORI AI POVERI ,LA GIUSTIZIA A CHI GLI E L’AVETE NEGATO ,IL DIRITTO A CHI GLI E L’AVETE TOLTO,IL SALARIO GIUSTO ALL’OPERAIO CHE HA FATICATO PER VOI;L’AIUTO A CHI VI CHIEDE AIUTO; LE MEDECINE A GLI AMMALATI, LA CASA AI SENZA TETTO, IL PANE ALL’AFFAMATO, IL VESTITO AL NUDO .RIDATECI L’AMBIENTE PULITO CHE CI HA LASCIATO IL NOSTRO PADRE CELESTE CON TANTO AMORE O LADRI DI SOGNI E DI SPERANZE ;DIO VI FARA’ VOMITARE TUTTO QUELLO CHE AVETE INGOIATO NELL’INGIUSTIZIA O PERVERSI .RIGUARDO AI PROFANATORI DEL TEMPIO CHE VENDONO I SACRAMENTI , LA FRUSTA DI CRISTO E' GIA SOPRA DI VOI PER CACCIARVI DAL TEMPIO O NEMICI DI DIO E SACRILEGHI, IL TEMPO CHE GESU’ GOVERNERA’ CON SCETTRO E VERGA DI FERRO E' VICINISSIMO E NON TARDERA’, E NON DITE :” DOVE LA PROMESSA CHE CRISTO HA FATTO DI VENIRE A SALVARE IL MONDO , DI RADUNARE IL GREGGE SOTTO UN SOLO PASTORE NELLA GIUSTIZIA E NELL’AMORE? PERCHE’ VOI NON LO VEDRETE , FARETE LA STESSA FINE DEL POPOLO D’ISRAELE CHE NON VIDE LA TERRA SANTA E VOI NON VEDRETE LA TERRA SANTIFICATA DALLA DIVINA VOLONTA’ PER MEZZO DELLO SPIRITO SANTO.
GESU’ DICE : CHI ACCOGLIE UN PICCOLO NEL MIO NOME ACCOGLIE ME, MA GUAI A QUELLI CHE SCANDILIZZERANNO UNO SOLO DI QUESTI PICCOLI CHE CREDONO IN ME E MEGLIO SE SI METTESSE UN MASSO AL COLLO E SI BUTTI NEL MARE CHE SCANDALIZZARE UNO DI QUESTI PICCOLI. MALEDIZIONE A QUELLI PER CUI AVVERRA’ LO SCANDALO . FRATELLI IL BUON GESU’ PARLA DEI BAMBINI MA STA PARLANDO SOPRATTUTTO DEI SANTI CHE SONO I VERI PICCOLI DEL REGNO DEI CIELI E SULLA TERRA PERCHE’ IL LORO COMPORTAMENTO E' PROPRIO DEI BAMBINI CHE SI SONO AFFIDATI DOCILMENTE A CRISTO SIGNORE ,LORO NON VOGLIONO FARE NIENTE NEMMENO UN ATTO SENZA L’ATTO DI GESU’ IN LORO CHE LI GUIDA , SI SENTONO BUONI A NULLA SENZA IL CRISTO E NON VOGLIONO AGIRE SE NON SENTONO IL CRISTO CHE AGISCE IN LORO; QUESTI SONO I VERI PICCOLI CHE GESU’ CHIAMA ALLA SUA SEQUELA A SUA IMITAZIONE ,LUI CHE E’ STATO COME UN BIMBO SVEZZATO DAL SENO DEL PADRE PER METTERSI IN BRACCIO A MARIA ;LUI IL CRISTO CHE GODEVA LE GIOIE IMMENSE CELESTIALI NEL SENO DEL PADRE HA VOLUTO LASCIARE QUESTO SENO PATERNO MA SENZA MAI LASCIARE ILSENO DEL DIVINO VOLERE PER METTERSI NEL SENO DI MARIA SUA MADRE E FARCI METTERE ANCHE NOI IN QUESTO SENO DI MADRE CHE E’ UN PICCOLO ,GRANDE PARADISO NELL’ATTESA CHE RITORNIAMO TUTTI NEL SENO DEL PADRE NOSTRO COME CRISTO RE RISORTO,LUI CHE CI RISORGERA’ NELL’ULTIMO GIORNO.
DICE GESU’ . SE IL TUO PIEDE O LA TUA MANO TI SONO MOTIVO D’INCIAMPO TAGLIALI E GETTALI VIA E MEGLIO PER TE ENTRARE IN PARADISO CON UNA MANO ED UN PIEDE CHE ANDARE CON TUTTE E DUE I PIEDI E LE MANI ALL’INFERNO DOVE SARA', STRIDORE E PIANTO DI DENTI E COSI’ ANCHE DELL’OCCHIO E DEGLI ALTRI SENSI FATE LA STESSA COSA ; DOVETE USARE I SENSI SOLO PER LA VITA NATURALE NELLA PUREZZA ; SONO ORGANI IMPORTANTI CHE DIO CI HA DATO E CERTO NON CE LI VUOLE TOGLIERE , D’ALTRONDE GESU’ DAVA LA VISTA AI CIECHI E LE GAMBE A CHI NON LI AVEVA, MA SEMPRE PER UN MOTIVO , PER FARE VEDERE IN LUI LA MISERICORDIA DEL PADRE CHE NON LI VUOLE INFELICI I SUOI FIGLI MA SEMPRE GIOIOSI NELLA SALUTE DELL’ANIMA E POI DEL CORPO, PRIMA DELL’ANIMA E POI DEL CORPO ,MOLTI INVECE VOGLIONO DA DIO CHE SI STIA BENE SEMPRE NEL CORPO MA MAI NELL’ANIMA E PECCANO E CONTINUANO AD ACCUMULARE UN MARE DI PECCATI E DICONO CHE DIO LI HA ABBANDONATI PERCHE’ NON LI GUARISCE NEL CORPO ; NO FRATELLI IL FATTO CHE SOFFRITE NEL CORPO QUANDO SIETE NEL MARE DEI VOSTRI PECCATI E SEGNO CHE DIO VI STA TAGLIANDO QUELLE STESSE MEMBRA CHE VI POSSONO PORTARE ALL’INFERNO , SE NON LI TAGLIA POSSONO DIVENIRE UN MEZZO CHE USERA' LA VOSTRA VOLONTA’ DEPRAVATA PER PECCARE E DIO CHE E’ BUONO E NON VUOLE LA SOFFERENZA ETERNA DELL’ANIMA ALL’INFERNO E’ COSTRETTO CON DOLORE HA TOGLIERVI L’USO DEL CORPO PER FAR SI CHE PERDENDO IL VOSTRO CORPO RECUPERIATE LA VITA DELL’ANIMA PERCHE QUANDO IL CORPO NON PUO’ SFOGARSI COME VORREBBE TENDE A MORIRE; NELLA MORTE DEI SENSI RINASCE LA VITA DELL’ANIMA CHE E’ ESENTE DA DEFICENZE DEL TIPO DI QUELLE DEL CORPO ,L’ANIMA PUO’ VOLERE TANTO BENE , QUANDO NE VUOLE , SENZA SMETTERE MAI ; CON IL PENSIERO O CON IL CUORE POTETE FARE DEL BENE ,POTETE SALIRE IN CIELO CON LA VOSTRA ANIMA E VEDERE DIO ANCHE NEL VOSTRO CUORE, LA SUA LUCE ,IL SUO AMORE ,POTETE DESIDERARE TANTO BENE ALLE PERSONE E PREGARE PER LORO SENZA CHE NESSUNO VI POSSA FERMARE , L’ANIMA PUO FARE BENISSIMO TUTTO CIO’ CHE UN SANTO O UN ANGELO POSSONO FARE DAL CIELO PER NOI TERRENI ;PADRE PIO SPESSO VIAGGIAVA CON LA SUA ANIMA DOVE VOLEVA E PORTAVA IL BENE A TUTTI QUELLI CHE LUI DESIDERAVA. NON ANGUSTIATEVI DEI PROBLEMI DEL CORPO MA PENSATE A SANARE I PROBLEMI DELL’ANIMA ED IL RESTO VI SARA’ DATO IN SOVRAPPIU’ ANCHE PER IL VOSTRO CORPO E PER ALTRE NECESSITA’ CHE ABBIAMO SULLA TERRA.
GESU’CONTINUA SE UNO DI VOI AVREBBE 100 PECORE E PERDEREBBE UNA PECORA ,NON LASCIAREBBE LE ALTRE NOVANTA NOVE PER CERCARE LA SMARRITA E QUANDO LA RITROVA NON FAREBBE GRANDE FESTA CON GLI AMICI PER LA PECORA SMARRITA ?, COSI’ E ‘ PER IL VOSTRO PADRE CELESTE QUANDO RITROVA UN ANIMA SMARRITA NEL PECCATO MORTALE, E DIO RITROVA LE SUE PECORRELLE SMARRITE SPESSO NEL DOLORE CHE HANNO SOFFERTO QUESTE PECORELLE. CHI HA ORECCHI PER INTENDERE INTENDA
DICE ANCORA GESU’: SE TUO FRATELLO PECCA , VA RIPRENDILO DAL MALE CHE HA FATTO E SE NON TI ASCOLTA ,VA PRENDI UN AMICO E RIMPREDETELO DEL PECCATO CHE HA COMMESSO, SE NON VI ASCOLTA PORTATE IL SUO CASO ALLA CHIESA, CHE LO RIPRENDA IL SACERDOTE E LA COMUNITA’ , SE NON ASCOLTA NEMMENO LORO , SIA PER TE COME UN PAGANO ; CIOE’ ALLONTANATI DA LUI PERCHE’ PUO’ DIVENIRE UN PERICOLO PER TE E PER GLI ALTRI LA SUA DEPRAVAZIONE; POI DICE UNA GRANDE COSA :TUTTO QUELLO CHE LEGHERETE SULLA TERRA SARA’ LEGATO IN CIELO E TUTTO QUELLO CHE SCIOGLIERETE IN TERRA SARA’ SCIOLTO IN CIELO ;SE VI RICORDATE QUESTA COSA LO DICE A PIETRO E ANCHE A GLI APOSTOLI E OVVIAMENTE A TUTTI I PAPI E I VESCOVI DOPO DI LORO MA ANCHE A NOI SANTI SULLA TERRA SIA LAICI O RELIGIOSI GESU’ CI HA DATO LE CHIAVI DEL CIELO COME A PIETRO, IL PERCHE’ DI QUESTO GRANDE DONO PER NOI CHE SIAMO UNITI AL SUO VOLERE E’ SEMPLICEMENTE , PERCHE CHI SI SANTIFICA LEGA IL SUO VOLERE A QUELLO DI CRISTO CHE E’ IL CAPO DEL CORPO MISTICO DI CUI NE FACCIAMO PARTE TUTTI NOI CHE OBBEDIAMO E CI UNIAMO AL SUO VOLERE; IL SANGUE DI QUESTO CORPO E' LA DIVINA VOLONTA’ CHE SCORRE SIA NEL CAPO CHE E’ CRISTO NOSTRO RE E SIA NEL CORPO DELLA CHIESA CHE SIAMO NOI TUTTI, RELIGIOSI E NON RELIGIOSI INDISTINTAMENTE DAL SESSO ,DAL COLORE DELLA PELLE , DAL RANGO SOCIALE, QUELLO CHE CI FORMA IN UN SOLO CORPO E' LA DIVINA VOLONTA’ CHE VIVE IN TUTTI I SANTI MA IN UN MODO SPECIALE NEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE SONO GLI UNICI CHE POSSEGONO LA DIVINA VOLONTA’ MENTRE GLI ALTRI SANTI NON LA POSSEGGONO MA LA SEGUONO SEMPRE; IMMAGINATE CHE DOVREBBE ALLORA DIRE CRISTO RE DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE E SE LEGGERETE LUISA VI FARETE UNA CHIARA IDEA DI COSA PUO ESSERE E COSA PUO' FARE UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE NEL MONDO ,TUTTO FRATELLI MIEI ,OGNI SUO DESIDERIO E’ UN COMANDO PER DIO ,VINCERA’ SEMPRE IL VOLERE DI DIO PERCHE’ LUI STESSO E’ DIVENTATO VOLERE DI DIO E DIO NON NEGA NIENTE A SE STESSO , PERCIO’ LEGGETE I LIBRI DI LUISA PICCARRETA SULLA DIVINA VOLONTA’ PERCHE POSSIATE DARE A GESU’ TUTTO QUELLO CHE VOLEVA CHE L’UOMO POSSEDESSE, SALVERETE DA SOLI IL MONDO E TUTTE LE ANIME , LO TRASFORMERETE DI NUOVO IN PARADISO COME LO ERA’ AI TEMPI DI ADAMO PRIMA DEL PECCATO,SARETE I RAGGI DEL SOLE DIVINO CHE ILLUMINANO E RISCALDANO I CUORI AFFRANTI E COLORANO LA NATURA DI VITA ,OGNI SORTA DI BENE USCIRA' DA VOI SE AMERETE LA DIVINA VOLONTA' E CREDERETE CON TUTTO IL CUORE ALLE SUE VERITA’ CHE HA DONATO A LUISA PICCARRETA , LA MAMMA DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE, SARETE COME DIO SULLA TERRA DIO SARA' IN VOI SEMPRE NELLE VOSTRE PAROLE ,NELLE VOSTRE GESTA, NEI VOSTRI SGUARDI, NELLE VOSTRE MANI E DA VOI VERRANNO SULLA TERRA ABBONDANTISSIMI PIOGGIE DI RISTORO E DI LUCE IMMENSA PER ARRICCHIRE TUTTE LE MENTI DEGLI UOMINI, NESSUNO SCAPPERA’ DALLE VOSTRI MANI PERCHE’ PRESSO DIO POTRETE FARE TUTTO E OTTENERE TUTTO DA LUI, GRAZIE SU GRAZIE , SARETE I BENEDETTI FRA TUTTE LE GENERAZIONI , I PIENI DI GRAZIA COME LA NOSTRA AMATA REGINA E LA NOSTRA AMATA MADRE LUISA .
E GESU’ CONTINUA A DIRE IN VERITA’ SE 2 DI VOI SI RIUNISCONO PER DOMANDARE QUALCOSIASI COSA AL PADRE MIO GLI SARA’ ACCORDATO. SE 2 O 3 PERSONE IN EFFETTI SONO RIUNITI NEL MIO NOME IO SONO IN MEZZO A LORO , COME DIRE SE 2 O 3 PERSONE O PIU’ SI RIUNISCONO NEL NOME DI GESU’ ANCHE SE NON SONO FIGLI DEL DIVINO VOLERE, GESU’ SARA’ IN MEZZO A LORO E PREGHERA’ CON LORO ,IL PADRE VEDENDO IL FIGLIO A QUESTI 2, 3 O PIU’ PERSONE NON PUO’ NEGARE NIENTE PERCHE’ IL FIGLIO PREGA CON LORO ED AL FIGLIO NON PUO’ NEGARE NIENTE , IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE E’ DIVENTATO FIGLIO DI DIO E NON PIU’ SERVO PERCHE’ CHI AGISCE SEMPRE NELLA DIVINA VOLONTA ‘ E' DIVENUTO FIGLIO LEGGITTIMO, IN QUANDO LA SUA IMMAGINE E COMPLETAMENTE SOMIGLIANTE AL PADRE AL FIGLIO ED ALLO SPIRITO SANTO CHE HANNO DATO A QUEST’ANIMA LA LORO VITA, LA LORO VOLONTA’; CHI FA LA VOLONTA DI DIO ,DIO FARA' LA VOLONTA’ DI QUEST’ANIMA PREDILETTA PERCHE’ TUTTO CIO’ CHE L’ANIMA DEL DIVINO VOLERE FA , NON E’ PIU’ LEI HA FARLO QUEL TALE ATTO, MA DIO IN LEI, ECCO LA PERFETTA SOMIGLIANZA DEL FIGLIO CON IL PADRE CELESTE COMPLETAMENTE TRASFUSO NELL’ANIMA CHE VIVE NEL DIVINO VOLERE,L’UNIONE COSTANTE CON IL PADRE NEL PROPRIO CUORE RENDE IL FIGLIO UNA SOLA IMMAGINE CON IL PADRE CELESTE CHE LO ADORNA DI TUTTI I SUOI LINEAMENTI SPIRITUALI INIZIANDO DALL’AMORE,DALLA SAPIENZA, E DARA’ A QUESTO FIGLIO LA CONOSCENZA DI SE STESSO COME DISSE GESU’ : SE UNO MI AMERA', IO MI FARO’ CONOSCERE A LUI E GLI FARO' CONOSCERE ANCHE IL PADRE MIO," FILIPPO DA TANTO TEMPO SONO CON VOI E TU DICI , FACCI CONOSCERE IL PADRE" ,CHI HA VISTO ME , HA VISTO IL PADRE;ORA CHI VIVE IN UNA SOLA VOLONTA’ CON IL PADRE ,GESU’ E LO SPIRITO SANTO PUO’ BEN DIRE A GLI ALTRI CHI HA VISTO ME A VISTO IL PADRE, IO E DIO SIAMO UNA SOLA COSA ,PERCHE SE LA VOLONTA’ E DIVENTATA UNA SOLA DEL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE CON LA SS. TRINITA’ NON E’ PIU’ L’ANIMA CHE PARLA , CHE AGISCE , CHE ASCOLTA, CHE AMA MA LA SS. TRINITA’ IN LEI; LEI E’ DIVENTATA COME UN VETRO TERSISSIMO CHE FA VEDERE DIO DIETRO DI SE; LO SPECCHIO PIU’ E’ CHIARO E PIU’ SCOMPARE E NON SI SCORGE PIU' IL VETRO CIOE' L'ANIMA, MA APPARE PIU’ CHIARO IL VOLTO DEL PADRE ,DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO SE IL VETRO DIVIENE SEMPRE PIU’ TERSO,ORA COSI’ E’ L’ANIMA DEL DIVINO VOLERE, PIU’ CONOSCERA’ GLI SCRITTI DI LUISA E’ PIU’ TERSA DIVERRA’ , TALE DA SCOMPARIRE DEL TUTTO E FAR APPARIRE CRISTO TOTALMENTE IN LEI; COSI’ HO SCRITTO COSI’ HA VOLUTO LA DIVINA VOLONTA’ IN ME CHI HA ORECCHI SPIRITUALI INTENDA CIO’ CHE DICE LA DIVINA VOLONTA’ IN ME.
PIETRO SI AVVICINA A GESU’ E GLI DICE : SIGNORE FINO A QUANTE VOLTE DEVO PERDONARE IL MIO FRATELLO CHE PECCA CONTRO DI ME ,FINO A 7 VOLTE? ;GESU’ GLI RISPONDE FINO A 77 VOLTE ; QUESTO NUMERO SICURAMENTE GESU' LO USA COME SIMBOLISMO , PERCHE NELL'ANTICO TESTAMENTO UNO DEI DISCENDENTI DI CAINO DISSE ALLE SUE DONNE : " CAINO GLI FU DETTO DA DIO CHE SAREBBE STATO VENDICATO 7 VOLTE SE SAREBBE STATO UCCISO , MA CHI UCCIDE LAMECH (QUESTO ERA IL NOME )SARA' VENDICATO 77 VOLTE "; CIOE’ SEMPRE ; IL PERDONO IN EFFETTI CI LIBERA L’ANIMA DA RANCORI CHE SI POSSONO TRASFORMARE IN ODIO ,L’ODIO E’ LA BESTIA CHE VUOL USCIRE FUORI DI NOI E LA DOBBIAMO SEMPRE DOMARE CON L’AMARE I NOSTRI NEMICI E PERDONARE SEMPRE , CHI PERDONA AIUTA MOLTO IL FRATELLO PERDONATO AD RIAVVICINARSI CON CUORE CONTRITO E GENERA LA FIDUCIA E LA CONFIDENZA;LA FIDUCIA E LA CONFIDENZA GENERANO L’AMORE, L’AMORE GENERA TUTTI GLI ALTRI ATTRIBUTI :PACE ,BELLEZZA, LUCE, INTELLIGENZA ,GIOIA ,FORTEZZA ,SPERANZA ECC… .
GESU’ RACCONTA LA PAROBOLA DEL DEBITORE CHE DOVEVA DARE MILLE TALENTI AL SUO PADRONE. IL PADRONE CHIAMO' IL SERVO MALVAGIO DEBITORE E ORDINO’ AI SUOI SERVI DI VENDERE IL SERVO DEBITORE CON TUTTA LA SUA FAMIGLIA , MA IL SERVO LO PREGO' PIANGENDO E SUPPLICANDOLO DI LASCIARLO LIBERO CHE AVREBBE RESO TUTTO IL SUO DEBITO ;IL PADRONE CHE RAFFIGURA DIO , IN QUESTO CASO GLI CONDONO’ TUTTO IL DEBITO. IL SERVITORE MALVAGIO INCONTRA UN SUO DEBITORE CHE GLI DOVEVA DARE 100 DENARI E QUASI LO STRANGOLO’ PER RIAVERE IL SUO DENARO POI LO FECE RINCHIUDERE IN PRIGIONE FINO A QUANDO NON AVREBBE PAGATO TUTTO IL SUO DEBITO;SAPUTO IL FATTO IL PADRONE CHE GLI AVEVA CONDONATO IL DEBITO DEI MILLE TALENTI CHE ERANO MOLTISSIMI SOLDI , SI SDEGNO' DEL SERVO DEBITORE MALVAGIO CHE AVEVA QUASI UCCISO IL SUO DEBITORE E L’AVEVA FATTO RINCHIUDERE IN CARCERE, PERCIO’ LO RICHIAMO' E LO RIMPROVERO’ DELLA SUA DUREZZA DI CUORE VERSO L’ALTRO DEBITORE, DICENDO: IO TI HO CONDONATO TUTTO E TU INVECE NON HAI AVUTO NESSUNA PIETA’ DI QUEL DEBITORE TUO E INCOLLERITO LO FECE METTERE IN MANO A GLI AGUZZINI AFFINCHE' NON AVREBBE PAGATO TUTTO IL SUO DEBITO. LO STESSO SUCCEDERA’ A QUELLI CHE CHIEDONO PIETA’ E MISERICORDIA A DIO MA LORO NON MOSTRANO NESSUNA PIETA’ E MISERICORDIA VERSO I BISOGNOSI O VERSO COLORO CHE HANNO UN DEBITO CON LORO , ANCHE UN DEBITO SPIRITUALE, UN AZIONE MAL FATTA CONTRO DI LORO CHE SE LA TENGONO AL CUORE COME UN MACIGNO PESANTE CHE NON GLI PERMETTE DI PERDONARE CHI LE HA FATTO DEL TORTO; DIO E’ AMORE E FA PIOVERE LA PIOGGIA SUI GIUSTI E SUGLI INGIUSTI DA IL RESPIRO ED IL PALPITO A TUTTI :BUONI O CATTIVI,RICCHI E POVERI INDISTINTAMENTE MA OGNUNO DI NOI RICEVERA’ SECONDO LE SUE OPERE E LE SUE AZIONI LA RICOMPENSA O IL CASTIGO ETERNO SIA SU QUESTA TERRA CHE NELL'ALDILA'.
CAPITOLO 19
CAPITOLO 19
GESU’ LASCIO’ LA GALILEA E ANDO’ IN GIUDEA, AL DI LA' DEL GIORDANO , UNA FOLLA NUMEROSA LO SEGUIVA E LUI GUARI’ MOLTI AMMALATI;I FARISEI CIECHI D’INVIDIA LO VOGLIONO METTERE ALLA PROVA DICENDOGLI: MAESTRO E’ GIUSTO RIPUDIARE LA MOGLIE PER QUALSIASI MOTIVO?;GESU’ RISPONDE LORO : NON AVETE LETTO CHE IL CREATORE ALL’INIZIO LI FECE MASCHIO E FEMMINA E HA DETTO :L’UOMO LASCERA’ I SUOI GENITORI PER UNIRSI ALLA SUA DONNA E DIVENTARE UNA SOLA CARNE CON LEI? PERCIO CIO’ CHE DIO UNISCE L’UOMO NON LO SEPARI , E RISPOSERO I FARISEI :PERCHE ALLORA MOSE' CI HA DATO IL PERMESSO DI RIPUDIARE LE NOSTRI MOGLI?; GESU RISPONDE: PER LA RAGIONE DELLA VOSTRA DUREZZA DI CUORE MOSE' VI HA PRESCRITTO DI POTER RIPUDIARE LE VOSTRI MOGLI MA ALL’INIZIO NON FU' COSI’; PERCIO’ VI DICO: CHIUNQUE RIPUDIA LA MOGLIE ECCETTO IL CASO DI PROSTITUZIONE , COMMETTE ADULTERIO. ANCHE CHI DESIDERA UNA DONNA CHE E’ SPOSATA O LUI STESSO E’ GIA’ SPOSATO COMMETTE ADULTERIO ; CHI NON’ E’ SPOSATA PUO’ SPOSARSI SOLAMENTE CON CHI NON E’ SPOSATO UFFICIALMENTE DALLA CHIESA ; IL MATRIMONIO E’ UN SACRAMENTO , UNO DEI 7 SACRAMENTI CHE SONO BENEDIZIONI E GRAZIE CHE DIO DA ALLA COPPIA AFFINCHE' SI MANTENGA INTEGRA E PURA NELL’AMORE VERSO DIO E NELL’AMORE TRA DI LORO E I LORO FUTURI FIGLI, E’ UN GIURAMENTO CONTRATTO CON DIO E CON LO SPOSO E NON SI PUO’ DISSOLVERE NEL NULLA COSI’ PER UN FUTILE MOTIVO ;SE VI SONO MOLTI PROBLEMI FRA LE COPPIE E PERCHE’ LA COPPIA NON SI E’ TENUTA FEDELE AL PATTO D’AMORE CON DIO ,NON HANNO SEGUITO LE ORME DI DIO E SI SONO SMARRITI NEI PECCATI SENSUALI CHE LI HA PORTATI AD ODIARSI FRA LORO, PERCHE SE LA COPPIA SI GUARDA NON PIU’ CON L’AMORE DIVINO MA SENSUALE COMMETTE PECCATI MORTALI CHE PORTANO L’ANIMA HA DESIDERARE SEMPRE DI SAZIARSI CORPORALMENTE ,COME FANNO GLI INGORDI DI GOLA CHE PENSANO SOLO A SODDISFARE I SENSI DEL LORO PALATO CHIUDENDO IL CUORE A GLI ALTRI PER AVERE TUTTO PER LORO ,L’UOMO DIVIENE COME LA BESTIA QUANDO VUOLE SODDISFARE I DESIDERI DEI SENSI ,VORRA' SEMPRE DI PIU’ E COSE DIVERSE,DONNE DIVERSE CHE GLI STIMOLANO LE SUE LIBIDINI SENSUALI. I SENSI SONO DEI FRENI CHE DIO CI HA DATO PERCHE’ ESSI NON HANNO UN GRADO INFINITO DI SOPPORTAZIONE E DI PIACERI INVECE I DESIDERI DELLO SPIRITO CHE SONO L’AMORE ,LA PACE , LA GIOIA POSSONO SODDISFARSI SEMPRE E ALL’INFINITO E NON SI STANCANO MAI DI NUTRIRSI DI AMORE E DI DIO CHE E’ INFINITO . TUTTI QUELLI CHE PRENDERANNO LA STRADA DEI SENSI SARANNO SEMPRE PIU’ TRISTI E INAPPAGATI PERCHE GUSTANO SEMPRE LE STESSE COSE PICCOLE E SUPERFICIALI E MONOTONE, SEMPRE LO STESSO GUSTO ,SEMPRE LO STESSO PIACERE, SEMPRE LE STESSE COSE CHE RITORNANO COME UN BUMERANG DI DISPERAZIONE; CHI TROVA I DESIDERI DELLO SPIRITO E SI NUTRE DELLE COSE SPIRITUALI HA TROVATO COSE IMMENSE CHE CAMBIANO SEMPRE GUSTO ,PIACERE , MODO DI SENTIRE E VEDERE LE COSE ED IN TUTTO TROVA L’AMORE DI DIO CHE E’ UNA COSA TALMENTE BELLA E VIVA CHE L’UOMO SI SENTIRA’ APPAGATO E SODDISFATTO IN TUTTO QUELLO CHE GLI ACCADE ANCHE IN MEZZO A TANTE TRIBOLAZIONE ; L’AMORE DI DIO CONSOLA L’ANIMA IN QUALSIASI SITUAZIONE SI TROVI ED IL GUSTO DI QUELL’AMORE DIVINO DATO DAL CREATORE ALLA SUA CREATURA E’ SEMPRE PERFETTO E NUOVO PERCHE' IN DIO NON ESISTE L’IMPERFEZIONE.
I DISCEPOLI SUOI , DISSERO A GESU’, SE E’ COSI’ LA CONDIZIONE DELL’UOMO NON CONVIENE SPOSARSI,MA GESU’ DISSE : QUESTO NON E’ COMPRESO DA TUTTI MA QUESTA PAROLA E' PER QUELLI CHE COMPRENDONO QUESTA PAROLA ; INFATTI VI SONO EUNUCHI CHE SONO NATI COSI’ ,ALTRI CHE LO SONO DIVENUTI SOTTO L’AZIONE DELL’UOMO E ALTRI CHE L’HANNO VOLUTO DIVENTARE PER LORO VOLONTA’. GLI EUNUCHI SONO QUELLI CHE SI SONO CASTRATI ; A QUEI TEMPI I RE AVEVANO I LORO EUNUCHI CHE UFFICIAVANO LE PREGHIERE PER I LORO DEI. GESU’ QUANDO DICE CHE VI SONO EUNUCHI FATTI DALL’UOMO DICE PROPRIO PER QUESTI ; GLI ALTRI EUNUCHI SONO LE VERGINI RELIGIOSE E QUELLI CHE SONO NATI PER NATURA COSI ‘. IL MATRIMONIO E’ PER QUELLI CHE NON VOGLIONO ESSERE VERGINI O CASTI ;QUESTI TALI, LE VERGINI ED I CASTI DICE PAOLO SONO MESSI MEGLIO NEL SEGUIRE LA VIA DELLA SANTITA’ DI QUELLI CHE SI SPOSANO CHE DEVONO RENDERE SEMPRE CONTO AI DESIDERI DEL MARITO CHE LI PUO' ANCHE PORTARE FUORI DALLA GRAZIA DI DIO CON LE LORO PRETESE, INFATTI UNA DONNA SPOSATA SARA’ SEMPRE IN LOTTA CON IL DESIDERIO DI SEGUIRE CRISTO ED ANCHE DI SEGUIRE I DESIDERI DEL MARITO,INTENDO QUALSIASI TIPO DI DESIDERIO ;LA LOTTA SARA’ DURA PER GLI SPOSATI CHE VOGLIONO SEGUIRE DIO MA CHE I LORO PARTNER SPESSO LE TRASCINANO NEL PECCATO E LE POVERE SPOSE SONO TENTATE SEMPRE DAL COMPIACERE I DESIDERI DEL MARITO, ABBANDONANDO ANCHE I GRUPPI DI PREGHIERA ,LA SANTA MESSA E ALTRE COSE SPIRITUALI ; INOLTRE VIVENDO CON IL MARITO SEMPRE NELLO STESSO LETTO SONO PIU’ TENTATI DAI DESIDERI DELLA CARNE,MA DIO NON HA DATO IL SESSO PER SODDISFARE I PROPRI SENSI MA PER PROCREARE; LA COPPIA CHE SI AMA VERAMENTE IN DIO VUOLE DEI BAMBINI CHE SONO LA PERFETTA SOMIGLIANZA DI DIO E DI LORO STESSI ; IN DIO SI AMANO A VICENDA DESIDERANDO UNIRE IL LORO AMORE E LE LORO SOMIGLIANZE IN UN ALTRA PERSONA E LA TENEREZZA ACQUISITA DA DIO LE FA DESIDERARE AVERE IN BRACCIO E BACIARE LA DOLCEZZA PURA DI UN BIMBO TENERO CHE E’ LA PROIEZIONE DELLA TENEREZZA DI DIO.
ALLORA I PICCOLI BAMBINI FURONO PRESENTATI A GESU’ PER FARLI DA LUI BENEDIRE MA I DISCEPOLI NON VOLEVANO PERMETTERE LORO CHE AVVICINASSERO GESU’;FURONO PRONTAMENTE DAL MAESTRO TENERO COME UN BAMBINO RIMPROVERATI DELLA LORO DUREZZA DI CUORE ,DICENDO: LASCIATE CHE I BAMBINI VENGONO A ME E NON GLI E LO IMPEDITE ,PERCHE DI ESSI E’ IL REGNO DEI CIELI. SEMBRA FATTO A POSTA ED ECCO CHE ESCONO FUORI DI NUOVI I BAMBINI CHE HANNO TANTA SOMIGLIANZA CON LA PUREZZA E TENEREZZA DI DIO. AMATE AVERE I BAMBINI ,INSEGNATEGLI SUBITO A PREGARE E SENTIRETE QUANDO E’ GRANDE LA LORO INTERCESSIONE SE LI EDUCATE NELL’AMORE DI DIO E DEL PROSSIMO.
GESU’ INCONTRA UN GIOVANE RICCO CHE VUOLE SEGUIRLO COME DISCEPOLO E GLI DICE CHE SE VUOLE ESSERE PERFETTO DEVE VENDERE TUTTI I SUOI AVERI E DARLI AI POVERI , MA L’UOMO A QUESTE PAROLE ANCHE SE ERA UN UOMO GIUSTO SE NE ANDO’ TRISTE PERCHE’ NON VOLEVA RINUNCIARE AI SUOI AVERI ; IL CUORE E’ RICCO DELLE COSE CHE SI PRATICANO NELLA VITA; QUEST’UOMO EBBE DEI BRAVI EDUCATORI NELLA SUA VITA MA VIVEVA SEMPRE NEL DENARO E NEGLI AVERI DI OGNI SPECIE, L’ABITUDINE E L’INCERTEZZA DEL FUTURO SENZA I SUOI AVERI NON LO FECERO DECIDERE A LASCIARE LE SUE RICCHEZZE TERRENE, COSI’ E’ CHI SI ABITUA A VIVERE DA SANTO NELLE RICCHEZZE CELESTI (CHE SONO LE TANTE GRAZIE E I DONI DELLA PACE ,DELL’AMORE ECC.)NELLA POVERTA’ GLI SARA’ DIFFICILE VIVERE DA RICCO PERCHE’ HA GUSTATO DIO NELLA SUA POVERTA' E L’AMORE SANTO DI DIO ,IL SOCCORSO NON GLI MANCHERA’ MAI ANCHE IN MEZZO A TANTI BISOGNI ; HA SCOPERTO CHE PERDENDO I FAVORI E GLI APPOGGI TERRENI ED UMANI SI TROVANO QUELLI DELLO SPIRITO E DI DIO CHE SOVVIENE SEMPRE AD OGNI NECESSITA’ DEL POVERO SANTO ED I FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE VOLONTARIAMENTE HANNO DATO LA PROPRIA VOLONTA’ A DIO HANNO SCOPERTO UN DONO DI INESTIMABILE VALORE CHE E’ LA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I LORO ATTI ,ESSA LI CIRCONDA DI TUTTE LE GRAZIE E DI TUTTI I BENI DI DIO E INOLTRE NON HANNO MAI DUBBI SUL DA FARSI PERCHE SANNO CHE LI GUIDA LA DIVINA VOLONTA’ ;NON SENTONO QUASI PIU’ LE DEBOLEZZE UMANE , TRANNE QUANDO IL LORO VOLERE VORREBBE USCIRE FUORI PERCHE’ LA DIVINA VOLONTA’ HA UNA POTENZA INFINITA ED ETERNA CHE LI FA STARE SEMPRE TRANQUILLI DEL FUTURO; PER LORO E’ UGUALE IL VIVERE O IL MORIRE, LE CROCI O LE GIOIE IN TUTTO SI SENTONO AVVOLTI DENTRO LA LUCE INTERMINABILE DEL DIVINO VOLERE; SENTONO CHE POSSONO AVERE TUTTO DA DIO SE LO VOGLIONO PERCHE’ DIO NON NEGA NIENTE AI FIGLI DEL DIVINO VOLERE PERCHE’ CIO’ CHE CHIEDONO E’ LA STESSA DIVINA VOLONTA’ CHE CHIEDE IN LORO ED INOLTRE ESSENDO FIGLI SONO EREDI DI TUTTO QUELLO CHE POSSIEDE LA DIVINA VOLONTA’ ,NIENTE E’ IMPOSSIBILE AD UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE ,LUI STESSO DIVERRA’ LUCE DELLE NAZIONI , RAGGIO DEL SOLE DIVINO;SI E’ APPOGGIATO AD UNA COSA INFINITA ED ETERNA CHI POTRA’ MAI SMUOVERLO O FARLO CADERE?, O FARLO DESISTERE DAL PROSEGUIRE IL CAMMINO CHE LA DIVINA VOLONTA’ VUOLE DA LUI?.
GESU’ PROSEGUENDO IL DISCORSO DICE: COME E’ DIFFICILE PER UN RICCO ENTRARE NEL REGNO DI DIO , E’ PIU’ FACILE CHE UN CAMMELLO ENTRI NELLA CRUNA DI UN AGO CHE UN RICCO ENTRI NEL REGNO DI DIO, MA POI DICE : QUELLO CHE E’ IMPOSSIBILE ALL’UOMO PERO’ A DIO E’ POSSIBILE , CI PENSERA’ IL SIGNORE HA SALVARE ANCHE I RICCHI DI BUONA VOLONTA’ CON LA SUA MORTE E RISURREZIONE CON TUTTE LE SUE AZIONI DIVINE CHE RIPARANO LE AZIONI DEI RICCHI E DI TUTTI NOI; COSI’ ANCHE IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE SARA’ RIPARATORE DELLE AZIONI UMANE FATTE DA TUTTI GLI UOMINI ; SARA’ LA PERFETTA IRRADIAZIONE DI CRISTO E DI MARIA E GIRERA’ IN TUTTE LE AZIONI UMANE PER SOSTITUIRLE CON QUELLE DIVINE CHE LUI FA CON GESU’ ,IN GESU’ E PER MEZZO DI GESU’.
PIETRO PRENDENDO LA PAROLA DICE A GESU’: ECCO CHE NOI PER SEGUIRTI ABBIAMO LASCIATO CASE,FAMIGLIE E TERRE ;QUALE SARA’ LA NOSTRA RICOMPENSA? GESU’ GLI DICE CHE NEL REGNO DI DIO RICEVERANNO TANTI BENI E TANTE FAMIGLIE CHE CON LA LORO PERSEVERANZA HANNO SALVATO DALLA DANNAZIONE ETERNA DA SUPERARE DI GRAN LUNGA I BENI CHE HANNO LASCIATO SULLA TERRA; IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE HA LASCIATO TUTTO PERSINO LA SUA VOLONTA’ PER SEMPRE A DIO E OTTERRA’ DIO STESSO IN OGNI SUO ATTO, AVRA’ TANTI GESU’ IN SE PER QUANTI ATTI AVRA FATTO , TUTTO QUELLO CHE VUOLE LO AVRA’ SENZA DUBBIO , SARA’ COME DIO SULLA TERRA PERCHE’ CIO’ CHE FA SONO ATTI DI DIO IN LUI, TUTTO IL CIELO SEGUE I SUOI ATTI DIVINI E FA TUTTO QUELLO CHE FA IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE,CHI PUO’ PAREGGIARE LA POTENZA DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE? , PIU’ ANDRANNO AVANTI CON LA CONOSCENZA DELLE VERITA’ SULLA DIVINA VOLONTA DI LUISA PICCARRETA E PIU’ GRANDI SARANNO TRA I NOVE CORI DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE.
MOLTI DEI PRIMI SARANNO GLI ULTIMI, E GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI DICE ANCORA GESU’ ; I FIGLI DEL DIVINO VOLERE VERRANNO IN QUESTI ULTIMI TEMPI E SARANNO I PRIMI NEL REGNO DEI CIELI ,PERCHE I PRIMI CHE NON HANNO CONOSCIUTO LE VERITA’ RIVELATE DA GESU’ A LUISA SULLA DIVINA VOLONTA’,NON HANNO POTUTO GUADAGNARE IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ CHE ADAMO AVEVA PERSO IN PARADISO; CON IL DONO DEL DIVINO VOLERE I PASSI CHE SI FANNO SONO DA GIGANTI E GESU’ DISSE A LUISA CHE UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE E’ PIU’ GRANDE DI TUTTI I SANTI MESSI INSIEME ECCETTO MARIA E LUISA STESSA. GLI ULTIMI , GESU’ INTENDE ANCHE TUTTI QUEI SANTI CHE HANNO LASCIATO OGNI ONORE UMANO PER SUBIRE AFFRONTI E PERSECUZIONI E ODIO DA PARTE DEGLI UOMINI. MENTRE I POLITICI E COLORO CHE TENGONO AL DOMINIO ED AL POTERE SARANNO GLI ULTIMI NEL REGNO DEI CIELI.
Capitolo 20
GESU’ CONTINUA SU QUESTO ARGOMENTO CITANDO LA PARABOLA DEL VIGNAIOLO CHE PRENDE OPERAI PER LA RACCOLTA DELL’UVA. SI ACCORDA CON LORO CON UN PREZZO PATTUITO PRIMA , MA POI VEDENDO DELLE PERSONE SENZA LAVORO LI PRENDE PURE PER LAVORARE NELLA SUA VIGNA DONANDO A QUESTI VENUTI PER ULTIMO LA STESSA SOMMA CHE AVEVA DATO A GLI ALTRI CHE AVEVANO INIZIATO MOLTO PRIMA. GESU’ CI INSEGNA CHE I SANTI CHE HANNO FATICATO TANTO CON CROCI E PERSECUZIONI SARANNO SUPERATI IN SANTITA’ DAGLI ULTIMI SANTI CHE VERRANNO NELLA FINE DEI TEMPI CHE RICEVERANNO TANTE GRAZIE SENZA SUBIRE TANTI SACRIFICI ,PERCHE GLI ULTIMI AVRANNO AVUTO LA GRAZIA DI TROVARSI NEL PERIODO CHE LE RIVELAZIONI E I DONI DI DIO AVRANNO RAGGIUNTO IL CULMINE E SPECIALMENTE CON LA CONOSCENZA DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA E MOLTO DI PIU’ CON LA CONOSCENZA DELLE VERITA’ SUL DIVINO VOLERE CHE GRAZIE A LUISA LA NOSTRA MADRE ABBIAMO OTTENUTO SENZA TANTI SFORZI E SACRIFICI MA SOLO CON LEGGERLI E ASSIMILARLI IN NOI.
GESU’ DICE AI DODICI CHE DOVRA’ SOFFRIRE E MORIRE PER L’UMANITA’ PER MANO DEI SACERDOTI E LEVITI E DEI ROMANI MA IL TERZO GIORNO RISUSCITERA’ , GESU’ CHE SA LA PSICHE UMANA COME SI COMPORTA TROVA GIUSTO AVVISARE I 12 DELLA SUA DIPARTITA ANCHE PERCHE I 12 ANCORA PENSAVANO CHE IL MESSIA DOVEVA REGNARE IN TUTTO IL MONDO, PORTARE LA PACE E LA SALVEZZA FINO AI CONFINI DELLA TERRA,MA QUESTA PROFEZIA NON RIGUARDAVA IL MESSIA DEL PADRE MA IL MESSIA DEL FIGLIO CIOE’ IL PROFETA ELIA CHE ERA VENUTO NELLA VESTE DI GIOVANNI E CHE DOVRA’ VENIRE ED E’ GIA’ FRA NOI;INFATTI TUTTI I PROFETI SPECIALMENTE ISAIA E DANIELE ED I SANTI CATTOLICI, PARLANO DEL GRAN MONARCA COME DI UN SALVATORE MANDATO DA DIO INSIEME ALL’ULTIMO PAPA (PIETRO SECONDO) ,CHE CI LIBERERA’ DAL POTERE DI SATANA E DEI CATTIVI E GOVERNERA’ DA MARE A MARE CON SCETTRO E VERGA DI FERRO. GESU’ NON VOLEVA CHE I DISCEPOLI VEDENDOLO MORIRE PERDESSERO LA FEDE E LA SPERANZA IN LUI;GESU’ SAREBBE UGUALMENTE DIVENUTO RE MA NON DELLA TERRA(IL MIO REGNO NON E’ DI QUESTO MONDO DISSE A PILATO) MA DELL’UNIVERSO E DI TUTTI I TEMPI E INOLTRE IL GRAN MONARCA ,IL PROFETA ELIA GOVERNERA’ IN GESU’ SOTTO LA TOTALE GUIDA DELLA DIVINA VOLONTA’ CHE SARA’ IN TUTTI I SUOI ATTI DIVINI, SARA’ UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE ,FIGLIO DI LUISA;
ALLORA LA MADRE DEI FIGLI DI ZEBEDEO (DI GIOVANNI E DI GIACOMO) DISSE A GESU’ :SIGNORE PERMETTI CHE I MIEI FIGLI SIEDANO ALLA TUA DESTRA ED ALLA TUA SINISTRA,MA GESU’ DISSE A LORO: POTETE VOI BERE IL CALICE CHE IO STO PER BERE ,SI , GLI DISSERO GIOVANNI E GIACOMO , LO POSSIAMO E GESU’ RISPOSE LORO :IL CALICE CHE IO BEVO ANCHE VOI LO BERRETE MA FARVI SEDERE ALLA MIA DESTRA E ALLA MIA SINISTRA NON COMPETE A ME MA AL PADRE MIO CHE L’HA DESTINATO A QUELLI CHE LUI HA SCELTO; QUESTI 2 CHE IL PADRE HA SCELTO E PREDESTINATO A SEDERE ALLA DESTRA ED ALLA SINISTRA DI GESU’ SONO :ENOCH ED ELIA ,CIOE’ IL GRAN MONARCA E L’ULTIMO PAPA , PIETRO SECONDO, CHE BERRANNO ALLO STESSO CALICE DEL GETSEMANI DI GESU’;CIOE’ UNA PASSIONE MISTICA DI MORTE E RISURREZIONE ATTO DOPO ATTO E CHE SOLO I FIGLI DEL DIVINO VOLERE POSSONO SOPPORTARE CON LA GRANDE SANTITA’ ,GIOIA E PACE CHE POSSIEDERANNO GRAZIE AL DONO RICEVUTO DELLA DIVINA VOLONTA’ CHE LI FARA’ TUTTI SOMIGLIANTI ALL’IMMAGINE PERFETTA DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO.
GLI ALTRI 12 APOSTOLI SI INDIGNARONO DEI 2 DISCEPOLI PER QUESTA COSA CHE AVEVANO CHIESTO , E GESU’ DISSE LORO CHE CHI VOLESSE ESSERE IL PRIMO DOVRA’ DIVENTARE L’ULTIMO DEI DISCEPOLI ,SERVO DI TUTTI ;CHI MEGLIO DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE PUO’ FARE QUESTO; LORO IN TUTTO QUELLO CHE FANNO SONO GUIDATI DALLA DIVINA VOLONTA’ CHE LI FARA’ PERFETTI IMITATORI DI GESU SERVITORE , UMILE E BUONO;
APPENA USCIRONO DA GERICO ECCO CHE 2 CIECHI GLI GRIDAVANO :SIGNORE ABBI MISERICORDIA DI NOI ,FIGLIO DI DAVIDE; E GESU’ VISTA LA LORO FEDE E NON POTENDO NON ASCOLTARE IL POVERO CHE GRIDA AL SUO ORECCHIO , LI GUARI’ SUBITO, E SI MISERO ALLA SUA SEQUELA ; QUESTI 2 CIECHI HANNO AVUTO FEDE IN GESU’ CHIAMANDOLO FIGLIO DI DAVIDE ,HANNO CREDUTO VERAMENTE CHE GESU’ ERA IL MESSIA FIGLIO DI DAVIDE PROMESSO DA TANTO TEMPO,INFATTI GESU’ NON DICE A LORO COME AVEVA FATTO CON ALTRI :CREDETE VOI CHE IO POSSA DARVI LA VISTA? PERCHE GIA’ AVEVANO TESTIMONIATO E CREDUTO CHE ERA IL FIGLIO DI DAVIDE PROMESSO E COSI' OTTENNERO ANCHE LA GRAZIA DI DIVENIRE SUOI DISCEPOLI CHE NON E’ POCO MA E’ UN DONO GRANDISSIMO CHE LO VEDREMO IN CIELO, PERCHE I DISCEPOLI SARANNO I PIU’ SIMILI NELLA GLORIA A GESU’ DEGLI ALTRI IN QUANDO LO HANNO VISTO E LO HANNO SENTITO ED HANNO IMPARATO LE MERAVIGLIOSE LEZIONI DETTE PERSONALMENTE DA LUI CHE IRRADIA TUTTA LA LUCE DEL PADRE IN LORO, ANCHE NOI ABBIAMO GESU’ SEMPRE CON NOI INFATTI DOVE 2 O 3 PERSONE PREGANO E SI RIUNISCONO NEL MIO NOME IO SARO’ IN MEZZO A LORO , LO ABBIAMO DENTRO DI NOI PER CIRCA 10 MINUTI NEL MOMENTO DELLA COMUNIONE EUCARISTICA, LO ABBIAMO PRESENTE E VIVO NELLE VERITA’ ETERNE SULLA DIVINA VOLONTA’ DI LUISA E LO ABBIAMO IN TUTTI I NOSTRI ATTI DIVINI ,NOI CHE ABBIAMO RICEVUTO IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ PER MEZZO DEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA; NOI SPECIALMENTE FIGLI DEL DIVINO VOLERE LO ABBIAMO SEMPRE DENTRO DI NOI REALE E PRESENTE CHE CI PARLA NEL SILENZIO DEL NOSTRO CUORE ,NELLA LUCE DELLE NOSTRI MENTI CHE SONO DIVENTATE UNA SOLA COSA CON IL CUORE ,LA MENTE E LA VOLONTA’ DI GESU’ CRISTO NOSTRO MAESTRO; LA NOSTRA SAPIENZA SARA’ MOLTO PIU’ LUMINOSA DI QUELLA DI GIOVANNI EVANGELISTA CHE CONOBBE L’AMORE PROFONDAMENTE ; NOI ABBIAMO CONOSCIUTO LA DIVINA VOLONTA’ CHE E’ LA FONTE DI TUTTI GLI ATTRIBUTI DI GESU’, IL MOTORE CHE MUOVE TUTTI GLI ATTRIBUTI DI DIO COMPRESO LA MISERICORDIA E LA CARITA’.
CAPITOLO 21
QUANDO SI AVVICINARONO NEI PRESSI DI GERUSALEMME ,ARRIVATI IN VISTA DI BETFAGE ,GESU’ DISSE A 2 DISCEPOLI DI ANDARE A SCIOGLIERE UNA PULEDRA DI ASINA E DI CONDURLA A LUI CON LA SUA MADRE. AFFINCHE’ SI ADEMPISSE LA SCRITTURA CHE DICE :” ECCO CHE VIENE A TE IL TUO RE FIGLIA DI SION MONTANDO UN ASINELLA FIGLIA DI ASINA”.I DISCEPOLI FECERO COSI’ , E QUANDO PORTARONO L’ASINA E L’ASINELLO MISERO MANTELLI SOPRA , E GESU’ AVANZO’ VERSO GERUSALEMME DAL MONTE DEGLI ULIVI SCENDENDO VERSO IL GETSEMANI , LI' , IL POPOLO CHE ERA A GERUSALEMME GRIDAVA :” OSANNA AL FIGLIO DI DAVIDE ,BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE ,OSANNA NEL PIU’ ALTO DEI CIELI”. ANCHE I BAMBINI OSANNAVANO IL SIGNORE ED I FARISEI CIECHI D’INVIDIA , DISSERO A GESU’ , DI IMPEDIRE CHE GLI FACESSERO QUESTE ACCLAMAZIONI,GESU’ RISPOSE LORO CHE SE SI FERMAVANO I BAMBINI A LODARE IL MESSIA INIZIAVANO LE PIETRE AD OSANNARLO. ALCUNI METTEVANO PER TERRA I LORO MANTELLI ED ALTRI LE PALME. GESU’ SCELSE DI ENTRARE COME UN RE DI PACE USANDO UN ANIMALE DEL TUTTO INOFFENSIVO E POCO ADATTO AI RE DI QUESTA TERRA CHE INVECE VOGLIONO ENTRARE CON FASTO E POTENZA SOPRA POSSENTI CAVALLI;INOLTRE VUOLE CON QUESTA AZIONE IMITARE GLI AVVENIMENTI PASSATI QUANDO SAULO IL PRIMO RE D’ISRAELE CERCANDO I SUOI ASINI FU' UNTO RE DA SAMUELE CHE GLI INDICO’ ANCHE DOVE ERANO I SUOI ASINI SMARRITI; GESU’ NON E’ DI QUESTO MONDO, IL SUO MONDO E’ IN CIELO E LI CAVALCA LE NUBI E TIENE INVECE DI SPADE E FRECCIE , TUONI E LAMPI NELLA SUA MANO,INVECE DI FASTO MONDANO ,LO CIRCONDANO ANGELI E SANTI ; LA NATURA ED IL CIELO SONO LA SUA DIMORA, ANCHE NEL DESERTO I SUOI SERVITORI E I SUOI COMPAGNI ERANO GLI ANGELI E LE BESTI SELVATICHE. E' SOLO L’UOMO CHE NON VUOLE IL COMANDO DI DIO SOPRA IL SUO VOLERE COME I DEMONI RIBELLI; GESU' ENTRA SOPRA UN ASINELLO CHE E’ IL SIMBOLO DEGLI ANIMALI DOCILI AD OBBEDIRE E VOLENTEROSI NELL’ESSERE DI AIUTO ALL’UOMO,COSI’ GESU’ , ANCHE QUANDO CAVALCA UN ASINELLO, CI VUOLE INDICARE COME DEVE ESSERE IL NOSTRO VOLERE, SOTTO LA MAESTA' REGALE DEL DIVINO VOLERE CHE LO VUOLE CONDURRE ALLA GERUSALEMME CELESTE TRA CANTI DI GIOIA E LETIZIA PERPETUA,IN UN CORO DI ACCLAMAZIONI CHE DIRANNO AL NOSTRO VOLERE UNITO ALLA REGALITA’ DEL DIVINO VOLERE :OSANNA NELL’ALTO DEI CIELI, BENEDETTA LA VOLONTA’ DELL’UOMO CHE VIENE NEL NOME DEL DIVINO VOLERE E UNITA , STRETTA AD ESSA, E GIOIREMO DELLA STESSA REGALITA’ DI GESU’ CHE SI E’ SERVITO DELLA NOSTRA UMANA VOLONTA’ SOTTOMESSA ALLA DIVINA PER FARCI ENTRARE CON LUI TRIOFANTI NELLA PATRIA CELESTE .
GESU’ ENTRANDO NEL TEMPIO DI GERUSALEMME SCHIACCIO’ I VENDITORI DI COLOMBE ED I CAMBIA VALUTA PERCHE DISPREZZAVANO DIO E DISTURBAVANO IL SILENZIO CHE CI DEVE ESSERE NEL LUOGO DI PREGHIERA E PROFANAVANO UN LUOGO DOVE DIO ABITAVA . QUANTE PROFANAZIONI COMMETTE IL NOSTRO UMANO VOLERE NELLA NATURA DOVE VIVE SEMPRE IL DIVINO VOLERE CHE GLI PORGE I FRUTTI DEGLI ALBERI ,LO NUTRISCE DI PESCI ,GLI DA IL RESPIRO E L’ARIA DA RESPIRARE, GLI FA DA TAPPETO STENDENDO LA TERRA SOTTO I SUOI PIEDI MA L’UOMO CHE FA? NON SI CURA NEMMENO DI GUARDARLO, NON LO RINGRAZIA MAI , E SPESSO LO INSULTA NEL LAMENTARSI DI QUELLO CHE LA DIVINA VOLONTA’ GLI OFFRE PUR NON MERITANDO AFFATTO TUTTE QUESTE PREMURE CHE IL DIVINO VOLERE LE FA IN OGNI COSA CHE L’UOMO INCONTRA E PERSINO DENTRO IL SUO CORPO CHE E’ TUTTO UN OPERA DELLA DIVINA VOLONTA’ CHE GLI DA IL SANGUE ,IL PALPITO ,UN CORPO FRA I PIU’ BELLI DELLA NATURA; DI TUTTO QUELLO CHE E’ DI DIO L’UOMO SI IMPOSSESSA SENZA AVERNE DIRITTO PERCHE CHI NON VUOLE LA DIVINA VOLONTA’ NEMMENO HA DIRITTO AD USARE I SUOI BENI; CHI NON SI COMPORTA DA FIGLIO AMANDO E RINGRAZIANDO LA MADRE CHE LO HA GENERATO E CHE CONTINUA A NUTRIRLO NON E’ PIU’ DEGNO DI ESSERE CHIAMATO FIGLIO MA USURPATORE CRUDELE .
GESU’ INCONTRA NEL CAMMINO VERSO LA CITTA’ UN ALBERO DI FICHI MA AVVICINANDOSI AD ESSO PER MANGIARE DEI SUOI FRUTTI NON NE TROVA, E DISSE ALLORA AL FICO: MAI PIU’ TU PORTERAI FRUTTI; NELLO STESSO ISTANTE IL FICO SI SECCO E I DISCEPOLI RIMASERO MERAVIGLIATI ; GESU’ DISSE LORO DI NON MERAVIGLIARSI PERCHE SE AVREBBERO AVUTO VERA FEDE AVREBBERO ANCHE LORO POTUTO COMANDARE LE FORZE DELLA NATURA E QUESTI LE OBBEDIREBBERO.
GESU’ DISSE A LUISA CHE I FIGLI DEL DIVINO VOLERE POSSEDENDO LA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTE LE LORO AZIONI POSSONO COMANDARE NON SOLO LA NATURA MA ANCHE DIO PERCHE IL LORO COMANDO NON PROVIENE DALLA LORO UMANA VOLONTA’ MA DALLA DIVINA VOLONTA’ CHE ABITA IN TUTTI I LORO ATTI E LI DIRIGE ;INFATTI , MARIA CHE FU LA PRIMA CREATURA A POSSEDERE QUESTO GRANDISSIMO DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ DOPO LA CADUTA DELL’UOMO NELL’EDEN , ALLE NOZZE DI CANA ,DA UN COMANDO AMOREVOLE A GESU’ DICENDO : FIGLIO NON HANNO PIU’ VINO, E GESU’ VOLENDO FAR VEDERE QUESTO COMANDO ONNIPOTENTE CHE POSSONO AVERE LE CREATURE SU DIO E LA NATURA , DISSE A LEI : CHE C’E’ FRA ME E TE O DONNA NON E’ GIUNTA ANCORA LA MIA ORA; L’ORA DI FARE I MIRACOLI , DIFATTI QUESTO MIRACOLO DELL’ACQUA CAMBIATA IN VINO FU’ IL PRIMO MIRACOLO PUBLICO DI GESU’ ; MARIA CHE ERA UN SOLO SPIRITO CON GESU’ FIDUCIOSA CHE CIO’ CHE AVREBBE CHIESTO ERA SEMPRE VOLONTA’ DI DIO SI APPROPRIA DEL MIRACOLO ANCHE SE GESU’ LE DICE NON E’ ANCORA GIUNTA L’ORA DI FARE I MIRACOLI E INFATTI DICE AI SERVI : FATE TUTTO QUELLO CHE EGLI VI DIRA’; MARIA NON DEMORDE PERCHE SA DI POSSEDERE LA DIVINA VOLONTA’ IN LEI , E CIO’ CHE AVREBBE VOLUTO LEI E’ SEMPRE QUELLO CHE VUOLE DIO ; GESU’ DICENDO NON E’ GIUNTA L’ORA, HA VOLUTO FAR CONOSCERE LA GRANDE INTERCESSIONE CHE AVRANNO COLORO CHE POSSIEDERANNO COME MARIA IL DONO DEL SUO VOLERE PERCHE SE HA FATTO UGUALMENTE IL MIRACOLO A MARIA SENZA CHE NE ERA GIUNTA L’ORA SIGNIFICA CHE L’INTERCESSIONE DI MARIA E’ ONNIPOTENTE PRESSO DIO E COSI’ SARA’ ANCHE QUELLA DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE ,INOLTRE VORREI AGGIUNGERE CHE LA FRASE :”CHE C’E’ FRA ME E TE O DONNA” NON E’ UNA FRASE DURA COME MOLTI ERETICI PENSANO E VOGLIONO DISPREZZARE MARIA PERCHE SECONDO LORO GESU’ L’HA DETTO IN UN MODO DISPREZZANTE NEI CONFRONTI DI MARIA; NON E’ QUELLO IL SENSO, IL VERO SENSO LO TROVERETE NELL’ANTICO TESTAMENTO QUANDO UN UOMO GENERALE DELLE TRUPPE DEL RE DISSE AD ELIA PROFETA :CHE C’E’ FRA ME E TE O ELIA, SE IL RE SA CHE TI HO LASCIATO LIBERO DOPO AVERTI VISTO MI UCCIDERA’ E TU MI CHIEDI DI ANDARE A RIFERIRE AL RE QUESTO E QUEST’ALTRO?; MA ELIA DISSE : NON PREOCCUPARTI PER LA TUA VITA; FAI QUELLO CHE TI HO APPENA DETTO E PORTA AL RE QUESTO MESSAGGIO. DA QUESTO DISCORSO CI ACCORGIAMO CHE QUESTA MODO DI DIRE DEGLI EBREI SIGNIFICAVA CHE NON C’ERA UGUAGLIANZA DI VEDUTA FRA I 2 CHE STANNO INTERLOQUENDO , ANCHE RE DAVIDE DISSE QUESTA FRASE AL SUO GENERALE ABNER E A SUO FRATELLO , QUANDO VOLEVANO METTERE A MORTE UN PARENTE DI RE SAUL CHE STAVA IMPRECANDO CONTRO IL RE DA LONTANO SU UN ALTO MONTE MENTRE DAVIDE FUGGIVA DA SUO FIGLIO ASSALONNE E DAVIDE ALLORA RISPOSE AI 2 CAPI DELL' ESERCITO SUO :”CHE C’E’ FRA ME E VOI CHE VOLETE SPARGERE SANGUE SU UNA PERSONA CHE DIO GLI HA COMANDATO DI MALEDIRMI PER I MIEI PECCATI?” SE ANCHE MIO FIGLIO MI VUOLE UCCIDERE LASCIATELO STARE, FORSE DIO AVRA’ PIETA’ DI ME E MI LIBERERA’ DA TUTTE LE MIE ANGOSCE; VEDETE CHE ALLORA QUESTA ANTICO MODO DI DIRE NON E’ DISPREZZANTE VERSO L’ALTRO INTERLOCUTORE; VUOL DIRE COME HO DETTO NON ANDIAMO D’ACCORDO , CI STIAMO OSTACOLANDO; MA MARIA NON OSTACOLO’ GESU’ PERCHE INFATTI LUI FECE TUTTO QUELLO CHE LEI CHIEDEVA . GESU’ DISSE QUELLA FRASE PER FARCI CAPIRE COME ANCHE QUANDO LUI NON VORREBBE DARCI QUELLA TALE GRAZIA CHE GLI CHIEDEREMO C’E’ LA DARA’ UGUALMENTE SE INSISTEREMO CON TALE FIDUCIA COME QUELLA CHE DIMOSTRO’ MARIA SUA E NOSTRA DILETTA MADRE E PER FARCI ANCHE VEDERE COME MARIA E’ ONNIPOTENTE NELL’INTERCESSIONE PRESSO IL FIGLIO SUO, E COME SARANNO ONNIPOTENTI NELL’INTERCESSIONE ANCHE I FIGLI DEL DIVINO VOLERE.
GESU’ ENTRANDO NEL TEMPIO INIZIO’ AD INSEGNARE ED I SACERDOTI E FARISEI DISSERO A GESU’ : CHI TI HA DATO L’AUTORITA’ DI INSEGNARE; I SACERDOTI SI ERANO APPROPRIATI INDEGNAMENTE DELL’AUTORITA’ DI POTER DECIDERE SOLO LORO CHI POTESSE INSEGNARE NEL TEMPIO , IN QUANDO I SACERDOTI ED I LEVITI AVEVANO RICEVUTO DA MOSE’ L’ORDINE DI OCCUPARSI DELLE COSE DI DIO , MA CON CIO’ MOSE’ NON DISSE MAI CHE UN UOMO CHE NON ERA SACERDOTE O LEVITA NON POTEVA INSEGNARE DENTRO IL TEMPIO DI DIO, TANTO PIU’ NE AVEVA FACOLTA’ GESU DI INSEGNARE LI', IN QUANDO ERA DIO STESSO ,ED IL TEMPIO ERA STATO COSTRUITO PROPRIO PER FARCI ABITARE DIO , ANCHE GLI APOSTOLI DOPO LA PENTECOSTE VANNO AD INSEGNARE NEL TEMPIO , E ANCHE SE I SACERDOTI LI AVEVANO FATTI FRUSTARE E ORDINATO DI NON PREDICARE PIU’ NEL NOME DI GESU’,L’ANGELO , COMANDO' A GLI APOSTOLI DI CONTINUARE A PREDICARE NEL TEMPIO; IL TEMPIO E’ DI DIO NON E’ DELL’UOMO USURPATORE COME LO ERANO QUEI SACERDOTI E QUESTI DEI NOSTRI TEMPI ; GLI USURPATORI NON INSEGNANO PIU’ IL VERO SIGNIFICATO CHE HA LA SACRA SCRITTURA E NON DANNO NELLE LORO PAROLE LO SPIRITO DI DIO PERCHE’ CHI NON HA LA GRAZIA DI DIO HA IL DEMONIO DENTRO E LA SUA PAROLA E’ ARMA DEL DEMONIO PER AVVELENARE IL CUORE DEGLI ASCOLTATORI ,ANCHE QUANDO PARLANO DELLA PAROLA DI DIO ; ANCHE SATANA PARLO’ A GESU’ INDICANDO I PASSI DELLA BIBBIA;
I FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE POSSIEDONO TUTTO, PERCHE’ CHI POSSIEDE LA DIVINA VOLONTA’ DIVENTA EREDE DI TUTTI I SUOI BENI ,AVRANNO GRANDI POTERI DI INSEGNARE AL POPOLO ;TUTTO CIO’ CHE DIRANNO USCIRA’ DALLA DIVINA VOLONTA’, E TUTTO CIO’ CHE FARANNO E’ VOLUTO DA LEI,PERCIO’ NESSUNO POTRA’ MAI FERMARLI; POSSO RENDERE TESTIMONIANZA ANCHE IO DI QUESTO CHE DICO ;IL MIO PARROCO INFATTI SAPUTO CHE DIO MI AVEVA DATO L’ACQUA MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE QUI A PORTO EMPEDOCLE MI HA ORDINATO DI NON PARLARNE MAI CON NESSUNO, A ME QUELL’ORDINE MI E’ SEMBRATO CHE USCISSE DAL DEMONIO E NON DA DIO , PERCIO’ NON LO ASSECONDATO , ANCHE PERCHE’ AVEVO PARLATO CON IL VESCOVO DEL FATTO CHE VI ERA L’ACQUA MIRACOLOSA E CHE MARIA SS. VOLEVA COSTRUITA UNA CHIESA PER I PELLEGRINI IN SUO ONORE E DI LUISA PICCARRETA ED IL VESCOVO NON MI AVEVA DETTO DI NON PARLARNE CON NESSUNO DELL’ACQUA MIRACOLOSA; ANZI IL VESCOVO MI AVEVA DETTO CHE IO STESSO POTEVO COSTRUIRGLI UNA CHIESA ALLA MADONNA PERCHE LA CHIESA NO SI OPPONE SE UNO VUOLE FARE QUALCOSA NELLA SUA PROPRIETA’; IL SINDACO CHE VOLEVA FAR TOGLIERE TUTTO , ADESSO MI SEMBRA CHE NON TOGLIERA’ PIU’ NIENTE DI QUELLO CHE HO MESSO AFFIANCO ALLA VILLA ,CIOE’ LA STATUA DELLA MADONNINA ED IL QUADRO DI GESU’ MISERICORDIOSO ,PERCHE’ DIO E’ CON ME E NON PERMETTERA’ CHE ALTRI COMANDINO CONTRO IL SUO STESSO VOLERE CHE E’ QUELLO DI FAR SORGERE IL PIU’ IMPORTANTE SANTUARIO DEL MONDO PROPRIO QUI DOVE MARIA E LUISA SCHIACCIARONO LA TESTA AL SERPENTE E MI DIEDERO L’ACQUA DEL DIVINO VOLERE E CHE MI DARANNO ANCHE LA CHIESA ,E LA CONGREGAZIONE DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE ED UN IMPORTANTISSIMO OSPEDALE DEL DIVINO VOLERE ;GIA’ SONO PASSATI 2 ANNI E ANCORA LA STATUETTA DELLA MADONNINA DI LOURDES ED IL QUADRO DI GESU’ MISERICORDIOSO SONO ANCORA LI E CREDO CHE RIMARRANNO PER SEMPRE LI COME ORDINA LA DIVINA VOLONTA’ A TUTTI ,RE O SACERDOTI CHE SIANO CHE SI VOGLIONO OPPORRE AL PROGETTO DI DIO
; GUAI GRANDI A TUTTI QUELLI CHE VORRANNO OSTACOLARE UN IMPORTANTISSIMO PROGETTO DI DIO PER LA SALVEZZA DELLE ANIME , DOVRANNO PAGARE ALL’INFERNO O NEL PURGATORIO TUTTO IL DANNO CHE VOLEVANO CAUSARE ALLE POVERE ANIME BISOGNOSE DI AIUTO E DI DIO.
GESU’ DISSE : UN UOMO AVEVA DUE FIGLI E DISSE AL PRIMO : VAI A LAVORARE NELLA VIGNA; IL FIGLIO GLI RISPOSE : NO NON ANDRO’, MA POI SI PENTI E ANDO’; DISSE IL PADRE AL SECONDO LA STESSA COSA E IL SECONDO FIGLIO RISPOSE : SI CI ANDRO’ , MA POI NON ANDO’;GESU’ DOMANDO’ : CHI HA FATTO LA VOLONTA’ DEL PADRE? , GLI RISPOSERO IL PRIMO FIGLIO;GESU’ DISSE LORO: LE PROSTITUTE ED I PUBLICANI VI PASSERANNO AVANTI NEL REGNO DEI CIELI. INFATTI I SACERDOTI ED I LEVITI SONO QUELLI CHE DICONO AL PADRE SI CI ANDRO’ A LAVORARE PER LA SALVEZZA DELLE ANIME MA POI NON FANNO QUELLO CHE VUOLE IL SIGNORE MA QUELLO CHE VUOLE IL NEMICO; LE PROSTITUTE ED I PUBLICANI CHE HANNO ASCOLTATO GESU’ E SI SONO PENTITI DI NON AVER FATTO LA VOLONTA’ DI DIO E HANNO INIZIATO A FARE LA VOLONTA’ DI DIO SONO QUELLI CHE SOMIGLIANO AL PRIMO FIGLIO CHE DISSE DI NO AL PADRE MA POI PENTITO ANDO’ A LAVORARE PER IL PADRE; COSI’ SAPPIATE CHE ANCHE OGGI PIU’ CHE MAI VI E’ QUESTA SITUAZIONE ED I PECCATORI CHE SEMBRANO DEI DIAVOLI IN REALTA’ SONO MIGLIORI DI QUELLI CHE SI PROFESSANO DEVOTI E SERVITORI DI DIO. I FIGLI DEL DIVINO VOLERE SONO QUELLI CHE SI COMPORTANO PROPRIO COME GESU’ : CHIAMERANNO TUTTI I FIGLI DI DIO ALLA CONVERSIONE CON LA LORO PAROLA ED I LORO INSEGNAMENTI E PORTERANNO MOLTI PECCATORI ALLA CASA DEL PADRE AFFINCHE’ SI IMMOLI PER LORO L’AGNELLO PASQUALE PER LA LORO ETERNA FELICITA’.
GESU’ RACCONTA UN'ALTRA PARABOLA : UN UOMO CHE ERA PROPRIETARIO DI UNA VIGNA FECE COSTRUIRE TUTTO QUELLO CHE SERVIVA ALLA VIGNA ED UNA TORRE, POI LA AFFIDO’ AI VIGNAIOLI E PARTI’ PER UN VIAGGIO; QUANDO ARRIVO’ IL TEMPO DEI FRUTTI , MANDO’ ALCUNI SERVITORI A RICHIEDERE I FRUTTI DELLA SUA VIGNA A QUEI VIGNAIOLI CHE AVEVA AFFIDATO LA SUA VIGNA PRIMA DI PARTIRE, MA QUEI VIGNAIOLI BASTONARONO E PICCHIARONO I SERVI MANDATI DAL LORO PADRONE A PRELEVARE I FRUTTI DELLA VIGNA, MANDO’ ANCORA SERVI , MA SUBIRONO LA MEDESIMA SORTE DEI PRIMI , ALLORA FINALMENTE MANDO’ IL PROPRIO FIGLIO , MA QUELLI SAPUTO CHE ERA L’EREDE SI DISSERO UCCIDIAMOLO COSI’ LA VIGNA SARA’ NOSTRA; CHE FARA’ IL PADRONE A QUEI VIGNAIOLI USURPATORI CHE HANNO UCCISO ANCHE IL FIGLIO?; E RISPOSERO GLI ASTANTI : LI FARA’ PERIRE TUTTI E DARA’ LA VIGNA AD ALTRI CHE GLI RENDERANNO I FRUTTI A SUO TEMPO. E GESU’ DISSE : NON AVETE LETTO NELLA SCRITTURA SACRA : “LA PIETRA SCARTATA DAI COSTRUTTORI E' DIVENUTA TESTATA D’ANGOLO;QUESTA E’ L’OPERA DEL SIGNORE CHE E’ AMMIRABILE AI NOSTRI OCCHI”?
COSI IO VI DICO CHE VI SARA’ TOLTO IL REGNO DI DIO E SARA’ DATO AD UN POPOLO CHE FARA’ FRUTTIFICARE I SUOI BENI.
GESU’ STA PARLANDO DEI NUOVI POPOLI CHE SONO DIVENUTI CRISTIANI SPECIE QUELLI EUROPEI E MEDIO ORIENTALI, INFATTI ISRAELE SI E’ CONVERTITO PARZIALMENTE AL CRISTIANESIMO, MOLTI DEGLI EBREI SONO ANCORA DI RELIGIONE EBRAICA MA PAOLO NELLA SUA LETTERA DICE : IL POPOLO EBRAICO ALLA FINE DEI TEMPI SI CONVERTIRA’ E VI SARA’ UNA GRANDISSIMA ABBONDANZA DI GRAZIE SU TUTTO IL MONDO PER LA CONVERSIONE DEGLI EBREI.
LA PROFEZIA DI GESU’ , RIGUARDA ANCHE NOI CRISTIANI : CI SARA’ TOLTO IL REGNO PERCHE’ ABBIAMO USURPATO I BENI SACRAMENTALI ,LE SANTE MESSE, LE PREGHIERE ,I LUOGHI SACRI ,CONTAMINANDO TUTTO CIO’ CHE DIO CI HA DATO CON LE PROFANAZIONI; SIAMO DIVENUTI FALSI DEVOTI CHE PORTANO SOLO DEMONI A GLI ALTRI E NON DIO, NON SAPPIAMO PIU’ COS’E’ LA VERA SPIRITUALITA’; IL REGNO, DIO ,LO DARA’ AI POPOLI DI ALTRE NAZIONI ED ALTRE RELIGIONI E VI SARA’ UN SOLO GREGGE ED UN SOLO PASTORE SOTTO IL DOMINIO DEL GRAN MONARCA E DELL’ULTIMO GRANDISSIMO PAPA(PIETRO SECONDO, DETTO IL ROMANO).
NOI FIGLI DEL DIVINO VOLERE SIAMO LE PIETRE D’ANGOLO SCARTATE DAI VESCOVI E RELIGIOSI ABBIAMO RICEVUTO IN POSSESSO ,IN EREDITA’ , DA DIO NOSTRO PADRE LA SANTA VIGNA DELLA CHIESA ;LA FAREMO FRUTTIFICARE AL MASSIMO E DAREMO AL PADRE I FRUTTI CHE CI HA CHIESTO E FAREMO LAVORARE TUTTI IN QUESTA VIGNA DANDO AD OGNUNO IL GIUSTO CHE MERITA:
NOI SIAMO LE NUOVE CHIESE DI DIO ; CHI CI INCONTRA TROVERA’ SEMPRE GESU’ IN TUTTE LE NOSTRE AZIONI, RIFAREMO TUTTI GLI ATTI BUONI FATTI DAGLI ALTRI SANTI E RIPAREREMO QUELLI MAL FATTI DEI PECCATORI CHE OLTRAGGIANO DIO COPRENDOLI CON I NOSTRI ATTI DIVINI; DIO VUOL VEDERE IN TUTTI LA NOSTRA IMMAGINE ,PERCHE LA NOSTRA IMMAGINE E’ UGUALE ALLA SUA IMMAGINE, E NEGLI ATTI DI TUTTI VUOL VEDERE I NOSTRI ATTI DIVINI PERCHE DIO SI NUTRE SOLO DI CIO’ CHE ESCE DA LUI ; TUTTO QUELLO CHE NON ESCE DA DIO VALE NIENTE DAVANTI A LUI, PERCIO’ LE PIETRE D’ANGOLO SARANNO I FIGLI DEL DIVINO VOLERE E GUAI A TUTTI QUELLI CHE SI VOGLIONO SCAGLIARE CONTRO QUESTE PIETRE PERCHE’ SI SFRACELLERANNO CONTRO. INFATTI GESU’ DISSE CHE PIU’ UN BENE E’ GRANDE ED IMPORTANTE E PIU’ SARA’ GRANDE IL CASTIGO CONTRO TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO OSTACOLARE QUEL BENE IMMENSO CHE DIO HA DATO ALL’UMANITA’.
Capitolo 22
Gesu’ disse un'altra parabola : un re invito’ alla festa di nozze dei suoi figli molti ,ma molti di questi non vennero, chi per un motivo chi per un altro ; non vollero andare alle nozze ,giudicarono la festa meno interessante dei loro affari quotidiani; Cosi il re mando’ a chiamare a molti poveri ,ammalati, per tutte le citta’ del suo regno e la sala fu riempita, ma quando si presento’ uno che non aveva i vestiti di festa il re si indigno’ e lo caccio’ fuori. Questa parabola e’ molta chiara e' batte sempre contro i devoti falsi di Dio che sono i primi ad essere chiamati alla conversione ma usano impropriamente dei sacramenti , dissacrandoli , allora Dio dice sempre ai suoi angeli di andare a cercare veri adoratori per la santa messa (che e’ la festa del figlio suo che si sposa con l’anima che si comunica), tra i poveri e gli ammalati ed i bisognosi che languiscono di amore ; questi ultimi in quanto rigettati dagli altri per la loro condizione sono sempre i piu’ amati da Dio , perche chi e’ rigettato dal mondo e’ sempre colui che non vuole cibarsi di tutte le schifezze del mondo e ne prova disgusto nell’anima e per debolezza di corpo vive di queste schifezze ammalandosi sempre di piu’ di tristezza e di freddezza che lo portano a chiedere nel suo intimo aiuto a Dio che non tarda mai ad invitarlo alle nozze dell’agnello. Il buon Dio preparera’ per loro una festa grandiosa , non portera’ nessun rancore verso questi figli smarriti e ritrovati , anzi li colmera’ di moltissime grazie da far innamorare l’anima smarrita e ritrovata che comprendera' il suo grandissimo errore nell’avere seguito le chimere, gli appannaggi della vita sociale che distrugge il vero amore dell’uomo rendendolo schiavo di tutte le passioni della carne e schiavo dei potenti e dei demoni che ne vorranno fare carne da macello per cibarsene di tutti gli averi del debole. Questo finale portera’ molti a comprendere che Dio solo e’ l’unico amico e Padre fedele dell’uomo ; tutto quello che abbiamo fatto a Dio , non guardandolo e ringraziandolo mai , ci viene ricambiato dai potenti di questa terra che ci calpesteranno , come stanno facendo oggi i politici e quelli del clero che amano solo chi e’ come loro :ladro ,brigante,assetato di potere e di passioni.
Molti si mischieranno indegnamente a quelle anime che si vorranno sdebitare con Dio ma non avendo l’abito adatto alle nozze cioe’ l’anima sincera’ di pentimento e di fedelta’ verso Dio saranno cacciati all’inferno dove sara’ dolore e stridore di denti.
Quando verranno le guerre atomiche molti moriranno ma gli scampati che si saranno convertiti con sincerita’ di cuore e di fedelta’ a Dio saranno purificati e vestiranno a nozze per l’agnello;le messe saranno molto piu’ abbondanti per potersi comunicare con Gesu’ molto di piu’ di quando si faccia adesso ;Dio fara’ in modo che i politici ed il nuovo clero della Chiesa si daranno con tutte le loro forze al bene delle povere anime e del popolo ; le grazie saranno abbondantissime ed infinite ,nasceranno tanti figli del Divino Volere che avranno una immensa santita’ simile a quella di Maria e di Luisa Piccarreta, il mondo sara’ l’opposto di quello di oggi. La festa sara’ talmente eccelsa e grande che molte anime avranno ricevuto molti doni dello Spirito Santo ed il gran dono della Divina Volonta’ che e’ il massimo dono che uomo possa aspirare .
I FARISEI IPOCRITI VOGLIONO TENDERE INSIDIE SEMPRE A GESU' E GLI CHIEDONO SE E’ LECITO PAGARE IL TRIBUTO A CESARE;QUESTO LO FECERO PER AVERE DI CHE ACCUSARLO DAVANTI A PILATO(GOVERNATORE ROMANO), MA GESU’ CHE CONOSCEVA I PENSIERI DI TUTTI IN QUANTO E’ ,VERO DIO E VERO UOMO, DICE : DATE A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE E A DIO QUEL CHE E’ DI DIO ; A QUESTE PAROLE RIMASERO STUPITI DELLA RISPOSTA INTELLIGENTE E VERITIERA DI GESU’ AVENDO PERCEPITO LA IMMENSA SAPIENZA DI GESU’ CHE LI SCAVALCA SEMPRE CON APPROPRIATE RISPOSTE. GESU’ AVEVA DETTO A PIETRO SE ERA GIUSTO CHE I FIGLI PAGASSERO LA TASSA AL TEMPIO, E PIETRO GIUSTAMENTE RISPOSE CHE NON ERA GIUSTO PAGARLA, MA GESU’ GLI DISSE VA IL PRIMO PESCE CHE PESCHI GUARDA NELLA SUA BOCCA E TROVERAI UNO STATERE D’ORO E DALLO PER ME E PER TE AFFINCHE’ NON SI SCANDALIZZINO DI NOI; GESU’ SAPEVA CHE I FARISEI IPOCRITI SI SCANDALIZZEREBBERO SE GESU’ GLI DICESSE CHE QUELLA TASSA DEL TEMPIO NON ERA GIUSTA PAGARLA PERCHE GLI EBREI SONO I FIGLI DI DIO EREDI DEI SUOI BENI E LE TASSE SPETTAVANO A GLI STRANIERI PAGARLE CHE ERANO LONTANI DA DIO;MA PER NON CREARE UN MOTIVO IN PIU’ DI ESSERE COLPEVOLIZZATI DAI FARISEI ANCHE GESU’ CHE ERA LO STESSO DIO DOVETTE PAGARE LA TASSA AL TEMPIO CHE POI QUASI SICURAMENTE ERA UNA TASSA CHE MOLTI DEI SACERDOTI SPECIALMENTE I CAPI SI TRATTENEVANO INGIUSTAMENTE PER LORO COME FANNO I POLITICI E I SACERDOTI DEI NOSTRI TEMPI AVIDI DI DENARO E DI MONDANITA’; QUI INVECE , IN QUESTO CASO LA TASSA NON ERA PER IL TEMPIO MA PER CESARE CHE ERA UNO STRANIERO; DA QUI SI PUO’ NOTARE COME LE COSE DETTE IN PRECEDENZA DA GESU’ A PIETRO SULLA TASSA AL TEMPIO CHE DOVREBBE ESSERE PAGATA SOLO DAGLI STRANIERI SI CAPOVOLGE , ADESSO SONO GLI STRANIERI CHE VOGLIONO LE TASSE DAI FIGLI DI DIO ,GLI ISRAELITI;QUESTO E’ UN BRUTTO SEGNO DI COME LE COSE VANNO PER IL VERSO OPPOSTO IN ISRAELE ;GLI ISRAELIANI HANNO ABBANDONATO IL VERO DIO E DIO LI HA ABBANDONATI IN MANO DEGLI STRANIERI ,LORO DOVEVANO DOMINARE LE ALTRE NAZIONI E SONO DOMINATI DAI ROMANI;OGGI LE COSE VANNO ANCORA PEGGIO ,PERCHE I FIGLI DI DIO DOVREBBERO GOVERNARE I FIGLI DELLE TENEBRE ED INVECE SONO DOMINATI DA QUESTI CHE DIRIGGONO I FILI DELLA SCENA POLITICA DELLA FINANZA, DELLA CHIESA CATTOLICA E DELLE RELIGIONI; E’ UN BRUTTISSIMO SEGNO CHE CI PORTERA' AD UN BAGNO DI SANGUE , COME AVVENNE AL TEMPO DI GESU’ ;LI’ IL SANGUE LO VERSO TUTTO IL DIO FATTO UOMO NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO ,OGGI LO VERSERANNO GLI ALTRI AGNELLI PASQUALI DI CRISTO PER LA SALVEZZA DEI PECCATORI CHE SI SONO FATTI ABBINDOLARE DA TUTTI I POTENTI FIGLI DI SATANA CHE SONO SALITI AL POTERE CON L’AIUTO DEL LORO PRINCIPE DELLE TENEBRE; LE CAUSE CHE FARANNO SCONVELGERE IL MONDO SARANNO PROPRIO LE MALEDETTE TASSE INIQUE E LE INGIUSTIZIE SOCIALI CHE SATANA STA MUOVENDO COME PEDINE VINCENTI PER SCATENARE ODIO , RABBIA E GUERRE.
I SADDUCEI IPOCRITI FANNO LA DOMANDA A GESU’,
RIGUARDANTE LA RISURREZIONE DEI MORTI,PERCHE’ LORO NON CREDEVANO ALLA RISURREZIONE E COMPILARONO UNA PARABOLA CAPZIOSA SU UNA DONNA CHE AVEVA AVUTO 7 FRATELLI COME MARITI(CHIESERO INFATTI A GESU’ DI CHI SAREBBE STATA QUELLA DONNA IN PARADISO;QUESTO PER VOLER FAR COMPRENDERE A GESU’ CHE IL PARADISO NON POTEVA ESISTERE PER GLI UOMINI SE NO COME SI SAREBBE DIVISA QUELLA DONNA AVENDO AVUTO 7 MARITI? ;MA GESU’ RISPONDE, CHE LI’ IN PARADISO NON SI VIVE COME QUI SULLA TERRA CON MOGLI E MARITI MA COME ANGELI DEL CIELO SEMPRE PURI .)
GESU’ ALLORA PRENDE UN PASSO DELLA BIBBIA IN CUI MOSE ‘ STANDO DAVANTI A DIO NELLA MONTAGNA SANTA DOVE IL ROVETO ARDEVA SENTE LE PAROLE DEL SIGNORE CHE GLI DICONO : “IO SONO IL DIO DI ABRAMO ,ISACCO E GIACOBBE”;QUINDI SE DIO STESSO DICE DI ESSERE IL DIO DI QUEI PADRI GIA’ DEFUNTI E’ CERTO CHE LE LORO ANIME STAVANO CON DIO E VIVEVANO ANCORA PRESSO DIO,SOLO IL LORO CORPO INFATTI ERA MORTI, COME DICE ANCHE GIOBBE NELLA SUA MALATTIA MORTALE CHE VIENE POI GUARITA DA DIO:” UN GIORNO IO VEDRO’ IL SIGNORE CON I MIEI OCCHI;INTENDEVA DOPO LA SUA MORTE PERCHE’ PENSAVA CHE LA SUA BRUTTISSIMA MALATTIA LE STAVA TOGLIENDO LA VITA. ANCHE SU ENOCH ED ELIA VI STA LA RISPOSTA CHE I MORTI NON MUOIONO MA VIVONO PERCHE QUESTI 2 PROFETI ADDIRITTURA NON MORIRONO NEMMENO CON IL CORPO PERCHE’ CAMMINARONO CON DIO E DIO LI RAPI’ NEL CIELO(CHE SAREBBE ,NEL LIMBO ANCHE CHIAMATO DALLO STESSO GESU’, IL SENO DI ABRAMO). VI E’ ANCHE LA STORIA DEI MACCABBEI CHE COMFERMA CHE I PROFETI ERANO VIVI E DI SAMUELE CHE PARLA DALL’ALDILA’ CON SAULO RE PROFETIZZANDOGLI LA SUA MORTE E QUELLA DEI SUOI FIGLI IL GIORNO DOPO IN BATTAGLIA. NEI MACCABBEI SI LEGGE CHE GIUDA DETTO IL MACCABBEO RACCONTA AI SUOI SOLDATI ISRAELIANI COME GLI APPARVE IL GIUSTO SOMMO SACERDOTE ONIA A FARGLI VEDERE COME IL GRANDE PROFETA DI ISRAELE, GEREMIA, STAVA PREGANDO PER GLI ISRAELIANI,E GLI CONSEGNO UNA SPADA CHE LO AVREBBE AIUTATO A SCONFIGGERE I NEMICI D’ISRAELE.
ALLORA VEDENDO CHE GESU’ RISPOSE BENISSIMO ANCHE AI SADDUCEI I FARISEI SI RIUNIRONO IN GRUPPO PER DOMANDARGLI TRAMITE UN UOMO: MAESTRO QUAL’E’ IL PIU’ GRANDE DEI COMANDAMENTI . E GESU’ RISPOSE : AMERAI IL SIGNORE TUO DIO CON TUTTO IL CUORE , CON TUTTO IL TUO SPIRITO E CON TUTTA LA TUA ANIMA,QUESTO E’ IL PIU’ GRANDE ED IL SECONDO COMANDAMENTO E ‘ SOMIGLIANTE AL PRIMO:AMERAI IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO. IN QUESTI 2 PRECETTI RISIEDE TUTTA LA LEGGE ED E LA VITA SANTA DEI PROFETI.
GESU’ ALLORA DOMANDO’ AI FARISEI : CHE DITE VOI DEL MESSIA DI CHI E’ FIGLIO? E I FARISEI RISPOSERO: DI DAVIDE, E GESU’ PROSEGUE , COME E’ ALLORA CHE DAVIDE STESSO DICE SPINTO DALLO SPIRITO SANTO:IL SIGNORE HA DETTO AL MIO SIGNORE :SIEDI ALLA MIA DESTRA AFFINCHE ‘ IO PONGA I TUOI NEMICI A SGABELLO DEI TUOI PIEDI?
SE DUNQUE DAVIDE LO CHIAMA IL MIO SIGNORE COM’E ‘ CHE VOI DITE ESSERE FIGLIO DI DAVIDE?
I FARISEI NON POTETTERO RISPONDERE E DA QUEL MOMENTO IN POI NON GLI FECERO PIU’ DOMANDE. GESU’ VEDENDO CHE LE DOMANDE DEI FARISEI E DEI SADDUCEI STAVANO CRESCENDO, STAVOLTA E’ LUI STESSO A PRECEDERLI E A FARGLI DAMANDE PER CONFONDERLI ,SAPENDO CHE NON CONOSCEVANO IL VERO SIGNIFICATO DELLA BIBBIA , PERCHE’ NON AVEVANO LO SPIRITO SANTO IN LORO CHE LI ISTRUIVA SUL VERO SIGNIFICATO DELLE SCRITTURE. LI VUOLE METTERE A SOGGEZIONE ANCHE PER NON ESSERE IMPORTUNATO MAI PIU’ DALLE LORO CAPZIOSE DOMANDE. MOLTI DI NOI ABBIAMO LETTO COME LO STESSO ARCANGELO GABRIELE DICE A MARIA CHE CONCEPIRA’ UN FIGLIO CHE DOVRA’ CHIAMARE GESU’ ED EGLI SARA’ SANTO E CHIAMATO FIGLIO DELL’ALTISSIMO,IL SIGNORE DIO GLI DARA’ IL TRONO DI DAVIDE SUO PADRE E REGNERA’ NELLA CASA DI GIACOBBE PER SEMPRE. QUI GABRIELE CI DA IL VERO SIGNIFICATO DI QUELLO CHE VUOLE DIRE GESU’ AI FARISEI A RIGUARDO DEL MESSIA E DI DAVIDE; PRIMA DI TUTTO COME DICE SAN GABRIELE ARC. A MARIA SARA’ CHIAMATO FIGLIO DELL’ALTISSIMO E POI ANCHE FIGLIO DI DAVIDE IN QUANTO AL SANGUE DI MARIA CHE MOLTO PROBABILMENTE PROVENIVA DAL SANGUE DEI GIUDEI E DI DAVIDE E ANCHE DAL SANGUE DEI LEVITI E DEL SACERDOTE ARONNE PERCHE ERA CUGINA DI ELISABETTA CHE VENIVA DAI LEVITI. E’ MOLTO PROBABILE QUESTO IN QUANTO GESU’ DOVEVA ESSERE IL VERO ED UNICO SOMMO SACERDOTE ED IL RE DEI RE. E NOI SAPPIAMO CHE I RE DOVEVANO DISCENDERE DA DAVIDE E I SOMMI SACERDOTI DAI LEVITI. SOLO CHE CI PUO’ STARE ANCHE , IN QUANTO FIGLIO PUTATIVO DI SAN GIUSEPPE CHE PROVENIVA DA DAVIDE GESU’ ERA IL RE DEI RE E DA MARIA CHE FORSE PROVENIVA SOLO DAL SANGUE DEI LEVITI ERA SOMMO SACERDOTE; E FORSE PER QUESTO MOTIVO GESU’ DISSE AI FARISEI SE IL MESSIA ERA FIGLIO DI DAVIDE PER IL FATTO CHE DAL SANGUE FORSE NON LO ERA SE MARIA AVREBBE AVUTO COME GENITORI SOLO DISCENDENTI DEI LEVITI.
MA SE MARIA ERA ANCHE DI SANGUE GIUDEO E DI DAVIDE IL MOTIVO CHE GESU’ CHIESE AI FARISEI SE DAVIDE FOSSE VERAMENTE PADRE DEL MESSIA POTREBBE ESSERE STATO PER IL MOTIVO CHE GESU’ VOLESSE MANIFESTARE CELATAMENTE AI FARISEI LA SUA DOPPIA NATURA ,DIVINA E UMANA,QUINDI PER LA PARTE DIVINA , GESU’ ERA IL SIGNORE DI DAVIDE, E PER LA PARTE UMANA GESU’ ERA ANCHE FIGLIO DI DAVIDE COME DISSE L’ARCANGELO GABRIELE A MARIA E FORSE QUESTA E’ LA PIU’ PLAUSIBILE SPIEGAZIONE.
CAPITOLO 23
GESU’ DISSE AI SUOI DISCEPOLI DI STARE ATTENTI AI FARISEI CHE AMANO I PRIMI POSTI ED ESSERE CHIAMATI RABBI’ E SALUTATI NELLE PIAZZE PER SPIRITO DI VANAGLORIA E DI ORGOGLIO DEL PROPRIO VOLERE; NON SIA COSI’ FRA I VERI CRISTIANI PERCHE’ ALIMENTARE L’ORGOGLIO DELLA PROPRIA STIMA DEL PROPRIO IO DELLA PROPRIA VOLONTA’ E’ UNA GRANDE CATASTROFE PER L’ANIMA. LA CARNE AMA TUTTE QUESTE COSE MA LO SPIRITO ANELA A POSSEDERE LO SPIRITO SANTO E LA SUA VOLONTA’ INFINITA ED ETERNA , PERCHE’ CONOSCENDO QUESTE COSE HA CAPITO CHE LA PROPRIA VOLONTA’ NON VALE NIENTE ED E’ SOLO CAUSA DI GRANDI MALESSERI NELL’ANIMA CHE SI SVESTE DI DIO E SI AMMANTA DI TENEBRE. I FARISEI AMAVANO LA PROPRIA VOLONTA’ E TENDEVANO AD ESSERE OSSEQUIATI E AMMIRATI PER LA LORO POSIZIONE SOCIALE;AMAVANO COME AL SOLITO LE COSE DEL MONDO IL POTERE, IL DENARO COME DICE ANCHE IL VANGELO IN UN ALTRO PASSO QUANDO GESU’ PARLA DEL RICCO EPULONE SE NON SBAGLIO; IL RICCO EPULONE MANGIAVA E BEVEVA CON SODDISFAZIONE DEI SENSI DELLA GOLA MA QUESTA RICERCA DEL SODDISFARE I DESIDERI DEL PROPRIO CORPO E DEL PROPRIO IO GLI FECERO CHIUDERE TOTALMENTE IL CUORE VERSO IL POVERO LAZZARO CHE MANGIAVA COME I CAGNOLINI, DEI PEZZETTI CHE TROVAVA IN GIRO; LUI PER LA SUA CATTIVERIA FECE MORIRE IL POVERO LAZZARO DI STENTI QUANDO POTEVA NUTRIRLO ANCHE CON GLI AVANZI DELLA SUA CENA. QUANDO FINIRONO AMBEDUE , I GIORNI DELLA LORO VITA , LAZZARO SI RITROVO’ NELLE BRACCIA DEL PATRIARCA ABRAMO ED IL RICCO EPULONE ALL’INFERNO A LANGUIRE PER UN PO DI ACQUA CHE GLI STAVA SECCANDO LA GOLA E CHIEDEVA A LAZZARO DI PORTARGLI UN PO D’ACQUA. TANTO DANNARSI PER GLI AVERI DEL MONDO IN QUESTA BREVISSIMA VITA DA RINUNCIARE AI GUSTI SPIRITUALI IN QUESTA VITA E POI ETERNAMENTE NELL’ALTRA CHE SONO : L’AMORE DIVINO E LA SUA INFINITA MISERICORDIA, ,ACCONDISCENDENZA,PACE ,BELLEZZA,POTENZA, GLORIA VERA , NON QUELLA FASULLA DEGLI UOMINI CHE E’ TUTTA UNA GONFIATURA SENZA VERA CAPACITA’ DI DIMOSTRARE CHE SI E’ PIU’ GRANDI DEGLI ALTRI COME STANNO FACENDO I POLITICI E I RELIGIOSI DI OGGI CHE SONO SCESI NELL’INCAPACITA’ PIU’ ASSOLUTA DI SAPER SVOLGERE IL COMPITO FACILE CHE DIO GLI HA AFFIDATO(MOLTO SPESSO E’ SATANA CHE GLI AFFIDA QUESTI MANSIONI SE SONO FIGLI DELLE TENEBRE E VE NE SONO MOLTISSIMI NELLA CHIESA ,NELLA POLITICA E NELLA GIUSTIZIA).
GESU’ DICE DI NON CERCARE DI FARSI CHIAMARE RABBI’ PERCHE UNO SOLO E’ IL VERO MAESTRO: GESU’ , E NEMMENO PADRE , PERCHE UNO SOLO E’ IL PADRE DI TUTTI , IL SIGNORE L’ALTISSIMO;QUESTO NON VUOLE DIRE CHE NON POSSIAMO CHIAMARE IL SACERDOTE,PADRE, PERCHE GIOVANNI NELLE SUE LETTERE AI SUOI DISCEPOLI LI CHIAMA FIGLI MA GIOVANNI LI CHIAMA FIGLI, PERCHE LUI STESSO SI E’ UNITO IN MODO TOTALE A CRISTO E QUINDI SI IRRADIA DA LUI VERSO I PROPRI DISCEPOLI LA SAPIENZA DEL CRISTO CHE LO RENDE VERO MAESTRO E LA PATERNITA’ DEL PADRE CELESTE CHE LO RENDE VERO PADRE SPIRITUALE .
GESU’ CONTINUA PIU’ FORTE QUESTO SUO FORTE ZELO VERSO L’AMORE DEL PADRE E DEL VANGELO CHE INIZIA A BASTONARE L’ANIMA DEGLI IPOCRITI FARISEI E DOTTORI DELLA LEGGE , (CHE SONO OGGI I SACERDOTI , VESCOVI, RELIGIOSI,) DICENDO GUAI A VOI CHE CHIUDETE LE PORTE DELLA SALVEZZA A GLI ALTRI E NEPPURE VI ENTRATE VOI ,GUAI A VOI CHE FATE MIGLIA PER GUADAGNARE UN DISCEPOLO E POI LO FATE DIVENIRE FIGLIO DELLE TENEBRE IL DOPPIO DI VOI_, guai a voi che filtrate un moscerino ed ingoiate un cammello,guai a voi che appesantite la legge di Dio aggiungendo precetti umani e voi non volete osservarle nemmeno una minima parte, GUAI A VOI CHE DITE : “SE UNO GIURA PER IL SANTUARIO NON E’ OBBLIGATO A MANTENERE IL GIURAMENTO FATTO , MA SE UNO GIURA PER L’ORO DEL TEMPIO E’ OBBLIGATO A MANTENERLO IL SUO GIURAMENTO , COSI DIMOSTRANO QUESTI TALI CHE L’ORO PER LORO E’ MOLTO PIU’ IMPORTANTE DEL SANTUARIO PERCHE L’ORO E’ UN BENE PER POTER POSSEDERE POTERE E RICCHEZZE MA IL SANTUARIO CHE E’ UN BENE PER POTER ACCUMULARE RICCHEZZE E POTERE NEL CIELO PRESSO DIO PADRE PER LORO NON VALE NIENTE,DIMOSTRANO DI ESSERE CARNALI E NON SPIRITUALI ,INFATTI I CARNALI PENSANO SEMPRE ALLE COSE TERRENE COME COSE DI VERO VALORE MA A QUELLE CELESTI DIMOSTRANO DI DISPREZZARLE CON IL LORO PARLARE ,DICONO DI OSSERVARE I COMANDAMENTI MA LORO NON LI OSSERVANO AFFATTO NEMMENO I PIU’ PICCOLI , AL MASSIMO FANNO QUALCHE PICCOLISSIMA AZIONI DI BENE VERSO I LORO SIMILI ,GLI ALTRI FIGLI DELLE TENEBRE, ED AI VERI POVERI DEL CRISTO NEGANO TUTTO ANCHE I SACRAMENTI MOLTE VOLTE;SPESSO DICONO DI NON AVER TEMPO E LASCIANO L’INCARICO DI PORTARE LE COMUNIONI A DEI LAICI CHE NON HANNO NEMMENO LA PUREZZA PER POTER DARE LA COMUNIONE A GLI AMMALATI OLTRAGGIANDO LA SANTITA’ DI DIO,SI PRESENTANO NELL’ULTIMA ORA PRIMA DELLA SANTA MESSA E RITARDANO QUASI SEMPRE L’ORARIO DELLA SANTA MESSA , A VOLTE CAMBIANO SPESSO GLI ORARI DELLA MESSA PROVOCANDO DANNI A QUELLE ANIME CHE NON SAPEVANO O NON AVEVANO CAPITO CHE L’ORARIO ERA STATO CAMBIATO,CHIEDONO O FANNO CAPIRE CON MOLTA ASTUZIA CHE I SACRAMENTI E LE MESSE CHE LORO AMMINISTRANO NE VOGLIONO UNA PROFICUA RICOMPENSA MA NON LI USANO PER IL TEMPIO DI DIO , PARTE LI PRENDONO COME DONI NON PER DIO MA PER LO STESSI APPROPRIANDOSI DI CIO’ CHE APPARTIENE A DIO ED AL POPOLO DI DIO , I POVERI BISOGNOSI CHE BUSSANO NELLE PORTE DELLA CHIESA COME FECE LAZZARO CON IL RICCO EPULONE. GUAI A VOI , DICO IO IN CRISTO MIO SIGNORE ,SACERDOTI IPOCRITI DEDITI AI PIACERI DELLA CARNE E DEL MONDO CHE CHIUDETE I VOSTRI CUORI A DIO ED AL PROSSIMO QUESTI ERANO,SONO E SARANNO SEMPRE I VERI E PRINCIPALI COMANDAMENTI PER L’UOMO SE VUOL ENTRARE IN PARADISO DEGNAMENTE.
DICEVANO ANCHE I FARISEI IPOCRITI : CHI GIURA PER L’OFFERTA DELL’ALTARE RIMANE OBBLIGATO MA CHI GIURA PER L’ALTARE NON RESTA OBBLIGATO ; L’OFFERTA CHE PUO’ ESSERE UN GIOVENCO ,UN BUE O UN ALTRO ANIMALE ERA GRADITA AI SACERDOTI CHE NE USAVANO ANCHE PER LORO STESSI COME DICE LA LEGGE : PARTE DOVEVA ANDARE AI LEVITI; ECCO IL PERCHE DICEVANO CHE SI RIMANE OBBLIGATI PERCHE IL LORO CUORE ERA SEMPRE RIVOLTO SULLE COSE CHE ABBISOGNANO ALL’UOMO , INTERESSE PROPRIO, MA L’ALTARE CHE NON LO POSSONO MANGIARE NON ERA NIENTE , NON VALEVA NIENTE, INVECE L’ALTARE CHE ERA IL MEZZO PER CUI SI POTEVA OFFRIRE IL SACRIFICIO D’ESPIAZIONE A DIO ERA MOLTO IMPORTANTE PER DIO CHE LO BENEDICEVA SEMPRE, AFFINCHE' ANCHE IL DONO IN OFFERTA A DIO VENIVA SANTIFICATO DALL’ALTARE CHE LO CONTENEVA.IN QUESTO , LA PARTE PRINCIPALE DI TUTTE QUESTE COSE STOLTE CHE FACEVANO I LEVITI E I SACERDOTI PECCATORI CE L’AVEVA SATANA CHE VOLEVA SEMPRE FAR DISSACRARE LE COSE DI DIO ED IL TEMPIO ,LUOGO DI DIMORA DELL’ALTISSIMO, AFFINCHE' IL SIGNORE NON GUARDASSE PIU’ LE OFFERTE E LE PREGHIERE CON BENEVOLENZA MA CON DISPREZZO IN QUANTO ERANO FASULLE E FALSE;PROPRIO COME AVVIENE OGGI CON LE OFFERTE CHE SI FANNO DURANTE LA SANTA MESSA ; PORTANO TANTA SPESA PRESENTANDOLA ALL’ALTARE DI DIO MA IN REALTA’ LO FANNO SOLO PER COREOGRAFIA PER RENDERE LA MESSA UNA SPECIE DI RECITA DI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE NON SENTONO PIU’ LA REALE PRESENZA DI DIO DENTRO LA CHIESA PERCHE’ NON CI CREDONO IN VERITA’;ECCO PERCHE’ VORREBBERO SEMPRE ESSERE PAGATI SE QUALCUNO GLI CHIEDE PREGHIERE ,MESSE O I SACRAMENTI; CHI NON CREDE CHE QUESTI SONO BENI CHE AMMINISTRA DIO STESSO NON NE TIENE ALCUN RISPETTO E FINISCONO ANCHE CON IL CIBARSI DELLA COMUNIONE CON UN MARE DI PECCATI NEL CUORE SENZA IL MINIMO SCRUPOLO. DURANTE LA CONSACRAZIONE EUCARISTICA SI DISTRAGGONO TUTTI MOLTO FACILMENTE COMPRESO IL SACERDOTE CHE SE SENTE QUALCHE RUMORE SI FERMA PERCHE’ NON HA LA CAPACITA’ DI PENETRARE IN COMUNIONE STRETTA CON DIO E QUINDI SI DISTRAGGONO MOLTO FACILMENTE AD OGNI MINIMO RUMORE. CHI E’ SANTO E ‘ FORTEMENTE CONCENTRATO NELLA PREGHIERA ,NELL’UNIONE E DIALOGO CON DIO E NON LO DISTRAE NEMMENO TUTTO L’INFERNO SE LO ATTACCASSE PER DISTRARLO PERCHE’ DIO LO RENDE MURO DI BRONZO E GLI FA SENTIRE SEMPRE LA SUA PACE NEL SILENZIO DELL’AMORE DIVINO.
GESU’ APOSTROFA I FARISEI COME FECE ANCHE GIOVANNI:” RAZZA DI VIPERE, DICENDO CHE TUTTO IL SANGUE SPARSO DAI FALSI DEVOTI COME LO ERANO LORO RICADRA’ ANCHE SULLE LORO TESTE , DAL SANGUE DI ABELE FINO AL SANGUE DEL PROFETA ZACCARIA, QUESTO CI DICE CHE QUEI FARISEI ANCHE SE NON HANNO UCCISO CON LE LORO MANI QUEI GIUSTI , LI HANNO SICURAMENTE UCCISO CON IL LORO CUORE CHE ERA MOLTO PEGGIORE DEL CUORE DEGLI UCCISORI DI QUEI GIUSTI PERCHE ADESSO SI STAVANO ACCANENDO CONTRO DIO STESSO CHE OPERAVA NELL’UMANITA’ DI GESU’ IN PIENA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO NON FACENDO MANCARE SEGNI E PRODIGI CHE LUI ERA VERAMENTE IL MESSIA DEL SIGNORE;QUI LA COLPA ERA MOLTO PIU’ GRAVE PERCHE VI ERANO MOLTI SEGNI ,E MOLTA GRAZIA SI SPARGEVA SU TUTTI ANCHE SUI PIU’ GRANDI PECCATORI COME LO ERA MATTEO IL PUBBLICANO ,LA MADDALENA , MA QUEI FARISEI IPOCRITI VOLEVANO A TUTTI I COSTI BLOCCARE LA GRANDE OPERA DEL CRISTO , COSI CHIUNQUE VUOLE FERMARE LE VERITA’ ETERNE SULLA DIVINA VOLONTA’ DI LUISA CHE CONTENGONO UN MARE DI GRAZIE ED IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ PERSO DA ADAMO ED EVA SARA’ MOLTO PIU’ FLAGELLATO DEGLI ALTRI PERSECUTORI PASSATI CHE HANNO OSTACOLATO COSE CHE PORTAVANO GRAZIE MINORI. ANCHE CHIUNQUE VOLESSE OSTACOLARE IL SANTUARIO DEL DIVINO VOLERE DI PORTO EMPEDOCLE E IL GRANDE DONO DELL’ACQUA MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE COMMETTEREBBE UNA GRANDISSIMA OFFESA A DIO E SARA’ PUNITO MOLTO PIU’ SEVERAMENTE DEI TRIBOLATORI PASSATI ;SU COSTORO RICADRA’ TUTTO IL SANGUE DEI GIUSTI DA ABELE FINO AI TEMPI NOSTRI PERCHE GIUSTAMENTE CHI VUOLE NEL SUO CUORE DISTRUGGERE UN BENE ASSAI MAGGIORE DI QUELLI PASSATI E’ UNO CHE NEL SUO CUORE VUOL DISTRUGGERE TUTTO CIO’ CHE APPARTIENE A DIO ; NEL SUO CUORE VIVE SATANA IN PIENEZZA E QUESTI TALI SI CAMUFFANO SEMPRE PIU’ ABILMENTE DA VERI DISCEPOLI DI DIO. QUESTO ARGOMENTO DI GESU’ SUL CASTIGO SPETTANTE AI SUOI PERSECUTORI CI FA COMPRENDERE ANCHE LA PAROLA DETTA SEMPRE DA GESU’ RIGUARDO LA SUA VENUTA PROSSIMA, QUANDO DICE :”QUESTA GENERAZIONE NON PASSERA’ FINCHE’ NON SIA VENUTO IL FIGLIO DELL’UOMO.. SEMBRA CHE GESU’ VOLESSE FARE INTENDERE CHE LA FINE DEI TEMPI ERA IMMINENTE MA NON LO FU, COME SAPPIAMO, PERCHE QUELLA GENERAZIONE NON VIDE IL MESSIA TRIONFANTE COME LO SARA’ ALLA FINE DEI TEMPI. MA POSSIAMO PENSARE CHE GESU’ VOLESSE DIRE CHE QUELLA GENERAZIONE MALVAGIA IN QUANTO RIFIUTO’ IL VERO MESSIA PUR VEDENDO MOLTI SEGNI E L’AMORE INCREATO FATTO CARNE DOVRA’ SUBIRE IL CASTIGO DI VEDERE IL SIGNORE NELL’ULTIMO GIORNO TRIONFANTE O FORSE GESU’ VOLEVA DIRE NEL SUO PARLARE ETERNO NON TEMPORALE A QUESTA GENERAZIONE NOSTRA CHE NON PASSAVA SENZA VEDERE IL GIORNO DEL GIUDIZIO CHE NELLA SUA MENTE L’ULTIMA GENERAZIONE ERA SEMPRE PRESENTE PERCHE ‘ GESU’ IN QUANTO DIO , LE COSE LI VEDEVA SEMPRE PRESENTI PERCHE' PER DIO UN GIORNO SONO COME MILLE ANNI E MILLE ANNI SONO COME UN GIORNO . IL PARLARE ED IL VEDERE DI GESU’ ERANO COME QUELLE DI DIO , EGLI VEDEVA ,SENTIVA E ASCOLTAVA TUTTO QUELLO CHE SI ERA FATTO ,TUTTO QUELLO CHE SI FACEVA E TUTTO QUELLO CHE SI SAREBBE FATTO IN FUTURO COME SE TUTTO FOSSE UNA SOLA COSA QUINDI QUANDO PARLAVA ,PARLAVA A TUTTI E PENSAVA A TUTTI NELLA SUA IMMENSITA’ DIVINA.
GESU’ CONTINUA SU QUEST’ARGOMENTO DELL’ETERNITA’ SUA PERCHE PARLA DI GERUSALEMME CHE SARA’ RESA LA SUA CASA CIOE’ IL SUO TEMPIO UN DESERTO, E DICE CHE NON LO VEDRANNO PIU’ , FINO A QUANDO DIRANNO :”BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE”; questa frase sappiamo che gli e l’hanno detta prima della sua passione ma non si riferiva a questa Gesu’ perche’ ha detto la tua casa sara’ lasciata deserta MENTRE ANCORA IL TEMPIO SUSSISTEVA E PER ALTRI DECENNI ANCORA DOPO LA MORTE DI CRISTO. QUINDI STAVA PARLANDO DELLA GERUSALEMME FUTURA QUANDO VEDRA’ IL GRAN MONARCA TRIONFANTE E DIRANNO FORSE QUESTA FRASE DI NUOVO PERCHE CON IL GRAN MONARCA REGNERA’, CRISTO in persona che lo guidera’ in tutti i suoi atti ; non sara’ piu’ lui a vivere ma Cristo in lui ; quindi chi dice questa frase al gran monarca e come se lo dicesse anche al Cristo in lui;
MA E’ MOLTO POSSIBILE CHE QUESTA FRASE SARA’ DETTA AL RITORNO DI CRISTO DALLE NUBI. PERCHE’ DICE :” VOI NON MI VEDRETE PIU’ FINO A QUANDO NON DIRETE:”BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE” .
QUESTA FRASE : VOI NON MI VEDRETE PIU’ MI SUONA COME STESSE PARLANDO DELLA SUA MORTE E QUINDI SOLO DOPO LA SUA MORTE SI RIFERISCE L’ALTRA PARTE :”FINO A QUANDO NON DIRETE :BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE” ;CHE CI SIA PRIMA DI DIRE QUEST’ULTIME PAROLE LA FRASE :LA VOSTRA CASA SARA’ LASCIATA DESERTA” MI CONVINCE ANCOR DI PIU’ CHE STESSE PARLANDO DI UNA GERUSALEMME FUTURA E NON DI QUELLA DEL SUO TEMPO E DI UNA GERUSALEMME CHE LO AVREBBE ACCOLTO BENE INVECE QUELLA DEL SUO TEMPO LO CONDANNO’ ALLA MORTE DI CROCE.
CAPITOLO 24
GESU’ CONTINUA SULL’ARGOMENTO CHE IL TEMPIO DI GERUSALEMME SARA’ DISTRUTTO E NON RESTERA’ PIETRA SU PIETRA,E I SUOI DISCEPOLI VOGLIONO SAPERE QUANDO ACCADRANNO QUESTE COSE, E GESU’ , LI INDIRIZZA INFATTI ,NEI NOSTRI TEMPI CHE SONO APOCALITTICI;INFATTI DICE :”STATE ATTENTI CHE MOLTI VERRANNNO NEL MIO NOME DICENDO SONO IO IL CRISTO ;SENTIRETE PARLARE DI DI GUERRE E DI RUMORI DI GUERRE,NON VI ALLARMATE CHE E’ NECESSARIO CHE QUESTE COSE ACCADANO, MA NON SARA’ ANCORA LA FINE. IN EFFETTI VI SARANNO GUERRE TRA NAZIONI ,TRA REGNI ,VI SARA’ CARESTIA E TERREMOTI;TUTTO QUESTO NON SARA’ CHE L’INIZIO DEI DOLORI; ALLORA VI PERSEGUITERANNO E VI GIUDICHERANNO E VI CONDANNERANNO PER LA VOSTRA TESTIMONIANZA , NON SARETE VOI A PARLARE , MA LO SPIRITO SANTO , NON PREOCCUPATEVI QUINDI DI COSA DOVETE DIRE PERCHE SARETE ISPIRATI DA LUI. QUESTA BUONA NOVELLA , IL VANGELO , SARA’ PREDICATO IN TUTTO IL MONDO E LE NAZIONI CONOSCERANNO LA VOSTRA TESTIMONIANZA ,ALLORA VERRA’ LA FINE.
COME DICEVO PRIMA, CRISTO QUANDO PARLAVA CONTRO GERUSALEMME E CHE NON LO VEDRANNO PIU’ FINO A QUANDO NON DIRANNO:”BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE” STAVA PARLANDO PROPRIO DELLA GERUSALEMME FUTURA CHE CONOSCERA’ IL VANGELO DEL REGNO DI DIO E LA TESTIMONIANZA DEI DISCEPOLI FUTURI DEL CRISTO CHE CONVERTIRANNO TUTTE LE NAZIONI ANCHE ISRAELE CHE ANCORA OGGI E’ ANCHE DI RELIGIONE EBRAICA PER UNA PARTE CONSIDEREVOLE,IL GRAN MONARCA PRENDERA’ POSSESSO DI MOLTE NAZIONI E CON IL GRANDE PAPA, GOVERNERA’ NELLA PACE , FACENDO CONOSCERE IL VANGELO DEL REGNO DI DIO A TUTTI I POPOLI CON LA SUA AUTORITA’ E SANTITA’ E QUELLA DEL GRANDE PAPA E VI SARA’ UN SOLO GREGGE ED UN SOLO PASTORE COME DICONO I PROFETI . CHIUNQUE VERRA’ A DIRVI SONO IL CRISTO E’ UN IMPOSTORE PERCHE CRISTO VERRA’ NELL’ULTIMO GIORNO DALLE NUBI ,VI SARANNO TANTISSIMI FALSI PROFETI CHE GIA’ VEDIAMO E CHE DIRANNO DI VEDERE LA MADONNA , DI PARLARE CON GESU’ E FARANNO ANCHE MOLTI PRODIGI PER MANO DEI DEMONI , MA VOI NON LI SEGUITE , PERCHE I VERI SANTI DI CRISTO ADESSO SONO STATI MESSI NEL NASCONDIMENTO PERCHE SONO POCHISSIMI, E I FALSI PROFETI INVECE SONO MOLTISSIMI , E STANNO FACENDO GIA’ MOLTI PRODIGI, QUINDI IL CRISTO , QUELLI VERI PER ORA NON LI ESPONE, ANCHE PERCHE LI VUOLE DIVIDERE DAI FALSI, CIOE’ LI VUOLE RENDERE DIVERSI , PERCHE' IN QUESTO MOMENTO SATANA STA INGANNANDO FACENDO MOLTI PRODIGI , E SE ANCHE I VERI FACESSERO MOLTI PRODIGI VI SAREBBE PIU’ CONFUSIONE E LA GENTE NON SAPREBBE A CHI CREDERE; ALLORA IL CRISTO STA FORMANDO I SUOI DANDOGLI DONI DI GRANDE SAPIENZA PIU’ CHE DI FARE MIRACOLI, PERCHE' LA GRANDE SAPIENZA E’ PIU’ INDICATIVA CHE SI E’ VERAMENTE DI CRISTO ,CHE IL FARE TANTI PRODIGI E RESTARE IGNORANTI DELLE SCRITTURE E DELLA CONOSCENZA DI DIO ,RICORDATEVI DI PIETRO E GIOVANNI QUANDO GLI SCRIBI RIMASERO CONFUSI DELLA LORO SAPIENZA PERCHE' PRIMA LI CONOSCEVANO COME PERSONE INCOLTE ED IGNORANTI DELLA PAROLA DI DIO.CRISTO HA DATO ANCHE UN GRANDISSIMO RICHIAMO ALLA CONVERSIONE CON I VERI VEGGENTI DI MEDJUGORJE E LA PAROLA DELLA MADRE SUA CHE STA GIRANDO IL MONDO INTERO ;LA PAROLA DI MARIA E’ PIU’ PENETRANTE DI UNA SPADA AFFILATA CHE ENTRA FIN NELLA MIDOLLA DELLE OSSA E NON RITORNA SENZA AVER SEMINATO UN SEME DI SALVEZZA; ECCO L’ARMA DI CRISTO CONTRO TUTTE QUELLE FALSE APPARIZIONE MARIANE CHE SONO VENUTE DOPO MEDJUGORJE , SONO TUTTE FALSE ,PERCHE' AI TEMPI NOSTRI CHE VIVIAMO NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE DIO NON HA BISOGNO DI MANDARE MARIA IN TUTTE LE REGIONI E LE CITTA’ DEL MONDO PERCHE ANCORA LEI STA PARLANDO TUTTI I GIORNI ALLA SUA VEGGENTE MARIJA PAVLOVIC E DA IL MESSAGGIO OGNI MESE A TUTTO IL MONDO ;PERCHE' DOVREBBE RIPETERSI DI QUA E DI LA SE BASTA SOLO MEDJUGORJE PER AMMAESTRARE TUTTE LE GENTI DEL MONDO ? NON SAREBBE SUPERFLUO ? ,INFATTI LA MADONNA CI HA AVVISATI PRIMA, DICENDO: “QUESTA E’ L’ULTIMA APPARIZIONE CHE IO FACCIO “ E SICCOME IL GIORNO DOPO E DOPO ANCORA HA DATO ANCORA MESSAGGI APPARENDO A MARIJA E AD IVANKA VUOL DIRE CHE INTENDEVA DIRE QUESTI SONO GLI ULTIMI VEGGENTI CHE HO SCELTO FINO ALLA FINE DEI TEMPI ;SARA’ MEDJUGORJE L’ULTIMA APPARIZIONE MARIANA NEL MONDO; ORA VOLEVO ANCHE FAR NOTARE CHE TUTTI QUELLI CHE DICONO : VERRANNO LE GUERRE E VERRA' LA FINE , NON DICONO LA VERITA’, PERCHE' GESU’ DICE, CHE VERRANNO LE GUERRE, MA SARA’ L’INIZIO DEI DOLORI E QUANDO QUESTO VANGELO SARA’ CONOSCIUTO IN TUTTO IL MONDO ALLORA DOPO SI CHE VERRA’ LA FINE , MA NON DICE SUBITO DOPO CHE TUTTI CONOSCERANNO QUESTO VANGELO E NOI SAPPIAMO ANCHE DALLE LETTERE DEL NUOVO TESTAMENTO E DA GESU’ STESSO CHE PRIMA DEVE ESSERE POSTO L’ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE NEL LUOGO SANTO DI CUI PARLA IL PROFETA DANIELE E DICE ANCHE CHE SARA’ RIMOSSO IL SACRIFICIO PERPETUO COSA CHE ANCORA NON ESISTE UNA SANTA MESSA PERPETUA COME SAPPIAMO. QUANDO GORVENERANNO IL GRAN MONARCA ED IL GRANDE PAPA LORO METTERANNO LA SANTA MESSA PERPETUA CIOE’ 24 ORE SU 24 , IN CONTINUAZIONE UNA MESSA DOPO L’ALTRA SENZA INTERRUZIONE ,QUANDO POI L’ANTICRISTO AVRA’ COMPIUTO L’ETA’ DI GESU’ SUI 30 ANNI, PERCHE' VORRA’ SCIMMIOTTARE IL CRISTO , ALLORA UCCIDERA’ QUESTI DUE GRANDI PROFETI CHE L’APOCALISSE NE PARLA COME I 2 ULIVI ,I 2 CANDELABRI CHE STANNO DAVANTI ALLA GLORIA DI DIO E NEL MOMENTO CHE LUI AVRA’ RICEVUTO POTERE NON DURERA’ PIU’ DI 3 ANNI E MEZZO E SARA’ DISTRUTTO DALLA BOCCA DELL’AGNELLO,PASSERANNO CIRCA 40 GIORNI COME DICE DANIELE E SARA’ LA FINE DEI TEMPI ,LA VENUTA DEL CRISTO CHE SARA’ ANNUNCIATA DAL SUO SEGNO IN CIELO CHE E’ LA SANTA CROCE. QUESTO LO DICO , PER TUTTI GLI ERETICI E QUELLI CHE NON CREDONO ALLA CROCE COME UN SEGNO CHE DIO HA BENEDETTO ED HA SCELTO PER DISTRUGGERE IL REGNO DI SATANA,LA CROCE ANNUNCERA’ INFATTI LA VENUTA DEL CRISTO DALLE NUBI ,QUINDI DIO AMA QUESTO SEGNO E LO HA RESO POTENTE CONTRO I DEMONI E CONTRO LA MORTE ,E GESU’ STESSO , AVVALORA LA CROCE DICENDO: CHI NON PRENDE LA PROPRIA CROCE E NON MI SEGUE NON PUO’ ESSERE MIO DISCEPOLO; VI E’ ANCHE UNA PAROLA NEGLI ANTICHI PROFETI, NON SONO SICURO SE E’ DI ZACCARIA PROFETA O EZECHIELE CHE DICE :”SEGNA CON IL TAO TUTTI I GIUSTI E NON LI TOCCARE CON CASTIGHI”; IL TAO E’ UNA CROCE A FORMA DI T ; LA CROCE DUNQUE E’ VOLUTA DAL PADRE COME UN SEGNO DI SALVEZZA , DI PERDONO COME QUEL SEGNO CHE SI FECE SULLE STIPITI E SULL’ARCHITRAVE DELLE PORTE DEGLI EBREI CON IL SANGUE DELL’AGNELLO PASQUALE CHE DAVA IL SEGNALE ALL’ANGELO STERMINATORE DI NON TOCCARE I PRIMOGENITI DEGLI EBREI IN EGITTO AL TEMPO DI MOSE’
Esodo 12,21-34
21 Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate e prendete degli agnelli per voi e per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua.22 Poi prenderete un mazzetto d'issopo, lo intingerete nel sangue che è nel catino, e con il sangue che è nel catino spruzzerete l'architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi uscirà dalla porta di casa sua fino al mattino. 23 Poiché DIO passerà per colpire gli Egiziani; quando però vedrà il sangue sull'architrave e sui due stipiti, l'ALTISSIMO passerà oltre la porta e non permetterà al distruttore di entrare nelle vostre case per colpirvi.
Gesu’parlando della sua venuta dice la frase: “dov’e’ il cadavere la si raduneranno anche gli avvoltoi”,questa frase vuol dire che dove e’ morto il Signore , si raduneranno verso la fine dei tempi i piu’ grandi figli delle tenebre per oscurare la grande luce che in questa santa citta’ ha dimorato nel passato ,nel presente e nel futuro, lavata dal sangue dei profeti,dei giusti e del giusto fra i giusti , Gesu’ nostro Signore , e anche dai 2 Candelabri (Enoch ed Elia) ,che saranno uccisi dove e’ morto il loro Signore , dice l’Apocalisse.
satana vuole sempre agire dove ha agito il Signore perche’ sa che da li' partono numerose grazie , quindi dove vi e’ una grande fonte di luce , lui ci piazza una grande fonte di tenebre ed e’ quello che vediamo a Roma , a san Giovanni Rotondo, a Medjugorje ed in Israele specialmente. Come fu al tempo del diluvio cosi’ sara’ ai nostri giorni ; una gran massa di infedeli, increduli delle profezie dei santi e di Medjugorje sta cadendo dentro la fossa che si sono scavati con le loro mani ;le profezie dei Santi avvisano il mondo della corsa pazza che sta facendo verso la distruzione totale e con tutto cio’ , che i segni predetti dal Cristo sono passati e si susseguono con la crisi finanziaria e dei mercati e del lavoro, ecco che la massa di infedeli dormono sogni tranquilli, ignari del pericolo incombente che grava sulle loro teste ; il male vi sta divorando siete diventati tristi ,afflitti,paurosi, ,carnali e senza cuore ed ignoranti delle cose di Dio ; inseguite la magia ,la stregoneria come fonti ispirative e salutari e invece vi stanno derubando dei vostri soldi lasciandovi ciechi e nudi delle cose di Dio; avete tempo sempre per i divertimenti e le gite ma mai per la confessione,la messa ,la preghiera,ed i pellegrinaggi; vi ubriacate e drogate diventando come larve bianche e pallide ; dite che avete scoperto la vera felicita’ con la droga e pure non vi reggete in piedi ; adesso che arrivano i castighi di Dio vi sembrera’ un gioco divertente per uccidere anche voi gli altri che avete odiato e le altre razze che avete conosciuto ; ma guai enormi cadranno su di voi da desiderare la morte che fuggira’ da voi ; svegliatevi e ritornate alla casa del Padre perche’ mancano solo pochissimi anni 1,2 o forse tre e poi l’atomica colpira’ il mondo ed entrerete nell’incubo che satana vi ha preparato; non seguite i potenti che stanno tutti nelle mani di satana ,ma i piccoli politici ,gli umili , gli altri che vi ho appena detto sono lupi divoratori che gia’ vi stanno sbranando molto rapidamente , e se scegliete ancora questi partiti forti vi daranno il colpo finale , io ve l’ho detto :” svegliatevi perche manca poco " .
Capitolo 26
GESU’ PREANNUZIA LA SUA PROSSIMA PASSIONE , MORTE E RISURREZIONE. NELLA CASA DI SIMONE IL LEBBROSO A BETANIA SI RIUNIRONO GESU’ CON I SUOI E SI AVVICINO’ UNA DONNA PROBABILMENTE MARIA MADDALENA CHE GESU’ AVEVA LIBERATO DA SETTE DEMONI E CHE PROBABILMENTE PRIMA L’AVEVA LIBERATA DA UN DEMONE CHE CHIAMO’ ALTRI SETTE DEMONI PEGGIORI DI LUI(DALLE RIVELAZIONI DI SANTA KATERINA EMMERICK )E LA CONDIZIONE DI MARIA DIVENNE PEGGIORE DELLA PRIMA COME DISSE GESU’ IN UNA DELLE SUE LEZIONI DI VITA;GIUDA ISCARIOTA LA RIMPROVERO’ DI AVERE SPERPERATO UN VASO D’UGUENTO DI PROFUMO PREZIOSO NEL CAPO E NEL CORPO DI GESU’ ; MA GESU’ LA DIFESE , PERCHE’ GIUDA E POI GLI APOSTOLI AVEVANO VISTO L’AZIONE BUONA E GIUSTA DI MARIA CHE FU' ISPIRATA DALLO SPIRITO SANTO , COME UN AZIONE DI SPERPERO , A DANNO DEI POVERI ,MA GESU’ RICORDO’ A TUTTI LA GRANDE POTENZA DI DIO ,CHE PUO’ DARE AI POVERI TUTTO QUELLO CHE MANCA , QUANDO E COME VUOLE , MA IL PROFUMO ERA STATO PREPARATO DA DIO PER UNGERE ANZI TEMPO IL REDENTORE E PROFUMARLO COME AZIONE DI RIPARO PER TUTTI GLI SPUTI ,GLI OLTRAGGI CHE AVREBBE RICEVUTO IN SEGUITO ED ANCHE COME PROFUMO PER IL GIORNO DELLA SUA SEPOLTURA;LA MADDALENA ORMAI NON GUARDAVA PIU’ ALLE COSE DEL MONDO E CERCAVA DI USARLE PER RINGRAZIARE DI TUTTO CUORE IL SUO REDENTORE,QUESTA PROBABILMENTE FU' LA SECONDA VOLTA CHE USO UN PROFUMO COSTOSO PER ONORARE GESU’ ;LA PRIMA VOLTA FU DAVANTI A SIMONE E I FARISEI CHE SEDETTERO A PRANZO CON GESU’, E SIMONE PENSAVA NEL SUO INTERIORE CHE GESU’, SE FOSSE STATO UN VERO PROFETA AVREBBE SAPUTO CHE CHI AVEVA DAVANTI ERA UNA PECCATRICE E SI SAREBBE ALLONTANATO DA LEI, MA GESU’ DISSE A SIMONE CHE CHI HA AMATO MOLTO GLI VERRA’ PERDONATO MOLTO; GIUDA ERA UN DEMONIO PROVOCAVA SEMPRE GLI ALTRI AD USCIRE DALLA VOLONTA’ DI DIO PER QUESTO ERA STATO MESSO DA SATANA A FIANCO DI GESU’ E DEGLI APOSTOLI PER CONFONDERE QUALCUNO DI LORO E POI ANCHE TRADIRLI;APPENA SUBI’ QUESTO PICCOLO RIMPROVERO , GIUDA USCI’ PER VENDICARSI E TRADIRE GESU’ PER POCHI DENARI D’ARGENTO ,30 PER L’ESATTEZZA ,NON POTENDO PRENDERSI IL DENARO CHE SI SAREBBE RICAVATO DALLA VENDITA DEL PROFUMO DI MARIA SI VOLLE VENDICARE IN QUESTO MODO; IL VOLERLA AVERE SEMPRE VINTA SU GLI ALTRI E’ IL TIPICO COMPORTAMENTO DEI FIGLI DELLE TENEBRE CHE VOGLIONO A TUTTI I COSTI PREVALERE SU GLI ALTRI CON OGNI MEZZO; GIUDA OLTRE A CIO’ , FECE UN'ALTRA BRUTTISSIMA AZIONE, SI COMUNICO’ INDEGNAMENTE DEL CORPO E DEL SANGUE DI CRISTO SENZA NESSUNA PIETA’ O SCRUPOLO , E LA GRANDISSIMA CATTIVERIA DI QUEST’UOMO, ERA ASSAI MAGGIORE CHE NEGLI ALTRI FALSI DISCEPOLI CHE INVECE USCIRONO DALLA VITA DI GESU’ PRIMA DI LUI NEL DISCORSO DELL’EUCARISTIA CHE GESU’, TENNE VICINO AL LAGO DI TIBERIADE QUANDO SI PARAGONO 'ALLA VERA MANNA DISCESA DAL CIELO E AVEVA DETTO, CHE CHI NON SI SAREBBE NUTRITO DEL SUO CORPO E DEL SUO SANGUE NON AVREBBE AVUTO LA VITA ETERNA ;SEMBRA CHE QUESTO DISCORSO DELL’EUCARISTIA FA TREMARE MOLTO LE TENEBRE PERCHE ‘ CON QUESTO ARGOMENTO , GESU’ RIUSCI’ AD ALLONTANARE TUTTI I FALSI DISCEPOLI CHE LO VOLLERO SEGUIRE PER FORZA GUIDATI DA SATANA ; ADESSO CHE L’EUCARISTIA SI ERA REALIZZATA A PIENO , E’ GIUDA IL DEMONIO , CHE ESCE DALL’APOSTOLATO , MA LO FA TRADENDO IL MESSIA; CHE GIUDA SIA ANDATO ALL’INFERNO NON C’E’ ALCUN DUBBIO PERCHE GESU’ DICE DI LUI , CHE E’ IL FIGLIO DELLA PERDIZIONE , UN DEMONIO, disse anche : “meglio per lui non fosse mai nato“ ,ED INOLTRE DOPO LA SUA MORTE CHE FU’ TREMENDA E MALEDETTA FU’ SOSTITUITO DA MATTIA CHE PRESE IL SUO POSTO. DURANTE L’ULTIMA CENA GIUDA MANIFESTA LA SUA GRANDISSIMA PERVERSITA’ TIPICA DEGLI IPOCRITI FREDDI E CRUDELI DICE A GESU’ :SONO FORSE IO MAESTRO CHE TI TRADIRO’; QUEST’UOMO E’ MOLTO CRUDELE E FREDDO AVEVA DETTO ALLA MADDALENA RIMPROVERANDOLA ASPRAMENTE CHE IL PROFUMO SI SAREBBE POTUTO VENDERE PER UNA BUONA SOMMA DI DENARO E DATO AI POVERI , COSA CHE INVECE ERA FALSA PERCHE’ A LUI GLI IMPORTAVA DEI SOLDI E NON DEI POVERI PERCHE ERA UN LADRO E RUBAVA DALLA BORSA DEI POVERI CHE LUI STESSO CUSTODIVA;ADESSO NON SI VERGOGNA NEANCHE UN PO DI VOLER APPARIRE UN GIUSTO FACENDOSI IMPAVIDO A DOMANDARE SE FOSSE FORSE LUI IL TRADITORE, BEN SAPENDO CHE GIA’ ERA ANDATO DAGLI SCRIBI E FARISEI PER CONSEGNARLO A LORO APPENA NE AVEVA L’OPPURTUNITA’. DA UNA RIVELAZIONE DI SANTA CATERINA DI GENOVA, GIUDA STA SOTTO SATANA COME POLTRONA E QUESTO FU IL CASTIGO RISERVATO AL PESSIMO APOSTOLO TENEBROSO CHE VOLLE PER FORZA SEGUIRE IL MAESTRO A FINI DI LUCRO E NON A FINI DI VERA E SINCERA CONVERSIONE , COSI’ SARA’ DEI MOLTI SACERDOTI ,RELIGIOSI E FALSI DEVOTI DELLA CRISTIANITA’ SARANNO MESSI NEI POSTI PIU’ TREMENDI DEL REGNO DI SATANA.
L’EUCARISTIA CHE E’ IL CIBO CHE CI UNISCE AL CORPO MISTICO DEL CRISTO E PER I FIGLI DELLE TENEBRE LA CONDANNA DELLA LORO SEPARAZIONE ETERNA DAL CORPO MISTICO DEL CRISTO, ECCO PERCHE' DIO ONNIPOTENTE SIA NEL DISCORSO DI GESU’ SUL VERO PANE DISCESO DAL CIELO E SIA SULL’ATTUALIZZAZIONE DELL’EUCARISTIA CACCIA VIA I MALVAGI CHE SI PRESENTANO ALLA CENA PASQUALE DELL’AGNELLO( E DIO DISSE A MOSE’ CHE NESSUN IMPURO SI ACCOSTI ALLA CENA PASQUALE MA GIUDA IMPURISSIMO E I SACERDOTI E I FALSI DEVOTI SI ACCOSTANO CON GRANDE AUDACIA PER LA LORO ETERNA CONDANNA MA COME USCI GIUDA ANCHE GLI ALTRI SACRILEGHI USCIRANNO NELLA LORO FALSA VITA DEVOTA , DALLA CHIESA DI DIO E CADRA’ LA LORO MASCHERA IPOCRITA FRA POCO;
GESU’ BUONO , DICE A GLI APOSTOLI CHE FRA POCO LE PECORE SARANNO DISPERSE , MA LI CONFORTA CON IL DIRE ANCHE CHE LO VEDRANNO IN GALILEA, COME AVVENNE DIFATTI DOPO LA SUA RISURREZIONE ED ANCHE PRIMA , NEL CENACOLO,(QUESTA APPARIZIONE NEL CENACOLO PROBABILMENTE AVVENNE SEMPRE PER LE PREGHIERE ONNIPOTENTI DELLA MADRE SUA VISTO CHE GESU’ AVEVA DETTO CHE LO AVREBBERO INCONTRATO IN GALILEA). IL POVERO PIETRO VUOLE ASSICURARE GESU’ DEL SUO GRANDE AMORE CHE NON L’AVREBBE MAI LASCIATO SOLO MA NON SI RENDE CONTO CHE SE IL SUO SPIRITO AMAVA TANTO GESU’ IL SUO CORPO ANCORA ERA MOLTO INCOSTANTE E DEBOLE E FINI PER RINNEGARLO TRE VOLTE DI SEGUITO, COSI ANCHE GLI ALTRI AMATI APOSTOLI LO ABBANDONARONO TRANNE UNO ,GIOVANNI , CHE RIENTRO IN SE E FU PRESENTE ALLA TREMENDA PASSIONE DI GESU’ ;COSI’ ANCHE TANTI CRISTIANI , SOCCOMBERANNO ALLA VISTA DELLA TRIBOLAZIONE ,E LA FORZA LA TROVERANNO NELLA PASSIONE DEL CRISTO E NELLA SUA FELICISSIMA RISURREZIONE DAI MORTI, LA MORTE E’ VITA ETERNA PER I VERI CRISTIANI CHE TROVANO GRAZIA E FORZA IN QUELLA DEL LORO MAESTRO E PRECURSORE ;LA CROCE E’ VITTORIA STUPENDA E GRANDIOSA , SU TUTTI I NOSTRI NEMICI SE AMATA ED APPREZZATA; CI PORTERA’ ALLA DESTRA DI GESU’ NELL’ALTO DEI CIELI E GRAZIE SU GRAZIE SCENDERANNO SU GLI ALTRI CHE SONO SULLA TERRA E NEL PURGATORIO. GESU’ CI INSEGNA IL MODO COME VINCERE LA PAURA DICENDO :NON VEDO L’ORA DI BERE IL CALICE CHE IL PADRE MI HA DATO DA BERE , E QUANDO PIETRO LO VOLEVA DISTOGLIERE DA QUESTO IMPAVIDO SENTIMENTO DI MORIRE PER TUTTI , GESU’ LO APOSTROFO’:” VADE RETRO SATANA” ,NOI DOBBIAMO AMARLA LA CROCE ,SOPPORTARLA SEMPRE , PERCHE AL MOMENTO CHE NON LA SOPPORTIAMO PIU’, DA LEGGERA DIVENTA PESANTISSIMA , IMPOSSIBILE DA SOPPORTARE PERCHÉ GESU’ LA LASCIA A NOI INTERAMENTE SE NON LA ACCETTIAMO,E CI SCHIACCERA’ FINO A QUANDO NON RITORNIAMO INDIETRO PER RIPRENDERCELA CON IMMENSO AMORE E DEVOZIONE PERCHE' LA CROCE DEI GIUSTI E ‘ LA SANTISSIMA VOLONTA’ DEL SIGNORE CHE CI VUOL ARRICCHIRE DI IMMENSE GIOIE PER NOI E PER GLI ALTRI FRATELLI .
FINE
IL SACRO CUORE --
RIVELAZIONI A S. MARGHERITA M. ALACOQUE
IMPRIMI POTEST
P. JOSEPHUS FILOGRASSI S. J
Preap. Prov. Rom.
Romae, die 2 ottob. 1927
IMPRIMATUR
+ANTONIUS M. JANNOTTA
Episcopus Sorae, Aquini et Pontiscurvi
Sorae, 20 oct. 1927
GIORNO PRECEDENTE (AL 1° GIUGNO)
I.
La Santa riceve da Gesù Cristo l'in carico d'insegnarci ad amare l'adorabile suo Cuore.
- Nostro Signore fece un giorno a lei udire queste parole: « Io voglio che tu mi serva di strumento per attirare i cuori all'amor mio. - Non posso intendere, o mio Dio, come si possa ciò fare, ella ri spose. Ed egli: Per la mia onnipotenza, la quale ha fatto il tutto dal nulla. Non di menticarti, mai del tuo niente, e come tu sei la vittima del mio Cuore e devi essere però sempre disposta ad immolarti per la verità. Laonde il mio amore non rimarrà oziosa in te, ma sempre ti fara operare o patire; senza pretensione di ascriverne la minima parte a tuo conto; di quel modo che il lavoro punto non appartiene allo Strumento onde l'artefice si servì per compierlo. Ma in cambio tu possederai, come ti ho già promesso, i tesori del mio Cuore, con facoltà di usarne a tuo grado in favore delle anime ben disposte. Tu non devi punto appropriarti queste grazie, nè con riserva, distribuirle agli altri; poichè a me piacque servirmi del tuo cuore, come di canale per diffonderle giusta i miei disegni nelle ani me, molte delle quali saranno per tal ma niera ritratte dall' abisso di perdizione, con te io ti farò vedere in appresso ».
Delle quali grazie risovvenendosi la Beata, scriveva: « Quando il Signore mi im pegnò in modo speciale all'amore del suo sacro Cuore, mi mostrò insieme quanto avrei da soffrire per questo amore, e come le grazie apparecchiatemi non erano tanto per me, quanto per coloro ch'egli a me menerebbe, ai quali io dovrei semplicemente rispondere ciò ch'egli mi porrebbe in mente; mentre egli vi applicherebbe l'unzione della sua grazia, con che attirar molti cuori al l'amor suo ».
II. Mirabile contrasto fra Gesù e la sua, Sposa.
- Ci volle l'autorità divina per indurre la Beata ad accettare il sublime ufficio impostole. « Ohimè, Dio mio, escla mava ella, io sento la mia fiacchezza, temo di tradirvi e di veder troppo male in sicuro i vostri doni presso di me. Oh l’unico amor mio, perchè non mi lasciate voi nella vita comune alle Figlie della Visitazione? Mi avete forse menata in questo luogo a per derrni? Tali preziose grazie concedete a quelle anime elette che vi corrisponderanno, glorificando voi assai meglio; mentre io non faccio che resistervi. Per me non vo glio altro che la vostra croce e il vostro amore: tanto mi basta per esser buona re ligiosa, ciò che io solo desidero ». Ma il divino, Signore le rispose: « Com battiamo, figliuola mia; io ne sono conten to; ma vedremo poi di chi sarà la vittoria, se del Creatore o della creatura, della forza o della debolezza, della onnipotenza o della impotenza ». Le quali parole, dice la Beata, mi posero in gran confusione; quindi egli soggiunse: « Sappi che io non mi tengo punto offeso da tutti questi contrasti ed opposizioni che tu mi fai per obbedienza; ma voglio che tu apprenda come io sono il padrone assoluto de' miei doni e delle mie creature, nè cosa può al mondo impe dirmi di compiere i miei disegni ». Altre volte il Signore le disse ancora: « Io regnerò malgrado de' miei nemici, e verrò a termine del disegno a cui ti ho scelta, per quanti facciano sforzi gli oppo sitori. Passeranno il cielo e la terra; ma le mie parole non rimarranno senza effetto». Quindi la Beata coll'ordinaria sua fiducia: «O Salvator mio amabilissimo, quando dunque verrà questo felice momento! Intanto affido a voi la cura di difendere la vostra causa, mentre io patirò in silenzio ».
III. Preghiera al sacro Cuore, per in tercessione di Maria.
- O santissima, amabilissima e gloriosissima Vergine Madre di Dio, Madre nostra diletta, signora ed avvocata, eccoci di comune accordo pro strati ai vostri piedi per rinnovare il voto di nostra fedele servitù inverso di Voi, e per supplicarvi che ci offeriate come cosa vostra, ci dedichiate, consacriate; immoliate al Cuore adorabile di Gesù; noi con quanto siamo, con quanto faremo, con quanto patiremo senza veruna riserva; perchè non vogliamo avere altra libertà fuori di amar lui, altra gloria fuori di appartenere a lui quali schiavi e vittime del puro, amor suo!
GIORNO I
l. Il Divin Cuore cominciasi a mani festare alla Santa.
- Stava la santa Mar gherita Maria preparandosi nel ritiro alla religiosa sua professione, quando nostro Signore, dopo venuto a lei in Sacramento, così le parlò: « Ecco la piaga del mio co stato, dove tu devi fare l'attuale e perenne tua dimora; qui potrai conservare la bianca stola dell'innocenza ond' io ti ho rivestita l'anima, affinchè tu viva ormai solo della vita dell'Uomo-Dio; viva come, non vivendo più, affinché io viva perfettamente in te: o peri come non operando più, ma, operi io in te, perchè io voglio esserti ogni cosa. Sia tua impresa l'amare ed il patire ciecamente; un sol cuore, un amore solo, un solo Dio »...
Udite queste parole la Santa scrisse col proprio sangue la seguente protesta di amore: «Io, meschino e miserabile niente, pro testo di sottomettermi e sacrificarmi a quanto egli richiede da me, immolando il mio cuore al compimento del suo beneplacito, senza riserbarmi altro interesse tranne la sua glo ria e il puro amor suo, al quale io consacro tutto il mio essere e tutti gl' istanti di mia vita. Io sono del mio Diletto per sempre, sua serva, sua schiava, sua creatura, poichè egli è tutto mio, e io sono sua sposa indegna, suor Margherita Maria, morta al mondo. Tutto di Dio, niente di me; tutto a Dio, niente a me; tutto per Iddio, niente per me! »
II. Il Cuor di Gesù, giardino di deli zie, libro di vita, abisso incomprensi bile.
- Ora la Beata ci narra così alcune delle grazie onde il Signore la favorì.
«Una volta mi sentii l'anima in doloro sissima agonia, quando nostro Signore, onorandomi di sua visita, mi disse: Entra, figliuola mia, in questo delizioso giardino, per avvivare l’anima tua languente. E io ne vidi quel sacro Cuore adorno di un in cantevole varietà di fiori, tutti di ammira bile bellezza; nè osando io, dopo averli considerati, appressarvi la mano, egli disse: Tu puoi coglierne a tuo grado. - O dolce mio Salvatore, risposi gettandomi ai suoi piedi, non voglio altri fiori che voi, il quale mi siete un mazzetto di mirra, che io porterò continuamente fra le braccia del mio affetto. Hai scelto bene, replicò egli: solo questa mirra può conservare la propria bellezza e fragranza: nella mortal vita, nè si ritrova nell' eternità, dove cangia nome.
« Un giorno, mentre io leggeva, il mio Diletto mi si presentò avanti dicendo: Io ti vo' far leggere nel libro di vita, dove si contiene la scienza di amore. E scoprendomi il Cuor suo, mi diede a leggere queste parole: L'amor mio regna nel patimento, trionfa nell'umiltà, gioisce nell' unità. Il che tanto fortemente s'impresse nel mio spirito che non ne perdetti mai la memoria ». Gesù ancora le disse « di mirar 1'aper tura del suo sacratissimo Costato, abisso scavato dallo smisurato strale dell'amore ivi chi lo amasse troverebbe due vie, l'una per l'anima, 1'altra pel cuore; chè l'anima v'incontra la sorgente delle vive acque onde purificarsi e insieme ricevere la vita della grazia; il cuore vi trova una fornace di amore, onde non può più vivere se non d'una vita d' amore: 1' una vi si santifica, 1' altro vi si consuma; ma come l'entrata vi è molto stretta, così fa d'uopo essere molto piccolo e molto spoglio di ogni cosa per potervi penetrare».
III. Un giorno nel divin Cuore:
- Da gli scritti della Santa si può raccorre la ma niera seguente di passar la giornata nel Cuore di Gesù
« Al primo svegliarvi entrate nel divin Cuore, a lui consacrate, il vostro corpo, 1' anima vostra, il vostro cuore e tutto il vostro essere, per servirvene poi solamente a suo amore ed a sua gloria ».
Eleggete il sacro Cuore come tempio augusto in cui fare tutte le vostre orazioni e preghiere, affinchè esse tornino a Dio gradite, amatelo coll'amore di questo Cuor sacratissimo, adorandolo colle sue adorazioni, lodandolo colle sue lodi, ope rando colle sue operazioni, volendo col suo volere.
« Nell'ascoltare la santa Messa, pregate questo Cuore amabilissimo, unendovi a lui e di applicarvene i meriti secondo i suoi intendimenti sopra di voi.
« Così nella confessione e comunione, offerite le disposizioni di esso in supple mento di quelle che a voi mancano.
Quando fate la genuflessione dinanzi al santissimo Sacramento, pensando a quelle fatte a Gesù per ischerno durante la Passione, dite: - Ogni ginocchio si pieghi, o Maestà del mio Dio, infinitamente abbas sata nella sacra Ostia! Ogni cuore vi ami, ogni mente vi adori, ogni volontà sia a voi sottomessa!
Mandate spesso pel vostro buon angelo il cuor vostro a rendere ossequio a quello di Gesù in sacramento.
Quando andrete a prender cibo, uni telo al nutrimento divino onde Gesù sostenta le anime nostre nella santissima Eucaristia, lui pregando che quello del corpo, da voi preso per amor suo e per obbedienza, vi sia di comunione spirituale, onde la purità di lui s'incorpori nelle vostre intenzioni, la grazia di lui nell' anima vostra, l'amore di lui nel vostro cuore, per modo che voi non possiate mai cessare di amarlo.
Procurate che le vostre ricreazioni sia no dedicate al divin Cuore, parlando di esso, consacrando al Verbo eterno ogni vo stra parola; a fine di non pronunciarne al cuna che non torni a sua gloria.
Unite il vostro silenzio a quello da lui serbato in Sacramento, schivando ogni di scorso che senta di vostra lode o possa disgustare il prossimo, ogni proposito che muova dall' amor proprio e dalla vanità.
Quando avrete a soffrire qualche cosa, godetene in unione con quella che nel suo Sacramento ha sofferto e soffre tuttavia il Cuor di Gesù.
Quando sentirete spuntare in voi qual che moto contrario al puro amore, portatelo a questo Cuor divino, perchè vi sia di strutto, e voi ne abbiate in ricambio la gra zia dell' umiltà; cosi fate di tutte le altre passioni e difetti.
Quando veniate a cadere, in manca menti, volgetevi ancora ad esso per impe trarne la contraria virtù da offerire all'eterno Padre, pregando che vi rimetta nella sua grazia; e così fate nel vedere i falli degli altri.
In ogni evento pigliate per aspirazione le parole di nostro Signore, Fiat voluntas tua; e poi: Io mi abbandono a voi.
La sera mettete in questo adorabile Cuore tutto ciò che avrete operato durante la giornata, affinchè da lui si purifichi quanto esservi potesse d' immondo e d' im perfetto nelle vostre azioni.
A prendere in sicura pace il vostro riposo, entrate nel santuario del Cuore a mante di Gesù, e li serratevi colla chiave di un pieno abbandono alle sue provvide cure ».
IV. Offerta di sè al divino Cuore.
- « O Cuore sacratissimo, io rni dono e con sacro tutto a voi, il mio cuore, la mia mente, la mia memoria, la mia volontà, affinchè tutto quanto io farò e patirò sia per vostro puro amore e gloria; tutto quanto io vedrò e udirò mi porti ad amarvi; tutte quante le mie parole siano altrettanti atti di adora zione, di lode alla vostra sovrana Maestà; e tutti quanti i movimenti delle mie labbra siano altrettanti atti di contrizione di tutti i peccati commessi, di tutti i beni omessi da me; e da voi domando, o Cuore amorosis simo, che io possa tante volte attirarvi a me, quante attraggo l’aria aspirando; quante al medesimo fine respirando la ren derò, tante volte vi offro all’eterno vostro Padre per rendere tutto ciò che a lui debbo.
« O Cuore pieno di bontà, ascoltatemi ed esauditemi. O Cuore sacratissimo, di cui sono, da cui dipendo, per cui io vivo, pos sedetemi, infiammatemi, trasformatemi tutto in voi. Fate che ogni mio passo sia per giungere a voi, ogni mio atto e movimento sia per unirmi a voi; protestando io che vorrei meglio patir mille morti che separarmi da voi o commettere la minima infedeltà verso di voi ».
GIORNO II
Gesù scopre agli uomini per opera della Santa le ricchezze infinite del suo Cuore. Narra ella così la grazia singo larissima ricevuta, mentre un giorno stavasi adorando l’augusto Sacramento: « Io mi trovai tutta investita da quella dolce presenza, ma si fortemente, che mi scordai affatto di me e del luogo in che era, lasciandomi andare a quel divino Spi rito, abbandonando il cuor mio alla forza del suo amore. Egli mi fece posare a lungo sopra il divino suo petto, dove mi scoperse le meraviglie dell'amar suo e gl'ineffabili secreti del suo sacro Cuore, da lui fino allora tenuti a me nascosti. Questo Cuore egli aperse la prima volta, ma di maniera così reale e sensibile da non lasciarmene in modo veruno dubitare, per gli effetti da tale grazia prodotti in me, che pur temo sempre d'ingannarmi in tutto, quello che ne dico. Ed ecco come andò la cosa: « Il mio divin Cuore, disse egli, è si appassionato d'amore per gli uomini e per te in particolare, che non potendo più in se contenere le fiamme dell'ardente sua carità, bisogna che le diffonda per tuo mezzo, e loro si manifesti per arricchirli dei preziosi tesori a te ora mostrati, contenenti le gra zie santificanti e salutari necessarie a ritrarli dall'abisso di perdizione. E te ho scelta siccome un abisso d'indegnità e d'igno ranza, per la esecuzione di questo grande disegno, a fine che il tutto sia fatto da me ».
« Appresso mi domandò il cuore mio, che io lo supplicai di pigliarsi, come egli fece, mettendolo entro il proprio, dove me lo diede a vedere consumarsi qual piccolo a tomo in fornace divampante; quindi ritraen dolo tutto infuocato, lo rimise in forma di cuore al suo posto, dicendo: Vedi, o mia diletta, quale prezioso pegno dell'amor mio! ti ho inserito nel fianco una scintilletta delle sue fiamme più vive, la quale ti serva di cuore e vengati consumando sino al sospiro estremo di tua vita. Se fino al presente, non ti sei presa che il nome di mia schiava, ora ti do quello di discepola diletta del mio Cuore.
« Questa grazia mi veniva rinnovata nel primo venerdì di ogni mese in tale maniera.
Il benedetto Cuore mi si presentava quale fulgidissimo sole, i cui raggi ardenti piom bavano direttamente sul mio, che si sentiva bruciare di così vivo fuoco da parermi do verne io andare incenerita. In questo tempo specialmente il mio divino Signore mostra vami ciò ch'egli voleva da me e scopriva i secreti dell'amabile suo cuore.
II. I Serafini formano con lei la prima società in onor del Sacro Cuore.
In altra occasione Ella racconta di aver ricevuto il favore seguente: « Standomi un giorno colle altre all'opera della canapa, mi ritrassi dentro un cortiletto vicino al santissimo Sa cramento, e mentre attendeva ginocchioni al mio lavoro, di colpo mi sentii raccogliere tutta dentro e fuori, e insieme vidi l'ama bilissimo Cuore del mio adorabile Gesù, più brillante di un sole, tra le fiamme del puro amor suo, circondato da serafini che in concerto meraviglioso cantavano:
«Amor trionfa, gioisce amore
Amor si allegra nel Divin Cuore »
« E come questi beati spiriti mi invita vano a cantarne con essi le laudi, e io non osava, così me ne ripresero, dicendo di essere venuti apposta per unirsi meco nel rendere a questo Cuor sacratissimo un'o maggio continuato di amore, di adorazione di lode: perciò mi terrebbero posto d' in nanzi l'augusto Sacramento, affinché io po tessi per mezzo loro amarlo senza interru zione, ed essi partecipare in me del mio amore paziente, come io godrei in loro. La quale associazione scrissero tosto a let tere d'oro nel sacro Cuore e coi caratteri indelebili dell'amore. Tale grazia durò due o tre ore incirca, e gli effetti me ne dura rono tutta la vita, tanto per li soccorsi avutine, quanto per le soavità gustate e riprodotte ognora in me. Ne rimasi tutta inabissata di confusione e gli angeli non più nominava, pregandoli, che miei soci divini.
Unita così agli spiriti celesti, la Beata sentissi anche portare ad associarsi nel Cuo re di Gesù alle anime fedeli, a cui sugge riva questa santa divozione, come ne abbia mo prova in vari luoghi delle sue lettere. Eccone alcuni:
Può Iddio, quando voglia, tirare la sua gloria dalle nostre minime azioni, come io spero egli farà della brama ispiratavi di entrare in particolar comunione di beni fra noi. Quanto a me, vi posso dire che non ne fo punto; ma Dio è si buono che la sciaci appropriare il tesoro dei veri poveri nel sacro Cuore di Gesù, di cui la celeste abbondanza può contentare appieno la ne cessitosa nostra indigenza. Di questo bene preziosissimo conviene che noi stringiamo la nostra società, ponendo nel divin Cuore tutto il bene che noi potremo fare colla sua grazia per cangiarlo co' suoi, da offe rire all' eterno suo Padre in luogo dei no stri. Ecco la nostra vera società ed il no stro delizioso ritiro, in cui vivere al coperto di tutte le tempeste della vita.
Bene a ragione voi desiderate l'unio ne colle sante anime devote a questo divin Cuore, poiché sono in buon numero.
Oso sperare che voi mi ricorderete nel sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo, al quale vorrei che tutti gli altri fos sero consacrati. Studiamoci di attirarne quanti più potremo alla nostra società, e a lui domandiamone la grazia ».
Così cominciarono a formarsi le prime associazioni in onore del sacro Cuor di Gesù, mentre la Beata nella sua profonda umiltà si riputava tuttavia indegna e scriveva:
«Il mio Salvatore non volendomi per dere, mi unì egli stesso in comunione di beni spirituali co' suoi più fedeli amici, i quali col proprio amore e fedeltà riparas sero le ingiurie da me a lui fatte. Ma io vi confesso, che se tali sante anime mi cono scessero per sì cattiva come io sono, non consentirebbero mai a simile unione, per timore che io non attirassi lor sopra la in dignazione e la collera di quell'amabilis simo Cuore, senza il quale mi sarebbe la vita insopportabile ».
III. Potenza delle comuni preghiere ad onore del sacro Cuore.
- « Doman diamo assiduamente a questo adorabile Cuore di farsi conoscere ed amare, e di spargere le sue misericordie su quanti a lui ricorreranno raccomandando le calamità pubbliche.
« Quanto è potente il sacro Cuore a pla care la collera della divina Giustizia irritata dalla moltitudine delle nostre colpe, che ci provocano addosso le disgrazie onde ci troviamo afflitti! Ma bisogna pregare, perché non ci avvenga di peggio. Le pre ghiere in comune hanno potere grande ap presso questo adorabil Cuore, il quale so spende e distorna i rigori della Giustizia di vina, frapponendosi tra essa e i peccatori per ottenere misericordia.
Ah quale ventura per chi contribuisce allo stabilimento del regno dell'amabilissi mo Gesù! poichè se ne guadagna l'amicizia e le benedizioni eterne dell'amabilissimo Gesù, ed un potente protettore per la nostra patria. Nè uno meno potente ve ne abbiso gna per allontanare il fiele e la severità della giusta ira di Dio per tanti delitti che si commettono. Ma io confido che quel divin Cuore si renderà una fonte abbondante ed indeficiente di misericordia e di grazia ».
IV. Pubblica consacrazione al Cuor di Gesù.
- « O Signore Gesù, santo e dolce amore delle anime nostre, che avete promesso di ritrovarvi là ove fossero due o tre adunati in vostro nome e di rimanere in mezzo a loro, eccovi i nostri cuori uniti in un medesimo accordo per adorare, lodare, amare, benedire e compiacere il vostro san tissimo e sacratissimo Cuore, al quale noi dedichiamo e consacriamo i nostri, nel tempo e nell’eternità; rinunciando per sempre a tutti gli amori e a tutte le affezioni che non sono nell' amore e nell'affezione del vostro Cuore adorabile; desiderando che i desi derii tutti e tutte le aspirazioni dei nostri siano conformi sempre al buon piacere del vostro, cui bramiamo di contentare quanto sappiamo e possiamo. Ma come noi da parte nostra non siamo buoni a niente, così voi supplichiamo, adorabilissimo Gesù, per la infinita bontà e dolcezza del vostro sacro Cuore di sostenere i nostri e di confermarli nella risoluzione da voi fatta lor fare a vo stro amore e servigio, affinchè niente mai ci separi e disunisca da voi. Ma rimaniamo in tale risoluzione fedeli e costanti con sa crificare all' amore del vostro divin Cuore tutto ciò che possa recare vani piaceri ai nostri ed allettarli inutilmente dietro le cose di quaggiù, dove noi confessiamo tutto es sere vanità ed afflizione di spirito, fuorchè l'amare e servire voi, o divino ed amabi lissimo mio Signore e Salvatore Gesù Cri sto, che siate benedetto, amato e glorificato eternamente ».
GIORNO III
I. Gesù dona il proprio Cuore agli uomini, come ultimo sforzo dell'amor suo, e ne vuole onorata in pubblico l'immagine.
- Qui narra la Santa uno dei più insigni favori, conforme ne avea già dovuto dar conto per obbedienza.
Un giorno, festa di S. Giovanni evan gelista, dopo fattami una grazia somigliante alla ricevuta da questo diletto discepolo dell'ultima Cena, il sacro Cuore mi si pre sentò come sopra un trono di fuoco e di fiamme, raggiante da ogni lato, più splen dido del sole e trasparente come cristallo. La ferita riportata in croce vi appariva visibilmente; una corona di spine circondava quel divin Cuore, una croce lo sormontava. Il mio divin Maestro mi fece intendere come tali strumenti di sua passione significavano che l'amore immenso, da lui nutrito per gli uomini, era stato 1' origine di tutti i suoi patimenti, i quali fino dal primo istante di sua incarnazione, gli erano stati presenti, e da quel punto la croce gli venne, per così dire, piantata nel Cuore; accettando egli tutte le umiliazioni e i dolori, che la sua santa Umanità dovette soffrire durante la mortal vita, come anche gli oltraggi a cui l'amor suo per gli uomini esponevalo nel santissimo Sacramento sino al termine dei secoli. Egli mi diede poi a conoscere che il suo vivo desiderio di essere perfettamen te amato dagli uomini lo avea mosso a voler manifestare e donar loro il proprio Cuore, in questi ultimi tempi, quale supremo sforzo dell'amor suo, loro, proponendo un' oggetto ed un aiuto così acconcio per impe gnarli ad amarlo e ad amarlo sodamente; aprendo loro i tesori tutti di amore, di mi sericordia, di grazia, di santificazione e di salute in esso racchiusi affinchè tutti coloro, che volessero al possibile rendere e procu rare a lui onore ed amore, fossero con profusione arricchiti dei tesori divini onde egli era fonte copiosa e perenne.
« Mi assicurò inoltre che gustava un piacer singolare di esser onorato sotto figura di questo Cuore di carne, del quale voleva che fosse in pubblico esposta l' ima gine, a fine, egli aggiunse, di toccare il cuore insensibile degli uomini; prometten domi di spargere in abbondanza su quanti 1' onorerebbero, i tesori di grazie ond' egli era pieno.
« Dovunque tale immagine sarà esposta per essere singolarmente onorata, vi attirerà l'abbondanza di ogni maniera di benedi zioni. Dopo ciò questo divino Salvatore mi disse presso a poco le parole seguenti:
« Ecco, figliuola mia, il disegno per cui ti ho scelta, ti ho fatte grazie così grandi e ti ho presa in particolar cura fin dalla culla. Io mi sono reso tuo maestro e tuo direttore solo per disporti a ricevere queste eccelse grazie, fra le quali tu devi contar la presente come una delle più segnalate, onde io ti scopro e ti dono il più grande di tutti i tesori col mostrarti e donarti al tempo stesso il mio Cuore ». « Allora io prostesi a terra la faccia, nè mi fu possibile esprimere i miei sentimenti in altra guisa che col silenzio, ben tosto poi interrotto dalle mie lacrime e dai miei sospiri ».
II. Memoria Perenne di tanto favore.
- A quattordici anni d'intervallo, ancora la Santa se ne ricordava con queste sublimi parole: «- Nella festa del prediletto disce polo del nostro Diletto, mi tornò a mente, come in tal giorno questo Sposo divino mi fece la grazia incomprensibile, onde sono io cotanto indegna, di farmi riposare col discepolo prediletto sopra il suo seno, e di donarmi il suo Cuore, la sua croce, il suo amore: il suo Cuore per mio asilo, mio soccorso, mio cielo di riposo fra le tem peste di questo procelloso mare; la sua croce per mio trono di gloria, ove io debbo non solo glorificarmi, ma giocondarmi an cora, mentre non avvii niente di buono per me fuori di Gesù, la croce e l'amore; l'a mor suo per purificarmi, perfezionarmi, tra sformarmi al tutto In lui. Ma, o Dio mio, quanto male ho corrisposto a grazie così grandi, le quali mi doveano far santa, e forse non serviranno che a mia condanna! » Un'altra volta ella così scriveva:
Il sacro Cuore di Gesù mi porge con tinui favori, e io lo ripago solamente d'in gratitudine. Egli mi ha graziata di una vi sita, che sperimentai sommamente proficua per le buone impressioni lasciatemene in cuore. Allora egli mi confermò, essere così grande il suo piacere in vedersi conosciuto, amato ed onorato dalle proprie creature che, se non m'inganno, mi ha promesso, che tutti coloro i quali saranno divoti e consacrati a lui non periranno giammai; che essendo egli la sorgente di tutte le benedizioni, queste a larga mano spargerà sopra ogni luogo, dove sia esposta ed oso rata l'immagine del suo divin Cuore; che riunirà in pace le famiglie discordi, e pro teggerà e assisterà quelle che trovandosi in qualche necessità, si rivolgeranno a lui con fiducia; che spanderà la soave unzione della sua carità sopra tutte le comunità che l'onoreranno e porrannosi sotto la speciale sua protezione; che stornerà i flagelli tutti della divina Giustizia per rimetterle in gra zia, allorchè ne fossero scadute ».
III. Idea pratica della divozione al Sacro Cuore.
- «Io vi dirò alla semplice, scriveva la Beata, come a verace amica nel Cuore adorabile del Signor nostro Gesù Cristo, che quando io lo prego per voi mi viene in pensiero che, se voi desiderate vivere tutta per lui ed arrivare alla perfezio ne, vi bisogna fare intero sacrificio al sacro Cuore di voi stessa e di quanto da voi dipende, senza riserva, per non volere più niente che per la volontà di questo amabil Cuore, per non affezionarvi più a niente se non alle sue affezioni, non operando niente senza il suo lume, non intraprendendo mai niente senza prima domandare a lui consiglio ed aiuto, dando a lui grazie del pari, sì nei mali come nei buoni successi delle nostre imprese, sempre rimanendo col l'animo contento senza mai turbarci di nulla, dovendoci a tutto bastare che il divin Cuore sia contento, amato e glorificato. Se però voi bramate di essere del numero delle sue amatrici dovete a lui offrire tale sacrificio un primo venerdì del mese dopo la santa comunione, da farsi a questo intendimento, tutta consacrandovi a lui, per rendere e procurargli tutto l'amore, l'onore e la gloria che' sarà in vostro potere; e tutto questo nella maniera ch'egli v'ispirerà. Dopo ciò voi non vi dovete più riguardare se non come appartenente e dipendente. all' ado rabil Cuore di Gesù, ricorrendovi in ogni vostra necessità, stabilendovi al possibile la vostra dimora. Così se voi vi unite in tutto ai suoi disegni, esso riparerà quello che nelle vostre azioni potesse trovarvi d'imperfetto, e santificherà le buone. «Ci convien procurare ad ogni nostro potere di entrar in questo Cuore adorabile, rendendoci ben piccoli per via di una confessione umile del nostro niente, nel quale dobbiamo mantenerci ognora piena mente inabissati. Conviene inoltre stabilire, in questo sacro Cuore un regno di pace per via di conformità al suo beneplacito, a cui dobbiamo abbandonarci così, che nostra cura particolare sia di togliere quanto arrecare vi possa qualche ostacolo, con lasciar fare ad esso in noi di noi e per noi secondo il suo desiderio, a fine che egli ci venga formando a suo modo e perfezionando a suo grado. E per mante nerci entro questo divin Cuore per sempre fa d' uopo amarlo d'un amore di preferenza siccome l'unico necessario al nostro cuore, soavemente portandoci al disprezzo od all'oblio di tutto il rimanente».
IV. Preghiera di amore al Cuore di Gesù. –
« O Cuore acceso e vivente di amore! O santuario della Divinità, tempio della Maestà sovrana, altare della divina Carità, Cuore divampante di amore per Iddio e per noi, io vi adoro, io vi amo, io mi struggo di amore e di riverenza innanzi a voi! Mi unisco alle vostre sante dispo sizioni; voglio, sì, voglio ardere del vostro fuoco, e vivere della vostra vita. Quanto io godo vedendo voi contento e beato; quanta parte io prendo alle vostre prerogative, ai vostri dolori, alle vostre glorie, e quanto di buon cuore vorrei patire e morire anzi chè dispiacervi! O mio cuore, ci è mestieri di non più operare che per gl'impulsi del Cuor sacratissimo di Gesù; e ci è mestieri di spirare in silenzio sotto i suoi occhi a quanto vi è di naturale e di umano. O Cuore divino, io mi unisco a voi e mi perdo in voi; voglio vivere sol di voi, per voi, e riguardo a voi! Così tutto il mio da fare dev'essere il rimanermi in silenzio e rispetto, annientato innanzi a voi, come ardente lam pada che si consuma innanzi al santissimo Sacramento, Amare, patire e morire! Amen ».
GIORNO IV
I. Il Signore chiede una festa in onore del suo Cuore che amò tanto gli uomini. -
Stando io dinnanzi al divin Sacramento un giorno della sua ottava, dice la Beata, l'amor del mio Dio mi favorì di grazie eccessive; e sentendomi compresa di desiderio di rendere a lui in qualche modo amor per amore, egli mi disse: Tu non mi puoi rendere maggior ricambio che facendo quello onde ti ho già domandata le tante volte. E scoprendo a me il divino suo Cuore: Ecco, soggiunse, quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, che nulla ha risparmiato fino a struggersi e consumarsi per dar loro un pegno del suo amore; ed in ricambio io non ne ricevo dalla più parte se non ingratitudini, dispregi, irriverenze, sacrilegi e freddezze verso di me in questo Sacramento di amore. Ma ciò che più ancor mi dà pena , è il vedermi trattare così da cuori a me consacrati. Laonde io ti chiedo che il primo venerdì dopo l'ottava del ss. Sacramento sia con una festa particolare sacro all'onor del mio Cuore, facendovi la comunione e onorevole ammenda, in riparazione delle indegnità ricevute da esso mentre stava esposto sopra gli altari. Così io ti prometto che il Cuor mio dilaterassi per diffondere in abbondanza gl'influssi del suo divino amore su quelli che gli presteranno onor somigliante e procureranno che altri lo presti.
« Ma, Signor mio, diss' ella, a chi vi rivolgete voi? Ad una meschina creatura, ad una sì povera peccatrice, che per la sua indegnità potrebbe anche impedire il compimento del vostro disegno: eppure avete tante anime generose per eseguirlo! « E che? replicò il divin Salvatore, non sai tu come io mi serva dei soggetti più deboli per confondere i forti, e come d'ordinario la mia potenza più splendidamente si manifesti sopra i più piccoli e poveri di spirito, affinchè non attribuiscano essi niente a se medesimi?
II. Prime onoranze al sacro Cuore in Paray le Monial.
- Nel 1685 posta la Beata in ufficio di maestra delle novizie ebbe la consolazione di poter dare principio al culto del sacro Cuore com' ella racconta:
« Non mi era dato ancor di trovar modo per avviare la devozione al sacro Cuore, unico mio sospiro; ed ecco la prima occasione che la bontà sua me ne porse. Cadeva il giorno di santa Margherita in venerdì, ed io pregai le suore novizie, allora in mia cura, di fare al sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo le piccole onoranze destinate a me per la mia festa; al che si arresero esse di buona voglia; e fatto un altarino, vi collocarono sopra una immaginetta delineata in semplice carta, alla quale ci studiammo di rendere tutti gli omaggi suggeritici da quel divin Cuore.
« Quella cara Direttrice, dicono le Memorie contemporanee, venne a dedicarsi la prima al divin Cuore; poi le novizie col proprio atto di consacrazione, scritto da ciascuna per ordine di lei, conforme le movea il cuore ed il Signore le ispirava; appresso vi aggiunse anch'ella una parola del suo, conforme il divin Cuore gliene facea conoscere le disposizioni di ciascuna.
« Ad onore di lui passò ella tutto quel giorno colle suore del noviziato, alle quali chiesto avea di darle tale piacere che non sarebbe, andato senza ricompensa. Quindi piegando le ginocchia dinanzi l'altarino, vi recitò con loro un'ammenda onorevole e parecchie altre preghiere da sè composte ad onor di quell'adorabilissimo Cuore, con ardore di serafino; e rimanendo poi alquanto in silenzio con tale atteggiamento di profonda umiltà, da ispirare fede, amore e divozione, anche a chi meno ne avesse.
« Pose fine con ringraziar le novizie dicendo: O sorelle mie dilette, voi non potevate arrecarmi più vivo contento di quello che abbiate fatto coll'onorare il divin Cuore consacrandovi tutte a lui! Deh quanto siete felici ch'egli abbia voluto adoperarvi per dare cominciamento a questa divozione! Ma bisogna continuare pregando, a fine che egi regni in tutti i cuori. Ah quale gioia per me in vedere il Cuor adorabile del mio divino Maestro, conosciuto, amato glorificato! Sì, mie dilettissime, è questa la più grande consolazione ch'io possa gustare in mia vita; ché niente vale a darmi gusto, quanto il vedere lui regnare. Amiamolo dunque, ma amiamolo senza riserva, senza eccezione: diamo tutto, sacrifichiamo tutto per conseguire un tanto bene, e noi avremo tutto possedendo il Cuor di Gesù, il quale vuol essere ogni cosa al cuore che lo ama; ma bisognerà soffrire per lui.
Ah sorelle mie care, ancora dicea, tutta l' occupazione nostra sta in conoscere e servire Iddio! Vostra porzione sta in amare il suo Cuore. Quale felicità di poter dire: Sì, io l'amerò e loderò durante una eternità! Ma perciò conviene amarlo costantemente ed egualmente, nelle afflizioni come nelle consolazioni ed in tutti gli eventi della vita ».
III. Zelo della Santa per la gloria del sacro Cuore.
- « Se sapeste, scrivea, quanto io mi senta spingere ad onorare il Cuore del Signor nostro Gesù! Mi sembra che la vita siami data pure a questo. Mio desiderio è solo di procurar gloria al sacro Cuore. Quanto mi stimerei felice, se prima di morire potessi arrecare a lui qualche contento! « A tutto il resto io mi trovo insensibile; ma egli mi stimola sì ardentemente ad amarlo a farlo amare ché, quando pur bisognasse soffrire tutte le pene, travagli e do lori, e mi parrebbero delizie; nè vi è patimento a cui non volessi con piacere sacrificarmi.
« Talora mi si accende in cuore una si gran brama di far lui regnare in tutti i cuori, che mi sembra non esservi nulla ch'io non volessi fare e patire a tal fine; mi riuscirebbero dolci, perchè senza peccato, le stesse pene dell'inferno. Regni egli ed io lo ami; tanto mi basta... Il meschino mio cuore solamente a questo si risente, non desidera e non respira che per veder regnare quello del Signor nostro in tutti i cuori capaci di amarlo... Tutte le mie preghiere tendono a questo unicamente. A tale unico interesse della gloria del sacro Cuore io non cesso di applicar tutto il bene che io posso fare o altri fanno per me.
Sia dunque al Cuor tutto amore, tutto amante e tutto amabile dell'adorabile Salvator nostro, reso amore, gloria e lode di tutto il bene a prodursi ed operarsi da lui nelle anime, per lo stabilimento del regno del puro amor suo nei cuori di buona volontà ».
IV. Formola di consacrazione al divin Cuore proposta dalla Santa.
- Io N. N. mi dono e consacro al divin Cuore di Gesù Signor nostro, la mia persona e la mia vita, le mie azioni, travagli e patimenti, non volendo usar più alcuna parte del mio essere se non per amare, onorare e glorificare lui. Mia volontà irrevocabile è di divenire tutto di lui, di tutto fare per suo puro amore, rinunciando di cuore a quanto potesse a lui dispiacere. Io dunque vi prendo, o sacratissimo Cuore, per oggetto unico dell'amor mio, protettore della mia vita, sicurezza della mia salute, rimedio della mia fragilità ed incostanza, riparatore di tutti i miei difetti, asilo sicuro nell' ora di mia morte, Siate però, o Cuore di bontà, mia giustificazione presso Dio vostro Padre e allontanate da me i colpi della giusta sua collera. O Cuor di amore, tutta la mia confidenza io pongo in voi, perchè tutto io temo dalla mia malizia e debolezza e tutto spero dalla vostra bontà. Distruggete dunque in me tutto quello che vi può dispiacere o resistervi; il vostro puro amore si imprima sì addentro nel cuor mio, che io non possa mai obliarvi nè, venir separato da voi. E vi scongiuro per tutte le vostre bontà, che il mio nome sia scritto in voi; perchè io voglio far consistere tutto il mio bene e tutta la mia gloria nel vivere e morire in qualità di vostro schiavo. Così sia ».
GIORNO V.
I. Titoli adorabili del sacro Cuore all’amor nostro.
- « Il Signore mi ha dato a conoscere che il suo Cuore è il Santo dei Santi, il Santo d'amore, che voleva essere conosciuto per entrar mediatore fra Dio e gli uomini, essendo egli onnipotente - a far con loro la pace, a stornare i castighi meritati dalle nostre colpe, ad ottenerci misericordia.
« Egli è una rocca ed un asilo sicuro per quelli che vorranno rifugiarvisi ad evitare la divina giustizia, di cui il corruccio inonderebbe i peccatori coi loro peccati, a cagione del commettersene tanti.., che irritano quella giusta collera. Egli è il trono della misericordia, dove i più miserabili sono i meglio ricevuti, purchè l'amore li presenti, nell' abisso della loro miseria. E se noi siamo fiacchi, freddi, immondi ed imperfetti, non è egli una fornace ardente, dove bisogna purificarci e perfezionarci come l'oro nel crogiuolo, per essere a lui, come ostia viva, tutto immolati, e sacrificati ai suoi disegni? Questo divin Cuore è un abisso di ogni sorta di beni, dove bisogna che ci perdiamo per non gustar più niente delle cose terrene; un abbisso di amore, dov' è la stanza ed il riposo nostro per sempre. E' una sorgente inesauribile di misericordia, di ogni maniera delizie, che più se ne prende, e più abbonda; sorgente di acqua viva, sorgente copiosa di benedizioni e di grazia, sorgente senza termine di tutta la scienza e carità dei santi.
E' tesoro nascosto ed infinito che cerca solamente di manifestarsi a noi, di spandersi e distribuirsi per arricchire la nostra povertà, e il tesoro del cielo e della terra.
È oratorio sacro, paradiso di pace e di delizie, altare dei nostri sacrifici, sovrano Santificatore, unico necessario al nostro cuore, nostro tutto in tutte le cose, che vuol essere in noi come germe di vita eterna; nostro liberatore che ci scioglierà dalla schiavitù di Satana, nostro buon Maestro, che insegneracci a conoscerlo ed amarlo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze nostre; nostra guida sapiente da cui dobbiam pienamente lasciarci condurre, solleciti solo di amar lui e piacere a lui; postro delizioso ritiro, in cui, vivere al coperto dalle tempeste di questa vita.
« Finalmente il Cuore del Signore nostro è moneta inestimabile improntata del conio della Divinità, onde gli uomini possano pagar i loro debiti e negoziar il gran de affare di loro eterna salute.
II. Sentimento di amore fiducioso.- « Ho tutta la mia speranza ed il mio ap poggio nei limiti del Cuor di Gesù mio Signore, il quale si compiacque farsi mia cauzione, che risponda e paghi per me.
« Nel sacro Cuore del mio Gesù io tro vo tutto il mancante alla mia indigenza, essendo egli ripieno di misericordia; nè mai ho trovato in tutte le mie afflizioni ri medio più efficace di quell'adorabilissimo Cuore. Qua io dormo senza affanni, qua riposo senza inquietitudini; non si dà niente di così duro e penoso che non mi venga per esso addolcito; i malati e i peccatori vi trovano un ben guardato ricovero e vi dimorano a sicurtà. Quel divino ed amoroso Cuore forma tutta la mia speranza e il mio rifugio; il suo merito è mia salute, mia vita e mia risurrezione. Finché non mancherammi la sua misericordia, io sono ben provve duta di meriti; perché più egli è potente a salvarmi, e più io sono in sicurezza. Io mi trovo talmente ricolma delle sue grazie e de' suoi beneficii, che non lo posso esprimere; e parmi di essere una tenue goc cia immersa nell' oceano del sacro Cuore.
III. Attrattive poderose del Signor nostro sul cuore della Santa.
- Le Me morie contemporanee ci narrano come ella essendo tuttavia nel secolo udì dal Signore dopo una comunione « che egli era il più bello, più ricco, più perfetto, più compito in fra' tutti gli amanti; e sappi, egli dicea, che se tu mi rimani fedele, io non ti ab bandonerò punto e renderommi tua vittoria contro tutti i miei nemici; e se tu mi segui costante, io t'insegnerò a conoscermi e manifesterommi a te. Questo dicendo, im presse una così gran calma in tutto l'interno di lei ch' ella fermò in quell'istante di morire piuttosto che cangiare il preso partito di farsi religiosa.
Nel giorno poi della vestizione, il « di vino Signore le fece vedere com' egli inten deva prendere nuovo possesso e signoria del cuore di lei, e come reciprocamente doveva ella amar lui di un amor di prefe renza. Le fece quindi intendere che alla maniera degli amanti appassionati egli farebbe a lei gustare, durante il noviziato, tutto quanto fosse di più dolce nelle soavità del suo amore, e le furono di fatto così grandi ch'ella ne andava fuori di sè: Spesso col cuore tutto pieno di Dio ella esclamava: Oh quanto è bello il Di letto dell'anima mia! perchè non posso io amarlo!... » E quando il Salvatore divino, quasi dubitandone dell'amore, sovente a lei domandava, come a san Pietro, se lo amasse, ella potea solo rispondere se non: « Ah Signore, voi sapete come il cuor mio lo desideri! »
IV. Aspirazioni al Cuor di Gesù.
- « Io vi adoro, Cuor del mio Gesù, salvatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Creatore, perfezionatemi.
Io vi adoro Cuore del mio Salvatore, liberatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Giudice, perdonatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Padre, go vernatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Sposo, a matemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Maestro, insegnatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Re, coronatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Pastore, custoditemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Amico, ac coglietemi.
lo vi adoro, Cuore del mio Fratello, con voi tenetemi.
lo vi adoro, Cuore d'incomparabile bontà, consolatemi.
Io vi adoro, Cuore tutto amabile, accendetemi.
O mio Gesù, sommo mio Bene, io vi amo, non per le ricompense promesse da voi a chi vi ama, ma puramente per amore di voi medesimo.
«Io vi amo al di sopra di tutte le cose amabili, al di sopra di tutti i piaceri, al di sopra di me stessa e di quanto è fuori di me, protestando in presenza del cielo e della terra che io voglio vivere e morire nel vostro santo amore, puro e semplice, e quando per così amarvi dovessi essere perseguitata, tormentata e sottoposta alla morte, ne sarò contentissima, e dirò sem pre con san Paolo: Non avvi al mondo creatura che separare mi possa dalla carità del Sacro Cuore di Gesù Cristo, che amo e voglio amare in eterno!»
GIORNO VI.
I. Gesù vuole che la divozione al Cuor suo trionfi delle contradizioni per la via di dolcezza e di amore.
- « Il Cuore del nostro buon Maestro vuole gli ossequi e l' amore delle sue creature per libera amorosa e franca volontà, senza constrin gimento nè dissimulazione: e io sono con vinta che egli vuole stabilito il suo regno solo colla dolcezza e soavità dell'amor suo, non coi rigori della sua giustizia.
La divozione al sacro Cuore non ama punto di essere sforzata; ma egli vuole insinuarsi nei cuori per la soave unzione della sua carità, a guisa di un olio, o piut tosto di un balsamo prezioso, di cui l'odore ed il liquido dolcemente si spande. Basta il farla conoscere, e poi lasciare a quel di vino Cuore la cura di penetrar coll'unzione di sua grazia i cuori da lui destinati per sè. Beati coloro che saranno del bel numero.
Conviene che, tutto si faccia dolcemen te e soavemente, seguendo le vie che ci verranno da lui aperte; perché al tutto è da tenere dietro all'opera di Dio senza esi tare nè stancarci, per quanti ostacoli e con traddizioni ci vengano incontro, essendo egli forte abbastanza e potente per vincere e confondere i suoi nemici, ma insieme tutto dolcezza, umiltà e pazienza.
« I negozi che riguardano immediata mente la gloria di Dio sono ben differenti da quelli del mondo, nei quali molto bi sogna lavorare; laddove in quelli di Dio bisogna spesso contentarsi di assecondare la sua ispirazione e poi lasciar operare la grazia, seguendone i movimenti a tutto no stro potere.
« Dio a tutto sovrasta, e si piace so vente di servirsi delle minime cose, ed anche delle più spregevoli, perla esecu zione de' suoi più grandi disegni, sì per ac cecare e confondere l'umano ragionamento, come per dare a vedere la sua possanza; che può quanto a lui piace, tuttochè non la mostri sempre, non volendo violentare il cuore dell'uomo, ma lasciargli colla li bertà maggior Merito al premio o al castigo.
Non vi meravigliate punto di tutte le contraddizioni che avrete ad incontrare nello stabilimento del regno, di questo amabilis simo Cuore...; le difficoltà sono il segno più certo che la cosa viene da Dio, poichè le opere sue non si compiono se non fra le contraddizioni.
« Le suscita il demonio, arrabbiato nel vedere come per questo aiuto salutare avrà egli a perdere molte anime, cui già si te neva per sue, e come per esso molte gliene furono già rapite e se ne rapiranno di van taggio, in virtù della onnipotenza di Colui che al tempo segnato volgerà tutte le op posizioni e contraddizioni a sua gloria ed a confusione de' suoi nemici, servendosi an che di queste come di sodo fondamento a stabilire così santa divozione.
Non vogliamo però affliggerci se non vediamo presto compiuti i nostri desiderii per la gloria di quel divin Cuore, il quale ne permette il ritardo se non perchè gusta di vedere aumentarsi i nostri ardori e le nostre sollecitudini, ed anche perchè il fervore di tale amabile divozione, duri più a lungo, accordandoci egli le cose a poco a poco; sebbene per altro io vi con fessi che egli mi stimola continuamente a farlo conoscere ed amare; e io senza posa me gli offro a questo, affinchè m'immoli e sacrifichi quale sua vittima, secondo tutti i suoi desiderii ed il buon piacere del suo amore.
« Non temiamo le pene ed i travagli da incontrare in questa opera santa; ma più presto riputiamoci avventurati quando egli ci farà degni di patire per un oggetto così eccelso, sia pure in maniera di pene, con tradizioni, calunnie e dolori; giacchè quanto più io ne trovo, tanto più me ne sento incoraggiare e più nutro speranza che tutto voglia riuscire alla gloria del divin Cuore per la salute di molte anime.
Conviene amare questo sacro Cuore con quanto abbiamo di facoltà e di forze. Sì, conviene amarlo; ed egli stabilirà la sua signoria, e regnerà sovrano malgrado dei suoi nemici e delle loro opposizioni. Egli prenderà dominio e possesso dei nostri cuori, essendo precipuo fine di questa di vozione il convertire le anime al suo amore.
« Sì, regnerà questo Cuore a dispetto di Satana e dei satelliti suoi. Tale parola mi ricolma di gioia, e forma tutta la mia consolazione.
II. La Santa sacrificasi alla gloria del Sacro Cuore.
- « Una volta, dic'ella, stavo in presenza del santissimo Sacramento accesa di desiderio di veder crescere la divozione al Cuore adorabile del Salva tor mio e, se non erro, mi fu mostrato l'ardore onde bruciano con tanto loro gau dio i serafini, e fatte udire queste parole: Non ameresti tu meglio di gioire con loro che di soffrir dolori, umiliazioni e dispregi per concorrere allo stabilimento del mio regno nei cuori degli uomini? Al che io, senza esitare, abbracciai la croce, che ve niami presentata, tutta irta di spini e di chiodi, ripetendo: Ah, unico Amor mio, ben più mi è dolce, ben più io amo patire per farvi conoscere e amare come desidera, se voi mi onorate di tanta grazia, che di vedermene priva per essere uno di questi ardenti serafini!
III. Prima festa del sacro Cuore cele brata in Paray.
- Nelle Memorie con temporanee si legge: « Giunto il tempo prefisso dal Signor nostro allo stabilimento della divozione al suo sacro Cuore in questa Comunità, egli vi dispose tutti i cuori, si bene cangiandoli, che parve un prodigio, specialmente in quelle che vi era no più opposte. » - Le religiose di mag gior virtù aveano sulle prime creduto di doverlo fare per timore di novità. » - Ad esecuzione de' suoi disegni di Mi sericordia Iddio volle servirsi di suor Mad dalena des Escures, anziana così osservante, che era stimata una regola vivente, e morì più tardi in odore di santità.
Questa santa religiosa, stata fino allora forte contraria a tale divozione, venne alla Santa l'ultimo giorno dell'ottava del Corpo del Signore, chiedendo l' imaginetta del no viziato, perchè dicea di voler porla sopra un altarino in coro ed invitarvi le suore ad onorarla. Gioì la Santa della proposta, ma non lasciò trasparire niente lo stupore in che era per tale impresa, attendendone in pazienza la riuscita, nè cessando di pregare e far pregare per ottenerla felice.
Il domani, 21 giugno 1686, destinato ad onorare il divin Cuore, suor des Escures venne con una cassa, dove stese un bel tappeto e su di esso collocò la piccola miniatura chiusa in cornice dorata e adorna di fiori, ponendo il tutto dinanzi la grata con una scritta di propria mano, che învi tava tutte le spose del Signore a rendere omaggio all'adorabilissimo Cuore di lui.
Così la Santa ebbe la consolazione di vedere svanite in un momento ed in ma niera tanto ammirabile tutte le difficoltà; ond' ella non finiva di benedirne il Signore e mirava con piacere la premura di ciascuna che ne fosse dipinto al più presto un bel quadro per consolazione di tutta la comunità.
« Qui è l'opera del Signore, diceano quelle che vi aveano contraddetto in addie tro, e meravigliandosi di così pronto mu tamento, aggiungevano: Dio è veramente il padrone de' cuori e verifica il detto, tanto spesso ripetuto dalla nostra venerabile Suo ra, che il Cuor di Gesù regnerebbe a mal grado da' suoi nemici ».
IV. Umile ricorso al divin Cuore.
- « O divinissimo, adorabilissimo e amabilis simo Cuore di Gesù, eccomi umilmente prostrato dinanzi a voi per adorarvi, bene dirvi, glorificarvi e riconoscere i diritti del sovrano vostro dominio sopra di me, con fessando la mia servitù e confermando le protestazioni del mio amore e della mia fedeltà in verso di voi.
« O Cuore santissimo, accoglietemi, poi chè io sono e voglio essere vostro, non ostante tutte le opposizioni che vorranno suscitarmi contro i miei nemici. Deh non rigettatemi, ma riconoscete per vostro quello che a voi appartiene, ricevetelo, di fendetelo. Sorreggete la mia debolezza nel vivissimo desiderio che io mi sento di amar voi e di piacere a voi!. Datemi, ve ne prego, le grazie necessarie a farlo perfettamente, ed a poter pregare, operare, patire nella purezza del vostro amore ».
GIORNO VII.
I. Disegni amorosi del Sacro Cuore verso quelli che ne abbracciano la di vozione.
- « Il Signore nostro mi ha fatto conoscere, scrive la Beata, come egli voglia essere conosciuto, amato e adorato dagli uomini, e sia quindi per comunicar loro molte grazie, quando si consacrino alla divozione ed all'amore, del suo sacro Cuo re. Egli mi va scoprendo tesori di amore e di grazie per le persone che si dediche ranno e sacrificheranno tutte a render e procurare a lui l'onore, l'amore e la gloria che meglio potranno; ma tesori così grandi che mi è impossibile esprimerlo.
« Egli mi sembra che la gran brama del Signor nostro che il suo sacro Cuore venga onorato da qualche speciale ossequio abbia di mira il rinnovar nelle anime gli effetti della sua redenzione, facendo di questo Cuor divino come un secondo mediatore - vuol dire una nuova manifestazione dell'u nico nostro Mediatore - fra Dio e gli uo mini, dei quali si sono moltiplicate le colpe a segno che vi bisogna tutta la virtù di sua potenza per ottener loro misericordia colle grazie di salute e santificazione, cui egli ha si gran brama di loro impartire abbon dantemente.
« Egli non vuole stabilire il suo nuovo regno fra noi, se non a fine di accordarci più copiose le sue grandi misericordie e le sue preziose grazie di santificazione e di salute. Ma saranno tolte, egli dice, a coloro i quali non ne approfitteranno rendendole vittoriose in sè medesimi; perchè qui si tratta come di preziosa bevanda offertaci dal nostro buon Padre a rimedio ultimo dei nostri mali ».
« Io non potrei darmi a credere che le persone consacrate al divin Cuore periscano, cadendo col peccato mortale sotto la do minazione del demonio; cioè, se dopo es sersi a lui dedicate, esse procurino di ono rarlo, amarlo e glorificarlo quanto possono, conformandosi a tutti i suoi santi insegna menti.
« Non si dà più breve cammino, alla perfezione, nè via di salute più sicura che l'essere consacrato a questo divin Cuore, per rendergli tutti gli omaggi di amore, di onore, di lode onde noi siamo capaci.
« Penso, e non mi posso tenere dal dir lo a voi, che il sacro Cuore avrà una particolar protezione d'amore e d'unione sopra, le comunità che a lui renderanno qualche particolare onoranza.
« L'ardente suo desiderio di spargere a profusione le sue grazie nelle anime lo muove a voler essere conosciuto, amato e lodato dalle sue creature, nelle quali ei vuole stabilire il suo impero, come fonte di ogni bene, a fine di provvedere ad ogni bisogno; e vuole anche per questo che a lui ci rivolgiamo con gran confidenza, e a me sembra che un aiuto dei più efficaci ad ottenere le nostre dimande sia di porgerle interponendo il Sacrificio della Messa, fa cendone dire tre o cinque ad onore delle cinque Piaghe, in venerdì. Parecchie per sone, ridotte agli estremi, ne hanno rice vuto prodigiose guarigioni».
II. Promesse divine.
- La Santa scris se così al padre Rolin gesuita: «Che non posso io raccontare quello che so dell' a mabile divozione al Cuore di Gesù e sco prire a tutta la terra i tesori di grazie in esso racchiusi, da spargersi a profusione sopra coloro che la praticheranno? O Pa dre mio, non omettete niente, ve ne scon giuro, a fine d'ispirarne il mondo intero.
Gesù Cristo mi ha fatto conoscere in guisa, da non poterne dubitare, come egli volea per opera principalmente dei Padri della Com pagnia stabilire dappertutto questa solida divozione e formarsi con essa un numero infinito di servitori fedeli, di perfetti amici di figliuoli riconoscenti. I tesori di benedi zioni e di grazie, che il sacro Cuore vi accoglie sono inestimabili; nè si dà, che io sappia, nella vita spirituale pratica divota più opportuna di questa per sollevare in breve le anime alla più alta santità e far loro gustare le veraci dolcezze che si tro vano in servire a Dio. Sì, lo dico a sicurtà, se altri sapesse quanto Gesù Cristo se ne compiace, non vi sarebbe cristiano, si poco amante di questo amabile Salvatore, che non la praticasse all' istante. Fate che l'ab braccino le persone religiose, e ne saranno così aiutate che non vi bisognerà più altro a ridestare il fervor primitivo e la più esat ta osservanza nelle comunità meno regolate, e portate le meglio regolate al colmo della perfezione.
« Il divino mio Salvatore mi ha fatto intendere, come le persone occupate in cercar la salute delle anime avranno l'arte di toccare i cuori più indurati, e faticheranno con meravigliosa riuscita, quando sieno com prese di una tenera divozione al suo sacro Cuore.
Le persone secolari poi troveranno cosi ogni soccorso necessario allo stato loro, cioè la pace nelle famiglie, il sollievo nei travagli, le benedizioni celesti in tutte le loro imprese, la consolazione nelle loro miserie, un luogo certissimo di rifugio in questo Cuore adorabile durante la vita, ma principalmente all'ora della morte. Deh quanto è dolce il morire, dopo nutrita co stante divozione al Cuore di Quello che ci dee giudicare!
« Insomma è chiaro non esservi al mondo persona che da un amore di perfetta gratitudine mostrato a Gesù Cristo con onorarne il sacratissimo Cuore, non sia per conseguirne ogni sorta di celestiali aiuti ».
III. Dall'unione del sacro Cuore si attinge fervore in servire a Dio.
- In una lettera della Santa si legge: « Quanto alla vostra pena del sentirvi languida nel servire a Dio, egli sembra mi ponga in pensiero che vi dica di non turbarvene punto, ma che per soddisfarlo in questo avete solo ad unirvi in ogni vostro fatto al sacro Cuore; il che vi serva in principio di disposizione, in fine di soddisfazione. Non potete, per esempio, far niente nell'o razione? contentatevi di offerir quella che questo divin Salvatore fa per noi nel suo Sacramento, presentando i suoi ardori in riparazione delle vostre tiepidezze, e dite in ciascuna delle vostre azioni: Dio mio, voglio fare o patir questo nel sacro Cuore del vostro divin Figliuolo e secondo le sue sante intenzioni, che io vi offro a rimedio di quanto hanno d'impuro e d'imperfetto le mie. E così nel rimanente. Quando v'in colga qualche pena, mortificazione o affli zione, dite a voi stessa: Prendila, che il sacro Cuore t' invia per unirti a lui. Ma fate sopra tutto di conservare la pace del cuore, che vale più di tutti i tesori immaginabili; ed il mezzo di conservarla sta in non aver più Volontà, mettendo quella del divin Cuore in luogo della nostra, per lasciarlo volere per noi tutta quello che a lui sarà di maggior gloria, contenti di sottometterci con il santo abbandono. E questo amabil Cuore a tutto supplirà che possa mancare da parte vostra, perchè amerà Dio per voi, e voi lo amerete in lui e per lui ».
IV. Atto di pura intenzione.
- Io mi offro tutto a voi, o Cuor di amore con in tenzione che tutto il mio essere, la mia vita, i miei patimenti sieno per amarvi, onorarvi nel tempo e nell'eternità, Vi amo, o Cuore tutto amtabile, come il sommo mio bene, tutto il mio bene, tutta la mia gioia, solo degno dell'amore di tutti i cuori. Potesse il mio incenerirsi per l’ardore e veemenza di tale amore, pel quale io rinnovo con tutta l'anima tutte le offerte che vi ho fatto di me stesso! Guardatemi dal dispia cervi, e fatemi fare - quello che più a voi piaccia. O Cuore sorgente del puro amore, che sia tutto amore per amarvi, tutto spirito per adorarvi! Fate adunqueche io non possa, ve ne supplico, amare che voi, in voi e per voi; la mia memoria non ricordi che voi, non abbia io più mente che per conoscere voi, non più volontà nè affetto che per amar voi, non più lingua che per lodar voi, non più occhi che per mirare a voi, non più mani che per servire a voi, non più piedi che per cercar Voi, a fine che io possa un giorno amar voi senza timore di perdervi nella beata eternità. Amen ».
GIORNO VIII.
I. Il sacro Cuore domanda riparazio ne della ingratitudine degli uomini a lui più penosa della Passione.
- Un giorno che stava esposto il Santissimo, la Santa ne ricevette una grazia singolare, da lei così narrata:
« Dopo sentitami ritirar tutta dentro di me per uno straordinario raccoglimento delle mie potenze, Gesù Cristo mio buon Mae stro mi si presentò tutto folgorante di gloria colle sue cinque piaghe brillanti come al trettanti soli; da quella santissima Umanità sgorgavano fiamme per ogni parte, sopra tutto dall'adorabile petto, che sembrava una divampante fornace. Apertolo, egli mi sco perse il suo divin Cuore, vivi sorgente di quell'incendio; e fu allora che mi svelò le ineffabili meraviglie del puro amor suo, e dell'eccesso onde aveane amato gli uomini, dai quali riportava sola ingratitudine. Que sta, diceva egli, mi è più penosa di quanto soffersi nella mia passione. Se eglino ren dessero qualche ricambio al mio amore, poco io stimerei ciò che ho fatto per loro e vorrei, se fosse possibile, patir ancor maggiormente, ma essi hanno sola freddezza per me, ed alle mie premurose tenerezze non corrispondono se non che con ripulse. Dammi tu almeno il contento di supplirne all’ingratitudine quanto potrai? E rimo strando io la mia impotenza, egli rispose: Eccoti con che sovvenire ad ogni tuo di fetto. E in quella, dal Cuore che si aperse uscì ad investirmi una fiamma così ardente e penetrante che io pensava di rimanerne consunta; e non potendola più sostenere, pregava lui di pietà per la mia debolezza. Io sarò tua forza, disse egli, non temere di niente, ma attendi alla mia voce e a ciò che io ti chieggo per compiere i miei di visamenti ».
Più tardi un nuovo lamento del Cuore di Gesù venne arrecando con queste parole una specie di supplizio a quello si tenero della Beata: « Io provo una sete ardente di essere amato dagli uomini nel santissimo Sacramento, e non trovo quasi persona che si adoperi conforme il mio desiderio a dis setarmi, usando verso di me un qualche ricambio! »
II. La Santa è scelta vittima in ripa razione degli oltraggi fatti al divin Cuore.
- « Questo Salvatore apparso un giorno alla sua schiava, mi disse: Cerco una vit tima pel mio Cuore, la quale voglia sacri ficarsi come ostia di immolazione a compi mento de' miei disegni. - Io sopraffatta dal sentimento di quella sovrana Maestà, me gli prostesi similmente a' piedi, presen tando parecchie sante anime che poteano fedelmente corrispondere ai suoi intendi menti. No, rispose l'amabile Salvatore, non voglio altri fuori di te; perciò ti ho scelta. Allora scoppiando in lacrime, io replicai che ben sapeva egli esser io una peccatrice, e le vittime richiedersi innocenti: non aver io, a dir vero, altra volontà che la sua, ma non potermi risolvere a far altro che gli ordini della Superiora. A questo egli consentì.
Un' altra volta dal cuore della Santa e ruppe questo grido: « Che non avete fatto voi, o Signore, - per guadagnarvi i cuori de gli uomini? eppure essi ve li negano e ben sovente ve ne discacciano! - È vero, fi gliuola mia, rispose il divino Maestro, l'a mor mio mi ha fatto sacrificare tutto per loro senza che io ne riceva un ricambio; ma io voglio che supplisca tu alla loro in gratitudine pe' meriti del mio sacro Cuore. « Ecco ciò che il mio divino Signore mi ha fatto intendere, scrive ancora la Santa: Io voglio che il tuo cuore mi sia un rico vero dove mi raccoglierò a consolarmi, quando i peccatori mi perseguiteranno e ri getteranno da sè. Allorquando io ti farò conoscere che la divina Giustizia è irritata contro di loro, tu mi verrai a ricevere nella santa comunione; e postomi sul trono del tuo cuore, mi adorerai prosternandoti sotto i miei piedi. Poi mi offrirai all' eterno mio Padre, come io t' insegnerò, per placare la giusta sua collera, e piegare al perdono la sua misericordia. Un' anima giusta può ot tener perdono a mille peccatori ».
III. I peccatori del mondo e le anime a Dio consecrate concorrono ai patimenti del divin Cuore.
- Dopo la santa comu nione, il mio Sposo divino mi si presentò sotto la figura di Ecce Homo, carico della sua croce, tutto coperto di lividure e di piaghe, grondante sangue da ogni parte, e con voce mesta e dolente, mi disse: E non vi sarà persona che mi abbia pietà e vo glia patir meco partecipando al mio dolore nello stato lagrimevole in cui mi pongono i peccatori?
« Un'altra volta, in tempo di carnevale, parmi che questo Cuore caritatevole, mi domandasse, se gli volessi far compagnia sulla croce nei giorni ch' egli vi era sì de relitto, per la smania che avevano gli uomini dei godimenti; così potrei per le amare amarezze ch'egli mi farebbe gustare, addol cire in alcun modo quelle che i peccatori versavano pei loro divertimenti nel sacra tissimo suo Cuore: e così dovei gemere senza posa con lui per ottenere misericor dia, affinché i peccatori non arrivassero al colmo, e Dio perdonasse ai peccatori in grazia dell'amore che porta a quel Cuore amabilissimo.
« Un giorno il Signor nostro, scopren domi l’amoroso suo Cuore tutto straziato e trafitto. Ecco, mi disse, le ferite che io ricevo dal mio popolo eletto. Gli altri si contentano di percuotere sul mio corpo, questo mi trasverbera il Cuore, che non ha mai cessato di amarlo!
Il Signore mi si presentò ancora co perto di piaghe, con tutto il corpo sangui narite, il Cuore tutto straziato dal dolore e la persona come tutta spossata. Io me gli prostesi a' piedi col gran timore che mi si era impresso nell' anima, non osando dirgli niente. Ed egli a me: Ecco a che mi riduce il mio popolo eletto, che destinato a pla care la mia collera, invece mi perseguita segretamente.
Io non posso esprimere quanto ciò mi desse a patire. Nelle sue lassitudini egli mi si presentava, quando io ne avessi un momento, dicendo di baciare le sue piaghe per raddolcirne lo spasimo » .
IV. Preghiera di riparazione.
- O Cuore sacratissimo! voi meritate le affezioni e 1' amore di tutti i cuori da voi sì diletti, amati e beneficati infinitamente; eppure non avete che freddezze e ingratitudini, soprat tutto dal mio, meritevole giustamente della vostra indignazione. Ma come voi siete un Cuore di amore, così siete anche un Cuor di bontà, del quale io voglio prevalermi a mia riconciliazione e perdono. Ah Cuore dolcissimo, se il dolore e la vergogna di un cuore che riconosce i suoi falli può soddisfarvi, perdonate a questo mio le sue infedeltà e la trascuranza di piacervi col suo amore. Cuore del mio Dio, Cuore san tissimo, Cuore a cui solo appartiene il perdono dei peccatori, perdonate, ve né prego a questo povero cuore miserabile. Tutte le mie potenze si collegano a farvi con ogni umiltà conveniente ammenda e ri parazione d' onore.
O Cuore del mio Gesù, ora vi rimetto e dono tutto il mio amore colla Sua sorgente, che è il mio cuore; e l'uno e 1' altro vi consacro irrevocabilmente, sebbene con gran confusione dell'avervi sì a lungo negato i vostri beni.
Supplico i serafini ardenti di offerire al mio Dio i loro santi ardori a riparazione. del poco amor mio e di tutte le altre crea ture ».
GIORNO IX.
I. La Comunione riparatrice.
- « Il mio divin Salvatore, dice la Beata, mi or dinò di comunicare il venerdì primo d' ogni mese, a fine di riparare quanto era possibile gli oltraggi da lui ricevuti durante il mese precedente nella santissima Eucaristia.
Uno di questi venerdì, nella santa comunione ei disse queste parole alla in degna sua schiava, s' ella non s'inganna: Io ti prometto nell'eccesso della misericor dia del mio Cuore, che l'amor suo onni potente concederà la grazia della penitenza finale a tutti quelli che per nove continui primi venerdì del mese si comunicheranno che essi non morranno nella mia disgrazia, nè senza ricevere i sacramenti, ed esso si renderà loro asilo sicuro nell'ora estrema ».
Ella sperimentò anche sovente la virtù prodigiosa della comunione riparatrice ap presso il divin Cuore; e così ella scrive essersi un giorno intesa dire: « Mira, o figliuola, i mali trattamenti arrecati a me da quest' anima che viene a ricevermi; essa rinnovella i dolori tutti di mia passione! Io me gli gettai appiedi compresa di spavento e di dolore, bagnandoli delle mie lacrime che non potea ritenere, e dicendo o Signor mio e mio Dio, se vale la mia vita contro queste ingiurie, quantunque le mie fatte a voi sofferire sieno mille volte più grandi, eccola! Io sono vostra schiava; fate di me tutto quello che a voi piacerà. - Voglio, egli rispose, che allorquando io ti darò a conoscere i mali trattamenti che ricevo in quest'anima, tu dopo avermi ri cevuto, ti postri a' miei piedi per farvi onorevole ammenda al mio Cuore, offeren do però al mio Padre il sanguinoso sacri ficio della croce e tutto il tuo essere in omaggio al mio e in riparazione delle inde gnità sofferte da me in qual cuore.
Io rimasi colpita da stupore udendo somiglianti parole di un'anima, lavata po c'anzi nel sangue prezioso di Gesù Cristo; ma la medesima voce tornò a dirmi: Non è già ella in peccato, ma la volontà di peccare non è ancora uscita dal suo cuore; il che ho io più in orrore che l'atto stesso dei peccato, essendo questo un applicar per dispregio il mio sangue sopra un cuore corrotto, a misura che la volontà al male è radice di ogni corruzione. A tali parole io soffersi pene grandi, chiedendo senza cessare misericordia da nostro Signore, il quale mi disse un giorno di Pasqua dopo la comunione: Ho ascoltato i tuoi gemiti ed inclinato la mia misericordia su di quel ' l'anima. Il che molto mi consolò ».
II. L'ora santa.
Nostro Signore, chie dendo alla santa Margherita la comunione del primo venerdì, le aveva ordinato ancora di passare un'ora della notte dal giovedì al venerdì per orare l'agonia del suo sacro Cuore. Ecco le parole di lui: « Ti comunicherai ogni venerdì primo del mese; ed ogni notte dal giovedì al venerdì io farotti partecipare alla mortale tristezza da me voluta soffrir nel Getsemàni; la quale tristezza ti ridurrà, senza che tu lo possa comprendere, ad una specie di agonia più dura a sopportare che la morte. E per ac compagnarmi nell'umile preghiera da me già offerta al Padre, ti leverai fra le undici e le dodici e prostrerai col volto a terra, sia per placare la collera divina implorando misericordia, sopra i peccatori, sia per ad dolcire in qualche maniera l'amarezza mia nell' abbandono degli apostoli, la quale mi costrinse a rimproverarli di non poter Ve gliare un'ora con me. Durante quest' ora tu farai com' io t'insegnerò ».
T a l è l a p r i m a r i v e l a z i o n e s u l l ' O R A S A N T A , e s e r c i z i o , c o m s i v e d e , d i o r a z i o n e v o c a l e o m e n t a l e , i n o m a g g i o a l C u o r d i G e s ú n e l l e s u p r e m e s u e a n g o s c i e d u r a n t e l a n o t t e d e l l a p a s s i o n e . A l p r e s e n t e p e r f a c i l i t a r e c o s ì b e l l a p r a t i c a , a r r i c c h i t a d i i n d u l g e nza plenaria, si può scegliere a piacere un'ora della sera dal giovedì al venerdì. Le seguenti parole della Beata potranno servire di pascolo 'alle anime divote.
Considerando attentamente l'oggetto unico del mio amore, nell'orto degli Ulivi immerso nella tristezza e nell'agonia di un dolore rigorosamente amoroso, e senten domi forte stimolare dal desiderio di par tecipare alle dolorose ambascie di lui, egli mi disse: Quivi ho io più sofferto interior mente che in tutto il resto della mia pas sione, vedendomi nell'abbandono universale del cielo e della terra, carico dei peccati di tutti gli uomini; con questi sono apparso innanzi alla santità di Dio il quale, non riguardando alla mia innocenza, mi ha tra volto nel suo furore, facendomi bere il calice contenente tutto l'amarissimo fiele della sua giusta indignazione, come dimen tico del nome di Padre per sacrificarmi alla giusta sua collera; non vi è creatura vale vole a comprendere la grandezza dei tor menti sofferti allora da me; della medesima natura di quelli che prova l'anima peccatrice dinanzi al tribunale della divina Santità, che si aggrava tremenda sopra di essa, la conquassa, la opprime, la inabissa nel suo giusto furore ».
III. Altre pratiche volute da Gesù in onor del suo Cuore.
- Leggiamo nella vita della Santa, con' ella fra le sue novizie aveva introdotto la pia usanza che si po trebbe dire il germe dell' associazione della Guardia d'onore del sacro Cuore. Raccomandava loro di esser fedeli in ricordarsi, al suono dell'orologio, dell'ora e del mo mento avventurato nel quale venne per ope ra dello Spirito Santo formato nel seno purissimo di Maria Vergine quel Cuore adorabile, aggiungendo alcune, parole di ringraziamento al divin Cuore per la sua carità infinita verso tutti gli uomini.
Gesù anche avea raccomandato di pro pagar gli abitini del sacro Cuore, e la Santa scrivevae ad una superiora così: « Io mi sento proprio spingere a dirvi in nome del nostro Maestro, com' egli desidera che fac ciate incidere l'immagine del suo Cuore, affinchè chi vorrà in qualche speciale maniera onorarlo, possa, tenerne immagini in casa ed altre piccole da portarsi addosso.
Così ella scriveva intorno a varii uffici dal Signore voluti ad onor del suo Cuore. « Suora N. si travaglia di non potere niente pel sacro Cuore: ma egli le ha dato il suo ufficio' di Mediatrice per chiedere al Padre di far conoscere questo sacro Cuore, allo Spirito Santo di farlo amare, alla beata Ver gine di adoperarsi a fine che quanti si vol geranno ad esso sentano gli effetti del suo potere. Una egli ne desidera per lo stesso ufficio anche tra voi, ma la vuol tirata a sorte, e felice la chiama, poichè anch' egl si farà suo Mediatore. Voi la potrete cam biare ogni anno.'
« lnoltre egli domanda una Riparatrice ché a' Dio chieda umilmente perdono di tutte le ingiurie a lui fatte nell' augusto Sa cramento dell'altare. Questa potrà umil menie confidare che anch' egli otterrà grazia e perdono per lei. La cangerete come la precedente. Oficio vostro poi sarà di offe rire quanto farassi di bene a suo onore e secondo i suoi sentimenti ».
IV. Atto di amorosa contrizione.
- O sacratissimo e -adorabilissimo Cuor di Gesù, eccomi umilmente prostrato innanzi a voi can cuore contrito e penetrato di vivo dolore dell'avervi si poco amato e offeso tanto co' miei traviamenti, ingratitudini, per fidie ed altre infedeltà, onde mi sono reso indegno della vostra misericordia e di tutte le grazie e favori del puro amor vostro. O Cuor di Gesù mio Salvatore, esercitate in me tale ufficio che vi costa sì caro e non perdete il frutto di tante pene e di una morte tanto dolorosa, ma onoratela nella mia salute, affinchè, il mio cuore amar vi possa, lodare e glorificare in eterno. Se la vostra giustizia lo condanna come indegno di perdono, e si appella al tribunale del l'amor vostro, pronto a sofferirne tutti i ri gori anzi che venir privo un sol combimento di amarvi. Tagliate, spezzate, bruciate; basta che io vi ami. Non mi risparmiate, nè corpo nè vita, quando si tratti della vostra. Vostra sono, d ivin amabilissimo Cuore; operate dunque la mia salute, ve ne supplico,nè mi abbandonate a me stesso, castigando i miei peccati con novelle rica dute Ah mille morti piuttosto che offender voi, voi ch'io amo - mille volte più della mia vita!
GIORNO X.
I. Divine larghezze del sacro Cuore verso le anime zelanti della sua gloria
- In quasi ogni pagina di lettera della Santa s'incontrano le più dolci promesse delle ricompense riserbate dal Signor nostro a quelli che abbiano zelo della gloria del suo divin Cuore.
Questo zelo, ella dice, è la via più certa di entrare nell'amicizia di questo amabilissimo Cuore, d'insinuarsi bene addentro nelle sue buone grazie, d'attirarsi ognora più la pienezza del suo puro amore, di con ciliarsene le divine tenerezze, di essere nel novero de' suoi veri amici più cari, più di letti più favoriti, di venir mirato come oggetto delle sue compiacenze, di rendersi al suo cospetto come un profumo di soavità.
Il sacro Cuore del nostro dolce Mae stro non lascerà senza premio il vostro zelo di farlo conoscere, amare ed onorare; e poi io stimo esser sempre grande ricom pensa, quando egli ne giudichi degni di servirlo in qualche cosa. Piacere a lui basta per ogni ricompensa. Date gusto a quel sacro Cuore, il quale ve ne procurerà di grandi per l'eternità.
Oh beati coloro di cui egli si sarà servito a stabilire il suo regno! Giacché mi sembra esser lui come un re non inteso a dar ricompensa mentre fa conquiste e de bella i propri nemici, ma bensì allora che regna vittorioso, assiso in trono. L'adora bile cuore di Gesù vuol fondare in ogni cuore il regno del puro amor suo; abbat tendo e distruggendo quello del demonio; e mi pare ch' egli ne abbia sì gran desi derio da promettere magnifiche ricompense a tutti quelli che di buona volontà vi daranno mano a tutto potere, secondo i lumi e le forze che egli loro fornirà.
Deli quante grazie di santificazione e salute ha quel divin Cuore diffuse sopra i divoti della sua festa, e con quanto ardore replica egli le promesse già fatte in favore loro di non lasciarli perire!
Se sapeste quanto merito e quanta gloria è posta nell'onorare l' amabil Cuore dell'adorabile Gesù, e quale il premio da retribuirsi a quelli che dopo essersi tutti a lui dedicati, cercheranno unicamente di onorarlo! Si, e mi sembra che questa sola intenzione, darà più merito e gradimento alle loro azioni innanzi a Dio di quanto altro potrebbero fare senza di essa in tutto il rimanente.
Questo divin Cuore vi ricompenserà non pure nella vostra persona, ma ben an che in quella dei vostri parenti e di tutti gli altri che vi stanno a cuore, che saranno da lui riguardati con occhio favorevole e pieno di misericordia, pronto a soccorrerli e proteggerli in ogni cosa, purchè a lui si rivolgano con fiducia, serbando egli eterna memoria di quanto essi faranno a gloria sua.
« E dovete credere che questo Cuor sa cratissimo serberà memoria e compiacimento per tutta l'eternità di quello che voi avrete fatte per lui; di modo che quando aveste sofferto i tormenti tutti dei martiri, vi tro vereste tuttavia troppo bene ricompensata, anche solo per lo gran numero di anime ch'egli vuole per questa via ritrarre dalla perdizione.
« Sembrami che il sacro Cuore mi abbia dato a vedere in lui descritti i nomi di pa recchie persone, a merito del loro gran de siderio di farlo onorare: e per questo egli non permetterà mai che ne sieno cancellate. Ma non mi disse punto che tanti amici non avranno croci, mentre vuole anzi che fac ciano consistere il maggiore onor loro gustare delle sue amarezze.
« Intrattenendosi egli colla meschina sua schiava le mostrò e fece intendere, come volesse formarsi una corona delle dodici anime a sè più care, che gli avessero pro curato maggior gloria quaggiù, e sarebbero perciò tenute come dodici stelle brillanti intorno al sacro Cuore.
Infine la Santa termina nel seguente mo do il racconto della preziosa grazia che ebbe di vedere gli angeli presentare al di vin Cuore altri cuori che si portavano in mano: « Ve ne erano parecchi i cui nomi rimasero impressi a lettere d'oro in quel Cuore sacratissimo, nel quale alcuni s'im mersero e inabissarono con avidità e pia cere scambievole, dicendo: in questo abis so di amore è fissa la nostra dimora ed il nostro riposo per sempre. E tali cuori erano appunto di quelli che maggiormente aveano dato opera in far conoscere ed amare quello del nostro divino Signore ».
II. Il sacro Cuore è albero di vita i frutti del quale debbono distribuirsi al mondo intero.
- « Il Salvatore adorabile mi ha fatto vedere la divozione al suo divin Cuore come un bell'albero destinato a ger minare e mettere radici nel nostro Istituto (della Visitazione), per estendervi di mano in mano i suoi rami a tutte le case, affin ché ciascuna ne potesse cogliere i frutti a suo grado e secondo suo gusto; sebbene con abbondanza ineguale, da proporzio narsi alla fatica, come il profitto alla buona disposizione di quanti, se ne nutriranno. Ma questi sono frutti di vita e di salute eterna, che debbono rinnovare in noi lo spirito primitivo di nostra santa vocazione. Pare a me che la gloria accidentale del no stro santo Padre e Fondatore (Francesco di Sales) non si è mai tanta aumentata quanto per questa devozione. Il sacro Cuore però vuole che le religiose della Visitazione distribuiscano, i frutti di quest'albero celeste a tutti coloro che brameranno man giarne; perchè ha di mira, come lo ha fatto intendere alla indegna sua schiava, di ri donare così a molti la vita, ritraendoli dal cammino di perdizione, abbattendo la si gnoria del demonio nelle anime, per fon darvi quella dei suo amore, che non ne lascerà perire alcuna di quelle a lui consa crate per reridergli l’ossequio e l’amore di sincera e franca volontà, e procurargliene dagli altri a misura delle loro forze. Nè qui egli vuole arrestarsi ma più vasti an cora sono i suoi intendimenti, solo esegui bili dalla sua onnipotenza, la quale può tutto quello che vuole.
Il Cuore adorabile di Gesù, se io non m'inganno, fa gustare compiacenze ineffa bili al nostro santo Fondatore, stabilendo la sua devozione nel nostro Istituto, di cui egli si vuol rendere il sostegno e la difesa. Quante benedizioni e quante grazie si è proposto il divin Cuore di spargere sul nostro caro Istituto, e particolarnente nelle case che a lui procureranno maggior gloria ed onore!
Quelle che si metteranno sotto l'ado rabile sua protezione goderanno in abbon danza del tesoro delle sue grazie santifi canti, e per l'unzione della carità sua e per la soavità dei suo santo amore. Ma o Dio mio, troppo è grande questo amore e pieno oltremodo di misericordia!
« Quanto siamo noi obbligati al divin Cuore; dappoichè egli si degna servirsi di noi a farlo conoscere ed amare Ben felici saremmo noi, se potessimo dare la vita per procurare la gigria di questo amabilissimo Cuore! »
III. Avvisi della Santa alle sue novi zie sullo stabilimento dalla divozione al sacro Cuore.
« Mi sembra che colle vo stre umili pratiche ad onore del Cuor di Gesù Signor nostro ve ne siate guadagnate le buone grazie, e con mantenervi ad esse fedeli arrechiate a lui piacere così grande da rendervi oggetto delle sue amorose com piacenze, e lo contentiate in più di quanto potreste mai fare nel rimanente; perchè de sidera l'amabilissimo suo Cuore di essere conosciuto, amato ed onorato. Laonde voi non potreste arrecargli gusto maggiore che nello spendervici a tutto vostro potere. E mi sembra essere, sua volontà l'assicurarvi da sua parte, ch'ei non vi lascerà cadere nella disgrazia del suo sacro Cuore, il quale tanto si piglierà cura di voi quanto voi vi confiderete ed abbandonerete a lui; Egli a voi penserà, quando voi vi dimenticherete di voi. Ma sopra tutto egli vuole che siate umili di cuore come lui, e sempre ardenti in carità.
« È vero, sorelle mie dilettissime, voi siete ben obbligate, ma particolarissima mente, a nostro Signore Gesù Cristo, dacché i nomi vostri sono segnati nel suo sacro Cuore per eccesso dell'amor suo. Ma voi siete ancora in libertà di cancellarneli. Guar datevi bene che non vi accada sì grave disgrazia, la quale potrebbe solo essere a cagione del peccato mortale, dopo esservi distolte voi ed allontanate da questo divin Cuore, che non vi respingerà mai da sè prima che non 1' abbiate disprezzato e di menticato voi. Io spero che voi tutte gli sarete così fedeli, e vi terrete guardinghe siffattamente che tanta sventura non v'incoglierà; anzi voi verrete ognora più insinuandovi nell'a micizia di lui, a fine che egli vi consumi nelle più pure sue fiamme e vi accolga in morte a sè. Ma tanto non avverrà se non dopo aver noi combattuto per tutta la vita. Bisogna esser dunque risolute a tutte fare, a tutto patire, senza stancarci, perchè i tepidi e fiacchi sono rigettati ».
IV. Aspirazioni al divin Cuore.
« O divin Cuore di Gesù, vivente nel Cuore di Maria, io vi supplico ardentemente di vivere e di regnare in tutti i cuori e di consumarli col puro amor vostro.
O Cuore generosissimo, siate tutto il nostro tesoro e la sola nostra sufficienza!
O Cuore amantissimo e desiderabilissimo, insegnateci ad amarvi ed a non desi derare che voi. Distruggete in noi il regno del peccato e stabilitevi quello della virtù, affinchè la vostra imagine rimanga piena mente compiuta nelle anime nostre, e sieno esse ornamento un giorno della vostra ce leste magione. Cosi sia ».
GIORNO XI.
I. L'anima purificata nel divin Cuore.
- « Il mio sovrano Signore, scrive la San ta, mi presentò, nel primo giorno del mio ritiro in solitudine, il suo sacro Cuore come una fornace d'amore, dove io mi sentii gittata e compresa tosto ed infuocata di così vivi ardori, che parevami andarne incenerita; e udii queste parole: Ecco il divino purgatorio del mio amore, dove bi sogna purificarti nel tempo di questa via purgativa; appresso io ti farò trovare un soggiorno di luce, e poi di unione e di trasformazione ».
Gli ammaestramenti della Santa rispon deano al lume onde 1' anima sua era inon data: « Entrate, dicea, in questo Cuor sacratissimo come in una fornace d'amore, per mondarvi di ogni macchia e bruttura da voi contratta, e per consumarvi questa vita di peccato, a fine di rivivere a quella della grazia e del puro amore che appieno vi trasformerà in sè medesimo.
« Bisogna che ci consumiamo tutti, senza eccezione nè remissione, in questa fornace ardente del sacro Cuore dell' adorabile nostro Maestro, donde ci conviene non uscire giammai; e dopo avervi perduto il nostro cuore di corruzione tra quelle fiamme divine del puro amore, ci bisogna prenderne uno tutto nuovo che ci faccia ormai vivere di una vita tutta nuova, con pensieri, ed af fetti tutti nuovi, con operazioni tutte nuove in purezza e fervore in ogni nostro atto; cioè bisogna che non viviamo più di noi stessi, ma questo divin Cuore sostituiscasi ai nostri, viva egli solo ed operi in noi e per noi; la volontà sua tenga la nostra tal mente annientata che possa operare senza resistenza da parte nostra; insomma i suoi pensieri, i suoi affetti, i suoi desiderii stiano in luogo dei nostri, ma sopratutto il suo amore, che amerà lui in noi e per noi. E così essendoci questo Cuore amabilissimo tutto in tutte le cose, potremo dire con san Paolo di non vivere più noi, ma egli in noi.
« Ah quanto è dolce l'amarlo per amor di lui solo! Conviene amare questo divin Cuore in modo che noi non viviamo più nè respiriamo, se non con lui e per lui.
« Ma conviene amarlo tanto in questa vita, che noi veniamo a farci una medesima cosa con lui, affinchè non ne possiamo es ser mai separati. Solo il puro amor suo ci deve possedere, farci operare e patire. Ab bandoniamo dunque senza ritegno i nostri ai suoi ardori, a fine di amarlo con tutto 1' essere donatoci da lui sì che tutto sia sommesso, a tutto si pieghi, tutto ubbidisca a questo divino amore.
« Amiamo adunque, ma amiamo senza eccezione; diamo tutto e tutto sacrifichiamo per conseguire un tanto bene, e tutto avremo possedendo il sacro Cuore del Signor no stro Gesù Cristo. Amiamolo di tutte le no stre forze, e diamo tutto al suo amore, a fine che egli ci consumi e purifichi ne' suoi più vivi ardori. Deh possiam noi eternamente bruciare nell' ardente fornace di questo divin Cuore!
« Tante grazie ricevute sono come al trettante fiamme ardenti del suo puro amore, le quali ci debbono di continuo far bruciare di perfetta riconoscenza e di corrispondenza fedele ai disegni di lui.
« Ah perchè non bruciamo noi di que sto fuoco divino, da lui arrecato in terra? Si, questo ci deve consumare. Ed io voglio porre ogni mio esercizio in amare e bru ciare fra, questi santi ardori, e il sacro Cuore sarà l’altare dei nostri sacrificii.
« Il nostro cuore è fatto solo per Iddio.
Guai a lui, se si contenta di meno che di Dio, o se lasciasi bruciare da qualche altro fuoco che del puro amore di lui!
« Se sapeste quanto è dolce l'amar Dio, non vi sarebbe niente che non si sofferisse di buon grado per aver questo santo amore!
II. Il sacro Cuore elegge la Beata come altare sul quale arda il fuoco del suo amore.
- Nostro Signore, così ella, mi onorò di una delle sue visite, dicendo mi: Sai tu bene a qual fine io ti comunico le mie grazie così abbondantemente? Egli è per renderti come un santuario dove il fuoco del mio amore arda continuamente. Il cuor tuo è come un sacro altare a cui non si accosti niente di macchiato. Io ti ho scelta per offerire all’eterno mio Padre ar denti sacrificii, coi quali placare la sua giu stizia e rendergli una gloria infinita per 1' offerta che in tali sacrifici tu gli farai di me, unendovi quello del tuo essere, a fine di onorare il mio. Dopo questo tempo io confesso che sentiva nel mio cuore un fuoco sì ardente e sì violento, che avrei pure vo luto comunicarlo a tutte le creature, affinchè ne fosse amato il mio Dio.
III. Vita di sacrificio, di abbandono e di amore nel Sacro Cuore.
- La Santa scrisse così a persona decisa di abbracciare la devozione al Cuor di Gesù: « Io non dubito punto che il divin Cuore abbia caro assai il sacrificio che gli volete fare; di voi per essere tutta sua con fare e patire tutto per suo amore, a fine di poter vivere in lui, conforme il suo desiderio, una vita di sa crificio, di abbandono di amore; di sacri ficio di quanto vi è più caro e più vi co sterà: di abbandono, totale di voi medesima alle cure dell' amorosa sua condotta, pren dendo lui a vostra guida nella via di salute; e voi non farete niente senza domanda re il suo soccorso e la sua grazia, la quale, io spero, egli doneravvi a misura della fiducia che porrete in lui. Inoltre noi dobbiamo vivere di quella vita di amore che a lui ci unisca per via di amore alla nostra abbiezione ed al nostro annienta mento, per conformarci interamente al suo stato di sacrificio, di abbandono e di amore nel santissimo Sacramento, ove l'amore lo tiene fisso come una vittima del tutto ab bandonata in continuo sacrificio per la gloria del suo Padre e per la nostra salute; rife rite tutto a sua gloria; fermate la vostra dimora nel Cuore amabilissimo di Gesù, e vi troverete una pace inalterabile e la forza di effettuare tutti i buoni desiderii ch' egli v'ispira e di non commettere, colpe volon tarie, Portatevi. tutte le vostre pene ed amarezze; poiché tutto quello che viene da questo Cuor sacratissimo è dolce e cangia tutto in amore ».
IV. Domanda al sacro Cuore di Gesù.
- « Mettetemi, o dolce mio Salvatore, nel sacro vostro costato e nel vostro adorabile Cuore, che è fornace ardente di puro amore, ed, eccomi in sicuro. Io spero che voi mi v'introdurrete, o Gesù mio e mio sommo Bene. Io eleggo il vostro sacratissimo Cuore per mia dimora, a fine che sia egli mia forza nei combattimenti, sostegno nella mia debolezza, mia luce e mia guida nelle tenebre, il riparatore di tutte le mie mancan ze, il santificatore di tutte le mie intenzioni ed operazioni, le quali io unisco alle vostre, e ve le offro perché mi servano di continua disposizione a ricevervi. Così sia ».
GIORNO XII:
I. Il Cuore di Gesú fonte di santità.
- « L' adorabile Cuore di Gesù deve es sere il santificatore e consumatore dei nostri coi santi ardori del puro amor suo.
« Oh bisogna che amiamo di tutte le forze nostre il Cuor di Gesù per quanto ce ne voglia costare! Bisogna che, ci santifichiamo a qualunque prezzo: e poiché egli è Santo, anche noi, dobbiamo, divenir santi. E se a questo non occorre che amare, perché non bruciamo noi senza posa; nella fornace ardente del puro, amor suo, che ci purificherà e tutto insieme ci santi ficherà?
« Non dobbiamo più respirare che fiam me e amore; puro amore crocifiggente e tutto sacrificato per una continua immolazione di noi, al beneplacito divino, affinché questo si compia in noi perfettamente, con tentandoci di amare e lasciar fare a lui, sia che ci abbassi o ci sollevi, sia, che ci con soli o ci affligga. Purché sia egli contento, tutto, il resto ci dev'essere, indifferente. A miamo dunque quest' unico Amore delle anime nostre, poiché egli ci amò il primo ed ancora ci ama con tanto ardore, che di continuo ne avvampa nel santissimo Sa cramento. Non bisogna più che amare que sto Santo dei santi per divenir santi. Chi dunque ne impedirà di esser tali, quando noi abbiamo cuori per amare e corpi per patire? Ma oihmè! si può patire allorchè si ama? No, non vi sono più patimenti per quelli che amano ardentemente il Sacro Cuore del nostro amabile Gesù; perchè i dolori, le umiliazioni, i disprezzi, le con traddizioni e quant' altro avvi di più amaro nella natura tutto viene a cangiarsi in amo re dentro questo Cuore adorabile, il quale vuol essere amato senza misura, vuole possedere senza riserva il tutto, e tutto vuol fare in noi senza resistenza da parte nostra. Abbandoniamoci dunque in poter suo, affidiamoci a lui, lasciamo fare a lui, e vedremo com'egli applicherà immanca bilmente tutta l' opera necessaria alla nostra perfezione, per modo che la bisogna sarà ben presto fornita, purchè non vi appor tiamo noi ostacolo! Ah chi 1' ama perfetta mente non pensa pure a resistergli! Amiamo lui dunque con tutte le forze e potenze nostre, e siamo interamente di lui senza riserva, giacchè egli vuole tutto o niente. E dopo esserci una volta tutto donati a lui, non ci ripigliamo più, non ri pugnamo più ed egli avrà la cura di santificarci a misura che noi ci piglieremo quella di glorificarlo.
II. Avvisi per arrivare alla santità.
II Signore vorrebbe vederci procedere a gran passi nelle vie del suo amore, tuttochè crocifiggenti la natura. Non patteggiamo più adunque con lui, ma diamo a lui tutto, ed egli ci farà trovar tutto nel suo divin Cuore. Buon segno, quando la grazia ci persegue e ci stringe; ma temiamo che ella non si stanchi e ci abbandoni.
« Studiatevi di far buon profitto e di coltivare i buoni sentimenti ricevuti dalla somma Bontà; porgetevi attenti, perchè lo Spirito Santo spira dove gli piace la gra zia viene e non ritorna mai. Profittiamone però, mentre il Signore ispirandoci il bene ci dà la forza di farla; ma non è così della creatura. Seguite dunque i suoi lumi senza stancarvi, fino a che voi lo abbiate reso padrone assoluto del vostro cuore. Imparate a lasciarvi e dimenticarvi, interamente ab bandonandovi alla balia della provvidenza del sacro Cuore come una statua fra le mani dello scultore, a fine che egli tagli e recida secondo il suo desiderio.
A noi fa’ mestieri abbracciare amoro samente tutte le occasioni di patire, come preziosi pegni della amore del sacro Cuore, ricordandoci che non si diventa santo se non coll' umiliarsi; col rinunciare a sè e mortificarsi; in una parola col crocifiggersi in tutto e per tutto. Ce ne costerà, è vero; da parte della natura, che teme la propria distruzione e tutto ciò che la fa patire; ma ohimè! si potrebbe farla morire senza molto patirne, mentre tutto vi si, oppone in noi per le nostre passioni continuamente ribelli e a noi cagione di frequenti cadute? Non bisogna però turbarci nè lasciarci abbattere o scoraggiare, ma farci violenza cavando profitto dagli stessi nostri trascorsi per animarci alla pugna, ad esempio dei santi che hanno, sentite debolezze come noi. Ci abbisogna dunque combattere con essi con tro di noi fino al termine e morire colle armi alla mano, perchè la corona si da so lamente ai vincitori.
Certamente non vi è mezzo, e si tratta di salvarci o di perderci per una eter nità: 1' uno e 1' altro dipende da noi, e bisogna scegliere d' amare Dio eternamente in cielo coi Santi, dopo esserci fatta vio lenza, mortificandoci e crocifiggendoci quag giù, come i Santi hanno fatto ovvero noi possiamo rinunciare alla mera beatitudine dando alla natura ciò che desidera.
« Fuggiamo le ansietà; studiandoci di formare il nostro interno ed esterno sul modello dell'umile dolcezza dell'amoroso Cuor di Gesù, facendo ciascuna, delle no stre azioni colla stessa tranquillità come fosse l'ultima di nostra vita, procurando di spendere ogni momento al fine per cui ci è conceduto.
« Oh potessimo lasciarci ed obliarci ap pieno, per non vedere nè avere più altro se non il nostro Unico Necessario, che tanto brama da noi. Tutta la vita nostra di etendere solo a questa unità per un atto puro e semplice; unità di volere con quello del nostro Bene sovrano, per volere unicamente ciò ch'ei vuole; unità di amore, unità di cuore, di spirito, di operazione, unendoci solo a quello ch'egli opera in noi ».
III. La Santa elegge la via più sicura per giungere alla santità.
Appresso parecchi anni passati in religione il Signore ella dice, mi si presento e arrecando nell' una mano un quadro della più felice vita che possa immaginarsi per un' anima reli giosa, tutta di pace e di consolazione in terna ed esterna, con sanità perfetta unita niente «i plausi ed alla stima delle creature; nell'altra un quadro di vita abbietta, croci fissa, dispregiata, contraddetta e sempre in patimento di corpo e di spirito; e mi disse: Scegli, figliuola mia, qual meglio ti aggrada; e comunque tu scelga, io ti farò le mede sime grazie. Ed io, prostrandornegli ai piedi per adorarlo, risposi- 0 Signor mio, io voglio solo voi e la scelta che voi farete per me. E dopo avermi egli stimolata molto a scegliere, io dissi ancora: Voi mi bastate, o Dio. mio, fate per me ciò che a voi sarà di gloria maggiore, senza riguardo nè al 1' interesse nè alla consolazione mia. Siate contento voi, e questo a me bastai Allora egli riprese, che colla Maddalena io avea.
scelta 1' ottima parte che punto mi verrebbe tolta; poiché mia eredità sarebbe egli per sempre; e porgendomi il quadro di croci fissione, aggiunse: Ecco lo scelto da me, più a mio grado e pel compimento de' miei disegni e per rendere te a me confor me; l'altro è vita di - godimento, non di merito, serbato per l'eternità. Accettai io dunque il quadro di morte, baciando la mano che lo porgeva, sebbene la natura lo fremesse; lo abbracciai con tutto l'affetto del cuore, e premendolo al seno, lo lo sentii si fortemente imprimersi in me che mi sem brava non essere io più altro se non un com posto di quanto vi aveva visto delineato.
IV. Atto di adorazione e di amore al sacro Cuore.
- « Io adoro con tutta la possa del mio cuore la vostra sovranità, o sacratissimo, divino e adorabile Cuor di Gesù, ch' io voglio temere e rispettare con un'attenzione continua di non più offendervi, perché voi siete buono infinitamente. O santissimo Cuore, io vi amo e voglio amarvi al sommo, sopra tutte le cose, con tutte le mie forze e potenze, detestando ogni pec cato, sperando che essendo io tutta vostra per avermi voi rigenerata 'con tanti dolori sulla croce, avrete pietà delle mie debolezze e miserie, e non mi lascerete andare perduta.
Io vi amo di tutto l'amore onde il cuor mio è capace; ma dilatate voi la sua capacità ed aumentate il mio amore, affin che io vi arai(avrai?) di vantaggio, e tale amore mi renda tutta vostra per sempre. Questa grazia io vi domando per me e per tutti i cuori capaci di amarvi. »
GIORNO XIII.
I. Il Cuore di Gesù vuol essere amato più a fatti che a parole.
- « É da far conto che se volete possedere Gesù Cristo ed abitare nel suo sacro Cuore, non dovete più ascoltare la natura immortificata nè le suggestioni dell' amor proprio. Gridi pure quanto esso vorrà, noi siamo del Cuore di Gesù, il quale vuol essere da noi amato con amore di preferenza a tutto.
« Offeritevi dunque a questo sacratis simo Cuore come una vittima che si pre senta al suo sacrificatore per essere sve nata ed immolata sull' altare del puro amor suo, che la dee consumare quale olocausto delle divine sue fiamme, affinchè non riten ga più niente di sè, e possa ripetere con san Paolo: In lui e per lui io opero, ed il sacro suo Cuore vive ed opera per me, ama per me, ripara tutti i miei difetti.
« Questo Cuore desidera da voi il sacri ficio di tutto ciò che la natura gli contende; e se vi fa trovar nelle creature incostanza ed amarezze, è perchè vi ama e non vuole vi attacchiate alle cose caduche, ma solo a lui. Ah se potessimo comprendere l' ar dente amor suo per noi, e com'è dolce cosa l'amar lui e l'esser tutto di lui, ben presto verremmo a spregiare tutto il resto, per corrispondere al suo amore, amandolo in opere più che in parole!
« Non consiste la virtù in far belle ri flessioni e propositi, nè in dire belle pa role, ma in mandarle bene ad effetto; senza di che quelle non ci servirebbero che a maggiore condanna. Procuriamo dun que d'esser fedeli nel nostro interno e ren diamo a Dio il promessogli da noi.
Il nostro Cuore è sì piccolo che non può contenere due amori, ed essendo fatto solo pel divino, non può aver pace quando vi fa dentro qualche mischianza. Poichè quegli che ama può tutto, amiamo dunque, e niente ci parrà difficile.
« Il sacro Cuore ben conosce tutto ciò che passa nel nostro, e per egli permette le nostre pene. Conserviamoci in pace, ab bandoniamoci a tutte le sue disposizioni per l'anima nostra, ed avremo alfine la vit toria ed il riposo nel sacro Cuore. Corag gio, egli sarà il premio delle nostre vittorie ».
II. Avvisi acconci a sostenere le ani me nostre nella pugna spirituale.
- « Come il soldato esposto di continuo al combattimento, noi dobbiam prepararci a resistere coraggiosamente agli assalti dei nemici in presenza del nostro Sovrano, il quale sarà egli stesso nostro scudo e nostra forza, con potere di distruggerli quando a lui piacerà. Ma è di sua gloria l'esporci a combattere, affinchè facendoci egli poi vincere, si dimostri la sua forza nella no stra debolezza, e noi renda egli vittoriosi per avere cagione di ricompensarci. E poi ché trova egli tutto il suo piacere nel no stro combattere, facciamo anche noi il no stro nell' essere a lui fedeli.
Che abbiam mai da temere; mentre questo Cuore ne circonda da ogni lato colla sua potenza come di un muro inespu gnabile agli assalti dei nostri nemici? Dob biamo a lui attenerci come deboli dentro la nostra rocca sicura, qua rifugiandoci, al lora sopra tutto che ci sentiamo assalir da nemici che risiedono nel nostro interno, e vorrebbero spesso gittarci nel turbamento col tedio e disgusto alla minima difficoltà che a noi si presenti:
« Quando siam tentati, uniamo il nostro cuore all'adorabile Cuore di Gesù dicendo: O Salvator mio, siate mia forza; combattete per me; non ricuso io la battaglia, purché voi siate mia difesa, a fine che io non vi offenda, mentre sono e voglio esse re tutta vostra senza riserva.
« Altre volte: O Signore, il cuor mio è vostro! Non permettete che si occupi d'altra cosa fuori di voi, che siete il premio di tutte le mie vittorie ed il saldo sostegno della mia infermità. O sacro Cuore del mio Gesù, rendete i miei nemici confusi. Dio mio, io soffro violenza, affrettatevi al mio soccorso!
« I nemici nostri non ci potrebbero nuo cere, se noi non ci tenessimo a bada ascol tandoli o riflettendo alle nostre pene. Quan do ci assaliranno i pensieri di rispetto u mano, diciamo fra noi: No, mio Dio, io non farò in vista delle creature nè più nè meno poichè io voglio solo piacere a voi, e mi basta che in ogni luogo mi vediate voi. Di ogni altro pensiero di vanità non è da far conto, ma dire allo spirito maligno, quando ce ne suggerisce in alcuna delle nostre azioni: Maledetto Satana, io rinuncio a te ed alle maledette tue suggestioni; non ho cominciato per te, nè per te finirò.
« Quanto poi abbiamo commesso dei falli, non convien disturbarcene, perchè il turbamento e l'inquietudine e le troppe an sietà allontanano le anime nostre da Dio e scacciano Gesù Cristo dai nostri cuori. Ma chiedendo a lui perdono, preghiamo il di vino suo Cuore di soddisfare per noi e ri metterne in grazia con sua divina Maestà. Diciamo allora con tutta confidenza al Cuo re tutto amabile di Gesù: O unico Amor mio, pagate pel vostro povero schiavo e riparate il male da lui fatto. Rivolgetelo a vostra gloria, a edificazione del mio pros simo, a salute dell'anima mia! Di questa maniera, le cadute nostre talvolta servono molto ad umiliarci, a farci conoscere quello che siamo e quanto sia utile il tenerci na scosti nell'abisso del nostro niente.
« Dopo esserci umiliati, ripigliamo con nuovo coraggio a renderci fedeli; perchè il sacro Cuore ama questo modo di pro cedere, il quale conserva l'anima in pace! Abbandoniamoci alla sua cara ed amorosa condotta, dicendo spesso tra noi: Poichè il divin Cuore è mio, che mai può man carmi? E se io sono tutto suo, che mai potrà nuocermi?
« Ma sopra tutto occorre esser gai, al legri e contenti; dacchè qui sta il vero si gillo dello spirito di Dio il quale vuole essere servito in pace e contentezza. La pace del Cuore adorabile di Gesù sia mai sempre la pienezza della nostra, affinché niente sia valevole a turbare la tranquillità nostra.
«Prendiamo per motto: L'amor divino mi ha vinto; solo esso possederà il mio cuore».
III. Il sacro Cuore ne dà la forza di vincerci.
- In certa occasione la Santa tuttavia novizia « stentava molto a sotto mettersi, ed il divino Maestro le diede a vedere il sacro suo corpo coperto delle piaghe, da lui sofferte per amore, lei rim proverando d'ingratitudine e di ignavia in vincersi per amore di lui. Che volete adun que che io faccia, o Dio mio, poichè la mia volontà è più forte di me? Così ella rispose, ed egli: Mettila nella piaga del sacro mio Costato e non ti sarà più duro il piegarla. O Salvator mio, replicò ella, voi ponetelavi addentro e chiudetela sì bene che non ne abbia da uscire mai più! Ella poi afferma che da quell'istante tutto le venne a parer così facile, da non pro vare più stento a vincersi ».
IV. Orazione a nostro Signore come vittima.
- Per onorare lo stato vostro di vittima nel Sacramento di amore, o Gesù, io mi vengo ad offerir come tale, voi sup plicando di voler essere mio sacrificatore per, immolarmi sull'altare del Cuor vostro amabilissimo. Ma perchè questa vittima è peccatrice in ogni sua parte, io prego voi, o divino mio Sacrificatore, di volerla pu rificare e consumare tra gli ardori del Cuor vostro come olocausto perfetto di amore e di grazia, per donarmi una vita novella, sì che io possa dire: non ho più di me, nè del mio, sia che viva, sia che muoia; Gesù mio è il mio tutto, ed il mio tutto è l'es ser sua.
GIORNO XIV.
I. Il divin Cuore maestro delle virtù.
- Il Signore nostro, scoprendo un giorno alla Santa l'amoroso suo Cuore, disse queste parole: Ecco il Maestro a te dato, il quale t'insegnerà tutto quello che devi fare per mio amore ».
Ed ella invitando noi ad ascoltarne le divine lezioni ci dice: Venite a questo Cuor sacratissimo come discepoli alla scuola del puro amore, lasciando e dimenticando tutte le scienze mondane, dell' amor proprio e della vanità per istruirvi solo in quella del puro amor suo correndo generosi alla sua voce che grida: Venite a me, o voi tutti che aspirate ad amarmi, ed io accoglierovvi nel fonte del puro amore. Apprendete da me ad essere miti ed umili di cuore, altri menti non potreste essere riconosciuti ed amati dal mio Cuore, il quale non vi confes serà per suoi discepoli, mentre non vi con formiate a lui per la pratica delle sue sante massime. « Teniamoci sempre pella nostra ora zione, o altrove, come scolari avanti al Mae stro, che insegneracci a far bene la sua volontà col rinunciare alla nostra. Nella nostra qualità di servi fedeli ci abbisogna fare violenza per faticare ferventemente al servizio del nostro Signore, il quale non ricompenserà le azioni nostre, se non a mi sura dell' amor nostro, ond' egli uniracci al suo Cuore.
« Vuol Egli che regoliamo il cuor nostro sulle virtù del suo. Come l'amore rende gli amanti fra loro conformi, così se vogliamo essere amati da Gesù, conviene ci facciamo umili come lui, miti come lui. Insomma la perfezion nostra consiste in conformare la nostra vita e le nostre azioni alle sante massime del sacro Cuore di Gesù.
II. Avvisi per la pratica dell'umiltà e della mansuetudine.
- « Io credo che non potremmo fare niente di meglio a guada gnarci 1' amicizia dei sacro Cuore del nostro dolce Gesù, ed a renderci più accettevoli innanzi a lui, che l'essere assai mansueti ed umili, ma di vera umiltà che rendaci ad ognuno sommessi, e ci faccia soffrire in si lenzio le mortificazioncelle e le umiliazioni che ci toccano; ma gaiamente, di buon « cuore, senza scuse nè lagnanze, pensando sempre di aver meritato di peggio, repri mendo da forte i sentimenti della natura immortificata.
« Quando ci vien voglia di scusarci, di ciamo fra noi: Gesù era innocente, e si tacque allorchè lo accusavano, e io con tante colpe oserò giustificarmi? Sia dunque la gloria nostra nelle sole umiliazioni, dicendo quando ce ne accadono: Ecco ciò che mi è dovuto invece delle approvazioni e delle lodi. Abbiamo cari ed in onore quelli che ci umilieranno o mortificheranno, riguardan doli come i più grandi nostri benefattori.
« Il sacro Cuore avrà una cura ed amore particolare per noi, se ci manterremo umili nel nostro interno, porgendoci docili e co stanti in sostenere le abbiezioni, e le umilia zioni, che riescono talora tanto più sensibili quanto sono più piccole e men notabili in apparenza. Soffermiamole con soave tran quillità, pensando sempre che ce le ha pre parate il Cuore amoroso del nostro buon Padre celeste, a fine di perfezionarci con forme il suo desiderio.
« Manteniamoci piccini e bassi negli oc chi nostri, a fine di crescere in quel divin Cuore. Nostro motto di guerra sia: Ecco 1' ora di umiliarmi e di attestare a Dio il mio amore,
« La dolcezza verso il prossimo ci renda sopportevoli, condiscendenti a suo riguardo, caritatevoli in prestargli i minuti nostri servigi, scusandolo ne' suoi difetti a malgrado di tutte le ripugnanze che vi si facciano. Sentire quando ne riceviamo qual che mala soddisfazione, e pregando per lui. Così ci guadagneremo il sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo.
Sopportate dolcemente le contradizion celle che vengono dal prossimo, dal suo umore contrario al vostro, senza mostrargli i vostri risentimenti, essendo ciò contrario al- sacro Cuore del Signor nostro.
Non conservate mai freddezza veruna contro il prossimo, perchè il sacro Cuore ne concepirebbe in proporzione contro di voi.
« Studiamoci d'essere mansueti ed in dulgenti col prossimo, ma non concedia mogli nulla di quello che dobbiamo al Cuo re di Gesù.
III. Le virtù germogliano all'influenza del divin Cuore.
- Noi potremo conside rare questo Cuor sacratissimo come un ca nale dove zampilla incessantemente la fonte delle vive acque, per irrigare nel giardino dell' anima nostra i fiori delle virtù che vi sono tutti appassiti, e ridonar loro la pro pria naturale beltà, e così quella divenga il giardino delle sue delizie; lui pregando che dopo esserci stato sorgente di acqua viva, ci sia un sole divino, sempre lucente ed ardente a far crescere le virtù e dissipare le nebbie e le tenebre dalle nostre anime.
Altre volte riguardiamolo come albero piantato lungo il corso delle acque, il quale porta i suoi frutti alla propria stagione, e quanto più è battuto dai venti, tanto più approfonda le sue radici dentro la terra. Allo stesso modo quanto, più noi saremo battuti dai venti della tentazione, tanto più ci abbisogna spingere le nostre radici di profonda umiltà dentro il sacro Cuore di Gesù Cristo.
« Questo Cuore adorabile dimanda da' suoi amici la purità nell' intenzione, 1' umiltà nell'operazione, l'unità nell'azione: la pu rità di cuore e d' intenzione renderacci oggetto di amorose compiacenze al sacro Cuore, 1' umiltà lo farà regnare nei nostri cuori e ci conserverà nell' amicizia sua, la carità farà voi regnare in quell' adorabilis simo Cuore.
IV. Maniera d'inscrivere il proprio nome nel Cuore di Gesù.
- Dicea la Santa in una istruzione alle sue novizie: «Figliuole mie dilette nel sacro Cuore di Gesù, la grazia, che il Signore vi ha co minciato a fare vi eleverà ad un'alta perfe zione, purchè voi le diate libero corso con una fedele corrispondenza da parte vostra. Conviene operare in modo che il vostro sentiero s'inoltri crescendo come l'aurora del giorno.
Non bisogna vi lusinghiate troppo; perchè se i nomi vostri sono impressi ín quell'adorabile Cuore, è solo tuttavia con inchiostro, che significa il cominciamento della grazia in voi, venuta per aiutarvi a combattere e vincere le vostre imperfezioni. Come 1' oro si purifica nel crogiuolo dalla scoria, così debbono essere purificate le nostre inclinazioni ed azioni nella fornace del suo amore da tutto quello che vi è di terrestre ed umano, e di ricerca del nostro proprio interesse.
« E quando procedendo innanzi saranno quei caratteri cangiati in argento, a segno della purezza di cuore, non bisogna tutta via fermarsi lasciando 1' opera imperfetta; ma conviene venire all' oro della carità, che segni i vostri nomi in lettere incancel labili. Allora voi sarete come tanti olocau sti tutte consumate nelle fiamme ardenti dell'amabile Cuore di Gesù.
Ma bisogna che 1' amore facciavi arri vare fin là; bisogna patir per amore, fa cendoci una continua violenza, mortifican doci ed umiliandoci per amore, ed essere contente, ad ogni occasione che ne si offra di significare così l'amor nostro a questo unico Amante dei nostri cuori.
Tutto ciò che vi ho detto sin qui ac cenna il principio, il progresso e la fine della vostra vita. Non sarà data la corona nè a chi ha cominciato nè a chi ha progre dito, ma si ai vincitori che persevereranno sino al termine.
Finalmente, Sorelle mie care, io non posso ammirare abbastanza le bontà e lar ghezze di questo sacro Cuore per voi. Sembra che abbia egli spiegati tutti i suoi tesori per arricchirvi, tanto egli prende pia cere in farvi del bene. E come 1' amore domanda ricambio e non ne vuole altro fuor dell'amore, così Dio ve l'ha impresso nei cuori, perchè glielo rendiate secondo il suo desiderio. Bisogna dunque che questo: medesimo amore scolpisca in ricambio il nome nel nostro Diletto, ciò che potrà farsi così: «Quando riporterete alcuna bella vittoria sopra di voi, o per 1' umiltà, o perla mor tificazione o altrimenti, e farete qualche buon atto di carità verso del prossimo o sopportandolo o scusandolo o lodandolo o servendolo, valga tutto questo di altrettante lettere onde imprimere nei vostri cuori quel Nome adorabile. Ma siate fedeli, costanti e fervorose; io non potrei bastevolmente ri peterlo a cagione del male che a voi tor nerebbe facendo il contrario ».
V. Invocazioni al sacro Cuore.
- « O Cuore santissimo, Cuore augustissimo, pa drone di tutti i cuori, io vi amo, via doro e vi lodo; io vi ringrazio e sono tutta vostra. Voi siete mia forza, mio sostegno, mia ricompensa, mia salute, mio rifugio, mio amore, mio tutto.
O Cuor di amore, dimorate con me ed in me; governatemi, salvatemi, cangia temi tutto in voi.
Non mi dinegate l'amabile qualità di figliuolo del vostro Cuore, nel quale io de sidero morire a me stesso ed al peccato, per vivere sol della sua vita.
« Cuore del mio Gesù, riformate 1' infe dele mio Cuore. Fate che ormai e' si leghi al vostro amore col suo, ed in avvenire si approssimi tanto a voi quanto se n'è di scosto in passato; e come voi ne siete il Creatore, siatene anche ve ne supplico, il Coronatore. Amen ».
GIORNO XV.
I. Divine predilezioni del Cuore di Gesù.
- Fino dalla più tenera infanzia fu la Santa oggetto delle predilezioni meravi gliose di nostro Signore, come ella racconta in queste parole: « Riguarda, figliuola mia, disse Gesù, se tu puoi trovare un padre fe rito d' amore per l'unigenito suo, il quale siasi preso a cuore di dargli tanti segni del suo amore quanti a te ne ho io dato del mio.
« Io ho scelta l'anima tua per mia sposa e noi ci siamo impromessi quando per mia ispirazione tu mi hai fatto il voto di castità, prima che il mondo avesse parte nel tuo cuore, volendolo io puro di terrene affe zioni. E per conservarlo a me, tolsi via tutta la malizia di tua volontà e ti affidai alle cure della mia santa Madre, a fine che ella ti venisse perfezionando secondo i miei disegni.
Io mi son fatto tuo padre, tuo maestro e tua guida fin dai più teneri anni, porgen doti prove continue dell'amore del mio di vin Cuore, nel quale appunto ho stabilito la presente e la eterna tua dimora. Ma per maggior sicurtà, dimmi quale prova più forte tu brami dell'amor mio, io te la darò. « Conserva in purità il tempio del Si gnore, perchè dovunque esso sia, Dio l'as sisterà con una speciale presenza di pro tezione e di amore. Io ti sono al governo, a cui tu devi del tutto abbandonarti, senza cura nè pensiero di te; poiché tu non man cherai di aiuto, se non quando il mio Cuore mancherà di potenza; e sarà mia cura di ricompensare o castigar tutto quello che per altri ti sarà fatto. Così penserò io a coloro che avranno fiducia nelle tue pre ghiere, a fine che tu ti occupi tutta e ti spenda nel mio amore.
Ho stabilito il mio regno di pace nel l'anima tua; nessuno lo potrà turbare; e quello dell'amor mio nel tuo cuore ti darà una gioia che nessuno ti potrà togliere.
Cosi prevenuta dai favori divini, la San ta insegna pure a noi il secreto di renderci oggetto delle predilezioni del sacro Cuore.
« L'anima che sarà più umile e più di spregiata sarà più innanzi in quel divin Cuore. La più spogliata e nuda di tutto possederà lui di vantaggio. La più mortifi cata ne sarà la più accarezzata. La più obbediente lo farà trionfare. La più caritatevole ne sarà la più amata. La più silen ziosa ne sarà la meglio ammaestrata ».
II. La più umile e più dispregiata sarà più innanzi nel Cuore divino
- « Non avvi che il cuore umile il quale sia in grado di penetrare nel sacro Cuor di Gesù, di conversare con lui, di amarlo ed esserne riamato. Il Cuore divino del Signor nostro sovrano è sorgente inesauribile, che brama solo di spandersi nei cuori umili, vuoti, non attaccati a niente, per essere pronti sempre di sacrificarsi al buon pia cere di lui, ne costi quanto vogliasi alla natura.
« Il Cuor di Gesù gusta di essere ser vito dai piccoli ed umili di cuore, e dà grandi benedizioni alle loro fatiche. Egli pur si compiace nelle anime annientate che sono tutte in lui, ed in lui trovano tutto, quando non sono più niente in se mede sime.
« Allorchè voi sarete nell' umiliazione, rallegratevi, perchè allora entrerete molto avanti nelle buone grazie del sacro Cuore. Abbracciate amorosamente tutto quello che più vi umilierà ed annienterà, come l'aiuto più acconcio a far trionfare il dolce e amabile Cuore di Gesù, ed a far regnare alla sua volta il vostro nel suo. Io stimo esservi fatto da lui un favor singolare in darvi la cognizione e 1' amor della vostra abbiezione, mentre non si dà nulla di più efficace per entrare e conservarsi nell'ami cizia del sacro Cuore; è come un'acqua cordiale, valevole a dare all'anima vostra la vita della grazia, e quella del puro amore al cuor vostro ed a tutte le vostre buone azioni. In una parola, è la virtù del sacro Cuore di Gesù, il quale non abbassa la sua grandezza in noi, se non a misura che ritrovaci annientati nell'amore della nostra piccolezza; e vuol prendersi cura di elevar ci alla unione con lui a misura che questa santa virtù ci disunirà per affezione da tutto quello che' abbia appariscenza innanzi la creatura e dentro di noi.
« Dio mio, che gran tesoro è 1' amore alla bassezza ed alla nostra propria abie zione! Che non dovremmo fare e patire per giungere a possederlo? perocchè 1' anima che ne gode è come in sicurezza, e non le può mancar nulla, mentre l'Onnipossente trova il suo piacere in lei. « Riguardate questa via umile come la vera da lui tracciatavi, e la più spedita per arrivare a lui. E di che temete in una via tanto sicura quanto è quella delle umilia zioni, la migliore delle quali è quella di cui non ci accorgiamo? Dacchè l'umiltà questo ha di proprio, ch' ella svanisce tosto che altri la scorga in sè medesimo ».
Alle quali parole può servire di prova un esempio tolto dalla vita della Beata. La vigilia della Visitazione, racconta ella di sè, dopo molti inutili sforzi per can tare all' Invitatorio e seguire il coro nella salmodia, al primo versetto del Te Deum mi sentii tutta compresa da tale potenza, a cui tutte le mie tosto si applicarono in ispirito di omaggio e di adorazione. Ed avendo io le braccia incrociate dentro le maniche della veste, una divina luce venne a posarvisi in forma d'un fanciullino, o piuttosto di un sole smagliante, il che mi fece dire: O mio Signore, e mio Dio, per quale eccesso di amore abbassate voi così la vostra grandezza? - Vengo a chiederti, figliuola mia, perchè mi dica tu sì spesso di non avvicinarmi a te: - Lo sapete, o mio Sovrano, che io non son degna di av vicinarmi a voi, e molto meno di toccarvi. - Intendi però che quanto più ti ritrai tu nel tuo niente, tanto più la mia grandezza si abbassa per ritrovarti. - Ma temendo io che potesse essere un angelo di Satana, gli feci questa domanda: Se siete voi o Dio mio, fate dunque che io canti le vostre lodi. Nello stesso punto mi sentii la voce libera e più forte che mai. Così seguitai colle altre il Te Deum, e il rimanente del 1' ufficio, senza che mi vi rendessero meno attenta le carezze onde la bontà di lui si degnò onorarmi. Solamente io sentiva tutto il mio interno come potentemente legato a quella divina presenza ed occupato ad ono rarla. Al fine egli mi disse: Ho voluto pro vare il motivo per cui tu recitavi le mie laudi; che se tu anche solo un momento ti fossi tenuta meno attenta in recitarle, io mi sarei dipartito.
« Tutto questo rimase in me così forte mente impresso, che toltomi dagli occhi il sonno, mi fece tuttavia parere la notte assai breve ».
« III. La piú spoglia e nuda di tutto lo possederà di vantaggio.
- « Solo nel perfetto spogliamento di te stesso e di quanto non è Dio troverai la vera pace e la perfetta felicità perchè non avendo niente, tu avrai tutto nel sacro Cuore di Gesù.
Sii povero di tutto; ed il sacro Cuore ti arricchirà; vuotati di tutto, ed egli ti riempirà: obblia te stessa, abbandonati a lui, ed egli si prenderà pensiero e cura di te. Io non posso dire altra cosa, fuorchè l'annientamento di te eleveratti all’unione del tuo sommo Bene; e dimenticandoti di te, possederai lui; ed abbandonandoti a lui, egli possederà te.
«E qual bene maggiore del non essere più niente al mondo e a noi, per essere posseduti da lui e non possedere che lui solo? »
IV. Aspirazioni al sacro Cuore di Gesù.
- Vi adoro, Cuore caritatevole, operate in me.
Vi adoro, Cuore misericordioso, rispon dete per me.
Vi adoro, Cuore umilissimo, riposate in me.
Vi adoro Cuore sapientissimo, soppor tate me.
Vi adoro, Cuore fedelissimo, pregate per me.
Vi adoro, Cuore ammirabile e degnissi mo, benedite me.
Vi adoro, Cuore desiderabile e bellissi mo, rapitemi.
Vi adoro, Cuore illustre e perfettissimo, nobilitatemi.
Vi adoro, Cuore sacrato balsamo pre zioso, conservatemi.
Vi adoro, Cuore di Gesù esemplare di perfezione, rischiaratemi.
Vi adoro, Cuore divino origine di ogni bene, fortificatemi.
Vi adoro, Cuore di benedizioni eterne, chiamatemi ».
GIORNO XVI.
I. Ancora delle divine predilezioni del sacro Cuore.
- L'anima più mortificata sarà la più favorita. - Narra di sè la Santa che avea tale avversione ad una certa qualità di cibo, che il sacrificio della vita le sarebbe stato più facile del vincerla. Non pertanto fin dal suo noviziato fermò seco stessa di provarcisi, dicendo: O vincere o morire. Ed implorato il celeste aiuto dinan zi al Santissimo, ella compì quest' atto ge nerosamente, animandosi colle sole parole: Nell'amore non ha luogo riserva. Ma la somma violenza dovutasi fare tenne malata per tutto il giorno, fino all'orazione della sera, quando il Signore la venne a colmare di dolcezze e di consolazioni in prova del piacere da lui gustato in quella mortifica zione volontariamente sostenuta per suo amore. Dopo somigliante sacrificio tutte le grazie e favori divini si accrebbero e ne inondarono l' anima per modo ch' ella era costretta a sciamare: sospendete, o mio Dio, questo torrente che m' inabissa, o am pliate in me la capacità di riceverlo». Sarebbe impossibile spiegare a qual pun to abbia ella portato la mortificazione, da sana e da malata; ma può dirsi che era morta ad ogni piacere dei sensi. Per ono rare la sete sofferta da nostro Signore in croce si toglieva il bere dal giovedì sera fino al sabato seguente. Passò anche cin quanta interi giorni senza bere, ad onore della sete ardente sempre avuta dal Cuore di Gesù della salute dei peccatori.
Attesta ella di aver trovato tante deli zie in un suo atto di eroica mortificazione servendo un' inferma, che « avrebbe ogni giorno voluto incontrare simili occasioni per imparare a vincersi, avendovi Dio solo per testimonio, il quale non mancò di si gnificarle il piacere ch' egli ne aveva pro vato. Perocchè la notte appresso le diede di posare per due o tre ore le labbra so pra il sacratissimo suo Costato; ed ella dice che le sarebbe impossibile di esprimere le grazie da quel punto impresse in lei fino al fondo dell' anima ».
II. La più obbediente la farà trion fare.
- Nella vita della Santa noi leggia mo il seguente esempio di ubbidienza. Per distoglierla dal suo grande applicarsi all’orazione la mandavano a lavorare in giardino, in cucina e nei luoghi ed uffici più bassi, fino a guardare una giumenta nell’orto; nel qual esercizio la tennero durante il ritiro in apparecchio alla sua professione; a fine di temperare il grande incendio di amor divino che la divampava.
Un dì, essendo ella sul rompere il col loquio onde la favoriva il Signore, per cor rer dietro alla giumenta ed al suo puledro, egli le disse: Lasciali fare, che non arre cheran male. Ubbidì ella piena di fede; e la comunità vide quegli animali attraver sare il verziere; ma quando si volle sco prirne il guasto, non fu possibile scorgere pur la traccia del loro passaggio...
« Il mio divino Maestro, così ella, mi tenea fedele compagnia fra le corse ch' io dovea fare continuamente; ed in questo tempo io ricevetti grazie così grandi, che di somiglianti non avea peranco sperimen tate, particolarmente sul mistero della pas sione; onde mi venne tanto amore alla cro ce che non posso pur vivere un momento senza patire ma patire in silenzio, senza consolazione nè sollievo, e morire con questo Sovrano dell'anima mia, sopracca rica della croce d' ogni maniera di travagli. Così per misericordia di lui mi andò tutto il tempo in siffatti esercizii, che son quelli del puro amore ».
Parlando della virtù dell'obbedienza ella dice: « Quanto all' interiore voi dovete ob bedire fedelmente ai moti della grazia per gli atti di virtù, e quanto all'esteriore ob bedire amorosamente a quelli che hanno autorità di comandarvi, pensando alle pa role: Gesù Cristo fu obbediente: dunque voglio anch'io ubbidire fino all'ultimo re spiro di mia vita. E le vostre obbedienze siano per onorar quelle di Gesù Cristo nel santissimo Sacramento. Se voi sarete fedele a fare la volontà di Dio nel tempo, anche la vostra compirassi per tutta l'eternità.
« In verità egli mi sembra che tutta la felicità di un'anima consista in rendersi con forme alla santissima volontà di Dio. Là il nostro cuore trova la sua pace, il nostro spirito la sua gloria ed il suo riposo: e questo io credo essere il vero modo di fare la nostra, perchè l'amorosa bontà di lui si compiace contentando quella in cui non trova punto resistenza ».
III. La più silenziosa sarà la meglio ammaestrata.
- « Mantieni sempre il tuo interno in silenzio, poco parlando alle creature, ma molto a Dio, operando e patendo per suo amore.
« Col profondo silenzio loro imposto, conserva i suoi sensi interni ed esterni nel sacro Cuore del Signor nostro: silenzio interno, togliendo ogni pensiero inutile e ri flessione di amor proprio per disporti ad udire la voce dello Sposo; silenzio esterno in tutto ciò che può tornare a tua lode o scusa a biasimo e accusa degli altri; silenzio nei moti della natura immortificata che ti porti a dimostrar piacere nelle cose gioconde, malcontento nelle contrarie; e tale silenzio sia per onorar quello di Gesù solitario nel suo Sacramento. Così apprenderai a conversare col suo sacro Cuore e ad amarlo in silenzio.
L'amore alla cara nostra abbiezione nel Cuore del Signor nostro Gesù Cristo ci serve anche per onorare i misteri della sacratissima sua passione e morte, serbando come lui il silenzio in tutte le occasioni di umiliazioni e di patimento; giacchè io vi confesso che niente mi alletta del pari al silenzio da lui sì esattamente serbato in tutto il corso della sua Passione. A sua imitazione non apriamo bocca se non a fine di pregare per quelli che ci affliggono ».
1V. La più caritatevole sarà la più amata.
- « Renditi soave in sopportare le noie, le molestie ed i mali umori del prossimo, senza disgustarti delle contradizioni ch'egli ti opporrà; in cambio con offerirti a servirlo come potrai meglio, essendo questa la vera via di conciliarti le buone grazie del sacro Cuore.
« Cerca le occasioni di contentarlo col l'esercizio della santa carità, pensando e parlando sempre bene del prossimo tuo, assistendo i poveri a tuo potere, spiritualmente e corporalmente, mirando a Gesù Cristo nella loro persona, nè facendo loro niente di quello che non vorresti fatto a te.
« Sii paziente inverso di tutti, a fine di mettere confidenza in ciascuno, ai poveri sopratutto, di rivolgersi a te nelle proprie necessità. Abbi tutti per amici, nessuno per nemico, quanto potrai secondo Dio ».
E qui trova il suo posto un ricordo che della sua puerizia ci offre la Santa. Il Signor nostro, ella dice parlando de' suoi primi anni, mi diede un così tenero amore verso i poveri, che non avrei bramato altra conversazione fuori della loro; ed imprimeva in me una così tenera compassione delle loro miserie che se fosse stato in mio potere, avrei fatto di tutto per alleviarle; e quando aveva danaro davalo ai poverelli per allettarli a venire da me ad apprendere, il loro catechismo ed a pregar Dio. Per la qualcosa essi mi correano intorno, e qualche volta in tanti, che io, non sapea d'inverno dove raccoglierli se non dentro un camerone, donde talvolta eravamo scacciati. Il che mi cagionava grande mortificazione, mentre io non avrei voluto che si vedesse nulla di quello che facevo.
Io sentiva una ripugnanza grandissima dal veder piaghe; eppure fu bisogno di pormi a medicarle e baciarle per vincermi, e non sapea come dovessi fare.
Ma il divino mio Maestro sapea così bene supplire a tutte le mie ignoranze, che quelle si trovavano in poco tempo guarite con non altro unguento fuor quello della Provvidenza di lui, ancorchè le fossero assai maligne; ma io nutriva più fiducia nella sua bontà che negli esterni rimedii. »
V. Patto d'amore in forma di preghiera.
- « Io vi domando, o dolce Gesù, di rendermi perfettamente conforme, quanto ai sensi, a quella vita di morte da voi menata nel santissimo Sacramento, dove in mistica maniera vi rendete obbediente, fino alla morte, alla voce del sacerdote, buono o malvagio che egli sia. Fate dunque, o Salvator mio, che per onorare la vostra obbedienza ed annientamento, io mi possa rendere umile ed ubbidiente in tutta la perfezione da voi desiderata in me.
« Per voi o Gesù, io sacrifico la mia propria libertà e volontà alla vostra santissima, senza riserva. Io disdico con tutto il cuore, rinuncio e detesto tutte le mire, disgusti, ripugnanze e lagni ch'essa insieme all' orgoglioso mio amor proprio mi potrà suggerire intorno a tutto quello, che sarammi ordinato o proibito di fare. È questo un patto che il mio cuore stringe col vostro sacratissimo, o divino mio Gesù, di tutto far per amore e per obbedienza, e di voler vivere e morire in questo esercizio, nel quale io comprendo tutto quanto e necessario alla mia perfezione. Io vi supplico di prendere possesso del mio cuore e di tutto quello che può glorificarvi in me nel tempo e nel l'eternità, amen ».
GIORNO XVII.
I. Il Cuore di Gesù nocchiero divino dell' anima fedele fra le tempeste della vita.
- « Quanto all' entrare nel sacro Cuore del Signor nostro, di che devi temere, se egli ti fa invito di andarvi a pigliare il tuo riposo? Entravi dunque come viaggiatore in sicura nave, di cui è nocchiero il puro amore, il quale ti condurrà felicemente attraverso il procelloso mare di questo mondo, preservandoti dagli scogli e tempeste, che sono le suggestioni dei nostri nemici, il nostro amor proprio e vanità, l'attaccamento al nostro giudizio e volontà.
« Quando sentirai turbarti ed agitare da qualche tema, convien dire all'anima tua: E di che paventi, mentre tu porti il Cuore di Gesù e la tua fortuna, cioè il puro amore, tesoro e delizia del cielo, e della terra?
« Ed a mantenerci entro questo divin Cuore per sempre, ci è bisogno 1' amarlo come l'Unico Necessario al nostro cuore, il quale deve portarci dolcemente all' obblio ed al disprezzo di tutto il rimanente. Oh se potessimo comprendere quanto approfittino le anime chiamate a questo perfetto spogliamento e abbandono di sè, qualora fedeli corrispondano con una morte intera ad ogni desiderio, soddisfazione; curiosità e riguardo a se medesime, per lasciarsi condurre da questo Nocchiero divino nella sicura nave dell’amoroso suo Cuore!
« Sembrami che in tal modo noi mettiamo in sicuro la nostra salute, la quale sta esposta a forte rischio in questa miserabile vita piena di corruzione. Ma quando noi siamo tutto dedicati e consecrati a questo adorabil Cuore per amarlo ed onorarlo a tutto nostro potere, abbandonandoci pienamente a lui, egli si prende la cura di farci, a malgrado di tutte le tempeste, arrivare al porto della salute.
« Io vi rimetto dunque al sacro Cuore del nostro dolce Maestro, perchè sia egli stesso vostro direttore e vostra guida; egli è sapientissímo; e quando ci abbandoniamo davvero alla sua condotta e lasciamo a lui fare, egli ci fa percorrere in breve tempo lungo cammino senza che noi ce ne accorgiamo, se non dai combattimenti che la sua grazia ci fa dare di continuo alla nostra immortificata natura. « L'amabile Cuore, di Gesù dev'essere sola tua occupazione, tua meditazione, tuo intrattenimento, tuo libro e piena tua direzione; esso deve riempire la tua memoria, rischiarare il tuo intelletto, infiammare la tua volontà; sicchè non ti risovvenga più che di lui. Procura, te ne scongiuro, di bene intendere le sue divine lezioni e tutti i suoi voleri per eseguirli appresso. Una sola cosa è necessaria, ed è il puro amore divino in quello della nostra abbiezione, abbandonandoci alla provvidenza del sacro ed amabile Cuore di Gesù per lasciarci condurre e governare a suo grado. Ben egli prenderassi cura di fornire il necessario alla nostra santificazione; basta che noi ci applichiamo a ben riceverlo secondo i suoi disegni ».
II. Avvisi intorno all'abbandono di noi in Dio.
- « Tienti pronto e disposto a tutto soffrire nel silenzio di un' anima perfettamente abbandonata nel Signore come io penso egli brami la tua. Abbandono quanto al corpo, pigliando indifferentemente la malattia come la sanità, la fatica come il riposo; abbandono quanto allo spirito, amando la insensibilità, le aridità, le desolazioni, ed accettandole cogli stessi ringraziamenti che le dolcezze e le consolazioni; tenendoti sempre 1' anima in pace, facendola operare nella perfetta nudità della fede, senza piacerti dei gusti sensibili, che servono solo il più spesso a ritardarti nel cammino della perfezione.
Il terzo abbandono è quello del cuore, sede dell'amore e della volontà la quale tu devi far morire nel sacro Cuore in guisa da lasciare a lui volere per te tutto quello che sarà di suo buon piacere, non procurandoti nè gusti nè pene, ma gradendo tutto quello che da lui ti sarà presentato, dolce o amaro che sia, essendo il medesimo amore a porgerti 1' uno e 1' altro per santificarti a grado suo.
Rimani in pace tutto abbandonato e sacrificato al sacro Cuore di Gesù Signor nostro, il quale sembrami poterti dire, non ti abbandonerà mai; anzi prenderassi una cura tutta particolare di te, a misura del tuo confidarti ed abbandonarti con fedeltà inviolabile a lui nelle occasioni ove si tratti della sua gloria e di provargli il tuo amore.
Quanto sei obbligato al sacro Cuore del Signore nostro dolce, che tanto amore nutre per te! Riamalo dunque di tutto 1' amore onde sei capace, e rendi a lui la gloria di ogni bene. Sii fedele inviolabilmente ad ogni costo, poichè ricco egli è abbastanza per ricompensarti. Questo divin Cuore ti farà sentire gli effetti della sua liberalità in tutto, se tu pienamente ti affidi all’amorosa sua bontà.
Il Cuor tuo dev'essere il trono del tuo Diletto, rendendo a lui amor per amore, nella fedeltà che egli ti farà conoscere come a lui più gradevole. Abbandono per amore, abbandono nell'amore, e tutto all’amore senza più riserva di sorta ».
III. Squisita cura del Signor nostro in condurre la Santa.
- Fino dalla sua puerizia esperimentò Margherita quanto sia delizioso all'anima l'abbandonarsi alla condotta di nostro Signore. Per parecchi anni, ella dice, io non ebbi propriamente altro direttore che il mio sovrano Maestro; poichè dal punto in che cominciai a conoscermi, egli prese una signoria così assoluta sulla mia volontà, che obbligavami ad obbedirgli in tutto, senza che io potessi, a così dire, difendermene.
Egli stesso mi riprendea con dolce severità de' miei falli, per piccioli che paressero; laonde io concepii orrore sì grande al peccato, che mi nascondei per piangere a mio agio, quando mi fossi accorta di esser caduta nella minima colpa. All'orazione sentiami attirar così forte, che molto mi facea patire il non sapere nè potere apprendere come la si dovesse fare, non avendo io conferimento alcuno con persone spirituali, nè altro conoscendo, fuor del nome di orazione, che rapivami il cuore. Rivolsimi però a1 sovrano mio Maestro, ed egli m'insegnò come volea che io mi vi esercitassi, il che mi servì poi tutta la vita. Mi facea dunque umilmente prostrare a sè dinanzi per chieder perdono di tutte le offese a lui fatte; quindi adoratolo, io gli offeriva la mia orazione senza sapere come vi dovessi fare. Appresso egli presentavami s'è medesimo nel mistero in cui lo dovea io considerare, e vi applicava sì forte la mia mente, tenendomi l'anima con tutte le potenze assorte in lui, che io non pativa distrazione alcuna; ma il mio cuore sentivasi struggere per desiderio di amarlo, destando in me una brama insaziabile della santa Comunione e di patire... ed avrei passato i giorni e le notti intere dinanzi al santissimo Sacramento senza cibo nè bevanda e senza sapere che mi facessi, se non di consumarmi alla sua presenza come ardente cero per rendere a lui amor per amore.
Come poi io mi lagnava di continuo al mio divino Maestro per timore di non potergli piacere in tutto quello che facea, vedendovi troppo di mia volontà, mentre io stimava solo il fatto per obbedienza, e dicea: Oimè, Signor mio, datemi dunque alcuno che a voi mi conduca egli rispose: non ti basto io? di che temi? può mai una figliuola tanto amata, quanto io ti amo, perire fra le braccia di un Padre onnipotente? Bene ti farò conoscere come io sono un savio e illuminato direttore, che so guidare senza pericolo le anime che si abbandonano a me, dimenticando se stesse ».
IV. Atto di unione al sentimenti del Cuor di Gesù in Sacramento.
- « Gesù Cristo, Signor mio Dio, che io credo veramente e realmente presente nel santissimo Sacramento dell'altare, ricevete quest'atto di adorazione profondissima per supplire al desiderio che avrei di adorarvi incessantemente; e per rendervi grazie dei sentimenti di amore che il Cuor vostro vi ha per me. Io non li saprei meglio riconoscere che offerendovi tutti gli atti di adorazione, di pazienza, di amore che questo medesimo Cuore ha fatto nel corso di sua vita mortale, e fa tuttavia e farà eternamente in cielo, a fine di amarvi, lodarvi e adorarvi per mezzo suo quanto mi sarà possibile. Mi unisco a questa offerta divina che voi fate al divin Padre, ed a voi consacro tutto il mio essere, pregandovi a distruggere in me il peccato ed a non permettere che io sia mai separato in eterno da voi ».
GIORNO XVIII.
I. Il figliuolo di amore nel Cuor di Gesù.
- Poiché nostro Signore ti ha ri generato sulla croce con tanti dolori, che ne va tutto coperto di piaghe e di sangue per guarir quelle da te fatte all'anima tua, altro non desidera maggiormente che di metterti in possesso del suo regno e di farti riposare sopra il suo seno come un figlio diletto abbandonato interamente alle sol lecitudini dell'adorabile sua Provvidenza, che lo prende in cura, nè lascia mancare a lui nulla, nè lo lascerà perire, poicllè egli è onnipotente. Abbandonati dunque piena mente alle amorose sue cure, e dà a lui tutto il tuo cuore. Questo egli ti dimanda per conformare la tua vita alla sua croci fissa, prendendo lui per esemplare di tutte le tue azioni, unendo tutti i tuoi passi ai suoi, a fine di non camminar più che nella via del suo santo amore.
« Non dobbiamo temer di niente fra le sacre sue braccia, purché diffidando di noi ci ripromettiamo tutto da lui. Poiché il sa cro Cuore ci ama, che abbiamo a temere, fuorché di non rendergli l'amore che egli vuole da noi, il quale consiste, se non m'in ganno, in questo perfetto abbandono o di menticanza di noi stessi? Non si può amare senza patire, ed egli ce lo ha bene dimo strato in croce, dove si è consumato per amor nostro; ed ancora lo fa ogni dì nel santissimo Sacramento dell'altare, in cui brama con tanto ardore di vederci confor mare la nostra vita colla sua, la quale tutta è nascosta ed annientata agli occhi delle creature. E poiché l'amore conforma tra loro gli amanti, se noi amiamo, formiamo la vita nostra sul modello della sua.
« Amate e fate quel che volete; perché chi ha 1' amore ha tutto. Fate tutto per a more e per 1' amore; perché l'amore dà il suo pregio a tutto. L' amore non vuole pun to dei cuori a metà; o tutto o niente. L'a more vi renderà tutto facile. Rendete dun que amor per amore, e non dimenticate mai Quello cui 1' amore ha fatto morire per noi. Voi non l'amerete se non in quanto saprete patire in silenzio e preferir lui alla creatura, ed al tempo 1' eternità.
« Siamo dunque tutti del Diletto delle anime nostre per sempre. Doniamo a lui tutto il nostro cuore, il nostro amore, le nostre affezioni, inclinazioni e tenerezze. Non ci bisognano più ansiose affezioni per creatura veruna nè per noi, ma tutto pel sacro Cuore ».
II. Avvisi sull'amorosa confidenza verso nostro Signore.
- « Io son ben contenta che il Signore ci inviti ad abban donarci tutti a lui. Pigliamo dunque, per noi queste parole: Se voi non vi fate come un fanciullo, non entrerete nel regno dei cieli. - Credo io che ciò consista in renderci piccoli colla vera umiltà di cuore e sempli cità di spirito, ricevendo di buon animo e come provenienti dalla mano del buon Pa dre celeste le umiliazioni e le contradizioni che ci capiteranno, senza badare alle cause seconde; ma riguardiamo unicamente il suo Cuore amoroso il quale non permetterà giammai all'adorabile sua mano di nulla eseguire a nostro riguardo, ché non torni a sua gloria ed a nostra santificazione. Come egli ci ama, così ci fornirà sovente occa sioni di crocifiggerci, sia per mezzo delle creature sia per mezzo nostro ancora; ma comunque sia, non vi opponiamo che il nostro silenzio e la nostra sommessione, dicendo: Lo ha fatto il mio Padre celeste, e mi basta. Gittiamoci con filiale confidenza nelle sue braccia, cui l'amore ha fatto stendere sulla croce per accoglierci e diciamo spes so: Dio mio, voi siete mio Padre; abbia temi pietà secondo la grandezza delle vo stre misericordie. Io mi abbandono a voi, non mi rigettate, che io so, non potere il figliuolo perire tra le braccia di un padre onnipotente. Altre volte mirando alla sua bontà ed al suo amore ditegli: mio buon Padre, rendetemi degno di compiere la vostra santa volontà, poichè io son tutto vostro.
« Ah chi potesse bene comprendere 1' ardente carità, del Signore a riguardo no stro, chiaro vedrebbe: come tutte le sue permissioni e disposizioni non sono che amore! Egli vuole che noi gli facciamo del pari sacrificio del nostro amor proprio e della nostra volontà alle occasioni ch' e gli ce ne darà, rompendolo, contrariandolo fino a distruggerlo ed annientarlo del tutto per far regnare quello del divin Cuore in noi. Qui sta tutta la nostra pace, di cui non potremo appieno godere senza quel sacrificio fatto in ogni cosa che da noi di pende.
« Il Cuore di Gesù domanda solo la nostra fiducia nella sua bontà per farci pro vare la soavità e la forza dei suo aiuto nei nostri bisogni, ma sempre a misura della nostra confidenza. Andate dunque alla semplice con nostro Signore; egli non vi perderà, mentre vi ama; confidate in lui, dimenticando e spregiando voi; contentatevi di amarlo e lasciarlo fare ciò basta ».
III. Gesù Bambino presentato qual Esemplare alla Santa.
- Essa ci rac conta un'apparizione della Vergine bene detta in questo modo: « La mia santa Li beratrice mi onorò di una sua visita, te nendosi nelle braccia il suo divin Figliuolo, cui pose nelle mie dicendo: Ecco chi viene ad insegnarti ciò che tu devi fare. - Io me ne sentii compresa da vivissima gioia e spinta da gran desiderio di molto acca rezzarlo, ciò ch'egli mi lasciò fare quanto volli, proprio fino ad esserne sazia, ed allora mi disse: Se tu ora contenta? Ti serva questo per sempre; poichè io ti vo glio abbandonata in mio potere come hai veduto fare a me; e sia che io ti accarezzi, ti affligga; altri movimenti non devi ave re fuor di quelli che io ti darò...
Forse la memoria di questa soavissima grazia fece poi dire a lei: « Io voglio vi vere come un bambolo senza pensieri en tro il Cuore del mio buon Padre, lasciando a lui fare e disporre di me secondo il suo beneplacito, senz'altro pensiero di me che di abbandonarmi pienamente a lui ed all' a morosa sua provvidenza, lasciandomi con durre in tutto colla semplicità d' un bam bino, altra mira non avendo nè desiderio, in tutto quello che farò, se non di conten tare Gesù Cristo.
« Io non ho più niente a vedere di me, nè di tutto quello che al mio Sovrano pia cerà di fare di me ed in me; avendo egli dato a conoscere come non mi negherà mai le sue cure, fuor quando mi v'immi schierò io, il che ho sperimentato sovente per le mie infedeltà, donde scorgeva 1' an dare a rovescio de' miei desiderii; ma ora non ne sento più altri che il dettomi da lui tante volte: Lasciami fare. Il sacro Cuo re del Signor nostro Gesù farà tutto per me se io lo lascio fare; egli vorrà, egli amerà, egli desidererà per me, e supplirà a tutti i miei difetti ».
IV. Elevazione verso il Cuore di Gesù.
Attraete a voi, o Gesù unico amor mio, ve ne scongiuro, tutti i mieí pensieri, e ritraete il mio cuore da tutto quanto è sotto il cielo colla forza del vostro amore, più ardente del fuoco e dolce del mele. Fate che io muoia di amore del vostro amore, come voi siete morto di amore del mio amore. Ah Signore, ferite talmente questo cuor io che è tutto vostro e tra passatelo sì fortemente da ogni parte, che esso non possa contener più niente di ter restre e di umano.
O Cuore di Gesù, io languisco per desiderio di esser a voi unita, di possedervi e d' inabissarmi in voi, per non vivere più che di voi, il quale siete mia dimora per sempre. In voi, o Cuore tutto amabile, voglio io amare; operare e patire. Distruggete dunque in me tutto quello che ovvi di mio, ed invece mettetevi del vostro, e trasfor matemi talmente in Voi .
- O Cuore dolcissimo, o Cuore sacra tissimà, di cui l'eterno godimento sarà: senza disgusto, ma solo giocondissima ri compensa dei beati, deh quanto siete desi derabile, quanto siete amabile!
GIORNO XIX.
I. L'anima deve cercare di rendersi gradita santuario al Cuore di Gesú.
- Ora viene una grazia insigne, concessa un giorno dell'Ascensione alla Santa, che la racconta in questa forma: Andando noi al coro per onorare il momento in cui nostro Signore salì al cielo, postami innanzi al divin Sacramento, mi trovai in una grande quiete; e, tosto io vidi un ardente splendore che in se accogliea 1' amabile Gesù, il quale avvicinatosi a me disse queste parole: Fi gliuola mia, ho scelto l'anima tua, perchè mi sia un cielo di riposo in terra, ed il tuo cuore un trono di delizie al divino amor mio. E qui ascoltiamola insegnare a noi, dopo aver fatto del suo cuore un cielo di riposo a Gesù sposo suo divino, per quale via possiamo anche noi rendergli i nostri una gradita dimora.
« Io vi esorto a tener bene apparecchiato il cuor vostro a ricevere le visite del Si gnore. Perciò fa duopo conservare tutti i nostri sensi in solitudine, sbandendo le inutili riflessioni ed i riguardi a noi, che servono solamente a turbare e a ritrarre l'anima nostra dalla pace, senza cui ella non potrà mai essere il santuario del Si gnore.
Voi dovete mirar sempre Dio in voi; perchè così mirandolo in noi si fa necessario che tutte le nostre potenze e facoltà, ed anche i nostri sensi raccolgansi al di dentro di noi; laddove mirandolo fuori di noie oggetti facilmente ce ne distraggono.
« Quando vogliamo avere l'amor suo per ospite, ci bisogna vuotare e staccare il nostro cuore dall'affetto di tutte le crea ture e di noi stessi, poiché quello ci è ra pito da quanto altro a sè ci attrae, e noi veniam tolti a Dio ed al suo puro amore, che regna nel patimento, trionfa nell'umanità per gioire nell'unità.
« Dovete riguardar sempre l'anima vostra come un santuario dove abita Dio; però vi conviene andar bene guardinghi di brut tarla con alcuna macchia. Inoltre dovete fare del cuor vostro un trono del suo amore, e là ritraendovi con lui, entrarvi in si lenzio, lui amando e adorando di tutta vostra forza e potere.
Come una sposa diletta vi dovete studiare di render l'anima vostra tutta pura ed innocente per piacere a questo Sposo divino, avendo lui solo di mira quanto fa rete, a lui donando tutto senza riserva.
« Il sacro Cuore del Signor nostro vuol essere l' oggetto di tutte le vostre compia cenze, sì che poniate ogni vostro gusto in lui per rendervi degna ch'egli ponga il suo in voi. Come Gesù è geloso del vostro cuore e vuol possederlo da solo, così bi sogna che voi siate gelosi del suo, aman dolo più di tutti se fosse possibile ».
II. Propone alle sue novizie di formare del loro cuore un sacro oratorio al Cuor di Gesù.
- « Credo che voi non potete dare un pegno più forte dell'amor vostro al divin Cuore, e a lui più gradito, che albergandolo nella stanza di delizie da lui stesso edificatasi, che è il vostro cuore, donde conviene scacciare quegl'idoli da voi già si lungamente adorati, o della vo stra superbia o della vostra propria volontà o di qualsiasi attacco alla creatura. E dopo averne bandito i nemici tutti del sacro Cuore, che sono anche vostri, vi tergerete e purgherete ogni macchia, togliendone tutte le passioni e propensioni immortificate. Poi vi arrecherete l'addobbo della purità d'intenzione; di far tutto cioè per piacere a lui.
« Appresso scaverete colla profonda u miltà le fondamenta del suo trono da ele varsi a farvi regnare il sacro Cuore, ossia il puro amor divino, fra gli ardori del quale esso sta sempre come vittima di olocausto immolata e sacrificata alla gloria del suo divin Padre per nostro amore.
Gli ornamenti di questo trono do vranno essere ricchi e preziosi, come egli li desidera e voi li potrete santamente avere. Il primo dev' esser tutto d'oro di santa ca rità, la quale vi metterà sì avanti nella sua amicizia, che egli lascerassi possedere a voi come a sue dilette spose, dicendovi amorosamente: Tutto il mio è tuo, e tutto il tuo è mio, perchè la carità ci unisce.
« Le tre potenze dell'anima vostra sono come tre angeli destinati a rendergli un omaggio continuo. L'adorazione del vostro intelletto si occuperà solo a conoscerlo e la vostra volontà ad amarlo, offrendogli ognora l' incenso di mille santi affetti, di desiderio di piacere a lui e di non esserne mai separata; il ricordare poi della vostra memoria sia tutto in una perenne ricono scenza dei suoi beneficii.
« Tre volte al giorno vi entrerete: la mattina per rendere i vostri omaggi di ado razione e di sacrificio a questo sacro Cuore, come a vostro Sovrano liberatore, al quale voi Sacrificherete tutto quanto avrete a fare e patire, con tutte le parti del vostro essere, per solamente servirvene ad amare, onorare, glorificar lui, unendovi alle sue sante inten zioni, rinunciando a tutto quanto potesse a lui dispiacere: a mezzogiorno vi entrerete per rendergli i vostri omaggi di amore e di domanda; gli scoprirete tutte le piaghe e tutte le miserie dell'anima vostra, come a sovrano rimedio dei vostri mali, che può sovvenire a tutte le vostre necessità: vi entrerete la sera per rendergli i vostri omaggi di riconoscenza, per ringraziarlo di tutti i suoi benefici e chieder perdono con vivo dolore di tutte le ingratitu dini ed infedeltà che possiate avergli usa to, con una ferma risoluzione di morire piuttosto che offenderlo. Appresso gli for merete una corona di atti di virtù da voi esercitate, a fine di alleviare le punture ch'egli soffre dalle spine dei nostri peccati supplicandolo di riparare il male da noi fatto col bene che egli fa ».
III. L' amore è preghiera e dalla pre ghiera nasce l' amore.
- « Voi mi do mandate alcuna breve preghiera per signi ficare a lui il vostro amore; per me non ne conosco altra e non ne trovo punto di migliore che questo stesso amore, perchè tutto parla quando si ama, ed anche le più grandi occupazioni sono prove del nostro amore. Amate dunque, dice sant' Agostino, e fate quel che volete. E dacchè non si può amare senza patire, amiamo dunque e patiamo tutto insieme e non ne perdiamo un momento; perchè tutte le croci sono preziose ad un cuore che ama il suo Dio e vuol essere amato da lui. Procuriamo così di renderci copie veraci del nostro Amor crocifisso ».
IV. Orazione a nostro Signore come a Re nel divin Sacramento.
- Io vi ado ro, o Gesù, Re potente, sul trono vostro di amore e di misericordia. Ricevetemi come vostro suddito e vostro schiavo, e perdo nate, ve ne supplico, le mie resistenze e ribellioni al sovrano vostro dominio sopra 1' anima mia. Deh vi sovvenga o Re beni gnissimo, come non potreste essere miseri cordioso, se non aveste sudditi miserabili. Aprite dunque, ve ne scongiuro, la mano vostra liberale per riempire la mia estrema indigenza col tesoro prezioso del vostro santo amore, che non è altra cosa da voi stesso, dopo avermi vuotato da tutto questo miserabile amore di me e di tutti questi vani rispetti umani che mi tengono avvinto in catene. Venite, o sovrano mio Re, rompete i miei lacci e liberatemi da questa servitù, per istabilire la vostra signoria nel mio cuore. Io voglio regnare nel vostro per un ardente amore verso il prossimo, non par landone se non con carità, sopportandolo, scusandolo, facendo solo a lui quello che vorrei fatto a me, non bruttando mai nè il mio cuore, nè la mia lingua di maldicenza o risentimento veruno; io non mi turberò di niente, affinchè il Re mio trovi in me un regno di pace. Amen ».
GIORNO XX.
I. Bene dell' anima che riceve, comu nicandosi, il Cuore di Gesù.
- Ardea la Santa d'incessante desiderio di ricevere in Sacramento il Dio del suo cuore ed il Cuore del suo Dio. « La mia più grande consola zione in lasciare il mondo, attestò ella, era in pensare che mi sarei comunicata spes so; mentre fuori non me lo voleano per mettere che di rado, ed io mi sarei creduta la più felice del mondo, se lo avessi potuto fare sovente, e passare le notti sola innanzi al santissimo Sacramento. Là io sentivami in tale sicurezza, che con tutto il mio es sere al sommo paurosa, posto appena il pié in quel luogo di delizie, non pensava più altro.
« II giorno prima della Comunione io sentivami assorta in un silenzio sì profondo, che non potea parlare se non con violenza, compresa dalla grandezza dell' azione a cui mi approssimava: e quando l' avea compiuta, io non avrei voluto più bere, nè mangiare, nè vedere, nè parlare, tanto era grande la consolazione e la pace che ne risentiva. Nascondeami quanto potea per apprendere ad amare il mio sommo Bene, il quale sì fortemente pressavami di rendergli amore per amore: Tale amore dovea per lei crescere mag giormente nel chiostro, ed ella dicea! « Tanto è grande il mio desiderio della Comunione, che quando pure mi abbisognasse marciare a pié nudi per un cammino di fuoco, sem brami che tal pena non mi costerebbe niente in confronto della privazione di un tanto bene. Niente vale a darmi una così viva gioia come questo pane d'amore, ricevuto il quale io rimango annientata in presenza del mio Dio, ma con una così grande alle grezza, che talvolta durante il ringraziamento tutto il mio interno è in' silenzio e risgetto profondo per intendere la voce dì' Quello, che forma tutto il contento dell'anima mia.
« Il mio Sovrano mi ha posto nell'anima una così viva brama di amarlo, da sem brarmi che quanto io veggo dovrebbe venir cambiato in fiamme d'amore, a fine che egli sia amato nel suo divino Sacramento. Mi riesce poi un martirio il pensare com' egli è si poco amato, e tanti cuori si ricusano al puro amor suo e lo pongono in oblivione e lo disprezzano. Lo amassi almeno io, ed il mio cuore sarebbe alleviato nel suo dolore: ma in cambio io sono più ingrata e infedele di tutte le creature, mentre con duce una vita tutta di sensi, colpa del mio amor proprio.
« Il desiderio di morire mi punge più che mai, nè mi saprei risolvere a doman dare a Dio degli anni di vita, se non fosse a condizione che tutti siano impiegati ad amare il Sacro Cuore del mio Gesù nel si lenzio e nella penitenza, senza più offen derlo, dimorando giorno e notte presso il divin Sacramento, dove questo adorabile Cuore forma tutta la mia consolazione quaggiù ».
II. Potere dei desiderii dell'anima sul Cuore di Gesù.
- « Un giorno di Venerdì santo trovandomi in ardente desiderio di ricevere nostro Signore, gli dissi con molte lacrime queste parole: Amabile Gesù, io voglio struggermi desiderandovi, e non po tendo oggi possedervi, non cesserò di de siderarvi. Ed egli venne a consolarmi di sua dolce presenza, dicendo: Figliuola, il tuo desiderio ha penetrato il mio Cuore si ad dentro, che se non avessi istituito questo Sacramento d'amore, lo farei di presente per amor tuo, a fine di aver il piacere di alloggiare nell'anima tua e prendere il mio riposo d'amore nel tuo cuore.
- Tanto mi ricolmò di cosi vivo ardore, che io me ne sentiva rapir tutta 1' anima, e non poteva esprimermi che con queste parole: O amorel o eccesso d'amore di un Dio verso una si miserabile creatura! - Il Signore dissemi anche: Io gusto tanto piacere in vedermi desiderato nel Sacramento dell' amor mio, che quante volte un cuore forma questo de siderio, altrettante io lo riguardo amorosa mente per attirarlo a me.
- La quale visione s'impresse in me così vivamente, che sof friva io poi una pena grande nel sapere il mio Gesù si poco amato e desiderato in questo augusto Sacramento; e quando altri se ne ritraeva o ne parlava con freddezza e indifferenza, tal pena mi addiveniva in sopportabile.
« Un dì che mi tormentava la brama di riceverlo dissi a Gesù; Signore, insegnatemi quello che debba io dirvi. Ed egli: Dio mio, mio Unico e mio Tutto, voi siete tutto per me e io sono tutta per voi. Queste sole pa role dirai, che ti guarderanno da ogni sorta di tentazioni, suppliranno a tutti gli atti che tu vorresti fare e servirannoti di apparec chio nelle tue azioni ».
III. Pratica della Santa propria delle anime a Dio consacrate:
- « II mio so vrano Signore, così ella parla di un favore impartitole in uno dei suoi ritiri spirituali, mi usò la misericordia di comunicarmi le sue grazie con tanta profusione, che mi sa rebbe difficile a spiegarle.
Egli sposò l'anima mia nell'eccesso di sua carità, con farmi capire che aven domi destinata a rendere un omaggio con tinuo al suo stato di ostia e di vittima nel sacratissimo Sacramento, in tale qualità io dovevo immolare assiduamente il mio pro prio essere per amore, adorazione, annien tamento e conformità alla vita di morte da lui menata nell'Eucaristia; praticando i miei voti su questo sacro esemplare, posto in tale spógliamento di tutto e come in biso gno di ricevere dalle sue creature tutto che esse vorranno dare o rendere a lui.
« Così per il mio voto di povertà io non debbo solo essere spoglia dei beni e degli agi della vita, ma ben anche di tutti i piaceri, consolazioni, desiderii, affezioni e d' oghi proprio interesse, lasciandomi to gliere e dare come fossi morta o insensi bile.
« Qual è obbedienza maggiore di quella del mio Gesù in Sacramento dove egli si fa presente nel punto del pronunciarsi le parole della consacrazione, sia buono o malvagio il sacerdote o l'uso che questi vuol farne, sofferendo, di essere portato in cuori imbrattati di colpe, delle quali egli ha tanto orrore? Così a sua imitazione ei vuole che io m'abbandoni tra le mani de' miei superiori, come che siano, i quali dispon gano di me a loro grado, senza che io mo stri la minima ripugnanza per quanto le cose fossero contrarie alle mie inclinazioni, e dica: Il mio Gesù è stato ubbidiente fino alla morte di croce, voglio dunque anch'io ubbidire fino al sospiro ultimo della mia vita in omaggio alla obbedienza di Gesù nell'ostia santa, la cui bianchezza mi ac cenna che bisogna essere una vittima pura da immolarsi a lui, senza macchia, per pos seder lui, monda di coro, di cuore, di af fetti, d' intefizioni. Per trasformarmi al tutto in lui, conviene menare una vita senza cu riosità ma di amore e di privazione, go dendo in vedermi spregiata e dimentica, a riparazione dell'oblio e disprezzo che soffre il mio Gesù nell'Ostia santa ».
IV. Ricorso al sacro Cuore.
- « O Cuore altissimo, delizie della divinità, io vi saluto dall' esilio in cui sono: vi invoco nel mio dolore, vi chiamo a rimedio della mia fragilità. Cuore misericordiosissimo, Cuore ottimo e pietosissimo del mio dolce Padre e Salvatore, non dinegate il vostro soccorso all'indegno mio cuore!
« Voi, o Dio del mio cuore, voi mi creaste, perchè fossi oggetto del vostro amore e soggetto della ineffabile vostra bontà: venite dunque, o Cuore divino, e attraete me a voi. Venite, o fedelissimo, o tenerissimo, o dolcissimo, o amabilissimo fra tutti gli amici, venite al mio cuore. Lo supplico a voi, per la vostra incomparabile amicizia e per la vostra parola, venite ad alleviarmi. Venite, nè permettete che io diavi cagione di lasciarmi. Venite, o vita del mio cuore, o anima del mio spirito, o unico so stegno dell'anima mia; venite a farmi vivere di voi in voi, ma efficacemente, o sola mia vita e tutto il mio bene. Venite, Dio mio e mio tutto! »
GIORNO XXI.
I. Invito all'amore del Cuor di Gesú nostro amico nell' Eucarestia:
- Avrebbe pur voluto la Santa eccitare tutte le anime a conoscere e gustare il dono che il Signor nostro ci fa del proprio Cuore nel suo Sa cramento. « Entrate, diceva, in questo sacro Cuore, come invitati aduna festa di amore dal vostro unico e perfetto Amico, che vuole inebriarvi del vino delizioso del suo puro amore, che solo pub addolcire tutte le vostre amarezze, disgustandovi di tutte le falsi delizie della terra, per non pigliare altro piacere se non nel Cuore di questo diletto Amico, che vi dice amorosamente Tutto ciò che è mio è anche tuo; le mie piaghe, il mio sangue, i, miei dolori sono tuoi; 1' amore mio rende i nostri beni co muni; lasciami dunque possedere tutto il tuo cuore, e io riscalderò le, tue freddezze e animerò i tuoi languori, che ti rendono sì fiacco in servirmi e sì languido in amarmi.
« Gesù Cristo è il solo vero Amico dei nostri cuori, i quali non sono fatti che per lui solo; così non possono trovar riposo nè gioia nè pienezzaq-se non in lui.
Egli ha preso sopra di sè il carico dei nostri peccati, dandosi per noi malle vadore appo 1' eterno suo Padre, il quale mirandolo sotto questa forma- di peccatore, lo ila immolato a tutti i rigori della sua giustizia divina, sebbene fosse innocente. Egli ha voluto morire per meritare a noi, nell' eccesso del suo amore, una vita im mortale e beata, sottraendoci da una morte immortalmente infelice. Benediciamolo e rin graziamolo di si ardente carità, onde noi dovremmo struggerci di riconoscenza, fa cendo a lui sacrificio assiduo di tutto il no stro essere in omaggio di amore e adora zione alla sua sovrana grandezza, che si piace nella nostra picciolezza.
= Mirandolo in tale qualità di amico, ciascuno gli può dire i segreti tutti del cuore, seuoprendogliene tutte le proprie miserie e necessità, siccome a Colui che solo vi può arrecar rimedio dicendogli: 0 Amico del mio cuore, quegli che voi amate è infermol Visitatemi e guaritemi, poichè,io so che voi non potete insieme amarmi e lasciarmi nelle mie miserie.
« Deh quanto sono avventurate le ani me sì perfettamente dimentiche di sè, da non avere più amore nè riguardo nè pen
siero fuori di questo unico amico dei nostri cuori l Parmi che ogni altro pensiero ed oc cupazione sia al tutto perdita di tempo.
« Questo divino Amore, che si posa sui nostri altari, ci predica unicamente amore, ci vuole riempire unicamente di amore, af finchè per esso noi possiamo à lui nutrire 1' amore ch' egli .attende da noi. Amor forte che non si lasci punto abbattere; amor puro che ami-senza mischianza e senza interesse; amor crocifisso che non abbia godimento se non in patire per conformarsi al suo Di letto; amor di preferenza, di oblio e di ab bandono di sè, per lasciar fare a lui, ta gliare, bruciare, annientare in noi tutto quello che gli dispiace, seguendo lui alla cieca, senza tènere a bada mirando e riflettendo a noi, per vedere ciò che facciamo.
O quanto è dolce e profittevole 1' a mare questo Signore pieno di amore 1 È mai possibile che un cuore, a cui egli faccia in teridere la, grande sua bontà ed amabilità, possa tenersi di amarlo e di lasciar tutto per abbandonarsi alla balia di, questo a more l
11. Avvisi per ricavar frutti pratici dalla santa Eucaristia.
- Gittati spesso nelle braccia del l' amorosa provvidenza del sacro Cuore di Gesù Cristo, specialmente dopo la santa Comunione, commettendoti e abbandonandoti del tutto alla divina po tenza del suo amore in tutto quello che a lui piacerà.
lo ti esorto di fare al Cuore amoroso di Gesù una intera donazione di tutto il tuo essere spirituale e corporale e di tutto quello che potrai fare o aver fatto, acciocché egli, dopo averti purificato e consumato quanto non è a lui gradito, ne disponga secondo il suo piacere.
« Piglia il cuor tuo, e come se lo avessi in mano, offerilo e consacralo al divin Cuo re, acciocchè ti regni egli assolutamente, ti ammaestri ad amarlo perfettamente, a non dispiacergli mai volontariamente ed a portare la croce amorosamente.
« Io penso che darai molto contento al sacro Cuore di Gesù, quando a lui ti ab bandonerai per modo che egli sia la vista dei tuoi occhi, 1' udito dei tuoi orecchi, la luce del tuo intelletto, le affezioni della tua volontà, tutta la ricordanza della tua me moria e tutto 1' amore del tuo cuore; la sciando a lui tare per te conforme il suo desiderio, senza riservare a te nient' altro fuorchè lo studio di piacergli, di amarlo sopra tutte le cose, sbandendo tutte le af fezioni di amor proprio ed i riguardi a noi, che formano l’ostacolo alla operazione della grazia nell' anima nostra.
« Fa conto di essere la Sunamite, la sposa prediletta che onori la vita d' amore di Gesù Cristo nel santissimo Sacramento. Quindi devi por mente a renderti tutta pura ed innocente per piacere al divino Sposo, non avendo altro di mira in tutto quello che farai a lui donando il tutto senza ri serva. Se vuoi ch'egli si doni a te e desi deri gustare la dolcezza degli amorosi suoi intertenimenti, bisogna dar bando ad ogni riguardo umano.
Farai trentatrè comunioni spirituali ed una sacrarnentate in ammenda onorevole al sacro Cuore di Gesù Cristo, chiedendo per dono di tutte le comunioni fatte malamente da noi e dai cattivi cristiani. Fa in maniera di non perdere punto comunioni, perocchè noi non potremmo arrecare gusto più grande al nostro nemico che ritraendoci da quello, che a lui toglie ogni potere sopra di noi.
« Ricordati di non mai disapprovare, nè accusare, nè, condannare altri fuori di te; a fine che la tua lingua, destinata alle lodi del Signore e si sovente da lui consa crata, quando per essa viene al tuo cuore, non diventi lo strumento di Satana per av velenare l'anima tua ».
III. Il Signore prova l'amore della sposa sua e le scopre alcuna cosa dei misteri che si compiono nelle anime dopo la Comunione.
- In certa occasione, racconta la Beata, il Signore mi disse « Figliuola, quale ameresti tu meglio, rice vermi indegnamente e poi entrare in para diso, o privarti della comunione a maggior mia gloria e poi vederti sotto i piedi l'in ferno aperto per inghiottirti? Ma l'amore fece all'istante la scelta e la risposta; e nel più forte impeto del mio cuore io dissi: O Signor mio, aprite pure quell'abisso, e vedrete come il desiderio di glorificar voi mi vi avrà prestamente precipitata. Tanta era la pena che io sentiva in vedere cibato . indegnamente questo pane di vita, specialmente dappoichè egli mi diede a conoscere i mali trattamenti fattigli patire da un anima, nella quale io lo mirai come legato, posto sotto i piedi e dispregiato, ascoltandone le meste parole: Riguarda come mi trattano e mi vilipendono i pecca tori! - Io lo veggo tuttavia in un cuore che resisteva all' amor suo, colle mani alle saccate orecchie e gli occhi serrati, dicen do: Io non ascolterò punto ciò che mi dice costui, nè punto riguarderò alla sua miseria, affinché il mio Cuore non se ne commuova punto, e rimanga per lui insensibile, com’e gli è per me.
Il Signor nostro, piacevasi anche talora in far conoscere alla Sposa privilegiata del suo Cuore il contento che gustava in altre persone; ed « una volta gliene fece veder tre che andavano a comunicarsi, dicendole: Io darò loro tre baci di pace, di amore, di confidenza ». - E vedendo il piacere che Gesù Cristo godeva entro queste sante anime, non si può dire quali trasporti di allegrezza ella ne provasse.
Esercizio della Santa per la Comu nione spirituale.
- « Eterno Padre, io vi offro il mio intelletto, affinché impari a non conoscere altro che voi; dolce mio Gesù, io vi offro la mia memoria, affinché non si sovvenga che di voi; caritatevolissimo Spirito santo, io vi offro la mia volontà, affinché voi la riscaldiate ed accendiate del vostro divino amore. Ornate l'anima mia dei sette vostri doni e rendete me vostro tempio di purità; riempitemi delle vostre grazie e preparate il mio cuore a ricevere il mio Dio spiritualmente.
O Gesù mio divino, poichè i peccati miei mi rendono indegna di ricevervi nel mio cuore, ricevetemi voi nel vostro ed unitemi cosi perfettamente a voi che niente sia più valevole a staccarmene pure un momento. Inabissate la mia meschinità e mi seria nella grandezza delle vostre miseri cordie e trasformatemi tutta in voi, accioc chè io viva solo di voi, in voi e per amore di voi. Venite adunque, oggetto unico che mi contenta, a prendere possesso di questo cuore che è vostro e non può rimanere un solo istante senza di voi.
Io vi ringrazio che vi siate compiaciuto donarvi spiritualmente all'anima mia: an ch'io tutta mi dono a voi senza riserva, affinchè vi piaccia di fare in me tutto quello che voi desiderate sia fatto. Distruggete questo spirito di amor proprio; abbassate tutto ciò che s' innalza; annientate tutto ciò che a voi resiste.
GIORNO XXII.
I. Gli abissi del sacro Cuore di Gesù.
- Il divin Cuore è un'abisso di amore dove conviene inabissare tutto l'amor proprio tutte le malvage sue produzioni, che sono i rispetti umani e le brame di sod dire noi stessi.
Se noi ci troviamo in un abisso di privazioni e di desolazioni, entriamo nel Cuor divino, che è tutta la nostra consola zione, nella quale dobbiamo perderci senza desiderar di sentirne la dolcezza.
« Se ci troviamo in un abisso di resi stenza e di opposizione alla volontà di Dio bisogna inabissarci in quello di sommis sione e di conformità al beneplacito divino del sacro Cuore di Gesù Signor nostro, e là perdere tutte le nostre resistenze per ri vestirci di quella beata conformità in tutte le disposizioni che egli vorrà prendere di noi.
Se ti trovi in un abisso d'aridità e d'impotenza va ad inabissarti nell' amabile Cuore di Gesù.
« Se ti trovi in un abisso di povertà e nudità d' ogni bene, va ad inabissarti nel sacro Cuore, ed esso ti arricchirà.
« Se ti trovi in un abisso di debolezza onde cadi ad ogni momento, va ad inabis sarti nella forza del sacro Cuore, che ti for tificherà e ti libererà.
« Se, ti trovi in un abisso di miserie, va ad inabissarle in questo Cuore, tutto pieno di misericordia.
Se ti trovi in un abisso di superbia, e di vana stima di te, inabissalo in quello di u miltà del sacratissimo Cuore.
« Se ti trovi in un abisso, d' ignoranza, va ad inabissarti nel Cuore amabile di Gesú, dove apprenderai ad amarlo e a far quello ch' ei desidera da te.
« Se ti trovi in un abisso d'infedeltà e d' incostanza, va ad inabissarlo in quello di fermezza e di stabilità del sacro Cuore.
« Se ti trovi in un abisso d' ingratitudine verso i grandi beni ricevuti da Dio, va ad inabissarti nel divin Cuore, sorgente di ri conoscenza, ond' egli riempirà te pure, se lo preghi.
« Se vedi in te un abisso di risentimento e di collera, vallo ad inabissare in quello di dolcezza e mansuetudine dell' amabile Cuore di Gesù, affinchè renda te pure umile e mansueto.
« Se ti trovi in un abisso di distrazioni, valle a perdere nell'abisso di tranquillità del sacro Cuore, il quale te ne darà infal libilmente la vittoria. Se combatti generosa niente, lì ti potrai immergere come in un abisso di purezza e di consolazione, dove, purificare le tue intenzioni e consumare i tuoi desideri e le tue pretensioni.
Se ti trovi in un abisso di tenebre, egli ti rivestirà di sua luce, a cui è duopo la sciarti condurre come un cieco.
Quando ti troverai immerso in un abisso di tristezza, va ad inabissarti in quello di gioia divina del Sacro Cuore, ove troverai per te un tesoro che dissipi tutte le tue tristezze ed afflizioni di spirito.
« Quando ti troverai nel turbamento e nella inquietudine, va ad inabissarti nella pace di questo Cuore adorabile, cui nes suno ti potrà mai togliere.
« Inabissarti sovente nella carità di que sto amabilissimo Cuore, a fine di non far niente al prossimo che possa ferire anche pochissimo tale virtù, non facendo ad altri niente di quello che non vorremmo fosse fatto a noi.
« Se ti trovi in un abisso di tema, ina bissati in quello di confidenza del sacro Cuore, e là farai cedere la tema all'amore ».
II. Voto di perfezione.
- Riportiamo qui alcune delle promesse eroiche fatte a Dio dalla Santa sotto la scorta dell' ubbi dienza.
« Voto fatto la vigilia dell' Ognissanti per legarmi: - consecrarmi ed immolarmi più strettamente, assolutamente e perfettamente al sacro Cuore di nostro Signor Gesù Cristo. « O unico mio amore, io procurerò di assoggettare e tenere a voi sommesso quanto è in me, facendo ciò che io crederò essere più perfetto e più glorioso al sacro vostro Cuore, al quale prometto di non ri cusarmi a niente da compiere o patire per far lui conoscere, amare e glorificare.
« Io non trascurerò né ometterò veruno de' miei esercizi ed osservanze delle re gole, se non per carità e vera, necessità o per obbedienza, alla quale sottopongo tutte le mie promesse: « Voglio soffrire in silenzio, senza la gnarmi, qualunque trattamento mi sia fatto: non evitare alcun travaglio nè pena, sia di corpo sia di spirito, di umiliazioni, di di spregi, di contradizioni.
« Non cercherò né mi procurerò conso lazione, piacere o gusto fuor di quello di non averne per la vita. Quando la Provvi denza me ne presenti, li prenderò con semplicità, rinunciando in cuore ad ogni senti mento di piacere, nè dilettandomi punto in pensare se io me ne soddisfaccia, o no; ma piuttosto in amare il mio Sovrano, che mi regala un somigliante godimento. « Io mi abbandono totalmente al sacro Cuore del nostro Signor Gesù Cristo, per consolarmi o affliggermi secondo il suo buon piacere, senza più volermi immischiare in ciò che mi tocca, contentandomi di ade rire a tutte le sante operazioni e disposizioni di lui, riguardando me come sua vit tima, da tenersi per sempre in continuo atto d'immolazione e di sacrifizio al suo buon piacere, non attaccandomi a niente fuorchè ad amare e contentar lui, operando e soffe rendo in silenzio.
Non m'informerò mai dei falli del prossimo; quando sarò obbligata di par larne, lo farò nella carità del sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo, richiaman domi alla mente se sarei contenta che altri a me, facesse o dicesse di me il medesimo; e quando io vedrò altri commettere alcuna colpa, offerirò in riparazione all'eterno Pa dre la contraria virtù del sacratissimo Cuore.
Riguàrderò come i migliori amici tutti coloro che m'affliggeranno o parleranno male di me, e mi studierò di prestar loro tutti i servigi e fare tutto quel bene che potrò.
Procurerò di non parlare di me o molto in breve, e non mai, per quanto potrò, in mia lode, o escusazione ».
Non cercherò l'amicizia di creatura ve runa, se non quando il sacro Cuore mi v' inciterà per quella condurre al suo a more ».
Non mi fermerò punto volontariamente in alcun pensiero, non solo, malvagio, ma nè anche inutile. Mi riguarderò come una poverella nella casa di Dio, che deve a tutto sottomettersi ed a cui tutto si fa e si dona per carità, e penserò di averne sempre di soverchio.
Starò attenta per rendere le mie azioni e parole a Dio gloriose, edificanti al pros simo, salutari all'anima mia, tenendomi fedelmente costante alla pratica del bene che il mio divino Maestro mi farà conoscer desiderare da me; non commettendo punto, quanto io possa, mancamenti volontari, e non lasciandone il minimo, senza impormene qualche penitenza ».
III. L' esercizio del santo Amore ri duce tutto all'unità.
- « Nella moltipli cità di tutte queste cose, aggiunge la San ta, mi sono sentita compresa di così gran timore di venirvi a mancare, che non mi bastava il coraggio d'impegnarmivi, se stata non vi fossi confortata e rassicurata da queste parole che mi furono dette nel più intimo del cuore: Di che temi tu, mentre rispondo io, che mi sono reso garante per te? L'unità del mio puro amore terratti luogo di attenzione nella moltiplicità di tutte le cose; questo io ti prometto, riparerà i falli che tu vi potrai commettere, e da sè vendicherassi sopra di te.
Le quali parole impressero in me una così grande fiducia e sicurezza della cosa, che non ostante la mia grande fragilità, io non temo più niente, avendo posta la mia confidenza in quello che può tutto e dà cui spero tutto, e niente da me.
Da questo voto si scorge il potere della grazia in un' anima generosa e fedele, ed in un cuore acceso dal puro amore di Gesù Cristo; il quale disse a Margherita Maria:
« Qualunque obbligazione a te imponga il tuo voto di pensare ogni momento a tante cose da esso contenute, sappi che tu sod disferai a tutto amando me senza limiti e senza interruzione. Non pensare nè appli carti se non ad amar me perfettamente, a piacere a me in ogni occasione; oggetto di tutte le azioni, pensieri e desiderii tuoi sia 1' amor mio; non applicarti ad amarmi se non per renderti degna d'amarmi ognora di vantaggio; e io ti assicuro che senza darti pena di altro, tu farai coll’esercizio del santo amore più ancora che non hai pro messo col tuo voto.
Il succo di così ammirabili parole sta propriamente qui: « L'unità del mio puro amore sarà in luogo di attenzione nella mol tiplicità di tutte queste cose.
IV. Preghiera di unione al Signore nella santa Messa nel momento della consacrazione.
- « Dolce mio Gesù, alla vostra unisco l'anima mia, il mio cuore, la mia mente; la mia vita, le mie intenzioni alle vostre; e così unita io mi presento al vostro Padre. Ricevetemi o eterno Padre, per meriti del vostro divino Figliuolo, che vi offro col sacerdote e con tutta la Chiesa. Non mi riguardate più se non come nascosta nelle sue piaghe, coperta del suo sangue e carica dei suoi meriti. In questo modo io mi vi presento, affinché voi non mi rigettiate dal vostro cospetto, ma mi accogliate fra le braccia della paterna vostra bontà e mi con cediate la grazia della salute.
« O Dio mio, vi ringrazio di tutti i vo stri beneficii, beneficii, della vostra passione e morte, della istituzione dei vostri santi sacramenti; e specialmente di quello del vostro amore ».
GIORNO XXIII.
I. Disposizioni onde la Santa ricevea le grazie del Signore.
- « Un venerdì, ella dice, dopo ricevuto il mio Salvatore, egli pose la mia bocca sulla piaga del suo sacro Costato, tenendomivi fortemente ser rata per lo spazio di tre o quattr' ore, con delizie che io non posso esprimere. Ed io gli dicea: O Amor mio, io rinuncio di buon cuore a tutti questi godimenti per amar voi, per amor di voi solo, o mio Dio; tante volte ripetendo queste parole, quante egli rinnovellava le sue carezze.
Allor quando il Signore voleami fare gratia di qualche nuova croce, egli mi vi disponeva con un'abbondanza di carezze e di gusti spirituali sì grande che stato mi sarebbe impossibile il sostenermi, se aves sero più durato, ed allora dicea: O unico Amor mio, io vi sacrifico tutti questi pia ceri: serbateli a quelle sante anime che ve ne glorificheranno più di me, che voglio voi solo, tutto denudato sulla croce, dove io voglio amare solo voi per amore di voi solo. Levatemi adunque tutto il resto, acciò io vi ami senza mistura nè d'interesse nè di piacere ».
A tutte le altre grazie onde il Signore la ricolmava si aggiunse anche quella di un angelo speciale datole a custodirla. « Fi gliuola mia, io voglio darti una guardia fe dele che ti accompagnerà dappertutto, ti assisterà quando ne abbisogni ed impedirà che il tuo nemico prevalga contro di te.
«Questo fedele custode dell'anima mia, seguita ella, mi confortava coi suoi fami liari colloqui, ed una volta mi disse: Io voglio dirvi chi sono, affinchè conosciate l' amore che' il vostro Sposo vi porta; io sono uno dei più vicini al trono della di vina Maestà, maggiormente partecipi degli ardori del Sacro Cuore di Gesù Cristo, e mio disegno è di comunicarveli quanto sa rete capace di riceverli.
Altra volta: « Andate bene guardinga che niuna grazia e familiare carezza fattavi dal nostro Dio non vi faccia mai dimenti care chi egli è, e chi voi siete; altrimenti penserò io medesimo ad annientarvi.
« Allorchè nostro Signore mi onorava del la sua divina presenza, io non mi accorgeva più di quella del santo angelo. Avendolo chiesto del perchè, mi disse che durante quel tempo egli prostravasi in profonda ri verenza, rendendo omaggio a quella Maestà abbassatasi fino alla mia piccolezza: e in vero io lo vedea così quando era favorita delle carezze del celeste mio Sposo. Lo trovava pronto ad assistermi nelle mie ne cessità; non avendomi negato mai niente di quello onde io lo dimandava ».
Il. Impressioni della divina presenza nell'animo della Santa.
- « Il divin Salvatore, avendomi onorata di una sua visita, disse di volermi fare una grazia novella, maggiore di tutte le già fattemi, ed era che io non lo perdessi di veduta mai, coll'averlo, sempre intimamente presente; favore che io riguardo come il colmo di tutti gli altri fin qui ricevuti dalla misericordia sua infi nita; giacchè da quel tempo in poi ho di continuo innanzi questo Salvatore intima mente; egli mi ammaestra, egli mi sostiene; egli mi avverte dei miei falli e non cessa di far crescere in me per la sua grazia il desiderio ardente di perfettamente amarlo e di patire per amor suo. La quale divina presenza ispira in me tanto rispetto, che quando son sola mi sento obbligare a pro-strarmi col volto a terra ed annientarmi, per così dire, al cospetto del mio Salvatore e mio Dio, soprattutto pensando a quello che io sono, cioè la più indegna e la più meschina di tutte le sue schiave, e di certo immeritevole di essere pure chiamata serva di Gesù Cristo ».
Nel render conto dei sentimenti più in timi dell' anima sua ella si esprime, così « Tutto mi affligge e mi tormenta a cagione del non poter io amare puramente 1' unico Amor mio, il quale mi fa grazia ognora dell'amorosa sua presenza. Va la cosa come se un potente monarca, stimolato ad eser citare la sua carità, gittasse gli occhi sopra tutti i suoi sudditi per iscegliere il più po vero e miserabile, nudo di ogni bene, per arricchirlo, trovato che lo abbia, colla pro fusione de' suoi generosi favori; dei quali sarebbe il maggiore, se questo potente mo narca volesse abbassarsi a camminare sem pre a lato di questo povero miserabile, con alla mano una fiaccola, e tutto splendente nella sua porpora reale; e dopo essersi la sciato vedere, nascondesse tale splendore nell'oscurità della notte, per dare a questo poverello più confidenza di approssimarsi a udirlo e parlargli alla famigliare, riceverne le carezze ed a lui farne da sua parte, avendo cura di provvederlo in tutti i suoi bisogni e pigliandosi a cuore tutto quello che lo riguarda. Oh se dopo tanto, somi gliante creatura venisse a distogliersi dal suo benefattore e ad essergli infedele, ed egli a punirnela non usasse altro mezzo che di far comparire la luce da lui tenuta nascosta per darle a vedere chi sia egli e chi ella sia; egli tutto raggiante di bellezza, ella tutta coperta di fango, di piaghe, di lordure e veggente insieme la grandezza della propria malizia ed ingratitudine oppo sta alla bontà di questo Sovrano!... Ecco presso a poco la maniere onde il Sovrano nostro usa coll’indegna sua schiava.
Vero è che questa divina presenza opera in me diverse Impressioni. Talvolta essa mi solleva fino al colmo d'ogni bene, il cui godimento trascende ogni espressione, non avendo io altre parole che queste: Mio Amore, mia Vita, mio Tutto! Voi siete tutto per me e io sono tutta per voi! - Talvolta m'inabissa fino al centro del mio nulla, ove io soffro strane confusioni, vedendo questo abisso di tutta la miseria vicino al l'abisso di tutta la grandezza e di tutta la perfezione. Altre parrai ch'egli s'imprima in me di tale maniera da non restarmi più altro essere nè altra vita fuori di lui stesso; il che succede alcuna fiata in guisa dolo rosissima che mi fa dire senza posa: lo voglio tutto patire senza lagnarmi, poichè il puro amore, m'impedisce di niente paven tare. Altre ancora egli mi sembra un'acqua tranquilla in cui si compiace il sole spec chiandosi.
« Dio è abisso incomprensibile di ogni bene. Tutta la mia gloria dev'essere, com'e gli mi ha insegnato, in non riguardarmi più che quale trastullo del beneplacito del suo Cuore adorabile, che è tutto il mio tesoro. Così egli mi dice sovente: Che faresti tu senza di me? Saresti ben povera!
« Peraltro le grazie e i favori che io ricevo dalla sua bontà, confesso che sono ben grandi, ma il Donare val meglio di tutti i suoi doni: ed il mio cuore non può amare nè affezionarsi che a lui solo. Tutto il re stante, mi è un niente, e spesso non serve che ad impedire la purezza dell'amore ed a porsi frammezzo all'anima ed al suo Di letto, che vuol essere amato senza mi schianza e senza interesse ».
III. Effusione di umile riconoscenza della Beata.
- « Deh quanto è misericor dioso Iddio verso di me!
« A mio riguardo egli usa come un padre inebriato di amorosa tenerezza verso il suo bambino ».
« Quando mai io non ho trovato il mio Dio sì buono per me? Egli da me non si ritrae, malgrado le mie grandi infedeltà; così anch'io non ho altro ricorso che al l'adorabile suo Cuore, che per tutto si rende mia sicurtà e mia difesa.
« Oh come sono grandi le sue libera lità! Spesso non mi lasciano dire se non Misericordias Domini in aeternum cantabo!
« Questo è quasi tutto ciò che io posso dirne, confessando sinceramente che io amo più il mio Sovrano e mi occupo più di lui che dei suoi doni e beneficii, i quali io solo stimo in lui, e perchè mi vengono da lui. E senza un ordine dell'ubbidienza, io non vi bado gran fatto e ne parlo anche meno, non potendolo senza una violenza estrema, a cagione della mia vita sì rea che mi fa gemere innanzi a Dio.
« Mi pare di commettere un gran de litto parlando di me, vedendomi sì cattiva, meschina e spregevole, che di sovente io stordisco come la terra non mi si apra sotto i piedi per subissarmi, a cagione dei miei grandi peccati.
« Io non vorrei mai parlare delle gran di grazie fattemi dal mio Salvatore, perchè non vi penso mai senza patirne straordina rie pene alla vista delle mie ingratitudini, che mi avrebbero senza dubbio precipitata nell'inferno, se la misericordia del mio divin Salvatore e la potentissima intercessione di Maria Vergine non disarmassero, per così dire, la giustizia di Dio a mio riguardo. A dirla come io penso, non fo mai rifles sione a queste grandi grazie, ché temo sommamente d'ingannare, dopo me stessa, quelli ancora ai quali son obbligata di parlarne. Però domando incessantemente a Dio la grazia di vivere sconosciuta, an nientata e sepolta in un eterno oblio, e questa io riguardo come la massima di quante altre me ne ha fatte.
« Ahimè! un solo affare io ho, cioè di amare, di obliarmi ed annientarmi; poiché il tutto consiste nell' amor di Dio e nell' odio di noi. Il quale affare parmi di così alta importanza, che non ho mai tempo baste vole per dedicarmivi ».
IV. Offerta dei meriti di Nostro Si gnore Gesù Cristo.
- Dio mio vi offro il diletto vostro Figliuolo in ringraziamento di tutti i beni che mi avete compartito; ve l'offro come mia domanda, mia offerta, mia adorazione, per tutte le mie risoluzioni, pel mio amore, pel mio tutto. Ricevetelo, o eterno Padre, per tutto quello che voi desi derate da me, mentre io non ho altro ad offrirvi che non sia indegno di voi, eccetto quello che voi mi date a godere con tanto amore ».
GIORNO XXIV.
I. I santi rigori dell'amor divino.
- Questo unico Amore dell'anima mia mi fece vedere in lui due santità, l'una di amo re e l'altra di giustizia; amendue rigorosis sime a loro maniera, che doveano di con tinuo esercitarsi sopra di me. La prima mi farebbe soffrire una specie di purgatorio dolorosissimo a sopportare, in sollievo delle sante anime colà rinchiuse, alle quali per metterebbe, a suo piacere, di rivolgersi a me la seconda, sì tremenda e spaventevole ai peccatori, mi farebbe sentire il peso del suo giusto rigore, dandomi a soffrire per questi e particolarmente, diss' egli, per le anime a me consecrate, a cagione delle quali io farotti vedere e sentire appresso quanto ti converrà patire per mio amore.
« Nella prima solitudine che seguì la mia professione, i due o tre primi giorni questa santità divina si aggravò ed impresse tanto fortemente in me da rendermi incapace di far orazione e di sostenere l'interno do lore che ne risentiva. Io sperimentava una tale sfiducia ed un dolore sì grande di com parire innanzi a Dio, che se la medesima potenza che mi facea soffrire non aves semi sorretta, avrei voluto mille volte inabissarmi, distruggermi, annientarmi, ove fosse stato in mio potere. E con tutto que sto io non potea ritrarmi dalla divina pre senza, dalla quale io era perseguitata ogni dove, come'una rea in procinto di ricevere la sua condanna, ma con una sommissione così grande al volere del mio Dio, ché di sposta ero sempre ad accogliere tutte le pene ed i dolori che a lui piacerebbe in viarmi col medesimo contento che farei colla soavità del suo amore.
Una volta dopo sofferto a lungo sotto il peso della santità di Dio, io perdetti la voce e le forze. Tanta sentiva confusione in dovermi presentare alle creature che la morte mi sarebbe stata meno amara. La santa comunione mi riusciva sì dolorosa che mi sarebbe difficile l’esprimere, il tra vaglio da me provato in accostarmivi, ben ché non mi sarebbe stato permesso il riti rarmene, mentre Ei medesimo che davami a patire in tale stato me lo proibiva. Potea dire col Profeta che le mie lacrime mi ser viano di pane giorno e notte. Gesù Cristo in sacramento, solo mio rifugio, mi trattava con tanta indignazione, che io ne sofferiva una specie d'agonia, né vi potea dimorare che facendomi una suprema violenza; e se fuori dei tempi obbligati io me gli andava a presentare dicendo: Dove volete che io vada, o divina Giustizia, mentre voi mi accom pagnate per tutto? Io entrava ed usciva senza saper che dovessi fare e senza tro var riposo che nel dolore.
Un' altra volta mi sentii cosi forte imprimere la santità del mio Dio che mi sembrava non aver più forze a resistere, solo dicendo: Santità del mio Dio, quanto siete tremenda per le anime peccatrici! Altre volte: O Signor mio e mio Dio, so stenete 1a mia debolezza, acciocché io non soccomba sotto la pesante soma, causa 1' enormità delle mie colpe, onde io merito tutto il rigore della vostra giustizia. Egli mi fece udire queste parole solamente: Io non te ne faccio provare che appena un picciol saggio, cui le anime giuste sostengono per timore che non cada sopra i peccatori.
All’uscire di una grave malattia da lei superata per virtù dell'obbedienza, scriveva: « La mia croce fu cangiata in una interiore; di cui vi confesso non potrei lungamente so stenere il peso, se la stessa mano che mi af fligge non si rendesse la mia forza, giacché mi sembra che la sua santità di giustizia mi abbia fatto sentire un piccol saggio del l'inferno o piuttosto del purgatorio, poiché io non vi avea perduto il desiderio di arnar Dio. Io non saprei come esprimermi su questo punto, non potendo dire che mai sentissi in me; solo io era come una per sona in agonia, tirata con funi per altrui mano ai luoghi dei suoi doveri, che sono i nostri esercizii. Io non risentiva in me nè mente, nè volontà, nè imaginazione, nè memoria; tutto erasi da me allontanato, lasciandomi senza più vigore alcuno; e tutte le mie pene imprimevansi tanto viva mente in me che mi penetravano sino al midollo delle ossa. Insomma tutto pativa in me, che non sentiva più niente, tranne una intera sommissione alla santa volontà del mio Dio, del quale adoro i disegni. Ma come sarebbemi difficile il riferirvi tutta la serie di questa disposizione e quanto vi accadde, così noterò solo che essa mi fu rappresentata quale un picciol riflesso e participazione di quello che nostro Signore sofferse nell' Orto, dove anch' io dissi col mio Salvatore: Non la mia volontà, mio Dio, ma la vostra si compia, per quanto me ne costi; essendo io risoluta di pa tire sino al termine col soccorso della sua grazia.
Altrove dice ancora la Santa: « Que sta santità di amore pressavami sì forte i soffrire per corrisponderle, che io non potea trovare più dolce riposo del sentire il mio corpo sopraccarico di patimenti, l'anima mia in ogni maniera di derelizioni, tutto il mio essere nelle umiliazioni, nei dispregi e nelle contradizioni. Le quali punto non mi mancavano per grazia del mio Dio, il qua le non potea lasciarmene priva un istante o nel mio interno o nell' esterno. E quando questo pane salutare diminuiva, mi biso gnava cercarne altro per via di mortifica zioni, e molta me ne porgea materia il mio, naturale risentito e superbo. Il mio so vrano Maestro non volea che ne lascias si andare perduta occasione; e quando così mi accadea, per la grande violenza che dovea farmi a sormontare le mie ripu gnanze, egli me la facea pagare il doppio. E quando egli volea qualche cosa da me, mi stimolava si vivamente che mi era im possibile il resistervi, ciò che molto mi diè a patire, per averlo sovente tentato. Egli mi prendeva per tutto quello che era più opposto al mio naturale ed alle mie inclinazioni contrario; a ritroso delle quali volga che io sempre camminassi.
II. Santi sgomenti della Santa.
- Que sto frammento di una sua lettera alla madre de Saumaise ci dipinge in quali distretto si piacesse talvolta il Signore di metterla per purificarne l'amore. « Bisogna ben dire una paroletta della vostra povera e me schina figliuola, che vi tien cara più tene ramente che mai. Io la credo tutta pene e tutta patimenti senza soccorso nè ricorso, fuorchè al divin Cuore. Mi sono resa in degna dei suoi lavori colle mie ingratitu dini ed infedeltà, sebbene egli non desiste di essermi ancora misericordiosamente libe rale quanto mai, e questo appunto accresce il mio tormento; perocchè io non, so se venga dal nemico, che assale il mio povero cuore, il doloroso pensiero che tutto ciò è volto a mia perdizione, e che Dio non fa tante grazie ad una si malvagia creatura, che ha menato una vita sì rea, e colle sue vane ipocrisie ha ingannato, le creature, particolarmente coloro che la guidano. Tra tutte queste agitazioni la vita mia mi viene rappresentata come in un quadro tanto abo minevole, che quantunque io non sappia discernervi niente di particolare, pure mi sembra che non potrei sostenerne lunga mente l'aspetto senza morirne di dolore, ove non mi sentissi allo stesso tempo fortificata e tutta circondata da una potenza invisibile che dissipa queste furie infernali, solo intese a togliermi la pace del cuore, come il Signor nostro me lo ha fatto co noscere, se non m'inganno. Altra volta mi sorge in pensiero essere questa una pace falsa, solo proveniente dall'induramento di cuore, che mi rende insensibile al mio pro prio male. Ma ohimè! madre mia buona, sarebbe mai possibile che quell'amabilis simo Cuore avesse il coraggio di privar quello della indegna sua schiava di amarlo eternamente? Ditemi, ve ne scongiuro, a mia consolazione che ne pensiate ».
III. Che sia il peccato al lume di Dio.
- « Il mio divino Maestro mi diede una volta questa lezione: Impara, disse dopo certi falli commessi da me, come io sono un maestro santo che insegna, la santità. Io sono puro e non posso patire pur 1' om bra di macchia. Io ti farò conoscere come non possa tollerare le anime tiepide e co darde e se in sopportare le tue debolezze sono tanto dolce, non sarò meno esatto e severo in correggere e punire le tue infe deltà. - E ben me lo ha fatto esperimen tare tutta la mia vita: giacché posso dire che non mi lasciava passare il minimo fallo, in cui fosse anche pochissimo di volontà e di negligenza, senza riprendermi e punir mene, benchè sempre nella sua misericordia e bontà infinita. Confesso per altro che niente mi era tanto doloroso quanto il ve derlo anche lievemente corrucciato contro di me; al paragone di quello tutti gli altri dolori scomparivano.
Una visione di nostro Signore della sua croce e coperto di piaghe valse a metterle tuttavia in più vivo orrore il peccato. «Cominciai, ella dice, a meglio com prendere la gravità e la malizia del peccato, cui detestava sì forte nel mio cuore che avrei mille volte, voluto gittar innanzi nel l'inferno che commetterne uno volontaria mente. O reo peccato, quanto se detesta bile per la ingiuria che tu arrechi al mio sommo Bene!
In verità il mio Diletto ne ispira un così grande spavento all'anima mia che amerei meglio vedermi abbandonare alle furie di tutti i demoni che veder quella macchiata di colpa anche picciolissima.
« Per quanto sieno grandi i miei falli, quest'unico Bene dell'anima mia non mi priva mai della sua divina presenza secondo la sua promessa. Ma quando gli ho dispia ciuto in alcuna cosa, me la rende sì terri bile da non esservi tormento al quale non volessi di buon grado mille volte sacrificar mi anzichè sostenere tale divina presenza e comparire avanti la santità di Dio coll'ani ma brutta di alcun peccato. Avrei voluto nascondermi in tal caso ed allontanarmi, se avessi potuto: ma tutti erano inutili i miei sforzi, trovando io dappertutto ciò che fug giva con tormenti cosi spaventosi che mi pareva di essere in purgatorio, mentre tutto pativa in me senza consolazione di sorta nè desiderio di cercarne; il che faceami dire talora nella mia dolorosa amaritudine: Oh quanto è terribil cosa il cadere nelle mani di un Dio vivente! In tal modo puri ficava egli le mie colpe allorché io non era bastevolmente pronta e fedele a punirmene da me stessa.
Ma ohimè! che potrei io soffrire di grandezza uguale a' miei misfatti, i quali mi tengono continuamente in un abisso di confusione, dopo che il mio Dio mi ha fatto vedere l'orribile figura di un'anima in pec cato mortale, e la gravità di esso, che vol gendosi contro una bontà infinitamente ama bile, le è sommamente ingiurioso. Più mi fa patire questa vista che tutte le altre pene; e io vorrei di tutto cuore aver incominciato a sofferire tutte quelle dovute a tutti i pec cati da me fatti, perchè mi servissero di preservativo e ritegno dal commetterli, pri ma di essere stata miserabile a segno di farli, posto ancora che l'infinita misericordia del mio Dio mi avesse assicurata di per donarmeli senza darmi a provare pene so miglianti.
IV. Atto di puro amore.
- Ascoltate, - o Cuore tutto amabile del Signor mio Gesù Cristo, la domanda che vi fo e la richiesta che vi presento in mio favore, io meschina ed indegna peccatrice, pregandovi della mia verace conversione. Io detesto il peccato con tanto orrore che sceglierei di essere prima subissata nell'inferno che tornarvi ad offen dere in avvenire; e se voi mi volete con dannare alle fiamme, sia in quelle del vostro puro amore senza riserva. Sommergetemi in tale divampante fornace a punizione di tutte le mie perfidie. E quando 1' eccesso della vostra bontà écciteravvi a farmi an cora qualche grazia, altra io non ve ne chieggo fuori di questo dolce supplizio d'amore. Ma fate, ve ne scongiuro, che io mi vi consumi per esservi trasformata in voi. E per vendicarvi del non avervi io amato per amare me disordinatamente, fe rite, trapassate mille e mille volte l'ingrato cuor mio collo strale del vostro puro amore, di modo che esso non possa contener più niente di terreno e di umano, ma la sola sicurezza del vostro puro amore, il quale non mi lasci più altra libertà che di amarvi patendo e compiendo la vostra santa vo lontà. Sono queste le grazie che io vi domando, o sacratissimo ed amabilissimo Cuore, e vi supplico di concederle a me ed a tutti i cuori capaci di amarvi, per li quali io vi chieggo di vivere e di morire in questo medesimo amore. Amen ».
GIORNO XXV.
I. L' amore del sacro Cuore ispira zelo per lai salute delle anime.
- Facendo un dì la Santa il ringraziamento dopo la co munione con desiderio di operar qualche cosa pel suo Dio, il Diletto dell' anima sua le chiese interiormente, se fosse contenta di sofferire tutte le pene meritate dai pec catori, affinchè egli fosse glorificato in tutte queste anime. « Nel medesimo tempo, ella dice, io gli offersi 1' anima mia, e tutto il mio essere in sacrificio per fare la sua di vina volontà, quand' anche le mie pene avessero a durare fino al dì del giudizio; purchè fosse egli glorificato, io sarei con tenta.
Avendomi fatto conoscere il mio So vrano che quando egli fosse al punto di abbandonare alcune di tali anime per cui volea che io patissi, mi farebbe sopportare lo stato di un'anima riprovata, dandomi a sentire la desolazione in cui ella trovasi all' ora della morte; di ciò io non ho pro vato mai niente più terribile, mancandomi affatto i termini a spiegarlo. Qualche volta gittando a terra la faccia dicea: Percotete, mio Dio! tagliate, bruciate, consumate tutto quanto vi dispiace, non risparmiatemi nè corpo, nè sangue, nè carne, nè vita, purchè voi salviate in eterno quest'anima ».
« Il mio Sovrano mi ha di sovente fatto portare simili disposizioni dolorose, tra le quali avendomi una volta mostrato i casti ghi ch' egli voleva esercitare sopra di alcune anime, io me gli gettai a' piedi sacra tissimi dicendo: O Salvatore mio, scaricate su me tutta la vostra collera e cancellatemi dal libro di vita, anzi che perdere queste anime, costate a voi sì caro. Ed egli: Ma esse non ti amano e non cesseranno di travagliarti, - Non importa, Dio mio, pur chè amino voi, io non desisterò di pregarvi a perdonarle. - Lasciami fare, non le posso tollerare di più. - E io abbracciandolo an cora più forte: «No, mio Signore, non vi lascerò punto, se lor non avrete perdonato. Ed egli dicea: Voglio bene se tu rispondi per loro. - Anzi, Dio mio, ma io vi pre gherò sempre coi vostri beni che sono i tesori del vostro sacro Cuore. Di ciò ei si tenne contento.
« Altra volta mi furono mostrati cinque cuori, cui questo Cuore amororoso era sul punto di rigettare, non mirandoli più se non con orrore; e io tutt' altro, che deside rar di saperne oltre, chiedeva anzi di non averne alcuna conoscenza; ma non cessava di versar molte lacrime dicendo: O Dio mio, voi ben potete distruggermi e annien tarmi ma io non vi lascerò prima che mi abbiate concessa la conversione di questi cuori.
« In altra occasione il Salvatore aggiun se: - Caricati di questo peso e partecipa delle amaritudini del mio Cuore; versa lagrime sulla ingratitudine di questi cuori, che io aveva eletti per consecrarli all' amor mio; oppure lasciali sprofondarsi nella per dita loro, e vieni a godere delle mie deli zie. - Ma io rinunciando a tutte le dolcezze, lasciai libero corso alle lacrime, sentendomi carica di questi cuori che erano, in procinto di andar privi d'amore; ed essendomi li bera la scelta e continuandomi 1' invito a godere del santo amore, io mi prostesi al cospetto della Sovrana Bontà, presentandole que' cuori, cui volesse penetrare del suo divino amore ma ben mi convenne patire prima di ottenerlo, e 1' inferno non è punto più orribile di un cuore privato dall' amore del mio Diletto ».
Sotto l'impressione dello zelo ardente ond' era bruciata ella esclamava: « Signor mio e mio Dio, bisogna che la misericordia vostra ricoveri nel vostro divin Cuore tutte le anime infedeli, affinchè vi siano giustifi cate per glorificarvene eternamente ».
II. Fervide esortazioni della Santa in aiuto delle anime nel grande affare della salute.
- « Ti sovvenga, scriveva ella a cert' anima esitante in corrispondere alla grazia, ti sovvenga di avere uno sposo geloso, il quale vuole assolutamente tutto il tuo cuore o non ne vuole punto; se tu non ne scacci le creature, ne uscirà egli; se tu non le lasci col loro amore, egli la scerà te e ti toglierà il suo. Non si dà mezzo; o tutto o niente. Il Cuor suo vale almeno il tuo. E tu non ti senti confondere in disputargli un bene che è suo? In verità io non arrivo a comprendere com' egli non sfasi stancato delle: tue resistenze; bisogna dire che abbia un grande amore per te. Questo io ti parlo come ad amica mia di letta nel sacro Cuore di Gesù Signor nostro, affinchè sii attenta e più fedele in avvenire ai movimenti della grazia.
Ad un' altra; « Il cuor tuo si espande troppo nella creatura e vi conta più che sopra il Creatore. L'amore della creatura è nel cuor tuo un veleno che vi uccide l' amore di Gesù Cristo. Quando tu cercherai l'amor delle creature e d'insinuarti; nelle loro buone grazie, perderai quelle del sacro Cuore, ed impoverirai dei suoi tesori tanto quanto tu tenterai arricchirti di cose create. I contentamenti umani faranno inaridire per te la sorgente delle grazie del Cuor di Gesù; ed il tuo ne rimarrà come un terreno secco, e sterile.
Non contrastare dunque più colla grazia, te ne scongiuro per tutto l' ambre del Cuor sacratissimo del Signor nostro Ge sù Cristo; perchè non conviene illudersi; la grazia che ora ci stimola sl vivamente, rallenterassi a poco a poco, s'infiacchirà e ritirerassi da noi, lasciandoci freddi ed insensibili al nostro proprio male. Avremo bel domandarla in appresso, ma il sacro Cuore si schernirà di noi, come noi ci siamo scherniti della sua grazia. Dio ci guardi da tanto male! E io te lo dico qui, affin chè tu provveda di non cadervi giammai. Ricordati spesso delle parole: Se oggi udi te la voce del Signore, non vogliate indu rare il cuor vostro.
« Non abbiamo bisogno di medico, se non vogliamo guarire o non usare i rimedii da lui ordinatici o non astenerci da quello che facci ammalare. Ma come un male co nosciuto è guarito per metà, così non bi sogna più altro che un buon e tutto andrà bene. Infine si tratta della salute dell'anima tua, carissima al Signore Gesù, e per la quale posso assicurarti non essere niente che, toltone il peccato, io non volessi fare e patire per renderla intera mente a quello che a gloria sua l'ha creata. Ma niuno può meglio adoperarvisi di te, quando voglia usare dei lumi dati da lui a fare il bene ed evitare il male.
L'amor divino basta per astenerci dal fare con avvertenza niente che possa di spiacere al Diletto delle anime nostre per chè io non so comprendere come un cuore che è di Dio e lui vuole daddovero amare, lo possa offendere di proposito deliberato. E ti confesso che le colpe volontarie mi sono insopportabili, perchè feriscono il Cuo re del nostro Dio. Guardati - adunque dal commetterne, te ne supplico; perehè ti pri vano di grazie assai, la perdita delle quali rallenta il tuo cuore indebolisce molto l'a nima tua nel cammino della perfezione.
« Ahimè! potessimo noi comprendere il gran torto che facciamo alla povera anima nostra privandola di tante grazie, ed espo nendola a così evidente pericolo colla fre quenza di queste volontarie cadute, che a lei, fanno perdere l'amicizia di Dio, il quale non può ascoltar lei, nè quelli che per lei pregano, mentre ricusa ella di ascol tare e di tutta convertirsi a lui! Egli le chiude l'entrata del suo sacro Cuore, perchè ella ha cacciato lui dal proprio. Profittiamo dei tempo, che ci è dato e non differiamo più:
«Deh quale pena si attirerà il servo che conosce la volontà del padrone e non la compie! Io spero tuttavia che il tuo buon cuore non prenderà questo in mala parte; ma piuttosto vi farai sopra un poco di riflessione, a fine di non arrischiare la corona che ti è destinata, e non privarti di tante grazie, onde non cesserai di be nedire Iddio alla mode, la quale non è sempre sì lungi come noi pensiamo ».
III. Sublime voto della Santa.
- « Non so se io m'inganni, ma mi sembra che il massimo mio piacere sarebbe in amare il Mio amabile Salvalore d'un amore amarle ardente come quello dei serafini; parmi che così non mi peserebbe l'amarlo anche nel l' inferno. Il pensiero che vi sarà nel mondo un luogo, dove per tutta l'eternità innume rabili anime redente dal sangue di Gesù Cristo non ameranno più questo amabile Redentore, mi addolora talvolta fino all'ec cesso. E vorrei, o divino mio Salvatore, se fosse vostra volontà, sofferire tutti i tormenti dell' inferno, solo che potessi a marvi tanto quanto vi avrebbono amato in cielo tutti gli sventurati che patiranno sem pre e non vi ameranno mai! ».
IV. Trasporti d' amore verso il sacro Cuor di Gesù.
- « O Cuore amorosissimo del mio unico amore, Gesù! non potendo io amarvi, onorarvi e glorificarvi a misura della brama che voi mi date, invito la terra ed il cielo a farlo per me, e mi unico a quegli ardenti serafini per amarvi. O Cuo re tutto divampante di amore, che non infiammate il cielo e la terra delle vostre fiamme più pure, per istruggerne tutto quan to essi contengono, affinché le creature tutte non respirino che il vostro amore? Fatemi o morire o patire, o almeno can giatemi tutta in cuore per amarvi consumandomi nei vostri più vivi ardori. O fuoco divino, o fiamme tutte pure del mio unico amore Gesù! abbruciatemi senza pietà, con sumatemi senza resistenza. Ohimè! perchè mi risparmiate voi, mentre lo merito sol il fuoco; nè son buona che a bruciare? O amore del cielo e della terra, venite tutto nel cuor mio per ridurmi in cenere. O fuoco divampante della Divinità, venite, venite a versarvi sopra di me! Bruciatemi, consu matemi tra le vostre più vive fiamme che fanno vivere chi vi muore. Così sia ».
GIORNO XXVI.
I. Le anime purganti bramano cere sciuta la divozione al Sacro Cuore come rimedio sommo dei loro patimenti.
Se sapeste, scrivea la Santa, con quanto ardore le povere anime del purgatorio do mandano questo nuovo rimedio sommamente salutare alle loro pene; così chiamano esse la divozione al divin Cuore, e particolar mente le messe ad onor suo ».
E parlando di sé, dice ancora: Il sacro Cuor di Gesù: concede sovente la meschina sua vittima alle anime purganti per aiutarle a soddisfare la divina Giustizia; ed in que sto tempo io soffro una pena quasi come la loro, non trovando riposo nè di giorno, né di notte.
« Una notte di giovedì santo che ebbi licenza di passare dinanzi al Santissimo, vi fui per una parte del tempo come tutta in torniata da queste povere pazienti, colle quali contrassi una stretta amicizia; e no stro Signore disse di donarmi in loro favore tutto quest'anno per far loro tutto quel bene che potrei. Da quel punto elle stanno spesso con me, ed io le chiamo solo col nome di mie amiche pazienti.
Se sapeste, scriveva ancora, il dolore di tale anima in particolare...; non si può esprimere. Ah datemi voi qualche goccia di acqua per refrigerarla, giacchè io brucio con lei e non so come alleviarla!
II. Esempi istruttivi ai secolari ed ai religiosi.
- Si legge nelle Memorie contemporanee: «Pregando per due persone state ragguardevoli nel mondo, l'una fu a lei dimostra per condannata lunghi anni alle pene del purgatorio, e tutte le preghiere e suffragi offerti a Dio per lo suo riposo erano dalla divina Giustizia applicati alle anime di certe famiglie state dipendenti di quella, che per mancanza di caritatevole equità le aveva lasciate andare in rovina, fino a mancare dei mezzi di fare pregar Dio per loro dopo morte; laonde il Signore vi sup pliva come ho detto.
L’altra era in purgatorio per tanti giorni quanti anni avea vissuto sopra la terra; e nostro Signore diede a conosce re alla diletta nostra sorella che fra tutte le buone opere fatte da quella, egli ebbe un motivo particolarissimo di portarne un giudizio mite e favorevole per certe umilia zioni da lei incontrate nel mondo, e sofferte con animo cristiano; non solo senza la gnarsene, ma senza pure parlarne ».
Una religiosa defunta da lungo tempo venne a chiedere di aiuto la Santa, che così lo racconta: « Prega per me Iddio, questo dicea, offerisci a lui i tuoi patimenti con quelli di Gesù Cristo per alleviare i miei! Rimirami coricata in un letto di fiam me, ove io soffro mali intollerabili. - E dandomi a vedere tale orribil letto, che mi fa fremere ogni qual voltavi penso, ai ricordarne quel fondo tutto di acute punte infuocatissime, entranti nelle vive carni della poverina, essa mi dicea ciò avvenire per colpa della sua pigrizia e negligenza nell’osservanza, e delle infedeltà sue a Dio. E poi: Mi straziano il cuore con pettini di ferro tutto ardenti, ciò che forma il mio dolore più crudo, a cagiorne dei pensieri di biasimo e disapprovazione nutriti contro le mie superiore: la mia lingua è rosa da vermini a castigo delle mie parole contro la carità; e per lo mio poco silenzio ecco mi la bocca tutta ulcerata. Ah bene io vor rei che tutte le anime consecrate a Dio mi potessero vedere in così orribile tormento! Se io potessi far loro sentire la grandezza delle mie pene e di quelle preparate a coloro che vivono trascurati nella propria vo cazione, di certo essi camminerebbero con ben altro ardore nella esatta osservanza. - Tutto questo mi faceva sciogliere in lacrime.
« Nessuno, seguitava quella, si dà pen siero di allegerire i miei mali. Ahimè, un giorno di esatto silenzio in tutta la Comunità guarirebbe la mia bocca ulcerata! Un altro passato nella pratica della carità sen za verun fallo che offenda, guarirebbe la mia lingua. Un terzo trascorso senza bor bottamenti di disapprovazioni guarirebbe lo straziato mio cuore ».
Altre volte la Santa godette dell' appa rizione di anime liberate cogli aiuti di sue preghiere e penitenze. Così ella ne scrive alla madre de Saumaise: « L'anima mia si sente compresa da gioia, così grande che stento a contenerla in me: permettete però, madre mia buona, che la comunichi al vostro cuore, che ne fa uno solo col mio e con quello di nostro Signore. Questa mattina, domenica del Buon Pastore; due delle mie amiche penanti, al mio svegliarmi, sono venute a dirmi addio, perchè oggi appunto il sommo Pastore le accoglieva nel suo eterno ovile con più d' un milione di altre, in compagnia delle quali se ne andavano con cantici di allegrezza inesplicabili. L'una diceva e ripetevami incessantemente queste parole: - L'amor trionfa, gioisce l’amore, l'amore in Dio sì gioconda. E l'altra Beati i morti che muoiono nel Signore, e le religiose che vivono e muoiono nella esatta osservanza delle proprie regole! - Vogliono esse che io vi dica da parte loro, che la morte può ben separare gli amici, ma non disunirli.
« Se sapeste quanto 1' anima mia ne fu trasportata di gioia, mentre loro favellando io vedeale a poco a poco immergersi ed inabissarsi nella gloria; come una persona che si annega in vasto oceano! Esse vi chieggono in ringraziamento all' augustissi ma Trinità un Te Deum, un Laudate e tre Gloria Patri. E pregandole io di sovvenirsi di noi, mi dissero per ultima parola, che l'ingratitudine non è mai entrata in cielo ».
III. La Santa dà il modo di suffragare le sue buone amiche penanti.
- In pa recchie lettere il suo zelo si appalesa nei termini seguenti: « Per ciò che riguarda le mie buone amiche penanti nel purgatorio, è vero che sono a voi più obbligata del bene a lor procurato che se lo aveste fatto a me stessa.
Spero che voi non mi negherete la grazia di procurare a tale defunto quindici Messe in onore del sacro Cuore, dopo le quali mi sembra che quegli sia per diven tare presso Lui un potente avvocato per voi e per tutta la propria famiglia ». Ap pena compiuto questo suo desiderio, ella riscrisse: « Per le quindici Messe fatte da voi celebrare vi ringrazio in luogo di quella povera anima che io credo al presente ric chissima di gloria in cielo, dove ben rime riteravvi di tutte le vostre carità ».
« Ella insegnava eziandio di rivolgersi in favore di quelle addolorate anime a no stro Signore « cui 1' amor suo ritien prigioniero nel santissimo Sacramento, e per merito di tale prigionia, dicea, domandate a lui la libertà per le povere prigioniere nel purgatorio.
Altre volte suggeriva di fare al medesi mo fine diversi atti di virtù, per esempio, « Atti di purità d' intenzione da offerire a "Dio in soddisfazione della sua giustizia, pagando colla purità del sacro Cuore la mancanza di purità d'intenzione in quelle povere anime, onde esse al presente sono in pena. Atti di silenzio interiore da unirsi a quello di Gesù nel suo Sacramento, a lui offerendo tutti i divini sacrifici che si cele brano nella santa Chiesa, ai quali voi pre gherete i vostri angeli Custodi di assistere e di offerirli a Dio per placare la sua giu stizia. Atti d'umiltà per riparare le umilia zioni principali sofferte dal Cuor di Gesù nella sua passione: altri di carità, da unirsi alla carità ardente del sacro Cuore, per pagarne i difetti di quelle povere anime tribolate. Atti d' amor di Dio, di attenzione alla presenza di Dio, di mortificazione, di mansuetudine, di condiscendenza per le medesime intenzioni.
« Ma come la superbia è il debito più grosso, cosa voi farete quanti mai possiate atti di umiltà, unendoli a quelli del divin Cuore per pagare in favore di quelle povere afflitti che molto sono alleviate dalle Co munioni spirituali, in riparazione del mal uso fatto da loro delle sacramentali.
« La sera farete un piccol giro per entro il purgatorio in compagnia del sacro Cuore, a lui consacrando tutto ciò che avrete fatto, con preghiera di applicare i suoi meriti a quelle sante anime penanti. E lo pregherete insieme di volgere il potere di esse ad ottenerci la grazia di vivere e morire nell'a more e fedeltà al Cuor suo sacratissimo, con rispondere ai suoi desideri sopra di noi senza resistenza.
« Se poteste mettere in libertà alcuna di quelle povere prigioniere, sareste bene avventurate di avere un'avvocata in cielo a perorare per la vostra salvezza ».
IV. Preghiera al Cuor di Gesù per ogni sorta di bisogni.
- « Fate sentire, o Cuore amabilissimo, il sommo vostro potere, a me ed a tutti i cuori capaci di amarvi, a' miei parenti ed a' miei amici, a tutte le persone raccomandatesi alle mie preghiere, o che pregano per me o a cui tengo particolari obbligazioni. Assistetele, ve ne supplico, nelle necessità loro. O cuore pieno di carità, ammollite i cuori induriti e alleviate le anime del purgatorio; siate il sicuro asilo degli agonizzanti e la consolazione di tutti gli afflitti e necessi tosi. Infine, o Cuor di amore, siate a me tutto in tutte le cose; ma segnatamente nell'ora della morte siate il certo rifugio alla sbigottita anima mia, e ricevetela in quel punto nel seno della vostra misericor dia. Amen ».
GIORNO XXVII.
I. Tutta la scienza dell' anima bra mosa di conformarsi a Gesù sta nel l'amare patendo.
- « Se sapeste come il nostro Sovrano mi spinge ad amarlo di un amore di conformità alla sua vita paziente! «Niente ci unisce tanto al sacro Cuore di nostro Signor Gesù Cristo quanto la croce, che è il pegno più prezioso del suo amore.
«Il maggior bene a bramarsi da noi è di essere conformi a Gesù paziente; e noi non dobbiamo, desiderare di vivere se non per avere il bene di patire per amore, ma non mai di nostra propria scelta.
« Studiamoci di avere unicamente pen siero d'apprendere a ben portare le croci nostre in amoroso silenzio; essendo la croce un prezioso tesoro da tenerci secreto, a fine che non ci venga rubato. E io non vedo niente che tanto addolcisca la lun ghezza della vita quanto il patir sempre amando. Patiamo dunque amorosamente, senza lagnanze, e riputiamo perduti i mo menti trascorsi senza patire.
Dio mio, se noi sapessimo quanto perdiamo non approfittando delle occasioni di soffrire, staremmo bene più attente a non perderne la minima. Non conviene illuderci; se non profittiamo meglio delle occasioni di pene, umiliazioni, contraddi zioni, perdiamo le buone grazie del sacro Cuore del Signor nostro Gesù, il quale vuol che stimiamo per nostri migliori amici e benefattori tutti quelli che ci fanno patire o ce ne forniscono l'occasione.
« Ah come la croce è buona in ogni tempo ed in ogni luogo! Abbracciamola dunque amorosamente senza darci pensiero di qual legno sia fatta nè da quale stru mento fabbricata. Bastar ci dee che sia una croce, presentataci da parte del sacro Cuore di Gesù Signor nostro.
« Non istudiamoci dunque più che di amare e patire per amor di Quello che ha tanto amato la croce per amor nostro, da volerne morire fra le braccia; e quando noi avremo fatto acquisto perfettamente di questa scienza, sapremo e faremo tutto quello che Dio vuole da noi.
« Non accade domandar il patire, est sendo più perfetto nè domandare nè rifiu tare, ma doniamoci con santo abbandono al puro amore per lasciarci crocifiggere e consumare secondo il suo desiderio.
Voi chiedete a quale dei misteri della passione del Signore io sia più affezionata: vi dirò semplicemente, alla crocifissione, ed a stare colla santissima Vergine a piè della croce o sotto il piè della croce, per istringermi ed unirmi a tutto quello che Egli vi ha fatto per noi ».
A suo fratello, parroco di Bois Sainte Marie, scriveva ella: « Aiutatemi coi vostri santi sacrificai al fine che almeno io possa imparare a ben patire, poichè mi sembra qui posto tutto quello che Dio vuole da me, ed a ben amarlo patendo, avendomi egli messo al mondo per questo solo; cosa non rimango io pure un momento senza patire, senza però annoiarmi ed egli per sua misericordia mi rende ognora più affa mata della sua croce ».
II. La croce magnifico presente delle tre divine Persone.
- « Il mio divino Sposo, continuandomi sempre le sue grazie, mi fece anche questa. Le tre adorabili per sone della santissima Trinità si presenta rono a me, e fecero sentire di grandi con solazioni all'anima mia. Io non posso spiegare che vi accadesse; solo che l'eterno Padre presentandomi una croce tutta irta di spine e con tutti gli strumenti della Pas sione, mi disse: Tieni, figliuola mia; io faccio a te il medesimo presente che al mio diletto Figliuolo. Ed io, disse Gesù, vi ti configgerò come vi sono stato io e terrotti fedele compagnia. L'adorabile persona dello Spirito Santo mi disse che, essendo egli solo amore, mi vi consumerebbe purifi candomi.
Esse mi apparvero sotto figura di giovani in candide vesti, tutto risplendenti di luce, della medesima statura e bellezza. L'anima mia ne fu ricolma di una gioia e di una pace ineffabile e 1' impressione fatta sopra di me dalle tre divine Persone non si cancellerà mai dalla mia mente ».
III. Conforto alle anime sotto il peso della croce.
- « Offrendovi al Signor no stro, scriveva la Santa ad un’anima in tra vaglio, mi cadde in mente questo pensiero: Sia ella fedele nella sua via, sofferendovi senza lagni, poichè non può essere del novero delle perfette amiche del mio Cuore se non sia purificata e sperimeritata nel crogiuolo dei patimenti. Soffrite adunque e contentatevi del beneplacito divino, al quale dovete sempre essere immolata e sa crificata, con una ferma speranza e fiducia che il sacro Cuore non vi abbandonerà, essendovi egli più presso quando patite che quando godete
Ad altre - ancora scriveva; « La vita ci è data solo per patire e l'eternità per gioire. La croce è la porzione degli eletti in questa vita. Ancorchè Dio ci voglia salvare, vuole che noi vi contribuiamo da nostra parte, altrimenti non farà nulla senza di noi; perciò bisogna risolverci a patire. Ecco il tempo di una fruttuosa seminagione per l'eternità, ove sarà la mèsse abbondante. Non perdetevi di animo, le vostre pene sofferte in pazienza valgono mille volte più di tutte le austerità.
Voi vi affliggete delle vostre pene inte riori, e io vi assicuro che, proprio da queste dovete cavare la vostra maggiore consola zione, purchè le sopportiate in pace, som missione ed abbandono al sacro Cuore del Signor nostro, il quale non ce le manda se non per un eccesso di amore verso di noi, e questo vuole che sappiate per avergliene riconoscenza. Primmaente egli mira con queste pene a purificarvi di tutte le affezioni da voi nutrite per le creature a sca pito della purezza del suo divino amore: Secondariamente vuol farvi meritare la co rona che vi a destinata con farvi questa picciola parte delle amarezze. da lui sofferte in tutto il tempo della mortale sua vita, e voi tenetevi ben felice, qualunque sieno i vostri travagli, di avere tale conformità con lui.
« Inoltre le interne dolcezze sol produ cono in noi soddisfazioni e compiacenze vane, e non mai amor puro e sodo. Vedete però se non gli siete obbligata del condurvi che egli fa nel presente modo.
Le pene interne accettate con amore si assomigliano a fuoco purificante, il quale va insensibilmente consumando nell'anima tutto che dispiace allo Sposo divino; onde io sono sicura che coloro, i quali ne fanno la prova, debbano confessare di farvi molto cammino senza quasi accorgersi; talmente che se ci fosse data la scelta, un'anima fedele non esiterebbe punto ad abbracciare la diletta croce, quand'anche la non ci arrecasse altro vantaggio che di renderci somiglianti al Signor nostro crocifisso; po tendosi dare per certo, che considerandosi un'anima vicino a Quello che per nostro amore si è caricato solo di obbrobrii e di patimenti, per poco amor che gli porti, più soffra tra le dolcezze che non nel vedersi conforme a lui: e se questo non è diciam pure che non amiamo lui, ma piuttosto noi medesimi; perchè l'amore non può soffrire dissomiglianza negli amanti, nè lascia riposo mai se non ha renduto l'amante conforme al suo diletto, altrimenti non riuscirebbe mai all' unione che solo ha luogo per la conformità.
L'amabile Cuore di Gesù mortifica e vivifica quando e come a lui piace, nè a noi tocca domandarne il perchè ma ci dee bastare che è egli per esser tale il suo buon piacere, a cui dobbiamo sottometterci amorosamente, baciando la mano che ci percuote nel separarci dai nostri più cari a fine di renderci più perfettamente ed uni camente sue.
Iddio ci spoglia di tutte queste conso lazioni ed appoggi umani soltanto perchè vuol essere egli l'unico e vero amico del nostro cuore, cui vuole posseder solo, sen za mistura e senza ostacolo; e per esserci tutto in tutte le cose non vuole che abbia mo altro sostegno che lui. Ne sia benedetto il suo santo Nome, sia fatta la sua volontà!
Non più tanto riflettere a noi; patire o godere esser ci dee indifferente; purchè il sacro Cuore in noi compia il suo bene placito. Amare, patire e tacere, ecco il se creto degli amanti di Gesù Cristo.
IV. Orazione a nostro Signore come a medico onnipotente.
- « O Gesù, mio amore, in memoria del sacrificio fatto da voi sulla croce e continuato nel santissimo Sacramento, io vi supplico di accettare quello che io vi faccio di tutto il mio es sere, immolato e sacrificato ai vostri ado rabili disegni e voleri. O Medico celeste dell'anima mia e sovrano rimedio a' miei mali, io mi presento a voi come un' infermo, disperato da ogni altro, fuorché dal carita tevole vostro Cuore, che solo conosce i miei mali e può guarirmene. Tanto io spero dalla vostra bontà, purchè voi vi siete fatto mia medicina e mio farmaco d'amore in questo amabile Sacramento. La mia inerzia, la mia freddezza nel vostro amore sono cagione di tutte le mie infermità; ma voi potete, volendo, guarirmene, mentre però io sono pronto a tutto patire. Tagliate, bruciate, recidete; purchè io vi ami e sia salvo, mi sottometto a tutto. E da parte mia pronto io sono ad impiegarvi il ferro e il fuoco, per via di un'intera mortificazione e crocifissione di me stesso, a fine di sa nare le ferite arrecate dall'amor proprio e dall' orgoglio dell'anima mia. Applicatevi dunque al povero mio cuore languente come un medicamento di amore o carita tevole mio Medico, abbiate pietà delle mie debolezze e liberatemene a gloria del vostro nome. Amen ».
GIORNO XXVIII.
I. Quanto amore alla croce si possa ispirare dal Cuore di Gesù.
- « Come le cose tutte hanno riposo solamente nel proprio centro, così il mio cuore tutto som merso nel Cuore umilissimo di Gesù suo centro, prova una sete ardente di umilia zioni, disprezzo e dimenticanza da tutte le creature, non mai trovandomi più soddi sfatta che quando mi vedo conforme al mio Sposo crocifisso.
« Io non so come una sposa di Gesù crocifisso possa non amare la croce e fug girla, mentre con ciò ella dispregia Quello che l'ha portata per nostro amore, facen dola oggetto delle sue delizie.
« La grazia che io stimo di più, dopo lui stesso, è il dono della preziosa sua cro ce. Se l'uomo ne conoscesse bene il valore, essa non sarebbe tanto fuggita e respinta da ciascuno; ma in cambio sarebbe tal mente amata e prediletta che altri non sa prebbe trovar piacere se non nella croce, nè avrebbe più desiderio che di morire nelle sue braccia, sprezzato e abbandonato da tutti quanti. Ma bisogna per questo che il puro amore sia il sacrificatore e con surnatore del cuore nostro, come fu di quello del nostro dolce Maestro.
« Un cuore che veramente ami può mai lagnarsi sulla croce, o anzi nei Cuor di Gesù, ove tutto è cambiato in amore? La croce è il trono dei veri amanti di Gesù Cristo. Vero è che io non vi sono in tal modo; solo in causa dei miei peccati, ma non importa; purchè vi patiamo con Gesù Cristo, per amor di lui e secondo i suoi disegni, tanto ci basti.
« Io voglio imparare nel sacro Cuore di Gesù a tutto soffrire senza lamentarmi di cosa veruna che mi facciano; poiché niente altro è dovuto alla polvere che il calpestarla ».
Riconosciamoci poveri in ogni maniera, grazie a Dio! nè bramiamo esser ricchi se non del puro amore dei patimenti; disprez zi ed umiliazioni. In una parola Gesù l’amor suo e la sua croce formano tutto il bene della vita. La croce, i disprezzi, i dolori e le afflizioni sono i veri tesori degli amanti di Gesù Cristo: Assoggettiamoci dunque con gaudio agli ordini del nostro Sovrano, confessando, a malgrado di quanto ci sem bri duro e afflíttivo, che egli è buono è giusto in tutto quello che fa e merita in ogni tempo lode, amore e gloria. Chi dice puro amore, dice puro pati mento. Noi dobbiamo aver care le nostre pene ed unirci ai disegni di Dio sopra di noi.
In verità io non so che dire a quelli che amo, se non parlo della croce di Gesù Cristo; e quando mi domandano la grazia che il Signore ha fatto a me, indegna pec catrice, non saprei favellare se non della felicità in soffrire con Gesù Cristo, perchè non vedo io niente di più prezioso in que sta vita per gli amanti di lui che il patire per amor suo. La croce è un tesoro inesti mabile, la croce è la mia gloria, l’amore mi vi conduce, l'amore mi possiede, l'a more mi basta.
II. Ricorda la Santa di avere in sua fanciullezza cercato di separare la santità dal sacrificio.
- « Il mio Maestro faceami vedere la bellezza delle virtù, spe cialmente dei tre voti di povertà, castità ed obbedienza, dicendo che in praticarli si addiviene santo, e me lo dicea perchè gli domandassi pregando di farmi santa. E come io non leggeva guari altro che il li bro delle Vite dei Santi, dicea meco stessa, nell'aprirlo, Scegliamone una ben facile ad imitare, affinchè possa così anch'io farmi santa. Ma, o Dio mio, non pensava io allora quello che poi mi avete fatto conoscere e sperimentare, ed è che avendomi il Cuor vostro rigenerato sul Calvario con tanto dolore, la vita datami così da voi dovea mantenersi sol coll'alimento della croce, la quale sarebbe il delizioso mio pasto».
III. Tuttochè inebriata dall'amore della croce, ella nondimeno ne sentì le spine.
- La Santa ci narra in tal modo una visione onde il Signor nostro la onorò dopo la professione, avendo ella detto: «Ah Dio mio, mi lascerete voi sempre vivere senza patire?
Mi fu mostrata prima una gran Croce, di cui non si potea vedere gli estremi, tutta coperta di fiori, e nel tempo medesimo il mio Sovrano mi fece udire queste parole: Ecco il letto delle caste mie spose, dove io ti farò appieno gustare le delizie del mio amore: a poco a poco cadranno questi fiori, e solo te ne rimarranno le spine da essi nascoste a cagione della tua debolezza ma poi ne dovrai sentire così vivamente le punture, che ti abbisognerà tutta la forza dell'amor mio a sopportarne il dolore. - Le quali parole molto mi rallegrarono, pensando che non vi sarebbero mai nè patimenti, nè umiliazioni, nè disprezzi bastevoli ad estin guere 1' ardente sete che ne avea, nè potrei io mai trovar patimento più grande di quel lo che sentiva in non sofferire abbastanza, mentre il suo amore non mi lasciava riposo alcuno nè giorno nè notte. Ma queste dol cezze mi affliggevano, ed io voleva la croce tutta pura.
« Senza croce, dice ancora, io non potea vivere nè gustar piacere, neppur celeste e divino, perchè tutte le mie delizie erano solo in vedermi conforme al mio Gesù ap penato.
Ella non tardò ad esperimentare 1' effet to della promessa di nostro Signore, ed in questa forma lo racconta: « Io mi trovava qualche volta sopraccarica di tanti dolori da sembrarmi al cominciare di un esercizio che non ne sarei giunta al termine; e finito uno, ne cominciava, un altro colle medesime pene dicendo: O Dio mio, fatemi la gra zia di poterne arrivare alla fine; - e ren deva grazia al mio Sovrano che così misu rasse i miei momenti coll’orologio dei suoi patimenti, per farne suonare tutte le ore colle ruote de' suoi dolori.
« Questo Spirito onde io credo esser guidata, vorrebbe vedermi sempre immersa in ogni maniera di umiliazioni, di travagli e di contraddizioni. La natura non vi trova il suo conto ma questo spirito che governa il mio non può sofferire che io abbia piacere alcuno fuor quello di non averne punto. « Piace al Signore di tenermi in uno stato di continuo, patimento, dove io non riconosco più me stessa, con uno sfinimento di forze che mi dà somma pena a trascinare questa carne miserabile di peccato. Mi sembra di essere come serrata in oscura prigione, at torniata di croci che io abbraccio ad una ad una.
« Se sapeste il mal uso che io faccio di così gran bene, soprattutto di quelle care e preziose umiliazioni ed abbiezioni, ac compagnate da pressure di cuore, abban donamenti ed angustie di quasi ogni ma niera! Parmi a volte che l'anima mia sia ridotta come all'agonia ed all’ultimo estremo nonostante il piacer ch'ella gusta nel veder si naufraga in tale oceano di amarezze, da me riputate le carezze più tenere del divino mio sposo.
« Io mi sento spingete di continuo a patire, con ripugnanze spaventevoli della parte inferiore; ciò che mi rende le mie croci così pesanti e così dolorose che io soccomberei mille volte, se l' adorabil Cuo re del mio Gesù non mi fortificasse ed as sistesse in tutte le necessità. Eppure tra i miei continui patimenti il mio cuore rimane sempre assetato di patire.
IV. Unione a Gesù immolato.
- « O dolce mio Gesù, unico amore del mio cuore dolce supplizio, dell' anima mia, e dilettoso martirio della Pia carne e del mio corpo, tutta la grazie che io vi domando per onorare lo stato vostro di ostia nel santissimo Sacramento si è che io viva e muoia vit tima del vostro Sacro Cuore, per un amaro disgusto di tutto ciò che non è voi: vittima della vostra santa anima, per tutte le ango scie di cui è capace la mia; vittima del vostro corpo, per 1' allontanamento di quello che soddisfar possa il mio, come per l'odio di una carne rea e maledetta.
GIORNO XXIX.
1. I puri godimenti delle anime com prese dall' amore al Cuor di Gesù.
- Io non posso trovare consolazione, pia cere, riposo che tra le croci, tra le umilia zioni e le sofferenze, - onde il mio dolce Salvatore, non ha cessato di onorare la in degna sua schiava.
« Io non mi auguro più di vivere se non per avere il contento di patire. Ecco tutto quello che vale a rallegrare la mia mente ed il mio cuore, tenendone proposito con quelli che io amo; io non ho punto altre novelle a narrare, perchè tutti gli altri parlari mi tornano di supplizio, e tutte le altre grazie non sono comparabili a quella di portare la croce per amore con Gesù Cristo. Ma non crediate che sebbene io parli così del patire, patisca molto. Oimè, non ho peranco niente sofferto e per con seguenza non ho fatto niente pel mio Dio! « Volere amar Dio senza patire è pura illusione; ma così io non posso intendere come si dica di patire quando si ama dav vero il sacro Cuore di Gesù Cristo Signor nostro, il quale cangia tutte le più amare amaritudini in dolcezze e fa gustare delizie di mezzo alle più grandi pene ed umilia zioni. Che se il solo desiderio di amare ardentemente quel divin Cuore può produrre tale effetto quali ne produrrà in quei cuori che lo amano veramente e de' quali il mag gior patimento consiste in non patire, o piuttosto in non amare abbastanza? In ve rità io credo che tutto si cangia in amore per l'anima che sia accesa una volta di questo santo fuoco e non abbia più altro esercizio né altro ufficio che di amare pa tendo. Amiamo dunque il nostro divino Maestro, ma amiamolo sulla croce, dacché fa egli sue delizie del trovare in un cuore amore, patimento e silenzio.
« No, niente al mondo è valevole di piacermi fuori della croce del mio divino Signore, ma una croce tutta somigliante alla sua, cioè pesante, ignominiosa, senza dol cezza, senza consolazione, senza sollievo. Sieno paure le altre così felici di salire col Salvator mio divino il Taborre, per me sarò contenta di non sapere altro camminò fuor quello del Calvario. E così io non trovo altro allettamento che nella croce. Mia por zione adunque sarà il durare sul Calvario fino al sospiro estremo tra i flagelli, i chiodi, le spine e la croce, senza consolazioni nè piacere, tranne quello di non averne punto. Quale ventura il poter sempre soffrire in silenzio, e morire infine dentro ogni sorta di miserie di corpo e di animo, coperta di disprezzo e d' oblio! giacché l'uno senza 1' altro non mi potrebbe piacere.
« Ah che farei io senza ciò in questa valle di lacrime, dove meno vita si rea da non riguardarmi se non come una fogna di miserie? Quindi è ch'io temo di rendermi immeritevole del bene infinito di portare la croce per assomigliarmi al mio appassionato Gesù. Io però vi scongiuro, se avete alcuna carità per me, pregate questo amabile Sal vatore a non disgustarsi del mal uso fatto da me sino al presente di questo prezioso tesoro della croce, ed a non privarmi della felicità di patire, mentre là è tutto l'addol cimento che io trovo alla lunghezza del mio esilio.
« Ma io vedo bene che troppo mi sod disfaccio parlando di patimenti; eppure non saprei farne a meno, tanto l' ardente sete che ne ho mi è tormento da non po tersi spiegare. Peraltro io ben conosco di non saper né patire né amare, il che mi dimostra come tutto quello che ne dico è solo effetto del mio amor proprio e di un orgoglio segreto che vive in me. Ah troppo io temo che queste brame di patire non sieno artifici del demonio per baloccarmi in vani e sterili sentimenti!
« Confesso che io mi dilettosi forte parlando del bene di patire, da parermi che ne scriverei interi volumi, senza poter contentare il mio desiderio. Se altri sapesse la mia brama di patire e di essere spregiata, non dubito che la carità moverebbe tutti a soddisfarmene.
« Mi sembra in verità che non si possa commettere alcuna ingiustizia dandomi a patire, non potendosi darmene tanto quanto io merito. Più io soffro e più sento 1' ar dente mia sete di soffrire. Temo perfino che del soffrire io mi prenda troppa sod disfazione. Però il partito a che sono riso luta in questa parte si è di abbandonarmi e sommettermi del tutto alla bontà infinita del mio sovrano Signore, moderando anche tale infocato desiderio che ho di patire, la sciando a lui la cura di far tutto. Quando io vedo aumentarmi le mie sofferenze, mi pare di sentire in me pressappoco la gioia medesima che gli avari e gli ambiziosi in veder crescere il loro tesoro. Vorrei vedere tutti gli strumenti: di supplizio adoperati per martoriarmi e farmi patire con Gesù Cristo. « Sembrami che vorrei avere -mille corpi per patire, e migliaia di cuori per adorare ed amar Lui. Che farei io se la croce si dilungasse da me, dandomi essa, da sperare nella misericordia del mio Salvatore! Essa è il mio tesoro nell’adorabile Cuore di Ge sù essa vi forma tutta la mia gioia, tutto il mio desiderio; se un momento solo rima nessi senza patimento, crederei che egli mi avesse abbandonata.
« Ah sapete voi bene, come senza la croce ed il santissimo Sacramento io non potrei vivere nè sopportare la lunghezza del mio esilio in questa valle di pianto, do ve non mi auguro punto la diminuzione, dei miei travagli! Quanto il mio corpo è aggra vato tanto più il mio spirito risente gioia vera e libertà di occuparsi e di unirsi al mio paziente Gesù, niente più desiderando che rendermi perfetta copia di questo Sal vator Crocifisso ».
II. Coraggio eroico della Santa a fron te dei patimenti.
- Per delineare sempre più il proprio ritratto nella fedele sposa il divino Maestro si degnò metterla a Arte della sua corona di spine, com' ella rac conta.
« Andando io una volta alla santa Co munione, la sacra ostia mi apparve splen dente siccome un sole del quale non poteva io sostenere i fulgori; il Signor nostro vi era dentro con in mano una corona di spine che, poco appresso ricevutolo, egli mi pose in capo dicendo: Ricevi, o figliuola, questa corona in segno di quella che presto ti sarà data per farti a me conforme. - Io non in tesi allora che volesse egli dire; ma ben presto lo seppi per gli effetti che ne segui rono, e furono due terribili colpi nella testa di tale fatta che mi parve di averla dappoi tutta intorno cinta da pungentissime spine di dolori, le cui trafitture finiranno solo colla mia vita. E io ne rendo grazie infinite al mio Signore che concede sì grandi favori alla meschina sua vittima. E confesso di sentirmi al mio Sovrano più tenuta di que sta preziosa corona che se egli mi avesse dato in regalo tutti i diademi dei più grandi monarchi della terra; tanto più che da nes suno mi può venir tolta, e mi mette sovente nella beata necessità di vegliare intertenen domi con quest'unico oggetto del mio a more. Così non potendo io posare la testa sul guanciale; ad imitazione dell' adorabile mio Maestro che non potea posare, la sua sopra sul letto della croce, ne gustava gioie e consolazioni inconcepibili, dal vedermi in qualche, conformità con lui.
III. Chiede aiuto a ringraziar Dio del beneficio accordatole di patire.
- «Be nedite e ringraziate per me il nostro supre mo Signore dell' onorarmi che fa sì amoro samente e largamente colla preziosa sua croce, non lasciandomi pure un momento senza patire: Ho il bene di non avere da parte delle creature altre carezze nè conso lazioni che quelle delle croci e delle umilia zioni, e mai non ne sono stata più ricca. Questa paroletta stavi detta di passaggio per eccitarvi a render grazie per me al sacro Cuore, e pregarlo mi dia grazia di trarre profitto da così prezioso tesoro: Quando fosse in mio potere di cambiar l’andamento delle cose; io ne leverei soltanto quello che può offnderei Iddio, e nel resto vorrei sem pre, ciò che egli permette a mia umiliazione, per farne tutta la tuia gioia nell’adoratissimo Cuore del mio Gesù.
« Sia benedetto il Signore che mi fa tanta grazia di onorarmi della sua croce la quale forma la mia gloria. Che renderò io al Si gnore pei grandi beni che mi ha fatto? O Dio mio! quanto è grande la bontà vo stra a mio riguardo, nel volermi cibare alla mensa dei santi colle medesime Vivande, loro date a sostentarli, nutrendomi ad ab bondanza delle squisitezze fatte gustare ai vostri più fedeli amici, me non altro che indegna e miserabile peccatrice!
IV. Preghiera al Cuore piagato di Ge sù.
- « O amorosissimo Cuore del Signor nostro Gesù Cristo! O Cuore che ferite i cuori più duri dei marmo, che scaldate le anime più gelate del ghiaccio ed ammollite le viscere più rigide del diamante! Ferite adunque, o amabile Salvatore, il cuor mio colle vostre sacre piaghe, ed inebriate l' a nima mia col vostro sangue per modo che da qualunque parte io mi volga, non possa veder altro se non il mio divin Crocifisso, e quanto mirerà mi apparisca tinto del vo stro sangue! O mio buon Gesù, fate che il cuore mio non si dia riposo che nell’avere trovato voi, voi suo centro, suo a more, sua felicità.
« O Cuor divino, che avete sulla croce mostrato l'eccesso dei vostro amore e della vostra misericordia, lasciandovi a prire per dare adito ai nostri accoglieteli dunque ora, attraendoli coi vincoli dell’ar dente vostra carità, per consumarli colla veemenza del vostro amore.
GIORNO XXX.
I. Trionfo del sacro Cuore nell’annientamento della Santa.
- Nostro Signore disse una volta con voce piena di autorità all'umile sua serva: Io ti renderò sì povera, sì vile, sì abbietta negli occhi tuoi, e ti distruggerò a segno nel pensiero del tuo cuore, che potrò edificar me sopra il tuo niente. Sotto l'impressione delle quali parole ella proruppe in questi sublimi ac centi: « Tutto a maggior gloria del sacro Cuore del Signore nostro Gesù Cristo! O sommo mio Bene, fate che non iscriva io nulla se non per vostra gloria e per mia maggior confusione! Bisogna che io mi spenga ed annienti per viver povera, sconosciuta, nascosta nel sacro Cuore del Maestro mio divino, dimen tica, e spregiata dalle creature; perchè quel sacro Cuore vuole fondare il suo regno sulla distruzione e nell'annientamento di me medesima. Che dolce piacere per me l'an nientarmi per far lui regnare! L'adorabile Cuore del Salvator mio si serve di un sog getto più atto a distruggere un sì gran di segno che a promuoverlo; ma è a fine che tutta la gloria ne sia data al sovrano Mae stro, e non allo strumento, ond' egli si ser ve del medesimo fango usato da lui ad avvivare gli occhi del cieco nato.
Io mi delizio nel dolce pensiero che non avendo questo amabile Salvatore potuto trovare soggetto più povero, più vile, più meschino e più indegno di me per tale opera che a lui deve arrecar tanta gloria, mi ha scelta con intendimento di fornir egli tutti gli aiuti necessarii.
« La verità è che io sono un puro ostacolo ad ogni bene ed un composto di tutte le miserie di corpo e di spirito. So stegno della mia fiacchezza è che il Signore si piace di glorificare, l'infinita sua mi sericordia nei soggetti più miserabili. I peccati miei mi rendono indegna di far alcun servigio a quel Cuore divino autore di ogni santità. Ohimè! quale ho ragione di temere che per le mie grandi infedeltà ed ingratitudini io mi sia posta ostacolo allo stabilimento del suo regno! Questo mi fa desiderare di essere piuttosto da lui ster minata mille volte, dalla faccia della terra, senza riguardo veruno amici interessi di quello che riuscire del minimo impedimento ai suoi disegni ».
II. Giudizio che portava di sé la Santa.
- Il mio adorabile Signore mi tiene per l'eccesso, di sua misericordiosa bontà così annientata nel mio spirito, alla vista di un essere del tutto rovinato e spoglio di ogni bene spirituale, che io non so abba stanza meravigliarmi, non solo che altri si degni di prestare ancor qualche fede a così rea creatura, ma che possa pur risovvenirsi di lei. Io non sono che un'ipocrita, la quale inganna le creature con una mendace ap parenza di devozione. Giammai non vi fu la più ingrata, infedele e malvagia di me, puro impasto di superbia e di malizia che si oppone alla bontà di lui colle proprie resistenze a' suoi divini voleri, colle proprie freddezze al suo amore, le quali mi ren dono al suo servigio sì fiacca che mi pren de orrore di me stessa, considerando la vita che meno, tutta di sensi e piena di peccati.
« Io mi vedo in gran bisogno di umi liarmi; ma non so come farlo, non iscor gendo niente al di sotto di me, che sono un puro niente, peccatore. Chiedete la mia perfetta conversione al sacro Cuore del l' amabil Salvator nostro che non si stanchi la sua bontà di attendermi a penitenza; ma sopra tutto che non mi privi di amarlo nella eternità, colpa il non averlo amato nel tem po. Ecco il rigoroso castigo che io pavenio, il resto non mi fa impressione alcuna.
« Vi posso assicurare che mi vedo sì lungi dalla purità d'intenzione cui Dio vuole da me, da parermi che tutte le mie azioni mi condannino. Se sapeste quanto è grande la mia malizia e quanto rende alla qua bontà ingiuriosa la mia vita, gliene doman dereste perdono. Fatelo, ve ne scongiuro. Io penso che nessuno abbia maggiori motivi di me per temere della propria salite, tanto io mi veggo cattiva ed infedele al mio Dio: non iscorgo in me niente che non pia meritevole di eterno castigo. Lodate il Si gnore che io non sia già per la moltitudine de' miei peccali subissata nell' inferno ».
« La mia vita sinora fu a Dio tanto ingiuriosa, che io metto nel numero delle sue più grandi misericordie quella di farmi patire quaggiù. Per questo mezzo io spero scontare qualche cosa del gran debito con tratto co' miei peccati. Confesso che il nostro buon Dio mi tratterebbe, giustamente abbandonandomi a tutti i rigori della sua divina giustizia; ma egli vuole ancora la sciarmi alcun tempo per esercitare la carità delle nostre sorelle e darmi agio di piangere le mie colpe e di cominciar tutto di nuovo a patire, se può appellarsi patire la ventura di partecipare alla croce del Salvatore.
« Oh quanto è duro il vivere non aman do il sommo Bene e non patendo per questo amore! L'amore domanda le opere, e io non ho che parole pel bene ed opere pel male.
« Se sapeste quanto io mi senta lontana da ciò che dev' essere una vera figlia di Santa Maria, che ha da porre ogni studio in rendersi vera copia del crocifisso suo Sposo! Parmi fino che colle mie infedeltà io provochi tutte le disgrazie cui veggo accadere, ciò che mi è una specie di con tinuato martirio. E non arrivo a compren dere come mi possano tollerare, tanto mi scorgo priva di tutto. Vorrei che tutte le creature fossero animate di un santo zelo per trattarmi come una rea di lesa Maestà divina.
« Il mio rammarico per tanti orribili miei delitti contro Dio fa che mi offerisca di continuo alla sua divina bontà per patire tutte le pene che ho meritato. Accetto an cora le pene dei peccati nei quali senza il soccorso della grazia sarei caduta. Ma il mio maggior supplizio è di non potere in me punire le ingiurie fatte al mio Salvatore nel suo santissimo Sacramento ».
III. Suo aborrimento alla stima delle creature e brama di eterno oblio.
- « Avea timore sì grande che i doni di Dio mi attirassero la stima delle creature, le quali lodano sovente ciò che merita biasimo, che avrei amato meglio di esserne priva, e meno temea tutti i furori dell' inferno che le lodi, le quali gittano un veleno secreto nell' anima e la uccidono insensibilmente, se Dio per sua bontà non vi applica il divino antidoto dell' umiliazione.
« La stima, le lodi, i plausi mi faceano più soffrire che tutte le umiliazioni, i di sprezzi e le abbiezioni non possono fare alle persone più vane e più ambiziose di onore, il che mi facea dire all’occasione: O Dio mio, armate - piuttosto le furie tutte d'inferno contro di me, che le lingue delle creature di vane lodi, lusinghe o applausi; più presto tutte le umiliazioni, dolori, con traddizioni e confusioni si rovescino sopra di me.
« Bramerei di tutto cuore che la mia miseria ed ingratitudine verso Dio fosse conosciuta dall' universo, affinchè niuno si ricordasse più di questa miserabile, se non per renderle il dovuto disprezzo ed umi liazioni, nelle quali desidero vivere e morire sepolta, pregando Iddio con tutto il cuore che niuno mai concepisca di me un buon pensiero.
« Io vi confesso di buona fede, che il desiderio, onde mi sento stimolare di ve dermi dimentica e spregiata dalle creature, mi fa patire un continuo martirio negli offi ci della santa religione, come nello scrivere ed andare in parlatorio, che mi sembra es sere in un inferno: Mi pare che non avrò mai riposo fino a che non mi vegga inabis sata nelle umiliazioni e nei patimenti, a tutti sconosciuta e sepolta in eterna di menticanza; o se altri si rammenta di me, sia solo per disprezzarmi maggiormente e darmi qualche nuova occasione di soffrire alcuna cosa pel mio Dio.
Ah vi sarei pure obbligata, madre mia buona, così alla de Saumaise, se mi faceste grazia di bruciare tutti gli scritti che avete da me, in guisa che niente mai ne sia ve duto nè saputo nel luogo, donde uscirono; perché non è minore la mia brama di rimaner sepolta nel disprezzo e nell' oblio dopo morte che durante la mia vita.
E più tardi: Ora io morrò contenta poiché il sacro Cuore del Salvator mio comincia ad essere conosciuto, e io scono sciuta; mentre mi sembra vedermi per mi sericordia di lui quasi del tutto spenta ed annientata di stima e riputazione nell'ani mo delle creature, il che più mi consola che non possa io dire. Mi sovviene il pro messomi da voi in tale proposito, cioè d'impedire a vostro potere che sia fatta menzione alcuna di me dopo morte, fuori che in domandar preghiere per la più ne cessitosa e cattiva religiosa che sia mai stata nell' Istituto e nella santa Comunità, ove ho l' onore di essere e ove si esercita verso di me continuamente ogni maniera di carità in sopportarmi. Non ne perderò mai la memoria innanzi al Sacro Cuore del mio Gesù ».
IV. Aspirazioni al divin Cuore.
- O buon Gesù che voleste soffrire una infinità di obbrobrii e di umiliazioni per mio amore, imprimetene potentemente la stima e l'a more nel cuor mio e fatemene desiderare la pratica.
« O Cuore benignissimo che tanto vi compiacete in beneficarci, fatemi la grazia di spegnere il mio debito verso la giustizia divina. Io sono fallita, pagate per me; ri parate i mali fatti da me coi beni fatti da voi; e, perchè io debba tutto a voi, acco gliete me, o Cuore caritatevole, nella ter ribil ora della mia morte. Ahimè! che gloria vi darebbe la perdita di un meschino atomo? Ma l'avrete grande in salvare una così
miserabile peccatrice. Salvatemi adun que, o puro Amore, ché io voglio amarvi eternamente a qualunque costo, e voglio amarvi di tutto il mio cuore ».
CONCLUSIONE
L’umile Messaggera del sacro Cuore si immerge in esso per l'eternità. Dio, che è padrone dei nostri cuori, avea tanto bene cangiato quelli delle per sone più opposte allo stabilimento della divozione al sacro Cuore, che la Santa ebbe, vicino a morte nel 1690, la consola zione di vederla quasi per tutto approvata, predicata e stabilita. Durante gli ultimi quattro mesi di vita la si udì spesso an nunciare la prossima sua fine. Io morrò certamente quest'anno, dicea, perchè non ho più niente a patire, e per non impedire i grandi frutti che il mio divin Salvatore intende cavare da un libro sulla divozione al sacro Cuore.
Era quello del padre Croiset, pubblicato poi nel 1691 con in fine un compendio della vita di lei. Per ben prepararsi a quel passo ella intraprese un ritiro di quaranta giorni dei quali ci lasciò scritte queste memorie. « Dopo la festa di santa Maddalena io mi sentii spingere gagliardamente a riformare la mia vita, per tenermi pronta a comparire davanti la santità di Dio, la cui giustizia è così tremenda ed impenetrabili i giudizii. Bisogna dunque ch'io tenga sempre i miei conti apparecchiati, a fine di non esser colta improvvisamente; perchè la è cosa spaventevole il cadere in morte nelle mani del Dio vivente, allorchè uno durante la vita si è ritratto per lo peccato dalle brac cia del Dio morente. Mi sono adunque proposta per assecondare un movimento così salutare di far un ritiro interiore nel sacro Cuor di Gesù.
« Il primo giorno di esso fu mia oc cupazione in pensare donde venir mi po tesse questo gran desiderio di morire, poichè non è l'ordinario delle anime ree, come io sono dinanzi a Dio, il sentirsi agevole di comparire al cospetto del loro Giudice, la cui santità di giustizia penetra fino al midollo delle ossa, a cui non può essere niente nascosto, nè lasciato andare impunito. Come dunque, o anima mia, puoi tu provare una sì grande allegrezza nel l'approssimarsi della morte? Tu non pensi che a finire il tuo esilio, e dài in trasporti di gioia figurandoti di uscire ben presto dalla tua prigionia. Ma ohimè! mira bene che da una gioia temporanea, forse prove niente da solo accecamento ed ignoranza, non ti vada ad immergere in una eterna tri stezza, e da questa caduca e mortale pri gione non abbi a piombare nel carcere sempiterno, donde non avrai più speranza di iuscire giammai!
« Lasciamo adunque, o anima mia, gioia somigliante e desiderio di morire alle sante anime fervorose, a cui sono apparecchiate così grandi ricompense. Ma quanto a noi le opere di una rea vita non lasciano aspettar nulla fuorchè gli eterni patimenti, se Dio non fosse più buono ancora che giusto a nostro riguardo. Pensando adun que quale possa essere la tua sorte, avrai tu a sopportare per una eternità l'assenza di Quello, il cui godimento ti dà così ar denti desiderii, e la cui privazione ti fa sentire pene così crudeli?
« Dio mio com' è difficile a tirare questo conto, avendo io perduto il mio tempo nè sapendo come ripararlo! Nel travaglio in che mi sono trovata a porre in regola tal conto e tenerlo pronto sempre ad essere presentato, non seppi a chi rivolgermi se non all'adorabile mio Signore, il quale per sua grande bontà si è tolto il carico di farlo. Perciò a lui rimisi tutti i punti su' quali io debbo essere giudicata, e sono le nostre regole, costituzioni e direttorio, donde verrò giustificata o condannata. Dopo avere affidato a lui tutti gli affari miei, io mi sentii in una pace ammirabile, sotto de' suoi piedi, dov' egli lungamente mi tenne come tutt' annichilata nell'abisso del mio nulla, attendendo il suo giudizio intorno a questa miserabile peccatrice.
« Il secondo giorno nella mia orazione mi si presentò come in un quadro tutto quello che era io stata edera in quel punto: ma, o Dio mio, qual mostro più difettoso e più orribile a vedere! Io non vi scorgeva bene di sorta, ma tanto male che mi era un tormento a pensarvi. O Salvator mio, che sono io mai per avermi aspettata sì lungamente a penitenza, io che mi sono esposta le mille volte ad essere subissata nell'inferno per l'eccesso della mia malizia, ed altrettante voi me ne avete rattenuta per vostra bontà infinita! Continuate dun que, o amabile mio Salvatore, ad esercitarla in così miserabile soggetto. Non privatemi, o Dio mio, di amarvi nell'eternità, per non avervi io bastevolmente amato nel tempo. Del resto fate di me come a voi piacerà; io debbo a voi quanto ho e quanto sono, e tutto il bene che posso fare non varrebbe a riparare la minima delle mie colpe, se non per voi: Io sono fallita, voi lo vedete bene, o Signore mio divino; mettetemi in prigione, io vi consento, purchè sia in quella del vostro sacro Cuore; e quando io vi sarò; tenetemi dentro ben chiusa e legata colle catene del vostro amore fino a che vi abbia pagato tutto il mio debito; e come io non potrò mai fare, così bramo di non uscire di prigione giammai ».
In una sua lettera del medesimo tempo si legge: Io mi trovo in tale cessazione di ogni desiderio che mi fa stupire. Temo che siffatta pretesa pace sia effetto di quella tranquillità, in cui Dio lascia talora le anime infedeli; onde mi viene il pensiero che a cagione delle mie grandi infedeltà alle sue grazie io mi abbia tirato addosso que sto stato, il quale potrebbe essere un segno di riprovazione; poichè confesso di non saper volere nè desiderare niente in questo mondo, sebbene mi vegga, in materia di virtù, mancante di tutto. Solo io provo un perfetto acquetamento nel divino beneplacito ed un piacere ineffabile nei patimenti ».
A tale stato di perfezione era ella giunta quando piacque al Signore di chiamarla a sè.
Durante la sua malattia, essendosi ac corta una suora ch'ella pativa straordina riamente, si offerse a procurarle qualche sollievo; ma ella ne la ringraziò, dicendo che tutti i momenti che rimaneanle a vivere troppo erano preziosi nè si doveano per bere senza profitto; molto a dir vero pe nava, ma non era tuttavia bastevole a con tentarne il suo desiderio, tanto ella gustava dei patimenti, e coglieva sì grande con tento a vivere ed a morire sulla croce, che per quanto fervida avesse la brama di andar a godere il suo Dio, pure l'avrebbe più grande di rimanersi nello stato in cui era fino al giorno del giudizio, se tale fosse il buon piacere di Dio, nel quale tanto si deliziava.
Il Signore volle tuttavia purificare quella sant' anima ispirandole, una sì gran tema della sua giustizia, che di colpo ella fu presa da insoliti sgomenti all'aspetto dei terribili giudizii di Dio. E la si vedea tre mare, umiliarsi, inabissarsi davanti al suo crocifisso; e si udiva ripetere con profondi sospiri: Misericordia, Dio mio, misericordia! Ma poco appresso quei terrori si dilegua rono, e l'anima sua si trovò in grande calma e certezza della propria salute. La tranquilla letizia riapparvele in volto; ed ella ripetea: Misericordias Domini in ae ternum cantabo. Altre volte: Che voglio in cielo e che desidero io sulla terra? Voi solamente o Dio mio! Più altre ancora: « Ahimè, io brucio, io brucio! Se ciò fosse di amor di Dio, quale consolazione! Ma io non ho saputo mai amare il mio Dio per fettamente. E rivolgendosi a quelle che la sorreggevano: Domandate a lui perdono per me, ed amatelo bene con tutto il vostro cuore in riparazione di tutti momenti che io non l'ho fatto. Quale beatitudine amar Dio! Ah quale beatitudine! Amate, dunque questo Amore, ma amatelo perfettamente.
Ciò che ella diceva in tali trasporti, mostrava bene come ne fosse veramente compresa. Si estese appresso parlando del l'eccessivo amore di un Dio verso le sue creature, e del poco ricambio che a lui esse ne rendono. Ah Signore, quando mi ritrar rete voi dunque da questo luogo di esilio? aggiungeva ella più volte ripetendo: Lae tatus sum in his quae dicta sunt mihi... Sì, lo spero dalla misericordia del sacro Cuore, andremo alla casa del Signore!
Pregò quindi che si recitassero con lei le litanie di quel Cuore adorabilissimo e quelle della santissima Vergine, per render sela propizia nel supremo suo momento. Un'ora prima di spirare, ella ringraziò di nuovo la superiora di tutti i sollievi, che si procurava di arrecare al suo male, di cendo di non abbisognarne più, non aven do altro a fare in questo mondo, fuorché sommergersi nel sacro Cuore di Gesù Cri sto. Dopo di che dimorò ella per alcun tempo in perfetta calma, e proferito il santissimo nome di Gesù, rese soavemente il suo spirito, per un eccesso di quell'arden te amore al Signor suo, che fino dalla culla avea gittate in lei così profonde radici.
ORAZIONE
Signore onnipotente ed eterno, volgete gli occhi al Cuore del dilettissimo vostro Figliuolo, mirate le soddisfazioni ch' egli vi offre in nome di tutti i peccatori, ascol tate le lodi che per loro vi rende, e placato dalle sue divine adorazioni, in nome di questo diletto Figliuolo Gesù Cristo, per donate i nostri peccati ed usateci miseri cordia, voi che vivete e regnate nei secoli dei secoli. Così sia.
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