RIVELAZIONI DEL DIVINO AMORE ALLA VENERABILE SUOR CONSOLATA BETRONE DI MONCALIERI (TORINO) - IL SACRO VANGELO DI MATTEO SPIEGATO - E LE RIVELAZIONI SUL SACRATISSIMO CUORE MISERICORDIOSO DI GESU' A SANTA MARGHERITA ALACOQUE





PREGHIERA DI SANTA GERTRUDE che può liberare mille anime dal purgatorio e salvare mille anime ancora viventi sulla terra, dalla dannazione eterna 

Nostro Signore disse a Santa Geltrude la Grande che la seguente preghiera libererebbe mille anime dal Purgatorio ogni volta che venga detta con amore.
La preghiera è stata poi estesa anche ai peccatori viventi.



Eterno Padre, io offro il Preziosissimo Sangue del Tuo Divin Figlio, Gesù, in unione con le Messe dette in tutto il mondo, oggi, per tutte le Anime sante del Purgatorio per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, quelli della mia casa e dentro la mia famiglia.
Amen 

PREGHIERA DI SANTA GERTRUDE che può liberare mille anime dal purgatorio e salvare mille anime ancora viventi sulla terra, dalla dannazione eterna MODIFICATA DA GIUSEPPE MESSINA

Eterno Padre io ti offro per mezzo di Maria il preziosissimo sangue del tuo Divin Figlio ,Gesù, le sue piaghe,lacrime,il suo cuore trafitto,la sua passione atto per atto e delle 24 ore, tutti i suoi meriti e atti, in unione con le Messe dette in tutto il mondo oggi e nell’eternità,per tutte le anime del purgatorio,per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, per quelli della mia casa e dentro la mia famiglia , amen, e la offro a nome di tutti, nella Divina Volontà .

 (questa preghiera lo modificata per arricchirla di piu’ grazie immense ; aggiungendo la parola  finale  :”nella Divina Volontà” metto tutta la preghiera dentro la Divina Volontà e Gesù la sentirà  ovunque perchè la divina volontà si trova ovunque come dice Gesu’ a Luisa Piccarreta ed in vece di dire:  ” in unione a tutte le messe che si celebrano ora nel mondo” io dico : in unione  di tutte le messe nell’eternità” per me  e molto meglio perchè l’offerta del prezioso sangue  di Gesù l’ offriamo in unione a tutte le messe passate ,presenti e future che sono  di numero  maggiore  di quelle  che dice  santa Gertrude e ho aggiunto anche  l’offerta di tutto quello che Gesù è ed ha ed ha fatto come :” il cuore suo trafitto sgorgante sangue ed acqua come sorgente d’infinita misericordia per noi e le sue santissime piaghe la sua passione atto per atto  che ha sofferto in tutta la sua vita  e la sua passione  finale delle 24 ore perchè leggendo tutte le rivelazione  degli altri Santi come ,Margherita Alacoque sul cuore di Gesù, di Maria Marta Chambon sulle santissime piaghe  di Gesù, di Santa  Faustina Kowalska sulla passione di Gesù , di suor Amalia sulle lacrime di Maria, e le rivelazioni  sulle 24 ore  della passione di Luisa, mi sono reso conto  che ogni cosa che  Gesù ha fatto e patito  è importante per ottenere  tutti  i tipi di grazia  che ci abbisognano).

ATTO D'AMORE E DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA E DI GESU'
(DI GIUSEPPE MESSINA)

Oh mia dolcissima e bellisima sposa, Maria, quegli occhi tuo mi fan venir meno ; il gusto più bello del mio tenero cuore è sempre rivolto al tuo amantissimo cuore immacolato e non ne sa fare a meno di desiderare il tuo infuocato e purissimo Amore; il tuo fascinoso e bellissimo sguardo mi attira in un mare immenso  di desiderio d'amore e di abbracciarti e stringerti con mille baci senza mai più lasciarti.Passo notti e giorni a pensarti e a desiderarti ,ma tu anche se so benissimo che mi ami immensamente ancora ti nascondi come fa una giovane e tenera colombella timida che fa ansimare il cuore  del suo pretendente; non mi lasciare ancora una volta senza che ci sfoghiamo in amore, non sai tu che vivo  solo di te che sei l'immagine perfetta del mio dolcissimo Gesù, se Lui mi fa penare molto perchè è Dio anche di giustizia, lo vuoi fare anche tu mia diletta colombella?, e che farò da solo senza il tuo leggiadro viso di dolce fanciulla amabile? ; che si uniscano i nostri cuori in un unico cuore, cosi' resterò anche unito al cuore infinito di Gesù misericordioso e troverò pace e riposo nel mio delirar d'amore; viene mia colombella andiamo girando nel Divino Volere e nel cielo sorvolando il nostro creato con le mani giunte e cantiamo il nostro amore nei campi di luce immensa del Divino Volere e del paradiso e della terra,facciamo gioire tutto l'empireo con il nostro Amore, e per l'immenso amore che ti porto, mi immolo nell'altare del tuo dolcissimo cuore immacolato come agnello pasquale ,per la salvezza e felicità immensa di tutti i cuori umani nostri figli,che rischiano  di non conoscere mai  l'amore Divino che  Dio ha messo  nel tuo immenso cuore, doniamo a loro il tuo cuore immacolato e quello di Gesù, prendendoci  i loro cuori per sempre e la loro volontà umana che causa tanta loro rovina e perdizione, mettiamo sempre  in tutti i loro atti  e nella loro volontà  quelli nostri e la perfettissima somiglianza a voi, mi dono a tutti nella mia immolazione d'amore a te, mio tutto , mia colombella sposa; non  vuoi tu accettare questo mio sacrificio per te e per il dolcissimo Gesù? so che ne sarai felicissima ed io come mio attestato di vero amore , mi offro , mi consacro, mi dono tutto a te:volontà, memoria,intelletto,divinità,corpo anima e spirito,cuore,tutte le mie azioni divine e tutto ciò che ho e che sono, perchè tu ne disponga a tuo libero piacimento per i tuoi giusti e misericordiosi disegni su tutto il patrimonio del nostro amabilissimo Padre celeste, fai di me, disponi di me come pare e piace a te, senza riserva alcuna, anche se saranno croci infiniti d'amore per la salvezza di tutte le creature e del creato e per  glorificare infinitamente il Padre, il Figlio tuo e lo Spirito , nostro sposo; non ne sei contenta mia immacolata sposa? dimmi di si e mille volte ,si, che io ne rimarrò quietato che mi son donato a te tutto per il tuo amore, e adesso che mi sono donato tutto, tutto a te,non vuoi tu donarti tutta a me senza alcuna riserva per poterci sfogare alla pari  in amore ed unire i nostri cuori per sempre?,ah certo che si,mia colombella,adesso non ti nascondere mai più da me, me lo giuri vero? ed io te lo giuro che sarò tutto, tutto tuo,senza alcuna riserva;vieni, vieni , vieni mia amata, il bacio ci aspetta, con le carezze e gli sguardi di dolcezza, con i cuori deliranti d'amore daremo sfogo totale al nostro Amore sponsale; giuro di esserti sempre fedele nella vita e nella morte ,nella gioia e nel dolore , nella volontà,memoria ed intelletto,nei miei sentimenti,pensieri e desideri, sguardi e parole, palpiti e respiri, passi ed opere in tutte le mie azioni; tu sei mia sposa per sempre e uniamoci sempre  per creare  con la forza creatrice dello Spirito Paraclito e con Luisa Piccarreta un infinità di veri figli del Divino Volere simili in tutto a noi, nel vostro materno e verginale grembo creiamoli  oh Madre e Regina del Divino Volere. Firmo a nome mio e di tutti con il mio sangue ed imprimo la mia impronta digitale intinta nel mio sangue  questa consacrazione d'amore ,consacrandomi e offrendomi totalmente a nome mio e di tutti,  specialmente la nostra volontà ed il nostro cuore  e  ci consacriamo anche  al cuore  infinitamente misericordioso di Gesù, alla sua Volontà , al Padre ,allo Spirito Santo ,al cuore di Luisa Picc.,a san Giuseppe, Michele ,Gabriele, Raffaele Arc., Padre Pio,Santa Margherita Alacoque,Sant'Eugenia Ravasio, Suor Consolata Betrone, Josefa Menendez, Faustina Kowalska,Papa  Francesco,Santa Rita  ed ai  nostri Angeli  custodi e Santi Protettori ,Patroni e Compatroni,Giovanni Evang. ed al Battista con giuramento e voto eterno e prendo la Santissima Trinità e tutta la corte celeste e la Divina Volontà mia dirigente come  testimoni,Amen , amen ,amen ;nella Divina Volontà metto questa  mia prece e offerta di consacrazione e tutti i  nostri atti.
La serva di Dio Sr. Consolata Betrone accanto
al Cuore di Gesù
SUOR CONSOLATA BETRONE (PIERINA) CLARISSA  DEI FRATI CAPPUCINI DI MONCALIERI-TORINO  FU' DESIGNATA DA GESU' E MARIA PER FAR CONOSCERE IL LORO TENERO AMORE IMMENSAMENTE MISERICORDIOSO VERSO TUTTE LE ANIME ; COME PEGNO DELLA  SALVEZZA  DELLE ANIME GESU' E MARIA HANNO INSEGNATO A SUOR  CONSOLATA LA GIACULATORIA  CHE SALVA UN ANIMA  se DETTA CON AMORE :"GESU' ,MARIA VI AMO SALVATE LE  ANIME" E  DELLE RIVELAZIONI  SU QUANDO CONCERNE  IL VERO AMORE FILIALE E CONFIDENZIALE CHE UN ANIMA  DEVE AVERE  NEI RIGUARDI DI GESU' E MARIAE 
I CENNI BIOGRAFICI:
nata a Saluzzo (Cuneo) il 6 aprile 1903 e spentasi il 18 luglio 1946 nel Monastero Sacro Cuore di Moriondo Moncalieri (Torino) 

Preghiera per la Glorificazione
di suor Consolata
Padre di ogni misericordia,
tu hai suscitato in mezzo a noi
la tua serva
suor Maria Consolata Betrone
per diffondere nel mondo
l'incessante amore
verso il tuo Figlio Gesù
nella semplice via
di confidenza e amore.
Rendi capaci anche noi,
guidati dal tuo Spirito,
di essere ardenti testimoni
del tuo amore
e nella tua immensa bontà
concedici,
per sua intercessione,
le grazie
di cui abbiamo bisogno.
Per Cristo nostro Signore.
Amen
+ Pier Giorgio Micchiardi 
Vescovo Ausiliare e Vicario Generale
Imprimatur - Torino, 11 marzo 1995


PREGHIERA AL SACRO CUORE DI MARIA  E DI GESU' CON ATTO DI CONSACRAZIONE SPONSALE DELL'ANIMA   (DI GIUSEPPE MESSINA) 



O VERGINE ILLIBATA  MADRE DI  IMMENSO  AMORE  QUAL FIGLIO VOSTRO E SPOSO A VOI MI OFFRO  COMPLETAMENTE:  ANIMA ,CORPO, SPIRITO,  DIVINITA' ,MEMORIA ,INTELLETTO E VOLONTA' , ED ATTRAVERSO TE  ED IL TUO AMABILISSIMO  CUORE  MI DONO E MI CONSACRO  AL CUOR DI GESU' INFINITAMENTE  AMABILE E MISERICORDIOSO; DAI VOSTRI DOLCISSIMI CUORI  MAI PIU'  MI VOGLIO ALLONTANARE,  ANZI  MI TERRO'  BEN DENTRO  PER  NON TROVARE PIU' LA VIA DELL'USCITA, PERCHE' VOI SIETE  E SARETE IN ETERNO LA  MIA VITA E LA MIA  GIOIA IMMENSA  CHE  NON  AVRA'  MAI FINE E CONSUMAZIONE, FORSE  CHE POSSO TROVARE  AL DI FUORI DI VOI  TANTISSIMO AMORE  PURO E VERITIERO  COME IL VOSTRO ? ; ANZI TUTTO  CIO' CHE  NON VI APPARTIENE  E' TRISTEZZA E ANGOSCIA  GRANDE SENZA FINE , NUBI  NERE  CHE  MI AVVINGHIANO  NELLA DISPERAZIONE PIU' GRANDE  E SENZA TREGUA, IN VOI INVECE  VI E' IMMENSA  PACE , IMMENSA GIOIA E LETIZIA, IMMENSA  CONFIDENZA, AMORE, FEDELTA' , DOVE IL MIO  CUORE TROVA TUTTO E LA SUA PIENA GRATIFICAZIONE ED IL SUO RIPOSO ETERNO E SOAVE, OH COME  ONORARVI , OH  AMANTISSIMI CUORI DI GESU' E MARIA PER CORRISPONDERVI NELLA STESSA MISURA  CHE MI AMATE VOI? SOLO UNENDOMI AL VOSTRO DOLCISSIMO  VOLERE POSSO  AMARVI COME  MI  AMATE VOI PERCHE' SARETE  VOI STESSI  AD AMARVI  IN ME ,SE RESTERO'  NEL VOSTRO  SANTISSIMO VOLERE, LI' TUTTO POSSO,  PERCHE'  NON SARO'  IO A VIVERE MA VOI IN ME E FARETE IN ME GRANDI COSE,  COME QUELLE CHE AVETE FATTO VOI PER ME, PERCHE'  SEMPRE  UNITI AL DIVINO VOLERE DEL PADRE CELESTE CHE OPERAVA IN VOI  GRANDISSIME OPERE MAI VISTE PRIMA  D'ORA , QUESTO E' IL VOLERE AMABILISSIMO DI DIO PADRE:  FARE  DI NOI TUTTI, PERFETTISSIME COPIE VOSTRE, UNENDOCI  IN UN UNICO VOLERE ED IN UN UNICO CUORE  CHE PALPITA ALL'UNISONO ED AMA CON LA STESSA INTENSITA'  DIVINA TUTTI I VERI FIGLI DI DIO. ALLORA IO  A NOME MIO E DI TUTTI  VI AMO CON IL VOSTRO STESSO AMORE CHE PRENDO NELLA DIVINA VOLONTA'E VI RIPARO  PER OGNI AZIONE  CHE LE CREATURE  FANNO  NELLA TERRA E NEGLI INFERI ACCIOCCHE' RICAMBIARVI PER TUTTO L'AMORE VOSTRO PER ME  CHE AVETE SPARSO  NEL CREATO, ED I VOSTRI CUORI ,LA VOSTRA VOLONTA' E TUTTI  I VOSTRI ATTI CHE AVETE  FATTO NELLA TERRA  PER RIPARARE  I MIEI ATTI  NON UNITI ALLA DIVINA VOLONTA', LI IMPRIMO  NEGLI ATTI MIEI E DI TUTTI, A CIO' IL PADRE CELESTE , NON VEDA  PIU' IL NOSTRO UMANO VOLERE  IN NOI, MA LA DIVINA  VOLONTA' CHE E' SEMPRE VISSUTA  IN VOI FIN DAL VOSTRO CONCEPIMENTO E CI GUARDERA'  CON  OCCHI DI COMPIACENZA E GRATITUDINE. VI AMO INFINITAMENTE  IN OGNI COSA CREATA ED IN TUTTE LE CREATURE, VOSTRO FIGLIO E SPOSO  IN ETERNO, NEL DIVIN VOLERE.








4. ATTUALITA' DI UN MESSAGGIO

Suor Maria Consolata Betrone fu una mistica favorita di locuzioni e, forse, di visioni di Gesù. Ella ne riferì puntualmente nel suo diario, attentamente vagliato dal Padre Lorenzo Sales, Missionario della Consolata, dapprima scettico e diffidente, poi a sua volta divulgatore dell'Opera del Signore."Umile e grande, attiva e contemplativa, serena e tormentata, sofferente e piena di gioia, Consolata condusse una vita lineare conciliando in sé ogni cosa disparata e unificando tutto nell'ardente amore di Dio. A lungo ed intensamente tentata lei stessa, ebbe delicata comprensione per i peccatori, specialmente per le anime consacrate che avevano prevaricato, e per la loro conversione offriva a Dio ogni sua pena e dolore e finì per offrire la vita stessa".
Così è stata presentata questa Clarissa cappuccina nella relazione che ne introduce il processo di beatificazione. Vi si rivela una spiritualità di riparazione, perfettamente in sintonia con quel desiderio di penitenza che animò gli inizi della sua vocazione. Un mistico è sempre inserito nel contesto del suo tempo storico e per esso viene da Dio suscitato ed "inviato". E' una sorta di "profeta" aperto alle necessità spirituali dell'umanità sua contemporanea e per la medesima offre con Cristo al Padre se stesso.

Padre Lorenzo Sales
Nel cuore di un secolo votato al peccato, all'ateismo ed infine all'indifferentismo religioso, il messaggio della vita e della preghiera di suor Consolata Betrone spicca di evidente attualità come riparazione ed antidoto alla cultura di morte spirituale dell'uomo. La Piccolissima via d'amore data nell'orazione: Gesù, Maria vi amo, salvate anime, non è una giaculatoria, bensì una via interiore atta ad educare e promuovere una maggiore confidenza tra la creatura ed il suo Dio nella conoscenza e nella fiducia piene di quel grande attributo divino che è la Misericordia. Tramite questa via semplicissima, l'anima viene come nuovamente riportata alla comunione vitale con l'Altissimo nella capacità autentica della propria dimensione contemplativa. In questo tracciare la via di ritorno del "figliol prodigo", l'uomo del XX secolo, al Padre ricco di Misericordia, la Betrone non è sola. L'ampio disegno divino pare avere significativamente intrecciata la sua vicenda umana e mistica con quella di due "lontani" suoi contemporanei: suor Maria Faustina Kowalska (1905-1938) e il monaco Silvano del Monte Athos (1866-1938). Den
ngelo per il nostro tempo: vangelo d'amore, di speranza e di misericordia per gli anni dell'odio, della disperazione e della lontananza da Dio. All'uomo soffocato dal materialismo, Dio offre il rimedio del respiro spirituale. Una "Chiara" contemporanea annuncia ancora l'esigenza del primato di Dio nel cuore dell'uomo.

SE GLI APOSTOLI DEL TUO CUORE POTESSERO COMPRENDERE CIO' CHE RISERBI PER LORO!

"Gesù mi svelò le intime sofferenze del suo Cuore provocate dall'infedeltà di anime a Lui consacrate".
"Vidi Gesù, il Cuore divino, bello, immensamente bello, radiosamente bello, e una bambina di circa 6 anni (l'anima mia).

Gesù, con tenerezza infinita, direi con passione infinita, mi strinse al Suo Cuore, con tutte le forze, e parve esaurirsi, dandosi perdutamente all'anima mia, appagando tutti i miei sconfinati desideri, rinnovandomi tutte le Sue magnifiche promesse d'amore e di anime.

Un'ora durò il nostro colloquio e sempre rimasi stretta al divin Cuore.

Egli mi teneva appassionatamente e compresi l'amore e le gioie e i gaudi infiniti riservati a coloro che amano il Cuore di Gesù.

Oh Gesù, se gli Apostoli del Tuo Cuore, potessero comprendere ciò che Tu riserbi per loro nel Tuo Cuore Divino!

Compresi che quel Cuore era grande, immenso; gustai le dolcezze indescrivibili in un torrente di luce e sentii di essere amata alla follia, ed intuii pure che ciò che io gustavo era riservato a tutti coloro che ameranno il Cuore di Gesù e che questo Cuore divino racchiuderà per l'eternità, in un amore infinito, tutti gli amanti Suoi.

Rapita in un'estasi d'amore ascoltavo il Cuore divino, che parve esaurirsi nel darmi tutto, tutto, tutto ciò che di bello, di grande e di santo potevo aspirare.

Rinvenni, col viso inondato di pianto per la troppa emozione.

Il primo pensiero che ebbi fu: Che cosa sarà mai il Paradiso!

E se a me il Cuore divino riservava tanto, a me che di Apostola non che il desiderio, che cosa riserverebbe per i veri Apostoli Suoi, che con fatiche e sudori e sofferenze cercavano di farLo regnare nel mondo"?


IL CUORE APERTO

"Dopo che Gesù era già morto sulla croce, uno dei soldati gli aprì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua.
Squarciato il fianco, si poté constatare che Egli era proprio morto per la malattia del suo Cuore, ossia per l'amore del suo Cuore.

Nostro Signore ha voluto che il suo costato venisse aperto perché potessimo vedere i pensieri del suo Cuore, pensieri di amore per noi, creature formate a sua immagine e somiglianza e suoi figli amati.
E così ci rendessimo conto di quanto Egli desideri colmarci di grazie e donarci il suo stesso Cuore.

Il secondo motivo è perché andiamo a Lui con fiducia totale, per ritirarci e nasconderci nel suo costato, al riparo dagli assalti del nemico, per trovare lì pace e riposo.
Infatti Egli ha permesso che gli fosse aperto il costato proprio per accoglierci in esso con una benevolenza e un amore che non hanno uguali.
Il fianco trafitto del Salvatore ci svela come Egli abbia scelto la morte di croce per testimoniare l'amore che aveva per noi.
Un solo sospiro del suo Cuore sarebbe stato più che sufficiente per salvarci, ma Egli non poteva essere appagato se non fosse morto proprio d'amore.
Infatti più si ama, più si desidera soffrire per la persona amata.
E' un fatto incomprensibile che Dio ci abbia tanto amato da lasciar morire il proprio Figlio per noi che avevamo meritato la morte.
Il Figlio di Dio muore su una croce: chi ve lo ha messo?
Certamente l'amore.
Ora, poiché è certo che è morto d'amore per noi, il  minimo che possiamo fare è vivere d'amore per Lui.

Guarda il Salvatore sulla croce: Egli ci conosceva tutti per nome e per ciascuno formulava pensieri d'amore, per te diceva al Padre: "Prendo su di me tutti i peccati, soffrirò i tormenti della morte affinché egli non perisca.
Che io muoia purché egli viva"!
Così con tenerezza materna, il Cuore divino prevedeva, disponeva, otteneva per ciascuno di noi tutti i benefici e le grazie di cui godiamo.

Che cosa può temere chi si sa amato in tal modo?
Stringiti dunque al Cuore di Gesù come un bimbo a sua madre.
Egli ti porterà, ti solleverà, ti condurrà fra i sentieri sassosi di questa vita mortale.

Se guardi spesso il Cuore del Signore è impossibile che tu non lo trovi sommamente amabile perché è un Cuore estremamente dolce, soave, condiscendente, così innamorato di noi misere creature, così disposto a fare grazia ai miseri, così buono verso quanti si pentono!

Là, nel Suo Cuore trafitto leggo scritto col Suo Sangue il mistero del Suo amore, adoro la testimonianza inestimabile della Sua immensa misericordia.

Per la larga apertura che la lancia fece nel costato del mio buon Maestro io penetro fino al Suo Cuore, lì vi riposo nella misericordia del mio Dio, lì trovo ogni bene.
Io voglio stabilire la mia dimora nella ferita che la lancia ha aperto nel costato del mio Gesù, lì, in quella fornace di amore.
Presso questo focolaio ardente si rianimerà la fiamma spesso languente del mio amore.

Signore, il tuo Cuore è la vera Gerusalemme: concedimi di sceglierlo per sempre come luogo del mio riposo.
Abitando in questa città divina io berrò a lunghi sorsi alle fonti del mio Salvatore, accosterò le mie labbra al sangue che ne stilla, me ne inebrierò e in questa santa ebrezza andrò cantando per le vie di Gerusalemme l'alleluia dell'amore".

PAROLE DI GESÙ A SUOR ANTONIETTA PREVEDELLO

"Se al mio Sangue chiedi la purezza, ti purificherà l'anima, il cuore, l'occhio, lo spirito, trasfondendo in te la mia stessa purezza."
"L'anima che stabilisce la sua dimora nelle mie pia­ghe, e specialmente in quella del Costato, è difesa da ogni tentazione: a poco a poco si attutiscono in essa le esigenze della vita naturale, perde la conoscenza delle cose caduche per ricordare soltanto quelle eter­ne."
“Ogni volta che l'anima bacia le ferite del Crocifisso merita che io baci le piaghe della sua miseria e dei suoi peccati”.
Io ricompenso con sette mistici doni, quelli dello Spirito Santo, atti a distruggere i sette peccati capitali, quelli che baciano per adorazione le piaghe sangui­nanti del mio Corpo."
"Immergi ogni preghiera, ogni azione, ogni pensie­ro, ogni palpito, ogni atto nel Sangue delle mie piaghe: usciranno santificati e saliranno come fiamma di amo­re a Dio, e scenderanno come pioggia di espiazione nel purgatorio."


PER  SAPERE  DELLE RIVELAZIONI A SUOR CONSOLATA BETRONE IN FORMA CARTACEO :


http://www.consolatabetrone-monasterosacrocuore.it/page/index.html


http://www.consolatabetrone-monasterosacrocuore.it/page/ITA/index.html




       

         IL SACRO VANGELO DI MATTEO DALLA BIBBIA DI GERUSALEMME 










  LA GENEALOGIA DI GESU' HO POTUTO CONSTATARE CHE IN 2 VANGELI QUELLO DI MATTEO E QUELLO DI SAN LUCA ,CAMBIANO I PADRI  DA SAN GIUSEPPE  FINO A DAVIDE ,FORSE PERCHE' GIUSEPPE EBBE 2 PADRI ,PROBABILMENTE IL PRIMO PADRE GLI ERA MORTO E SUA MADRE  SI ERA SPOSATA DI NUOVO CON UN ALTRO, CONTINUANDO A PENSARE SULLA GENEALOGIA DI GESU' FIGLIO DI DAVIDE POSSIAMO CONSTATARE CHE IL MONDO ALLA NASCITA DI GESU' NON POTEVA AVERE MAI MILIONI DI ANNI COME DICONO  GLI SCIENZIATI MA MIGLIAIA  DI ANNI, E  SUI 4000 ANNI,DIFATTI DA ALCUNE RIVELAZIONI FATTE A SANTA ANNA KATERINA EMMERICK E ALLA SERVA DEL DIVINO VOLERE LUISA PICCARRETA GESU' CONFIDA CHE LUI APPARI' NEL MONDO VICINO ALL'ANNO 4000,E  DICE CHE OGNI 2000 ANNI IL MONDO SUBISCE UNA PURIFICAZIONE, DI CUI LA PRIMA SI EBBE CON L'ACQUA DILUVIANA, LA SECONDA CON IL SUO SANGUE ED ACQUA SPARSI TOTALMENTE SU TUTTE LE ANIME ,LA TERZA ,COME DICE SAN PIETRO APOSTOLO SARA' CON ACQUA E FUOCO; DIFATTI SE L'UOMO DISCENDESSE DALLA SCIMMIA SAREMMO DELLE SCIMMIE MA SICCOME DIO CREO' LA SCIMMIA E ANCHE L'UOMO NOI UMANI DISCENDIAMO SENZA DUBBIO DA ADAMO ED EVA;PERCHE' SE LE SCIMMIE COME DICONO GLI SCIENZIATI SI SONO EVOLUTE DIVENENDO UOMINI PERCHE' LE ALTRE  SPECIALMENTE QUELLE CHE VIVONO NEI NOSTRI GIORNI VEDENDO L'UOMO COSI' ENORMEMENTE EVOLUTO NON RIESCE COME HANNO FATTO LE PRIME SCIMMIE AD EVOLVERSI DIVENENDO COME GLI UOMINI?



                                         CAPITOLO 1 VERSETTO 18



 PARLA DELLO SPOSALIZIO DI MARIA CON SAN GIUSEPPE
QUI SAN GIUSEPPE DIMOSTRA UNA GRANDISSIMA SANTITA' ,POTEVA FARE LAPIDARE MARIA PERCHE' LA TROVO' INCINTA SENZA CHE LUI LA TOCCO', O SALVARLA  DALLA LAPIDAZIONE,RIMANDANDOLA IN SEGRETO(PERCHE' GIUSEPPE CONOSCEVA LA SCRITTURA DOVE DIO CHIEDEVA, MISERICORDIA E NON SACRIFICIO, E DI AMARE IL PROSSIMO COME SE STESSO). SAN GIUSEPPE COME  GIUSEPPE IL FARAONE, FIGLIO DI GIACOBBE, (IL SUO NOME POI DIVENNE ISRAELE  PER VOLERE DI DIO)AVEVA IL DONO DI INTERPRETARE BENE I SOGNI DI DIO  E DI RICEVERE MESSAGGI DA DIO ATTRAVERSO I SOGNI ,PROPRIO COME GIUSEPPE FIGLIO DI GIACOBBE, E COME GIUSEPPE, RICEVETTE ANCHE IL DOMINIO SOPRA TUTTO IL POPOLO DI DIO, MA IN GRADO PIU' ELEVATO, PERCHE' GIUSEPPE  FU' IL CAPO DEGLI ISRAELIANI, MA SAN GIUSEPPE LO FU' SU TUTTE LE ANIME;GIUSEPPE FU' IL SECONDO DOPO IL FARAONE, MA SAN GIUSEPPE E' IL VICE RE DEL CIELO DOPO IL RE GESU' ,ED INOLTRE SAN GIUSEPPE E' IL PADRE PUTATIVO DI DIO, CIOE' DI GESU', E CI OTTIENE TUTTO , PERCHE' CIO' CHE CHIEDE A MARIA E A GESU' E' IMPOSSIBILE NEGARGLIELO .SUBITO SAN GIUSEPPE CREDETTE ALL'ARCANGELO GABRIELE, CHE IN SOGNO GLI DISSE DI NON TEMERE DI PRENDERE CON SE MARIA PER SPOSA PERCHE' CIO' CHE E' STATO CONCEPITO IN LEI, E' AVVENUTO PER VIRTU' DELLO SPIRITO SANTO, E GLI CITA  LA PROFEZIA DI ISAIA : LA VERGINE CONCEPIRA' UN FIGLIO CHE SARA' CHIAMATO EMMANUELE,SAN GIUSEPPE ESSENDO UN GRANDISSIMO SANTO, COLLEGO' BENE IL MESSAGGIO, PERCHE' LUI CONOSCEVA BENE LE SCRITTURE ,E INOLTRE A QUEI TEMPI SI ASPETTAVA IL MESSIA, E QUESTA PROFEZIA D'ISAIA ERA LA PIU' CONOSCIUTA INSIEME ALL'ALTRA: E TU BETLEMME DI EFRATA NON SEI LA PIU' PICCOLA FRA LE CITTA' DI GIUDA, PERCHE' DA TE USCIRA' UN CAPO CHE SARA' PASTORE DEL MIO POPOLO ,ISRAELE. GIUSEPPE ERA DI BETLEMME ,E QUANDO MARIA, CHE VIVEVA NEL TEMPIO DI DIO PER OBBEDIENZA DOVEVA SPOSARSI , FU' SCELTO GIUSEPPE CHE ERA DELLA SUA STIRPE ,E PERCHE' IL RAMOSCELLO  FIORI' SOLO  A  LUI, E NON  A GLI ALTRI PARENTI DI MARIA SS.(RIVELAZIONE DI SANTA KATERINA EMMERICK),GIUSEPPE PER ESSERE PADRE PUTATIVO DI GESU' DOVEVA  ESSERE SIMILE A GESU', PERCIO' RITENGO CHE SAN GIUSEPPE ERA COMPLETO IN TUTTE LE VIRTU' IN GRADO ELEVATISSIMO RISPETTO AD ALTRE ANIME SULLA TERRA , MENTRE MARIA CHE DOVEVA DARE  IL SUO SANGUE  E LA SUA SOMIGLIANZA AL FIGLIO SIA CORPORALI  CHE SPIRITUALI ERA DI UNA SANTITA' PIU' ECCELSA DI TUTTI GLI ANGELI E GLI UOMINI MESSI INSIEME ; PERCIO' POSSIAMO DIRE CHE MARIA ECCEDEVA SOPRA TUTTE LE SANTITA' CREATE  NEL CIELO E SAN GIUSEPPE SOPRA TUTTE LE SANTITA' DELLA TERRA;MARIA DOVEVA SOMIGLIARE IL PIU' POSSIBILE A DIO, INFATTI GESU' RIVELA A LUISA PICCARRETA CHE MARIA  NON POTEVA  RICEVERE GRAZIE PIU' DI QUELLE CHE AVEVA GUADAGNATO NELLA SUA DIPARTITA DALLA TERRA, PERCHE' ERA ARRIVATA LA DOVE CREATURA  PUO' ARRIVARE ,PIU' DI QUELLO NON POTEVA CRESCERE;INFATTI  GABRIELE ARC., LA SALUTA :"AVE O PIENA DI GRAZIE" COME DIRE TU SEI COLEI CHE SI RIEMPIRA' AL MASSIMO DI GRAZIE  DOVE  CREATURA PUO' ASSIMILARE IN SE ; INFATTI SOLO DIO E' INFINITO MA LA CREATURA  ANCHE SE E' IMMENSA, DAVANTI A DIO E' FINITA E PICCOLISSIMA.GESU' BAMBINO VOLLE NASCERE DA UOMO PERCHE' PER SALVARE GLI UOMINI DOVEVA PRENDERSI TUTTI I LORO MALI E CASTIGHI, DOVEVA INNESTARSI NELL'UOMO PER FAR PASSARE  NELL'UMANITA' , LA SUA DIVINITA' ,LE SUE GRAZIE , LA SUA VOLONTA' ,ED E' PER QUESTO MOTIVO CHE E' DIVENUTO IL CAPO DEL CORPO MISTICO DELLA CHIESA,LA CHIESA E' SOTTO LA GUIDA  DEL SUO CAPO, CHE E' CRISTO ,QUINDI, PERCHE'  TUTTE QUESTE SETTE RELIGIOSE  DISPREZZANO LA CHIESA ED IL PAPA?;NON SANNO CHE DISPREZZANDO IL CORPO DELLA CHIESA DISPREZZANO PURE IL SUO CAPO CHE E' CRISTO? E PERCHE' MOLTI NON CREDONO PIU' AL CATECHISMO DELLA CHIESA  E MI RIFERISCO SPECIALMENTE AI SACERDOTI DI ADESSO CHE CAMBIANO TUTTO IL SIGNIFICATO VERO DELLE SCRITTURE E  STANNO CAMBIANDO ARBITRARIAMENTE ANCHE L'ATTO DI DOLORE  PERCHE' DICONO CHE DIO NON CASTIGA E L'ATTO DI DOLORE INVECE AFFERMA CHE DIO CASTIGA I NOSTRI PECCATI ?. GESU' NACQUE A MEZZANOTTE  PERCHE' DOVEVA DISTRUGGERE TUTTE LE TENEBRE DEL MONDO ED IL REGNO DEL PRINCIPE DI QUESTO MONDO CHE E' L'UMANO VOLERE E SATANA, IL TENTATORE; IN QUESTA DATA, CIOE' PER NATALE GESU' VIENE SEMPRE A DISSIPARE LE TENEBRE CHE AVVOLGONO L'UOMO, VIENE AD ILLUMINARE LE MENTI E A RISCALDARE I CUORI, E COME A BETLEMME FU' RECLUSO IN UNA GROTTA PERCHE' NESSUNO LO VOLEVA OSPITARE ,COSI' ADESSO E' RECLUSO NEL TABERNACOLO, ASPETTANDO CHE QUALCUNO GLI APRA IL SUO CUORE E LO FACCIA REGNARE ,SE GESU' FU' POVERO E PERCHE' TUTTI GLI UOMINI NON LO VOGLIONO FAR GOVERNARE COME RE NEI LORO CUORI, LO CONSIDERANO L'ULTIMA COSA DA PENSARE E DA AMARE, ANDANDO APPRESSO A TANTI IDOLI CHE POSSONO ESSERE ANCHE ALTRI AMORI EVANESCENTI E VUOTI,IL VERO AMORE E' GESU' ,E' UN AMORE  CHE PORTA FELICITA' IMMENSA , BEATITUDINI CELESTIALI E TANTA PACE;SE GESU' E VENUTO AL MONDO PER MEZZO DI MARIA ,ANCHE NEI NOSTRI CUORI NASCERA' PER MEZZO DI MARIA ,QUINDI AMIAMO MARIA CON GESU' ,CHE SONO UN SOLO CUORE ,QUESTO LO HA RIVELATO SAN LUIGI MARIA DE  GRIGNON( DAL LIBRO IL SEGRETO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA); VENNERO I 3 RE MAGI AD ADORARE GESU' BAMBINO SEGUENDO LA COMETA CHE GLI INDICAVA LA VIA,ESSI FANNO MOLTA STRADA PER RAGGIUNGERE LA VERA FELICITA' CHE  VENIVA NEL MONDO A SALVARE L'UMANITA' , QUANDO VIDERO IL BAMBINO  GESU' ,SI STUPIRONO DELLE SUE CONDIZIONI  DI POVERTA' E DEBOLEZZA , PENSAVANO DI VENIRE A TROVARE UN BAMBINO  NELLA POTENZA E RICCHEZZA, MA LA LUCE DI GESU', LI COLPI' ,E IL SUO INFINITO AMORE LI ATTIRO' VERSO IL VERO REGNO DI GESU' CHE E' QUELLO DEI CIELI, CIOE' DELL'AMORE E DEL DIVINO VOLERE, QUESTO BASTO' A CONVINCERE I TRE MAGI A LASCIARE MOLTE COSE DEL MONDO E AD ADORARE SOLO LUI , LASCIARONO I LORO DONI CHE SONO L'INCENSO SIMBOLO DELLE PREGHIERE A DIO ,LA MIRRA , SIMBOLO DELLE OPERE DI PENITENZA E DI AUSTERITA', L'ORO SIMBOLO DEL DIVINO VOLERE CHE E' LA VERA COSA PIU' PREZIOSA CHE C'E' IN CIELO ED IN TERRA; DA NOTARSI ,CHE ERANO TRE , COME AD INDICARE  CHE VENIVANO PER  ADORARE LE TRE PERSONE DIVINE E ONORARE  LE TRE PERSONE CHE STAVANO NELLA GROTTA, VENNERO ANCHE  AD ADORARE GESU' ,TRE PASTORI E TRE SACERDOTI PER CIRCONCIDERLO(DALLE RIVELAZIONE DI SANTA KATERINA EMMERICK);SE GESU' SI CIRCONCISE L'OTTAVO GIORNO ,VUOLE CHE TUTTI I BAMBINI VENGANO BATTEZZATI SUBITO E LIBERATI DAL POTERE DI SATANA E DIVENIRE FIGLI DI DIO, PER POTER PARTECIPARE ALL'UNIONE CON CRISTO CHE E' IL CAPO DI TUTTI I BATTEZZATI; E SE GESU' , E' FUGGITO IN EGITTO,  E PERCHE' , ANCHE NEI NOSTRI GIORNI E IN TUTTI I TEMPI E' PERSEGUITATO DALL'UOMO CHE VUOLE COME SUO PADRONE SATANA ED IL SUO STESSO VOLERE, COSI' CADDE SATANA ,DISPREZZANDO IL VOLERE DI DIO ED ESALTANDO IL SUO CHE SI RIVELO' PER LUI E I SUOI SATELLITI DISASTROSO ,E FU' RINCHIUSO NELLE TENEBRE DELL'INFERNO PER L'ETERNITA', ERODE FU' FIGURA DEL NOSTRO VOLERE ,EGLI NON  VOLEVA IL DOMINIO DI ALTRI RE SOPRA DI LUI E COSI' FECE UCCIDERE I SANTI INNOCCENTI, ANCHE I PECCATORI FANNO COSI' , NON VOGLIONO IL DOMINIO DI CRISTO NELLA LORO VITA E NELLA LORO VOLONTA', ED ALLORA LO ABBANDONANO E LO PERSEGUITANO ,GESU' , NEI SUOI SANTI.LA SACRA FAMIGLIA DOPO UN PO DI ANNI IN ESILIO RITORNA IN ISRAELE ,  QUESTO STA AD INDICARE COME DIO VINCE SEMPRE L'UMANO VOLERE CHE ALLA FINE SI PIEGHERA' AL SUO DOMINIO E LA DIVINA VOLONTA' RITORNERA' DI NUOVO A GUIDARE LA VOLONTA' UMANA COME LO FU' ALL'INIZIO PRIMA DEL PECCATO ORIGINALE.



                                           CAPITOLO 3 DI SAN MATTEO


GIOVANNI APPARE  NEL DESERTO DELLA GIUDEA  DICENDO PENTITEVI PERCHE' IL REGNO DI DIO E' VICINO; GESU'  E' QUESTO REGNO CHE GIOVANNI DICE DI ESSERE VICINO, LUI E' IL PARADISO DEI CUORI BISOGNOSI  DI PACE, BASTA UN SINCERO PENTIMENTO DEI PROPRI PECCATI  PER FARE ENTRARE NEI NOSTRI CUORI GESU' , RENDETE DIRITTI I SENTIERI, ABBASSATE LE COLLINE  , I MONTI, E OGNI VALLE SIA RIEMPITA, CIOE' ,TUTTO DEVE DIVENIRE AGEVOLE PER LA CAMMINATA VERSO DI DIO, SENZA TUTTI QUEI PESI CHE L'UOMO SI PORTA NELLA SUA COSCIENZA, E INOLTRE SI DEVE CERCARE DIO CON SEMPLICITA' ,CON AZIONE BUONE E SEMPLICI ,COSA CHE INVECE I FARISEI NON AVEVANO, PREGAVANO NELLE PIAZZE , DIGIUNAVANO SPESSO, RIPETEVANO SEMPRE LE NUMEROSE LEGGI DI MOSE'  PER ARRIVARE ALLA VITA ETERNA, MA NON SI PREOCCUPAVANO DI CAMBIARE IL LORO CUORE E RIVOLGERLO AD AMARE,PERCHE' CHI AMA, HA COMPIUTO TUTTA LA LEGGE, GESU' INFATTI DICE :NON FARE A GLI ALTRI QUELLO CHE NON VUOI CHE TI FACCIANO A TE, QUI STA LA LEGGE ED I PROFETI, E TUTTO QUI ; I PROFETI SI SONO SANTIFICATI  SEGUENDO LA PROPRIA COSCIENZA,  CIOE' QUELLA DI NON FARE DEL MALE  A GLI ALTRI , MA FACENDO  QUELLO CHE TUTTI DESIDERANO GLI SIA FATTO  DI BENE ; GIOVANNI VIVE DI POCHI ALIMENTI   CHE TROVA NEL DESERTO , QUESTO CI INDUCE A PENSARE CHE DA DIO POSSIAMO TROVARE SOCCORSO ANCHE  IN MEZZO ALLA PIU' GRANDE DISPERAZIONE E DESERTO DELL'ANIMA ,NON C'E' PECCATO, CHE DIO NON PUO' PERDONARE, PERCHE LUI E' INFINITAMENTE MISERICORDIOSO , LENTO ALL'IRA E RICCO DI GRAZIA; NUMEROSA FOLLA ACCORREVA A GIOVANNI  DA OGNI PARTE D' ISRAELE E DEI DINTORNI, PER ASCOLTARE LA SUA PREDICA , FARSI BATTEZZARE E CONFESSARE I PROPRI PECCATI; QUANDO UN UOMO POSSIEDE LA GRAZIA DI DIO , NON LA POSSIEDE SOLO PER SE ,MA SPECIALMENTE PER TRASMETTERLA AD ALTRI, GIOVANNI DIVENTA UNA FONTE D'ACQUA VIVA PER LE ANIME ASSETATE D'AMORE; QUANDO VENGONO A MANCARE QUESTE FONTI D'ACQUE DIVINE NEL MONDO ,ALLORA SI ASSISTE AD UNA SEMPRE PIU' CRESCENTE DISPERAZIONE E MANCANZE  SPIRITUALI ,COME STA ACCADENDO AI NOSTRI GIORNI ;I SACERDOTI DI ADESSO, SENZA DUBBIO SONO DELLE FONTI AVVELENATE CHE STANNO ALLONTANANDO SEMPRE PIU' LE PERSONE DALLA S. MESSA, DAI SACRAMENTI ,DALLE VERITA'  CATTOLICHE, DA DIO,E I LUPI DI QUESTO MONDO STANNO DISTRUGGENDO L'OVILE DI DIO;MEDJUGORJE ,PORTO EMPEDOCLE ,LOURDES, FATIMA , SAN GIOVANNI ROTONDO ,LA TERRA SANTA ED ALTRI LUOGHI SACRI SONO LE ANCORE DI SALVEZZA PER MOLTI CHE  TROVANO DELL'ACQUA PURA  PER LE LORO ANIME E I LORO CORPI ARSI  D'AMORE IN QUESTI LUOGHI BENEDETTI . GLI EVANGELISTI SPESSO INGANNANO I CATTOLICI A LASCIARE LA PROPRIA RELIGIONE  DICENDO CHE STA SCRITTO :"MALEDETTO L'UOMO CHE CONFIDA NELL'UOMO" E CHE QUINDI  IL CONFESSARSI DAL SACERDOTE E 'UN PECCATO,NIENTE DI PIU' SBAGLIATO ,LA GENTE CONFESSA I PECCATI A GIOVANNI E NELLA LETTERA DI SAN GIACOMO APOSTOLO IL SANTO DICE DI CONFESSARE I PECCATI GLI UNI A GLI ALTRI ,PERCHE' CHI CONFESSA LE PROPRIE  DEBOLEZZE E' UMILE , E INOLTRE, LI CONFESSA PERCHE' LI VUOLE ESPELLERE FUORI DELLA SUA ANIMA ; CHI NASCONDE I PROPRI PECCATI , SOMIGLIA  AI FARISEI, A CUI GESU'  DICEVA :VOI DITE DI NON AVERE PECCATI ,E COSI' IL VOSTRO PECCATO VI RIMANE ,  CHI E' DELLA LUCE VIENE ALLA LUCE, AFFINCHE' LE SUE OPERE BUONE VENGANO CONOSCIUTE, CHI INVECE  E' DELLE TENEBRE , NON VOGLIONO VENIRE ALLA LUCE ,PERCHE' NON SIANO SVELATI LE LORO CATTIVE OPERE , ECCO PERCHE' I CATTIVI EVANGELICI VI DICONO DI NON CONFESSARE I PROPRI PECCATI NON VOGLIONO CHE VOI DIVENIATE UMILI, MA VOGLIONO CHE SIATE COME LORO ,CHE NON VOGLIONO FARE USCIRE ALLA LUCE, I LORO CRIMINI ; A QUESTI GESU' DICE : I VOSTRI PECCATI VI RIMANGONO ,PERCHE' VOLETE APPARIRE GIUSTI DAVANTI A GLI UOMINI E NASCONDERE LA VOSTRA CATTIVERIA;MOLTI SI GLORIANO DI ESSERE CATTOLICI , EVANGELISTI, MUSULMANI,ECC., COME SE L'APPARTENERE AD UNA RELIGIONE AD UN PARTITO POSSA SALVARE ,SONO LE VOSTRE OPERE BUONE CHE VI SALVERANNO NELL'ULTIMO GIORNO DI VITA , GESU' VI DONERA' IL BATTESIMO DI FUOCO CON LO SPIRITO SANTO A SECONDO, DI QUANTO AMATE IL VOSTRO PROSSIMO E DIO; IL BATTESIMO D'ACQUA VI DONA DI ESSERE FIGLI DI DIO E LA GRAZIA,MA SEMPRE A SECONDO, DI QUANTO LA VOSTRA VOLONTA' E' UNITA ALLA DIVINA VOLONTA'. GESU' SI BATTEZZA DA GIOVANNI ,CHE GLI DICE :"TU VIENI DA ME? ,SONO IO CHE DEVO ESSERE BATTEZZATO DA TE"; QUESTA FRASE E' MOLTO SIMILE A QUELLA DI PIETRO,QUANDO GESU' GLI VOLEVA LAVARE I PIEDI  E PIETRO GLI DISSE :" NON SIA MAI CHE TU MI LAVI I PIEDI A ME", E GESU' GLI RISPOSE:" SE NON TI LAVO I PIEDI NON AVRAI PARTE CON ME",IL MAESTRO  E' VENUTO AD UMILIARSI , E' NATO NEL FREDDO DA UNA DONNA  , IN UNA GROTTA , NELLA POVERTA', NELLA SOLITUDINE E DISPREZZO UMANO, A MORIRE SU UNA CROCE D'INFAMIA, LE SUE OPERE DI UMILTA' SONO RICCHE DI UN AMORE INFINITO PER L'UOMO ,LUI CHE  E' DIO ED HA IL TRONO NEL PIU' ALTO DEI CIELI SCENDE NEL BASSO MONDO E IN UNO STATO PIU' MISERO CHE SI POSSA RISCONTRARE SULLA TERRA;PIU'  UNO SI ABBASSA DAVANTI A DIO, E PIU' SARA' INNALZATO DA DIO IN GLORIA E POTENZA, INVECE I CATTIVI SI ESALTANO AL DI SOPRA DI TUTTI  E VOGLIONO  ESSERE SERVITI E ADULATI DAVANTI A GLI UOMINI, QUESTI ATTEGGIAMENTI SONO EGOISTICI, COME QUELLI DI SATANA CHE VUOLE ESSERE ADORATO DA GESU' IN CAMBIO DI POTERI TERRENI, INOLTRE GESU' COMPIENDO ATTI  DI MORTIFICAZIONE CI GUADAGNA LA GRAZIA  PER VINCERE IL NOSTRO EGOISMO ED  IL NOSTRO  ORGOGLIO. CHI  MORTIFICA IL PROPRIO CORPO CRESCE NELLO SPIRITO ,  QUANDO DIMINUIAMO IL PIACERE AL NOSTRO CORPO, NE BENEFICA LO SPIRITO, PERCHE' QUESTI DUE SI CONTRAPPONGONO E SI ELIMINANO A VICENDA, ECCO PERCHE' IL PRECURSORE DI CRISTO VIVEVA SENZA NIENTE E NEL DESERTO DOVE NON CRESCE NEMMENO L'ERBA , DOVEVA ESSERE PURISSIMO SPIRITO PER MERITARSI  L'UFFICIO DI PRECURSORE.




                                                        CAPITOLO 4




GESU' VIENE CONDOTTO NEL DESERTO  DALLO SPIRITO SANTO ,QUESTA LOTTA DI GESU' E' PER GUADAGNARCI LE GRAZIE DI POTER AFFRONTARE I DESIDERI SMODATI DEL CORPO, CHE TENDE  SPESSO A SODDISFARSI, ANCHE SENZA  IL NECESSARIO BISOGNO; PER DISTRUGGERE IL DOMINIO DELLA NOSTRA VOLONTA', GESU' SI PRIVA DI CIBO;LA NOSTRA VOLONTA' , TENDE PURE LEI COME IL NOSTRO CORPO A SODDISFARE LA SUA ' FAME SMODATA, VUOLE VINCERE SOPRA LE ALTRE VOLONTA' , PERCHE' SI FIDA SOLO DI SE STESSA, PERCIO'  L'ANIMA TENDE  A FARE SEMPRE DI TESTA SUA  , MA QUANDO GESU' CI INSEGNA  IN LUISA CHE LA VERA BESTIA NEMICA DELL'UOMO E' LA PROPRIA  VOLONTA'  ED E' LA CAUSA DI OGNI PROBLEMA UMANO  E CHE SOLO LA DIVINA VOLONTA' PUO' METTERE ORDINE NELL'ANIMA, PERCHE' LA DIVINA VOLONTA' E' ONNIPOTENTE E PERFETTISSIMA, SENZA ALCUNA LACUNA ,L'ANIMA INIZIERA' A DISPREZZARE LA SUA VOLONTA' ED A FIDARSI DELLA DIVINA VOLONTA', CHE VUOLE SOLO IL SUO BENE ;PER DISTRUGGERE L'UMANO VOLERE GESU' CONDURRA' LA VOLONTA' UMANA NEL DESERTO SPIRITUALE DOVE NON PUO' PIU' PRENDERSI LE SUE SODDISFAZIONI E CAPIRA' CHE IL SUO VOLERE E' SOLO UN DESERTO SENZA VERE SODDISFAZIONI  E CHE CIO' CHE PRIMA CHIAMAVA SODDISFAZIONI, ADESSO VEDENDO CON GLI OCCHI DI DIO ,L'ANIMA CAPISCE CHE LA SUA VOLONTA' ERA SOLO UN DESERTO, E CHE CIO' CHE GLI SEMBRAVANO BELLE COSE ERANO SOLO ALLUCINAZIONI CREATE DA SATANA E DA SE STESSA. GESU' QUINDI ANDANDO NEL DESERTO MATERIALE ,NELLO STESSO TEMPO, CON LO SPIRITO, VA NEL DESERTO DELLE VOLONTA' UMANE PER VINCERLE CON LA SUA VOLONTA' DIVINA CHE E' UN PARADISO PER L'ANIMA, E LI' NELLE VOLONTA' UMANE, INCONTRA SEMPRE IL DEMONIO CHE HA CONTRIBUITO ASSAI A DISTENDERE QUESTI DESERTI UMANI, VINCENDO IL DEMONIO NEL DESERTO LO HA VINTO ANCHE  DENTRO LE VOLONTA' UMANE CHE NE SONO PIENE DEL SUO SPIRITO  MALVAGIO.

USCENDO DAL DESERTO GESU' INIZIA IL SUO MINISTERO DI MAESTRO E GUARITORE DELLE ANIME, COMPIE PRODIGI  E  NOMINA  SEGUACI ;QUESTO E' CHIARAMENTE, QUELLO CHE SUCCEDE NELL'ANIMA CHE INIZIA LA LOTTA CONTRO IL DESERTO DELLA SUA VOLONTA',DIO INIZIA HA RIEMPIRLO DI GRAZIE  E L'ANIMA VEDENDO LA BELLEZZA DELLA DIVINA VOLONTA' NE PARLA A GLI ALTRI PER CONVERTIRLI E FARE  GUSTARE A LORO LE DELIZIE DI QUESTO VERO PARADISO E INVITARLI AD USCIRE DAL LORO DESERTO DOVE SI PUO' MORIRE SPIRITUALMENTE ,COME SI PUO' MORIRE CHI VA A VIVERE IN UN DESERTO  MATERIALE. GESU' SCEGLIE COME PRIMA TAPPA LA GALILEA DOVE  VI ERA UNA GRANDE TENEBRA SOPRA QUEGLI ABITANTI, ESSENDO LA SUA FORZA SPIRITUALE INFINITA VUOLE SUBITO LOTTARE DOVE LE TENEBRE SONO MAGGIORI ,DISTRUGGENDO QUELLE MAGGIORI IL LAVORO CHE SEGUIRA' ,SARA' PIU' FACILE, PERO' ,CHI NON HA LA POTENZA DI DISTRUGGERE LE COSE PIU' FORTI DI LUI  E MEGLIO CHE INIZIA  A COMBATTERE I NEMICI MINORI PER NON SOCCOMBERE, COSI' FU' DI PIETRO ,CHE  PER VOLERE SFIDARE LA SUA DEBOLEZZA SEGUENDO GESU' NEL TRIBUNALE LO RINNEGO' PER TRE VOLTE, ANCHE SE NON VOLEVA, QUINDI NON SFIDIAMO MAI CIO' CHE CI SOVRASTA , MA LOTTIAMO  DOVE POSSIAMO VINCERE. GESU' INIZIA LA SUA PRIMA PREDICA ,DICENDO  LE STESSE PAROLE DEL BATTISTA :" PENTITEVI DEI VOSTRI PECCATI ,PERCHE' IL REGNO DI DIO E' VICINO" L'ARGOMENTO PIU' IMPORTANTE  E' PARLARE DEL REGNO DI DIO E FARLO CONOSCERE, PERCHE' SE LO VUOI FARE DESIDERARE QUESTO REGNO AI PECCATORI ,   LO DEVI FAR CONOSCERE E  FAR VEDERE ; LO POTRANNO VEDERE ATTRAVERSO LE TUE OPERE BUONE , ATTRAVERSO IL TUO SGUARDO DOLCE E SOPRATUTTO ATTRAVERSO L'AMORE DI DIO CHE SARA' NEL TUO CUORE E SI EFFONDERA' SU TUTTI QUELLI CHE TI AVVICINERANNO, ATTRAVERSO LA TUA PAROLA CHE DIVENTERA' DIVINA ED AVRA' IL POTERE DI TOCCARE I CUORI PIU' INDURITI, MA PRIMA DI POTER VEDERE QUESTO REGNO , DEVONO PENTIRSI DEI LORO PECCATI  E CREDERE IN GESU' SALVATORE CHE E' IL VERO REGNO DI DIO NEI NOSTRI CUORI.. I PRIMI CHE CONVERTIRAI SARANNO TUOI SEGUACI  E FARANNO  IL LAVORO SPIRITUALE COME LO FARAI TU; PRENDERANNO DEL TUO SPIRITO COME ELISEO CHE PRESE DELLO SPIRITO DI ELIA  E COME I 72 ANZIANI, CHE PRESERO  LO SPIRITO DI MOSE' ,E GLI APOSTOLI LO SPIRITO DI GESU' ,E QUESTA FORZA CRESCERA' SEMPRE PIU'  E DEVASTERA' IL REGNO DI SATANA E DELL'UMANO VOLERE.





                                                           
CAPITOLO 5




VEDENDO LE FOLLE GESU' SALI SU UN MONTE, E INIZIA A PARLARE DELLE BEATITUDINI CHE VI SONO NEL SUO REGNO  E QUELLE CHE OGNI OPERATORE DI BENE RICEVERA'  SULLA TERRA E POI NEL CIELO; PARLARE DELLE GIOIE CHE PROVENGONO DA DIO, E' MOLTO EFFICACE ,PERCHE' L'ANIMA CHE SI E' ALLONTANATA DA DIO HA PERSO LA PACE E LA GIOIA VERA, E MENTRE LA PAROLA DI GESU' SULLE BEATITUDINI SCENDE NEI CUORI DEGLI INFELICI SEMINA  NEI LORO CUORE UN NUOVO SEME DI PACE E DI GIOIA CHE CRESCERA' A SECONDA DI QUANTO L'ANIMA CHE LO HA RICEVUTO COLTIVERA' LA TERRA DEL SUO CUORE, E PER RENDERE LA TERRA DEL PROPRIO CUORE PIU' FRUTTUOSA  ,IL CUORE DELL'UOMO SI DEVE ADDOLCIRE, PERCHE'  IN UN  CUORE DURO  ,NON PUO' SVILUPPARSI IL SEME,  SAREBBE  COME IL SEME BUTTATO NELLE ROCCE , CRESCERA' SUBITO , MA POI NON AVENDO RADICI PROFONDE  LO STELO SECCHERA' SUBITO, POI A BISOGNO DI ACQUA IL SEME, COSI ANCHE IL SEME DELLA PAROLA DI DIO HA BISOGNO DELL'ACQUA  CHE SONO I SACRAMENTI E LA PREGHIERA ED INFINE HA BISOGNO DELLA LUCE DEL SOLE ,COSI ANCHE L'ANIMA  AVRA' BISOGNO DELLA LUCE DEL SOLE DIVINO, CHE SONO LE SUE VERITA' ETERNE CHE ILLUMINANO L'ANIMA  COME IL SOLE ILLUMINA LA PIANTICELLA, E QUESTO SOLE NON DEVE ESSERE TROPPO FORTE  IL SUO CALORE, PERCHE' LA PIANTICELLA  RISCHIA DI  BRUCIARSI, COSI ANCHE L'ANIMA  SI AVVICINERA' AL SOLE DIVINO COME A GRADINI PERCHE' SE NO, NON CAPIREBBE LA PAROLA DI DIO E DELUSO SI ALLONTANEREBBE DA ESSA; QUINDI E' MEGLIO INIZIARE  A FAR CONOSCERE LE GIOIE CHE CI SONO IN DIO E NELL'OPERARE PER LUI ,QUESTI ARGOMENTI SARANNO FACILI E PIACEVOLI DA ACCOGLIERE PER I LATTANTI NELLO SPIRITO,( SI PUO' INIZIARE ANCHE A FARLI AVVICINARE ALL'USO DELLE IMMAGINETTE  SACRE E DELLE MEDAGLINE, INVITARLI A FARE QUALCHE PREGHIERA PICCOLA E FACILE DA RICORDARE COME: "GESU' CONFIDO E SPERO IN TE; GESU TI AMO SALVAMI ECC., A DARE DELL'ACQUA BENEDETTA O MEGLIO  MIRACOLOSA COME QUELLA DI LOURDES ). 
DICE GESU' : VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA; CHI NON E' UN BUON SALE VIENE BUTTATO VIA E CALPESTATO;MOLTI SACERDOTI NON HANNO PIU' IL SALE DELLA VERA SAPIENZA E SCIENZA CHE PROVIENE SOLO DA DIO E CERCANO IN SE STESSI NELLA LORO UMANA VOLONTA' CORROTTA DI SPIEGARE CIO' CHE ORMAI NON CAPISCO PIU', PERCHE' LONTANI DALLA DIVINA VOLONTA' CHE LI GUIDAVA  E LI ILLUMINAVA, COME GUIDE CIECHE CHE VOGLIONO GUIDARE ALTRI CIECHI VANNO VERSO IL BUIO TOTALE,CHI VUOL ESSERE IL VERO SALE DI DIO DEVE FARSI SIMILE A DIO ,NELL'AMORE ,NELLA MISERICORDIA , NELLA PACE, ALLORA CIO' CHE USCIRA' DALLA SUA BOCCA, SARA' SOLO SPIRITO  E VERITA' CHE DARA' IL VERO SAPORE DI DIO ALLE ANIME  CHE NON LO CONOSCONO  E ATTENDONO CHE QUALCUNO  LI ISTRUISCA NELLA VIA DELLO SPIRITO. GESU' NON E' VENUTO AD ABOLIRE LA LEGGE ED I PROFETI, MA MOLTI RELIGIOSI L' HANNO ABOLITO  QUASI DEL TUTTO , QUANDO INSEGNANO A NON CREDERE CHE IL DILUVIO UNIVERSALE E' ESISTITO ,O CHE SODOMA E GOMORRA NON SONO STATE DISTRUTTE DA DIO PERCHE DICONO LORO CHE DIO NON CASTIGA, MA CHE DIO CASTIGA E RIPETUTO MIGLIA DI VOLTE  NELLA BIBBIA , ANCHE NEL NUOVO TESTAMENTO QUANDO PIETRO DICE  AD ANANIA :PERCHE' TU E TUA MOGLIE VI SIETE ALLEATI PER INGANNARE LO SPIRITO SANTO?, NON ERO VICINO A VOI CON LO SPIRITO  QUANDO AVETE PATTUITO LA VENDITA DELL'IMMOBILE PER UN TOT DI SOLDI, CHE VOLETE INGANNARE  ME?, IN VERITA' AVETE INGANNATO LO SPIRITO SANTO PER QUESTO  MORIRAI, SUBITO ANANIA SPIRO' A QUESTE PAROLE ,POI VENNE LA MOGLIE CHE NON SAPEVA DEL FATTO DI SUO MARITO ED ANCHE LEI , NON DISSE LA VERITA' PER QUANTI SOLDI AVEVANO VERAMENTE  VENDUTO  L'IMMOBILE, PER POTERSI TRATTENERE DEL DENARO DI NASCOSTO, COSI' PIETRO LE DISSE : COME HANNO PORTATO VIA TUO MARITO COSI' PORTERANNO VIA ANCHE TE, E LA DONNA SPIRO' A QUESTE PAROLE DI PIETRO; ANCHE RE ERODE AFFACCIATOSI AL BALCONE PER PARLARE AL POPOLO NON GLORIFICO' DIO NEL SUO DISCORSO  E UN ANGELO DEL SIGNORE  LO BASTONO' FINO ALLA MORTE, PER NON PARLARE POI DELL'APOCALISSE CHE RIGUARDA QUELLO CHE DEVE ACCADERE AI NOSTRI GIORNI, ANCHE LE ALTRE RELIGIONI CRISTIANE TOLGONO ALLA BIBBIA ALCUNE PAROLE , CAMBIANDONE IL SIGNIFICATO ,PER ESEMPIO I TESTIMONI DI GEOVA, INVECE DI SCRIVERE CHE ALLA NASCITA DI GESU' I TRE RE MAGI ANDARONO AD ADORARLO HANNO SCRITTO ,GLI RESERO OMAGGIO PERCHE SI ADORA SOLO DIO E GESU' PER LORO NON E' DIO, INVECE PER  NOI E' DIO CON IL PADRE E LO SPIRITO SANTO , LORO  CREDONO   CHE GESU' E'  SOLO IL FIGLIO DI DIO ,UN ANGELO MANDATO DA DIO. GIOVANNI DICE CHIARAMENTE CHE GESU' E' IL VERBO DI DIO : ED IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI;GIOVANNI E' VENUTO A RENDERE TESTIMONIANZA ALLA LUCE,  MA NON ERA LA LUCE VERA ;GESU' E' LA LUCE VERA, QUELLA CHE ILLUMINA LE GENTI ,EGLI E' VENUTO FRA I SUOI, MA ESSI NON L'HANNO ACCOLTO PERCHE' ERANO DELLE TENEBRE, SE DICE CHE GIOVANNI NON ERA LA LUCE VERA  E CHE GESU' INVECE LO ERA , LA LUCE VERA QUELLA CHE ILLUMINA OGNI UOMO , QUESTO GIA' VUOL DIRE CHE GIOVANNI  NON ERA DIO ,MA GESU' SI, PERCHE LA LUCE VERA E' SOLO DIO  APPUNTO QUELLA CHE ILLUMINA OGNI UOMO. MI SEMBRA SE NON ERRO' CHE NELLA TERZA O SECONDA LETTERA DI GIOVANNI(NON IL VANGELO) NELLA PARTE FINALE DELLA LETTERA GIOVANNI DICE CHE GESU' E' IL VERO DIO, MA ANCHE PAOLO NELLA LETTERA A GLI EBREI DICE CHE STA SCRITTO NELL'ANTICO TESTAMENTO  SU GESU':" E  TUTTI GLI ANGELI LO ADORINO", HO POTUTO CONSTATARE CHE NELLA BIBBIA DEI TESTIMONI DI GEOVA STA SCRITTO  ANCHE COSI': E LO ADORINO TUTTI GLI ANGELI, QUINDI PERCHE'  POI LO RINNEGANO COME DIO ?, E QUESTI SONO PROPRIO I FRUTTI DI CHI NON HA LA LUCE VERA, MA LE TENEBRE DEL MALE LO AVVINGHIANO PER PORTARE A TERMINE IL LORO SCOPO DI DISTRUGGERE LA VERITA' E PORTARE CONFUSIONE  E SFIDUCIA VERSO LE COSE DI DIO. DICE GESU' :SE LA VOSTRA GIUSTIZIA NON SORPASSA QUELLA DEGLI SCRIBI E DEI FARISEI, NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI , DI FATTI NON SI SBAGLIAVA GESU' A DIRE QUESTO ,CHI POI LO HA CONSEGNATO ALLA MORTE SONO STATI PROPRIO LORO CHE PUR VEDENDO LAZZARO RISORTO  DOPO 4 GIORNI , INVECE DI CONVERTIRSI LO VOGLIONO UCCIDERE ,PERCHE' TEMONO CHE MOLTI  DOPO QUESTO MIRACOLO POSSANO SEGUIRLO E CREDERE IN LUI E VOGLIONO FARE UCCIDERE ANCHE LAZZARO CHE NE E' LA PROVA TANGIBILE DELLA POTENZA E DIVINITA' DI GESU',IN UN ALTRO PASSO DICE GESU' AI FARISEI: LE PROSTITUTE VI PASSANO AVANTI NEL REGNO DEI CIELI PERCHE' LORO HANNO CREDUTO IN GIOVANNI E SI SONO FATTI BATTEZZARE ,VOI INVECE PUR VEDENDO LA SAPIENZA DI GIOVANNI E LE SUE OPERE DI CONVERSIONI NON VI SIETE RICREDUTI  SUL SUO CONTO,EBBENE QUESTI FARISEI PREGAVANO , DIGIUNAVANO , MA IL LORO CUORE DIVENTAVA SEMPRE PIU' DURO DI PRIMA PERCHE' DIO NON CERCA SACRIFICI ED OFFERTE MA UN CUORE AFFRANTO,UMILIATO E CONTRITO DEI SUOI PECCATI, E SOPRATUTTO, LA MISERICORDIA CHE E' IL MASSIMO DEGLI ATTRIBUTI DI DIO E DELL'UOMO; CHI SA PERDONARE IL PROPRIO FRATELLO CHE LE HA FATTO DEL MALE  SARA' PERDONATO DA DIO DA TUTTI I SUOI PECCATI ; MA I FARISEI INVECE DI GIOIRE QUANDO GESU' GUARIVA GLI AMMALATI   E  PERDONAVA  I PECCATORI E MANGIAVA CON LORO, LO BIASIMAVANO  E SI INVIDIAVANO DI LUI ,E QUANDO CACCIAVA I DEMONI FUORI DAGLI INDEMONIATI LO INSULTAVANO DICENDO CHE CON L'AIUTO DI SATANA CACCIAVA I DEMONI ,E DICEVANO ANCHE  CHE ERA POSSEDUTO DA UN DEMONIO . BENE ANCHE I RELIGIOSI DI OGGI FANNO LO STESSO VERSO I SANTI ED I VEGGENTI DI MEDJUGORJE, LA MAGGIOR PARTE NON VA A MEDJUGORJE E NON CI CREDE E NON CREDEVANO  NEPPURE A PADRE PIO SPECIALMENTE I SACERDOTI DI SAN GIOVANNI ROTONDO E I CARDINALI DEL VATICANO.  GESU'  QUANDO PARLAVA DEI FARISEI ,STAVA PARLANDO ANCHE DI LORO E DI QUELLI CHE VANNO SEMPRE IN CHIESA ,MA NON SI CONVERTONO MAI NEL CUORE,  PERCHE' LORO SONO I NUOVI CONSACRATI ALLA VITA RELIGIOSA E ALL'UNIONE CON DIO COME LO ERANO  I LEVITI , I FARISEI ED I SACERDOTI DI ALLORA.



LA LUCE  DI UNA LAMPADA SI METTE NEL TETTO  PER ILLUMINARE TUTTA LA STANZA COSI LA LUCE CHE  SI TROVA IN UN MONTE VERRA’ VISTA DA TUTTI , NON SI PUO’ QUINDI NASCONDERE  LA LUCE DI DIO CHE ABITA IN UN UOMO PERCHE’ DIO VUOLE CHE LA SUA LUCE RISPLENDA  SU GLI UOMINI CHE VIVONO NELLE TENEBRE  ,LA LUCE LI ILLUMINERA’ E NON INCIAMPERANNO IL PIEDE  E NON CADRANNO IN UN BURRONE O IN UNA TRAPPOLA ;TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’ CHE POSSEGGONO LA LUCE VERA DI DIO NON DEVONO NASCONDERSI PER PAURA DEGLI UOMINI, MA DEVONO AIUTARE CON LA LORO LUCE A FAR VEDERE CHIARO LE COSE PER COME SONO  E FAR VEDERE  LA BRUTTEZZA DEL PECCATO E LE VANITA’ DEL MONDO E DELLA CARNE SENSUALE.

AVETE SENTITO DIRE NELL’ANTICO TESTAMENTO :NON UCCIDERAI MA IO VI DICO CHE SE UN UOMO SI ADIRA CONTRO SUO FRATELLO SARA’ PORTATO AL TRIBUNALE E SE UNO DICE CRETINO A SUO FRATELLO SARA’ PORTATO AL SINEDRIO, CHI DICE PAZZO NE RISPONDERA’ CON IL FUOCO DELLA GENNA, SE DUNQUE HAI SUBITO UN TORTO DA UN TUO FRATELLO VA E RICONCILIATI CON LUI PRIMA DI OFFRIRE IL TUO DONO DAVANTI A DIO…..
 QUESTE FRASI DI GESU’ SONO UN PO DA PRENDERE CON LE MOLLE, E' CHIARO PERO’ CHE GESU’ NON VUOLE CHE UN UOMO OFFENDA UN ALTRO UOMO ANCHE CON PAROLE CHE UMANAMENTE LI CONSIDERIAMO NON TANTO GRAVI, MA MOLTO SPESSO L’ODIO TRA DUE PERSONE NASCE CON UN OFFESA DI QUESTO GENERE, QUINDI CERCHIAMO SEMPRE DI USARE MODI GENTILI NEL DISCUTERE CON LE PERSONE NON OFFENDIAMO MAI MINIMAMENTE NESSUNO E SE SUCCEDE , SUBITAMENTE RICONCILIAMOCI CHE L’AMORE PORTA SEMPRE LA PACE NEL CUORE MA LE DISUNIONI PORTANO SOLAMENTE GUAI E TRISTEZZE E ALLA FINE NE PAGHEREMO IN PURGATORIO I NOSTRI DEBITI FINO ALL’ULTIMO. RICONCILIANDOCI CON NOSTRO FRATELLO IL GIUDICE DIVINO  NON CI METTERA’ NELLE CARCERI DOVE FORSE NON NE USCIREMO PIU’ FINO A QUANDO NON AVREMO PAGATO FINO ALL’ULTIMO DEBITO CON NOSTRO FRATELLO CHE ABBIAMO OFFESO.
NON COMMETERE ADULTERIO STA SCRITTO, MA CHI GUARDA UNA DONNA PER DESIDERARLA HA GIA’ IN CUOR SUO COMMESSO ADULTERIO; FACILMENTE SE UNO SI INCURIOSISCE  DELLA  BELLEZZA DI UNA DONNA  PUO’ CADERE IN TENTAZIONE VERSO DI LEI ,PERCIO’ LA CURA  E' ,NON GUARDARE PIU’ DI TANTO LA BELLEZZA DI UNA DONNA  E  ALLONTANARE SUBITO QUESTO PENSIERO  PERCHE’ DOPO AVER FATTO QUESTO PASSO ,PUO’ NASCERE UN DESIDERIO IMPURO VERSO LA DONNA GUARDATA. DICE UN PASSO BIBLICO :CHI SALIRA’ IL MONTE DEL SIGNORE?,(CIOE’ LA SANTITA’ DI DIO?), CHI A MANI INNOCENTI E CUORE PURO , CHI NON PRONUNZIA MENZOGNA  CONTRO IL FRATELLO , CHI SI CHIUDE GLI OCCHI PER NON VEDERE IL MALE E LE ORECCHIE PER NON SENTIRE IL MALE E NON APRE LA BOCCA PER NON DIRE IL MALE, COSTUI SALIRA’ IN ALTO. ALLONTANARSI DA OGNI GENERE DI MALE RENDE IL CUORE DI UN UOMO PURO, LA CAMMINATA VERSO LA SANTITA’ SARA’ SENZA OSTACOLI CHE POSSONO  FARCI INCIAMPARE E CADERE DAL MONTE ALTO, COME SUCCESSE AD ADAMO ED EVA ED  ANCHE A DAVIDE PER GUARDARE UNA BELLA DONNA NUDA DALLA FINESTRA. SE IL TUO OCCHIO TI E’ OCCASIONE DI INCIAMPO  TOGLILO VIA,  E'  MEGLIO ANDARE IN PARADISO CON UN OCCHIO SOLO (CHE POI SI RIACQUISTERA’ CON LA RISURREZIONE DEI MORTI) CHE ANDARE ALL’INFERNO CON IL CORPO INTERO;L’OCCHIO SPESSO E’ FONTE DI GUAI PER I DEBOLI, SE UNO DOPO TANTI TENTATIVI DI ALLONTANARE I PECCATI  CHE CON I SUOI OCCHI COMMETTEVA NON CI RIESCE  , GESU’ DICE :ALLORA L’ULTIMA POSSIBILITA’ PER VINCERE I TUOI NUMEROSI PECCATI MORTALI E TENTAZIONI , E' ACCECARTI  COSI’ AVRAI MOLTO MENO  POSSIBILITA’ DI PECCARE CON I TUOI OCCHI;IO DIREI CHE E’ SEMPRE MEGLIO PRIMA DI VOLERSI ACCECARE, CHIEDERE A DIO STESSO CHE  CI RITIRI IL DONO DELLA VISTA PER POTERCI SALVARE L’ANIMA;UNA VOLTA HO LETTO CHE UN SANTO SI TAGLIO’ LA MANO CHE GLI ERA OCCASIONE DI INCIAMPO MA LA MADONNA GLI OTTENNE UNA NUOVA MANO O LA STESSA ,QUESTO VUOLE DIRCI CHIARO CHE QUANDO UNO HA UNA VOLONTA’ FERMA DI TOGLIERSI IL PECCATO ALLA FINE DIO GLI DARA’ LA GRAZIA  CHE  QUELL’ANIMA HA BISOGNO. GESU’, DICE ANCHE DI NON GIURARE  AFFATTO, PERCHE’ L’UOMO E’ DEBOLE  E MOLTO SPESSO NON MANTIENE QUESTO SUO PROPOSITO, COSI’ INCAPPA IN UN PECCATO , MA SAPPIAMO CHE DAVANTI AD UN TRIBUNALE , IL GUIUDICE   RICHIEDE UN GIURAMENTO PRIMA DI DIRE  LA VERITA’,  PERO’ NON E’ CHE UNO HA VISTO QUALCOSA E DICE: GIURO DI AVER VISTO TALE COSA  ENTRA  IN QUESTO ARGOMENTO CHE GESU’ HA DETTO ;GESU’ PARLAVA DEL GIURAMENTO DI  UNA COSA CHE POI NON SAI SE LA PUOI MANTENERE DAVANTI A DIO; I RELIGIOSI FANNO DEI VOTI CHE POI NON MANTENGONO MOLTO SPESSO, E' CHIARO CHE NON SONO DELLE PERSONE  CHE HANNO UNA FORTE  VOLONTA’, QUINDI PRIMA DI PENSARE A FARTI SUORA, O FRATE ,O SACERDOTE  MEDITA BENE SE PUOI  MANTENERTI FERMO NEL CAMMINO VERSO LA SANTITA’ PERCHE’ NON TI ACCADA CHE  IL DEMONIO NON TI USI PER OFFENDERE DIO,ALLORA  NE PIANGERAI AMARAMENTE NEL PURGATORIO O  FORSE ADDIRITTURA ALL’INFERNO. LA PROMESSA FATTA  A DIO  DI MANTENERSI NEL SUO CAMMINO NON E’ SBAGLIATA ANZI AIUTA L’ANIMA HA  SFORZARSI CON MAGGIORE IMPEGNO  E DIO SI IMPEGNERA’ ALTRETTANTO AD AIUTARTI, ANCHE NELL’ATTO DI DOLORE NOI DICIAMO :PROMETTO DI NON OFFENDERTI PIU’ E DI FUGGIRE IL PECCATO, QUINDI NON FACCIAMO CONFUSIONE DI DIRE CHE  LA PROMESSA E SIMILE AL GIURAMENTO, MOLTE ANIME IRRISOLUTE  GIA’ DICONO  QUESTE AFFERMAZIONI SBAGLIATE.

AVETE SENTITO DIRE OCCHIO PER OCCHIO , DENTE PER DENTE ; EBBENE IO VI DICO DI NON RESISTERE AL MALE ; SE  RICEVI UNO SCHIAFFO , PORGI L’ALTRA GUANCIA , CHI TI TOGLIE LA TUNICA, DALLE ANCHE IL MANTELLO..
BENEDITE E NON MALEDITE, SE SALUTI AD UN TUO AMICO  CHE MERITO NE HAI? ..
SALUTATE QUINDI ANCHE I VOSTRI NEMICI , QUESTO SI E’ MOLTO MERITORIO DAVANTI A DIO PERCHE’ DIO è misericordioso e fa piovere sia sui cattivi che sui giusti .
COSI’ ANCHE VOI FATE DEL BENE A CHI VI FA DEL MALE E DIO VE NE RICOMPENSERA’ ASSAI;SAN PAOLO DICE  :RISPONDETE AL MALE CON IL BENE.
 CHI RICEVE UNO SCHIAFFO E SI PREPARA A RICEVERNE UN ALTRO E’ UN GRANDE SEGNO DI SOTTOMISSIONE AL VOLERE DI DIO CHE POTEVA FERMARE L’AGGRESSORE MA INVECE HA  LASCIATO CHE IL SUO DILETTO VENISSE  OFFESO PER PROVARE LA SUA SOTTOMISSIONE AL SUO VOLERE, INOLTRE NON RISPONDERE AL MALE CON IL MALE, MA ANZI RISPONDENDO CON IL BENE  POTRA'  INDICARE ALL’AGGRESSORE CHE  NON C'E'  ALCUN ODIO  VERSO  DI  LUI,  PERCHE' NON HA REAGITO , CHI ODIA REAGISCE SUBITO, E DA QUESTA REAZIONE NEGATIVA  CERTAMENTE PUO’ SCAPPARCI IL DELITTO ;GESU’ CI INSEGNA SEMPRE HA VINCERE IL MALE CON IL BENE, MAI  FARE USO DEL MALE O FARCI GIUSTIZIA CON LE PROPRIE MANI ,INOLTRE  CHI NON REAGISCE, HA FATTO UN ATTO DI MISERICORDIA VERSO IL SUO AGGRESSORE ,CHE VINTO DALL’AMORE DI QUEST’ANIMA, AVRA’ FORSE    UN  PROFONDO PENTIMENTO  DI AVER OFFESO IL FRATELLO,PERCHE’ CHI E’ INERTE FA SEMPRE TENEREZZA MA CHI REAGISCE  PROVOCA L’IRA DELL’ALTRO.



                                                            CAPITOLO 6



UN ALTRO INSEGNAMENTO DEL MAESTRO GESU’, E' QUELLO DI TENERCI LONTANO DALLA VANAGLORIA E DALLA IPOCRISIA ;CHI FA DEL BENE, NON LO FACCIA PER FARSI NOTARE DAGLI UOMINI  MA LO FACCIA SEGRETAMENTE , COSI’ NON CADRA’ NELLA VANAGLORIA ,TANTO LA RICOMPENSA VERRA’ DA DIO  CHE VEDE NEL SEGRETO, INOLTRE FATE IL BENE SPINTI DAL CUORE,  PERCHE’ QUESTA AZIONE VI PORTERA’ LA GIOIA DI VOLERE FARE SEMPRE PIU’ BENE A GLI ALTRI, PERCHE’ CHI AMA DIO, AMA  ANCHE IL FRATELLO, CHE E' IMMAGINE DI DIO (ANCHE SE E' DETURPATA DAL PECCATO PUO’ USCIRE FUORI L’IMMAGINE DI DIO).
 QUANDO PREGATE NON SIATE COME I PAGANI CHE AGGIUNGONO MOLTE PAROLE INUTILI  E MOLTEPLICI PER FARSI ASCOLTARE ,VOSTRO PADRE SA GIA’ DI QUELLO DI CUI AVETE DI BISOGNO.
 I PAGANI AMANO CHIEDERE  MOLTE COSE INUTILI CHE SERVONO SOLO A SODDISFARE I LORO PIACERI MONDANI E DEL CORPO, COME: "DI COSA  MI DEVO VESTIRE , COSA DEVO MANGIARE", QUESTE COSE SONO SECONDARIE PRIMA BISOGNA CHIEDERE LE COSE PIU’ IMPORTANTI PER L’ANIMA, CHE  E’ IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I NOSTRI ATTI E CHE LA GLORIA DI DIO TRIONFI SUL MALE  CON LA SALVEZZA DI TUTTI I SUOI FIGLI. QUINDI GESU’ CI DONA LA PREGHIERA DEL PADRE NOSTRO ;CHE SEI NEI CIELI :CI FA RICORDARE E PENSARE SEMPRE CHE DIO E’ LI NEL CIELO  E NOI DOVREMMO PENSARE  PIU’ AL CIELO CHE ALLE COSE DELLA TERRA ,TUTTO QUELLO CHE UNO PUO’ ACCUMULARE QUI SULLA TERRA ALLA FINE APPASSIRA’ COME L’ERBA DEL CAMPO ,INVECE SE UNO CHIEDE L’AMORE,LA CARITA’, LA MISERICORDIA,L’UMILTA’, LA SAPIENZA ECC. ,SONO DONI CHE TI RIMARRANNO  NELL’ANIMA QUI SULLA TERRA E POI LI NEL CIELO IN GRADO PIU’ ELEVATO, CHI PENSA AL PARADISO, ALLA FINE NON PENSERA’ PIU’ ALLE COSE DI QUESTA TERRA ,AI MODI CARNALI DELLE PERSONE  SENZA DIO , MA PENSERA’ ALL’AMORE INFINITO ED ETERNO CHE CIRCOLA NELLE ANIME  CHE SONO SALITE IN CIELO COMPIENDO LA VOLONTA’ DI DIO E ALL’IMMENSA BEATITUDINE CHE E’ SEMPRE NUOVA E VECCHIA ED E’ ETERNA.
SIA SANTIFICATO IL TUO NOME: SEMPRE LO SANTIFICHEREMO QUESTO NOME  DOLCE E PIENO D’AMORE COMPIENDO ATTI PURI E DIVINI.
VENGA IL TUO REGNO: VENGA IL REGNO CHE ADAMO HA PERSO MA CHE GESU’, MARIA E LUISA PICCARRETA HANNO POSSEDUTO CHE E’ IL DONO  DELLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTE LE NOSTRE AZIONI.
SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ COME IN CIELO COSI’ IN TERRA :
LI'  NEL CIELO, GLI ANGELI ED I SANTI SONO SEMPRE UNITI FRA DI LORO DALL’ATTO UNICO DEL DIVINO VOLERE, MA QUI SULLA TERRA ,OGNUNO SEGUE IL SUO VOLERE CHE DISTA DALLA VOLONTA’ DI DIO  QUANDO IL CIELO DALLA TERRA,CHIEDENDO AL PADRE QUESTO, CHIEDIAMO DI ENTRARE NELL’ATTO UNICO DI DIO CHE MUOVE TUTTO E TUTTI.
DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE MA LIBERACI DAL MALE, AMEN. 
IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO , E’ E DEVE ESSERE PRINCIPALMENTE LA DIVINA VOLONTA’ CHE CI NUTRE DI DIO STESSO , CHI COMPIE UN ATTO DIVINO E’ UN GESU’ CHE RICEVE REALMENTE COME  QUANDO SI NUTRE  NELLA MENSA CELESTE, DEL PANE E DEL VINO (DEL CORPO E SANGUE DI GESU’); E’ ANCHE L’EUCARISTIA CHE GIORNALMENTE CI DOBBIAMO CIBARE, LA PAROLA DI DIO  E POI IL CIBO PER IL CORPO; QUANDO NOI PERDONIAMO A GLI ALTRI  I PECCATI CONTRO DI NOI, DIO  PERDONERA'  I  NOSTRI PECCATI CONTRO DI LUI, NELLA MISURA  CHE NOI PERDONIAMO,CI SARA’ PERDONATO ANCHE A NOI , E NELLA MISURA DI BENE CHE NOI DIAMO AI FRATELLI, CI SARA’ DATO ANCHE A NOI ,PERO’ IN UNA QUANTITA’ MOLTO RICCA PERCHE DIO NON SI FA VINCERE DA NESSUNO IN GENEROSITA’,SE UNO OFFRE A DIO  O AD UN FRATELLO CHE E’ IMMAGINE DI DIO E FIGLIO DI DIO UN DONO ,VERRA’ RICOMPENSATO IN MODO  DIVINO DA DIO  E SICCOME DIO E’ INFINITO ED ETERNO LA RICOMPENSA SARA’ ENORME ED ETERNA; AL SIGNORE DOBBIAMO ANCHE CHIEDERE DI LIBERARCI DA OGNI MALE E DAL DEMONIO CHE SONO GLI OSTACOLI CHE CI VOGLIONO IMPEDIRE DI ARRIVARE ALLA SANTITA’ PIU’ ECCELSA.



LA LAMPADA DEL CORPO E' L’OCCHIO; SE IL TUO OCCHIO E’ SANO  TUTTO IL CORPO SARA’ NELLA LUCE ; SE IL TUO OCCHIO E’ MALATO  ALLORA TUTTO IL CORPO SARA’ NELLE TENEBRE, E SE DUNQUE LA LUCE  CHE  DOVREBBE ESSERE NELLA TUA ANIMA E’ TENEBRA QUANDO GRANDE SARA’ IL BUIO  IN TE, MEGLIO UN CORPO SENZA OCCHI CHE VIVE NEL BUIO CHE  UNA ANIMA  CHE  NON HA PIU’ LA LUCE DI DIO IN SE; SE VIENE A MANCARE LA LUCE DEGLI OCCHI L’ANIMA NE PUO’ RICAVARE BENEFICIO SE SI CONVERTE, MA SE L’ANIMA VIVE  NEL BUIO DELLE TENEBRE NEMMENO L’OCCHIO DEL CORPO PUO’ GIOIRE PERCHE’ LA VERA LUCE  CHE PORTA BENESSERE ALL’UOMO E’ LA LUCE DELL’ANIMA CHE VIVE IN DIO.

NESSUNO PUO’ SERVIRE DUE PADRONI  CHE SI OPPONGONO FRA DI LORO: LA CARNE E LO SPIRITO , DIO E SATANA, I PIACRERI MONDANI E LA SANTITA’ DIVINA , I SOLDI O SORELLA POVERTA’, CHIUNQUE FA QUESTO E’ SOLO UN MISTIFICATORE COME SATANA CHE SI TRAVESTE DI BENE MA CHE INVECE SERVE SE STESSO E LE SUE PASSIONI,CHI AMA DIO INFATTI NON HA BISOGNO DI ALTRO, DIO BASTA A TUTTO  E LO TROVA  NELLA POVERTA’ ,NEL BISOGNO CONTINUO, NELLA SANTITA’ CHE HA ABBRACCIATO;DIO NON STA DOVE C’E’ SATANA ,LA SETE DI POTERE ED I PIACERI DELLA CARNE.

PER QUESTO NON DOVRETE LAMENTARVI DI QUELLO CHE DIO VI MANDA, DIO VI PROVA SEMPRE PER DARVI SEMPRE PIU’ IN SANTITA’ E AMORE MA ANCHE  IN NECESSITA’ NON VI MANCHERANNO MAI NIENTE E ARRIVERANNO SPESSO NEL MOMENTO PIU’ DURO DELA PROVA.



                                                         CAPITOLO 7



MOLTI GIUDICANO GLI ALTRI ,MA NON SI RENDONO CONTO CHE ANCHE LORO DOVRANNO ESSERE GIUDICATI DA DIO PER LE LORO  CATTIVERIE, ALLORA DICE GESU’ : PRIMA TOGLI I DIFETTI E I PECCATI CHE SONO IN TE E POI  POTRAI VEDERE CON LA LUCE DI DIO  GLI ATTEGGIAMENTI SBAGLIATI DEI TUOI FRATELLI ,PERCHE’ SE NON HAI LA LUCE DI DIO, COME POTRAI VEDERE I DIFETTI DEL TUO FRATELLO O GIUDICARE IL TUO FRATELLO?, INFATTI MOLTI SACERDOTI CHE VIVONO NELLE TENEBRE GIUDICANO I SANTI COME DEGLI INDEMONIATI  E PAZZI,COSI'  ANCHE HANNO FATTO I FARISEI CON GESU’ .

NON DATE LE COSE SACRE AI PROFANATORI E, A CHI  VI SEMBRA CON CERTEZZA  UN FIGIO DELLE TENEBRE, PERCHE’ VI SI RIVOLTERANNO CONTRO;SE PER ESEMPIO DATE DELL’ACQUA MIRACOLOSA AD UNA PERSONA SBAGLIATA, SE QUESTA  NON GUARISCE DIVENTERA’ UNO DEI PEGGIORI  SOSTENITORI CHE L’ACQUA NON E’ MIRACOLOSA ED INVECE DI DARE GLORIA A DIO GLI E' LA TOGLIERA’;MOLTI FARISEI  A VEDERE I MIRACOLI DI GESU’ INVECE DI GIOIRE  SI ACCANIVANO SEMPRE DI PIU’ CONTRO DI LUI, QUINDI SE VEDETE CHE UN UOMO A MENOCCHE'  NON E’ UN LUNATICO O UN INDEMONIATO RIGETTA LA VOSTRA PAROLA SACRA ,ALLONTANATEVI DA COSTUI PERCHE’ PERDERETE SOLO DEL TEMPO , E INOLTRE VI SARA’ SEMPRE NEMICO DI TUTTE LE COSE SACRE CHE USCIRANNO DA VOI.

DOMANDATE TUTTO DI CIO’ CHE PUO’ PIACERE A DIO ED EGLI CERTO VE LA DARA’ ;MOLTI SANTI PER CONVERTIRE  I FAMILIARI HANNO PENATO  PER MOLTI ANNI  PERSEVERANDO NELLA PREGHIERA E NEL DIGIUNO; RICORDATEVI DI QUELLO CHE GESU’ DISSE AI DISCEPOLI QUANDO SCESE DAL MONTE TABOR RIGUARDO A QUELL’INDEMONIATO:”QUESTA SPECIE DI DEMONI NON SI CACCIA SE NON CON MOLTE PREGHIERE E DIGIUNI,SE UNO NON CAPISCE LA PAROLA DI DIO,  RITENTI MOLTE VOLTE  A LEGGERLA E RILEGGERLA E DOMANDI AL SIGNORE LO SPIRITO DI SAPIENZA SENZA CESSARE, ALLA FINE  DIO VE LA CONCEDERA’ ,PERO’ DOMANDATE SEMPRE CON FIDUCIA CIECA , CON LA FEDE E LA SPERANZA SEMPRE VIVA; DOMANDATE SEMPRE CON INSISTENZA LE GRAZIE PIU’ IMPORTANTI,  COME LA MISERICORDIA, LA CARITA’, L’AMORE, LA SAPIENZA E SPECIALMENTE IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I VOSTRI ATTI  , IL RESTO DELLE GRAZIE VI VERRANNO DA DIO ANCHE SENZA CHIEDERLE, PERCHE’ DIO SA DI QUELLO DI CUI AVETE BISOGNO, E LUI STESSO CON LO SPIRITO SANTO PREGHERA’ IN VOI.

TUTTO QUELLO CHE VOLETE DI BENE CHE GLI UOMINI VI FACCIANO A VOI  FATELO  ANCHE VOI STESSI A GLI ALTRI, PERCHE’ IN QUESTO VI ENTRANO TUTTE LE LEGGI DI DIO  E GLI INSEGNAMETI DEI PROFETI.

ENTRATE PER LA PORTA STRETTA , CIOE’ PER LA PORTA DELLA GRANDE SPIRITUALITA’ FATTA DI PREGHIERE  , DIGIUNI ,OPERE DI BENE, RESTISTENZA TOTALE AL MALE ,RISPONDENDO SEMPRE AL MALE  CON IL BENE ED ENTRERETE GIA’ IN QUESTO MONDO ALL’UNIONE INDISSOLUBILE CON DIO,  CON GLI ANGELI ED CON I SANTI CHE VI PROTEGGERANNO DA TUTTO E DA TUTTI; QUESTA VIA E’ LA PIU’ DISPREZZATA DAGLI UOMINI PERCHE’ E’ ANGUSTA ALL’APPARENZA, MA NELLA REALTA’  E'  PIU’ DOLCE DEL MIELE, LE VOSTRI CROCI  DIVERRANNO SEMPRE PIU’ LEGGERE ,MAN MANO CHE CRESCERANNO PERCHE’ GESU’ SI IMPEGNERA’ A PORTARLI LUI, E A VOI VI DARA’ IN CAMBIO LA GIOIA NEL SOFFRIRE ,ECCO PERCHE’ PIETRO E GIOVANNI DOPO DI ESSERE STATI FRUSTATI DAI SACERDOTI DEL TEMPIO RITORNARONO DAGLI ALTRI FELICI DI AVER SOFFERTO PER LA GLORIA DI DIO E DEGLI UOMINI ;DIO INFATTI  VI DARA’ LA MISURA  DI GLORIA E IL VALORE GIUSTO  CHE OGNI VOSTRA CROCE HA FRUTTIFICATO E VI RICOMPENSERA’ ANCHE CON BEATITUDINI SEMPRE NUOVI CHE VI DARANNO SEMPRE PIU’ ARDENTE DESIDERIO DI SOFFRIRE PER DIO E PER LA SALVEZZA E SANTIFICAZIONI DI TUTTI GLI UOMINI.


ATTENTI POI AI FALSI FRATELLI E FALSI DEVOTI CHE IN QUESTI TEMPI SONO MOLTISSIMI, SATANA LI HA MESSI DENTRO LE CHIESE , NEI POSTI DI PELLEGRINAGGIO ,NEL SACERDOZIO , NELLA VITA CONSACRATA, PER DISTURBARE  E CONFONDERE CON IL LORO SPIRITO  TENEBROSO TUTTI QUELLI CHE SI POSSANO AVVICINARE ALLE COSE SACRE E POSSANO RICAVARNE DEL BENE  E LA CONVERSIONE;MAI COME IN QUESTI TEMPI FUNESTI SATANA ERA RIUSCITO  AD ENTRARE COSI’ IN PROFONDITA’ NEL LUOGO SANTO E NELLE COSE SANTE ;STATE ATTENTI DUNQUE  DI QUELLI CHE ALL’APPARENZA POSSONO SEMBRARE AMICI E COMPAGNI  E CHE SPESSO VE LI MANDA SATANA PER DISTRUGGERE IL BENE  CHE E’ IN VOI,METTETELI SEMPRE ALLA PROVA NON  ABBIATE SUBITO FIDUCIA IN LORO; SE VEDETE CHE QUANDO VOI DITE  SU DIO, LORO  LO COTRADDICONO , QUESTO GIA’ E’ UN CAMPANELLO FORTE DI ALLARME ; SE SONO  DI CARATTERE APPICCICOSO COME LE ZECCHE ,ANCHE QUESTO E’ UN FORTE CAMPANELLO D’ALLARME,DIFATTI I FIGLI DELLE TENEBRE HANNO UN CARATTERE CHE PUO’ SOMIGLIARE MOLTO AI SERPENTI ,ALLE SCIMMIE, A GLI SCORPIONI ,AI PORCI,AI CANI, ALLE ZECCHE,PER QUESTO GESU’ DICE AI DISCEPOLI : VI MANDO IN MEZZO AI LUPI E DICE ANCHE:  NON DATE LE PERLE AI PORCI E AI CANI, E ANCORA DICE :VI DO IL POTERE DI SCHIACCIARE SCORPIONI  E SERPENTI; I FIGLI DELLE TENEBRE DIFATTI SOMIGLIANO PERFETTAMENTE AI DEMONI , SPESSO VI POSSONO ADULARE COME FANNO I DEMONI E FINGERE DI ESSERE AMICI PER CONQUISTARE LA VOSTRA FIDUCIA, SE LEGGETE L’APOCALISSE,VEDRETE CHE STA SCRITTO CHE MOLTI SANTI AL TEMPO DELL’ANTICRISTO , EVANGELIZZERANNO A MOLTA GENTE ,MA SI UNIRANNO A LORO MOLTI TRADITORI CON LO SPIRITO FALSO DI AMICIZIA E DI PROSELITISMO ,E ANCHE GESU’ AVEVA DI QUESTI FALSI DISCEPOLI CHE LUI  SEMPRE METTEVA ALLA PROVA CON ARGOMENTI DURI DA CAPIRE ,COME QUELLO DI MANGIARE LA SUA CARNE E BERE IL SUO SANGUE CHE FECE USCIRE MOLTI DI LORO ALLO SCOPERTO E LO ABBANDONARONO ,E GESU’ DISSE AI SUOI:” VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI ,PER QUESTO VI HO DETTO CHE MOLTI DI VOI NON CREDONO" ; ESSI NON ERANO CHIAMATI DAL PADRE A SEGUIRE GESU’ MA DA SATANA E GESU’ PER LIBERARSI DI QUESTI FALSI DISCEPOLI , SPESSO  FACEVA ARGOMENTI CHE PER GLI EBREI ERANO DIFFICILI DA CAPIRE, MA NON PER I VERI DISCEPOLI CHE ANCHE SE CADEVANO SI RIALZAVANO SUBITO, PERCHE’  VEDEVANO LE COSE CHE FACEVA E DICEVA GESU’ IN DIO PADRE CHE LI AMMAESTRAVA NELL’INTIMO , CHI INVECE NON ERANO AMMAESTRATI DAL PADRE ERANO I FALSI DISCEPOLI E GIUDA ISCARIOTA CHE POI LO TRADI’ PER POCHI SOLDI,PERCIO’ I FALSI SEGUACI  LI POTETE INDIVIDUARE IN QUELLI CHE NON IMPARANO QUASI NIENTE DI QUELLO CHE VOI INSEGNATE A LORO E I LORO FRUTTI SARANNO NON OPERE DI BENE, MA DI MALE, PERCIO’ DAI LORO FRUTTI RICONOSCERETE CHE NON SONO ALBERI DA FRUTTA  MA ROVI  CHE SI INCENDIERANNO NELL’ULTIMO GIORNO. 



CHIUNQUE ASCOLTA GESU’ CON SPIRITO DI VERITA’ ,METTERA’ IN PRATICA TUTTI I SUOI INSEGNAMENTI , CHI INVECE SI AVVICINA A GESU’ CON SPIRITO DI FALSITA’ , NON CAPIRA’ NIENTE  DELLO SPIRITO DI DIO E DELLA SUA PAROLA, E AVRA’ ATTEGGIAMENTI DI POCO INTERESSE  O DI SCARSO FERVORE E AMORE PER GLI INSEGNAMENTI DI GESU’;LA SUA PROPRIA  VOLONTA’ LO DOMINERA’ E LO VINCERA’,LASCIANDOLO VUOTO DEL VOLERE DI DIO. CHIUNQUE HA IL POTERE DELLO SPIRITO SANTO NEL PROPRIO CUORE  SARA’ UN MAESTRO VERITIERO E  AUTORITARIO PER LE PECORELLE SMARRITE E LI CONDURRA’ AL VERO OVILE DI CRISTO  CHE E’ IL CORPO MISTICO DELLA SANTA CHIESA MILITANTE SULLA TERRA ,PENANTE NEL PURGATORIO E BEATIFICATA NEL CIELO.



                                            CAPITOLO 8



GESU’ SCENDENDO DALLA MONTAGNA INIZIA A GUARIRE PRIMA UN LEBBROSO E POI IL SERVO DI UN CENTURIONE  DI BUON ANIMO E PIENO DI GRANDE FEDE E GESU’ DICE  ALLA GENTE , CHE NON AVEVA MAI VISTO PRIMA D’ORA UNA TALE FEDE COME QUELLA DEL CENTURIONE ROMANO CHE  ERA SICURISSIMO DEL POTERE INFINITO DI DIO DI GUARIRE ANCHE CON UNA SOLA PAROLA DI GESU’ IL SUO SERVO CHE GIACEVA QUASI MORENTE NEL LETTO,  COSI’ ANCHE A DISTANZA GESU’ GUARISCE QUEL SERVO, POI GESU’ PRENDE SPUNTO DALLA FEDE DI QUESTO STRANIERO E PROFETIZZA LA NASCITA DELLA SUA CHIESA APOSTOLICA  FATTA ANCHE  E SPECIALMENTE DI  PERSONE  DI PAESI LONTANI CHE  SORPASSERANNO  IN FEDE ANCHE GLI STESSI ISRAELIANI; GESU’ GUARISCE LA SUOCERA DI PIETRO  E UN NUMERO CONSIDEREVOLE DI MALATI ED INDEMONIATI PRENDENDO IN SE  TUTTE LE LORO IMFERMITA’,MOLTI SANTI  QUANDO GUARIVANO LE MALATTIE SI PRENDEVANO  LE MALATTIE SOPRA DI LORO E COSI’ POTEVANO LIBERARE I MALATI.
UNO SCRIBA SI AVVICINA A GESU’ E GLI DICE: SIGNORE IO VOGLIO SEGUIRTI OVUNQUE TU VADA , MA GESU’ RISPONDE , COME PER PROVARE LA SUA  COSTANZA :LE VOLPI HANNO UNA TANA  E GLI UCCELLI  UN NIDO PER RIPOSARE, MA IL FIGLIO DELL’UOMO NON HA DOVE POGGIARE IL CAPO, AD UN ALTRO INVECE RISPONDE  INVERSAMENTE :LASCIA CHE I MORTI SEPPELLISCANO I LORO MORTI, TU SEGUIMI;
GESU’ CONOSCE TUTTI I CUORI E LE LORO VERE INTENZIONI ,PERCIO’ AD UNO LO METTE ALLA PROVA,  FACENDOGLI NOTARE IL CAMMINO DURO CHE ATTENDE A TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO SEGUIRLO, AD UN ALTRO CHE INVECE E’ GIA’ PRONTO PER SEGUIRLO ,LO VUOLE SUBITO VICINO A SE NON PERMETTENDOGLI NEMMENO DI SEPPELLIRE I SUOI DEFUNTI  PERCHE’ AI DEFUNTI HA GIA’ PENSATO LUI,MANDANDO  ALCUNE  ANIME  GIA’ MORTE A SEPPELLIRE I GENITORI DI QUESTO BUON DISCEPOLO. QUESTO ATTEGGIAMENTO DI GESU’ CI INSEGNA CHE IL LAVORO CHE C’E’ DA FARE PER IL REGNO DI DIO E’ MOLTO PIU’ IMPORTANTE DI TUTTE LE ALTRE COSE, PERCHE’  LA SALVEZZA DELLE ANIME CHE  SONO AFFIDATE AI VERI DISCEPOLI DI  GESU’, VALGONO INFINITAMENTE DI PIU’ DI TUTTE LE ALTRE OPERE DI BENE COME SEPPELLIRE I MORTI,PER QUESTO PAOLO DICE : GUAI A ME  SE NON EVANGELIZZASSE E PIETRO DICE ALLA COMUNITA’  DEL CENACOLO : NOI NON POSSIAMO LASCIARE LA PREDICAZIONE PER OCCUPARCI DELLA SPARTIZIONE DEGLI ALIMENTI ,INCARICATE 7 VOLONTARI, PER  QUESTO.

GESU’ DORMIVA SULLA BARCA  E IL MARE SI AGITO’  FORTEMENTE,  A TAL PUNTO CHE I DISCEPOLI IMPAURITI E  MANCANTI  ANCORA DI UNA VERA FEDE STABILE LO SVEGLIANO DICENDO ADDIRITTURA: MAESTRO, PERIAMO TUTTI! MA GESU’  CON  UN ANIMO SEMPRE IMMUTABILE  ANCHE SOTTO LE PIU’ DURE AVVERSITA’ DICE AL MARE : QUIETATI ! ED AL VENTO:TACI ! , E SUBITO  CI FU’ UNA PACE  TOTALE  NEL VENTO E NEL MARE , MA ANCHE NEGLI ANIMI DEI DISCEPOLI CHE VIVENDO SOTTO IL POTERE DELL’UMANA VOLONTA’ SI ERANO  AGITATI PURI  ESSI; GESU’ CI INSEGNA A VIVERE COME LUI ,SEMPRE UNITI ALLA DIVINA VOLONTA’ CHE NON SI AGITA MAI ED E’ SEMPRE PORTATRICE DI BENESSERE E DI PACE, ANCHE NELLE PIU’ DURE PROVE DELLA VITA; DA QUESTO FATTO  POSSIAMO MEDITARE  COME QUELLI CHE DICONO  DI AVERE FEDE , POSSANO IN VERITA’ NASCONDERE  LE LORO VERE REALTA’ FATTE DI DEBOLEZZA E INCOSTANZA, BASTA METTERLI ALLA PROVA  E LE LORO FALSA FEDE SI  SCIOGLIERA'  COME  BURRO AL MOMENTO CHE SI PRESENTANO LE TRIBOLAZIONI O QUANDO SI PRESENTA  UN OCCASIONE  DI DIMOSTRARE LA PROPRIA FEDE, CHE E’ SPINTA DALLO SPIRITO SANTO IN NOI ;SE SONO COSE PICCOLE DI POCO CONTO,  LA FEDE  C’E’, MA SE SONO COSE  PIU’ CONSISTENTI  COME PER ESEMPIO  OTTENERE UNA GUARIGIONE,  LIBERARE UN POSSEDUTO, CREDERE A MEDJUGORJE O AL DONO DELL’ACQUA MIRACOLOSA DI PORTO EMPEDOCLE,  LE COSE SI COMPLICANO ABBASTANZA E QUASI TUTTI MOLLANO LA PRESA DELLA FEDE RICADENDO NELL’INCREDULITA’,L’UOMO  CARICO DI UMANO VOLERE E FACILE CHE SI COMPORTERA’ IN QUEST’ULTIMO MODO MA L’UOMO VERAMENTE UNITO ALLA DIVINA VOLONTA’  PASSERA’ PURE ATTRAVERSO  LA MORTE E AD  OGNI  SPECIE DI TRIBOLAZIONE,  MA CREDERA’ SEMPRE, SENZA MAI DUBITARE DI DIO E DELLA SUA ONNIPOTENZA CHE PUO’ TUTTO.

GESU’ VA IN UN  PAESE DOVE VIVONO DUE INDEMONIATI CHE QUANDO SENTONO LA POTENZA SPIRITUALE INFINITA’ DI GESU’ GRIDANO  CONTRO DI LUI: CHE SEI VENUTO A FARE FIGLIO DI DIO , SEI VENUTO  A TORMENTARCI PRIMA DEL TEMPO? E GESU’ CON LA FORZA ONNIPOTENTE DELLA SUA PAROLA LI LIBERA SUBITO; AI NOSTRI GIORNI NON SI E’ VISTO MAI UNA POTENZA DEL GENERE ;PER LIBERARE UN INDEMONIATO ,FORSE OCCORRONO ANNI DI LUNGA PREGHIERA  COME LA PREGHIERA DI SANTA MONICA PER SUO FIGLIO AGOSTINO CHE DURO LUNGHISSIMI ANNI , MA GESU’ FA TUTTO IN UN ATTIMO E DA QUESTO SI VEDE CHE EGLI E' IL VERO DIO CHE TUTTO PUO’ ; CON UNA PAROLA HA DISTESO I CIELI CON  UN'ALTRA IL MARE E LA TERRA, CON UNA PAROLA CACCIA LEGIONI DI DEMONI DAL CORPO DI  PECCATORI  OSTINATI  DONANDOGLI ANCHE LA GRAZIA, DIFATTI POI , GLI  INDEMONIATI  DI GERASA, CHIEDERANNO DI POTERLO SEGUIRE, MA LUI DICE ,DI ANDARE  AD ANNUNZIARE A TUTTI QUELLO CHE  HANNO RICEVUTO DA DIO ; DIO POTEVA CREARE  TUTTO CON UNA SOLA PAROLA,  MA HA VOLUTO  CREARE ,GUARIRE ,LIBERARE   CON PIU’ DI UNA PAROLA ;POTEVA DARCI IL REGNO DI DIO  SUBITO, MA ATTENDE IL COMPIERSI DELLE SCRITTURE , FACENDO TUTTO   GRADUALMENTE, ANCHE PER  IMMEDESIMARSI ED ACCOMUNARSI   NEL MODO  DI VEDERE UMANO CHE HA BISOGNO DI CAMMINARE  PASSO DOPO PASSO PER RAGGIUNGERE UNA META’; INVECE DIO PUO' RAGGIUNGERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE CON UN SOLO ATTO  E DIFATTI E’ COSI' , TUTTI GLI ATTI CHE DIO FA (CHE IN REALTA’ SONO GLI EFFETI DELL’UNICO ATTO DI DIO)ESCONO DAL SUO UNICO ATTO ONNIPOTENTE CHE PUO’ FARE TUTTO, E’ COME IL SOLE CHE FA UN SOLO ATTO DI DARE LUCE  E DIETRO QUESTO ATTO SUCCEDONO MOLTEPLICI ATTI COME, IL DARE IL SUO CALORE , LA VITA ALLE PIANTE ,I COLORI , I PROFUMI,LA PURIFICAZIONE DELL’ARIA, LA DOLCEZZA AI FRUTTI , ECC..




                                  CAPITOLO 9





 GESU’ GUARISCE  A CAFARNAO UN PARALATICO E GLI DISSE:" VAI LA TUA FEDE TI HA SALVATO ,TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI"; APPENA L’UOMO ABBRACCIA LA FEDE CHE LO SPIRITO SANTO CI OFFRE NEL CUORE, DIO CI PERDONA TUTTO  E GUARENDO LA NOSTRA ANIMA GUARISCE ANCHE IL NOSTRO CORPO COME SUCCESSE AL PARALITICO; CHI CERCA LA GUARIGIONE DEL CORPO MA NON VUOLE ACCETTARE IL DONO DELLA FEDE DALLO SPIRITO SANTO, NON VERRA’ GUARITO ,PERCHE’ SE TI SALVI IL CORPO  MA TI DANNERAI L’ANIMA IN ETERNO, CHE BENE  AI RICEVUTO?; INVECE SE ACCETTI LA SALVEZZA DELLA TUA ANIMA CHE SARA’ PER LA VITA ETERNA ALLORA ANCHE IL CORPO  SI SALVERA’,GUARENDO DALLA MALATTIA;L’UMANO VOLERE HA CREATO LA DEBOLEZZA DELL’ANIMA E L’ANIMA MALATA  FA AMMALARE ANCHE IL CORPO; GESU’  E MARIA CHE  VIVEVANO SEMPRE UNITI ALLA DIVINA VOLONTA’ AVEVANO UN ANIMA FORTE  CHE FORTIFICAVA ANCHE I LORO CORPI  E NON EBBERO MAI UNA MALATTIA  E  SE SOFFRIVANO IL FREDDO ,LA FAME ED ALTRO  E’ STATO PERCHE’ SI VOLLERO VOLONTARIAMENTE SACRIFICARE PER IL BENE DELLE ANIME PECCATRICI. I FARISEI  CIECHI AL SENTIRLO PARLARE COSI’,  MORMORAVANO FRA DI LORO  DICENDO :COSTUI BESTEMMIA ,CHI PUO’ RIMETTERE I PECCATI , SE NON DIO SOLO?
MA NON E’ COSI’, PERCHE NOI STESSI POSSIAMO PERDONARE  LE MANCANZE FATTE  NEI NOSTRI CONFRONTI DAI NOSTRI FRATELLI, E CI RICONCILIAMO A LORO DOPO AVERLI PERDONATI,QUINDI LORO NON AVENDO LA CAPACITA’ DI PERDONARE AI FRATELLI ,PENSAVANO CHE IL PERDONO NON ERA COSA CHE POTESSERO AVERE GLI UOMINI ,MA SOLO DIO, E INOLTRE SI NOTA ANCHE IN LORO UNA CHIUSURA DI MENTE VERSO LA VERITA’, PERCHE’ ERANO SEMPRE PROPENSI A  VEDERE LE COSE CON MALIZIA,PERCHE’  GESU’ POTEVA AVER DETTO ANCHE : TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI COME  UN INTERLOCUTORE FRA DIO E GLI UOMINI ,INVECE LORO AVENDO SEMPRE L’INTENZIONE DI ACCUSARLO  CAPISCONO  CHE FU' DIRETTAMENTE GESU’ CHE LO PERDONO' DA TUTTI I PECCATI ,METTENDOSI ALLA PARI DI DIO , MA ANCHE SE FOSSE STATO COSI’,ED   SICURAMENTE FU'  COSI’, GESU’ ERA DIO E LO POTEVA DIRE, E SE RISUSCITAVA I MORTI  E AVEVA FATTO OPERE GRANDISSIME CHE NESSUNO AVEVA MAI FATTO PERCHE’ CONTRADDIRLO SEMPRE  E NON CERCARE INVECE DI DIALOGARE CON LUI PER FARSI SPIEGARE IL PERCHE’ RIMETTEVA I PECCATI DI QUEL PECCATORE?;  GESU’ RISPONDE LORO: PERCHE’ PENSATE COSE CATTIVE NEI VOSTRI CUORI  ; E’ PIÙ FACILE DIRE : TI SONO RIMESSI I PECCATI O DIRE ALZATI E CAMMINA?, EBBENE PERCHE’ SAPPIATE CHE IL FIGLIO DELL’UOMO HA IL POTERE DI RIMETTERE I PECCATI (IL FIGLIO DELL’UOMO  E’ LUI STESSO MA ANCHE NOI) ,DISSE AL PARALITICO :ALZATI PRENDI IL TUO LETTUCCIO E VAI ;QUINDI GESU’ FA CAPIRE CHE E’ PIU’ DIFFICILE GUARIRE UN PARALITICO CHE PERDONARLO  PERCHE’ IL PERDONO LO POSSIAMO DARE TUTTI NOI AI NOSTRI DEBITORI MA GUARIRE E’ SOLO UN OPERA DI DIO  E DI QUELLI CHE DIO  SCEGLIE , PER GUARIRE PER MEZZO DI LORO GLI AMMALATI.

GESU’, CHIAMA MATTEO IL PUBBLICANO, ESATTORE  DELLE TASSE E AMICO DEI PECCATORI E GLI DICE : SEGUIMI , MATTEO SI LEVO’ E SEGUI’ GESU’ SENZA DISCUTERE ,IL FASCINO E LA FAMA DI GESU’ STAVANO CONTAGIANDO TUTTI, COME ANCHE POI SI VEDRA’ CON ZACCHEO E GESU’ CHE VEDEVA IL CUORE DI MATTEO DESIDEROSO DI SEGUIRLO GLI DICE :SEGUIMI ,CON UN MODO TUTTO DIVINO  E  AMOROSO CHE MATTEO NON PUO’ RIFIUTARE, DOPO QUESTO FATTO GESU’ VIENE INVITATO DA MATTEO IN UNA CENA  CON I PUBBLICANI E PECCATORI ,I FARISEI  SEMPRE CIECHI SULLE COSE SPIRITUALI E DEL CUORE,  MORMORAVANO CON GLI APOSTOLI DICENDO : PERCHE’ IL VOSTRO MAESTRO,  MANGIA E PARLA CON I PECCATORI?; INFATTI LORO ERANO SEMPRE CONVINTI DI ESSERE GIUSTI DAVANTI A DIO,  LORO CHE NON AVEVANO MISERICORDIA VERSO I PECCATORI, MA DIO DISSE: NON VOGLIO NE SACRIFICIO, NE OFFERTA, MA UN CUORE CONTRITO ED UMILIATO  ED  ANCHE : MISERICORDIA CERCO E NON SACRIFICIO ,PERCIÒ GESU’ DICE:  NON SONO VENUTO A SALVARE CHI E’ SALVO , MA I PECCATORI; CON QUESTA RISPOSTA TANTO SAGGIA E GIUSTA I SUOI OPPOSITORI CHE CERCAVANO SEMPRE DI CONTRADDIRLO NON POTETTERO PROPRIO  RIBATTERE. SI NOTI ANCHE, CHE PRIMA DI QUESTO FATTO GESU’ AGGREGA A SE UN PUBBLICANO PECCATORE QUALE ERA MATTEO E SUBITO DOPO FA PESCA DI ALTRI PUBBLICANI E PECCATORI; QUESTO DIMOSTRA CHE DIO PREMIA UN PECCATORE DI UNA SPECIE,DANDOLE ANCHE, NON SOLO A LUI LA GRAZIA DI DIO, MA ANCHE A QUELLI COME LUI SUOI AMICI;SAN FRANCESCO SI CONVERTI’ E  LO SEGUIRONO ANCHE MOLTI SUOI AMICI ,IL DONO DI DIO  SI DIFFONDE, NON AD UNA SOLA PERSONA PENTITA , MA ANCHE A QUELLI COME LUI CHE LO CIRCONDANO, PRINCIPALMENTE, PERCHE’ DIO PREMIA ASSAI  IL CONVERTITO DA DARGLI ANCHE  IL DONO DI CONVERTIRE I SUOI SIMILI PIU’ VICINI A LUI.

I DISCEPOLI DI GIOVANNI DICONO A GESU’ :PERCHE  NOI E I DISCEPOLI DEI FARISEI DIGIUNIAMO  E I TUOI NON DIGIUNANO? E GESU’ RISPOSE LORO :PERCHE’ LO SPOSO E' FRA LORO, E NON E’ GIUSTO DIGIUNARE  QUANDO  VI E’ LO SPOSO, E' GIUSTO GIOIRE PIUTTOSTO  E FESTEGGIARE, ARRIVERANNO GIORNI CHE LO SPOSO SARA’ LORO TOLTO ED ALLORA ANCHE ESSI DIGIUNERANNO; GESU’ DICE BENE,  LA GIOIA  CHE C’ERA NEI DISCEPOLI A VEDERE LO SPOSO DELLA CHIESA, IL MESSIA ,L’UNTO DEL PADRE, IL SALVATORE, IL MEDICO DI DIO NON CONVENIVA DIGIUNARE MENTRE AD OGNI  PAROLA  E MIRACOLO DI GESU’ C’ERA DA FESTEGGIARE , SAREBBE STATO  CONTROSENSO ,FINCHE’ LA GRAZIA DI DIO OPERAVA COSE MIRABILI  PER LA SOLA PAROLA DI GESU’ PERCHE DIGIUNARE SE GIA’ BASTAVA LA POTENZA DI GESU’ PER FAR SCENDERE MIRIADI  DI GRAZIE SUI FEDELI CREDENTI E SALVARE MILLE MONDI  CON UNA SOLA PAROLA DI GESU’  CHE ERA DIO INFINITO ED ETERNO , FORSE NON BASTAVA SOLO LA SUA PAROLA E I SUOI ATTI SANTI PER CONVINCERE IL PADRE A CAMBIARE LA SUA GIUSTIZIA SULL’UOMO PECCATORE CON LA SUA  INFINITA MISERICORDIA?, MA QUANDO ,  POI, LO SPOSO  VENIVA LORO TOLTO,  VENIVA A MANCARE ANCHE UNA SORGENTE INESAURIBILE DI GRAZIE  CHE EMANAVA DA GESU’, DALLA SUA SANTITA’ ,ALLORA SI, CHE  SI DOVEVA DIGIUNARE E PENARE CROCI E TRIBOLAZIONI  PER FAR FRUTTIFICARE DI PIU’ ,DI GRAZIE  STRAPPATE A DIO, IL PROPRIO ALBERO SANTO . GESU’ ,POI PER FAR CAPIRE IL CONTROSENSO CHE CI SAREBBE STATO , SE I DISCEPOLI DIGIUNASSERO CON LO SPOSO IN MEZZO A LORO, CITA DELLE SIMILITUDINI DI COSE CHE VANNO IN CONTRO SENSO, COME: NESSUNO METTE VINO NUOVO IN OTRI VECCHI, PERCHE SE NO , SCOPPIANO GLI OTRI E SI PERDE TUTTO , MA NEL DIRE QUESTA SIMILITUDINE  VUOLE ANCHE DIRE  CHE GIOVANNI E’ IL SANTO DELLE MANIERE ANCORA ANTICHE  (COME L’OTRIO VECCHIO) DOVE I DIGIUNI  E I SACRIFICI  ERANO BEN VISTI E PIU’ PRATICATI PER  SANTIFICARSI, MA LUI  E’ L’OTRIO NUOVO CHE RACCOGLIE  VINO NUOVO  CIOE' NUOVI  TIPI DI SANTITA’ ,NON BASATI TANTO SUL VECCHIO MODO DI ESSERE SANTI  FATTO DI PENITENZE E AUSTERITA’ ,MA SULL’AMORE ,LA MISERICORDIA, LA PREGHIERA INCESSANTE E PIENA DI FEDE,LA GIOIA  DI DONARE CON SEMPLICITA’ TUTTO A GLI ALTRI  E ABNEGAZIONE TOTALE DELLA PROPRIA VOLONTA’ UMANA VERO OSTACOLO FRA DIO E L’UOMO, MA COME DISSE SEMPRE LUI: L’UOMO SAPIENTE TIRA FUORI DAL SUO SCRIGNO COSE  ANTICHE E COSE NUOVE; CIOE’, LA SANTITA’ DEGLI ANTICHI   E  LA LORO SAPIENZA NON SONO COSE SORPASSATE,  DA RIGETTARE , MA SONO SEMPRE COSE BUONE E BISOGNA SEGUIRLE SEMPRE  , MA LA NUOVA SAPIENZA BASATA SUL VANGELO  E SULLA SANTITA’ DEGLI ANGELI  ,QUELLA DEVE PREVALERE SULL’ANTICA, PERCHE ‘ E PIU’ PERFETTA ;ANCHE NELLE COSE DEL MONDO CI ACCORGIAMO  CHE LE SCIENZE ANTICHE HANNO SPIANATO LA STRADA ALLE SCIENZE NUOVE  E QUEST’ULTIME SONO SEMPRE PIU’ PERFETTE DI QUELLE ANTICHE E LA NUOVA SCIENZA DI DIO  SULLA DIVINA VOLONTA’ DATA A LUISA PICCARRETA, CHE IN DIO E’  SEMPRE PRESENTE  ANCHE NEL TEMPO ANTICO COME NEL FUTURO, MA LO E’ NUOVA PER NOI CHE L’ABBIAMO CONOSCIUTA ADESSO GRAZIE A LUISA PICCARRETA ,E' PIU’ PERFETTA  DI TUTTO IL NUOVO TESTAMENTO E L’ANTICO TESTAMENTO MESSI INSIEME; DIFATTI IN QUESTA NUOVA SCIENZA  DI DIO  , E DICO NUOVA  SOLO PER NOI, NON PER DIO  ,CHE E’ IMMUTABILE, LE GRAZIE SONO INFINITE  E LA SANTITA’ INFINITAMENTE PIU’ ECCELSA DI QUELLE  CHE CI DA IL  SACRO VANGELO,PERCHE  E’ UNA SANTITA’ DIVINA  E NON UMANA, DI UMANO NON CI SARA’ NIENTE, NEMMENO UN MINIMO ATTO DI POCO VALORE A GLI OCCHI DEGLI UOMINI;DIO GUIDERA’ TUTTI GLI ATTI NOSTRI ATTRAVERSO QUESTA NUOVA SCIENZA DEL DIVINO VOLERE.

GESU’ MENTRE PARLAVA , ARRIVO’ PRESSO DI  LUI UN CAPO, CHE GLI DISSE: MIA FIGLIA E’ MORTA, MA VIENI AD  IMPORRE LE MANI SU DI LEI ED ELLA VIVRA’  MENTRE STAVANO ANDANDO  IN MEZZO AD UN FOLLA,UNA DONNA EMORROISSA  CHE AVEVA PERDITE DI SANGUE E CHE I DOTTORI INVECE DI CURARLA  L' AVEVANO   AGGRAVATA DI PIU' LA SUA SITUAZIONE,SI DISSE FRA SE :SE TOCCHERO’ IL LEMBO DEL SUO MANTELLO GUARIRO’ , QUESTE DUE PERSONAGGI  CHE SI ACCOSTANO A GESU’  , NON CHIEDONO AL MAESTRO LA GUARIGIONE , MA QUASI  SI PRENDONO LA GRAZIA DELLA RISURREZIONE E DELLA GUARIGIONE CERTA; NON E’ QUESTO , PROPRIO UN CHIEDERE,  COME FACEVANO PER ESEMPIO MOLTI AMMALATI CHE SUPPLICAVANO GESU’ DI GUARIRLI , MA CON FERMEZZA DI FEDE  E DI FIDUCIA IN GESU’ GLI STRAPPANO LA GRAZIA  E CON LA CONFIDENZA IN LUI;QUESTO CI INSEGNA  CHE SI RICEVE DI PIU’ CON LA CONFIDENZA E L’AMORE  VERSO DI LUI  E CON LA FEDE CERTA CHE CON LE PREGHIERE; C’E’ ANCHE DA NOTARE , CHE I DUE PERSONAGGI,  HANNO QUASI UN MEDESIMO ATTEGGIAMENTO  DI FIDUCIA IN GESU’, E QUESTO DIMOSTRA, CHE IL PRIMO PERSONAGGIO CON LA SUA CONFIDENZA E FEDE FERMA ,APRE LE PORTE DELLA GRAZIA  E DELLA CONFIDENZA,  AL SECONDO  PERSONAGGIO;  CHI COMPIE UN GESTO VIRTUOSO,  APRE LE PORTE A GLI ALTRI  PER QUELLA STESSA VIRTU’ CHE EGLI HA INTRAPRESO ,MENTRE INVECE LE PERSONE CHE STAVANO DENTRO LA CASA DELLA MORTA, SI COMPORTANO  ALL’OPPOSTO ,PRENDENDO IN GIRO GESU’ CHE GLI DISSE  DI NON PIANGERE ,PERCHE LA MORTA STAVA SOLO DORMENDO ;GESU’ A QUESTI QUA, CHE AVEVANO PROFANATO IL LUOGO BURLANDOSI DI LUI, LI FECE USCIRE,  PERCHE’ ERANO SOLO PERSONE  CHE MOLESTAVANO L’OPERA CHE LO SPIRITO SANTO STAVA  PER COMPIERE NELLA FANCIULLA; I MOLESTATORI INFATTI ALLONTANANO ENORMEMENTE LA BENEDIZIONE  MENTRE I CONFIDENTI  LA AVVICINANO ENORMEMENTE;


DUE CIECHI SEGUIRONO GESU’ E GRIDAVANO: FIGLIO DI DAVIDE  ABBI PIETA DI NOI, ARRIVATI ALLA CASA, I DUE  SI AVVICINARONO A GESU’ E  LUI DISSE LORO :CREDETE CHE IO POSSA FARE QUESTO?, RISPOSERO : SI SIGNORE; ALLORA GESU’ TOCCO’  LORO GLI OCCHI E DISSE: CHE VI AVVENGA SECONDO LA VOSTRA FEDE ; IN QUESTO CASO , I CIECHI PREGANO GESU’  SEGUENDOLO FINO A CASA ,E GESU’ CHE NON GLI BASTA LA SOLA PREGHIERA COME AVEVO DETTO PRIMA, GLI STIMOLA LA FEDE DICENDO: CREDETE CHE IO POSSA FARE QUESTO?, LA FEDE E’ PIU’ IMPORTANTE DELLA PREGHIERA ,TUTTI PREGANO MA NON OTTENGONO QUASI NIENTE , PERCHE’ NON HANNO VERA INTENZIONE DI CONVERTIRSI  E DIO CHE E’ MISERICORDIOSO , ACCETTA PER LO MENO  L’ATTO DI FEDE,CHE VUOL DIRE AVERE FIDUCIA IN DIO , E CHI HA FIDUCIA  DI UNA PERSONA VUOL DIRE CHE LA CONOSCE E LA STIMA BENE, E CHI SI CONOSCE E SI STIMA BENE, ALLA FINE VERRA’ AMATA ED  E’ ANCHE  GIA’ , ALMENO UN PO AMATA , E DIO NELLA FEDE DEI DUE CIECHI  GUARDA SEMPRE SE C’E’ UN PO D’AMORE PER LUI,  PER POTER PERDONARE I PECCATI E GUARIRE L’ANIMA ED IL CORPO;  INFATTI GESU, DISSE ALLA  DONNA CHE  GLI LAVO’ I PIEDI CON IL SUO PIANTO E GLI E LI ASCIUGO’ CON I SUOI CAPELLI : VA TI SONO RIMESSI I PECCATI , E A GLI SCRIBI E FARISEI DISSE DI LEI:PERCHE’ HA MOLTO AMATO GLI SONO RIMESSI MOLTI PECCATI, A CHI AMA POCO , GLI VENGONO PERDONATI POCHI PECCATI; LA FEDE E’ L’ANTICAMERA  DELLA CONFIDENZA E  QUESTA LO E’ DELL’AMORE VERSO DIO .

GESU’ ESPELLE  I DEMONI  DI UN MUTO CHE GLI CAUSAVANO   QUESTA MALATTIA  E LE PERSONE DICEVANO : GIAMMAI SI E’ VISTO COSA SIMILE IN ISRAELE ,E SUBITO  I FARISEI , BIECHI DI INVIDIA OBIETTARONO :ESPELLE  I DEMONI  CON IL POTERE DI SATANA;QUESTA LORO INVIDIA PERVERSA  CHE NON POTEVANO SENTIRE PARLARE BENE DI GESU’, GLI PROCURA IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO,  PERCHE  ERA CON IL DITO DI DIO  CIOE’ CON LO SPIRITO SANTO CHE GESU’  CACCIAVA I DEMONI , ED  IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO  NON VERRA’ MAI PERDONATO.




                                       CAPITOLO 10





 GESU’ DONA IL POTERE AI DODICI DI CACCIARE I DEMONI E GUARIRE TUTTE LE MALATTIE, GESU’  VUOLE AIUTARE TUTTI I MALATI ,GLI INDEMONIATI  E  TUTTI I BISOGNOSI ,IL SUO CUORE  E’ INFINITO  E DI POTENZA  NE HA  A MAI FINIRE,  COSI’ DICE  CHE LA MESSE E’ MOLTA  MA GLI OPERAI SONO POCHI ,PREGATE IL PADRONE DELLA MESSE CHE MANDI OPERAI ;GESU’ CHIEDE L’AIUTO VOSTRO , DI TUTTI I PURI DI CUORE  E ANIME DI BUONA VOLONTA’ PER DARE A TUTTI IL SUO POTERE  E GUARIRE E LIBERARE  TUTTI GLI INDEMONIATI VUOLE LE NOSTRE PREGHIERE  DI RICHIESTA DI NUOVI E SANTI OPERAI    ,NON COME QUESTI  DI OGGI,  CHE NON OPERANO NESSUN MIRACOLO MA ANZI DANNEGGIANO LE ANIME  E  LI FANNO DISPERDERE PER LE VIE DEL MONDO E DEI VIZI  PERCHE’ NON APPARTENGONO A DIO;   DIO NON DA A LORO  POTERE DI GUARIRE  E  DI FARE I MIRACOLI ANCHE PER AVVERTIRCI DI ALLONTANARCI DA QUESTI IMPOSTORI CHE AVVELENANO LE ANIME DELLO SPIRITO DEL MONDO E DELLA CARNE;SIATE VOI QUINDI  GLI OPERAI CHE GESU’ VUOLE VICINO AL SUO CUORE  E CHI MEGLIO DEI SACERDOTI SANTI PUO’ RICEVERE  QUESTI STESSI DONI CHE  RICEVETTERO GLI APOSTOLI  CHE FURONO I PRIMI SACERDOTI DELLA SANTA CHIESA DELL’AGNELLO? E DICE ANDATE  PRIMA DALLE PECORE DISPERSE DELLA CASA D’ISRAELE PERCHE  LORO PIU’ DEGLI ALTRI NE AVEVANO DIRITTO GRAZIE AI LORO PADRI CHE SPESSO SI MANTENNERO’ FEDELI AL PATTO CON DIO MENTRE I SAMARITANI  DIVENNERO  ERETICI E MOLTO SPESSO  I LORO ANTENATI ABBANDONARONO IL SIGNORE PER SERVIRE UN DIO CHE NON ESISTEVA COME PER ESEMPIO BAAL;GESU’  DICE AI DODICI:  ANNUNCIATE  IL REGNO DI DIO ,GUARITE I MALATI ,RISUSCITATE I MORTI, PURIFICATE I LEBBROSI, CACCIATE I DEMONI ,GRATIS AVETE RICEVUTO E GRATIS DATE, NON PROCURATEVI DUE TUNICHE  NE  DENARO, NE BISACCIA, NE SANDALI , NE BASTONE  PERCHE’ L’OPERAIO HA DIRITTO ALLA SUA PAGA, QUELLO CHE VI DARANNO  VI PRENDETE  SENZA CHIEDERE NIENTE . OGGI INVECE I PRETI  E I RELIGIOSI  PRETENDONO IL PAGAMENTO DI CERTI SERVIZI CHE COMPIONO , ABBANDONANDO L’OBBEDIENZA AL LORO MAESTRO  CHE GLI HA IMPOSTO DI NON CHIEDERE NIENTE  MA DI PRENDERE SOLO QUELLO CHE  LE PERSONE  STESSE   OFFRIRANNO PER RINGRAZIARE DEL BENE RICEVUTO; MA C’E’ DA CHIEDERSI, COME MAI I DODICI  NON DOVEVANO CHIEDERE NIENTE  ANCHE SE AVEVANO DATO UNA GUARIGIONE , UNA RISURREZIONE A QUALCHE MORTO, UNA LIBERAZIONE DAI DEMONI E INVECE QUESTI  DI OGGI  PUR  AVVELENANDO LE ANIME  SENZA  GUARIRLE ,O LIBERARLE, O RISUSCITARLE  PRETENDONO  LA PAGA MENSILE DALLA CHIESA E I SOLDI QUANDO AMMINISTRANO QUALCHE SACRAMENTO O FANNO CIRCOLARE IL CESTINO DELLE OFFERTE ,  SE GESU’ GLI E LO HA VIETATO  CATEGORICAMENTE?; PERCHE’ SONO ANIME CHE NON HANNO LO SPIRITO DI DIO  LA MAGGIOR PARTE DI ESSI E’ STATA CHIAMATA DA SATANA A FARSI SACERDOTI  E RELIGIOSI  PER INQUINARE LE ACQUE PURE DELLA SANTA CHIESA E CREARE SCOMPIGLIO E DESOLAZIONE  NELLE ANIME, ECCO PERCHE  SOMIGLIANO NELL’ ATTEGGIAMENTO  PERFETTAMENTE A GIUDA ISCARIOTA CHE RUBAVA  IL DENARO DALLA BORSA DEI POVERI E SI VENDETTE PER TRENTA DENARI  IL SIGNORE, ANCHE LORO STANNO RUBANDO I SOLDI  DEI FEDELI  E SI VENDONO  GESU’ E I SUOI SACRAMENTI PER DENARO, MA GUAI A VOI  NUOVI SCRIBI E FARISEI  PERCHE  LE PROSTITUTE  E I PEGGIORI PECCATORI VI PASSERANNO DAVANTI NEL REGNO DEI CIELI E VOI SARETE BUTTATI FUORI LE MURA DELLA NUOVA GERUSALEMME  ;COME VOI STESSI AVETE BUTTATO FUORI LE MURA DELLA CHIESA IL SIGNORE ,I SUOI SACRAMENTI E I FEDELI  CHE CHIEDEVANO  A VOI IL SIGNORE E INVECE GLI AVETE FATTO CONOSCERE LE PROFONDITA’ DI SATANA; CHI HA DISPERSO CENTO PECORE ,PAGHERA’ PER CENTO , CHI MILLE PAGHERA' PER MILLE ,CHI UN MILIONE PAGHERA’ IL PREZZO DI UN MILIONI DI ANIME CHE HA  DISPERSO ;GRANDISSIMO SARA’ IL VOSTRO DEBITO ALLA FINE DEI VOSTRI GIORNI SULLA TERRA  CHE STA PER ARRIVARE COME UN LADRO NELLA NOTTE.

GESU’ DICE A GLI APOSTOLI  DI ANDARE DI VILLAGGIO IN VILLAGGIO E DI FARSI INDICARE   SE VI SONO FAMIGLIE  DI BUON CUORE  PER  INIZIARE  DA LI LA LORO PREDICAZIONE;QUESTO E’ UN INSEGNAMENTO  DA METTERE BENE A MENTE  ,PERCHE’ AL MOMENTO  CHE UN FIGLIO DELLA LUCE SI METTE ALL’OPERA PER AIUTARE GLI ALTRI FIGLI DI DIO A TROVARE  LA VIA ,VERITA’ E LA VERA VITA  SI METTERA’ ANCHE IN AZIONE SATANA PER OSTACOLARLI ;QUINDI E’ MEGLIO ANDARE SUL SICURO E INIZIARE SEMPRE AD AVVICINARE  QUELLI CHE CI SEMBRANO  DI BUONA VOLONTA’ PIUTTOSTO CHE INIZIARE  CON PERSONE CHE CI POTREBBERO OSTACOLARE MOLTO  PER LA LORO CATTIVA VOLONTA’  CHE SARA’ GUIDATA SICURAMENTE DALLO SPIRITO DEL MALE E CI FAREBBERO PERDERE DEL TEMPO PREZIOSO E ANIME ; POI  C’E’ ANCHE DA TENERE PRESENTE  CHE QUANDO CONVERTIREMO UN FIGLIO DI DIO , ACCRESCEREMO LA NOSTRA POTENZA SPIRITUALE CONTRO IL MALE  E SAREMO NON PIU’ UNO MA DUE  E POI TRE ,,QUATTRO E COSI’ VIA  FINO AD ALLARGARE  LA NOSTRA INFLUENZA SPIRITUALE A TUTTI, ANCHE AI PIU’ LONTANI COME  SUCCESSE INFATTI A GESU’ CHE  VENIVANO A TROVARLO ANCHE  DA TERRE MOLTO LONTANE  COME LA GRECIA; DOBBIAMO ESSERE PAZIENTI  E PREGARE MOLTO PRIMA DI SCEGLIERE LE PERSONE GIUSTE ,GUARDANDO   NEL NOSTRO CUORE  LA RISPOSTA CHE CI DARA’ GESU’ SUL DA FARSI PER CONQUISTARE LE ANIME  E PORTARLE A DIO;LA PREGHIERA DEVE ESSERE FATTA SEMPRE  PRIMA DI SCEGLIERE IL DA FARSI  E CHIEDERE A DIO CHE  CI MANDI  LA SUA PAROLA NELLA NOSTRA BOCCA  E MIRIADI DI ANGELI  PER ALLONTANARE I DEMONI E  I FIGLI DELLE TENEBRE  CHE POTREBBERO CONTRAPPORSI  EFFICACEMENTE  ALLA NOSTRA MISSIONE,IL CONSIGLIO CHE IO DO E DI FARCI APRIRE LE STRADE  SEMPRE DAI PIU’ POTENTI INTERCESSORI CHE ABBIAMO NEL CIELO  CHE SONO IL NOSTRO SIGNORE GESU’ E LA SUA DIVINA VOLONTA' , MARIA, LUISA ,SAN GIUSEPPE, SAN MICHELE, GABRIELE CHE  CI ILLUMINA SULLA SAPIENZA DI DIO . SAN RAFFAELE CHE CI GUIDA NELLA GIUSTA DIREZIONE, I  NOSTRI ANGELI CUSTODI  CHE   INTERCEDONO SEMPRE PER NOI , CI GUIDANO  E CONSIGLIANO SEMPRE, SAN GIOVANNI BATTISTA  CHE CI SPIANA LA STRADA E I GENITORI DI MARIA, DI LUISA, DI GIOVANNI , GLI APOSTOLI AMICI E SACERDOTI DI GESU’ E TANTI ALTRI CHE VENGONO DOPO DI QUESTI POTENTISSIMI SOCCORRITORI NON DIMENTICANDOCI MAI DI  CHIEDERE ALLA DIVINA VOLONTA’ DI GUIDARE TUTTE LE NOSTRE AZIONI  E DI PRENDERSI SEMPRE LA NOSTRA  UMANA VOLONTA’.
DIFATTI GESU’ CONTINUANDO IL SUO DISCORSO A GLI APOSTOLI  LI METTE IN GUARDIA  DAI LUPI , DICENDO DI ESSERE  SEMPRE PRUDENTI  COME I SERPENTI  E SEMPLICI COME COLOMBE ;POI PROSEGUE DICENDO CHE SARANNO PORTATI NELLE SINAGOGHE,FLAGELLATI,SARANNO  TRADITI DAVANTI A GOVERNATORI E RE A CAUSA  DEL SUO NOME PER RENDERE TESTIMONIANZA ALLA VERITA’ DAVANTI A LORO E AI PAGANI SENZA DIO, MA NON TURBATEVI  E SIATE IMPAVIDI PERCHE’ DIO SARA’ CON VOI ED IN VOI E PARLERA’ ATTRAVERSO VOI PICCOLO GREGGE CHE CREDETE ;METTETEVI L’ARMATURA DI DIO CHE SONO  LA DIVINA VOLONTA’ E LA SUA MISERICORDIA  E SPEZZERETE OGNI OSTACOLO CHE SI METTERA’ CONTRO DI VOI; PROSEGUE GESU’ DICENDO APPUNTO DI NON AVERE PAURA  E DI PREDICARE TUTTO  SENZA TIMORE  PERCHE’ LA VOSTRA LUCE RISPLENDA IN PIENEZZA SUGLI UOMINI SENZA CHE GLI OSTACOLI VI POSSANO BLOCCARE, NEMMENO LA MORTE  VI FERMI , QUINDI ANNUNCIATE , VOI ,CHE AVETE L’ONNIPOTENTE  CHE PUO’ FARE TUTTO IN VOI  E CHE RISCATTERA’ LA VOSTRA VITA  CHE  AI SUOI OCCHI E MOLTA PREZIOSA ,SE DIO VUOLE  NESSUNO VI FARA’ DEL MALE,  SE  MORIRETE  SARA’ VOLONTA’ DI DIO CHE VI VUOLE  ACCANTO A SE NEL CIELO COME SUA  CORONA PREZIOSA, NON FATE COME PIETRO CHE RINNEGO’ IL SIGNORE PER AVER PAURA E  PERCHE’ ERA   DEBOLE DI FEDE; DICHIARATEVI APERTAMENTE VERI FIGLI E SERVITORI DI GESU’ CRISTO E DELLA SUA  SANTA CHIESA  CATTOLICA  ROMANA,PERCHE IL TEMPO E’ VICINO   DELLA VOSTRA  TESTIMONIANZA CHE PER ALCUNI SARA’ ANCHE CON IL SANGUE DEL VOSTRO MARTIRIO. NON AMATE  PIU’ I VOSTRI CARI  CHE  CRISTO ,PERCHE’ SATANA VI TENTERA’ IN  FUTURO DI  NON LASCIARE  LA CASA O LA FAMIGLIA PER  LA MISSIONE  CHE CRISTO  VI DARA’ DI COMPIERE,;METTETE SEMPRE CRISTO DAVANTI A TUTTI ED A TUTTO  E SARETE DEGNI DI LUI E DELLA SUA ADORABILISSIMA VOLONTA’, CHI PERDERA’ LA PROPRIA VITA  PER CAUSA DI CRISTO LA RICEVERA’ E CHI VORRA’ SALVARE LA PROPRIA VITA PER TRASCURARE LA CAUSA DI CRISTO LA PERDERA’ NELL’INFERNO PER SEMPRE.
CHI ACCOGLIERA’ VOI, ACCOGLIERA’ GESU’ IN VERITA’, PERCHE  NON VIVRETE PIU’ VOI MA CRISTO SARA’ IN VOI; CHI VUOL DIVENTARE UN FIGLIO DELLA DIVINA VOLONTA’ SARA’ PADRE DI TANTI FIGLI DELLA DIVINA VOLONTA’, CHI VUOL DIVENTARE SANTO SARA’ PADRE DI  TANTI SANTI, CHI  VUOL DIVENTARE UN PROFETA  SARA’ PADRE  DI TANTI PROFETI;COME L’ALBERO DI UN FICO  CHE NON PUO’ PRODURRE  ALTRI TIPI DI FRUTTI DIVERSI DA SE  STESSO COSI SARETE ANCHE VOI , UN ALBERO CHE INVECE  NON PRODURRA’ NESSUN FRUTTO PUR ATTEGGIANDOSI DA ALBERO FRUTTIFERO SARA’ BRUCIATO NEL FUOCO INESTINGUIBILE E OGGI COME OGGI GLI ALBERI CHE  SI CAMUFFANO DA ALBERI DA FRUTTA SONO QUASI PIU’ DEL 90 PER CENTO , I VERI ALBERI SONO POCHISSIMI  E  CHE DICO IL VERO  LO TESTIMONIA  LA SCARSA SPIRITUALITA’ CHE SI VEDE NELLE CHIESE,NEI RELIGIOSI ,E  GESU’ CI AVEVA  AVVERTITO CHE ALLA FINE DEI TEMPI  SORGERANNO MOLTI FALSI PROFETI E MOLTI FALSI CRISTI  E LE MOLTE PRESUNTE APPARIZIONI MARIANE CHE CI SONO NEL MONDO  DOPO L’ULTIMA APPARIZIONE CHE MARIA A SCELTO CHE  E’ QUELLA DI MEDJUGORJE  LO TESTIMONIA ANCHE;INFATTI DOPO IL 24-06-1981 TUTTE LE PRESUNTE APPARIZIONI ALL’INFUORI DI QUELLA UNICA E VERA DI MEDJUGORJE SONO TUTTE DEMONIACHE. 


                                           CAPITOLO 11



GIOVANNI DOPO AVER SENTITO PARLARE IN PRIGIONE DELLE OPERE  DEL CRISTO  MANDA  I SUOI DISCEPOLI A CHIEDERE A GESU’: SEI TU IL CRISTO O DOBBIAMO ASPETTARNE UN ALTRO; SI NOTI CHE L’EVANGELISTA  DICE CHE: GIOVANNI DOPO AVER SENTITO PARLARE DELLE OPERE DEL CRISTO…………; QUINDI E’ STRANO CHE NON DICA INVECE :DOPO AVER SENTITO PARLARE DELLE OPERE DI GESU’ , MA DICE DEL CRISTO, QUESTO MI FA SUPPORRE CHE GIOVANNI CREDEVA CHE GESU’ ERA IL CRISTO  E DIFATTI NEL VANGELO DI GIOVANNI  SI LEGGE:  GIOVANNI BATTISTA DICE AI SUOI DISCEPOLI :ECCO L’AGNELLO DI DIO CHE TOGLIE I PECCATI DEL MONDO  E TANTE ALTRE BELLE RIVELAZIONI SU GESU’ COME : CHI NON CREDE  NEL FIGLIO  PERIRA’  NEL FUOCO DELLA GENNA  CHI INVECE CREDE IN LUI AVRA’ LA VITA ETERNA; GIOVANNI SECONDO ME E SECONDO ANCHE SANTA  KATERINA EMMERIK  CHE NE PARLA NELLE SUE RIVELAZIONI DEL CIELO, CREDE FERMAMENTE CHE GESU’ ERA IL CRISTO MA MANDA I SUOI DISCEPOLI A FARE QUELLA DOMANDA NON PER LUI STESSO MA PER LORO  DIFATTI POI SI NOTERA’ UNA CERTA GELOSIA DEI DISCEPOLI DI GIOVANNI SULLE OPERE  MIRACOLOSE DI GESU’  E SPECIALMENTE SUL BATTESIMO CHE I DISCEPOLI DI GESU’ FACEVANO LUNGO IL GIORDANO BATTEZZANDO PIU’  DELLO STESSO GIOVANNI; DIFATTI POI GIOVANNI RISPONDERA’ A LORO  IO VE L’HO DETTO CHE NON SONO IO IL CRISTO MA CHE SONO STATO MANDATO  DAVANTI A LUI ED E’ NECESSARIO CHE EGLI CRESCA ED IO DIMINUISCA;L’AMICO DELLO SPOSO  GIOISCE PER L’EVENTO DELLO  SPOSALIZIO ED ORA QUESTA MIA GIOIA E’ PIENA; QUINDI NON C’E’ DUBBIO CHE GIOVANNI PARLAVA A FAVORE DI GESU’,  PERCHE’ SE NON ERA CONVINTO  COME POTEVA PREPARARE LA VIA AL CRISTO?; CHI PORTA DUBBI NON PUO MAI CONVINCERE EFFICACEMENTE  GLI ALTRI DI QUELLO CHE PARLA ;LA CONVINZIONE DI QUELLO CHE DICIAMO ,LASCIA GLI ASCOLTATORI  CONVINTI , INVERSAMENTE RESTERANNO PERPLESSI DELLA NOSTRA PERPLESSITA’;
 GESU’ INFATTI NON AMMONISCE GIOVANNI  MA LO ELOGIA ED  AMMONISCE  I SUOI DISCEPOLI DICENDO : E BEATI QUELLI CHE NON SI SCANDALIZZERANNO DI ME; SECONDO ME  ALCUNI DISCEPOLI DI GIOVANNI ERANO SCANDALIZZATI  DI GESU’, FORSE PERCHE’ SI ASPETTAVANO CHE GESU’  SI INTERESSASSE DELLA LIBERAZIONE DEL LORO MAESTRO CHE NON AVVENIVA E ALLORA GESU’ PER  FARE CAPIRE A COSTORO CHE LUI ERA IL CRISTO FA NOTARE TUTTI I MIRACOLI STREPITOSI CHE USCIVANO DA LUI;  POI, ELOGIO’ GIOVANNI IN MODO MIRABILE  DICENDO:  CHE SIETE ANDATI A VEDERE NEL DESERTO  UN UOMO AVVOLTO IN MORBIDE VESTI ? COME PER DIRE CHE GIOVANNI SARA’ IN UN FUTURO LONTANO UN RE GLORIOSO,E POI, UN PROFETA? , ANZI E’ PIU’ CHE UN PROFETA ,IN VERITA’ VI DICO CHE FRA I NATI DA DONNA NON E’ SORTO UNO PIU’ GRANDE DI GIOVANNI , E QUI DICE TUTTO SU  GIOVANNI ,CIOE’ CHE  GIOVANNI  E’ E  SARA’ IL PIU’ GRANDE TRA I NATI DA DONNA  MENTRE SUA MADRE MARIA SS.  E’ E SARA’ LA PIU’ GRANDE  COME DONNA  TRA LE NATI DA DONNA, GIOVANNI COME UOMO PRENDE IL POSTO  DI ADAMO E MARIA COME DONNA QUELLO  DI EVA ANCHE SE E’ NOTO A TUTTI CHE GESU’ E’ IL NUOVO ADAMO, MA GESU’  E’ DIO MENTRE ADAMO ERA SOLO UNA CREATURA UMANA E QUINDI DIO VOLEVA CREARE UN NUOVO ADAMO  OLTRE A GESU’ CHE  FOSSE  CREATURA COME LO ERA APPUNTO ADAMO E DIFATTI  QUANDO MARIA  FECE VISITA A SUA CUGINA ELISABETTA  , IL PICCOLO GIOVANNI SUSSULTO’ DI GIOIA NEL SENO DI ELISABETTA PERCHE’ MARIA LA NOVELLA EVA  VENIVA A PORTARE A LUI CHE ERA IL NUOVO ADAMO IL NUOVO FRUTTO  DELLA VITA : “ BENEDETTA TU FRA LE DONNE  E BENEDETTO E’ IL FRUTTO DEL TUO GREMBO” ,QUI E’ ANCORA PIU’ CHIARO CHE GESU’   NON FA LA PARTE DEL NUOVO ADAMO   MA LA PARTE DEL FRUTTO NUOVO  DELLA VITA CHE HA UN POTERE CONTRARIO A QUEL FRUTTO CHE FECE CADERE  ADAMO NELLA COLPA , DIFATTI SARA’ GIOVANNI A DIRE :”ECCO L’AGNELLO DI DIO CHE TOGLIE I PECCATI  DEL MONDO” ,GIOVANNI  COMFERMA COME SUA MADRE ELISABETTA CHE GESU’ E’  IL NUOVO FRUTTO  CHE  CI TOGLIE IL PECCATO ORIGINALE CHE ADAMO CI AVEVA  CAUSATO MANGIANDO UN ALTRO FRUTTO ,CIOE’  , IL FRUTTO DEL BENE E DEL MALE E DIO PADRE  DOPO IL PECCATO FECE  CUSTODIRE L’ALBERO DELLA VITA DA UN CHERUBINO AFFINCHE’ L’UOMO NON NE MANGIASSE E COSI NON VIVESSE IN ETERNO E LA SUA VITA  RITORNASSE ALLA POLVERE PERCHE’ AVEVA PECCATO ; GESU’ POI CONTINUERA’  QUESTO ARGOMENTO QUANDO DIRA’  : IO SONO IL PANE DISCESO DAL CIELO , CHI SI NUTRE DI ME VIVRA’ IN ETERNO MA CHI NON SI  NUTRIRA’ DI ME  MORIRA’; MARIA SUA MADRE   E’ ANCHE QUEST’ALBERO DELLA VITA  CHE GENERA IL FRUTTO DELLA VITA CHE E’ IL SUO FIGLIO GESU’  E GIOVANNI  CHE E’ IL NUOVO ADAMO PREPARA LA VIA  A TUTTI I FIGLI SUOI DICENDO CHE  L’ALBERO DELLA VITA  CHE DIO AVEVA TOLTO  AD ADAMO  ORA   E’ FRA NOI ED E’ MARIA  CHE   GLI HA PORTATO  IL FRUTTO DEL SUO GREMBO PROPRIO A LUI PER PRIMO IN QUANDO  DOVEVA ESSERE IL PRIMO TRA I NATI DI DONNA; E' MARIA  CHE  GENERA IL FRUTTO DELLA VITA   CHE CI FARA’ TORNARE ALLO STATO D’ORIGINE DI ADAMO; CHI NON VA  DA QUEST’ALBERO NON AVRA’ NEANCHE IL FRUTTO DELLA VITA ,GESU’ CRISTO NOSTRO SIGNORE;ADAMO PERDE LO SCETTRO DEL COMANDO E GIOVANNI  LO RIPRENDE  DA MARIA E GESU’ CHE GLI E LO CONSEGNERANNO QUANDO  RITORNERA’  A RESTAURARE  OGNI COSA CON LO SPIRITO DI ELIA, PERCHE’ GESU’ STESSO LO DICE: E SE VOI   LO VOLETE CREDERE EGLI  E’ L’ELIA CHE DEVE VENIRE , CHI HA ORECCHI PER INTENDERE  ,INTENTA; MEDJUGORJE INFATTI  ESSENDO L’ULTIMA APPARIZIONE DELLA MADONNA SULLA TERRA E LA CONTINUAZIONE DI QUESTO DISCORSO FATTO DA GESU’ A GLI APOSTOLI DI GIOVANNI ,MARIA APPARE NELLA BOSNIA ERZEGOVINA CHE E’ SOTTO IL PATROCINIO DI SANT’ELIA ,IN UN GIORNO SPECIALE CHE  E’ APPUNTO LA NATIVITA’ DI GIOVANNI BATTISTA  E  A THIALJINA CHE DISTA POCHI CHILOMETRI DA MEDJUGORJE  VERSO  GLI ANNI 50 APPARVE NEL CIELO IL CARRO CON CAVALLI DI FUOCO DI SANT’ELIA E SI COSTRUI' UNA CHIESA  INTITOLATA A SANT’ELIA  DOVE TUTTORA STA LA FAMOSA,MIRACOLOSA  E BELLISSIMA STATUA DELLA MADONNA   CHE TUTTI CHIAMANO ,LA MADONNA DI MEDJUGORJE, E DOVE 
                     STATUA DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE
                                            
                       


PRESTO’ SERVIZIO SACERDOTALE  PROPRIO  PADRE JOZO CHE FU PRIMA  PARROCO NELLA CHIESA DI  SAN GIACOMO A MEDJUGORJE;IL LEGAME CHE C’E’ TRA MARIA E SAN GIOVANNI BATTISTA E’ DUNQUE INDISCUTIBILE ED E’ PREZIOSO  PER IL NOSTRO FUTURO CHE SAREMO GOVERNATI DA ENOCH (IL NUOVO E ULTIMO PAPA) E DAL GRAN MONARCA CHE  E’ APPUNTO  ELIA PROFETA  ED ANCHE SAN GIOVANNI BATTISTA RITORNATO PER PREPARARE DI NUOVO LA STRADA ALL’ULTIMA VENUTA DI CRISTO DAL CIELO.



 GESU’ DICE POI: A CHI PARAGONERO’ QUESTA GENERAZIONE? ,E' COME QUELLE PERSONE  CHE SENTONO IL SUONO DI GIOIA DEL FLAUTO E NON  VOGLIONO BALLARE E  POI SENTONO IL SUONO DI UN CANTO FUNEBRE E NON PIANGONO; COME PER DIRE  CHE NON VI STA BENE NIENTE  , INFATTI CRITICAVANO  GIOVANNI CHE DIGIUNAVA  E LO CONSIDERAVANO PER QUESTI DIGIUNI UN INDEMONIATO E ORA  CHE VEDONO IL  SIGNORE CHE MANGIA E BEVE , DICONO:  ECCO UN  MANGIONE E BEVONE , AMICO DEI PUBLICANI;  GESU’, DICENDO QUESTO,  SMASCHERA LA LORO IPOCRISIA  CHE SI NASCONDE SEMPRE DIETRO  GIUDIZI ALL’APPARENZA RAGIONEVOLI PER CALUNNIARE I SANTI MANDATI DA DIO E POI NON SI RENDONO CONTO CHE CADONO IN CONTRADDIZIONE ;PERCHE’ APPUNTO HANNO CRITICATO IL SANTO CHE DIGIUNAVA   E ANCHE UN ALTRO SANTO CHE ERA GESU’ CHE  MANGIAVA NORMALMENTE SENZA DIGIUNARE (TRANNE I 40 GIORNI NEL DESERTO) DICENDOGLI: MANGIONE E BEVONE ; ALLORA CHI E’ SANTO CHI MANGIA NORMALMENTE E BEVE  O CHI DIGIUNA?,PER LORO NESSUNO DEI DUE  MA ALLORA UN SANTO CHE DEVE FARE? BEH !LA RISPOSTA NON C’E’ PER LORO PERCHE’ HANNO CRITICATO   SIA LE AZIONI DI GIOVANNI CHE QUELLE DI GESU’, IL LORO INTENDO ERA SOLO  DI SEGUIRE  LA LORO INVIDIA E GELOSIA CHE AVEVANO NEI CONFRONTI  DI GIOVANNI E GESU,’ E DIREI  CHE ERA PIU’ L’INVIDIA DI SATANA  CHE SI RIFLETTEVA NEI LORO CUORI TENEBROSI.
ALLORA GESU’ SI MISE  AD AMMONIRE QUEI PAESI CHE PUR VEDENDO TANTI SEGNI  NON  SI ERANO PENTITI DEI LORO PECCATI E SI STAVANO SCAVANDO LA PROPRIA FOSSA ED  ERANO PROPRIO SOMIGLIANTI NELL’ATTEGIAMENTO  AI FARISEI  CHE CRITICAVANO SEMPRE GIOVANNI E GESU’ PUR AVENDO VISTO TANTI SEGNI  IN QUEL MOMENTO  QUANDO ARRIVARONO I MESSI DI GIOVANNI; CHI HA VISTO LA MANO DI DIO ALL’OPERA  E NON SI CONVERTE, SARA’ PIU' PUNITO DI QUELLO CHE NON HA MAI VISTO SEGNI  E PRODIGI DI DIO  ;  E’ FACILE CONVERTIRSI  ,QUANDO UNA PERSONA VEDE I PRODIGI DI DIO ,PERCHE’ HA AVUTO LA PROVA  DELLA POTENZA ED ESISTENZA DI DIO.
 GESU’, PROSEGUE SEMPRE SU QUESTO ARGOMENTO E DICE  : TI RINGRAZIO O PADRE  CHE HAI TENUTO NASCOSTO QUESTE COSE  AI SAPIENTI E INTELLIGENTI  E LE HAI RIVELATO INVECE AI PICCOLI, NESSUNO CONOSCE IL FIGLIO SE  NON IL PADRE E NESSUNO CONOSCE IL PADRE SE  NON IL FIGLIO  E COLUI AL QUALE IL FIGLIO LO VOGLIA RIVELARE; I SAPIENTI ED INTELLIGENTI DI QUESTO MONDO, INFATTI AVENDO PIENO IL LORO CUORE DELL’ORGOGLIO PROPRIO DI ESSERE INTELLIGENTI SI CREDONO DI DOVER INSEGNARE  SEMPRE A GLI ALTRI  E NON ESSERE ISTRUITI DAGLI ALTRI, SI FIDANO DELLA LORO CAPACITA’ INTELLETTUALE E NON SI VOGLIONO ABBASSARE  E  DARSI TORTO QUALORA QUALCUNO GLI E LO FA NOTARE , E NEMMENO SE VEDONO  I SEGNI  CHE DIO ESISTE  SI ABBASSANO A CREDERE IN DIO E A PENTIRSI DEI LORO PECCATI; MA SE SONO FIGLI DI DIO  ANCHE I SAPIENTI E INTELLIGENTI ALLA FINE  SI INCHINERANNO E  PROCLAMERANNO  I LORO ERRORI ,MA I FIGLI DELLE TENEBRE CON LA LORO  INVIDIA , GELOSIA ED IL PROPRIO ORGOGLIO SI TRASCINERANNO  NEL LUOGO CHE SI SONO SCELTI ,AFFIANCO A SATANA;BEATI INVECE I PICCOLI QUELLI CHE AMANO LA VERITA’, A QUESTI APPARTENGONO MOLTI IGNORANTI , CHE SAPENDO DELLA LORO INCAPACITA’ INTELLETTIVA  SI AFFIDANO MOLTO FACILMENTE A DEI MAESTRI ,PERCHE’ SENTONO IL  BISOGNO  DI  RICEVERE AIUTO PER COLMARE IL LORO VUOTO E INOLTRE ESSENDO IGNORANTI GLI E’ DIFFICILE  INORGOGLIRSI PERCHE’ SI SENTONO  INFERIORI A GLI ALTRI   E GIOISCONO MOLTO DI PIU’ QUANDO POI VEDONO I SEGNI  E I PRODIGI DI DIO PERCHE’ SENTONO LA PROTEZIONE DI UN ESSERE  CHE LI PUO’ COLMARE DI TUTTO QUELLO CHE  HANNO DESIDERATO  MA CHE NON HANNO POTUTO AVERE PER LA LORO PICCOLEZZA  E LORO NON AVENDO CONOSCIUTO  L’ORGOGLIO , LA SETE DI POTERE,LE RICCHEZZE , SONO  PRONTI A SEGUIRE LA VIA DI GESU’ DELL’UMILTA’ , DELLA POVERTA ,DELL’AMORE, DEL SERVIZIO, PERCHE’ SONO COSE CHE GIA’ PRATICAVANO PER LA LORO PICCOLLEZZA ;IL LORO CUORE  E LA LORO MENTE  ERANO INOLTRE SGOMBRI DA DOTTRINE  FALSE DA AMORI FALSI , DA SETE  DI POTERE E DI SUCCESSO, DA VANAGLORIE, DA RICCHEZZE  ,PERCHE’ NON POSSEDEVANO NIENTE TRANNE CHE I LORO SENTIMENTI E LO SPIRITO DI ABNEGAZIONE AD ESSERE SUDDITI E PICCOLI  VERSO I GRANDI E I POTENTI DI QUESTO MONDO ; PER QUESTO A DIO NON POSSONO MAI PIACERE  QUELLI CHE SI DEDICANO  AI PIACERI E ALL’AMORE DI QUESTO MONDO PERCHE SARANNO SUCCUBI DEL LORO DESIDERIO MONDANO  CHE LI APPAGHERA’  E LI TRARRA’  IN INGANNO CON LE SUE MOLTE SEDUZIONI; CHI NON CONOSCE  I PIACERI DI QUESTO MONDO  AL MOMENTO CHE  CAPIRA’ CHE C’E’ UN DIO D’AMORE NEL CIELO CHE LI ATTENDE  VORRANNO SEGUIRE CON TUTTO IL LORO CUORE , IL LORO DIO,PER ESSERE FELICI DI QUELLA FELICITA’ TANTO AMBITA E MAI APPAGATA NEL MONDO CHE  GLI RISERVAVA SOLO  DELUSIONI E TRISTEZZE  E VEDEVANO  COME QUELLI CHE AMAVANO  QUESTI PIACERI  MONDANI  CALPESTAVANO LA LORO DIGNITA’ PER  INTERESSI TERRENI  E VEDENDO GLI ERRORI DEI POTENTI NEL DEDICARSI A QUESTA  VITA  SENZA CUORE NE COMPASSIONE PER NESSUNO  SI SONO SCHIFATI  DI VEDERE I LORO PECCATI,   E SONO CORSI IN BRACCIO A DIO  CHE  HA UN CUORE SIMILE A QUELLO DEI PICCOLI MA INFINITAMENTE PIU’ GRANDE.


GESU ANCORA CONTINUA IL SUO DISCORSO ,SEMPRE PROSEGUENDO   IL SUO DISCORSO DI PRIMA, DICENDO: VOI  CHE SIETE I PICCOLI DI DIO VENITE A ME ED IO VI RISTORERO’, PRENDETE IL MIO GIOGO SU DI VOI ED IL MIO CARICO, PERCHE’ IL  MIO GIOGO E’ SOAVE ED IL MIO CARICO LEGGERO,IO VI ALLEGGERIRO' IL CARICO,ED IL MIO COMANDO E DOLCE PIU’ DEL MIELE , CARICO DI AMORE E PACE ANCHE IN MEZZO  ALLE PIU’ DURE PENE .



                                  12 CAPITOLO


IN QUEL TEMPO GESU’ E I DODICI PASSARONO
PER UN CAMPO DI SPIGHE DI GRANO E I DISCEPOLI PRESERO LE SPIGHE E SI MISERO A MANGIARE ,I FARISEI  CORROTTI NELL’ANIMA ,TROVARONO  NEL LORO CUORE DURO COME I SASSI UN ARPIGLIO PER  CALUNNIARE GESU’ ,DICENDO : ECCO  CHE I TUOI DISCEPOLI FANNO QUELLO  CHE NON E’ PERMESSO FARE DI SABATO, CIOE’ RACCOLGONO SPIGHE , MA QUESTO NON E’ UN LAVORO,  E’ UN BISOGNO CHE ABBIAMO TUTTI  IL CIBARCI QUANDO ABBIAMO FAME, MA PER LORO, ERA UN LAVORO, PERCHE SE NON TROVAVANO QUALCOSA DA CONTRASTARE A GESU’  SI INVENDAVANO QUESTE   INFELICI CONCLUSIONI  DA STUPIDI DI MENTE ,PERCHE DIO NON HA DETTO  DI NON MANGIARE DI SABATO MA DI NON LAVORARE PERCHE’ IL TEMPO DEL SABATO DOVEVA ESSERE DEDICATO SOLTANTO PER DIO  E NON PER FARE QUALCHE COSA CHE NON APPARTENEVA A DIO;DIFATTI NELL’ANTICO TESTAMENTO STA ANCHE SCRITTO OLTRE A NON LAVORARE, DI NON VIAGGIARE(ECCETTO I PELLEGRINAGGI SI INTENDE PERCHE’ APPARTENGONO A DIO), DI NON PARLARE  SU ARGOMENTI CHE NON  APPARTENGONO A DIO MA DI SANTIFICARSI IN QUEL GIORNO  CON PREGHIERE ,LETTURE SACRE(LA BIBBIA) , OPERE DI BENE E DI MISERICORDIA, PREDICARE  ,PERDONARE AL PROPRIO FRATELLO E AMARE IL PROSSIMO COME SE STESSO; SE QUALCUNO VEDESSE UN  NIDO  O UN UCCELLINO CADUTO DA UN ALBERO  CHE LO RIMETTESSE  NEL POSTO DOVE STAVA; CHI AIUTAVA ANCHE UN UCCELLINO O UN ANIMALE  DA UN PESO DA UN  MALE ,QUELL’AZIONE BUONA ERA SEMPRE ACCETTA A DIO,PERCHE’ DIO CI HA DATO DELLE LEGGI CHE CI LIBERINO DAL MALE  E NON IL CONTRARIO CHE CI CAUSINO DEL MALE, SE UNO NON RACCOGLIESSE  IL CIBO PER MANGIARE  POTREBBE SVENIRE  O  INDEBOLIRSI E QUESTO DIO NON LO VUOLE  OGNI COSA CHE DIO HA FATTO E’ BUONA PER L’UOMO MA STA ALL’UOMO FARNE BUON USO O CATTIVO USO, CHI USA LA LEGGE DI DIO  PER FAR DEL MALE AL PROPRIO FRATELLO E’ UN MENTITORE IPOCRITA SEGUACE DEL MALIGNO, E NEI COMANDAMENTI,DIO HA GIA’ AVVERTITO COSTORO DICENDO : NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO  E SIGNIFICA ANCHE: NON NOMINARE INVANO I COMANDAMENTI ED I PRECETTI DI DIO ,COSTORO ADDIRITTURA  IMPUGNANO LE LEGGI D’AMORE DI DIO AL MODO LORO DANNEGGIANDO IL VERO SENSO DELLA PAROLA DI DIO E CONTORCENDO ALL’OPPOSTO  IL SUO SIGNIFICATO . UN SACERDOTE DELLA MIA PARROCCHIA  HA ANCHE LUI USATO L’INSEGNAMENTO DELLA BIBBIA E DELLA SANTA CHIESA CONTRO DIO ,DICENDOMI: NON DEVI DIRE A NESSUNO CHE C’E’ ACQUA MIRACOLOSA  QUI A PORTO EMPEDOCLE ED IO RISPOSI: PERCHE’?
 PERCHE’ SE TE LO DICO IO CHE SONO IL TUO PARROCCO DEVI OBBEDIRE IN QUANTO SONO RAPPRESENTANTE DI GESU’ SULLA TERRA ED IO RISPOSI MA SE DIO MI HA DATO  QUESTO DONO  E GIA’ HA GUARITO MOLTE PERSONE (ALL’INCIRCA 15 DI QUELLI CHE HANNO TESTIMONIATO IN BASE AI QUEI POCHI CHE GLI HO DATO L’ACQUA) PERCHE’ VUOLE ADESSO PRIVARMI DELL’ACQUA CHE LUI STESSO MI HA DATO, NON E’ CONTRO SENSO QUESTO CHE MI DICE?(INOLTRE C’E’ ANCHE DA DIRE CHE QUESTO SACERDOTE E’ UN GRANDE ERETICO ED IL VESCOVO ANCORA NON LO HA SCOMUNICATO( LA SUA ERESIA E’ QUELLA CHE VA INSEGNANDO CHE DIO NON CASTIGA, CHE IL DILUVIO UNIVERSALE NON E’ ESISTITO, CHE GIONA NON ERA DENTRO LA PANCIA DEL PESCE, CHE SODOMA E GOMORRA DIO NON LI HA DISTRUTTI E INSIEME AD UN ALTRO SACERDOTE HANNO CAMBIATO L’ATTO DI DOLORE  ED IO L’HO SENTITO CON LE MIE ORECCHIE MENTRE IN PUBLICO DICEVA L’ATTO DI DOLORE COSI’: MIO DIO MI PENTO CON TUTTO IL CUORE DAI MIEI PECCATI ,PERCHE PECCANDO HO OFFESO TE,  INFINITAMENTE BUONO E DEGNO ECC, ECC….;INVECE IL VERO ATTO DI DOLORE CHE CI INSEGNA LA SANTA CHIESA E’ QUESTO: MIO DIO MI PENTO CON TUTTO IL CUORE DAI I MIEI PECCATI PERCHE PECCANDO HO MERITATO I TUOI CASTIGHI MA MOLTO PIU’ PERCHE’ HO OFFESO TE, INFINITAMENTE BUONO E DEGNO EC. , ECC….,COME POTETE VEDERE NON HA DETTO HO MERITATO I TUOI CASTIGHI PERCHE’ LUI NON CREDE CHE DIO POSSA CASTIGARE IL PECCATORE PER FARLO CONVERTIRE  CON LE MANIERE FORTI, SE LUI DICE CHE DIO NON CASTIGA  QUESTO VUOL DIRE CHE NON CREDE ALL’ESISTENZA DELL’INFERNO E DEL PURGATORIO E QUINDI ANCHE  DEI DEMONI CHE ABITANO LE REGIONI TENEBROSE DELL’INFERNO.
INOLTRE  ANCHE DOPO CHE LUI MI HA IMPOSTO DI NON PARLARE ,DIO CONTINUA A FARE I MIRACOLI ATTRAVERSO L’ACQUA E QUESTO VUOL DIRE CHIARAMENTE CHE DIO VUOLE CHE  QUEST’ACQUA SIA DATA A TUTTI I FEDELI  CHE CREDONO  CHE ATTRAVERSO L’ACQUA DIO LI VUOL GUARIRE TUTTI.


GESU’ NELLA SINAGOGA  GUARISCE UN UOMO CON LA MANO SECCA IN GIORNO  DI SABATO

  I FARISEI  GLI DICONO PER METTERLO IN ACCUSA: E’ LECITO  GUARIRE DI SABATO?
GESU’ RISPONDE : QUANTI  DI VOI IN GIORNO DI SABATO  SE HANNO UNA PECORA CHE CADE DENTRO  UN BURRONE, NON LA PRENDE ANCHE IN GIORNO DI SABATO?
 TANTO PIU’ VALE PER UN UOMO  SALVARLO IN GIORNO DI SABATO; PER CONSEGUENZA  E’ PERMESSO FARE DEL BENE IN GIORNO DI SABATO.

GESU’ DOPO QUESTI FATTI USCITO DI LA’,  VEDENDO MOLTA FOLLA CHE LO SEGUIVA GUARI’ MOLTI DI LORO E  DICEVA LORO DI NON FARE CONOSCERE QUESTI MIRACOLI PERCHE’ SI COMPISSE LA PAROLA  DI DIO CHE DICEVA :ECCO IL SERVO FEDELE NEL QUALE MI SONO COMPIACIUTO;IO PORRO’ IN LUI IL MIO SPIRITO ED EGLI ANNUNCERA'  IL DIRITTO ALLE NAZIONI NON SI UDIRA’ NELLE PIAZZE  IL SUO GRIDO E QUERELE, NON SPEZZERA’ LA CANNA FRANTUMATA, E NE SPEGNERA’   LA FIAMMELLA FUMANTE FINO A QUANDO NON PORTERA’ IL DIRITTO  AL TRIONFO E NEL SUO NOME  LE NAZIONI  PORRANNO LA LORO SPERANZA.

GESU’ ERA IL CONTRARIO DEI FARISEI  NON VOLEVA  METTERE  IL SUO POTERE IN EVIDENZA PER FAR VEDERE  LA SUA GRANDEZZA ,SE GUARIVA  LO FACEVA SOLO PER MISERICORDIA E PER CONVERTIRE COLORO  CHE ANCORA NON CREDEVANO IN DIO, NON PER MOSTRARSI COME GRANDE  SANTO E A VOLTE VIETAVA AI GUARITI DI PARLARE AD ALTRI  DI LUI; MOLTI VENIVANO DIETRO DI LUI  SOLTANTO PER GUARIRE NEL CORPO MA GESU’ PREFERIVA ANNUNCIARE  LA PAROLA DI SALVEZZA PER GUARIRLI PRIMA  INTERIORMENTE E POI ESTERIORMENTE , MA MOLTE VOLTE  PER LA MANCANZA DI SETE DI DIO LE PERSONE LO CERCAVANO SOLO   PER  TOGLIERSI IL PESO DELLE MALATTIE E NON IL PESO DEI LORO  PECCATI  E GESU’  COMPASSIONEVOLE VEDENDO QUESTE CANNE  FRANTUMATE E QUESTE FIAMELLE  FUMANTI  ( CIOE’ PERSONE  CHE NON HANNO  SPIRITUALITA’ , DEBOLI  NELLA FEDE E NELL’AMORE) GUARISCE TUTTI , MOSTRANDO LA SUA INFINITA MISERICORDIA  E CARITA’ DIVINA VERSO I MISERI  E’ ACCENDENDO IN LORO   ATTRAVERSO LA GUARIGIONE  LA LUCE PICCOLISSIMA DEI LORO CUORI,  NON LASCIANDO APPUNTO CHE  SI SPENGANO, COSA CHE POTEVA ACCADERE  DI SICURO  SE LUI  NON SAREBBE VENUTO NEL MONDO PER PRENDERSI LE NOSTRE MISERIE  E DARCI LE SUE RICCHEZZE.

 GESU’ INCONTRA  UN INDEMONIATO  CIECO E MUTO E LO GUARISCE, E LE PERSONE STUPITE DICEVANO : COSTUI NON E’ IL FIGLIO DI DAVIDE? CIOE’ IL MESSIA DISCENDENTE DI RE DAVIDE. MA I FARISEI  INVIDIOSI COME SEMPRE  DICONO  :COSTUI SCHIACCIA I DEMONI PER MEZZO DEL PRINCIPE DEI DEMONI, MA GESU’ DISSE LORO: COME PUO’ IL SUO REGNO  SUSSISTERE SE SATANA SCHIACCIA SATANA E SE IO SCHIACCIO I DEMONI PER MEZZO DI SATANA,   I VOSTRI DISCEPOLI  PER MEZZO DI CHI SCHIACCIANO I DEMONI? COSI’ LORO STESSI SARANNO I VOSTRI GIUDICI; GESU’ COME SEMPRE  CON ARGOMENTI AL MASSIMO DELLA RAZIONALITA’  SPEGNE  I FUOCHI  IRRAZIONALI DEI FARISEI E  GIUSTAMENTE DICE :VOI DITE CHE  I DEMONI SI SCHIACCIANO PER MEZZO DEL PRINCIPE DELLE TENEBRE ? ALLORA  VALE ANCHE PER I VOSTRI DISCEPOLI ( I DISCEPOLI ESORCISTI  DEI FARISEI), QUINDI LORO STESSI VI GIUDICHERANNO MALE, PERCHE  I DISCEPOLI SANNO CHE I DEMONI SI SCHIACCIANO  CON IL POTERE E L’AIUTO DI DIO VICEVERSA NON POTREBBE ESSERE ,PERCHE’ SATANA NON SI PUO’ METTERE CONTRO IL SUO INTERESSE  E COSI’ DISTRUGGERE  IL SUO REGNO;ANCORA UNA VOLTA  I FARISEI CIECHI   E ABBAGLIATI DALLE LORO TENEBRE  CADONO IN ERRORE DICENDO UN ALTRA STUPIDITA’ MENTRE INVECE SE ERANO INTELLIGENTI E VERAMENTE ILLUMINATI DA DIO POTEVANO SOSPETTARE  SE VI ERA UN FALSO PROFETA CHE  SEMBRAVA CHE SCHIACCIASSE I DEMONI (COME PER ESEMPIO  NEI  NOSTRI GIORNI  C’E’ STATO IL VESCOVO FALSO PROFETA: MILINGO ) E  DIRE: COSTUI NON STA SCHIACCIANDO I DEMONI  E’ TUTTA UNA MONTATURA DEI DEMONI CHE FANNO FINTA DI SOFFRIRE E DI USCIRE DA UN  CORPO UMANO MA E’ SOLO  UNA LORO RECITA  ED  INGANNO.
MA DICENDO QUESTA  PAROLA SI MISERO NEI GUAI ,PERCHE’ NON SI PUO’ OFFENDERE LO SPIRITO SANTO CHE STAVA SCHIACCIANDO I DEMONI  E  NON ESSERE PUNITI PER L’ETERNITA’; IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO  NON VERRA’ MAI PERDONATO DA DIO.

GESU’ CONTINUA SU QUESTO ARRGOMENTO DICENDO: UN ALBERO CATTIVO NON PUO’ FARE FRUTTI BUONI  E UN ALBERO BUONO  NON PUO’ FARE FRUTTI CATTIVI , PERCIO’ DAI FRUTTI SI RICONOSCONO SE GLI ALBERI SONO  ROVI O FICHI, UN ROVO INFATTI PRODUCE SPINE E DA DOLORI  A CHI LO TOCCA  , MENTRE I FRUTTI ALLIETANO IL PALATO  E DANNO VIGORE; LE PAROLE DEI FARISEI  CHE TENDONO SEMPRE TRANELLI E CALUNNIE A GESU’ SONO SPINOSE COME I ROVI E LE PAROLE DI GESU’ CHE PORTANO TANTA PACE E AMORE  SONO  COME I FICHI DI UN ALBERO BUONO  CHE PRODUCONO EFFETTI  BELLISSIMI NELL’ANIMA DI CHI RICEVE LA SUA  PAROLA; INOLTRE  I FRUTTI  SONO ANCHE  LE CARATTERISTICHE  DI UNA PERSONA  SE UNA PERSONA  E’ DOLCE  DI CARATTERE  ANCHE LE SUE PAROLE  DEVONO  ESSERE DOLCI ,  NON SI DEVE MAI CONTRADDIRE LA SUA PAROLA CON IL SUO CARATTERE  O ALMENO QUASI MAI PERCHE’ SE NON E’ COSI’,  CI PUO ESSERE  UNA FALSITA’ DEMONIACA IN QUELLA PERSONA  CHE SEMBRA DOLCE  MA POI  SI  MOSTRA  ANCHE CRUDELE E FREDDA DI CUORE; COME DICE SAN PAOLO  I FIGLI DELLE TENEBRE SI CAMUFFANO DA ANGELI COME IL LORO PADRE  SATANA CHE SI VESTE DA ANGELO DELLA LUCE; METTETELI SEMPRE ALLA PROVA , MOLTO SPESSO  SE NON VI SEGUONO  NEI VOSTRI DISCORSI  ,CONTRADDICENDOLI SPESSO O QUASI SPESSO PUO’ SIGNIFICARE  CHE IL LORO SPIRITO  NON SI RIFLETTE CON IL VOSTRO SPIRITO PERCHE’  LORO STESSI , NON SENTONO E VEDONO LE COSE COME LI VEDETE VOI FIGLI DELLA LUCE MA ANZI AL CONTRARIO E MOLTO SPESSO NON ESSENDO LORO CAPACI  DI AFFRONTARE  TUTTA LA LORO VITA NELLA TOTALE SPIRITUALITA’  LA AFFRONTANO CON UNA FALSA SPIRITUALITA’ AFFETTATA E SUPERFICIALE  MA MAI VERAMENTE PROFONDA  E TENACE COME LA VOSTRA; AFFETTATA, SI INTENDE , CHE NON FANNO MAI TUTTA LA VOLONTA’ DI DIO ,PRENDONO QUALCHE INSEGNAMENTO A CUORE   E  PROVANO  SOLO  A FARE  QUALCOSA  SUPERFICIALMENTE ,COME PREGARE SEMPRE ,DIGIUNARE, PARLARE  SEMPRE DI DIO MA SENZA METTERCI IL CUORE IN TUTTO QUESTO,  IN MODO FREDDO, SOLO CON LA MENTE, COME UNA RECITA; MA I GESTI  DI VERO E GRANDE AMORE  IN LORO NON LO TROVERETE  MAI  ; SE PRESTANO  DENARO  LO FANNO SOLO VERSO I LORO SIMILI  E  A QUELLI CHE  NON HANNO VERA NECESSITA’  E QUASI MAI VERSO I VERI BISOGNOSI  CHE DIO  VOLEVA ;SE AMANO , AMANO I LORO SIMILI ,  QUELLI DESTINATI PER L’INFERNO COME LORO , MA VERSO I FIGLI DI DIO  GIRANO SEMPRE LE SPALLE,E SE VI DANNO AIUTO  SARA’ SOLO  PER CONQUISTARE LA VOSTRA FIDUCIA  PER AVVICINARSI SEMPRE PIU’ E CONFONDERVI  CON IL LORO SPIRITO DI FALSITA’; ANCHE LA LORO FEDE VERSO  TUTTA LA BIBBIA E’ AFFETTATA ,COME IL SACERDOTE DELLA MIA PARROCCHIA CHE DICE CHE DIO NON CASTIGA, ,CHE IL DILUVIO  UNIVERSALE  NON E’ ESISTITO E CHE E’ UNA SIMILITUDINE CHE DIO  VUOL FARCI COMPRENDERE ;TUTTO CIO’ CHE A LORO  NON QUADRA  PERCHE’ LA LORO ANIMA SI TROVA  NEL BARATRO PIU’ PROFONDO E SENTONO LE PORTE DELL’INFERNO SOTTO I PIEDI  E LA  LORO COSCIENZA  CHE LI RIMPROVERA IN CONTINUAZIONE , VOGLIONO METTERLI  A TACERE,  PENSANDO SEMPRE  PER NON SCORAGGIARSI A CONTINUARE SULLA  VIA DEL MALE CHE  IL CASTIGO DI DIO NON ESISTE ,CHE DIO PERDONA A TUTTI  E TUTTO ANCHE SENZA  PENTIRSI DEI PROPRI PECCATI; E I PECCATI LI HANNO RIDOTTI  DA MOLTISSIMI CHE SONO A POCHISSIMI, PERCHE’ SE UNO NON SA FARE MOLTI COMPITI  DI VARIE SCIENZE,   TENDERA’ DI FARE  SOLO ,QUELLI CHE LUI SA FARE E GLI ALTRI  LI METTERA’ DA PARTE O PEGGIO ANCORA  SI CREERA’ NELLA SUA MENTE  CHE GLI ALTRI COMPITI NON ESISTONO ,  CHE ,SIANO FRUTTI DELL’IMMAGINAZIONE PERVERSA DEGLI ALTRI  E NO DELLA SUA PERVERSA  FALSITA’ CHE VUOLE A TUTTI I COSTI AVERLA VINTA  SU GLI ALTRI  CHE INVECE SONO DI BUONA VOLONTA’ E VOGLIONO IMPARARE A FARE TUTTO  CON COSTANZA , MOLTI DI QUESTI  TIEPIDI E PIGRI  FALSI SANTI  NEL LORO CUORE PRENDERANNO IN ODIO CHI INVECE  SA FARE TUTTO E BENE CIO’ CHE DIO COMANDA ,FINO A VOLERNE LA MORTE  ,PERCHE LA LORO PRESENZA GLI   CAUSA     DOLORE INTERNO DI RIMPROVERO PER LA LORO TIEPIDEZZA E  FALSITA’ E INOLTRE VEDONO IL SANTO COME UNO SPECCHIO CHE FA NOTARE A TUTTI LA BRUTTEZZA  DELLE LORO ANIME  MENTRE INVECE LORO VORREBBERO CHE TUTTI LI VEDESSERO BELLI  E SANTI .


GLI SCRIBI E  I FARISEI DOMANDANO A GESU’ : NOI  DESIDERIAMO CHE  TU   FACCIA UN SEGNO PER NOI,MA GESU’ RISPOSE SEVERO  :UNA GENERAZIONE  PERVERSA VUOLE UN SEGNO; LORO  RECLAMANO UN  SEGNO  E DEI SEGNI, MA IO GLI DARO’  IL SEGNO DEL PROFETA  GIONA; NEL MODO  CHE GIONA  STETTE TRE GIORNI  DENTRO LA PANCIA DEL PESCE  COSI’ ANCHE IL FIGLIO DELL’UOMO  RESTERA’ PER TRE GIORNI NEL SENO DELLA TERRA. ANCORA UNA VOLTA   GLI SCRIBI E I FARISEI  DIMOSTRANO LA LORO OSTILITA’ ALLO SPIRITO SANTO  VOGLIONO METTERLO IN PROVA  MA STA SCRITTO  NON TENTERAI IL SIGNORE DIO TUO NON LO METTERAI ALLA PROVA E GESU’ ERA DIO ED OPERAVA CON IL DITO DI DIO.
GLI UOMINI DI NINIVE  CHE SI SONO CONVERTITI ALLA PREDICAZIONE DI GIONA E ALL’AMMONIMENTO DI DIO  GIUDICHERANNO  QUELLI  DI QUESTA GENERAZIONE PERVERSA ED INCREDULA  PERCHE’ SI CONVERTIRONO ALLA PREDICAZIONE DI GIONA  CHE ERA UN PICCOLO PROFETA  MENTRE  A Gesu’  che  fu’ ed e’ il piu’ grande   e grande all’infinito perche’ e’ Dio , quella generazione perversa,  chiedeva  ancora segni e prove mentre  ne AVEVA AVUTE  UN INFINITA’ , MAI PRIMA D’ORA  SI ERANO VISTI TANTI MIRACOLI, EPPURE ANCORA NON CREDEVANO , E GESU’ AVEVA DETTO  IN UN ALTRO PASSO : NEMMENO SE RISUSCITASSERO I MORTI I MALVAGI SI CONVERTIREBBERO  E ACCADDE  VERAMENTE QUESTO ,  QUANDO GESU’ RISORSE DAI MORTI  NON SI CONVERTIRONO  MA  ANZI PAGARANO I SOLDATI  AFFINCHE’ DICESSERO  CHE I SUOI  APOSTOLI  AVEVANO RUBATO IL CORPO DI GESU’. PER QUESTO GESU’  DICE  CHE LA LORO CONDANNA  ALLA FINE DEI TEMPI NEL GIORNO DEL GIUDIZIO  SARA’ ASSAI PESANTE PERCHE’ NON SI SONO CONVERTITI NEMMENO CON DIO  IN MEZZO A LORO CHE OPERAVA  MERAVIGLIE MAI VISTI  FINO AD ALLORA E I PECCATORI CHE SI ERANO CONVERTITI NEL PASSATO COME  I NINIVITI  ,LA REGINA DI SABA LI CONDANNERANNO.

 QUANDO UNO SPIRITO IMPURO ESCE  DA UN ANIMA E VAGA  IN CERCA  DI RIPOSO  E NON LO TROVA  TORNA  NELL’ANIMA  CHE AVEVA  ABBANDONATO  E VEDENDOLA PURIFICATA   CHIAMA ALTRI  SPIRITI PEGGIORI DI LUI  ED ENTRA  IN QUELL’ANIMA RENDENDO LA SITUAZIONE DI QUELL’ANIMA PEGGIO DI PRIMA E COSI’ SUCCEDERA’ A QUESTA GENERAZIONE PERVERSA;QUINDI ATTENTI  QUANDO  VI SENTITE PIENI   DI GESU’  CHE  NON VI ACCADA  CHE  PER LA TROPPO SICUREZZA  CEDIATE  QUALCHE PASSO AL DEMONIO CHE  PIAN PIANO  SI  INSINUERA’ IN VOI FINO A CONQUISTARE  ANCOR  DI PIU’ LA VOSTRA ANIMA CHIAMANDO IN  AIUTO ALTRI DEMONI PEGGIORI DI QUELLI CHE AVEVATE  , PRIMA DI CONVERTIRVI ;QUESTO PERICOLO  ADESSO  E’ ANCORA PIU’ FORTE RISPETTO AI   TEMPI DI GESU’ , PERCIO’ VEGLIATE  PER NON CADERE IN TENTAZIONE, COME FU PER PIETRO CHE PER ESSERE TROPPO SICURO DI SE RINNEGO’ IL SIGNORE PER TRE VOLTE, NON FATE  COME PIETRO CHE SI AVVICINO  TROPPO AL PERICOLO SEGUENDO GESU’  DA VICINO  MA SIATE COME DICE IL MAESTRO  PRUDENTI COME SERPENTI E SEMPLICI COME  COLOMBE.

IL POVERO GESU’    DOPO AVER PARLATO DI QUESTO ARGOMENTO GLI SI PRESENTA UN'ALTRA TENTAZIONE DAL DEMONIO, PER DISTORGLIELO DAL PREDICARE  UN UOMO LO AVVERTE  CHE ERANO ARRIVATI I SUOI PARENTI CON SUA MADRE E  GLI DICE CHE  GLI VOGLIONO PARLARE  ,PERCHE VOLEVANO CONVINCERLO A RITIRARSI DAL PREDICARE  LO RITENEVANO UN PAZZO INFATTI  I SUOI PARENTI , E GESU’  PER SCROLLARSI   LA LORO INCREDULITA’ E CECITA’ DICE  CON MOLTO CORAGGIO E DECISIONE  : CHI SONO I MIEI  PARENTI , CHI E’ MIA MADRE?:COLUI CHE FA  LA VOLONTA’ DEL PADRE  MIO, QUESTO  MI E’ FRATELLO SORELLA   E MADRE, E CON QUESTO INSEGNAMENTO  GESU’ CI INDICAVA  LA VIRTU’ DA PRATICARE  QUANDO SI E’  DEBOLI NELLA FEDE  E SI PUO’ CADERE NELLE MANI DEL DEMONIO  FACILMENTE COME CITAI  PRIMA; BISOGNA  SCONFIGGERE IL  DEMONE CON DECISIONE  FERREA  QUANDO CI SI CONVERTE A DIO E SI E’ ALLE PRIME ARMI DELLA SANTITA’, PERCHE’ IL DEMONE USERA'  TUTTE LE NOSTRE DEBOLEZZE UMANE,  COME QUELLE DI  MANDARCI PERSONE A NOI CARE  PER  DESISTERE DAL PREDICARE E A FARE  DELLE OPERE  DI BENE ,FACENDOTI  REPUTARE  PAZZO  E LO FA  PERCHE’ I PIU’ CARI VI CAUSANO PIU’ DOLORE ,  LA LORO AVVERSITA’  NEI VOSTRI CONFRONTI  E IL RISPETTO UMANO CHE AVETE VERSO DI LORO E’ PIU’ FORTE RISPETTO A QUELLO DEGLI ESTRANEI  CHE UNO  NON CONOSCE  ED E’ PURE  PIU’ FACILE  CHE NON GLI SI FACCIA CASO A QUELLO CHE DICONO DI CATTIVO  GLI ESTRANEI NEI VOSTRI CONFRONTI ,INVECE  SE  VIENE VOSTRA  MADRE  TUTTA VERGOGNATA DI VOI  O I VOSTRI FRATELLI  POTRESTE CEDERE ALLA TENTAZIONE DI NON DISPIACERLI  PERCHE’ SONO  VOSTRI  FAMILIARI  MA VOI  SIETE GIA’ PREVENUTI DA GESU’ CHE NON LI CONSIDERO’ PROPRIO NELLA LORO  PERVERSA  OPINIONE MA  RISPEDI’ SUBITO AL DESTINATARIO SATANICO L’ABILE  TENTATIVO DI DISTORGLIERLO DAL PREDICARE FACENDOSI  DURO E SEVERO  VERSO I SUOI CHE  LO DISONORARONO(OVVIAMENTE NON STO PARLANDO  DI MARIA  LA SUA DOLCISSIMA  MAMMA ,PERCHE’ LEI  NON C’ENTRAVA NIENTE  CON QUELLO CHE FACEVANO E DICEVANO I PARENTI DI  GESU’ CONTRO  DI LUI).






                                               CAPITOLO 13



GESU’  USCENDO DI CASA  VA  A SEDERSI  SUL  BORDO DEL MARE E LA FOLLA NUMEROSA  VA  A TROVARLO ,GESU’ PER FARSI  VEDERE  E ASCOLTARE DA TUTTI  GLI ASTANTI SI METTE  SOPRA UNA BARCA   NEL  MARE A DISTANZA DALLA FOLLA;GESU’  HA LE IDEE SEMPRE CHIARE E SA  CHE  SE STAVA LI  DOVE ERA PRIMA  NEL BORDO DEL MARE  RIUSCIVA  POCO  CHIARO IL SUO DISCORSO  CHE DOVEVA  FARE ALLA MASSA POPOLARE QUINDI  TROVO’ LA  MIGLIOR  SOLUZIONE SALENDO SULLA  BARCA  COSI’  EVITO’  DI STARE   TROPPO CHIUSO  DENTRO LA FOLLA  E DI ESSERE  PIU’ SENTITO E VEDUTO   DA QUEL PUNTO NUOVO CHE SCELSE;LI, FECE  UNO DEI PIU’ BEI INSEGNAMENTI SUOI,  PARLO’  DEL SEMINATORE  CHE USCENDO  IN APERTA  CAMPAGNA INIZIO’ A SEMINARE  E PARTE DEL SEME  ANDO’ A CADERE IN PUNTI STERILI CHE  NON SI POTEVANO QUASI EVITARE E ALTRI IN TERRA BUONA ,  CIOE’ LA MAGGIOR PARTE; QUESTO CI FA CAPIRE COME LA PAROLA DI DIO CHE E’ QUESTO SEME CADE NELL’ORECCHIO( E POI NEL CUORE) DI MOLTI ED E’ QUASI INEVITABILE  CHE CADA  NELL’ORECCHIE DEI CATTIVI  CHE DISPERDERANNO  QUESTO SEME  PERCHE’ SONO DURI  DI CUORI  E SEMPRE  DEDITI ALLE COSE MONDANE CHE SOFFOCANO LA GRAZIA  CHE LA PAROLA DI DIO APPORTA NELLE ANIME; MOLTI PREDICANO  LA PAROLA  DI DIO MA NON HANNO LO SPIRITO DI DIO E I LORO INSEGNAMENTI  DISTOLGONO IL VERO SPIRITO CHE CONTIENE  LA PAROLA DI DIO, AVVELENANDO LE ANIME  DI QUESTO LORO SPIRITO IPOCRITA E PERVERSO E INVECE DI PORTARE ANIME A DIO LE  DISPERDONO  E LI DERUBANO ANCHE  DI QUEL POCO  CHE LE ANIME  POSSEDEVANO PRIMA, DICONO: DIO NON CASTIGA E TOLGONO  ALLE ANIME IL TIMOR DI DIO E IL SENSO DELLA GIUSTIZIA  COSI’ MOLTE ANIME NON CONOSCO PIU’  IL VERO SENSO DELLA  GIUSTIZIA DIVINA E ADOTTANO LA FALSA GIUSTIZIA DI SATANA INSEGNATA DA QUESTI ARCIAPOSTOLI  SACERDOTI  E RELIGIOSI E LAICI CORROTTI  FIN DENTRO LE LORO MIDOLLA, DICONO : NON CERCATE  ACQUE MIRACOLOSE ,MEDAGLINE MIRACOLOSE, ACQUA BENEDETTA, PERCHE’ SE DIO  TI VUOL GUARIRE  BASTA  LA PREGHIERA NON C’E’ BISOGNO DI ANDARE  A MEDJUGORJE , DA PADRE PIO, CIO’ NON E’ VERO  QUANDO  DIO TI VUOL GUARIRE USA I SUOI MEZZI  CHE NON SONO  COMPATIBILE MAI  CON IL PENSIERO UMANO  , FACCIO UN ESEMPIO  NAMAN IL SIRO ANDO’  DA ELISEO PROFETA DI DIO  PER GUARIRE DALLA LEBBRA ED ELISEO GLI DISSE : VATTI A LAVARE PER 7 VOLTE NEL GIORDANO E GUARIRAI ,NAMAN  A QUESTE  PAROLE  VOLEVA DESISTERE  DALL’ANDARE  NEL GIORDANO SI ASPETTAVA  CHE  ELISEO PREGASSE  PER LUI  E LA SALUTE  GLI RITORNAVA , MA UN SERVO SUO,  GLI DISSE : PERCHE’ NON VUOI ANDARE A LAVARTI NEL GIORDANO ? NON TI  HA DATO  DI FARE UNA COSA DIFFICILE  MA UNA COSA SEMPLICE, COSI  NAMAN  ANDO’,  SI LAVO’ SETTE  VOLTE  E LA SUA PELLE RIDIVENNE COME QUELLA DI UN  BAMBINO, NOTATE ANCHE  CHE ELISEO  GLI  INDICO' DI LAVARSI 7 VOLTE E NON UNA  SOLA VOLTA ,POTEVA GUARIRE ANCHE  LAVANDOSI UNA SOLA VOLTA  SE DIO GLI CHIEDEVA  DI LAVARSI UNA SOLA VOLTA  MA DIO  GLI DISSE 7 VOLTE PERCHE’  VUOLE  VEDERE  LA NOSTRA OBBEDIENZA E LA FEDE  ANCHE  SE CI STA CHIEDENDO  DI FARE  COSE STRANE PER GUARIRE; IL MEZZO NON HA IMPORTANZA  PER  DIO MA  L’ADEMPIMENTO DEL SUO VOLERE  SI, E’ CONTA MOLTISSIMO; INOLTRE  NOI COME NAMAN VORREMMO CHE  DIO  FACESSE  A NOI QUELLO CHE NOI DESIDERIAMO E NON  QUELLO CHE LUI DESIDERA  DA NOI E QUESTO MODO  NOSTRO DI AGIRE  E’ DOVUTO  ALL’ABISSO  DI DISTANZA  CHE PASSA  TRA LA VOLONTA’ UMANA  E QUELLA DIVINA E DIO PER  RIAVVICINARE  LE DUE VOLONTA’ ,LA DIVINA   E LA UMANA USA QUESTI STRATAGEMMI  CHE MORTIFICANO LA  NOSTRA UMANA  VOLONTA’ E GLORIFICANO QUELLA DIVINA, INOLTRE  EVITA  CON QUESTI SISTEMI  CHE L’UOMO  POTESSE IDOLATRARE IL MEZZO  CHE DIO USA PER GUARIRE, SIA CHE SI TRATTI  DI ACQUA MIRACOLOSA  SIA CHE  SI TRATTI  DI UN UOMO SANTO, O DI UNA RELIQUIA  O UN OGGETTO SACRO, TUTTE QUESTE  COSE NON VANNO IDOLATRATE E ADORATE  SI DEVE  SEMPRE SOLO  ADORARE IL VOLERE  DIVINO CHE AGISCE  DIETRO QUESTI OGGETTI,  E' IL VOLERE DI DIO  CHE  GUARISCI TUTTI E AL MODO SUO CON MODI  SEMPRE NUOVI  PER FARCI NOTARE  CHE E’ LUI  CHE GUARISCE E NON L’ACQUA  O  ALTRI OGGETTI SACRI CHE SENZA IL VOLERE DI DIO SONO VUOTI  DI ESSENZA E DI CAPACITA’ DI GUARIRE.

I DISCEPOLI  DOMANDANO A GESU’ IL PERCHE’ USA PARLARE SEMPRE IN PARABOLE E GESU’ RISPONDE   LORO  : A VOI E DATO  DI CONOSCERE I MISTERI DI DIO VOI CHE RICEVETE QUESTI DONI  VI SARANNO ACCRESCIUTI  ,  INFATTI  POI I DISCEPOLI  QUESTI DONI  LI FARANNO FRUTTIFICARE E DIO DARA' LORO MOLTO ANCOR DI PIU’  DI PRIMA QUANDO ANCORA  ERANO  DEI LATTANTI NELLO SPIRITO,INVECE  A QUELLI CHE CREDONO DI AVERE DEI DONI DA DIO E SI ERGONO COME  GIUDICI  DELLE AZIONI SANTE DI GESU’ GLI SARA’ TOLTO ANCHE  QUELLO CHE PENSAVANO DI AVERE PERCHE’ GESU’ LI SMASCHERERA’ SEMPRE DI PIU’  FINO AD ARRIVARE  A RIMANERE DA SOLI  SENZA  CHE NESSUNO PIU’ LI SEGUA E LI ASCOLTI,INFATTI  PROPRIO  QUANDO I FARISEI E  GLI SCRIBI HANNO VISTO DOPO LA RISURREZIONE DI LAZZARO CHE  TUTTI  INIZIARONO A CREDERE IN GESU’ ANCHE  I GRECI E ALTRI POPOLI, DECISERO  DI UCCIDERLO PERCHE’ AVEVANO PAURA  CHE  TUTTO IL MONDO LO  SEGUISSE ;PERCIO GESU’  PARLAVA  E PARLA IN PARABOLE PERCHE QUELLI CHE  SONO SINCERI DIO GLI  DA  IL SIGNIFICATO ESATTO DELLE PARABOLE  MA QUELLI CHE  SONO CIECHI NELLO SPIRITO  CHE  CREDONO DI ESSERE I VERI GIUSTI  NON CAPIRANNO MAI  IL VANGELO DI GESU’  PERCHE’ DIO HA MESSO NELLE LORO ORECCHIE  E NEI  LORO OCCHI UN VELO INVISIBILE CHE NON FA  LORO VEDERE LE COSE  NELLA CHIAREZZA E NELLA VERITA’ E  NON  COMPREDERANNO  MAI IL VERO SIGNIFICATO DELLA SCRITTURA SACRA , IN MODO CHE  I GIUSTI POTRANNO CAPIRE  CHI SONO  I FALSI FRATELLI , I FALSI  DEVOTI, I FALSI MAESTRI,I FALSI SACERDOTI, I FALSI PROFETI  DALLA LORO IGNORANZA  E INCAPACITA’ DI  SCRUTARE  NEL MODO GIUSTO   LA SCIENZA DI DIO  ED IL SUO VOLERE. QUANTO A VOI CHE VEDETE  E CAPITE  LE MIE PAROLE  BEATI VOI  IN ETERNO  PERCHE’ MOLTI HANNO VOLUTO ASCOLTARE E CONOSCERE  CIO’ CHE VOI ASCOLTATE  E CAPITE MA NON  L’HANNO RICEVUTO QUESTO DONO.


DICE ANCORA  IL BUON GESU’ : ASCOLTATE ANCORA A COSA POTREMO PARAGONARE IL REGNO DI DIO  : E’ SIMILE AD UN UOMO  CHE  VA PER LA CAMPAGNA  E ‘ SEMINA  IL GRANO ,POI VIENE IL NEMICO E’ SEMINA  LA ZIZZANIA, PASSARONO I GIORNI E QUANDO IL GRANO E LA ZIZZANIA  USCIRONO E CREBBERO , I SERVI DEL PADRONE  VIDERO LA ZIZZANIA  E DISSERO :PADRONE  , NON HAI SEMINATO  SOLO IL GRANO  NEL TUO CAMPO  ?,COME  MAI E’ APPARSA  ANCHE LA ZIZZANIA? ;IL PADRONE RISPOSE: IL NEMICO HA FATTO QUESTO, E DISSERO I SERVI : VUOI CHE TOGLIAMO LA ZIZZANIA E LA BUTTIAMO VIA, NO RISPOSE IL PADRONE  LASCIATE PRIMA  CHE  MATURINO AMBEDUE PERCHE  C’E’ IL RISCHIO  CHE TOGLIENDO LA ZIZZANIA   SI SRADICHI ANCHE IL GRANO E POI  QUANDO SONO MATURI ENTRAMBI  LI RACCOGLIERETE   ED IL GRANO  LO METTERETE  NEL GRANAIO E LA ZIZZANIA  LA BRUCERETE ;IL GRANO  SONO I FIGLI DI DIO E LA ZIZZANIA  SONO I FIGLI DEL MALIGNO CHE  SI INSINUERANNO  SEMPRE NEL CAMPO DI DIO  CHE E’ LA SUA CHIESA, MAI  COME ADESSO IL CAMPO DI DIO E’STATO COSI’ PIENO DI ZIZZANIA E POCHISSIMO GRANO STA SUCCEDENDO L’OPPOSTO DI QUELLO CHE GESU’ AVEVA  RACCONTATO IN QUESTA PARABOLA , MA GESU’ APPENA  MATURERANNO I FRUTTI LA ZIZZANIA  LA SDRADICHERA’ TUTTA E FARA’  UN BELLISSSIMO  CAMPO DI GRANO   DOVE IL MALIGNO  RIUSCIRA’ POCO E NIENTE  A SEMINARE  LA SUA ZIZZANIA E COSI’ GESU’ RIBALTERA’ LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA CHIESA OPERANTE CHE OGGI  E DISASTROSA  COME  IL CAMPO DELLA POLITICA E DI ALTRI SETTORI  IMPORTANTI DELLA SOCIETA’,IL MALIGNO A CONQUISTATO   TUTTA LA TESTA  DELLA SOCIETA’ E GESU’  STA PREPARANDO LA RIBALTA E LA SCONFITTA  PIU’ GRANDE  CONTRO IL MALIGNO DOPO CHE AVRA’ PURIFICATO CON L’ACQUA ED IL FUOCO LA TERRA INTERA.; PREPARATEVI ALLA  TRIBOLAZIONE DONANDO LA VOSTRA VITA PER GLI ALTRI , ECCO CHE  IL SIGNORE  VIENE  A RISCATTARE LA TERRA, CHI RESISTERA’ AL SUO GIUDIZIO  E ALLA SUA IRA , SOLO CHI  IN LUI CONFIDA CON CUORE SINCERO E MANI PULITE DALLE OPERE MALVAGIE. VI SIETE INGRASSATI  CON IL SANGUE  DEI POVERI E DEI  MALATI NELLO SPIRITO E DEI DEBOLI  MA ORA PAGHERETE TUTTO  QUELLO CHE  AVETE PRESO A GLI ALTRI PER 4 VOLTE  IN PIU’  CON CASTIGHI ,MISERIE, PESTILENZE E GUERRE, CHI SCAPPERA’ DA UNO SCORPIONE  CADRA' IN UNA BUCA DI ASPIDI , CHI SI SALVERA’ DALLE ONDE  DEL MARE  LO INGHIOTTIRA’ UNA TROMBA D’ARIA, CHI RUBERA’ IL CIBO DEL PROSSIMO MORIRA’ CON CIBO AVVELENATO;CHI SI SALVA  DAL FUOCO D’ARMA  SALTERA’ SU UNA MINA E CHI DA UN BOMBARDAMENTO  FINIRA’ BRUCIATO DA UNA BOMBA ATOMICA. PER CIO’ PREGATE ,PREGATE ,PREGATE, PERCHE GRANDE  OFFESA  SI E’ ACCUMULATA  NELLA COPPA DELL’IRA DI DIO E I GIUSTI EREDITERANNO LA TERRA  E LA PACE  CHE STA PER VENIRE PER MEZZO DEL CUORE IMMACOLATO  DI MARIA E DI LUISA PICCARRETA LA SANTA DEL DIVINO VOLERE,CONSACRATEVI A I LORO CUORI E AL CUORE  INFINITAMENTE MISERICORDIOSO DI GESU’ SALVATORE  E SARETE SALVI DALL’IRA DEL PADRE ,METTEVI DENTRO LE PIAGHE ED IL CUORE  APERTO  SGORGANTE SANGUE ED ACQUA DI GESU’ E TROVERETE RIPARO E CONSOLAZIONE, E  REGNERETE  CON GESU’ E I SUOI SANTI  NEL TEMPO DI RINNOVAMENTO CHE STA PER VENIRE CHE NON CI SARA’ POSTO  PER I MALVAGI E PERVERSI NELLO SPIRITO; ALLORA DIVERRETE  QUEL CHICCO DI SENAPE PICCOLISSIMO CHE CRESCENDO  DIVERRA’ UN ALBERO MOLTO GRANDE ,IL PIU’ GRANDE DI TUTTI GLI ALTRI ALBERI CHE CI SONO STATI NEL TEMPO PASSATO E COME  VOI  NON CE NE SARANNO DI PIU’ GRANDI IN FUTURO SARETE  I VERI FIGLI DEL DIVINO VOLERE,FIGLI DI LUISA PICCARRETA CHE VI PARTORIRA’ DENTRO IL GREMBO DEL DIVINO VOLERE E VI CRESCERA' CON LE VERITA’ ETERNE  SUL DIVINO VOLERE CHE LEI HA RICEVUTO DA GESU’ E MARIA.



GESU’ PROPONE  UN'ALTRA PARABOLA  DEL REGNO DI DIO:E’ SIMILE AD UNA DONNA  CHE METTE UN PO DI LIEVITO NELLA FARINA E TUTTA  QUELLA  MASSA  FERMENTA ED E’ PRONTA  PER LA COTTURA  DEL PANE. QUESTA PARABOLA  NON E’ SIMILE  ALLE ALTRE  GLI SOMIGLIA  MA E’ DIFFERENTE  ED E’  MOLTO SIMILE A QUELLA  DEL SEME SEL SENAPE ; QUI GESU’  CI FA COMPRENDERE  COME UN SOLO SANTO O UNA SOLA SANTA, FIGURA DELLA DONNA CHE IMPASTA, POSSA DA SOLA   FARE FERMENTARE IN GESU’ LA  MASSA DEL POPOLO, DELL’AMORE DI  DIO ;IL POCO FERMENTO CHE LEI HA IN SE  CHE  E’ L’AMORE  DI DIO, PUO’ INCENDIARE  IL MONDO INTERO  COME UNA FIAMMELLA  CHE  PUO FAR BRUCIARE UN BOSCO; ;INFATTI GESU’: DISSE  SE SARETE UNITI  A ME  COME IL TRALCIO ALLA VITE  PORTERETE  MOLTO FRUTTO;ALLORA  CHE DOVREBBE DIRE  DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE  CHE SONO SEMPRE UNITI ALLA DIVINA VOLONTA’ IN TUTTI I LORO ATTI ,MENTRE TUTTI GLI ALTRI SANTI   HANNO SOLO SEGUITO LA DIVINA VOLONTA’ MA NON  L’HANNO POSSEDUTA  MAI; A LUISA PICCARRETA  GESU’ DICE  CHE  AI FIGLI DEL DIVINO VOLERE  NON PUO’ NEGARE PROPRIO NIENTE  SAREBBE  COME NEGARLO A SE STESSO ,QUINDI  CARISSIMI  FRATELLI  FATEVI SANTI DEL DIVINO VOLERE E  FERMENTERETE  NELL’AMORE DI DIO  TUTTE LE ANIME DA FARLE  DIVENIRE  PANE PREDILETTO DI DIO  E VI CHIAMERA’  AMATI FIGLI PREDILETTI DEL MIO VOLERE .

IL REGNO  DI DIO  E SOMIGLIANTE ANCHE  AD UN TESORO  CHE E’ NASCOSTO IN UN CAMPO CHE UN UOMO VIENE  A TROVARE : EGLI VENDE  TUTTO  E COMPRA  QUEL CAMPO ED E’ SOMIGLIANTE ANCHE  AD UN  NEGOZIANTE DI PERLE  FINE  CHE  TROVA  UNA  PERLA  DI GRANDE  VALORE,VENDE TUTTO  QUEL CHE POSSIEDE   E COMPRA QUELLA PERLA PREZIOSISSIMA .

 QUESTE  PARABOLE  SONO  MOLTO SEMPLICI DA CAPIRE ; GESU’  PARLA DEL REGNO DI DIO CHE  E’  IN MEZZO A NOI  COME  NASCOSTO A GLI OCCHI UMANI   MA NON  A GLI OCCHI SPIRITUALI  DI CHI   HA VENDUTO TUTTI  QUEI VALORI UMANI E TERRENI CHE AVEVA  NEL SUO CUORE   ,LASCIANDO  TUTTE  QUELLE  COSE TERRENE  CHE APPESANTIVO IL SUO SPIRITO  PER RIEMPIRLE  DEI TESORI INESTIMABILI DELL’AMORE  DI DIO E DEGLI ATTRIBUTI DI DIO; LA SECONDA  PARABOLA  E DIRETTA  PIU’ A QUELLI CHE  SONO GIA’ ENTRATI  NEL REGNO DI DIO  HANNO IN LORO  MOLTE  COSE PREZIOSE  DI DIO  MA NE TROVANO UN'ALTRA DI PIU’ GRAN  VALORE  E LASCIANO  GLI ALTRI DONI DI DIO  CHE POTEVANO  TRAFFICARE  NEL LORO CUORE  PER UN DONO  ASSAI PREZIOSO CHE E’ IL GRAN DONO DEL DIVINO VOLERE (CHE RACCHIUDE IN SE TUTTI I DONI DI DIO)CHE ADAMO ED EVA PERSERO  , MA CHE LO HANNO RICEVUTO GESU’ ,MARIA , LUISA E  TUTTI QUELLI CHE LEGGERANNO LE VERITA’ ETERNE  SUL DIVINO VOLERE DI LUISA PICCARRETA  E QUELLE CHE HO SCRITTO IO SULLA DIVINA VOLONTA’(SUI PASSI  DI LUISA PICCARRETA) .


IL REGNO DI DIO  E’ SOMIGLIANTE  ANCORA AD UNA RETE CHE VIENE  GETTATA IN MARE E  RACCOGLIE IN SE  TANTI PESCI CHE VERRANNO  SELEZIONATI ,QUELLI BUONI ANDRANNO DENTRO IL CESTO E I CATTIVI  INVECE RIBUTTATI IN MARE .IN  QUEST’ALTRA  PARABOLA , GESU’  CI VUOLE INDICARE LA PAZIENZA  CHE  BISOGNA  AVERE  NEL SALVARE LE ANIME CHE VENGONO  PESCATI  QUANDO LA RETE  E’  PIENA  NON SOLO DI ANIME  BUONE  MA  ANCHE DI ANIME CATTIVE CHE  SEMPRE SI INSINUERANNO  NELLA VITA SPIRITUALE  DEI  BUONI  PER CERCARE DI CORROMPERLE COME DICE SAN PAOLO : SE SATANA SI VESTE DA ANGELO DELLA LUCE  ANCHE  I SUOI FIGLI  SI SFACCIANO  DA  FRATELLI MIMETIZZANDOSI  TRA I FIGLI DI DIO NELLA CHIESA,E NEI PUNTI PIU’ NEVRALGICI DELLA SOCIETA’, QUINDI  OCCHI APERTI  E MAI FIDARSI DEL TUTTO , STARE  SEMPRE IN GUARDIA  A SCRUTARE I CUORI;  QUANDO SEI ARRIVATO AD ESSERE UN PESCATORE DI CRISTO NELLA BARCA  DELLA CHIESA NON  TI STANCARE MAI  SE NON VEDI ARRIVARE NEMMENO  UN ANIMA  NELLA RETE  DELLA PREDICAZIONE , ALLA FINE PESCHERAI TUTTI I PESCI PROBABILMENTE  NEI TUOI  ULTIMI  GIORNI DI VITA ,COME  FU  PER IL SIGNORE  CHE SULLA CROCE  CONVERTI  MOLTI E DOPO LA SUA MORTE  NACQUE  LA PRIMA COMUNITA’ CRISTIANA FATTA  DI  CIRCA  5000 PERSONE  NEI PRIMI MESI  DOPO LA PENTECOSTE ;PER AVERE  DI SICURO I RISULTATI SPERATI  DEVONO SUCCEDERTI  LE STESSE  COSE CHE SUCCESSERO A  CRISTO: LUNGA VITA  NASCOSTA  IN MEZZO AD UNA VITA  SEMPLICE ,POVERA, SOFFERENTE FATTA  DI SEMPLICI ATTI  MA PIENI D’AMORE  E DI FIDUCIA PER DIO, ABBANDONO TOTALE  AL SUO VOLERE CHE TI ISOLERA’ DA TUTTO E DA TUTTI PER MOLTI ANNI  METTENDOTI QUASI  NEL NASCONDIMENTO PIU’ TOTALE; DOPO QUESTA  FASE , DIO  TI MANDERA'  IN MEZZO AI LUPI , A SPARGERE IL  SEME DELLA PAROLA  SALVIFICA , FACENDOTI  ANCHE OPERARE  PRODIGI E SEGNI, MOLTI VI POTRA' SEMBRARE  CHE SI CONVERTANO   MA SARA’  ANCORA TROPPO DEBOLE LA LORO FEDE  E POCHI PESCI   TI SEGUIRANNO , COME I  12 APOSTOLI , I  72 DISCEPOLI  E LE PIE DONNE CHE SEGUIRONO GESU’; DOPO  DOVRAI TESTIMONIARE IL TUO AMORE INCROLLABILE A DIO  CON DURISSIME PROVE  CHE POSSONO TERMINARE ANCHE  CON IL  MARTIRIO E LA MORTE, ALLORA SI  QUANDO  IL SEME E' MORTO E SEPOLTO , USCIRA’ DA  QUESTO  SEME UN ALBERO ENORME CHE FARA’ OMBRA E RIPARO  A TUTTE LE BESTIE  SELVATICHE ED A GLI UCCELLI DI OGNI SPECIE, QUEST’ALBERO  SONO LE COMUNITA’ , GLI ORDINI RELIGIOSI , I DEVOTI  CHE SI FORMERANNO  DOPO LA MORTE  DI UN SANTO O DOPO  UNA GRANDE TRIBOLAZIONE CHE TUTTA  LA CHIESA  SPECIALMENTE  I SANTI  SUBIRANNO CON PERSECUZIONI , DEPORTAZIONI E MARTIRI E LA STORIA  DEI MACCABBEI CI INSEGNA  A QUESTO RIGUARDO MOLTO; DOPO  I CASTIGHI TREMENDI , DIO  SI COMMUOVE  SEMPRE  A PIETA’ DEL SUO POPOLO E LO SOLLEVA  DA TUTTE LE SUE ANGOSCE ANCHE PERCHE  GLI UOMINI  SI RICORDANO   DEL LORO DIO SEMPRE  NEL MOMENTO PIU’ ESTREMO DEL BISOGNO  , COME  STA  SUCCEDENDO ADESSO  IN TUTTO IL MONDO;MA  QUESTO  E’ SOLO L’INIZIO  DEI  DOLORI; VERRANNO GUERRE, PERSECUZIONI ALLA CHIESA   ANCHE DALLA STESSA  CHIESA FALSA CHE SI E’ INSINUATA NEL CUORE DEL VATICANO, PESTILENZE  , FAME, OMICIDI ANCHE  NELLE FAMIGLIE E TRA I CRISTIANI , I FALSI USCIRANNO ALLO SCOPERTO  METTENDO  A MORTE  I SINCERI DI CUORE, I NEMICI POSSONO ESSERE ANCHE IN  MEZZO A VOI : NEI VOSTRI GRUPPI DI PREGHIERA, NELLE VOSTRE COMUNITA’, NELLA VOSTRA FAMIGLIA MA LA VOSTRA  PERSEVERANZA  E TESTIMONIANZA PORTERA’  UN INFINITA’  DI FRUTTI  BUONI  E LA PACE  DOPO SCORRERA’  COME UN  FIUME IMPETUOSO  CHE NESSUNO PUO’ SFUGGIRE NEMMENO LO VOLESSE ,DIO ATTUERA’ IL SUO PIANO DI SALVEZZA PER MEZZO DEL VOSTRO SANGUE E DELLA VOSTRA TESTIMONIANZA .




COSI E’ DI UNO SCRIBA  DIVENUTO DISCEPOLO DEL REGNO DI DIO CHE  TIRA FUORI DAL SUO TESORO COSE NUOVE E VECCHIE . QUESTA  FRASE  COLPISCE  MOLTO QUEI FALSI  TEOLOGI  CHE  VOGLIONO METTERE DA PARTE L’ANTICO TESTAMENTO E  TUTTI  QUEI CASTIGHI TREMENDI  CHE DIO  MANDO’  AL POPOLO D’ISRAELE  PER LA SUA INFEDELTA’, ED  A QUEI CRISTIANI NON  CATTOLICI  CHE HANNO MESSO DA PARTE  MOLTE COSE  CHE DIO FECE  NEL PASSATO CON MOSE',  QUANDO GLI COMANDO’  DI FARE L’ARCA DELL’ALLEANZA CON 2 ANGELI UNO DIRIMPETTO ALL’ALTRO E VENIVA  TRASPORTATA  CON  2 TRAVERSE  DI LEGNO    COME  FACCIAMO OGGI  CON SAN CALOGERO , SANTA LUCIA E MOLTI ALTRI SANTI  E QUESTO CONFERMA  COME   IL PORTARE UNA  STATUA  DI UN SANTO  GIA’  ERA CONSENTITO  FIN DAL TEMPO DI MOSE’  PERCHE  MOSE'  PORTAVA INSIEME  ALL’ARCA  ANCHE   2 STATUE  DI CHERUBINI E IL  TEMPIO DI SALOMONE ERA PIENO DI  CHERUBINI E 2 STATUE STAVANO  A DESTRA E ALLA SINISTRA  DELL’ALTARE  DEL SANTO  SANTORUM  CHE  ERA L’EQUIVALENTE  DEL TABERNACOLO E DELL’ALTARE  MAGGIORE DELLE NOSTRE  CHIESE CATTOLICHE E IN QUEL TEMPIO GESU’  VI ANDAVA  A PREGARE ED A EVANGELIZZARE E NON HA MAI DETTO  TOGLIETE QUESTI IDOLI DAL TEMPIO PERCHE  LE STATUE  DI ANGELI  O DI SANTI  NON SONO IDOLI; GLI IDOLI SONO  QUELLE STATUE O QUELLE ENTITA’  CHE  SONO CONSIDERATE DIVINITA’ NON  APPARTENENTI A DIO  E  ALLA NOSTRA  RELIGIONE CRISTIANA O EBRAICA COSE  CHE NON ESISTONO E  SE ESISTONO  SONO OPERE DEI DEMONI E DEGLI  UOMINI  E CHE MAI  HANNO  POTUTO  AIUTARE  QUALCUNO; UNA  STATUA  DI UN  SANTO  O DI UN ANGELO E’ UNA COSA  MOLTO BUONA , PERCHE’ GLI ANGELI E I SANTI SI SENTONO ONORATI DAI LORO DEVOTI  E CONTRACCAMBIANO  CON LE LORO INTERCESSIONI E BENEDIZIONI IL RISPETTO E L’AMORE  CHE HANNO MOSTRATO I FEDELI A LORO DEVOTI; TUTTO CIO  CHE  E’ USCITO DA DIO  RITORNA  A DIO, TUTTO CIO’ CHE  E’ USCITO  DA SATANA  E DALL’UOMO  RITORNA  A SATANA  E ALL’UOMO  E MAI A DIO, TUTTE LE COSE PERCIO’  CHE NON APPARTENGONO A DIO  SONO CONSIDERATE IMMONDE E SPAZZATURA DA DIO  E L’UOMO  SANTO  SI DEVE  ASTENERSI  DA TUTTO CIO’ CHE NON PORTA A DIO  ;QUESTI, SI ,SONO I VERI  IDOLI.


 QUANDO  GESU’ ARRIVO’  A NAZARET LA GENTE  DEL SUO PAESE  SI MERAVIGLIAVA  DELLA SUA SAPIENZA   E SI CHIEDEVANO : NON E’  GESU’ FIGLIO DI GIUSEPPE IL FALEGNAME CHE VIVEVA IN MEZZO A NOI?   DA DOVE  DUNQUE  GLI VIENE  QUESTA  SAPIENZA   E QUESTI  MIRACOLI ? E GESU’  POVERETTO  VEDENDOSI  NON CREDUTO  DISSE :UN PROFETA  NON E’  CHE RIGETTATO  CHE NELLA SUA PATRIA  E TRA I SUOI E NON FECE  NESSUN  MIRACOLO PER VIA DELLA  LORO MANCANZA DI FEDE. CHI TI  CONOSCE   DOPO AVERTI  VISTO OPERARE COME UN UOMO NORMALE  IN MEZZO A LORO  E TUTTO D’UN TRATTO CAMBIARE E TRASFORMARE  DA UN UOMO NORMALISSIMO E SEMPLICISSIMO AD UN UOMO  DI DIO  CHE OPERA  MIRACOLI  STREPITOSI GLI VIENE  DIFFICILE  CREDERE ,PERCHE’ PENSA : SE ERA UN SANTO PERCHE’ NON OPERAVA  FIN DA SEMPRE  QUESTI MIRACOLI ,PERCHE’ ORA  LI OPERA E PRIMA  NO , ED  ANCHE PER INVIDIA  TENDONO  A PENSARE  CHE FORSE GESU’ ERA SOLO  QUELL’UOMO  DI SEMPRE  POVERO , SEMPLICE  E PRIVO  DI OPERE STRAORDINARIE ,LA DEBOLEZZA  DELL’UOMO PECCATORE  NON LO FA RAGIONARE SULL’ATTUALITA’ DEGLI EVENTI   PERCHE’ SONO COSE NUOVE  E LE COSE NUOVE SONO SEMPRE PIU’ DIFFICILE  DA CAPIRE E DA CREDERE PERCHE’ HANNO BISOGNO DI TEMPO  PER ESSERE CAPITE  ED ALLORA PENSANO  ALLE COSE PASSATE DI GESU’ CHE ERA UN FALEGNAME FIGLIO DI UN FALEGNAME  E DI UNA DONNA  SEMPLICISSIMA  COME  MARIA  E  CONCLUDONO NEI LORO CUORI IN SUBBUGLIO PER VIA  DELLE STREPITOSE NOVITA’ CHE  MANIFESTAVA GESU’ CHE ERA SOLO  UN POVERO  UOMO  INSIGNIFICANTE  MA GLI EVENTI   E LA FAMA  DI GESU’ LI FACEVA MERAVIGLIARE MA NON CONVERTIRE  RIMASERO  CON I LORO DUBBI E PECCATI, INVECE  DI GUARDARE  CON GLI OCCHI DI DIO LE OPERE DEL CRISTO LI GUARDARONO CON GLI OCCHI UMANI CHE CREDONO SOLO  ALLE COSE DEL MONDO E NON  A QUELLE DELLO SPIRITO , CHE NE SARA’ ALLORA  CON QUESTA GENTE DI OGGI  CHE E’ IMMERSA TOTALMENTE  NEL MONDO, E DELLA SCIENZA UMANA  NE HANNO FATTO IL LORO MAGGIORE IDOLO? LA PAGLIA SECCA  PRENDE SUBITO FUOCO  E L’ERBA  VERDE  E RIGOGLIOSA  PROSPERA  E NON BRUCIA  ;COSI’  SARA’ DI QUESTA GENERAZIONE INCREDULA E PERVERSA SECCA  DI SPIRITUALITA'  FIN NELLE MIDOLLA.



ISPIRAZIONE  PROFETICA:

IL SIGNORE  MI HA CHIAMATO DAL GREMBO  DI MIA  MADRE PER RISCATTARE  IL SUO POPOLO, IN  MEZZO  AD UN  DESERTO  MI HA TRATTO IN  SALVO E MI HA RESO  DURO DAVANTI AL NEMICO, NON  MI SONO  SOTTRATTO ALLA PROVA DEL CROGIOLO , DAVANTI  A LUI  SONO UNA  PERLA   DI INESTIMABILE  VALORE, MI HA  PESATO  E  PESAI  PIU’ DI MOLTI POPOLI E MI DIEDE UN  NOME  NUOVO: PADRE  DI TUTTI I  POPOLI  E DI TUTTE  LE GENERAZIONI, NUOVO  ISRAELE; NELLE MIE  LABBRA SI EFFONDE LA GRAZIA, LA VERITA’ STA  SUL MIO  CAPO, LA FEDELTA’ NELLE  MIE OPERE, IL LUPO  ABITERA’  CON  L’AGNELLO ED UN BAMBINO  LI PASCOLERA’, FINO  A QUANDO  NON SI SPENGA  LA LUNA  ED IL SOLE NON SI OSCURERA’. IL MIO REGNO  SARA’ FINO  AL  DI LA DEGLI ORIZZONTI AZZURRI, ALLORA  AVRO’ LA PACE DOPO CHE IL MIO COMPITO SI SARA’ CONSUMATO ED  ANCHE IL MIO CORPO NON  CONOSCERA’ LA CORRUZIONE PERCHE’ IL MIO DIO  AVRA’  DI ME PIETA’ E MI SOLLEVERA’  DA TERRA COME  SUA  GLORIA. INNANZI  A ME I POPOLI SI INCHINERANNO E  AVRANNO DI ME  TIMORE PERCHE’ IL MIO  DIO STA  ALLA  MIA DESTRA E NON POSSO  VACILLARE, LA SUA POTENZA MI PREVIENE  E MI SOSTIENE E MI  CINGE  DI  GLORIA. IL  SIGNORE MI HA DETTO :TU SEI   COME UN VESSILLO DI VITTORIA  DAVANTI  AL MIO POPOLO,IN TE  RISIEDE IL MIO SPIRITO, TI HO CREATO  PER  GUIDARE  IL MIO POPOLO E RISTABILIRE  LE TRIBU’  D’ISRAELE, TI HO SCELTO FIN  DALLA  CREAZIONE  DEL MONDO PERCHE’  TU FOSSI  LUCE  DELLE  NAZIONI, ALLA TUA OMBRA  LE  GENTI  CAMMINERANNO PORTANDO  A TE I LORO  DONI, VERRANNO  DA SABA  E  KEDAR SU STUOLI DI CAMMELLI PER  RICONDURRE A TE  I DISPERSI D’ISRAELE ,DA OGNI  STRADA  LI RICONDURRANNO,  DA OGNI   CONFINE  DELLA TERRA ED INVADERANNNO IL LUOGO SANTO  DOVE IO  TI PORRO’, COME I RAGGI DEL SOLE TU LI ILLUMINERAI  ED IN TE I POPOLI  SPERERANNO;IL TUO  CUORE  GIOIRA’ E LA PACE  ABBONDERA’; ANCHE LA TERRA  DARA’ ABBONDANTI  FRUTTI DELIZIOSI ED IL POPOLO CRESCERA’ NELL’ABBONDANZA DELLA MIA GRAZIA, ALLORA IO  HO DETTO : IL MIO DIRITTO  E’ PRESSO IL MIO DIO IN  LUI  SOLO  VOGLIO SPERARE E CONFIDARE, PERCHE’ L’UOMO NON  CONOSCE LE TUE  VIE ED IL TUO  AMORE  PER LORO  E ‘ COME FANGO DELLA TERRA ,  MA IO TI HO  CONOSCIUTO ED IL TUO  AMORE MI HA RICOLMATO ED E’ STATO  LA MIA CONSOLAZIONE, MI GIRAVO  A DESTRA  ED  A SINISTRA MA NESSUNO MI RISPONDEVA CON IL TUO  AMORE, ERANO PIETRE  GELIDE I LORO  CUORI, MACIGNI PESANTI  E LANCINANTI DEPONEVANO  NEL MIO    CUORE ED IO GRIDAVO  COME UNA  VOCE  NEL DESERTO  MA A ME  RITORNAVA  SOLO IL MIO ECO, NESSUNO VENIVA, MA NON  MI SONO ARRESO , COME  UNA FRECCIA  APPUNTITA   MI HAI RESO E  MI HAI  POSTO NELLA TUA  FARETRA PER SCAGLIARMI  SOPRA I POPOLI  RIBELLI  SENZA DIO ; IO  DICEVO  AVANZANDO IN MEZZO AI  DOLORI  QUALCOSA  CERTO SUCCEDERA’ PERCHE  DIO  E’  MIO  AIUTO  E  MIO  SOCCORSO, SE NESSUNO  VUOLE  AMARE  IL MIO DIO LO AMERO’  DI CERTO  IO PER TUTTI  LORO,  SE NESSUNO  VUOLE  LE  SUE  GRAZIE LI PRENDERO’  TUTTI  IO,  FARO’  DA MOLTITUDINI  DAVANTI  AL MIO REDENTORE E DALLE MIE  VISCERE  GLI DARO’ DEI VERI FIGLI DEL DIVINO VOLERE, UNA  STIRPE  REGALE  SANTISSIMA E SENZA  MACCHIA E SENZA  UMANO VOLERE PREPARATA   FIN  DALLE ORIGINI  DEL MONDO ,LI CHIAMERANNO I PRESCELTI, IL SOCCORSO DI DIO, DIADEMI  DELLA NUOVA  GERUSALEMME, RAGGI  DEL SOLE  DIVINO ED INVADERANNO   LA TERRA  E  GOVERNERANNO  LE NAZIONI PER MILLE  E PIU’  ANNI;  ECCO LA MIA RICOMPENSA, IL MIO  DIRITTO  CHE  HO SEMPRE  SPERATO E CREDUTO, I FIGLI DEL DIVINO VOLERE  SARANNO  LA MIA  GLORIA  E LA  GLORIA  DI TUTTA LA TERRA  E DEL CIELO;  PACE A ISRAELE.




                                                   15   CAPITOLO




I FARISEI E GLI SCRIBI DI  GERUSALEMME  DOMANDANO  A GESU’  :PERCHE’  I TUOI DISCEPOLI  TRASGREDISCONO  LE  TRADIZIONI  DEI NOSTRI  ANTENATI, IN  EFFETTI  I  DISCEPOLI  NON SI  LAVARONO  LE  MANI PRIMA  DI  MANGIARE   E GESU’   MOSTRO'  A QUESTI  IPOCRITI  LA GIUSTIZIA, DICENDO :  E PERCHE’  VOI  TRASGREDITE  LE LEGGI DI DIO   CON LE  VOSTRI  TRADIZIONI  ? INFATTI  STA  SCRITTO : ONORA  TUO  PADRE  E TUA  MADRE,  E VOI  DITE : CHIUNQUE  DIA UN    OFFERTA  PER IL  TEMPIO   NON  E’ TENUTO   AD ONORARE  I GENITORI  PERCHE’ L'OFFERTA PER IL TEMPIO  SECONDO LORO  ERA PIU’  IMPORTANTE  DELLA  LEGGE  D’AMORE  VERSO I PROPRI  GENITORI  CHE  DIO  AVEVA ISTITUITO   PER  INQUADRARE    NELLA  LEGGE  DELL’AMORE  L’UOMO , MA I FARISEI  IPOCRITI  STAVANO DISTRUGGENDO  LA PAROLA  DI DIO  INTRODUCENDO  LEGGI UMANI  FATTE  DA LORO  PER SOSTITUIRE  ABILMENTE  QUELLE  DI DIO CHE  SONO  VIA,  VERITA’  E VITA, MENTRE  QUELLE  UMANE  SONO  MORTE DELL’ANIMA, COME  ADESSO  FANNO  UGUALMENTE  I SACERDOTI  E  SPECIALMENTE I TEOLOGI  DELLA CHIESA  CATTOLICA   E DI  ALTRI  CRISTIANI  CHE  A POCO  A POCO   STANNO SOSTINUENDO  IL  VERO  SIGNIFICATO  DELLA BIBBIA  CON UN  ALTRO  TUTTO UMANO E SATANICO . DICONO  IL  DILUVIO  NON  E’ ESISTITO,  NE  SODOMA  E GOMORRA   ,DIO  NON  CASTIGA  ,  GIONA  NON  STAVA  IN REALTA’  NELLA  PANCIA  DEL PESCE ,L’APOCALISSE  NON  E’  UN  LIBRO   CHE  CI PARLA  DEL FUTURI CASTIGHI  DIVINI  MA  E’  SIMBOLICO  E CI  VUOL  DIRE  TUTT’ALTRA  COSA  , CIO’   CHE  DICE  IL SACERDOTE  LO DICE DIO  E PERCIO’  SE UN SACERDOTE  DICESSE  FALSITA’   CONTRO IL VANGELO  E CONTRO  IL CATECHISMO  DELLA CHIESA   E’ DIO  CHE  PARLA   E TUTTO  QUELLO  CHE IL SACERDOTE  DICE, SI DEVE  RISPONDERE  SEMPRE: AMEN ; COME LE PECORE  CHE  CONOSCONO  SOLO IL BELATO; AMEN,  SE IL SACERDOTE  DICE  SATANA  NON ESISTE,   AMEN  SE IL SACERDOTE  DICE  L’INFERNO  NON ESISTE,  AMEN  SE IL SACERDOTE  DICE  NON ESISTE IL PURGATORIO  , AMEN  SE IL SACERDOTE DICE  IO ALLA MADONNA  CHE  APPARE  A MEDJUGORJE  NON CI CREDO,, INSOMMA IL SACERDOTE  DI OGGI  VUOLE  PRENDERE  PROPRIO  IL POSTO  DI DIO  COME  FECE LUCIFERO  MA SAPPIAMO FRATELLI  E SORELLE  COSA GLI SUCCESSE  A QUESTO ANGELO SQUILIBRATO  ,DIO CREO’  L’INFERNO  PER LUI  ED   I  SUOI ANGELI; ALLORA  LI  ANDRA’ IL SACERDOTE  COSIDETTO MODERNO CON  I  SUOI  AMEN DIABOLICI .  NON FATEVI INGANNARE  ,NON SIATE  COME LE GALLINE  STUPIDE ;IL SACERDOTE  E’ UN UOMO  COME  NOI  E UN UOMO  COME  QUEI POLITICI  CHE VI INGANNAVANO E VI INGANNANO  DA MOLTI DECENNI  DICENDO :  VI  DAREMO   QUESTO E VI DAREMO QUELL’ALTRO : VI HANNO DATO  LA CRISI  SPIRITUALE  ,I MAL  COSTUMI, LE IMMORALITA’  E PERVERSIONI  CON I FESTINI    FATTI A VOSTRE SPESE, LE TASSE  CHE VI UCCIDONO E PORTANO MOLTE PERSONE  A SUICIDARSI   E ANCORA  SPERATE  CHE I SACERDOTI  MODERNI   CHE NON AMANO DIO  E LA SPIRITUALITA’ MA IL MONDO CORROTTO  COME  LORO  E CHE SONO PIENI  DI LIBIDINI   POSSANO  SALVARVI  PERCHE   SONO  SACERDOTI ?. IN VERITA’  QUESTI  PASTORI   FALSI  SONO  IL CASTIGO  GIUSTO   CHE VI SIETE  MERITATI  PER  SEGUIRE CHI  VI FISCHIAVA  ALL’ORECCHIO   CHE  DIO PERDONA  SEMPRE  E NON  CASTIGA  MAI  , TUTTE  QUESTE  COSE  NON  CI STANNO SCRITTE  NELLA BIBBIA  MA  ANDATE  A LEGGERVI  LA BENEDIZIONE  E LA MALEDIZIONE  CHE  DIO  ANNUNCIA  AL POPOLO D’ISRAELE, DIO  DICE: SARETE  BENEDETTI  SE  FARETE  LA MIA  VOLONTA’ CON OGNI  BENEDIZIONE  IN  CIELO ED IN  TERRA  MA  SARETE  MALEDETTI  DA ME  SE NON FARETE LA MIA VOLONTA’   E FARETE LA VOSTRA E QUELLA  DEL MALIGNO,  E LA  MALEDIZIONE  DI DIO  SARA’ TREMENDA  E INESORABILE   CONTRO TUTTI  QUELLI  CHE SI OSTINANO  A PECCARRE , A MALTRATTARE  L’OPERAIO ,AD ABBANDONARE  IL DIRITTO  DEL POVERO , DEI  SENZA TETTO , DEGLI EMARGINATI , DELLE VEDOVE E DEGLI ORFANI;L’AMORE AL PROSSIMO  CI DICE  A CHIARE  NOTE  CHE AMIAMO DIO;  CHI DICE  DI AMARE DIO  E NON AIUTA  IL PROSSIMO  IN DIFFICOLTA’  E’ UN MENTITORE;   FALSO  PROFETA SE PARLA  SEMPRE DI DIO MA NON OPERA IL BENE. GLI EVANGELISTI  VANNO A PREDICARE  MA MAI  VANNO AD AIUTARE  LE PERSONE  BISOGNOSE   SE NON POCHISSIME  PERSONE ; CORRONO COME  MATTI  PER FARE  SEGUACI  DELLE LORO  FALSE  DOTTRINE  CONTRO  LA CHIESA  CATTOLICA E CONTRO  LE VERITA’  SACRE  IMPUGNATE  DALLA CHIESA ILLUMINATA  DAI  SANTI  PASSATI  CHE  CON LE LORO  OPERE, CON LA LORO SAPIENZA  E CON I LORO MIRACOLI  DI OGNI  GENERE  COMPRESE LE RISURREZIONI  DEI MORTI COME  FECE  SAN  NICOLA  DA BARI  CHE RISUSCITO’  6 MORTI   ALCUNI COMPLETAMENTE  SVENATI , COME  FECE  SAN NICOLA  DA TOLENTINO  CHE RISUSCITO'  107 MORTI (SACERDOE CATTOLICO), COME  FECE  SAN FILIPPO NERI   CHE RISUSCITO  3  O 6 MORTI  E FECE  TANTI MIRACOLI DA STRABILIARE  TUTTI  E CHE DIRE  DI SAN BENEDETTO  CHE  DI MIRACOLI  NE FECE  TANTISSIMI   E DI PADRE PIO?  HANNO SCRITTO  LA  STORIA DELLA  NOSTRA FEDE   ED HANNO  COSTRUITO  I BASAMENTI  DELLA CHIESA CATTOLICA E  DEI SUOI INSEGNAMENTI  CHE  TROVERETE  NEL  CATECHISMO  DELLA CHIESA CATTOLICA(IL MAGISTERO  DELLA  CHIESA) . VOLETE  PASTORI  VERI  CHE  VI GUIDANO ALLA VERITA’ ED ALLA CONOSCENZA  DI DIO,  LEGGETEVI   QUELLO  CHE INSEGNANO  I  GRANDI  SANTI  COME  SAN FRANCESCO D’ASSISI  , COME SAN BASILIO,  SAN FRANCESCO  DE SALES, SAN LUIGI  MARIA  DE MONFORT,  SAN BERNARDO  DI CHIARAVALLE,  SAN BENEDETTO  DA NORCIA, SANTA  CATERINA  DA SIENA, SAN DOMENICO E TANTI  ALTRI  E VI ACCORGERETE  CHE LEGGENDO   LE LORO  STORIE  E I LORO MIRACOLI   VI ACCENDERETE  D’AMORE  PER DIO  E PER TUTTI  I VOSTRI  FRATELLI,  PER I VOSTRI  NEMICI, SE STATE  AD ASCOLTARE  QUESTI FALSI  IMPOSTORI  SACERDOTI  CHE  SI SONO ASSISI  SULLA CATTEDRA  DI PIETRO  SENTIRETE  LA MORTE   NEI VOSTRI CUORI  ,’LODIO SATANICO  CHE VI DIVORERA’  LENTAMENTE; OGGI   SATANA  A CORROTTO  LA CHIESA  FIN  NELLE  MIDOLLA  E MOLTI SACERDOTI  SONO  STATI SCELTI  DA SATANA  E LA CHIESA  INDEBOLITA  NELLO SPIRITO  NON HA  SAPUTO  CONTRASTARE  QUESTA  GRANDE  CATASTROFE  SPIRITUALE DENTRO  DI SE  ED I SACRILEGI  DI QUESTI  SACERDOTI E RELIGIOSI  ODIERNI   STA  SCATENANDO  LA GRANDE  IRA  DI DIO CONTRO  L’UOMO  E TUTTI  I FALSI IDOLI  DI  CUI  SI E’  CIRCONDATO, ORA  STANNO  VENENDO  A GALLA LE  PEDOFILIE E OMOSESSUALITA’  DEI SACERDOTI E RELIGIOSI  ,LE CORRUZIONI ECCESSIVE  DEI POLITICI, L’AVIDITA’   E CORRUZIONE  DELLE BANCHE CHE  INVESTONO I VOSTRI  DENARI  IN  MALI AFFARI  GUIDATE  DA SATANA  PER BRUCIARE TUTTI I VOSTRI  RISPARMI; DOPO  VEDRETE  USCIRE   ALLO SCOPERTO  LA VERA IDENTITA’ DI QUESTA  CHIESA  MARCIA  FIN  NELLE SUE  FONDAMENTA  E NELLE SUE  ALTE  CARICHE  CHE VERRANNO SCOPERTI  COME  I POLITICI  IN  IMBROGLI  DI OGNI  GENERE  ED IN CORRUZIONI  E MAL COSTUMI   BASTA  VEDERE  QUELLO CHE DICONO  I TRANSESSUALI  DI ROMA  :I LORO MAGGIORI CLIENTI SONO  I  PRELATI   E VESCOVI   DI ROMA.  ROMA ,  CITTA’  DEI  SANTI  E’ DIVENUTA  UNA  TANA E RIFUGIO DI DEMONI  DA LI  PARTIRA’  LA DISTRUZIONE  PROPRIO  DAL CENTRO  DEL MALE CHE  DOVEVA  ESSERE  IL CENTRO  DI DIO  E DELLA SANTITA’ SPIRITUALE,ECCO  IL SIGNIFICATO   DELLE SANTE  PAROLE  DEL CRISTO  :QUESTO POPOLO  MI ONORA  CON LE LABBRA  MA IL  LORO  CUORE  E LONTANO DA ME, VANO   E’ IL  CULTO  CHE MI PRESTANO E I LORO INSEGNAMENTI  SONO PRECETTI UMANI ; STA  PARLANDO  ANCHE  A VOI   RELIGIOSI  E SACERDOTI  DI OGGI NON  FINGETE  DI ESSERNE  ESENTI  DA QUESTI  AMMONIMENTI  SAPPIATE  ESSERE  SINCERI  CON  VOI  E CON  DIO E DIO VI SALVERA’ E VI  FARA’  VERI  SACERDOTI  DELLA SANTITA’  DIVINA; SEGUITE  LE ORME  DI LUISA PICCARRETA   E DI PADRE ANNIBALE MARIA  DI FRANCIA  CHE HANNO SPESO  TUTTA  LA LORO VITA  PER FAR CONOSCERE GLI INSEGNAMENTI  SULLA DIVINA VOLONTA’  CHE GESU’ E MARIA  DETTARONO  A LUISA E CHE  FARANNO  TANTISSIMO BENE ALLE ANIME; PERCHE  SE DIO  PARLA  DI AMORE  NELLA SUA  PAROLA   VI METTE IL SUO   AMORE  E SE PARLA  DI DIVINA VOLONTA’  NELLA SUA PAROLA  HA MESSO  IL GRANDISSIMO  DONO DELLA DIVINA  VOLONTA’   CHE ADAMO  ED EVA   PERDETTERO NELL’EDEN  MA  CHE  MARIA E LUISA RICEVETTERO  E DOPO DI  LORO   TUTTI QUELLI CHE LEGGERANNO  I  40 VOLUMI CIRCA DI LUISA  E QUELLI CHE DIO  HA FATTO SCRIVERE A ME SULLA DIVINA VOLONTA’, AMEN ,PERCHE  QUESTA  PAROLA  E’ USCITA  DA DIO E NON  DA UOMO   O SACERDOTI  DELLA CARNE ; DIO  VUOLE  SACERDOTI SPIRITUALI  NON CARNALI; SAPPIATELO  CHE DIO VI  VOMITERA’  FUORI  DALLA SUA CHIESA PER  SEMPRE  E DI VOI  COME DI QUESTI POLITICI  NON  SI RICORDERA’  PIU’ NIENTE PERCHE’ POLVERE  SIETE  E BEN PRESTO  POLVERE  RITORNERETE;  A VOI  CHE VI SIETE  PENTITI,  DIO  VI DARA’ LA POSSIBILITA’  DI INTRAPRENDERE  LA  STRADA  DI SANTITA’  E  SE SARETE PERSEVERANTI  VI DARA’  IL  GRANDE  DONO DEL SUO VOLERE CHE  ADAMO  E TUTTI  GLI UOMINI  HANNO PERSO  MA  CHE I FIGLI DEL DIVINO VOLERE  RICONQUISTERANNO  GRAZIE  A GLI SCRITTI  DI LUISA PICCARRETA.VIENI  DIVINA  VOLONTA’  IN TUTTI  I NOSTRI  ATTI  E GUIDALI  PER SEMPRE  TU  ;DENTRO DI TE  METTO   QUESTA PRECE  AFFINCHE’  LA SENTI OVUNQUE  IN  OGNI  TEMPO  ED IN OGNI LUOGO  DOVE TU  DIMORI .



GESU’  ALLORA  FECE  AVVICINARE  LA  FOLLA  E DISSE:  ASCOLTATE  ED INTENDETE  BENE  . NON  E’  QUELLO  CHE  ENTRA  NELLA  BOCCA  CHE  INQUINA  L’ANIMA  MA  TUTTO  QUELLO  CHE  ESCE  DALLA  BOCCA CHE SPORCA  L’ANIMO,  PERCHE’  LA  BOCCA  PARLA  DALLA  PIENEZZA  DEL  NOSTRO  CUORE,  SE UN CUORE  E’   CATTIVO   DALLA  SUA  BOCCA  USCIRANNO  MENZOGNE,  CALUNNIE E  OGNI  ALTRO   DI  MALE,  MA SE UN CUORE  E’  BUONO  DALLA  SUA  BOCCA  USCIRANNO   VERITA’  ,AMORE ,  PERDONO  E PREDICA  SINCERA  E ISPIRATA  DA DIO,  UN  ALBERO  CATTIVO  NON  PUO’  PRODURRE  FRUTTI  BUONI   NE  UN  ALBERO  BUONO  PRODURRE  SPINE , PERCIO’  DAI  LORO  FRUTTI  LI  RICONOSCERETE  I  VERI  DAI  FALSI  DISCEPOLI  DI  CRISTO NOSTRO  SIGNORE.

 ECCO  CHE  QUANDO  GESU’  ENTRO’  NELLA  REGIONE  DI  TIRO  E SIDONE  UNA  CANANEA  GLI  GRIDAVA  DIETRO : SIGNORE  ABBI  PIETA’  DI  ME, MIA  FIGLIA  E’  TORMENTATA  DA UN  DEMONIO,  MA  GESU’  NON  LE RISPOSE  E I  SUOI  DISCEPOLI  LO  PREGARONO  DI   ASCOLTARLA , MA GESU’  DISSE.:NON  SONO   VENUTO    PER   I  PAGANI  MA  PER QUELLI  D’ISRAELE,  MA  LA  DONNA  SI  PROSTRO’ E CHIESE  PIETA’ A GESU’  ED EGLI  LE  DISSE  NON  E’  BENE  DARE  IL  MANGIARE  DEI  FIGLI    PER I  CANI  E LA DONNA  GLI  DISSE .  E’   VERO  MA    I  CANI  MANGIANO  DELLE  MOLLICHE  CADUTE  DAL  TAVOLO   DEL  LORO  PADRONE E  GESU’  LE  DISSE  : " DONNA  GRANDE  E’  LA TUA  FEDE  TI  SIA  FATTO  COME  TU  DESIDERI"  E LA DONNA  RICEVETTE  LA  GRAZIA  PER SUA  FIGLIA.  QUESTA   SCENA  E’  DI  FACILE COMPRENSIONE ; GESU’  FA  CAPIRE  AI  DISCEPOLI  CHE  PRIMA  VENGONO  QUELLI  DELLA CASA  D’ISRAELE    ESSERE  SALVATI   E POI  QUEL  CHE  RIMANE  LO SI  PUO'  DARE  ANCHE  AI  PAGANI  CHE   SONO   FIGURA  DEI  CANI  CHE  MANGIANO  SOTTO  IL  TAVOLO  LE  MOLLICHE  CADUTE DA  QUELLI   CHE  STANNO  MANGIANDO  A TAVOLA,  CHE  SONO  FIGURA  D’ISRAELE;  CON QUESTO  GESU’  CI  INSEGNA  TANTE  COSE : COME AMARE  PER PRIMA  TUTTI  QUELLI  DELLA  TUA  FAMIGLIA , DEI TUOI  PARENTI , DELLA  TUA  STIRPE E   POI  QUELLI  DEL TUO  VICINATO  ,DEI  TUOI  AMICI,  DEL TUO  PAESE,  DELLA TUA  REGIONE  E COSI’ VIA,  PERCHE’  DOBBIAMO  RINGRAZIARE  I  NOSTRI  GENITORI  CHE  CI  HANNO  DATO  LA  VITA  , IL  NUTRIMENTO,  LA CURA,L’INSEGNAMENTO ,L’AFFETTO  E TANT’ALTRO,  COSI  GESU’  DEVE  RICAMBIARE  PRIMA  LA  CASA  D’ISRAELE  CHE  GLI  HA  DATO  UNA  MAMMA ED UN PAPA':  "SAN  GIUSEPPE",  COSI’  BUONI  ,CHE  GLI  HA DATO  UNA  TERRA  DOVE   ABITARE  ,  E CHE  SI  E’  MERITATA  IL  MESSIA  GRAZIE  A  TUTTE  QUELLE  PREGHIERE  DEI  PATRIARCHI , SANTI  ,GIUDICI,  PROFETI,  RE, GOVERNANTI,  EROI  ISRAELIANI  E   PER LE  LORO  OPERE  SANTE CHE  CI  HANNO   FATTO  GUADAGNARE  ANCHE  A NOI,   NON  ISRAELIANI  LA  SALVEZZA DEL  NOSTRO  REDENTORE GESU’  CRISTO.


 POI  GESU’   ANDO  IN  GALILEA E  LI' , GUARI’  MOLTI , E  MOLTIPLICO’  I  PANI  PER LA  MOLTITUDINE  AFFAMATA E  STANCA CON  GRANDE  CUORE  MISERICORDIOSO   CHE HA PENA  DI  TUTTI  I  BISOGNOSI   E SI  FA  IN  TANTE  PARTI  PER DONARSI  A TUTTI , QUELLO CHE  NON  SI  VEDE  PIU’  DENTRO  E FUORI  LA CHIESA , LA VERA  CARITA’  CRISTIANA , CHE  SI DONA  SENZA RISERVE  PER  GLI  ALTRI.


DOPO  I  FARISEI  E I  SADDUCEI  LO  AVVICINARONO  E VOLEVANO METTERE  ALLA  PROVA  SE GESU’  ERA  VERAMENTE  IL  MESSIA DEL  QUALE  LUI  STESSO  TESTIMONIAVA  DI  SE , E  CHIESERO  :  DACCI  UN  SEGNO  CHE  VIENE   DAL  CIELO , E GESU’   FECE  NOTARE  LA  LORO  CECITA’  E LACUNA  SPIRITUALE  DICENDO :  VOI  STESSI  SAPETE  DISCERNERE  DAI  SEGNI  CHE  CI  SONO  NEL CIELO   AL  TRAMONTO  E  ALL’ALBA  SE FARA’  BUONO  O  CATTIVO  TEMPO  COME MAI  ALLORA  NON  SAPETE  DISCERNERE  SE IO  VENGO  DA DIO ; QUESTO  LO DISSE PER  FAR  CAPIRE  A  QUEGLI  IPOCRITI   CHE  LE  COSE  TERRENE  COME  IL  LORO  CUORE  CHE  ERA  MONDANO  LI  CAPIVANO  MA  LE  COSE  CELESTI  CHE  VENIVANO  DAL  PADRE  NON  NE  CAPIVANO  NIENTE , PROPRIO  LORO  CHE STAVANO  A STUDIARE  LE  SCRITTURE ED I  PROFETI  RIMANEVANO  CIECHI   NEL  VEDERE  I  PRODIGI E  LA  SAPIENZA  MAI  VISTA  PRIMA  D’ORA  DI  GESU’.


DOPO  CIO’  AVVENNE  CHE  I  DISCEPOLI  SI  DIMENTICARONO  DI  PRENDERE  IL  PANE ,ORA   GESU’  DISSE  LORO  ALLONTANATEVI  DAL  LIEVITO  DEI  FARISEI  E DEI  SADDUCEI ;CIOE’  DAI LORO   INSEGNAMENTI ED IPOCRISIA,  PERCHE   DICONO   E  NON  FANNO  E  FANNO  PORTARE  PESI  PESANTI    MA  LORO   NON LI TOCCAVANO  NEMMENO  CON  UN DITO;INOLTRE  GESU’  DICE  ANCHE  A NOI  DI  ALLONTANARCI  DAGLI  INSEGNAMENTI  DEI  SACERDOTI  E DI  COLORO  CHE  SI  PROFESSANO  FEDELI  DI  GESU’ , PERCHE’   OGGI  ANCOR   MAGGIORE  E’  LA  IPOCRISIA  NELLE CHIESE  E DEGLI  INSEGNAMENTI  DEI  TEOLOGI  CRISTIANI  ,PERCHE  HANNO  PERSO  LA FEDE  E LA  SPIRITUALITA’  E MOLTI   NON   L’HANNO  MAI  AVUTA  E FINGONO  DI ESSERE  VERI  DEVOTI  DI  CRISTO  E  DEI  SANTI  MA IN  REALTA’  NON  POSSONO  CAPIRE  NIENTE  DI   SPIRITUALITA’ , PERCHE’ SONO  COMPLETAMENTE  CARNALI  E DEDITI  ALLE  PASSIONI  DEI  LORO SENSI ,PIENI  DI  LIBIDINE;SE UN  ROVO  SI  ATTEGGEREBBE  E SI  CAMUFFEREBBE  DA  ALBERO   DI  FICHI, MOLTI  INGANNATI  SI  FERIREBBERO   TOCCANDO  IL  ROVO E  FRUTTI  VERI  NEL  ROVO  NON  NE  TROVEREBBERO  , COSI’  SUCCEDERA’  A TUTTI  QUELLI  CHE  SI  ACCOSTANO  FIDUCIOSI  A QUESTI  FALSI  SACERDOTI,  PROFETI  E POLITICI  DEI NOSTRI  GIORNI  ED I  ROVI  SI  INCENDIERANNO  E BRUCERANNO , ANCHE COLORO  CHE SI  SONO  IMPRUDENTEMENTE  AVVICINATI  TROPPO  A LORO.





GESU’ DOMANDA  AI  SUOI DISCEPOLI : CHI DICE  LA  GENTE  CHE IO  SIA?,  E  LORO  RISPONDONO  : CHI  GIOVANNI  BATTISTA  ,CHI  ELIA  , CHI  GEREMIA  O  UNO  DEI  PROFETI  E  GESU’  RISPOSE  LORO  E VOI  CHI  DITE  CHE  IO SIA?  .  PIETRO  RISPOSE :  TU  SEI  IL  CRISTO  IL FIGLIO DI  DIO,  GESU’  ALLORA  DISSE A PIETRO: BEATO  TU  PIETRO  FIGLIO  DI  GIONA  PERCHE'  NE  DALLA  CARNE  NE   DAL  SANGUE  TUO  E’ USCITO  QUESTO  MA  TE  LO  HA  RIVELATO  IL  PADRE  MIO ;  TU  SEI  PIETRO  E  SU  QUESTA  PIETRA  EDIFICHERO’  LA MIA  CHIESA E LE PORTE  DEGLI  INFERI  NON PREVARRANNO  SU  DI ESSA , CIO’  CHE  LEGHERAI  IN TERRA  SARA’ CONSIDERATO  LEGATO  IN  CIELO E CIO’  CHE  SCIOGLIERAI  SULLA TERRA  SARA’ TENUTO  SCIOLTO ANCHE IN  CIELO.  QUESTE  BELLISSIME  PAROLE  DI  GESU’  CI  DANNO  TANTO  CONFORTO  ,  DIO  SI  ABBASSA   DAVANTI  ALL’UOMO  DONANDOGLI  UN  TALE  POTERE  DA SOTTOMETTERE  PERSINO  SE  STESSO  A  NOI  UOMINI   APPARENTEMENTE  PERCHE’  IN REALTA’  IL  POTERE  DEI  PAPI  SE SARA’ CONFORME  AL  VANGELO  QUELLO  CHE  DIRANNO , USCIRA’  NON  DALLA LORO  CARNE  O  DAL  LORO  SANGUE  MA  DAL  PADRE  CELESTE CHE  E’  IN CIELO  CHE  SOMMINISTRA  AI  PAPI  LA  SUA  POTESTA’ , LA SUA    VERITA’  E SAPIENZA  TANTO  CHE , CIO’  CHE I  PAPI  IN  STATO  DI  GRAZIA    O   INVASI  DALLO SPIRITO  DI  DIO  DIRANNO , SARA’  TENUTO   COME  UN COMANDO  DI DIO  IN  TERRA  ED IN  CIELO E  QUESTO  CI  DICE  TANTO  DELL’OBBEDIENZA  CHE  DEVONO   TENERE  I  SACERDOTI  ERETICI  ED I  POLITICI   DEI  NOSTRI  TEMPI  AL  PAPA  COME  GIOVANNI  PAOLO  SECONDO  CHE  DIMOSTRO’  GRANDISSIMA  SANTITA’  MA  CHE  NESSUNO  ASCOLTO’  QUANDO  DICEVA  :DIMINUITE  LE TASSE  AI  POVERI, APRITE  LE PORTE  A CRISTO NON  ABBIATE  PAURA, VIVETE  IL  VANGELO, LA  SANTITA’   DI  DIO ,E  ADESSO  L’ITALIA  E L’EUROPA SONO IN  FORTISSIMA CRISI  FINANZIARIA ,ECONOMICA E  SOPRATTUTTO IN  CRISI  SPIRITUALE,   E  QUANDO EGLI   DICEVA  A GLI  UOMINI  OMOSESSUALI   DI  NON  CORROMPERE  IL  LORO  CORPO  IN PERVERSIONI  SENSUALI E  DEPRAVAZIONI  ED ALLE  COPPIE SPOSATE  DI  NON  USARE  CONTRACCETTIVI  PERCHE’  IL  SESSO  FU  DATO  SOLO  PER  PROCREARE  E NON  PER  DIVERTIMENTO   NESSUNO  LO  ASCOLTO’  E LA  MALEDIZIONE  SCENDETTE  SULLE  COPPIE  SPOSATE  A  TAL  PUNTO  CHE  CI SI  DIVORZIA  A LAMPO E SI  CAMBIA  TANTE  VOLTE  MARITO  ED I  SACERDOTI  SONO  DIVENUTI  IN GRAN  PARTE  OMOSESSUALI  E  PIENI  DI  LIBIDINE  ANCHE  VERSO  I  BAMBINI  INDIFESI.  PENITENZA  E CONVERSIONE  PERCHE'  IL REGNO  DEL  DIVINO VOLERE  E’ PROSSIMO , ORMAI  E’  ALLE  PORTE,TUTTE  LE  VOSTRE  INFEDELTA’  NON  SCALFIRANNO  LA CHIESA  MA  ESSA  NE USCIRA’  SEMPRE GLORIOSA  E  PURIFICATA  NEL  CROGIOLO DELLA  CROCE  E  SATANA  NON  POTRA’  MAI  DISTRUGGERLA  PERCHE  E’  IL  CORPO  DI  CRISTO  E  LE  SUE  MEMBRA  ;IL CAPO , LA  SAPRA’  DIFENDERE  E  GUARIRE  SEMPRE  PERCHE’  E’  UN TUTT’UNO  CON  ESSA.

 DOPO   CIO’  GESU’  INIZIO’  A  PARLARE  AI  SUOI DISCEPOLI  DELLA SUA  PROSSIMA  DIPARTITA  DA  QUESTA  TERRA  VERSO IL PADRE SUO  CELESTE E  DI COME  DOVEVA  SOFFRIRE  PER  LE  MANI  DEI  FARISEI, SCRIBI  E  ROMANI  MA  PIETRO  CHE  PRIMA  ERA  STATO  GUIDATO  DA  DIO  A  MANIFESTARE  L’IDENTITA’  VERA  DI  GESU’  CRISTO , ADESSO  FU  INVERSAMENTE  GUIDATO   DA SATANA  A  CORROMPERE  LO  SPIRITO  DI  GESU’  CHE  VOLENDO  SOFFRIRE  PER  GLI  UOMINI  PER  SALVARLI  TUTTI  E  TENTATO  DA  PIETRO    DI   NON   ANDARE   A MORIRE,  MA   GESU’  FERMO   NEL  VOLERE  DEL  PADRE  SUO  RIMPROVERO’  PIETRO  DICENDO :  VAI  INDIETRO  SATANA  DA   ME  PERCHE  I  TUOI  PENSIERI  NON SONO  QUELLI  DI  DIO  MA  DEGLI  UOMINI  CHE  VOGLIONO  VITA  FACILE  E  COMODA; IN  QUESTO  GESU’   CI  DICE   DI  COME  DOBBIAMO  ESSERE  FERMI  NEL  DONARE  LA  NOSTRA  VITA  PER  GLI  ALTRI ,  NON  DOBBIAMO  FARCI DISTURBARE E TURBARE  L’ANIMA   AL  MOMENTO  DELLE  TRIBOLAZIONI  CHE SATANA  CI  SCAGLIERA’  PER  IMPAURIRCI  E  DESISTERE,  MAI  DIRE  ,SI  ALLA  VIGLIACCHERIA  CHE  IL  DIAVOLO  CI  SUGGERIRA’ NEL  CUORE   O  TRAMITE  AMICI   E  FAMILIARI  O  CON  GENTE   MALVAGIA  CHE  CI  VUOL  PERSUADERE  A  DESISTERE  NELLA  VIA   GIUSTA CON  IL  CORROMPERCI  O  FARCI  IMPAURIRE,  MAI  DIRE  SI  AL  MALE,  DOBBIAMO DIRE SEMPRE  UN  NO    DECISO  E  CORAGGIOSO,  DOBBIAMO  ESSERE  COME  I  MULI  NEL  SEGUIRE  LA  VIA  GIUSTA  DEL  VANGELO SENZA  GUARDARE  A DESTRA  O A SINISTRA  MA  NELLA  VIA  DRITTA  CHE  CI  INDICHERA’  IL  NOSTRO  CUORE  UNITO  A QUELLO  DI  CRISTO  NELL’AMORE  VERO E  SANTO;  CHI  VUOLE  SEGUIRE  CRISTO   ALLORA  PRENDA  LA  PROPRIA  CROCE  E  SEGUA  GESU’ NEL  DISPREZZO  TOTALE  DEL  PROPRIO   VOLERE  E NELL’UNIONE  INDISSOLUBILE  AL  SUO   VOLERE CHE  E’  ONNIPOTENTE  E  CI  FARA’  SENTIRE  COME  LUI  STESSO   E’ :FORTE ,ONNIPOTENTE   ED IMPAVIDO ALL’INFINITO.



  CAPITOLO  17




 SEI  GIORNI  DOPO  QUESTI  AVVENIMENTI  GESU’  PORTO’  CON  SE  ,PIETRO , GIOVANNI E  GIACOMO   FRATELLO DI  GIOVANNI   E  LI  CONDUSSE  NEL   MONTE  TABOR  DOVE  SI   TRASFIGURO’  DAVANTI  A LORO  E LE  SUE  VESTI  DIVENNERO’  CANDIDE   E SPLENDENTI ED  IL SUO  CORPO  SPIRITUALE  E GLORIOSO; I  TRE DISCEPOLI  COSI’  POTERONO  CAPIRE  QUALE   SARA’  LA  GLORIA E  LA  GIOIA  PER TUTTI  QUELLI  CHE  SEGUIRANNO  IL  CRISTO   SULLA  CROCE , NESSUNO  CI  TOGLIERA’  UN  CAPELLO  DOPO  QUESTA  VITA E LE NOSTRE  GESTA  SARANNO  ETERNE  COME  NOI  E  SARANNO  LA  NOSTRA  GLORIA  E  RICOMPENSA E  REGNEREMO  IN  ETERNO CON  CRISTO  ALLA  SUA  DESTRA ,SEGUENDOLO  SEMPRE  OVUNQUE  EGLI VA , E LO  CONTEMPLEREMO  COSI’  COME  EGLI E’ :BELLISSIMO  E SPLENDENTE  COME  IL SOLE   E  LO  AMEREMO   CON  UN  AMORE  QUASI INFINITO  CHE  QUI  SULLA  TERRA   NON  ESISTE .



GESU’  SCENDENDO   DALLA  MONTAGNA  PARLA  CON  I  DISCEPOLI  SUOI  DELLA   VENUTA  DI  ELIA  CHE  ERA  GIA’  VENUTO  E  NON L’AVEVANO  CONOSCIUTO  (ERA  INFATTI  GIOVANNI  BATTISTA  )  MA  GESU’  AGGIUNGE  CHE  ELIA  DOVRA'  RITORNARE  IN  FUTURO  E  NEGLI  ULTIMI  TEMPI  A  RESTAURARE   OGNI  COSA  .  LA  MADONNA  A  MEDJUGORJE  DICE  CHE  QUESTA  DI  MEDJUGORJE  E’  L’ULTIMA  APPARIZIONE  CHE  FA  NEL  MONDO ; ELLA  APPARE  IN  UNA  TERRA   CHE  E’  SOTTO  LA  PROTEZIONE  DI  SANT’ELIA  PROFETA E  APPARE  NEL  GIORNO  DELLA  NATIVITA’  DI  GIOVANNI  BATTISTA  COME  PER   AVVVISARCI   CHE  IL  TEMPO  DI  ELIA  E’  GIA’  FRA  NOI  E  DOBBIAMO  SANTIFICARCI  PRIMA  CHE  ARRIVI  LA  BUFERA  DELLA  TRIBOLAZIONE  PREDETTA  DAI  PROFETI  E DAI  SANTI.




APPENA SCESERO  DALLA MONTAGNA  ECCO  CHE  DALLA GLORIA  SI PASSO’ SUBITO AL COMBATTIMENTO    CONTRO  I  PRINCIPI  DI  QUESTO  MONDO  CHE HANNO RESO   LE ANIME    COME  DEI  MATTI  CHE  AVVELENANO   LA PACE   E LA GIOIA  DI VIVERE  IN  QUESTO  MONDO  CHE  DIO CI AVEVA  DATO INVECE INTATTO  ED INCOROTTO DAI  DEMONI  NELL’INIZIO  DELLA CREAZIONE  . INFATTI  SI PRESENTA  A GLI OCCHI  DI GESU’ E DEGLI APOSTOLI  UN INDEMONIATO   CHE  FA  COME UN MATTO  ED IL PADRE  GLI CHIEDE  SOCCORSO;  GESU’  DICE  :  GENERAZIONE INCREDULA E PERVERSA  FINO A QUANDO  DOVRO’  SOPPORTARVI  ;GESU’  MINACCIA  IL DEMONE  E LIBERA  SUBITO IL RAGAZZO  CHE CADE  COME MORTO PER TERRA.  I SUOI DISCEPOLI POI GLI DOMANDANO : PERCHE  NOI NON ABBIAMO POTUTO  FARE  NIENTE  CONTRO   I DEMONI  DI QUEL RAGAZZO ? ,GESU’ GLI DICE  LORO  :  SE VOI AVRESTE  FEDE QUANDO UN GRANELLO  DI  SENAPE  POTETE DIRE A QUESTA  MONTAGNA: VATTENE DI  QUA  E PIANTATI  LI',ED  ESSA  LO FAREBBE E NIENTE  VI SARA’ IMPOSSIBILE  CON LA FEDE.  QUESTA  SPIEGAZIONE DI GESU’  AI DISCEPOLI  CI FA CAPIRE  CHE  GESU’ AMMONI’  DI POCA FEDE  NON SOLO  LE PERSONE  DI QUELLA GENERAZIONE  PERVERSA  CHE  PER NON AVERE  FEDE  ERA DIVENUTA  UN COVO DI DEMONI   E PIENA DI PROBLEMI  DI OGNI  SPECIE MA  ANCHE I  SUOI DISCEPOLI  CHE  ANCORA  NON AVEVANO  UNA FERMA  FEDE  E POTEVANO FARE POCO  CONTRO I DEMONI,IN UN ALTRO  VANGELO  ,LO STESSO  FATTO,  GESU’  AGGIUNGE  CHE PER QUESTO TIPO DI DEMONI  SERVONO MOLTE PREGHIERE  E DIGIUNI. DOVEVANO ESSERE  DEI DEMONI  PIU’ POTENTI  E  CI VOLEVANO   PIU’ PREGHIERE  E PIU’ DIGIUNI ; QUESTO  CI  DICE  CHE  BISOGNA  LOTTARE  SEMPRE CON ARMI  NUOVI E POTENTI  CONTRO I DEMONI  CHE SI ORGANIZZANO  SEMPRE PIU’ EFFICACEMENTE  PER POSSEDERE  LE POVERE ANIME  CON PIU’  TENACIA  E COSTANZA , I DEMONI  SONO PROPRIO COME LE PULCE  CHE NON MOLLANO MAI  LA PRESA    ANCHE  QUANDO  LI SCHIACCI E LI COLPISCI  FORTE  ;UNA DELLE ARMI PIU’ TEMUTE ADESSO DAI  DEMONI  SONO GLI SCRITTI  DI LUISA PICCARRETA  CHE CONTENGONO LA GRAZIA DEL DIVINO VOLERE E LE SUE PREGHIERE  CHE  LEI CI HA LASCIATI IN EREDITA’  PER NOI SUOI FIGLI  ;LA MEDITAZIONE DELLA  PASSIONE DI GESU’, IL CROCIFISSO, IL SANTO  ROSARIO,LA MESSA, IL VANGELO, LA DEVOZIONE A MARIA, A LUISA  A SAN GIUSEPPE, A SAN MICHELE, AI NOSTRI ANGELI CUSTODI  E SANTI PROTETTORI, LA CORONCINA DELLA MISERICORDIA, I GRUPPI DI PREGHIERA(L’UNIONE FA LA FORZA E DOVE  DUE  O PIU’ PERSONE  SONO RIUNITI  NEL MIO NOME  IO  STARO’  IN MEZZO A LORO.  DISSE  GESU’) SONO LE ALTRE ARMI POTENTISSIME CONTRO I DEMONI ED IL LORO REGNO .


GESU’  PARLA  CON PIETRO  SE E’  GIUSTO  PAGARE  LE TASSE  AL TEMPIO ;INFATTI  NON  GLI SPETTAVA  PAGARLE  PERCHE  PER IL TEMPIO  SI  DANNO LE OFFERTE  LIBERE INNANZITUTTO  NON LE TASSE ED INOLTRE  SE TASSE CI  DOVEVANO ESSERE  SPETTAVA  A GLI STRANIERI  PAGARLE  NON  AI FIGLI D’ISRAELE. ADESSO  INVECE  E’ ANCORA  PEGGIO, VOGLIONO  TASSE A MAI FINIRE IMPOVERENDO LA POVERA  GENTE ANCOR DI PIU  E POI  ANCHE LA BEFFA  CHE I SOLDI  VANNO A FINIRE  PER SPESE  INUTILI , PER FESTINI,  PER RUBARLI  LORO ,PER SPESE  GIUDIZIARIE CHE  SONO UN MECCANISMO  SENZA FINE  CON COSTI ELEVATISSIMI E CON RISULTATI  SCARSISSIMI  DI VANA GIUSTIZIA  O ADDIRITTURA DI INGIUSTIZIA  SOCIALE  CONTRO  SEMPRE I PIU’  DEBOLI;


                                                                                                                                           CAPITOLO  18                                                              



I DISCEPOLI POI FECERO  A GESU’  UNA  DOMANDA  : CHI  E’  IL PIU’  GRANDE NEL REGNO  DEI CIELI?; E GESU’  PRESE UN BAMBINO E DISSE  IN VERITA’  VI DICO   : SE VOI NON RITORNATE  ALL’ETA’  DI QUESTO  BAMBINO  NON ENTRERETE  NEL REGNO DEI  CIELI ;CHI  VUOLE ESSERE IL PRIMO  SI FACCIA  L’ULTIMO DEI SUOI FRATELLI  E LI SERVA.

QUI GESU’  LA RISPOSTA  LA DA  DOPO AVER DETTO:  PRIMA  FATEVI  COME QUESTO  BAMBINO  PER POTER  ENTRARE NEL REGNO DEI CIELI ; SI VEDE  CHE FRA LORO  ANCORA   VI ERANO  DISCEPOLI  CHE  SI  DOVEVANO CONVERTIRE SERIAMENTE  ED IL PECCATO  FACEVA  USCIRE  FUORI  LA DOMANDA  CHI POTEVA  DIVENIRE IL PIU’  GRANDE FRA LORO MENTRE GESU’  LI SPIAZZA DICENDO  DI DIVENTARE  COME UN BAMBINO  CHE NON PENSA ALLE GLORIE MA  ALLE COSE DEL CUORE E CHE CHIEDE  SEMPRE  PER IMPARARE, INVECE I GRANDI  GIA’  SI SENTONO  SAZI  DELLA LORO  VANA CONOSCENZA  E SI  METTONO  DAVANTI A GLI ALTRI PERCHE’  PENSANO  SOLO A SE STESSI E NON AD AIUTARE  I DEBOLI  ED I BISOGNOSI E INIZIANO A PENSARE  COME  I LEONI  CHE  VOGLIONO  CONQUISTARE TERRITORI  E POTERE  NEL  BRANCO.  I CUCCIOLI  DI LEONI  INVECE CERCANO  LA MAMMA  PER AVERE  COCCOLE  E INSEGNAMENTI E GIOCANO  PER  ADDESTRARSI E PER DISTRARSI UN PO DALLA MONOTONIA,GRANDE DIFFERENZA  TRA  GLI ULTIMI  I CUCCIOLI  ED I PRIMI I LEONI  CHE SI UCCIDONO  PER IL POTERE.NEL REGNO  DEI CIELI  SEMPRE  I PICCOLI  AVRANNO  IL PRIMO  POSTO; UGUALMENTE COSI  VOLEVA  INDICARE IL PADRE  NELL’ANTICO  TESTAMENTO  :” I VOSTRI  PENSIERI  NON SONO I MIEI PENSIERI E DISTANO  QUANDO IL CIELO DALLA TERRA”,ED ANCORA NEL NUOVO  TESTAMENTO:”LO SPIRITO  VA CONTRO LA CARNE E LA CARNE CONTRO LO SPIRITO”;” LA CARNE  HA NULLA GIOVA  MA LO SPIRITO  VIVIFICA”, DISSE  GESU’  AI SUOI DISCEPOLI. SOLO  I PURI  DI  CUORI  POSSONO AVVICINARSI ALL’AMORE INFINITO  DI DIO E COMPRENDERLO  MEGLIO DEGLI ALTRI; PER LORO,  IL POSTO SARA’  SEMPRE VICINO ALL’OGGETTO DESIDERATO CHE E’ IL CUORE  INFINITAMENTE  MISERICORDIOSO DI GESU’ ,HANNO AMATO  E SARANNO AMATI  DAL CIELO; HANNO SOFFERTO  E SARANNO  CONSOLATI DAL CIELO,  HANNO  LAVORATO  DURO  E RACCOGLIERANNO MOLTE GRAZIE IN CIELO; HANNO  PIANTO  MOLTO  E GIOIRANNO MOLTISSIMO IN CIELO; SONO  STATI  LASCIATI  SOLI ED ABBANDONATI DA TUTTI  E TUTTI IN CIELO  SARANNO SEMPRE A LORO  FIANCO  SENZA MAI LASCIARLI UN ISTANTE MA ANCHE QUI SULLA TERRA; HANNO SOFFERTO  MOLTISSIME PENE , GODRANNO MOLTISSIME  BEATITUDINI IN CIELO; NON SONO  STATI  MAI  ASCOLTATI  QUANDO PREDICAVANO  ,SARANNO  SEMPRE ASCOLTATI IN CIELO E QUI  SULLA  TERRA DAGLI ANGELI E DAI SANTI;  NON HANNO  MAI FATTO PIU’ LA LORO VOLONTA’ ,DIO FARA' SEMPRE LA LORO VOLONTA’ ,CON I SANTI E GLI ANGELI SEMPRE A LORO  SERVIZIO  CHE  LI PREGANO  DI  COMANDARLI .QUESTO E’ IL VERO REGNO DI DIO  NON QUELLO FASULLO CHE VOI UMANI  VI SIETE PREPARATI  PER ANDARE  NEGLI INFERI  DOVE SARA’  STRIDORE DI DENTI E LAMENTI  ORRIBILI  DA FAR RACCAPRICCIARE  LA PELLE . DATE  TUTTO QUEL  CHE AVETE , PERFINO LA VOSTRA VOLONTA’ ED  I VOSTRI PECCATI A DIO  E I VOSTRI TESORI AI POVERI  ,LA  GIUSTIZIA  A CHI  GLI E L’AVETE NEGATO  ,IL DIRITTO  A CHI  GLI E L’AVETE  TOLTO,IL SALARIO GIUSTO ALL’OPERAIO  CHE HA FATICATO  PER VOI;L’AIUTO  A CHI  VI  CHIEDE  AIUTO; LE MEDECINE A GLI AMMALATI, LA CASA  AI  SENZA TETTO, IL PANE  ALL’AFFAMATO, IL VESTITO AL NUDO .RIDATECI  L’AMBIENTE PULITO  CHE CI HA LASCIATO  IL NOSTRO PADRE CELESTE  CON TANTO  AMORE O LADRI DI SOGNI E DI SPERANZE  ;DIO VI FARA’  VOMITARE TUTTO QUELLO CHE AVETE INGOIATO  NELL’INGIUSTIZIA O PERVERSI  .RIGUARDO  AI PROFANATORI DEL TEMPIO CHE VENDONO I SACRAMENTI , LA FRUSTA DI CRISTO  E' GIA SOPRA DI VOI  PER CACCIARVI DAL TEMPIO O NEMICI DI DIO E SACRILEGHI, IL TEMPO CHE GESU’  GOVERNERA’  CON SCETTRO E VERGA  DI FERRO  E' VICINISSIMO  E NON TARDERA’,   E NON DITE :” DOVE LA PROMESSA  CHE CRISTO HA FATTO DI VENIRE A SALVARE IL MONDO , DI RADUNARE IL GREGGE SOTTO UN SOLO PASTORE NELLA GIUSTIZIA E NELL’AMORE?  PERCHE’  VOI  NON LO VEDRETE ,  FARETE LA STESSA FINE DEL POPOLO D’ISRAELE  CHE NON VIDE LA TERRA SANTA  E VOI NON VEDRETE  LA TERRA  SANTIFICATA  DALLA DIVINA VOLONTA’  PER MEZZO  DELLO SPIRITO SANTO.




GESU’  DICE : CHI  ACCOGLIE  UN PICCOLO    NEL MIO NOME  ACCOGLIE  ME, MA GUAI  A QUELLI  CHE SCANDILIZZERANNO  UNO SOLO DI QUESTI PICCOLI  CHE CREDONO IN ME E MEGLIO  SE SI METTESSE UN MASSO   AL COLLO  E SI BUTTI  NEL MARE  CHE  SCANDALIZZARE UNO  DI QUESTI PICCOLI. MALEDIZIONE  A QUELLI PER CUI  AVVERRA’  LO SCANDALO .  FRATELLI IL BUON GESU’  PARLA  DEI  BAMBINI  MA STA PARLANDO  SOPRATTUTTO  DEI SANTI CHE SONO I VERI PICCOLI  DEL REGNO DEI CIELI   E SULLA TERRA  PERCHE’  IL LORO  COMPORTAMENTO  E' PROPRIO  DEI BAMBINI CHE SI  SONO  AFFIDATI  DOCILMENTE A CRISTO  SIGNORE  ,LORO  NON VOGLIONO  FARE  NIENTE  NEMMENO UN ATTO  SENZA  L’ATTO DI GESU’  IN LORO  CHE LI GUIDA  , SI SENTONO BUONI A NULLA SENZA IL CRISTO E  NON  VOGLIONO AGIRE  SE  NON  SENTONO IL CRISTO CHE AGISCE IN LORO; QUESTI SONO I VERI PICCOLI  CHE GESU’  CHIAMA  ALLA SUA SEQUELA A SUA IMITAZIONE ,LUI  CHE  E’  STATO  COME UN BIMBO  SVEZZATO DAL SENO DEL  PADRE  PER METTERSI  IN BRACCIO A MARIA  ;LUI  IL CRISTO  CHE GODEVA  LE  GIOIE IMMENSE CELESTIALI  NEL SENO  DEL PADRE  HA VOLUTO  LASCIARE  QUESTO  SENO PATERNO   MA SENZA MAI  LASCIARE  ILSENO  DEL DIVINO VOLERE  PER METTERSI  NEL SENO DI MARIA  SUA  MADRE  E  FARCI METTERE  ANCHE  NOI  IN QUESTO SENO DI MADRE  CHE E’   UN  PICCOLO ,GRANDE PARADISO  NELL’ATTESA  CHE RITORNIAMO TUTTI  NEL  SENO  DEL PADRE NOSTRO  COME CRISTO RE RISORTO,LUI  CHE CI RISORGERA’  NELL’ULTIMO GIORNO.

 DICE   GESU’  .  SE IL TUO PIEDE O LA TUA MANO  TI SONO  MOTIVO  D’INCIAMPO  TAGLIALI E GETTALI VIA  E MEGLIO PER TE  ENTRARE  IN PARADISO  CON UNA  MANO ED UN PIEDE  CHE  ANDARE  CON TUTTE E DUE  I PIEDI E LE MANI ALL’INFERNO  DOVE SARA',  STRIDORE E PIANTO DI DENTI E COSI’  ANCHE  DELL’OCCHIO  E DEGLI ALTRI SENSI   FATE LA STESSA COSA  ; DOVETE  USARE I SENSI  SOLO  PER  LA VITA  NATURALE  NELLA PUREZZA ; SONO ORGANI IMPORTANTI  CHE DIO CI HA DATO  E  CERTO  NON  CE LI VUOLE TOGLIERE , D’ALTRONDE  GESU’  DAVA LA VISTA  AI  CIECHI E  LE GAMBE  A CHI NON LI AVEVA, MA SEMPRE  PER UN MOTIVO , PER FARE  VEDERE  IN LUI LA MISERICORDIA  DEL PADRE  CHE  NON LI VUOLE  INFELICI I SUOI FIGLI  MA SEMPRE GIOIOSI  NELLA SALUTE  DELL’ANIMA E POI DEL CORPO, PRIMA DELL’ANIMA   E POI DEL CORPO  ,MOLTI INVECE  VOGLIONO DA DIO  CHE  SI STIA  BENE SEMPRE  NEL CORPO  MA MAI  NELL’ANIMA  E PECCANO  E CONTINUANO  AD ACCUMULARE  UN MARE DI PECCATI  E DICONO  CHE DIO  LI HA ABBANDONATI  PERCHE’  NON LI GUARISCE  NEL CORPO  ; NO FRATELLI  IL FATTO CHE  SOFFRITE  NEL  CORPO  QUANDO  SIETE  NEL MARE DEI VOSTRI PECCATI  E SEGNO  CHE DIO  VI  STA  TAGLIANDO  QUELLE STESSE MEMBRA  CHE  VI POSSONO PORTARE ALL’INFERNO  , SE NON LI TAGLIA POSSONO  DIVENIRE  UN MEZZO   CHE USERA' LA VOSTRA VOLONTA’  DEPRAVATA  PER PECCARE  E DIO  CHE E’  BUONO  E  NON VUOLE  LA SOFFERENZA ETERNA  DELL’ANIMA  ALL’INFERNO     E’ COSTRETTO  CON DOLORE  HA  TOGLIERVI  L’USO  DEL CORPO  PER  FAR SI  CHE  PERDENDO  IL VOSTRO  CORPO  RECUPERIATE  LA VITA  DELL’ANIMA  PERCHE  QUANDO IL CORPO  NON  PUO’  SFOGARSI   COME VORREBBE   TENDE  A MORIRE;  NELLA  MORTE  DEI  SENSI   RINASCE  LA VITA DELL’ANIMA  CHE E’ ESENTE  DA  DEFICENZE  DEL TIPO  DI QUELLE DEL CORPO  ,L’ANIMA  PUO’  VOLERE  TANTO  BENE , QUANDO  NE VUOLE ,  SENZA SMETTERE MAI ; CON IL PENSIERO  O CON IL CUORE POTETE  FARE  DEL BENE  ,POTETE  SALIRE IN CIELO CON LA VOSTRA ANIMA  E VEDERE  DIO ANCHE  NEL VOSTRO CUORE, LA SUA LUCE  ,IL SUO AMORE ,POTETE  DESIDERARE  TANTO BENE  ALLE PERSONE E PREGARE PER LORO  SENZA CHE NESSUNO  VI  POSSA  FERMARE  , L’ANIMA PUO FARE BENISSIMO   TUTTO  CIO’ CHE UN SANTO  O UN ANGELO   POSSONO FARE DAL CIELO PER NOI TERRENI ;PADRE PIO  SPESSO  VIAGGIAVA  CON LA SUA  ANIMA  DOVE  VOLEVA  E PORTAVA  IL BENE A TUTTI   QUELLI CHE LUI DESIDERAVA.  NON  ANGUSTIATEVI  DEI PROBLEMI  DEL  CORPO  MA PENSATE A SANARE  I PROBLEMI DELL’ANIMA ED IL RESTO  VI SARA’ DATO IN SOVRAPPIU’  ANCHE PER IL VOSTRO CORPO E PER ALTRE NECESSITA’  CHE ABBIAMO  SULLA TERRA. 

GESU’CONTINUA  SE UNO  DI VOI  AVREBBE 100 PECORE E  PERDEREBBE   UNA  PECORA   ,NON LASCIAREBBE  LE ALTRE NOVANTA NOVE  PER CERCARE LA SMARRITA  E QUANDO LA RITROVA  NON FAREBBE GRANDE FESTA CON GLI AMICI  PER LA PECORA SMARRITA ?, COSI’  E ‘ PER IL VOSTRO PADRE CELESTE   QUANDO  RITROVA  UN ANIMA SMARRITA NEL PECCATO  MORTALE,  E DIO RITROVA LE SUE PECORRELLE SMARRITE  SPESSO  NEL  DOLORE  CHE HANNO SOFFERTO  QUESTE PECORELLE. CHI HA ORECCHI PER INTENDERE  INTENDA

 DICE  ANCORA GESU’:  SE TUO  FRATELLO PECCA , VA  RIPRENDILO   DAL MALE CHE HA FATTO  E SE NON TI ASCOLTA ,VA PRENDI UN AMICO  E RIMPREDETELO  DEL PECCATO  CHE HA COMMESSO, SE NON VI ASCOLTA  PORTATE  IL SUO CASO ALLA CHIESA, CHE LO RIPRENDA  IL SACERDOTE  E LA COMUNITA’ , SE NON ASCOLTA  NEMMENO LORO , SIA PER TE COME UN PAGANO  ; CIOE’  ALLONTANATI DA LUI  PERCHE’  PUO’  DIVENIRE  UN PERICOLO PER TE E PER GLI ALTRI  LA SUA DEPRAVAZIONE;  POI DICE  UNA GRANDE COSA  :TUTTO  QUELLO CHE LEGHERETE SULLA TERRA  SARA’  LEGATO IN CIELO E TUTTO  QUELLO CHE  SCIOGLIERETE  IN TERRA  SARA’  SCIOLTO  IN CIELO  ;SE VI RICORDATE  QUESTA COSA  LO DICE A PIETRO  E ANCHE A GLI APOSTOLI  E OVVIAMENTE A TUTTI I PAPI  E I VESCOVI  DOPO DI LORO   MA ANCHE A NOI SANTI SULLA TERRA  SIA  LAICI  O RELIGIOSI  GESU’  CI HA DATO  LE CHIAVI  DEL CIELO COME A PIETRO, IL PERCHE’ DI QUESTO  GRANDE DONO  PER NOI  CHE SIAMO UNITI  AL SUO VOLERE  E’  SEMPLICEMENTE , PERCHE  CHI SI SANTIFICA  LEGA  IL SUO VOLERE  A QUELLO DI CRISTO  CHE E’ IL CAPO  DEL CORPO MISTICO  DI  CUI  NE FACCIAMO PARTE  TUTTI  NOI  CHE OBBEDIAMO E CI UNIAMO  AL SUO VOLERE;  IL SANGUE DI QUESTO CORPO  E' LA DIVINA VOLONTA’  CHE SCORRE SIA  NEL CAPO CHE E’ CRISTO NOSTRO RE  E SIA NEL CORPO  DELLA CHIESA CHE SIAMO  NOI TUTTI, RELIGIOSI E NON RELIGIOSI   INDISTINTAMENTE  DAL  SESSO  ,DAL COLORE DELLA PELLE  , DAL RANGO  SOCIALE, QUELLO CHE CI  FORMA IN UN SOLO CORPO E' LA DIVINA VOLONTA’  CHE VIVE IN TUTTI I SANTI  MA  IN UN MODO  SPECIALE  NEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE  SONO GLI UNICI  CHE POSSEGONO  LA DIVINA VOLONTA’  MENTRE  GLI ALTRI SANTI  NON LA POSSEGGONO MA LA SEGUONO  SEMPRE; IMMAGINATE  CHE  DOVREBBE ALLORA DIRE CRISTO  RE  DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE  E SE LEGGERETE  LUISA VI FARETE  UNA CHIARA  IDEA  DI  COSA  PUO ESSERE  E COSA PUO' FARE UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE NEL MONDO ,TUTTO   FRATELLI MIEI  ,OGNI SUO  DESIDERIO  E’ UN COMANDO PER DIO  ,VINCERA’  SEMPRE  IL VOLERE DI DIO  PERCHE’ LUI STESSO   E’ DIVENTATO  VOLERE DI DIO E DIO  NON NEGA NIENTE A SE STESSO , PERCIO’  LEGGETE  I LIBRI DI LUISA PICCARRETA  SULLA DIVINA VOLONTA’  PERCHE  POSSIATE   DARE A GESU’  TUTTO  QUELLO  CHE  VOLEVA   CHE L’UOMO POSSEDESSE, SALVERETE  DA SOLI  IL MONDO  E TUTTE LE ANIME , LO TRASFORMERETE  DI NUOVO IN PARADISO  COME  LO ERA’  AI TEMPI DI ADAMO PRIMA DEL PECCATO,SARETE I RAGGI DEL SOLE DIVINO  CHE ILLUMINANO E RISCALDANO  I CUORI  AFFRANTI   E COLORANO LA NATURA  DI VITA  ,OGNI SORTA DI BENE USCIRA'  DA VOI  SE  AMERETE  LA DIVINA VOLONTA'  E CREDERETE  CON TUTTO IL CUORE ALLE SUE VERITA’  CHE HA DONATO A LUISA PICCARRETA , LA MAMMA DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE, SARETE  COME DIO  SULLA TERRA DIO SARA' IN VOI  SEMPRE  NELLE VOSTRE PAROLE  ,NELLE VOSTRE GESTA,  NEI VOSTRI  SGUARDI,  NELLE VOSTRE MANI   E DA VOI  VERRANNO SULLA TERRA  ABBONDANTISSIMI  PIOGGIE  DI RISTORO  E DI LUCE IMMENSA  PER ARRICCHIRE TUTTE LE MENTI  DEGLI UOMINI, NESSUNO  SCAPPERA’ DALLE VOSTRI MANI  PERCHE’  PRESSO  DIO  POTRETE  FARE TUTTO  E OTTENERE TUTTO  DA LUI, GRAZIE  SU  GRAZIE , SARETE I BENEDETTI  FRA TUTTE LE GENERAZIONI , I PIENI  DI  GRAZIA  COME  LA NOSTRA AMATA REGINA  E LA NOSTRA  AMATA MADRE   LUISA .

E GESU’  CONTINUA A DIRE IN VERITA’  SE 2 DI VOI  SI RIUNISCONO PER DOMANDARE  QUALCOSIASI COSA   AL PADRE  MIO GLI SARA’ ACCORDATO. SE 2 O 3  PERSONE IN EFFETTI SONO RIUNITI  NEL MIO NOME IO SONO  IN MEZZO A LORO ,  COME DIRE  SE 2 O 3 PERSONE O PIU’  SI RIUNISCONO NEL NOME DI GESU’   ANCHE SE NON SONO FIGLI DEL DIVINO VOLERE,  GESU’  SARA’ IN MEZZO A LORO  E PREGHERA’ CON LORO  ,IL PADRE  VEDENDO IL FIGLIO A QUESTI  2, 3 O PIU’  PERSONE  NON PUO’  NEGARE NIENTE  PERCHE’  IL FIGLIO  PREGA  CON LORO  ED AL FIGLIO  NON PUO’  NEGARE NIENTE  , IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE  E’ DIVENTATO  FIGLIO DI DIO E NON PIU’ SERVO  PERCHE’  CHI  AGISCE SEMPRE NELLA DIVINA VOLONTA  ‘    E' DIVENUTO  FIGLIO LEGGITTIMO, IN QUANDO LA SUA IMMAGINE E  COMPLETAMENTE  SOMIGLIANTE  AL PADRE  AL FIGLIO ED ALLO SPIRITO  SANTO  CHE  HANNO DATO A QUEST’ANIMA  LA LORO VITA,  LA LORO  VOLONTA’; CHI FA LA VOLONTA DI DIO  ,DIO FARA'  LA VOLONTA’  DI QUEST’ANIMA PREDILETTA PERCHE’  TUTTO CIO’  CHE L’ANIMA DEL DIVINO VOLERE  FA , NON E’ PIU’ LEI HA FARLO  QUEL TALE ATTO, MA DIO IN LEI, ECCO  LA PERFETTA  SOMIGLIANZA  DEL FIGLIO  CON IL PADRE CELESTE COMPLETAMENTE  TRASFUSO  NELL’ANIMA  CHE VIVE NEL DIVINO VOLERE,L’UNIONE COSTANTE  CON IL PADRE  NEL PROPRIO CUORE RENDE IL FIGLIO  UNA SOLA IMMAGINE CON IL PADRE CELESTE CHE LO ADORNA DI TUTTI I SUOI LINEAMENTI  SPIRITUALI  INIZIANDO DALL’AMORE,DALLA SAPIENZA, E DARA’ A QUESTO FIGLIO LA CONOSCENZA  DI SE STESSO  COME DISSE  GESU’  :  SE UNO  MI  AMERA',  IO MI FARO’  CONOSCERE A LUI  E  GLI FARO'  CONOSCERE  ANCHE IL PADRE MIO,"  FILIPPO  DA TANTO  TEMPO SONO CON VOI  E TU DICI , FACCI CONOSCERE IL PADRE"  ,CHI HA VISTO ME  , HA VISTO IL PADRE;ORA  CHI VIVE IN UNA SOLA VOLONTA’ CON IL PADRE ,GESU’ E LO SPIRITO SANTO  PUO’  BEN DIRE A GLI ALTRI  CHI HA VISTO ME  A VISTO IL PADRE, IO  E DIO SIAMO UNA SOLA COSA  ,PERCHE SE LA VOLONTA’  E DIVENTATA  UNA SOLA DEL FIGLIO  DEL DIVINO VOLERE  CON LA SS. TRINITA’  NON E’ PIU’  L’ANIMA CHE PARLA , CHE AGISCE , CHE ASCOLTA, CHE  AMA  MA  LA SS. TRINITA’ IN LEI; LEI  E’ DIVENTATA  COME UN VETRO  TERSISSIMO CHE FA VEDERE  DIO  DIETRO DI SE; LO SPECCHIO  PIU’ E’  CHIARO E PIU’  SCOMPARE E NON SI SCORGE PIU'  IL VETRO CIOE' L'ANIMA, MA APPARE  PIU’ CHIARO   IL VOLTO DEL PADRE ,DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO  SE IL VETRO  DIVIENE  SEMPRE PIU’ TERSO,ORA COSI’ E’ L’ANIMA DEL DIVINO VOLERE,  PIU’  CONOSCERA’ GLI SCRITTI  DI LUISA E’ PIU’  TERSA DIVERRA’ , TALE DA SCOMPARIRE  DEL TUTTO   E FAR APPARIRE CRISTO TOTALMENTE  IN LEI;  COSI’ HO SCRITTO  COSI’  HA VOLUTO  LA DIVINA VOLONTA’ IN ME CHI HA ORECCHI SPIRITUALI  INTENDA CIO’ CHE  DICE  LA DIVINA VOLONTA’ IN ME.




PIETRO  SI AVVICINA  A GESU’  E GLI  DICE  :  SIGNORE  FINO A QUANTE  VOLTE  DEVO PERDONARE  IL MIO FRATELLO  CHE  PECCA CONTRO  DI ME  ,FINO A 7  VOLTE?  ;GESU’  GLI RISPONDE  FINO  A  77 VOLTE ;  QUESTO  NUMERO  SICURAMENTE  GESU' LO USA COME  SIMBOLISMO , PERCHE  NELL'ANTICO TESTAMENTO UNO  DEI  DISCENDENTI  DI CAINO  DISSE ALLE SUE  DONNE  : " CAINO  GLI FU  DETTO  DA  DIO  CHE SAREBBE STATO VENDICATO  7 VOLTE SE SAREBBE STATO  UCCISO , MA CHI UCCIDE  LAMECH  (QUESTO ERA IL NOME  )SARA'   VENDICATO 77 VOLTE "; CIOE’  SEMPRE ; IL PERDONO IN EFFETTI  CI LIBERA  L’ANIMA  DA RANCORI  CHE SI  POSSONO  TRASFORMARE IN ODIO ,L’ODIO  E’  LA BESTIA  CHE  VUOL USCIRE  FUORI  DI NOI E LA  DOBBIAMO SEMPRE  DOMARE  CON  L’AMARE I NOSTRI NEMICI  E PERDONARE SEMPRE  , CHI PERDONA  AIUTA MOLTO  IL FRATELLO  PERDONATO AD RIAVVICINARSI  CON CUORE CONTRITO E GENERA  LA FIDUCIA  E LA CONFIDENZA;LA FIDUCIA E LA CONFIDENZA GENERANO   L’AMORE, L’AMORE GENERA  TUTTI  GLI ALTRI  ATTRIBUTI  :PACE  ,BELLEZZA, LUCE,  INTELLIGENZA  ,GIOIA  ,FORTEZZA  ,SPERANZA  ECC…   .


GESU’  RACCONTA  LA PAROBOLA DEL DEBITORE  CHE  DOVEVA  DARE  MILLE TALENTI  AL SUO PADRONE.  IL  PADRONE  CHIAMO'  IL SERVO  MALVAGIO  DEBITORE E ORDINO’ AI SUOI  SERVI DI VENDERE  IL SERVO  DEBITORE  CON TUTTA LA SUA FAMIGLIA , MA IL SERVO  LO PREGO'  PIANGENDO E SUPPLICANDOLO  DI  LASCIARLO LIBERO   CHE AVREBBE RESO  TUTTO IL SUO DEBITO  ;IL PADRONE  CHE RAFFIGURA DIO , IN QUESTO CASO  GLI  CONDONO’ TUTTO IL DEBITO.  IL SERVITORE MALVAGIO INCONTRA  UN  SUO DEBITORE  CHE GLI DOVEVA  DARE 100 DENARI   E  QUASI  LO STRANGOLO’  PER RIAVERE  IL SUO DENARO POI LO FECE RINCHIUDERE  IN PRIGIONE FINO A QUANDO  NON AVREBBE PAGATO  TUTTO IL SUO DEBITO;SAPUTO  IL FATTO   IL PADRONE  CHE GLI AVEVA CONDONATO  IL DEBITO  DEI MILLE TALENTI  CHE ERANO MOLTISSIMI  SOLDI , SI SDEGNO'  DEL SERVO  DEBITORE MALVAGIO  CHE  AVEVA QUASI  UCCISO  IL SUO DEBITORE   E L’AVEVA  FATTO RINCHIUDERE IN CARCERE, PERCIO’  LO RICHIAMO'  E LO RIMPROVERO’  DELLA SUA DUREZZA  DI  CUORE VERSO L’ALTRO DEBITORE, DICENDO:  IO  TI HO  CONDONATO TUTTO   E TU  INVECE  NON HAI  AVUTO  NESSUNA  PIETA’  DI  QUEL DEBITORE TUO E INCOLLERITO  LO  FECE METTERE  IN MANO  A  GLI AGUZZINI  AFFINCHE'  NON AVREBBE PAGATO TUTTO IL SUO  DEBITO.  LO STESSO  SUCCEDERA’  A QUELLI  CHE  CHIEDONO  PIETA’  E MISERICORDIA  A DIO  MA  LORO  NON MOSTRANO NESSUNA  PIETA’  E  MISERICORDIA  VERSO  I  BISOGNOSI  O  VERSO COLORO  CHE  HANNO UN DEBITO  CON LORO , ANCHE UN DEBITO  SPIRITUALE, UN AZIONE  MAL FATTA CONTRO DI LORO  CHE SE LA TENGONO  AL CUORE  COME UN MACIGNO  PESANTE CHE  NON GLI PERMETTE  DI  PERDONARE CHI  LE HA FATTO DEL TORTO; DIO E’ AMORE  E FA  PIOVERE  LA PIOGGIA  SUI GIUSTI  E SUGLI  INGIUSTI DA IL RESPIRO  ED IL PALPITO  A TUTTI  :BUONI O CATTIVI,RICCHI E POVERI INDISTINTAMENTE  MA OGNUNO  DI  NOI  RICEVERA’  SECONDO  LE SUE OPERE E LE SUE AZIONI LA RICOMPENSA  O IL CASTIGO ETERNO SIA  SU QUESTA  TERRA  CHE  NELL'ALDILA'.

                                    CAPITOLO 19





GESU’  LASCIO’ LA GALILEA  E  ANDO’ IN GIUDEA,  AL DI LA'  DEL  GIORDANO , UNA FOLLA NUMEROSA LO SEGUIVA  E LUI  GUARI’  MOLTI  AMMALATI;I  FARISEI  CIECHI  D’INVIDIA  LO VOGLIONO METTERE ALLA PROVA  DICENDOGLI:  MAESTRO E’  GIUSTO  RIPUDIARE  LA MOGLIE  PER  QUALSIASI  MOTIVO?;GESU’  RISPONDE LORO  :  NON  AVETE LETTO  CHE IL CREATORE  ALL’INIZIO  LI FECE  MASCHIO E FEMMINA  E HA DETTO :L’UOMO LASCERA’  I SUOI GENITORI  PER UNIRSI  ALLA SUA DONNA E DIVENTARE  UNA SOLA  CARNE  CON LEI? PERCIO  CIO’  CHE DIO UNISCE  L’UOMO NON LO SEPARI  , E RISPOSERO  I FARISEI  :PERCHE  ALLORA  MOSE'  CI HA DATO IL PERMESSO  DI  RIPUDIARE  LE NOSTRI MOGLI?; GESU RISPONDE: PER LA RAGIONE DELLA VOSTRA DUREZZA DI  CUORE  MOSE'  VI HA PRESCRITTO  DI  POTER  RIPUDIARE  LE  VOSTRI  MOGLI  MA ALL’INIZIO  NON FU'  COSI’;  PERCIO’  VI DICO: CHIUNQUE  RIPUDIA  LA MOGLIE  ECCETTO IL CASO  DI PROSTITUZIONE , COMMETTE ADULTERIO. ANCHE   CHI DESIDERA UNA  DONNA  CHE E’  SPOSATA  O  LUI STESSO  E’  GIA’  SPOSATO  COMMETTE  ADULTERIO  ; CHI  NON’  E’  SPOSATA  PUO’   SPOSARSI  SOLAMENTE  CON CHI NON E’   SPOSATO  UFFICIALMENTE DALLA CHIESA  ; IL MATRIMONIO  E’ UN SACRAMENTO , UNO DEI 7  SACRAMENTI  CHE  SONO  BENEDIZIONI E GRAZIE   CHE DIO  DA  ALLA COPPIA  AFFINCHE'  SI  MANTENGA INTEGRA  E PURA NELL’AMORE VERSO DIO  E NELL’AMORE  TRA DI LORO  E I LORO  FUTURI  FIGLI,  E’ UN GIURAMENTO  CONTRATTO  CON DIO  E CON  LO SPOSO E  NON  SI  PUO’  DISSOLVERE  NEL NULLA  COSI’  PER UN FUTILE  MOTIVO  ;SE VI SONO MOLTI  PROBLEMI  FRA LE COPPIE  E PERCHE’  LA COPPIA  NON SI E’  TENUTA  FEDELE  AL PATTO  D’AMORE CON DIO  ,NON HANNO SEGUITO  LE ORME DI  DIO  E SI  SONO  SMARRITI  NEI PECCATI  SENSUALI  CHE LI HA PORTATI  AD ODIARSI  FRA LORO,  PERCHE  SE LA COPPIA  SI  GUARDA  NON PIU’  CON L’AMORE DIVINO  MA SENSUALE COMMETTE  PECCATI  MORTALI  CHE PORTANO  L’ANIMA  HA DESIDERARE  SEMPRE DI SAZIARSI  CORPORALMENTE  ,COME  FANNO GLI INGORDI  DI GOLA  CHE PENSANO SOLO A SODDISFARE I SENSI  DEL LORO  PALATO  CHIUDENDO  IL CUORE  A GLI ALTRI  PER AVERE  TUTTO PER LORO  ,L’UOMO  DIVIENE  COME LA BESTIA  QUANDO  VUOLE  SODDISFARE I  DESIDERI  DEI SENSI ,VORRA' SEMPRE  DI  PIU’  E COSE DIVERSE,DONNE DIVERSE CHE  GLI STIMOLANO  LE SUE  LIBIDINI  SENSUALI. I SENSI  SONO  DEI FRENI  CHE DIO CI HA DATO  PERCHE’ ESSI  NON HANNO  UN GRADO  INFINITO   DI SOPPORTAZIONE E DI PIACERI  INVECE I DESIDERI  DELLO SPIRITO  CHE  SONO L’AMORE ,LA PACE  , LA GIOIA  POSSONO SODDISFARSI  SEMPRE  E ALL’INFINITO E NON  SI STANCANO MAI  DI  NUTRIRSI  DI AMORE  E DI  DIO CHE E’ INFINITO . TUTTI QUELLI  CHE  PRENDERANNO  LA STRADA  DEI  SENSI  SARANNO  SEMPRE PIU’ TRISTI  E INAPPAGATI PERCHE  GUSTANO SEMPRE LE  STESSE  COSE  PICCOLE E SUPERFICIALI E MONOTONE,  SEMPRE LO STESSO GUSTO   ,SEMPRE LO STESSO PIACERE, SEMPRE LE STESSE COSE  CHE RITORNANO  COME UN BUMERANG  DI DISPERAZIONE;  CHI TROVA  I DESIDERI  DELLO SPIRITO  E SI NUTRE  DELLE COSE  SPIRITUALI  HA TROVATO  COSE IMMENSE CHE  CAMBIANO  SEMPRE GUSTO  ,PIACERE , MODO  DI SENTIRE E VEDERE LE COSE  ED  IN TUTTO  TROVA  L’AMORE DI DIO  CHE E’  UNA COSA  TALMENTE BELLA  E VIVA  CHE L’UOMO  SI SENTIRA’ APPAGATO  E SODDISFATTO IN TUTTO  QUELLO CHE GLI ACCADE  ANCHE IN MEZZO A TANTE  TRIBOLAZIONE ; L’AMORE DI DIO   CONSOLA L’ANIMA  IN QUALSIASI SITUAZIONE SI  TROVI    ED  IL GUSTO DI QUELL’AMORE DIVINO  DATO  DAL CREATORE ALLA SUA CREATURA  E’ SEMPRE PERFETTO E NUOVO  PERCHE'  IN DIO  NON ESISTE  L’IMPERFEZIONE.

I DISCEPOLI  SUOI , DISSERO A GESU’, SE E’ COSI’ LA CONDIZIONE DELL’UOMO  NON CONVIENE  SPOSARSI,MA GESU’  DISSE : QUESTO NON E’ COMPRESO  DA TUTTI  MA QUESTA PAROLA  E' PER QUELLI CHE  COMPRENDONO  QUESTA  PAROLA ; INFATTI VI  SONO  EUNUCHI  CHE  SONO NATI  COSI’  ,ALTRI  CHE   LO SONO DIVENUTI  SOTTO L’AZIONE  DELL’UOMO   E ALTRI  CHE L’HANNO VOLUTO  DIVENTARE  PER LORO  VOLONTA’.   GLI EUNUCHI  SONO   QUELLI  CHE SI  SONO CASTRATI ; A QUEI  TEMPI  I RE AVEVANO I LORO  EUNUCHI  CHE  UFFICIAVANO  LE PREGHIERE  PER I LORO  DEI. GESU’  QUANDO  DICE  CHE VI SONO EUNUCHI  FATTI DALL’UOMO  DICE  PROPRIO PER QUESTI  ;  GLI ALTRI  EUNUCHI  SONO LE VERGINI  RELIGIOSE E QUELLI  CHE SONO  NATI  PER NATURA  COSI  ‘. IL MATRIMONIO   E’  PER QUELLI CHE  NON  VOGLIONO  ESSERE  VERGINI O CASTI ;QUESTI TALI, LE VERGINI  ED I CASTI  DICE  PAOLO  SONO MESSI  MEGLIO  NEL  SEGUIRE LA VIA  DELLA SANTITA’  DI QUELLI CHE SI  SPOSANO  CHE  DEVONO  RENDERE  SEMPRE  CONTO  AI DESIDERI  DEL MARITO   CHE LI PUO' ANCHE PORTARE  FUORI  DALLA GRAZIA  DI DIO CON LE LORO  PRETESE, INFATTI  UNA DONNA  SPOSATA SARA’  SEMPRE IN LOTTA  CON IL DESIDERIO  DI  SEGUIRE CRISTO   ED ANCHE  DI SEGUIRE I DESIDERI  DEL MARITO,INTENDO QUALSIASI  TIPO DI DESIDERIO ;LA LOTTA SARA’  DURA  PER GLI SPOSATI   CHE VOGLIONO  SEGUIRE  DIO   MA CHE I  LORO  PARTNER  SPESSO LE TRASCINANO  NEL PECCATO    E LE POVERE SPOSE   SONO TENTATE  SEMPRE DAL COMPIACERE  I DESIDERI DEL MARITO, ABBANDONANDO  ANCHE  I GRUPPI DI PREGHIERA ,LA SANTA MESSA  E ALTRE COSE SPIRITUALI ; INOLTRE  VIVENDO  CON IL MARITO  SEMPRE NELLO STESSO LETTO  SONO  PIU’  TENTATI  DAI  DESIDERI DELLA CARNE,MA DIO  NON HA DATO IL SESSO  PER  SODDISFARE  I PROPRI  SENSI  MA PER PROCREARE; LA COPPIA  CHE SI AMA  VERAMENTE IN DIO  VUOLE  DEI BAMBINI   CHE SONO LA PERFETTA  SOMIGLIANZA DI DIO  E DI  LORO  STESSI ; IN DIO SI  AMANO A VICENDA  DESIDERANDO   UNIRE  IL LORO AMORE E LE LORO  SOMIGLIANZE  IN UN ALTRA PERSONA   E LA TENEREZZA  ACQUISITA  DA DIO  LE FA DESIDERARE  AVERE  IN BRACCIO E BACIARE  LA DOLCEZZA  PURA  DI UN BIMBO TENERO  CHE  E’  LA PROIEZIONE  DELLA TENEREZZA DI DIO.

ALLORA  I  PICCOLI BAMBINI FURONO PRESENTATI  A GESU’ PER  FARLI DA LUI BENEDIRE MA I DISCEPOLI  NON VOLEVANO    PERMETTERE LORO   CHE  AVVICINASSERO  GESU’;FURONO PRONTAMENTE  DAL MAESTRO TENERO  COME UN BAMBINO  RIMPROVERATI  DELLA LORO  DUREZZA DI  CUORE ,DICENDO:  LASCIATE  CHE I BAMBINI  VENGONO A ME  E NON GLI E LO IMPEDITE  ,PERCHE DI ESSI E’  IL REGNO DEI CIELI.  SEMBRA FATTO A POSTA ED ECCO  CHE ESCONO  FUORI  DI NUOVI  I BAMBINI  CHE HANNO  TANTA  SOMIGLIANZA CON LA PUREZZA E TENEREZZA DI  DIO.  AMATE  AVERE  I BAMBINI  ,INSEGNATEGLI SUBITO A PREGARE  E SENTIRETE  QUANDO  E’  GRANDE LA LORO INTERCESSIONE  SE LI EDUCATE  NELL’AMORE  DI DIO E DEL PROSSIMO.

GESU’ INCONTRA UN GIOVANE  RICCO  CHE VUOLE SEGUIRLO  COME DISCEPOLO  E  GLI DICE  CHE SE VUOLE  ESSERE PERFETTO  DEVE VENDERE  TUTTI I SUOI AVERI  E DARLI AI POVERI ,  MA L’UOMO A QUESTE  PAROLE  ANCHE SE  ERA UN UOMO GIUSTO  SE NE ANDO’  TRISTE  PERCHE’  NON VOLEVA  RINUNCIARE  AI  SUOI AVERI  ; IL CUORE E’  RICCO  DELLE  COSE  CHE  SI PRATICANO NELLA VITA;  QUEST’UOMO  EBBE  DEI  BRAVI EDUCATORI NELLA SUA VITA  MA  VIVEVA  SEMPRE  NEL  DENARO  E NEGLI AVERI DI OGNI SPECIE, L’ABITUDINE E L’INCERTEZZA DEL FUTURO  SENZA I SUOI AVERI   NON LO FECERO  DECIDERE  A LASCIARE LE SUE RICCHEZZE TERRENE, COSI’ E’ CHI SI ABITUA   A VIVERE  DA SANTO  NELLE RICCHEZZE CELESTI  (CHE SONO LE TANTE  GRAZIE E I DONI  DELLA PACE ,DELL’AMORE ECC.)NELLA  POVERTA’  GLI SARA’  DIFFICILE  VIVERE  DA RICCO  PERCHE’  HA GUSTATO  DIO NELLA SUA POVERTA'  E L’AMORE  SANTO  DI DIO  ,IL SOCCORSO  NON GLI MANCHERA’  MAI ANCHE IN MEZZO A TANTI  BISOGNI ;  HA SCOPERTO  CHE  PERDENDO  I FAVORI   E GLI APPOGGI TERRENI ED UMANI  SI  TROVANO QUELLI DELLO SPIRITO  E DI DIO CHE SOVVIENE SEMPRE AD OGNI NECESSITA’  DEL POVERO  SANTO ED I FIGLI DEL DIVINO VOLERE  CHE  VOLONTARIAMENTE  HANNO  DATO LA PROPRIA VOLONTA’ A DIO  HANNO SCOPERTO  UN DONO  DI INESTIMABILE VALORE  CHE  E’ LA DIVINA VOLONTA’  IN TUTTI I LORO  ATTI ,ESSA LI CIRCONDA  DI TUTTE  LE GRAZIE  E DI TUTTI I BENI  DI DIO  E INOLTRE  NON HANNO  MAI  DUBBI  SUL DA FARSI  PERCHE SANNO  CHE LI GUIDA LA DIVINA VOLONTA’  ;NON SENTONO   QUASI PIU’  LE  DEBOLEZZE  UMANE ,  TRANNE  QUANDO  IL LORO  VOLERE  VORREBBE USCIRE FUORI   PERCHE’ LA DIVINA VOLONTA’  HA UNA POTENZA INFINITA ED ETERNA  CHE  LI  FA STARE  SEMPRE TRANQUILLI  DEL FUTURO;  PER LORO  E’  UGUALE  IL VIVERE  O IL MORIRE, LE CROCI  O LE GIOIE  IN TUTTO SI  SENTONO  AVVOLTI  DENTRO LA LUCE INTERMINABILE DEL DIVINO VOLERE; SENTONO CHE POSSONO  AVERE TUTTO  DA DIO SE LO VOGLIONO PERCHE’  DIO  NON NEGA  NIENTE AI FIGLI DEL DIVINO VOLERE  PERCHE’ CIO’ CHE CHIEDONO   E’  LA STESSA DIVINA VOLONTA’  CHE  CHIEDE IN LORO ED INOLTRE  ESSENDO  FIGLI  SONO EREDI  DI TUTTO  QUELLO CHE POSSIEDE LA DIVINA VOLONTA’  ,NIENTE  E’  IMPOSSIBILE AD UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE  ,LUI STESSO DIVERRA’  LUCE DELLE NAZIONI , RAGGIO  DEL SOLE  DIVINO;SI E’  APPOGGIATO  AD UNA COSA  INFINITA ED ETERNA  CHI  POTRA’  MAI  SMUOVERLO  O  FARLO CADERE?, O  FARLO DESISTERE  DAL PROSEGUIRE IL CAMMINO  CHE LA DIVINA VOLONTA’  VUOLE DA LUI?.

 GESU’  PROSEGUENDO IL DISCORSO  DICE:  COME  E’  DIFFICILE  PER UN RICCO ENTRARE NEL REGNO DI DIO  , E’  PIU’  FACILE   CHE UN CAMMELLO ENTRI  NELLA CRUNA DI UN AGO  CHE UN RICCO ENTRI  NEL REGNO DI DIO,  MA POI DICE :  QUELLO  CHE E’  IMPOSSIBILE  ALL’UOMO PERO’ A DIO  E’  POSSIBILE  , CI PENSERA’  IL SIGNORE  HA  SALVARE  ANCHE I RICCHI DI  BUONA VOLONTA’  CON LA SUA  MORTE  E RISURREZIONE  CON TUTTE LE SUE  AZIONI  DIVINE  CHE RIPARANO  LE  AZIONI  DEI RICCHI E DI TUTTI  NOI;  COSI’  ANCHE IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE  SARA’  RIPARATORE  DELLE AZIONI UMANE   FATTE  DA TUTTI GLI UOMINI ; SARA’  LA PERFETTA IRRADIAZIONE DI CRISTO E DI MARIA  E GIRERA’  IN TUTTE LE AZIONI  UMANE   PER SOSTITUIRLE  CON QUELLE DIVINE  CHE   LUI FA CON GESU’ ,IN GESU’  E PER MEZZO  DI GESU’.


PIETRO  PRENDENDO LA PAROLA  DICE A GESU’: ECCO  CHE NOI  PER SEGUIRTI  ABBIAMO LASCIATO  CASE,FAMIGLIE E TERRE  ;QUALE  SARA’  LA NOSTRA  RICOMPENSA? GESU’  GLI DICE  CHE  NEL REGNO  DI   DIO  RICEVERANNO   TANTI BENI  E TANTE  FAMIGLIE   CHE  CON LA LORO  PERSEVERANZA  HANNO  SALVATO DALLA DANNAZIONE ETERNA  DA  SUPERARE  DI  GRAN LUNGA  I BENI  CHE HANNO LASCIATO   SULLA TERRA;  IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE  HA  LASCIATO  TUTTO  PERSINO LA SUA VOLONTA’  PER SEMPRE A DIO  E OTTERRA’ DIO STESSO  IN  OGNI  SUO ATTO,   AVRA’  TANTI  GESU’ IN SE  PER QUANTI  ATTI  AVRA FATTO  , TUTTO  QUELLO  CHE VUOLE  LO AVRA’  SENZA DUBBIO  , SARA’  COME DIO SULLA TERRA PERCHE’  CIO’  CHE  FA  SONO ATTI  DI DIO IN LUI,  TUTTO IL CIELO   SEGUE  I SUOI ATTI DIVINI  E FA  TUTTO QUELLO CHE FA  IL FIGLIO DEL DIVINO VOLERE,CHI PUO’  PAREGGIARE  LA POTENZA  DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE? , PIU’  ANDRANNO AVANTI  CON LA CONOSCENZA  DELLE VERITA’  SULLA DIVINA VOLONTA DI LUISA PICCARRETA  E PIU’  GRANDI  SARANNO  TRA  I NOVE CORI  DEI  FIGLI DEL DIVINO VOLERE.

 MOLTI  DEI  PRIMI  SARANNO  GLI ULTIMI, E GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI  DICE ANCORA GESU’  ; I FIGLI DEL DIVINO VOLERE  VERRANNO  IN QUESTI ULTIMI TEMPI   E SARANNO I PRIMI  NEL REGNO DEI  CIELI  ,PERCHE  I PRIMI  CHE NON HANNO CONOSCIUTO  LE VERITA’  RIVELATE DA GESU’  A LUISA SULLA DIVINA VOLONTA’,NON  HANNO  POTUTO  GUADAGNARE  IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’  CHE ADAMO AVEVA PERSO IN PARADISO; CON IL DONO DEL DIVINO VOLERE  I PASSI  CHE SI  FANNO  SONO DA GIGANTI   E GESU’  DISSE A LUISA CHE UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE  E’  PIU’ GRANDE DI TUTTI I SANTI MESSI INSIEME  ECCETTO  MARIA  E LUISA STESSA.  GLI ULTIMI , GESU’ INTENDE  ANCHE  TUTTI  QUEI  SANTI  CHE   HANNO  LASCIATO  OGNI  ONORE UMANO  PER  SUBIRE  AFFRONTI E PERSECUZIONI   E ODIO  DA PARTE  DEGLI UOMINI. MENTRE  I POLITICI  E COLORO  CHE TENGONO  AL  DOMINIO  ED AL POTERE  SARANNO GLI ULTIMI  NEL REGNO DEI  CIELI.





                                                  Capitolo  20






GESU’  CONTINUA  SU  QUESTO ARGOMENTO  CITANDO  LA PARABOLA  DEL VIGNAIOLO  CHE   PRENDE  OPERAI  PER LA RACCOLTA  DELL’UVA.    SI ACCORDA  CON LORO  CON UN PREZZO PATTUITO PRIMA ,  MA POI VEDENDO  DELLE PERSONE  SENZA LAVORO  LI PRENDE  PURE  PER LAVORARE  NELLA SUA  VIGNA  DONANDO  A QUESTI  VENUTI  PER ULTIMO LA STESSA SOMMA CHE  AVEVA DATO  A GLI ALTRI  CHE AVEVANO INIZIATO  MOLTO PRIMA.  GESU’  CI INSEGNA  CHE  I  SANTI  CHE HANNO FATICATO   TANTO  CON CROCI E  PERSECUZIONI  SARANNO SUPERATI  IN SANTITA’  DAGLI ULTIMI  SANTI  CHE VERRANNO  NELLA FINE DEI  TEMPI  CHE  RICEVERANNO TANTE GRAZIE  SENZA  SUBIRE  TANTI  SACRIFICI  ,PERCHE  GLI ULTIMI  AVRANNO AVUTO  LA GRAZIA  DI TROVARSI  NEL PERIODO  CHE  LE RIVELAZIONI  E I DONI DI DIO  AVRANNO  RAGGIUNTO IL  CULMINE  E SPECIALMENTE  CON LA CONOSCENZA DELLA VERA  DEVOZIONE A MARIA  E MOLTO  DI PIU’ CON LA CONOSCENZA  DELLE VERITA’  SUL DIVINO VOLERE  CHE  GRAZIE A LUISA LA NOSTRA MADRE  ABBIAMO OTTENUTO   SENZA  TANTI  SFORZI E SACRIFICI MA SOLO  CON LEGGERLI  E ASSIMILARLI  IN NOI.


GESU’  DICE  AI  DODICI  CHE DOVRA’  SOFFRIRE  E MORIRE  PER L’UMANITA’  PER MANO  DEI  SACERDOTI E LEVITI  E DEI  ROMANI MA IL TERZO  GIORNO RISUSCITERA’  , GESU’   CHE SA    LA  PSICHE  UMANA  COME SI  COMPORTA  TROVA  GIUSTO  AVVISARE  I  12  DELLA  SUA  DIPARTITA  ANCHE PERCHE I 12  ANCORA  PENSAVANO   CHE IL MESSIA  DOVEVA  REGNARE  IN TUTTO  IL MONDO,  PORTARE  LA PACE E LA SALVEZZA  FINO AI CONFINI DELLA TERRA,MA QUESTA  PROFEZIA  NON RIGUARDAVA  IL MESSIA  DEL PADRE  MA  IL MESSIA  DEL FIGLIO  CIOE’  IL PROFETA  ELIA  CHE  ERA  VENUTO   NELLA VESTE DI GIOVANNI E CHE DOVRA’  VENIRE   ED E’  GIA’ FRA NOI;INFATTI  TUTTI I PROFETI  SPECIALMENTE  ISAIA E DANIELE ED I SANTI   CATTOLICI, PARLANO  DEL  GRAN MONARCA COME DI UN SALVATORE MANDATO DA DIO  INSIEME  ALL’ULTIMO PAPA  (PIETRO SECONDO) ,CHE CI LIBERERA’  DAL POTERE  DI SATANA  E DEI CATTIVI E GOVERNERA’  DA MARE A MARE CON SCETTRO E VERGA DI FERRO. GESU’  NON VOLEVA  CHE I DISCEPOLI  VEDENDOLO  MORIRE  PERDESSERO  LA FEDE E LA SPERANZA IN LUI;GESU’  SAREBBE    UGUALMENTE  DIVENUTO  RE  MA NON DELLA TERRA(IL MIO REGNO NON E’  DI QUESTO  MONDO  DISSE A PILATO) MA  DELL’UNIVERSO  E DI TUTTI  I TEMPI   E INOLTRE IL GRAN  MONARCA  ,IL PROFETA ELIA  GOVERNERA’  IN GESU’  SOTTO LA TOTALE  GUIDA  DELLA DIVINA VOLONTA’  CHE SARA’ IN TUTTI I SUOI ATTI  DIVINI, SARA’ UN FIGLIO DEL DIVINO VOLERE  ,FIGLIO DI LUISA;

ALLORA  LA MADRE  DEI  FIGLI DI ZEBEDEO (DI GIOVANNI  E DI GIACOMO)  DISSE A GESU’  :SIGNORE PERMETTI CHE I MIEI  FIGLI  SIEDANO  ALLA TUA DESTRA  ED ALLA TUA SINISTRA,MA GESU’  DISSE   A LORO:   POTETE  VOI BERE  IL CALICE CHE IO STO PER BERE  ,SI , GLI  DISSERO  GIOVANNI E GIACOMO , LO POSSIAMO  E GESU’  RISPOSE  LORO :IL CALICE  CHE IO  BEVO  ANCHE  VOI LO BERRETE  MA FARVI SEDERE  ALLA MIA DESTRA E ALLA MIA SINISTRA NON COMPETE  A ME   MA  AL PADRE MIO CHE  L’HA DESTINATO A QUELLI  CHE LUI HA SCELTO; QUESTI  2  CHE IL PADRE  HA SCELTO E PREDESTINATO A SEDERE ALLA DESTRA  ED ALLA SINISTRA DI GESU’  SONO  :ENOCH ED ELIA  ,CIOE’  IL GRAN  MONARCA E L’ULTIMO PAPA , PIETRO SECONDO, CHE BERRANNO  ALLO STESSO CALICE DEL GETSEMANI  DI GESU’;CIOE’  UNA PASSIONE  MISTICA  DI  MORTE E RISURREZIONE  ATTO DOPO ATTO E  CHE  SOLO I FIGLI DEL DIVINO VOLERE  POSSONO  SOPPORTARE  CON LA GRANDE SANTITA’   ,GIOIA E PACE  CHE POSSIEDERANNO  GRAZIE  AL DONO  RICEVUTO DELLA DIVINA VOLONTA’  CHE LI FARA’  TUTTI  SOMIGLIANTI   ALL’IMMAGINE  PERFETTA  DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO.


GLI ALTRI 12  APOSTOLI SI INDIGNARONO  DEI  2 DISCEPOLI  PER QUESTA  COSA CHE AVEVANO CHIESTO , E GESU’  DISSE LORO  CHE CHI  VOLESSE ESSERE IL PRIMO   DOVRA’  DIVENTARE  L’ULTIMO  DEI  DISCEPOLI ,SERVO DI TUTTI ;CHI MEGLIO DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE  PUO’ FARE  QUESTO; LORO  IN TUTTO QUELLO CHE FANNO  SONO  GUIDATI DALLA DIVINA VOLONTA’  CHE  LI FARA’  PERFETTI IMITATORI  DI GESU  SERVITORE , UMILE  E BUONO;

APPENA  USCIRONO  DA GERICO ECCO  CHE 2  CIECHI  GLI GRIDAVANO :SIGNORE  ABBI MISERICORDIA  DI NOI  ,FIGLIO DI DAVIDE; E GESU’  VISTA  LA LORO  FEDE   E  NON  POTENDO  NON ASCOLTARE IL POVERO  CHE GRIDA AL SUO ORECCHIO , LI GUARI’  SUBITO, E SI MISERO  ALLA SUA SEQUELA ;  QUESTI  2 CIECHI  HANNO  AVUTO  FEDE IN GESU’  CHIAMANDOLO  FIGLIO DI DAVIDE  ,HANNO CREDUTO   VERAMENTE  CHE GESU’  ERA IL MESSIA  FIGLIO DI DAVIDE  PROMESSO DA TANTO  TEMPO,INFATTI GESU’ NON DICE A LORO  COME AVEVA FATTO CON ALTRI  :CREDETE  VOI  CHE IO POSSA  DARVI LA VISTA?  PERCHE  GIA’  AVEVANO  TESTIMONIATO E CREDUTO  CHE ERA IL FIGLIO DI DAVIDE PROMESSO E  COSI' OTTENNERO ANCHE LA GRAZIA  DI DIVENIRE SUOI  DISCEPOLI  CHE NON E’  POCO  MA E’  UN DONO  GRANDISSIMO  CHE  LO VEDREMO  IN CIELO,  PERCHE I DISCEPOLI  SARANNO  I PIU’  SIMILI  NELLA GLORIA  A GESU’  DEGLI ALTRI IN QUANDO  LO HANNO VISTO  E LO HANNO  SENTITO   ED HANNO IMPARATO  LE  MERAVIGLIOSE  LEZIONI  DETTE PERSONALMENTE DA LUI  CHE IRRADIA  TUTTA LA LUCE DEL PADRE IN LORO, ANCHE NOI  ABBIAMO  GESU’  SEMPRE  CON NOI  INFATTI  DOVE  2   O  3 PERSONE  PREGANO   E SI RIUNISCONO  NEL MIO NOME  IO  SARO’  IN MEZZO A LORO  , LO ABBIAMO   DENTRO  DI NOI  PER CIRCA 10  MINUTI    NEL MOMENTO  DELLA COMUNIONE  EUCARISTICA, LO ABBIAMO  PRESENTE  E VIVO  NELLE VERITA’ ETERNE SULLA DIVINA VOLONTA’ DI LUISA  E LO ABBIAMO IN TUTTI I NOSTRI ATTI DIVINI  ,NOI CHE ABBIAMO RICEVUTO IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA’  PER MEZZO  DEGLI SCRITTI  DI LUISA PICCARRETA; NOI SPECIALMENTE FIGLI DEL DIVINO VOLERE LO ABBIAMO SEMPRE  DENTRO  DI NOI  REALE   E PRESENTE  CHE CI PARLA  NEL  SILENZIO  DEL NOSTRO  CUORE ,NELLA LUCE  DELLE NOSTRI MENTI CHE SONO   DIVENTATE  UNA SOLA  COSA  CON IL CUORE  ,LA MENTE E LA VOLONTA’ DI GESU’ CRISTO NOSTRO MAESTRO; LA NOSTRA SAPIENZA  SARA’  MOLTO  PIU’  LUMINOSA DI QUELLA  DI GIOVANNI  EVANGELISTA  CHE CONOBBE L’AMORE PROFONDAMENTE ; NOI ABBIAMO CONOSCIUTO  LA DIVINA VOLONTA’  CHE E’  LA FONTE  DI TUTTI GLI ATTRIBUTI  DI  GESU’,  IL MOTORE   CHE MUOVE  TUTTI  GLI ATTRIBUTI  DI DIO  COMPRESO  LA MISERICORDIA E LA CARITA’.



                    CAPITOLO  21



 QUANDO  SI AVVICINARONO  NEI  PRESSI DI GERUSALEMME ,ARRIVATI  IN VISTA  DI BETFAGE  ,GESU’  DISSE A 2 DISCEPOLI DI  ANDARE  A SCIOGLIERE UNA  PULEDRA  DI ASINA E DI CONDURLA  A LUI   CON LA SUA MADRE. AFFINCHE’  SI  ADEMPISSE LA SCRITTURA  CHE DICE  :” ECCO  CHE VIENE  A TE   IL TUO RE  FIGLIA DI SION  MONTANDO  UN ASINELLA FIGLIA DI ASINA”.I DISCEPOLI FECERO  COSI’ , E  QUANDO  PORTARONO  L’ASINA E L’ASINELLO  MISERO  MANTELLI  SOPRA , E GESU’  AVANZO’  VERSO GERUSALEMME  DAL MONTE  DEGLI ULIVI  SCENDENDO  VERSO IL GETSEMANI , LI' , IL POPOLO    CHE ERA A GERUSALEMME  GRIDAVA  :” OSANNA  AL FIGLIO DI DAVIDE  ,BENEDETTO  COLUI CHE VIENE  NEL NOME DEL SIGNORE  ,OSANNA NEL PIU’  ALTO  DEI  CIELI”. ANCHE I BAMBINI   OSANNAVANO IL SIGNORE  ED I  FARISEI  CIECHI  D’INVIDIA  , DISSERO  A GESU’ , DI  IMPEDIRE  CHE  GLI  FACESSERO QUESTE ACCLAMAZIONI,GESU’  RISPOSE LORO  CHE  SE SI FERMAVANO  I  BAMBINI  A LODARE  IL MESSIA  INIZIAVANO  LE PIETRE  AD OSANNARLO. ALCUNI  METTEVANO  PER TERRA I LORO  MANTELLI  ED ALTRI  LE PALME. GESU’  SCELSE DI ENTRARE  COME UN RE DI PACE  USANDO  UN ANIMALE  DEL TUTTO  INOFFENSIVO  E POCO ADATTO AI RE DI QUESTA TERRA  CHE INVECE  VOGLIONO  ENTRARE  CON FASTO  E POTENZA  SOPRA  POSSENTI  CAVALLI;INOLTRE  VUOLE  CON QUESTA AZIONE  IMITARE   GLI AVVENIMENTI  PASSATI  QUANDO  SAULO  IL PRIMO RE D’ISRAELE  CERCANDO   I  SUOI  ASINI  FU'  UNTO  RE  DA SAMUELE CHE GLI INDICO’  ANCHE  DOVE  ERANO  I SUOI ASINI  SMARRITI; GESU’  NON E’  DI QUESTO  MONDO,  IL SUO MONDO  E’ IN CIELO  E LI  CAVALCA  LE NUBI   E TIENE  INVECE  DI  SPADE E   FRECCIE , TUONI  E LAMPI NELLA SUA MANO,INVECE DI FASTO  MONDANO ,LO CIRCONDANO  ANGELI E SANTI   ; LA NATURA   ED IL CIELO   SONO  LA SUA DIMORA,  ANCHE  NEL  DESERTO I SUOI SERVITORI  E I SUOI  COMPAGNI  ERANO  GLI ANGELI  E LE BESTI  SELVATICHE.  E' SOLO L’UOMO  CHE  NON  VUOLE  IL COMANDO  DI DIO  SOPRA IL SUO  VOLERE  COME  I  DEMONI  RIBELLI; GESU'  ENTRA  SOPRA  UN ASINELLO   CHE  E’ IL SIMBOLO  DEGLI ANIMALI  DOCILI  AD OBBEDIRE E VOLENTEROSI NELL’ESSERE  DI  AIUTO  ALL’UOMO,COSI’  GESU’ ,  ANCHE  QUANDO  CAVALCA  UN ASINELLO,  CI  VUOLE INDICARE  COME DEVE ESSERE  IL NOSTRO  VOLERE, SOTTO  LA MAESTA' REGALE  DEL DIVINO VOLERE CHE LO VUOLE CONDURRE ALLA GERUSALEMME CELESTE  TRA CANTI  DI GIOIA  E LETIZIA  PERPETUA,IN UN CORO  DI ACCLAMAZIONI  CHE  DIRANNO  AL NOSTRO  VOLERE  UNITO   ALLA REGALITA’  DEL DIVINO VOLERE  :OSANNA NELL’ALTO  DEI CIELI,  BENEDETTA LA VOLONTA’  DELL’UOMO  CHE VIENE  NEL NOME DEL DIVINO VOLERE  E UNITA , STRETTA  AD ESSA, E GIOIREMO  DELLA STESSA REGALITA’  DI GESU’   CHE  SI  E’ SERVITO  DELLA NOSTRA UMANA VOLONTA’  SOTTOMESSA ALLA DIVINA   PER FARCI  ENTRARE  CON LUI  TRIOFANTI  NELLA PATRIA CELESTE .


GESU’  ENTRANDO  NEL TEMPIO DI GERUSALEMME  SCHIACCIO’  I VENDITORI  DI COLOMBE ED I CAMBIA VALUTA  PERCHE  DISPREZZAVANO  DIO E DISTURBAVANO  IL SILENZIO  CHE  CI DEVE ESSERE  NEL LUOGO  DI PREGHIERA E PROFANAVANO UN LUOGO  DOVE  DIO  ABITAVA .  QUANTE PROFANAZIONI  COMMETTE  IL NOSTRO UMANO VOLERE  NELLA NATURA  DOVE  VIVE  SEMPRE  IL DIVINO VOLERE  CHE  GLI PORGE  I FRUTTI  DEGLI ALBERI ,LO NUTRISCE DI PESCI  ,GLI DA IL RESPIRO   E L’ARIA  DA RESPIRARE, GLI  FA DA TAPPETO  STENDENDO  LA TERRA SOTTO I SUOI PIEDI  MA L’UOMO  CHE FA? NON SI CURA  NEMMENO  DI  GUARDARLO,   NON LO RINGRAZIA  MAI ,  E SPESSO  LO INSULTA  NEL LAMENTARSI  DI QUELLO CHE LA DIVINA VOLONTA’  GLI OFFRE  PUR  NON MERITANDO  AFFATTO  TUTTE QUESTE  PREMURE  CHE IL DIVINO VOLERE  LE FA  IN OGNI  COSA  CHE L’UOMO  INCONTRA  E PERSINO  DENTRO  IL SUO  CORPO   CHE E’ TUTTO UN OPERA  DELLA DIVINA VOLONTA’  CHE GLI DA  IL SANGUE  ,IL PALPITO  ,UN CORPO FRA I PIU’  BELLI DELLA NATURA; DI TUTTO QUELLO CHE E’ DI DIO L’UOMO  SI  IMPOSSESSA  SENZA AVERNE DIRITTO  PERCHE  CHI  NON  VUOLE LA DIVINA VOLONTA’  NEMMENO   HA DIRITTO  AD USARE  I SUOI BENI; CHI  NON SI COMPORTA  DA FIGLIO  AMANDO E RINGRAZIANDO  LA MADRE  CHE LO HA GENERATO  E CHE CONTINUA A NUTRIRLO  NON E’ PIU’  DEGNO  DI ESSERE  CHIAMATO  FIGLIO  MA USURPATORE  CRUDELE .

GESU’  INCONTRA  NEL CAMMINO  VERSO LA CITTA’  UN ALBERO  DI  FICHI MA  AVVICINANDOSI  AD ESSO  PER MANGIARE DEI  SUOI FRUTTI  NON NE TROVA, E DISSE  ALLORA AL FICO: MAI  PIU’  TU  PORTERAI  FRUTTI;  NELLO STESSO  ISTANTE IL FICO  SI SECCO  E I DISCEPOLI RIMASERO  MERAVIGLIATI ; GESU’  DISSE LORO  DI  NON MERAVIGLIARSI  PERCHE  SE AVREBBERO  AVUTO  VERA FEDE AVREBBERO ANCHE  LORO  POTUTO  COMANDARE  LE FORZE DELLA NATURA  E QUESTI  LE OBBEDIREBBERO.

GESU’  DISSE  A LUISA  CHE I FIGLI  DEL DIVINO VOLERE  POSSEDENDO  LA DIVINA VOLONTA’  IN TUTTE LE LORO  AZIONI  POSSONO  COMANDARE  NON  SOLO LA NATURA  MA ANCHE DIO PERCHE IL LORO  COMANDO  NON  PROVIENE  DALLA LORO  UMANA VOLONTA’  MA DALLA DIVINA VOLONTA’ CHE ABITA  IN TUTTI I LORO ATTI E LI DIRIGE ;INFATTI , MARIA  CHE FU LA PRIMA CREATURA  A POSSEDERE  QUESTO  GRANDISSIMO DONO DELLA DIVINA VOLONTA’ DOPO  LA CADUTA  DELL’UOMO NELL’EDEN , ALLE NOZZE DI CANA  ,DA UN COMANDO  AMOREVOLE  A GESU’  DICENDO : FIGLIO  NON HANNO PIU’  VINO, E GESU’  VOLENDO  FAR VEDERE  QUESTO COMANDO  ONNIPOTENTE  CHE POSSONO  AVERE LE CREATURE  SU DIO E LA NATURA ,  DISSE A LEI : CHE C’E’  FRA ME E TE O DONNA  NON E’  GIUNTA  ANCORA  LA MIA  ORA;  L’ORA  DI  FARE  I MIRACOLI , DIFATTI  QUESTO  MIRACOLO  DELL’ACQUA  CAMBIATA IN VINO  FU’ IL PRIMO MIRACOLO  PUBLICO  DI GESU’ ; MARIA CHE  ERA  UN SOLO SPIRITO  CON GESU’   FIDUCIOSA   CHE  CIO’  CHE AVREBBE CHIESTO  ERA SEMPRE VOLONTA’  DI DIO  SI APPROPRIA  DEL MIRACOLO  ANCHE SE GESU’  LE DICE  NON  E’ ANCORA GIUNTA L’ORA DI FARE I MIRACOLI  E INFATTI DICE  AI SERVI : FATE  TUTTO QUELLO CHE EGLI VI DIRA’; MARIA NON  DEMORDE  PERCHE  SA DI POSSEDERE LA DIVINA VOLONTA’  IN LEI , E CIO’  CHE AVREBBE VOLUTO LEI   E’  SEMPRE QUELLO CHE VUOLE DIO ; GESU’   DICENDO  NON E’ GIUNTA L’ORA, HA VOLUTO  FAR  CONOSCERE  LA GRANDE INTERCESSIONE CHE AVRANNO  COLORO  CHE POSSIEDERANNO  COME MARIA IL DONO DEL SUO VOLERE PERCHE  SE HA FATTO  UGUALMENTE  IL MIRACOLO  A MARIA  SENZA CHE NE ERA GIUNTA L’ORA   SIGNIFICA  CHE   L’INTERCESSIONE DI MARIA  E’ ONNIPOTENTE  PRESSO  DIO  E  COSI’  SARA’  ANCHE QUELLA DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE ,INOLTRE  VORREI AGGIUNGERE  CHE LA FRASE  :”CHE C’E’  FRA ME E TE  O DONNA”  NON  E’  UNA FRASE DURA  COME MOLTI ERETICI  PENSANO  E VOGLIONO  DISPREZZARE  MARIA  PERCHE  SECONDO  LORO  GESU’  L’HA DETTO IN UN MODO  DISPREZZANTE   NEI CONFRONTI DI MARIA; NON E’  QUELLO  IL SENSO, IL VERO SENSO  LO TROVERETE  NELL’ANTICO  TESTAMENTO  QUANDO UN UOMO  GENERALE DELLE TRUPPE  DEL RE  DISSE AD ELIA  PROFETA  :CHE C’E’  FRA ME E TE   O ELIA,  SE IL RE  SA  CHE TI HO LASCIATO  LIBERO  DOPO AVERTI VISTO  MI UCCIDERA’ E TU MI CHIEDI  DI ANDARE  A RIFERIRE  AL RE QUESTO E QUEST’ALTRO?;  MA  ELIA  DISSE : NON PREOCCUPARTI  PER LA TUA VITA;  FAI QUELLO CHE  TI HO APPENA DETTO  E PORTA  AL RE  QUESTO MESSAGGIO.  DA QUESTO DISCORSO  CI ACCORGIAMO  CHE  QUESTA  MODO  DI DIRE  DEGLI EBREI  SIGNIFICAVA  CHE NON  C’ERA UGUAGLIANZA DI VEDUTA FRA I  2  CHE STANNO INTERLOQUENDO , ANCHE  RE DAVIDE DISSE  QUESTA  FRASE AL SUO  GENERALE ABNER  E A SUO FRATELLO , QUANDO  VOLEVANO METTERE A MORTE  UN PARENTE DI RE SAUL  CHE  STAVA  IMPRECANDO  CONTRO IL RE DA LONTANO  SU UN ALTO MONTE MENTRE DAVIDE FUGGIVA  DA SUO FIGLIO ASSALONNE E   DAVIDE ALLORA RISPOSE AI 2  CAPI DELL' ESERCITO  SUO  :”CHE C’E’  FRA ME E VOI  CHE VOLETE  SPARGERE  SANGUE  SU UNA PERSONA  CHE DIO  GLI HA COMANDATO  DI MALEDIRMI  PER I MIEI PECCATI?” SE ANCHE MIO FIGLIO  MI VUOLE UCCIDERE  LASCIATELO STARE,     FORSE DIO  AVRA’  PIETA’  DI ME  E MI LIBERERA’   DA TUTTE LE MIE ANGOSCE; VEDETE  CHE  ALLORA  QUESTA ANTICO MODO DI DIRE  NON E’ DISPREZZANTE  VERSO  L’ALTRO  INTERLOCUTORE; VUOL  DIRE COME HO DETTO  NON ANDIAMO D’ACCORDO , CI STIAMO OSTACOLANDO; MA MARIA  NON OSTACOLO’  GESU’  PERCHE INFATTI  LUI FECE  TUTTO QUELLO CHE LEI  CHIEDEVA . GESU’ DISSE QUELLA FRASE  PER FARCI CAPIRE  COME  ANCHE QUANDO  LUI  NON VORREBBE DARCI  QUELLA TALE GRAZIA CHE GLI CHIEDEREMO  C’E’ LA DARA’  UGUALMENTE  SE  INSISTEREMO  CON TALE  FIDUCIA  COME QUELLA CHE DIMOSTRO’  MARIA  SUA E NOSTRA DILETTA MADRE E PER FARCI  ANCHE VEDERE  COME MARIA  E’ ONNIPOTENTE  NELL’INTERCESSIONE PRESSO IL FIGLIO SUO, E COME  SARANNO ONNIPOTENTI  NELL’INTERCESSIONE ANCHE I FIGLI DEL DIVINO VOLERE.

 GESU’ ENTRANDO  NEL TEMPIO  INIZIO’ AD INSEGNARE  ED I SACERDOTI  E FARISEI  DISSERO A GESU’  : CHI TI HA DATO  L’AUTORITA’  DI INSEGNARE;  I SACERDOTI  SI ERANO APPROPRIATI INDEGNAMENTE  DELL’AUTORITA’  DI POTER  DECIDERE  SOLO  LORO  CHI POTESSE INSEGNARE NEL TEMPIO , IN QUANDO   I SACERDOTI  ED I  LEVITI  AVEVANO RICEVUTO  DA MOSE’  L’ORDINE  DI OCCUPARSI  DELLE COSE  DI DIO  , MA CON CIO’  MOSE’  NON DISSE MAI  CHE UN UOMO  CHE NON ERA SACERDOTE O LEVITA  NON POTEVA  INSEGNARE  DENTRO  IL TEMPIO  DI DIO, TANTO  PIU’  NE AVEVA FACOLTA’  GESU  DI INSEGNARE  LI', IN QUANDO ERA DIO STESSO ,ED IL TEMPIO  ERA STATO  COSTRUITO  PROPRIO  PER FARCI  ABITARE  DIO  , ANCHE GLI APOSTOLI  DOPO LA PENTECOSTE VANNO AD INSEGNARE NEL TEMPIO , E ANCHE  SE I SACERDOTI  LI AVEVANO  FATTI FRUSTARE  E ORDINATO  DI  NON PREDICARE PIU’  NEL NOME DI GESU’,L’ANGELO  , COMANDO'  A GLI APOSTOLI  DI CONTINUARE  A PREDICARE NEL TEMPIO; IL TEMPIO  E’ DI DIO  NON E’  DELL’UOMO USURPATORE  COME LO ERANO QUEI  SACERDOTI  E QUESTI  DEI NOSTRI  TEMPI ; GLI USURPATORI  NON  INSEGNANO PIU’  IL VERO  SIGNIFICATO  CHE HA LA SACRA SCRITTURA E NON DANNO NELLE LORO PAROLE LO SPIRITO DI DIO  PERCHE’  CHI NON HA LA GRAZIA DI DIO  HA IL DEMONIO  DENTRO  E LA SUA PAROLA  E’ ARMA DEL DEMONIO  PER  AVVELENARE  IL CUORE DEGLI ASCOLTATORI ,ANCHE QUANDO PARLANO  DELLA PAROLA DI DIO ; ANCHE SATANA  PARLO’ A GESU’  INDICANDO I PASSI  DELLA BIBBIA;


I FIGLI DEL DIVINO VOLERE  CHE POSSIEDONO TUTTO,  PERCHE’  CHI POSSIEDE LA DIVINA VOLONTA’  DIVENTA  EREDE DI TUTTI I SUOI BENI ,AVRANNO  GRANDI POTERI  DI INSEGNARE AL POPOLO  ;TUTTO CIO’  CHE DIRANNO  USCIRA’ DALLA DIVINA VOLONTA’, E TUTTO  CIO’  CHE FARANNO  E’  VOLUTO  DA LEI,PERCIO’  NESSUNO POTRA’  MAI  FERMARLI; POSSO RENDERE  TESTIMONIANZA ANCHE IO  DI QUESTO  CHE DICO  ;IL MIO PARROCO  INFATTI  SAPUTO  CHE DIO  MI AVEVA  DATO L’ACQUA  MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE QUI A PORTO EMPEDOCLE  MI HA ORDINATO  DI NON PARLARNE  MAI CON NESSUNO,  A ME QUELL’ORDINE MI E’ SEMBRATO CHE USCISSE DAL DEMONIO  E NON DA DIO , PERCIO’  NON LO ASSECONDATO , ANCHE PERCHE’  AVEVO PARLATO  CON IL VESCOVO  DEL FATTO  CHE VI ERA  L’ACQUA MIRACOLOSA E CHE MARIA SS. VOLEVA  COSTRUITA UNA CHIESA PER I PELLEGRINI IN SUO ONORE E DI LUISA PICCARRETA ED IL VESCOVO  NON MI AVEVA DETTO  DI  NON PARLARNE  CON NESSUNO DELL’ACQUA MIRACOLOSA; ANZI  IL VESCOVO  MI AVEVA DETTO  CHE IO STESSO POTEVO  COSTRUIRGLI UNA CHIESA ALLA MADONNA PERCHE  LA CHIESA  NO SI OPPONE   SE UNO  VUOLE  FARE  QUALCOSA NELLA SUA PROPRIETA’;  IL SINDACO  CHE VOLEVA  FAR TOGLIERE TUTTO , ADESSO MI SEMBRA  CHE  NON  TOGLIERA’ PIU’ NIENTE  DI QUELLO  CHE HO MESSO  AFFIANCO ALLA VILLA ,CIOE’ LA STATUA  DELLA MADONNINA  ED IL QUADRO  DI GESU’  MISERICORDIOSO ,PERCHE’  DIO  E’ CON ME  E NON PERMETTERA’  CHE ALTRI COMANDINO  CONTRO  IL SUO STESSO VOLERE  CHE E’ QUELLO  DI FAR SORGERE  IL PIU’ IMPORTANTE SANTUARIO DEL MONDO  PROPRIO  QUI  DOVE  MARIA E LUISA SCHIACCIARONO LA TESTA AL SERPENTE E MI DIEDERO  L’ACQUA  DEL DIVINO VOLERE  E  CHE MI DARANNO ANCHE  LA CHIESA ,E LA CONGREGAZIONE DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE ED UN IMPORTANTISSIMO OSPEDALE DEL DIVINO VOLERE ;GIA’  SONO PASSATI  2 ANNI  E ANCORA  LA STATUETTA DELLA MADONNINA DI LOURDES ED IL QUADRO  DI GESU’ MISERICORDIOSO  SONO ANCORA LI E CREDO  CHE  RIMARRANNO PER SEMPRE LI  COME  ORDINA  LA DIVINA VOLONTA’ A TUTTI ,RE  O SACERDOTI  CHE SIANO  CHE SI  VOGLIONO OPPORRE AL PROGETTO  DI DIO
;  GUAI  GRANDI  A TUTTI QUELLI  CHE VORRANNO OSTACOLARE UN IMPORTANTISSIMO PROGETTO  DI DIO  PER LA SALVEZZA DELLE ANIME , DOVRANNO PAGARE ALL’INFERNO O NEL PURGATORIO  TUTTO IL DANNO CHE VOLEVANO CAUSARE ALLE POVERE ANIME  BISOGNOSE DI AIUTO  E DI DIO.


GESU’  DISSE : UN UOMO AVEVA  DUE FIGLI   E DISSE AL PRIMO : VAI A LAVORARE NELLA VIGNA; IL FIGLIO GLI RISPOSE  : NO  NON ANDRO’,  MA POI  SI PENTI  E  ANDO’; DISSE IL PADRE AL SECONDO  LA STESSA COSA   E IL SECONDO  FIGLIO RISPOSE : SI   CI ANDRO’ , MA  POI   NON ANDO’;GESU’  DOMANDO’ : CHI HA FATTO LA VOLONTA’  DEL PADRE? ,  GLI RISPOSERO  IL PRIMO FIGLIO;GESU’ DISSE LORO: LE PROSTITUTE ED I PUBLICANI  VI PASSERANNO AVANTI  NEL REGNO DEI CIELI. INFATTI  I SACERDOTI  ED I LEVITI  SONO QUELLI CHE DICONO AL PADRE  SI  CI ANDRO’ A LAVORARE  PER LA SALVEZZA DELLE ANIME  MA POI  NON  FANNO QUELLO CHE VUOLE IL SIGNORE MA QUELLO CHE VUOLE  IL NEMICO;  LE PROSTITUTE ED I PUBLICANI  CHE HANNO ASCOLTATO  GESU’  E SI SONO PENTITI  DI  NON AVER FATTO  LA VOLONTA’ DI DIO E  HANNO INIZIATO A FARE  LA VOLONTA’ DI DIO SONO QUELLI CHE SOMIGLIANO  AL PRIMO FIGLIO  CHE DISSE DI NO AL PADRE  MA POI PENTITO  ANDO’  A LAVORARE PER IL PADRE;  COSI’  SAPPIATE  CHE  ANCHE OGGI  PIU’  CHE MAI  VI E’ QUESTA SITUAZIONE   ED I PECCATORI  CHE SEMBRANO DEI DIAVOLI  IN REALTA’  SONO  MIGLIORI  DI QUELLI CHE SI PROFESSANO DEVOTI  E SERVITORI  DI  DIO.  I FIGLI DEL DIVINO VOLERE SONO QUELLI  CHE SI COMPORTANO PROPRIO  COME GESU’ :    CHIAMERANNO  TUTTI I FIGLI DI DIO ALLA CONVERSIONE  CON LA LORO  PAROLA  ED I LORO INSEGNAMENTI  E PORTERANNO  MOLTI PECCATORI   ALLA CASA DEL PADRE   AFFINCHE’  SI IMMOLI  PER LORO  L’AGNELLO  PASQUALE  PER LA LORO  ETERNA FELICITA’.

GESU’  RACCONTA UN'ALTRA  PARABOLA  : UN UOMO CHE ERA PROPRIETARIO  DI UNA VIGNA FECE  COSTRUIRE  TUTTO QUELLO CHE SERVIVA  ALLA VIGNA  ED UNA TORRE, POI LA AFFIDO’ AI VIGNAIOLI E  PARTI’ PER UN VIAGGIO; QUANDO ARRIVO’  IL TEMPO  DEI FRUTTI , MANDO’  ALCUNI SERVITORI  A RICHIEDERE  I FRUTTI  DELLA SUA VIGNA  A QUEI  VIGNAIOLI  CHE AVEVA AFFIDATO LA SUA VIGNA  PRIMA DI PARTIRE, MA QUEI  VIGNAIOLI  BASTONARONO E PICCHIARONO I SERVI   MANDATI DAL LORO PADRONE A PRELEVARE I FRUTTI  DELLA VIGNA, MANDO’ ANCORA  SERVI , MA SUBIRONO LA MEDESIMA SORTE  DEI PRIMI , ALLORA FINALMENTE MANDO’ IL PROPRIO  FIGLIO , MA QUELLI SAPUTO  CHE ERA L’EREDE  SI DISSERO  UCCIDIAMOLO  COSI’  LA VIGNA SARA’   NOSTRA; CHE FARA’ IL PADRONE A QUEI  VIGNAIOLI USURPATORI CHE HANNO UCCISO  ANCHE IL FIGLIO?; E RISPOSERO GLI ASTANTI : LI FARA’  PERIRE TUTTI  E DARA’ LA VIGNA AD ALTRI  CHE GLI RENDERANNO I FRUTTI A SUO TEMPO. E GESU’  DISSE : NON AVETE LETTO  NELLA SCRITTURA SACRA : “LA PIETRA SCARTATA DAI COSTRUTTORI E' DIVENUTA  TESTATA D’ANGOLO;QUESTA  E’ L’OPERA DEL SIGNORE  CHE E’ AMMIRABILE  AI NOSTRI OCCHI”?
COSI  IO VI  DICO  CHE VI SARA’  TOLTO IL REGNO DI DIO   E SARA’ DATO AD UN POPOLO CHE  FARA’ FRUTTIFICARE  I SUOI BENI.
GESU’  STA PARLANDO  DEI NUOVI POPOLI  CHE SONO DIVENUTI  CRISTIANI SPECIE QUELLI EUROPEI E MEDIO ORIENTALI, INFATTI  ISRAELE  SI E’  CONVERTITO  PARZIALMENTE  AL CRISTIANESIMO, MOLTI  DEGLI EBREI  SONO  ANCORA  DI RELIGIONE  EBRAICA  MA PAOLO NELLA SUA LETTERA  DICE  : IL POPOLO EBRAICO  ALLA FINE DEI TEMPI  SI  CONVERTIRA’  E VI SARA’  UNA GRANDISSIMA  ABBONDANZA DI  GRAZIE  SU  TUTTO IL MONDO  PER LA CONVERSIONE  DEGLI EBREI. 
LA  PROFEZIA  DI GESU’  , RIGUARDA  ANCHE  NOI CRISTIANI  : CI SARA’  TOLTO  IL REGNO  PERCHE’  ABBIAMO USURPATO I BENI  SACRAMENTALI  ,LE SANTE MESSE, LE PREGHIERE ,I LUOGHI  SACRI  ,CONTAMINANDO TUTTO  CIO’  CHE DIO CI HA DATO  CON LE PROFANAZIONI; SIAMO  DIVENUTI  FALSI DEVOTI CHE PORTANO  SOLO  DEMONI A GLI ALTRI E NON DIO, NON SAPPIAMO  PIU’  COS’E’ LA VERA  SPIRITUALITA’; IL REGNO,  DIO ,LO DARA’  AI POPOLI DI ALTRE  NAZIONI ED ALTRE RELIGIONI  E VI SARA’  UN SOLO GREGGE ED UN SOLO PASTORE  SOTTO  IL DOMINIO  DEL GRAN MONARCA E DELL’ULTIMO  GRANDISSIMO  PAPA(PIETRO SECONDO, DETTO  IL ROMANO).

NOI FIGLI DEL DIVINO VOLERE SIAMO  LE PIETRE  D’ANGOLO  SCARTATE  DAI VESCOVI  E RELIGIOSI ABBIAMO  RICEVUTO IN POSSESSO  ,IN EREDITA’ , DA DIO NOSTRO  PADRE LA  SANTA VIGNA DELLA CHIESA ;LA FAREMO FRUTTIFICARE  AL MASSIMO  E DAREMO  AL PADRE I FRUTTI  CHE CI HA CHIESTO   E FAREMO  LAVORARE  TUTTI  IN QUESTA VIGNA  DANDO  AD OGNUNO IL GIUSTO CHE MERITA:
NOI SIAMO  LE NUOVE  CHIESE  DI DIO ;  CHI CI INCONTRA  TROVERA’  SEMPRE GESU’ IN TUTTE LE NOSTRE  AZIONI, RIFAREMO   TUTTI GLI ATTI BUONI  FATTI DAGLI ALTRI SANTI E RIPAREREMO  QUELLI MAL FATTI   DEI PECCATORI CHE OLTRAGGIANO  DIO  COPRENDOLI CON I NOSTRI ATTI DIVINI; DIO  VUOL VEDERE  IN TUTTI LA NOSTRA IMMAGINE ,PERCHE LA NOSTRA IMMAGINE  E’  UGUALE ALLA SUA IMMAGINE, E  NEGLI ATTI DI TUTTI VUOL VEDERE  I NOSTRI  ATTI DIVINI  PERCHE  DIO  SI NUTRE  SOLO  DI CIO’  CHE ESCE  DA LUI  ; TUTTO QUELLO CHE NON ESCE DA DIO  VALE  NIENTE  DAVANTI A LUI, PERCIO’  LE PIETRE  D’ANGOLO  SARANNO I FIGLI DEL DIVINO VOLERE E GUAI  A TUTTI QUELLI CHE SI  VOGLIONO SCAGLIARE  CONTRO  QUESTE PIETRE PERCHE’  SI SFRACELLERANNO CONTRO. INFATTI GESU’  DISSE  CHE PIU’  UN BENE  E’  GRANDE  ED IMPORTANTE E PIU’  SARA’  GRANDE IL CASTIGO  CONTRO  TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO OSTACOLARE  QUEL  BENE IMMENSO  CHE DIO HA  DATO ALL’UMANITA’.




                     Capitolo 22

Gesu’  disse un'altra parabola  :  un re  invito’ alla festa  di  nozze dei suoi figli  molti  ,ma  molti  di  questi  non vennero, chi  per un motivo  chi  per un altro  ; non  vollero  andare alle nozze ,giudicarono la festa  meno  interessante    dei loro  affari  quotidiani; Cosi  il re  mando’  a chiamare  a molti  poveri  ,ammalati, per tutte  le citta’  del suo  regno e la sala  fu  riempita,  ma  quando  si presento’  uno  che non aveva  i vestiti  di festa  il re si indigno’  e lo caccio’  fuori.  Questa  parabola  e’ molta chiara e' batte  sempre  contro  i  devoti falsi  di Dio  che sono i primi  ad essere  chiamati alla conversione  ma  usano  impropriamente  dei sacramenti  , dissacrandoli , allora  Dio  dice  sempre  ai suoi angeli  di andare  a cercare veri adoratori  per la santa messa (che e’  la festa  del figlio  suo  che si  sposa  con l’anima  che si  comunica),  tra i poveri e gli  ammalati ed i bisognosi che languiscono di amore   ; questi ultimi  in quanto  rigettati  dagli altri  per la loro  condizione  sono  sempre i piu’ amati  da Dio , perche  chi e’  rigettato dal mondo  e’ sempre colui  che  non  vuole  cibarsi  di tutte le schifezze  del mondo e ne prova  disgusto  nell’anima   e per debolezza di  corpo  vive  di queste  schifezze ammalandosi  sempre di piu’ di tristezza  e di  freddezza  che  lo portano  a chiedere  nel suo intimo  aiuto a Dio  che  non tarda  mai ad invitarlo  alle nozze dell’agnello. Il buon Dio  preparera’  per loro  una festa  grandiosa  , non portera’ nessun  rancore  verso  questi  figli  smarriti e ritrovati , anzi  li  colmera’ di moltissime  grazie da far  innamorare  l’anima  smarrita  e ritrovata   che  comprendera'  il suo grandissimo errore  nell’avere  seguito  le chimere, gli appannaggi  della vita  sociale che distrugge  il vero  amore dell’uomo  rendendolo schiavo di tutte le passioni  della carne e schiavo  dei potenti  e dei  demoni  che  ne vorranno  fare  carne da macello  per cibarsene  di tutti   gli averi  del debole.  Questo finale  portera’  molti  a comprendere  che Dio  solo  e’ l’unico  amico  e Padre fedele  dell’uomo ; tutto quello che abbiamo fatto a Dio , non  guardandolo e ringraziandolo mai , ci  viene  ricambiato  dai potenti  di questa terra che ci calpesteranno , come stanno facendo  oggi i politici  e quelli del clero   che  amano  solo  chi e’  come  loro  :ladro  ,brigante,assetato  di potere e di passioni.
 Molti  si  mischieranno indegnamente  a quelle anime  che  si vorranno sdebitare con Dio ma  non avendo  l’abito  adatto alle nozze  cioe’  l’anima  sincera’  di pentimento e di fedelta’ verso  Dio  saranno cacciati all’inferno  dove sara’  dolore e stridore di denti.

Quando  verranno le guerre atomiche  molti  moriranno ma gli scampati  che si  saranno convertiti  con sincerita’  di cuore e di fedelta’ a Dio  saranno  purificati  e vestiranno    a nozze per l’agnello;le messe  saranno molto piu’ abbondanti per potersi  comunicare con Gesu’  molto  di piu’ di quando si faccia adesso ;Dio  fara’ in modo  che i politici  ed il nuovo  clero  della Chiesa si daranno  con tutte le loro  forze  al bene  delle povere  anime e del popolo ; le grazie  saranno  abbondantissime ed infinite  ,nasceranno  tanti  figli del Divino Volere che avranno  una immensa santita’   simile a quella di Maria  e di Luisa Piccarreta, il mondo  sara’  l’opposto  di  quello di oggi. La festa  sara’  talmente  eccelsa e grande  che molte  anime  avranno  ricevuto  molti  doni  dello Spirito  Santo ed il gran dono della Divina Volonta’ che e’ il massimo dono che uomo  possa aspirare .

I FARISEI  IPOCRITI  VOGLIONO  TENDERE INSIDIE  SEMPRE A GESU'  E  GLI CHIEDONO  SE E’  LECITO  PAGARE IL TRIBUTO A CESARE;QUESTO  LO FECERO  PER AVERE  DI CHE ACCUSARLO  DAVANTI A PILATO(GOVERNATORE ROMANO), MA GESU’  CHE CONOSCEVA I PENSIERI DI TUTTI  IN QUANTO  E’  ,VERO DIO E VERO UOMO,  DICE  : DATE A CESARE  QUEL CHE E’  DI CESARE E A DIO QUEL CHE E’  DI DIO ; A QUESTE PAROLE  RIMASERO  STUPITI  DELLA RISPOSTA  INTELLIGENTE E VERITIERA  DI GESU’ AVENDO  PERCEPITO  LA IMMENSA SAPIENZA DI GESU’  CHE LI  SCAVALCA SEMPRE  CON APPROPRIATE RISPOSTE.  GESU’  AVEVA DETTO A PIETRO  SE ERA GIUSTO  CHE I FIGLI  PAGASSERO  LA TASSA AL TEMPIO, E PIETRO  GIUSTAMENTE  RISPOSE  CHE  NON  ERA  GIUSTO  PAGARLA, MA GESU’  GLI  DISSE  VA  IL PRIMO  PESCE  CHE PESCHI  GUARDA  NELLA SUA BOCCA  E  TROVERAI  UNO  STATERE  D’ORO  E DALLO PER ME E PER TE  AFFINCHE’  NON SI SCANDALIZZINO DI  NOI; GESU’  SAPEVA  CHE I FARISEI  IPOCRITI  SI SCANDALIZZEREBBERO  SE GESU’  GLI DICESSE  CHE QUELLA TASSA DEL TEMPIO NON ERA GIUSTA  PAGARLA  PERCHE  GLI EBREI  SONO I FIGLI  DI DIO EREDI  DEI  SUOI BENI  E LE TASSE  SPETTAVANO  A GLI STRANIERI  PAGARLE  CHE ERANO  LONTANI  DA DIO;MA PER NON  CREARE  UN  MOTIVO  IN PIU’  DI ESSERE  COLPEVOLIZZATI  DAI  FARISEI  ANCHE GESU’  CHE ERA LO STESSO  DIO  DOVETTE PAGARE LA TASSA AL TEMPIO  CHE  POI  QUASI  SICURAMENTE  ERA UNA TASSA  CHE  MOLTI  DEI  SACERDOTI  SPECIALMENTE  I CAPI  SI  TRATTENEVANO  INGIUSTAMENTE PER LORO  COME FANNO I POLITICI  E I SACERDOTI  DEI  NOSTRI TEMPI  AVIDI  DI DENARO E DI MONDANITA’;  QUI INVECE , IN QUESTO  CASO  LA TASSA  NON  ERA  PER IL TEMPIO  MA PER CESARE  CHE ERA UNO  STRANIERO; DA QUI  SI  PUO’  NOTARE  COME LE COSE  DETTE IN PRECEDENZA DA GESU’  A PIETRO  SULLA TASSA AL TEMPIO CHE DOVREBBE ESSERE PAGATA  SOLO DAGLI STRANIERI SI  CAPOVOLGE  , ADESSO  SONO GLI STRANIERI  CHE  VOGLIONO  LE TASSE  DAI  FIGLI DI DIO ,GLI ISRAELITI;QUESTO  E’  UN BRUTTO  SEGNO  DI COME  LE COSE  VANNO PER IL VERSO  OPPOSTO IN ISRAELE  ;GLI ISRAELIANI  HANNO ABBANDONATO IL VERO  DIO  E DIO  LI HA ABBANDONATI   IN MANO  DEGLI STRANIERI  ,LORO  DOVEVANO  DOMINARE LE ALTRE NAZIONI  E SONO  DOMINATI  DAI  ROMANI;OGGI  LE COSE VANNO ANCORA  PEGGIO ,PERCHE I FIGLI DI DIO  DOVREBBERO  GOVERNARE  I FIGLI DELLE TENEBRE  ED INVECE  SONO DOMINATI  DA QUESTI  CHE  DIRIGGONO  I FILI  DELLA SCENA  POLITICA  DELLA FINANZA, DELLA  CHIESA CATTOLICA E DELLE RELIGIONI; E’ UN BRUTTISSIMO SEGNO   CHE CI PORTERA'  AD UN BAGNO  DI SANGUE , COME AVVENNE  AL  TEMPO DI GESU’  ;LI’ IL SANGUE   LO VERSO   TUTTO   IL DIO FATTO  UOMO  NOSTRO SIGNORE GESU’  CRISTO ,OGGI  LO VERSERANNO  GLI ALTRI  AGNELLI PASQUALI  DI CRISTO  PER LA SALVEZZA  DEI PECCATORI  CHE SI SONO FATTI  ABBINDOLARE  DA TUTTI  I POTENTI  FIGLI DI SATANA  CHE SONO  SALITI AL POTERE  CON L’AIUTO  DEL  LORO PRINCIPE  DELLE TENEBRE; LE CAUSE  CHE  FARANNO SCONVELGERE IL MONDO  SARANNO   PROPRIO LE MALEDETTE TASSE INIQUE E LE INGIUSTIZIE SOCIALI CHE SATANA  STA  MUOVENDO  COME PEDINE VINCENTI  PER SCATENARE  ODIO  , RABBIA E GUERRE.

I SADDUCEI  IPOCRITI  FANNO  LA  DOMANDA A GESU’,
RIGUARDANTE  LA RISURREZIONE DEI MORTI,PERCHE’  LORO  NON CREDEVANO ALLA RISURREZIONE   E  COMPILARONO  UNA  PARABOLA  CAPZIOSA   SU  UNA DONNA CHE AVEVA  AVUTO  7  FRATELLI  COME MARITI(CHIESERO INFATTI A GESU’  DI CHI SAREBBE STATA  QUELLA DONNA IN PARADISO;QUESTO  PER VOLER  FAR  COMPRENDERE  A GESU’  CHE IL PARADISO  NON POTEVA  ESISTERE  PER  GLI UOMINI SE  NO  COME  SI SAREBBE DIVISA QUELLA DONNA AVENDO AVUTO  7 MARITI? ;MA GESU’  RISPONDE, CHE LI’ IN PARADISO  NON  SI  VIVE  COME QUI SULLA TERRA  CON MOGLI E MARITI  MA COME ANGELI  DEL CIELO  SEMPRE PURI .)
GESU’  ALLORA  PRENDE UN PASSO DELLA BIBBIA  IN CUI  MOSE ‘ STANDO  DAVANTI A DIO  NELLA MONTAGNA  SANTA   DOVE IL ROVETO  ARDEVA  SENTE  LE PAROLE DEL SIGNORE CHE GLI  DICONO  : “IO SONO  IL DIO  DI ABRAMO  ,ISACCO  E GIACOBBE”;QUINDI  SE DIO STESSO  DICE  DI ESSERE IL DIO  DI QUEI  PADRI  GIA’  DEFUNTI  E’  CERTO   CHE LE LORO  ANIME  STAVANO  CON DIO E VIVEVANO ANCORA  PRESSO DIO,SOLO IL LORO  CORPO  INFATTI ERA MORTI, COME DICE ANCHE GIOBBE NELLA SUA MALATTIA MORTALE  CHE VIENE POI  GUARITA DA DIO:” UN GIORNO  IO  VEDRO’  IL SIGNORE CON I MIEI OCCHI;INTENDEVA  DOPO LA SUA  MORTE  PERCHE’  PENSAVA  CHE  LA SUA  BRUTTISSIMA  MALATTIA  LE STAVA  TOGLIENDO LA VITA.  ANCHE  SU  ENOCH  ED ELIA  VI STA  LA RISPOSTA  CHE I MORTI  NON MUOIONO  MA VIVONO  PERCHE  QUESTI  2 PROFETI ADDIRITTURA  NON MORIRONO NEMMENO  CON IL CORPO  PERCHE’  CAMMINARONO CON DIO  E DIO LI RAPI’ NEL  CIELO(CHE SAREBBE  ,NEL LIMBO ANCHE  CHIAMATO DALLO STESSO GESU’,  IL SENO DI ABRAMO). VI E’  ANCHE  LA STORIA DEI MACCABBEI  CHE COMFERMA  CHE I PROFETI  ERANO  VIVI  E DI SAMUELE  CHE PARLA  DALL’ALDILA’  CON SAULO RE PROFETIZZANDOGLI  LA SUA MORTE E QUELLA  DEI SUOI  FIGLI  IL GIORNO  DOPO  IN BATTAGLIA. NEI  MACCABBEI  SI LEGGE  CHE  GIUDA  DETTO IL MACCABBEO  RACCONTA  AI  SUOI  SOLDATI  ISRAELIANI  COME GLI APPARVE  IL GIUSTO  SOMMO SACERDOTE ONIA A FARGLI  VEDERE  COME  IL GRANDE PROFETA  DI ISRAELE, GEREMIA, STAVA  PREGANDO  PER GLI ISRAELIANI,E GLI  CONSEGNO  UNA SPADA CHE LO AVREBBE AIUTATO A SCONFIGGERE  I NEMICI  D’ISRAELE.


ALLORA  VEDENDO  CHE GESU’  RISPOSE BENISSIMO ANCHE AI SADDUCEI I  FARISEI  SI RIUNIRONO IN  GRUPPO  PER DOMANDARGLI  TRAMITE  UN UOMO:  MAESTRO  QUAL’E’  IL PIU’  GRANDE  DEI COMANDAMENTI  .   E GESU’  RISPOSE :  AMERAI  IL SIGNORE TUO  DIO  CON TUTTO IL CUORE , CON TUTTO IL TUO SPIRITO E CON TUTTA LA TUA ANIMA,QUESTO E’ IL PIU’  GRANDE ED IL SECONDO  COMANDAMENTO  E ‘  SOMIGLIANTE AL PRIMO:AMERAI  IL TUO PROSSIMO  COME TE STESSO.  IN QUESTI  2 PRECETTI  RISIEDE TUTTA LA LEGGE ED E LA VITA  SANTA DEI PROFETI.

GESU’  ALLORA  DOMANDO’  AI  FARISEI : CHE DITE VOI  DEL MESSIA  DI CHI E’  FIGLIO? E I FARISEI  RISPOSERO: DI DAVIDE,  E GESU’  PROSEGUE  , COME E’  ALLORA  CHE DAVIDE STESSO  DICE SPINTO DALLO SPIRITO  SANTO:IL SIGNORE  HA DETTO AL MIO SIGNORE  :SIEDI  ALLA MIA DESTRA  AFFINCHE ‘  IO PONGA I  TUOI NEMICI  A SGABELLO DEI TUOI PIEDI? 
SE DUNQUE  DAVIDE LO CHIAMA  IL MIO SIGNORE  COM’E ‘ CHE  VOI DITE  ESSERE FIGLIO  DI DAVIDE?
I FARISEI  NON POTETTERO  RISPONDERE  E DA QUEL  MOMENTO IN POI NON GLI FECERO  PIU’ DOMANDE.  GESU’  VEDENDO  CHE LE DOMANDE  DEI FARISEI  E DEI  SADDUCEI  STAVANO  CRESCENDO, STAVOLTA  E’ LUI STESSO  A PRECEDERLI  E A FARGLI DAMANDE  PER CONFONDERLI ,SAPENDO  CHE NON CONOSCEVANO IL VERO  SIGNIFICATO  DELLA BIBBIA , PERCHE’  NON AVEVANO  LO SPIRITO  SANTO IN LORO  CHE LI ISTRUIVA  SUL VERO  SIGNIFICATO DELLE SCRITTURE. LI VUOLE  METTERE  A SOGGEZIONE  ANCHE  PER NON ESSERE  IMPORTUNATO  MAI PIU’  DALLE LORO  CAPZIOSE  DOMANDE.  MOLTI  DI NOI  ABBIAMO LETTO  COME  LO STESSO  ARCANGELO GABRIELE  DICE A MARIA   CHE CONCEPIRA’  UN FIGLIO CHE  DOVRA’  CHIAMARE GESU’ ED EGLI SARA’  SANTO  E CHIAMATO  FIGLIO DELL’ALTISSIMO,IL SIGNORE DIO  GLI DARA’  IL TRONO  DI DAVIDE SUO PADRE E REGNERA’  NELLA CASA DI GIACOBBE PER SEMPRE. QUI  GABRIELE  CI  DA  IL  VERO SIGNIFICATO  DI QUELLO CHE VUOLE DIRE GESU’  AI FARISEI A RIGUARDO  DEL MESSIA  E DI DAVIDE;  PRIMA  DI TUTTO  COME DICE SAN GABRIELE ARC.  A MARIA SARA’  CHIAMATO  FIGLIO DELL’ALTISSIMO E POI ANCHE  FIGLIO DI DAVIDE IN QUANTO  AL SANGUE DI  MARIA  CHE MOLTO  PROBABILMENTE PROVENIVA  DAL SANGUE  DEI  GIUDEI E DI  DAVIDE  E ANCHE DAL  SANGUE DEI LEVITI E DEL SACERDOTE  ARONNE  PERCHE  ERA CUGINA  DI ELISABETTA  CHE  VENIVA  DAI  LEVITI.  E’  MOLTO  PROBABILE QUESTO  IN QUANTO  GESU’  DOVEVA  ESSERE  IL VERO  ED UNICO  SOMMO SACERDOTE  ED IL RE DEI RE.  E NOI  SAPPIAMO  CHE I RE  DOVEVANO  DISCENDERE DA DAVIDE E I  SOMMI SACERDOTI  DAI  LEVITI. SOLO  CHE CI PUO’  STARE ANCHE  ,  IN QUANTO  FIGLIO  PUTATIVO  DI SAN GIUSEPPE CHE PROVENIVA DA DAVIDE  GESU’  ERA IL RE DEI RE  E DA MARIA  CHE FORSE PROVENIVA  SOLO DAL SANGUE  DEI LEVITI  ERA SOMMO  SACERDOTE;  E FORSE PER QUESTO  MOTIVO  GESU’   DISSE   AI FARISEI   SE IL MESSIA  ERA FIGLIO  DI DAVIDE  PER IL FATTO  CHE  DAL  SANGUE  FORSE  NON LO ERA  SE MARIA  AVREBBE  AVUTO  COME GENITORI   SOLO DISCENDENTI  DEI  LEVITI.
MA SE MARIA  ERA  ANCHE DI   SANGUE  GIUDEO E DI DAVIDE  IL MOTIVO  CHE GESU’  CHIESE AI  FARISEI  SE   DAVIDE FOSSE VERAMENTE  PADRE DEL  MESSIA  POTREBBE ESSERE  STATO  PER IL MOTIVO  CHE   GESU’  VOLESSE  MANIFESTARE  CELATAMENTE  AI  FARISEI  LA SUA  DOPPIA  NATURA ,DIVINA  E UMANA,QUINDI  PER LA PARTE DIVINA , GESU’  ERA IL SIGNORE DI  DAVIDE,  E PER LA PARTE UMANA  GESU’  ERA ANCHE FIGLIO DI DAVIDE  COME DISSE L’ARCANGELO  GABRIELE A MARIA E FORSE QUESTA E’  LA PIU’  PLAUSIBILE  SPIEGAZIONE.



           CAPITOLO 23


GESU’  DISSE  AI  SUOI DISCEPOLI  DI STARE ATTENTI  AI  FARISEI   CHE AMANO  I PRIMI  POSTI  ED ESSERE  CHIAMATI  RABBI’ E SALUTATI  NELLE PIAZZE PER SPIRITO  DI VANAGLORIA E DI ORGOGLIO  DEL PROPRIO  VOLERE; NON SIA  COSI’  FRA I VERI  CRISTIANI  PERCHE’  ALIMENTARE  L’ORGOGLIO  DELLA PROPRIA STIMA  DEL PROPRIO  IO  DELLA PROPRIA  VOLONTA’  E’ UNA GRANDE  CATASTROFE  PER L’ANIMA. LA CARNE  AMA  TUTTE QUESTE  COSE  MA LO SPIRITO  ANELA  A POSSEDERE  LO SPIRITO  SANTO  E LA SUA  VOLONTA’ INFINITA  ED ETERNA , PERCHE’  CONOSCENDO  QUESTE  COSE  HA CAPITO  CHE  LA PROPRIA VOLONTA’  NON VALE  NIENTE ED E’  SOLO  CAUSA DI GRANDI  MALESSERI  NELL’ANIMA  CHE  SI  SVESTE  DI  DIO  E SI AMMANTA DI  TENEBRE. I  FARISEI AMAVANO  LA PROPRIA  VOLONTA’  E TENDEVANO  AD ESSERE  OSSEQUIATI  E AMMIRATI  PER LA LORO  POSIZIONE  SOCIALE;AMAVANO  COME AL SOLITO  LE COSE DEL MONDO  IL POTERE, IL DENARO  COME DICE  ANCHE IL VANGELO  IN UN ALTRO PASSO  QUANDO  GESU’ PARLA  DEL RICCO  EPULONE  SE NON SBAGLIO; IL RICCO EPULONE  MANGIAVA E BEVEVA  CON SODDISFAZIONE  DEI SENSI  DELLA GOLA MA QUESTA RICERCA  DEL SODDISFARE  I DESIDERI  DEL PROPRIO  CORPO  E DEL PROPRIO  IO  GLI FECERO  CHIUDERE  TOTALMENTE  IL CUORE VERSO  IL  POVERO  LAZZARO  CHE  MANGIAVA  COME I CAGNOLINI,  DEI  PEZZETTI  CHE TROVAVA IN GIRO; LUI  PER LA SUA CATTIVERIA  FECE  MORIRE  IL POVERO LAZZARO  DI STENTI  QUANDO  POTEVA  NUTRIRLO  ANCHE  CON GLI AVANZI  DELLA SUA CENA.  QUANDO  FINIRONO  AMBEDUE , I GIORNI  DELLA LORO  VITA , LAZZARO  SI RITROVO’  NELLE BRACCIA  DEL  PATRIARCA  ABRAMO ED IL RICCO EPULONE  ALL’INFERNO  A LANGUIRE  PER UN PO  DI ACQUA  CHE GLI STAVA  SECCANDO  LA GOLA E CHIEDEVA A LAZZARO  DI  PORTARGLI UN PO D’ACQUA. TANTO  DANNARSI  PER GLI AVERI  DEL MONDO  IN QUESTA  BREVISSIMA  VITA  DA RINUNCIARE  AI  GUSTI  SPIRITUALI  IN QUESTA  VITA E POI ETERNAMENTE NELL’ALTRA  CHE  SONO : L’AMORE DIVINO  E LA SUA  INFINITA MISERICORDIA, ,ACCONDISCENDENZA,PACE ,BELLEZZA,POTENZA, GLORIA VERA , NON QUELLA FASULLA DEGLI UOMINI  CHE E’ TUTTA  UNA GONFIATURA SENZA  VERA  CAPACITA’ DI  DIMOSTRARE  CHE SI E’  PIU’  GRANDI  DEGLI ALTRI COME STANNO  FACENDO  I POLITICI  E I RELIGIOSI  DI OGGI  CHE SONO  SCESI  NELL’INCAPACITA’  PIU’ ASSOLUTA  DI  SAPER  SVOLGERE IL COMPITO  FACILE  CHE DIO  GLI  HA AFFIDATO(MOLTO  SPESSO  E’  SATANA  CHE GLI AFFIDA  QUESTI  MANSIONI SE SONO  FIGLI DELLE TENEBRE  E VE NE SONO MOLTISSIMI  NELLA CHIESA ,NELLA POLITICA E NELLA GIUSTIZIA).

GESU’  DICE  DI  NON CERCARE  DI  FARSI  CHIAMARE  RABBI’  PERCHE UNO SOLO E’  IL VERO MAESTRO: GESU’ , E NEMMENO  PADRE , PERCHE UNO SOLO E’  IL PADRE DI TUTTI , IL  SIGNORE L’ALTISSIMO;QUESTO  NON  VUOLE  DIRE CHE  NON POSSIAMO  CHIAMARE  IL SACERDOTE,PADRE,  PERCHE GIOVANNI  NELLE SUE LETTERE  AI  SUOI  DISCEPOLI LI CHIAMA  FIGLI MA GIOVANNI  LI CHIAMA  FIGLI, PERCHE LUI STESSO  SI E’  UNITO  IN MODO  TOTALE A CRISTO E QUINDI  SI IRRADIA DA  LUI  VERSO  I  PROPRI  DISCEPOLI  LA  SAPIENZA DEL CRISTO CHE LO RENDE VERO MAESTRO E LA PATERNITA’  DEL  PADRE CELESTE   CHE LO RENDE VERO  PADRE  SPIRITUALE .


GESU’  CONTINUA  PIU’  FORTE   QUESTO  SUO  FORTE  ZELO  VERSO  L’AMORE DEL PADRE  E DEL  VANGELO  CHE  INIZIA  A  BASTONARE  L’ANIMA DEGLI IPOCRITI  FARISEI  E DOTTORI  DELLA LEGGE , (CHE SONO  OGGI  I SACERDOTI , VESCOVI, RELIGIOSI,)  DICENDO  GUAI  A VOI   CHE CHIUDETE  LE PORTE DELLA SALVEZZA A GLI ALTRI  E  NEPPURE  VI  ENTRATE VOI ,GUAI  A VOI  CHE FATE  MIGLIA  PER GUADAGNARE UN DISCEPOLO  E POI LO FATE  DIVENIRE   FIGLIO  DELLE TENEBRE IL DOPPIO DI VOI_,  guai  a voi  che filtrate  un moscerino  ed ingoiate  un cammello,guai  a voi  che  appesantite  la  legge  di  Dio  aggiungendo  precetti  umani e voi  non volete  osservarle  nemmeno una minima parte, GUAI  A VOI  CHE DITE  : “SE UNO GIURA  PER  IL SANTUARIO  NON E’  OBBLIGATO  A   MANTENERE IL GIURAMENTO FATTO , MA SE UNO  GIURA PER L’ORO  DEL TEMPIO  E’  OBBLIGATO  A MANTENERLO IL SUO GIURAMENTO  , COSI  DIMOSTRANO  QUESTI  TALI  CHE  L’ORO  PER LORO  E’  MOLTO  PIU’  IMPORTANTE  DEL SANTUARIO  PERCHE  L’ORO  E’  UN BENE  PER  POTER  POSSEDERE  POTERE E RICCHEZZE  MA IL SANTUARIO CHE E’  UN BENE  PER  POTER  ACCUMULARE  RICCHEZZE E POTERE  NEL  CIELO  PRESSO DIO PADRE  PER LORO  NON VALE  NIENTE,DIMOSTRANO  DI ESSERE  CARNALI  E NON SPIRITUALI  ,INFATTI  I CARNALI  PENSANO  SEMPRE ALLE COSE TERRENE  COME COSE DI  VERO  VALORE  MA A QUELLE  CELESTI  DIMOSTRANO  DI  DISPREZZARLE CON IL LORO  PARLARE ,DICONO  DI  OSSERVARE  I COMANDAMENTI  MA LORO  NON LI OSSERVANO AFFATTO  NEMMENO I PIU’  PICCOLI , AL  MASSIMO  FANNO  QUALCHE PICCOLISSIMA  AZIONI  DI BENE  VERSO  I LORO  SIMILI  ,GLI ALTRI FIGLI DELLE  TENEBRE, ED AI  VERI POVERI  DEL CRISTO  NEGANO TUTTO ANCHE I  SACRAMENTI MOLTE VOLTE;SPESSO DICONO  DI NON AVER TEMPO  E LASCIANO  L’INCARICO  DI  PORTARE LE COMUNIONI  A DEI  LAICI  CHE NON HANNO NEMMENO  LA PUREZZA  PER POTER  DARE  LA COMUNIONE  A GLI AMMALATI OLTRAGGIANDO  LA SANTITA’  DI DIO,SI PRESENTANO  NELL’ULTIMA  ORA  PRIMA DELLA SANTA MESSA  E RITARDANO  QUASI  SEMPRE L’ORARIO  DELLA SANTA MESSA , A VOLTE  CAMBIANO SPESSO GLI ORARI  DELLA MESSA  PROVOCANDO  DANNI  A QUELLE ANIME  CHE NON  SAPEVANO  O NON  AVEVANO  CAPITO  CHE L’ORARIO  ERA STATO  CAMBIATO,CHIEDONO  O  FANNO  CAPIRE  CON MOLTA ASTUZIA  CHE I  SACRAMENTI E LE MESSE  CHE LORO  AMMINISTRANO  NE VOGLIONO  UNA PROFICUA RICOMPENSA  MA NON LI USANO  PER IL TEMPIO  DI DIO , PARTE  LI  PRENDONO  COME  DONI  NON PER DIO  MA PER LO STESSI  APPROPRIANDOSI  DI CIO’  CHE APPARTIENE A DIO  ED AL POPOLO DI DIO , I POVERI  BISOGNOSI  CHE BUSSANO  NELLE PORTE  DELLA CHIESA  COME FECE  LAZZARO CON IL RICCO EPULONE.  GUAI  A VOI , DICO  IO IN CRISTO MIO SIGNORE ,SACERDOTI  IPOCRITI  DEDITI  AI PIACERI  DELLA CARNE E DEL MONDO  CHE CHIUDETE  I VOSTRI  CUORI A DIO ED AL PROSSIMO  QUESTI  ERANO,SONO E SARANNO  SEMPRE  I  VERI   E PRINCIPALI  COMANDAMENTI   PER L’UOMO  SE VUOL ENTRARE  IN PARADISO  DEGNAMENTE.


DICEVANO  ANCHE I FARISEI  IPOCRITI : CHI  GIURA  PER L’OFFERTA  DELL’ALTARE  RIMANE  OBBLIGATO   MA CHI  GIURA  PER L’ALTARE  NON RESTA  OBBLIGATO  ; L’OFFERTA  CHE  PUO’  ESSERE  UN GIOVENCO  ,UN BUE O UN ALTRO  ANIMALE  ERA GRADITA  AI  SACERDOTI  CHE  NE USAVANO  ANCHE  PER LORO  STESSI  COME DICE LA LEGGE : PARTE  DOVEVA  ANDARE AI LEVITI; ECCO IL PERCHE  DICEVANO  CHE SI  RIMANE OBBLIGATI  PERCHE IL LORO  CUORE  ERA  SEMPRE RIVOLTO  SULLE COSE  CHE  ABBISOGNANO  ALL’UOMO ,  INTERESSE PROPRIO, MA L’ALTARE  CHE NON  LO POSSONO  MANGIARE  NON ERA NIENTE , NON  VALEVA NIENTE,  INVECE  L’ALTARE   CHE ERA IL MEZZO  PER CUI  SI  POTEVA  OFFRIRE  IL SACRIFICIO  D’ESPIAZIONE A DIO  ERA MOLTO IMPORTANTE  PER DIO  CHE LO BENEDICEVA SEMPRE,  AFFINCHE' ANCHE IL DONO IN OFFERTA A DIO  VENIVA  SANTIFICATO  DALL’ALTARE CHE LO CONTENEVA.IN QUESTO , LA PARTE  PRINCIPALE  DI TUTTE  QUESTE  COSE STOLTE  CHE FACEVANO  I LEVITI  E I  SACERDOTI  PECCATORI  CE L’AVEVA  SATANA  CHE VOLEVA SEMPRE FAR DISSACRARE  LE COSE DI DIO ED IL TEMPIO ,LUOGO  DI DIMORA  DELL’ALTISSIMO, AFFINCHE'  IL SIGNORE NON GUARDASSE  PIU’  LE OFFERTE  E LE PREGHIERE  CON BENEVOLENZA  MA CON DISPREZZO  IN QUANTO  ERANO FASULLE E FALSE;PROPRIO  COME AVVIENE OGGI  CON LE OFFERTE  CHE  SI  FANNO  DURANTE LA SANTA MESSA ; PORTANO  TANTA  SPESA  PRESENTANDOLA  ALL’ALTARE DI  DIO MA IN REALTA’  LO FANNO  SOLO  PER COREOGRAFIA  PER RENDERE LA MESSA UNA  SPECIE  DI RECITA  DI  PRESENTAZIONE  DELLE OFFERTE  NON  SENTONO  PIU’  LA  REALE  PRESENZA DI DIO  DENTRO  LA CHIESA  PERCHE’  NON  CI  CREDONO  IN VERITA’;ECCO  PERCHE’  VORREBBERO  SEMPRE  ESSERE  PAGATI  SE QUALCUNO  GLI  CHIEDE  PREGHIERE  ,MESSE  O  I  SACRAMENTI; CHI  NON CREDE  CHE QUESTI  SONO  BENI  CHE AMMINISTRA  DIO STESSO  NON NE TIENE  ALCUN RISPETTO  E  FINISCONO  ANCHE  CON IL CIBARSI  DELLA COMUNIONE  CON UN MARE DI PECCATI  NEL  CUORE  SENZA  IL MINIMO  SCRUPOLO. DURANTE  LA CONSACRAZIONE  EUCARISTICA  SI  DISTRAGGONO  TUTTI  MOLTO  FACILMENTE COMPRESO  IL SACERDOTE  CHE  SE SENTE  QUALCHE  RUMORE  SI  FERMA  PERCHE’  NON HA LA CAPACITA’  DI  PENETRARE  IN COMUNIONE  STRETTA CON DIO  E  QUINDI  SI  DISTRAGGONO  MOLTO  FACILMENTE  AD OGNI   MINIMO  RUMORE. CHI E’  SANTO  E ‘   FORTEMENTE  CONCENTRATO   NELLA PREGHIERA  ,NELL’UNIONE  E DIALOGO  CON DIO  E NON LO DISTRAE NEMMENO  TUTTO  L’INFERNO SE LO ATTACCASSE  PER DISTRARLO  PERCHE’  DIO  LO RENDE  MURO  DI  BRONZO E GLI  FA SENTIRE  SEMPRE LA SUA  PACE  NEL SILENZIO DELL’AMORE DIVINO.


GESU’  APOSTROFA  I  FARISEI  COME  FECE  ANCHE  GIOVANNI:”"RAZZA DI  VIPERE, DICENDO  CHE TUTTO  IL SANGUE  SPARSO  DAI  FALSI  DEVOTI  COME  LO  ERANO  LORO  RICADRA’  ANCHE SULLE LORO  TESTE , DAL  SANGUE  DI  ABELE  FINO  AL  SANGUE  DEL PROFETA  ZACCARIA,  QUESTO  CI  DICE  CHE  QUEI  FARISEI   ANCHE  SE NON  HANNO  UCCISO  CON LE LORO  MANI  QUEI  GIUSTI , LI HANNO SICURAMENTE  UCCISO  CON IL LORO  CUORE  CHE ERA  MOLTO  PEGGIORE  DEL  CUORE  DEGLI UCCISORI   DI  QUEI  GIUSTI  PERCHE  ADESSO  SI  STAVANO  ACCANENDO  CONTRO  DIO  STESSO  CHE  OPERAVA  NELL’UMANITA’  DI GESU’ IN PIENA  POTENZA DELLO SPIRITO  SANTO  NON FACENDO  MANCARE  SEGNI  E PRODIGI  CHE LUI  ERA VERAMENTE  IL MESSIA  DEL SIGNORE;QUI LA COLPA  ERA  MOLTO  PIU’  GRAVE PERCHE VI ERANO  MOLTI  SEGNI  ,E MOLTA  GRAZIA   SI  SPARGEVA  SU TUTTI  ANCHE SUI  PIU’  GRANDI  PECCATORI  COME  LO ERA MATTEO  IL PUBBLICANO  ,LA MADDALENA , MA  QUEI  FARISEI  IPOCRITI  VOLEVANO A TUTTI  I COSTI  BLOCCARE  LA GRANDE  OPERA  DEL CRISTO  , COSI  CHIUNQUE  VUOLE FERMARE  LE VERITA’  ETERNE SULLA DIVINA VOLONTA’  DI LUISA  CHE CONTENGONO  UN MARE  DI  GRAZIE  ED IL DONO  DELLA DIVINA VOLONTA’  PERSO  DA ADAMO ED EVA SARA’  MOLTO  PIU’  FLAGELLATO    DEGLI ALTRI PERSECUTORI  PASSATI  CHE HANNO OSTACOLATO  COSE  CHE PORTAVANO  GRAZIE  MINORI. ANCHE CHIUNQUE VOLESSE  OSTACOLARE  IL SANTUARIO  DEL DIVINO VOLERE DI PORTO  EMPEDOCLE  E IL GRANDE DONO DELL’ACQUA  MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE  COMMETTEREBBE UNA GRANDISSIMA  OFFESA  A DIO  E SARA’  PUNITO  MOLTO  PIU’  SEVERAMENTE  DEI TRIBOLATORI  PASSATI  ;SU  COSTORO  RICADRA’  TUTTO IL SANGUE  DEI  GIUSTI  DA ABELE  FINO  AI  TEMPI   NOSTRI PERCHE  GIUSTAMENTE  CHI  VUOLE  NEL  SUO  CUORE DISTRUGGERE  UN BENE  ASSAI  MAGGIORE  DI  QUELLI PASSATI  E’  UNO  CHE  NEL  SUO  CUORE  VUOL  DISTRUGGERE  TUTTO  CIO’  CHE APPARTIENE A DIO ;  NEL  SUO  CUORE  VIVE SATANA IN PIENEZZA  E QUESTI  TALI  SI  CAMUFFANO  SEMPRE PIU’  ABILMENTE  DA  VERI  DISCEPOLI  DI DIO. QUESTO  ARGOMENTO  DI GESU’  SUL  CASTIGO  SPETTANTE  AI  SUOI  PERSECUTORI  CI  FA COMPRENDERE ANCHE  LA PAROLA  DETTA  SEMPRE DA GESU’  RIGUARDO  LA SUA VENUTA PROSSIMA, QUANDO  DICE  :”QUESTA  GENERAZIONE  NON  PASSERA’   FINCHE’  NON SIA  VENUTO  IL FIGLIO  DELL’UOMO.. SEMBRA  CHE GESU’  VOLESSE  FARE INTENDERE  CHE  LA FINE DEI  TEMPI  ERA IMMINENTE  MA NON LO FU,  COME SAPPIAMO,   PERCHE  QUELLA GENERAZIONE  NON VIDE  IL MESSIA TRIONFANTE  COME LO SARA’   ALLA FINE DEI  TEMPI.  MA  POSSIAMO  PENSARE  CHE GESU’  VOLESSE DIRE  CHE QUELLA GENERAZIONE  MALVAGIA IN QUANTO  RIFIUTO’  IL VERO  MESSIA  PUR  VEDENDO  MOLTI  SEGNI  E  L’AMORE INCREATO  FATTO  CARNE  DOVRA’ SUBIRE  IL CASTIGO  DI  VEDERE  IL SIGNORE  NELL’ULTIMO  GIORNO  TRIONFANTE O  FORSE GESU’  VOLEVA  DIRE  NEL  SUO  PARLARE ETERNO  NON  TEMPORALE    A QUESTA  GENERAZIONE  NOSTRA CHE  NON  PASSAVA  SENZA VEDERE  IL GIORNO  DEL GIUDIZIO CHE  NELLA SUA MENTE L’ULTIMA GENERAZIONE  ERA SEMPRE PRESENTE  PERCHE ‘ GESU’  IN QUANTO  DIO , LE COSE LI VEDEVA  SEMPRE PRESENTI  PERCHE'  PER DIO  UN GIORNO  SONO COME MILLE ANNI E MILLE ANNI  SONO COME UN GIORNO .  IL PARLARE  ED IL VEDERE  DI GESU’  ERANO  COME QUELLE  DI DIO , EGLI VEDEVA ,SENTIVA  E ASCOLTAVA  TUTTO  QUELLO CHE SI ERA  FATTO  ,TUTTO  QUELLO CHE SI FACEVA  E TUTTO  QUELLO  CHE SI  SAREBBE FATTO   IN FUTURO  COME  SE TUTTO  FOSSE  UNA  SOLA COSA   QUINDI  QUANDO  PARLAVA  ,PARLAVA  A TUTTI   E PENSAVA  A TUTTI  NELLA SUA IMMENSITA’ DIVINA.

GESU’ CONTINUA  SU  QUEST’ARGOMENTO  DELL’ETERNITA’  SUA  PERCHE  PARLA  DI  GERUSALEMME  CHE  SARA’  RESA  LA SUA  CASA  CIOE’  IL SUO  TEMPIO UN  DESERTO,  E DICE  CHE  NON  LO VEDRANNO  PIU’ , FINO  A QUANDO   DIRANNO  :”BENEDETTO  COLUI  CHE VIENE  NEL NOME DEL SIGNORE”;  questa  frase  sappiamo  che  gli e l’hanno  detta  prima  della sua  passione   ma non  si riferiva  a questa  Gesu’  perche’  ha detto  la tua  casa sara’  lasciata deserta  MENTRE  ANCORA  IL TEMPIO  SUSSISTEVA  E PER ALTRI  DECENNI  ANCORA  DOPO LA MORTE  DI  CRISTO.  QUINDI  STAVA  PARLANDO  DELLA GERUSALEMME  FUTURA  QUANDO  VEDRA’  IL  GRAN  MONARCA  TRIONFANTE  E DIRANNO  FORSE QUESTA  FRASE  DI  NUOVO  PERCHE CON IL GRAN MONARCA  REGNERA’,  CRISTO  in persona  che  lo  guidera’  in tutti  i  suoi atti ; non  sara’  piu’  lui  a vivere ma Cristo  in lui ; quindi  chi  dice  questa  frase al  gran  monarca  e come  se lo dicesse anche  al  Cristo  in lui;
 MA E’  MOLTO  POSSIBILE  CHE QUESTA  FRASE  SARA’  DETTA  AL  RITORNO  DI  CRISTO  DALLE NUBI. PERCHE’  DICE  :” VOI  NON MI VEDRETE PIU’  FINO  A QUANDO  NON  DIRETE:”BENEDETTO  COLUI  CHE VIENE  NEL NOME DEL SIGNORE” .
QUESTA FRASE  : VOI   NON  MI VEDRETE PIU’    MI  SUONA  COME  STESSE PARLANDO  DELLA SUA  MORTE  E QUINDI  SOLO  DOPO  LA SUA  MORTE  SI  RIFERISCE  L’ALTRA  PARTE  :”FINO  A QUANDO  NON  DIRETE  :BENEDETTO  COLUI CHE VIENE  NEL  NOME DEL SIGNORE” ;CHE CI  SIA  PRIMA  DI  DIRE  QUEST’ULTIME  PAROLE  LA FRASE  :LA VOSTRA CASA  SARA’  LASCIATA  DESERTA”  MI  CONVINCE  ANCOR  DI  PIU’  CHE  STESSE PARLANDO  DI  UNA GERUSALEMME   FUTURA E NON  DI  QUELLA  DEL  SUO  TEMPO E DI  UNA GERUSALEMME  CHE LO  AVREBBE ACCOLTO  BENE  INVECE  QUELLA  DEL  SUO  TEMPO  LO  CONDANNO’ ALLA MORTE  DI  CROCE.

CAPITOLO 24

GESU’  CONTINUA  SULL’ARGOMENTO   CHE IL  TEMPIO  DI  GERUSALEMME  SARA’  DISTRUTTO  E  NON  RESTERA’  PIETRA  SU  PIETRA,E I  SUOI  DISCEPOLI  VOGLIONO  SAPERE  QUANDO  ACCADRANNO  QUESTE  COSE,  E GESU’ , LI  INDIRIZZA  INFATTI  ,NEI  NOSTRI  TEMPI CHE SONO  APOCALITTICI;INFATTI  DICE  :”STATE  ATTENTI  CHE MOLTI  VERRANNNO  NEL  MIO NOME  DICENDO  SONO  IO IL CRISTO  ;SENTIRETE  PARLARE  DI  DI  GUERRE E DI RUMORI DI GUERRE,NON VI  ALLARMATE CHE E’  NECESSARIO  CHE QUESTE  COSE ACCADANO, MA NON SARA’  ANCORA  LA FINE.  IN EFFETTI  VI  SARANNO  GUERRE  TRA  NAZIONI  ,TRA REGNI ,VI SARA’  CARESTIA  E TERREMOTI;TUTTO  QUESTO  NON SARA’  CHE L’INIZIO  DEI  DOLORI; ALLORA  VI  PERSEGUITERANNO  E VI  GIUDICHERANNO  E VI  CONDANNERANNO  PER LA VOSTRA TESTIMONIANZA  , NON  SARETE  VOI  A PARLARE , MA LO SPIRITO  SANTO , NON  PREOCCUPATEVI  QUINDI  DI  COSA  DOVETE  DIRE  PERCHE  SARETE  ISPIRATI  DA LUI. QUESTA  BUONA  NOVELLA  , IL VANGELO , SARA’  PREDICATO  IN TUTTO  IL MONDO  E LE NAZIONI  CONOSCERANNO LA VOSTRA TESTIMONIANZA ,ALLORA                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      VERRA’  LA FINE.
 COME DICEVO  PRIMA, CRISTO    QUANDO  PARLAVA  CONTRO  GERUSALEMME  E   CHE  NON  LO  VEDRANNO  PIU’  FINO  A QUANDO  NON DIRANNO:”BENEDETTO  COLUI                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       CHE VIENE  NEL  NOME DEL  SIGNORE” STAVA  PARLANDO  PROPRIO  DELLA GERUSALEMME  FUTURA  CHE  CONOSCERA’  IL  VANGELO  DEL  REGNO  DI  DIO  E LA TESTIMONIANZA  DEI  DISCEPOLI  FUTURI  DEL  CRISTO  CHE CONVERTIRANNO  TUTTE LE NAZIONI ANCHE ISRAELE  CHE ANCORA  OGGI  E’  ANCHE DI  RELIGIONE EBRAICA  PER  UNA PARTE  CONSIDEREVOLE,IL GRAN  MONARCA  PRENDERA’  POSSESSO  DI  MOLTE  NAZIONI  E CON IL GRANDE PAPA,  GOVERNERA’   NELLA PACE , FACENDO  CONOSCERE  IL VANGELO  DEL REGNO  DI DIO  A TUTTI  I POPOLI  CON LA SUA AUTORITA’  E SANTITA’ E QUELLA DEL  GRANDE PAPA  E VI  SARA’  UN SOLO GREGGE  ED UN SOLO  PASTORE  COME  DICONO  I  PROFETI  .  CHIUNQUE  VERRA’  A DIRVI  SONO  IL CRISTO E’  UN IMPOSTORE PERCHE CRISTO VERRA’  NELL’ULTIMO  GIORNO  DALLE NUBI ,VI  SARANNO  TANTISSIMI  FALSI  PROFETI  CHE GIA’  VEDIAMO E CHE DIRANNO  DI  VEDERE LA MADONNA , DI  PARLARE  CON GESU’   E FARANNO  ANCHE MOLTI  PRODIGI  PER MANO  DEI  DEMONI , MA VOI  NON LI SEGUITE , PERCHE I  VERI  SANTI  DI  CRISTO  ADESSO  SONO STATI  MESSI  NEL  NASCONDIMENTO  PERCHE SONO  POCHISSIMI, E I  FALSI  PROFETI  INVECE  SONO  MOLTISSIMI , E STANNO  FACENDO   GIA’ MOLTI  PRODIGI, QUINDI  IL CRISTO  , QUELLI  VERI  PER ORA  NON  LI  ESPONE,  ANCHE  PERCHE  LI  VUOLE  DIVIDERE  DAI  FALSI, CIOE’  LI VUOLE RENDERE  DIVERSI  , PERCHE'  IN QUESTO  MOMENTO  SATANA  STA  INGANNANDO  FACENDO  MOLTI  PRODIGI  , E SE ANCHE  I  VERI  FACESSERO  MOLTI  PRODIGI VI  SAREBBE PIU’  CONFUSIONE E LA GENTE  NON  SAPREBBE A CHI  CREDERE; ALLORA  IL CRISTO  STA  FORMANDO  I  SUOI   DANDOGLI  DONI  DI  GRANDE SAPIENZA  PIU’  CHE DI  FARE  MIRACOLI, PERCHE' LA   GRANDE SAPIENZA  E’  PIU’  INDICATIVA CHE SI  E’ VERAMENTE  DI  CRISTO ,CHE IL FARE  TANTI  PRODIGI  E RESTARE  IGNORANTI  DELLE SCRITTURE E DELLA CONOSCENZA DI  DIO ,RICORDATEVI  DI  PIETRO  E GIOVANNI  QUANDO  GLI  SCRIBI  RIMASERO  CONFUSI  DELLA LORO  SAPIENZA  PERCHE'  PRIMA  LI  CONOSCEVANO  COME PERSONE   INCOLTE  ED IGNORANTI  DELLA PAROLA DI DIO.CRISTO  HA DATO  ANCHE UN GRANDISSIMO  RICHIAMO   ALLA CONVERSIONE  CON I  VERI  VEGGENTI  DI MEDJUGORJE E LA PAROLA  DELLA MADRE SUA  CHE  STA  GIRANDO  IL MONDO  INTERO  ;LA PAROLA  DI  MARIA  E’  PIU’  PENETRANTE  DI  UNA SPADA  AFFILATA  CHE ENTRA FIN NELLA MIDOLLA DELLE OSSA  E NON RITORNA  SENZA AVER SEMINATO UN SEME DI  SALVEZZA; ECCO  L’ARMA  DI CRISTO  CONTRO  TUTTE  QUELLE  FALSE APPARIZIONE  MARIANE  CHE SONO  VENUTE  DOPO  MEDJUGORJE , SONO TUTTE FALSE  ,PERCHE'  AI  TEMPI NOSTRI  CHE VIVIAMO  NELL’ERA  DELLA GLOBALIZZAZIONE DIO  NON HA BISOGNO  DI  MANDARE  MARIA  IN TUTTE LE REGIONI  E LE CITTA’   DEL MONDO   PERCHE  ANCORA  LEI  STA  PARLANDO  TUTTI  I  GIORNI  ALLA SUA VEGGENTE  MARIJA PAVLOVIC  E DA IL MESSAGGIO OGNI  MESE A TUTTO  IL MONDO  ;PERCHE'  DOVREBBE RIPETERSI  DI  QUA E DI LA  SE BASTA  SOLO MEDJUGORJE  PER AMMAESTRARE TUTTE LE GENTI  DEL MONDO ? NON  SAREBBE SUPERFLUO ? ,INFATTI  LA MADONNA CI  HA  AVVISATI  PRIMA, DICENDO:  “QUESTA  E’   L’ULTIMA APPARIZIONE CHE IO FACCIO “ E SICCOME IL GIORNO  DOPO  E DOPO ANCORA  HA DATO  ANCORA  MESSAGGI  APPARENDO  A  MARIJA  E AD IVANKA  VUOL DIRE  CHE INTENDEVA  DIRE  QUESTI  SONO  GLI ULTIMI  VEGGENTI  CHE HO  SCELTO  FINO  ALLA FINE  DEI  TEMPI ;SARA’  MEDJUGORJE  L’ULTIMA APPARIZIONE MARIANA  NEL  MONDO;  ORA  VOLEVO  ANCHE  FAR  NOTARE  CHE TUTTI  QUELLI  CHE DICONO : VERRANNO  LE GUERRE E VERRA' LA FINE , NON  DICONO  LA VERITA’,  PERCHE' GESU’  DICE,  CHE VERRANNO LE GUERRE, MA SARA’  L’INIZIO  DEI  DOLORI  E QUANDO  QUESTO  VANGELO  SARA’  CONOSCIUTO  IN TUTTO  IL MONDO ALLORA  DOPO  SI  CHE VERRA’   LA FINE , MA NON  DICE  SUBITO  DOPO  CHE TUTTI  CONOSCERANNO QUESTO  VANGELO   E NOI  SAPPIAMO  ANCHE DALLE LETTERE DEL NUOVO  TESTAMENTO   E DA GESU’ STESSO CHE PRIMA DEVE ESSERE POSTO  L’ABOMINIO  DELLA DESOLAZIONE  NEL  LUOGO  SANTO  DI  CUI PARLA IL PROFETA  DANIELE  E DICE  ANCHE  CHE  SARA’ RIMOSSO  IL SACRIFICIO  PERPETUO  COSA CHE ANCORA  NON ESISTE  UNA SANTA MESSA  PERPETUA COME SAPPIAMO.  QUANDO  GORVENERANNO  IL GRAN  MONARCA ED IL GRANDE PAPA  LORO  METTERANNO  LA SANTA  MESSA PERPETUA  CIOE’  24 ORE SU  24 , IN CONTINUAZIONE UNA MESSA DOPO  L’ALTRA  SENZA INTERRUZIONE  ,QUANDO  POI  L’ANTICRISTO  AVRA’ COMPIUTO  L’ETA’  DI  GESU’ SUI  30  ANNI, PERCHE'  VORRA’  SCIMMIOTTARE  IL CRISTO , ALLORA  UCCIDERA’  QUESTI  DUE  GRANDI  PROFETI  CHE L’APOCALISSE  NE PARLA  COME I  2 ULIVI  ,I  2 CANDELABRI  CHE STANNO  DAVANTI  ALLA GLORIA  DI  DIO E NEL MOMENTO  CHE LUI  AVRA’  RICEVUTO  POTERE  NON  DURERA’  PIU’ DI  3 ANNI E MEZZO E SARA’  DISTRUTTO  DALLA BOCCA  DELL’AGNELLO,PASSERANNO  CIRCA  40  GIORNI COME DICE DANIELE  E  SARA’ LA FINE DEI  TEMPI ,LA VENUTA DEL  CRISTO  CHE SARA’  ANNUNCIATA  DAL SUO  SEGNO  IN CIELO CHE E’  LA SANTA  CROCE.  QUESTO  LO  DICO , PER TUTTI  GLI ERETICI  E QUELLI CHE  NON CREDONO  ALLA CROCE  COME UN SEGNO  CHE DIO  HA BENEDETTO  ED HA SCELTO  PER DISTRUGGERE  IL REGNO  DI SATANA,LA CROCE  ANNUNCERA’  INFATTI  LA VENUTA  DEL CRISTO  DALLE NUBI ,QUINDI  DIO  AMA  QUESTO  SEGNO E LO  HA RESO  POTENTE   CONTRO  I DEMONI E CONTRO  LA MORTE ,E GESU’  STESSO , AVVALORA  LA CROCE  DICENDO:  CHI  NON PRENDE LA PROPRIA  CROCE E  NON MI  SEGUE  NON  PUO’  ESSERE MIO DISCEPOLO; VI  E’ ANCHE  UNA PAROLA  NEGLI  ANTICHI  PROFETI,  NON  SONO  SICURO  SE E’  DI  ZACCARIA PROFETA  O  EZECHIELE   CHE DICE  :”SEGNA CON IL TAO TUTTI  I  GIUSTI  E NON LI TOCCARE CON CASTIGHI”; IL TAO  E’ UNA CROCE A FORMA DI  T  ;  LA CROCE  DUNQUE  E’  VOLUTA  DAL PADRE  COME  UN SEGNO  DI  SALVEZZA , DI  PERDONO  COME  QUEL SEGNO CHE SI  FECE SULLE STIPITI  E SULL’ARCHITRAVE  DELLE PORTE DEGLI  EBREI CON IL SANGUE  DELL’AGNELLO  PASQUALE  CHE DAVA  IL SEGNALE  ALL’ANGELO  STERMINATORE  DI  NON TOCCARE  I  PRIMOGENITI  DEGLI EBREI  IN EGITTO  AL  TEMPO  DI MOSE’

Esodo 12,21-34

21 Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate e prendete degli agnelli per voi e per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua.22 Poi prenderete un mazzetto d'issopo, lo intingerete nel sangue che è nel catino, e con il sangue che è nel catino spruzzerete l'architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi uscirà dalla porta di casa sua fino al mattino. 23 Poiché DIO passerà per colpire gli Egiziani; quando però vedrà il sangue sull'architrave e sui due stipiti, l'ALTISSIMO passerà oltre la porta e non permetterà al distruttore di entrare nelle vostre case per colpirvi.






Gesu’parlando della sua  venuta  dice  la  frase:  “dov’e’  il cadavere  la si  raduneranno  anche gli avvoltoi”,questa  frase  vuol  dire  che dove  e’  morto  il Signore , si  raduneranno  verso  la fine dei  tempi   i  piu’  grandi  figli delle tenebre  per oscurare  la  grande luce  che in questa  santa  citta’ ha dimorato  nel  passato  ,nel  presente  e nel  futuro,  lavata  dal  sangue  dei  profeti,dei giusti  e del  giusto  fra i  giusti , Gesu’  nostro  Signore  , e anche  dai  2  Candelabri (Enoch  ed Elia) ,che saranno  uccisi  dove e’  morto  il loro  Signore , dice  l’Apocalisse.

satana  vuole  sempre  agire  dove ha  agito  il Signore perche’  sa che da li'  partono  numerose grazie ,  quindi  dove vi e’  una grande fonte  di  luce , lui  ci  piazza una grande fonte  di  tenebre  ed e’  quello  che vediamo   a Roma  , a san Giovanni  Rotondo, a Medjugorje ed in Israele  specialmente.  Come  fu  al  tempo  del diluvio  cosi’  sara’  ai  nostri  giorni ; una gran massa di  infedeli,  increduli  delle profezie  dei  santi e di  Medjugorje  sta  cadendo  dentro  la fossa che si  sono scavati  con le loro   mani  ;le profezie dei  Santi avvisano il  mondo  della corsa pazza che sta  facendo  verso  la   distruzione  totale e  con tutto  cio’ , che i  segni  predetti  dal Cristo  sono  passati  e si  susseguono  con la crisi  finanziaria  e dei mercati  e del lavoro,  ecco  che la massa di  infedeli dormono  sogni  tranquilli, ignari  del pericolo  incombente  che grava sulle loro   teste  ;  il male  vi  sta  divorando  siete  diventati  tristi  ,afflitti,paurosi, ,carnali  e senza cuore ed ignoranti  delle cose di  Dio ; inseguite  la magia  ,la stregoneria  come  fonti  ispirative  e salutari  e invece  vi  stanno  derubando  dei  vostri  soldi  lasciandovi  ciechi e nudi  delle cose di  Dio; avete  tempo  sempre per i   divertimenti  e le gite  ma mai  per la confessione,la messa ,la preghiera,ed i pellegrinaggi; vi  ubriacate  e  drogate  diventando  come larve  bianche  e pallide  ; dite  che avete  scoperto  la vera felicita’  con la droga  e pure  non vi reggete  in piedi ;  adesso  che arrivano  i  castighi  di Dio   vi  sembrera’  un gioco   divertente  per uccidere  anche voi  gli altri  che avete  odiato  e le altre  razze  che avete  conosciuto ; ma  guai  enormi  cadranno  su di  voi  da  desiderare la morte  che fuggira’  da voi ;  svegliatevi   e ritornate  alla casa del Padre  perche’  mancano  solo  pochissimi  anni  1,2  o  forse tre  e poi  l’atomica  colpira’ il mondo  ed entrerete  nell’incubo   che satana  vi  ha preparato;  non seguite  i   potenti  che stanno  tutti nelle  mani  di satana  ,ma i  piccoli  politici  ,gli umili , gli altri  che vi ho appena detto  sono  lupi  divoratori  che gia’ vi  stanno  sbranando molto  rapidamente , e se scegliete  ancora  questi  partiti  forti  vi  daranno  il colpo  finale , io ve l’ho  detto :” svegliatevi  perche  manca  poco " .


Capitolo  26


GESU’  PREANNUZIA  LA SUA PROSSIMA  PASSIONE ,  MORTE  E RISURREZIONE.  NELLA CASA DI  SIMONE  IL LEBBROSO A BETANIA  SI  RIUNIRONO  GESU’  CON I  SUOI  E  SI  AVVICINO’   UNA  DONNA  PROBABILMENTE  MARIA  MADDALENA  CHE GESU’  AVEVA  LIBERATO  DA  SETTE  DEMONI  E CHE PROBABILMENTE  PRIMA  L’AVEVA  LIBERATA  DA UN DEMONE  CHE  CHIAMO’ ALTRI  SETTE DEMONI  PEGGIORI  DI  LUI(DALLE RIVELAZIONI  DI  SANTA  KATERINA EMMERICK )E LA CONDIZIONE  DI MARIA  DIVENNE PEGGIORE  DELLA PRIMA  COME DISSE  GESU’  IN UNA  DELLE SUE  LEZIONI  DI VITA;GIUDA ISCARIOTA  LA RIMPROVERO’  DI AVERE  SPERPERATO UN  VASO  D’UGUENTO  DI  PROFUMO   PREZIOSO NEL CAPO  E NEL  CORPO DI  GESU’  ; MA GESU’  LA DIFESE ,  PERCHE’  GIUDA  E POI  GLI  APOSTOLI AVEVANO  VISTO  L’AZIONE  BUONA  E GIUSTA  DI MARIA  CHE FU'  ISPIRATA  DALLO SPIRITO  SANTO  ,  COME UN AZIONE  DI  SPERPERO , A DANNO  DEI  POVERI ,MA GESU’  RICORDO’  A TUTTI  LA GRANDE  POTENZA  DI  DIO ,CHE  PUO’  DARE  AI  POVERI  TUTTO  QUELLO  CHE MANCA , QUANDO  E COME VUOLE  , MA IL PROFUMO  ERA STATO  PREPARATO  DA DIO  PER UNGERE  ANZI  TEMPO  IL  REDENTORE  E  PROFUMARLO  COME  AZIONE  DI  RIPARO   PER TUTTI  GLI  SPUTI  ,GLI  OLTRAGGI   CHE AVREBBE RICEVUTO  IN SEGUITO ED ANCHE   COME  PROFUMO  PER IL GIORNO  DELLA SUA  SEPOLTURA;LA  MADDALENA  ORMAI  NON GUARDAVA  PIU’  ALLE COSE DEL  MONDO E CERCAVA  DI  USARLE  PER RINGRAZIARE  DI TUTTO  CUORE IL SUO  REDENTORE,QUESTA  PROBABILMENTE  FU'  LA SECONDA VOLTA  CHE USO  UN PROFUMO  COSTOSO  PER  ONORARE  GESU’  ;LA PRIMA  VOLTA  FU  DAVANTI A SIMONE  E I  FARISEI  CHE SEDETTERO   A PRANZO  CON  GESU’,  E SIMONE  PENSAVA  NEL  SUO  INTERIORE  CHE GESU’,  SE FOSSE STATO  UN VERO  PROFETA  AVREBBE  SAPUTO  CHE  CHI  AVEVA   DAVANTI  ERA  UNA PECCATRICE E SI  SAREBBE ALLONTANATO  DA LEI,  MA GESU’   DISSE A SIMONE  CHE CHI HA AMATO  MOLTO  GLI VERRA’  PERDONATO  MOLTO; GIUDA   ERA  UN DEMONIO  PROVOCAVA  SEMPRE GLI ALTRI  AD USCIRE DALLA VOLONTA’  DI  DIO  PER QUESTO  ERA STATO  MESSO  DA SATANA  A FIANCO  DI GESU’  E DEGLI  APOSTOLI  PER CONFONDERE  QUALCUNO  DI  LORO  E POI ANCHE  TRADIRLI;APPENA  SUBI’  QUESTO  PICCOLO  RIMPROVERO ,  GIUDA  USCI’  PER  VENDICARSI  E TRADIRE  GESU’  PER POCHI  DENARI   D’ARGENTO ,30 PER L’ESATTEZZA  ,NON  POTENDO  PRENDERSI  IL DENARO  CHE SI  SAREBBE  RICAVATO  DALLA  VENDITA DEL   PROFUMO DI  MARIA SI  VOLLE VENDICARE IN QUESTO  MODO;   IL VOLERLA  AVERE SEMPRE VINTA  SU GLI ALTRI  E’  IL TIPICO  COMPORTAMENTO  DEI  FIGLI  DELLE TENEBRE  CHE VOGLIONO  A TUTTI I COSTI  PREVALERE  SU GLI ALTRI  CON OGNI  MEZZO; GIUDA  OLTRE A CIO’ , FECE  UN'ALTRA  BRUTTISSIMA  AZIONE, SI  COMUNICO’  INDEGNAMENTE  DEL  CORPO E DEL  SANGUE  DI  CRISTO  SENZA NESSUNA  PIETA’  O  SCRUPOLO , E LA GRANDISSIMA  CATTIVERIA  DI  QUEST’UOMO,  ERA ASSAI  MAGGIORE  CHE NEGLI ALTRI  FALSI  DISCEPOLI  CHE INVECE  USCIRONO   DALLA VITA  DI  GESU’  PRIMA DI  LUI   NEL  DISCORSO  DELL’EUCARISTIA  CHE GESU’,  TENNE  VICINO  AL LAGO  DI  TIBERIADE   QUANDO  SI  PARAGONO 'ALLA VERA MANNA   DISCESA DAL  CIELO E AVEVA  DETTO,  CHE CHI  NON  SI  SAREBBE  NUTRITO  DEL  SUO  CORPO  E DEL  SUO  SANGUE  NON  AVREBBE AVUTO  LA VITA  ETERNA  ;SEMBRA   CHE  QUESTO  DISCORSO  DELL’EUCARISTIA  FA TREMARE  MOLTO  LE TENEBRE  PERCHE ‘  CON QUESTO  ARGOMENTO  , GESU’  RIUSCI’  AD ALLONTANARE TUTTI  I FALSI  DISCEPOLI  CHE LO VOLLERO  SEGUIRE  PER FORZA   GUIDATI  DA  SATANA  ; ADESSO  CHE  L’EUCARISTIA  SI ERA  REALIZZATA  A PIENO  , E’  GIUDA  IL DEMONIO , CHE ESCE  DALL’APOSTOLATO , MA LO  FA  TRADENDO  IL MESSIA; CHE GIUDA  SIA  ANDATO  ALL’INFERNO  NON C’E’  ALCUN  DUBBIO  PERCHE GESU’  DICE  DI  LUI  ,  CHE E’  IL FIGLIO  DELLA PERDIZIONE , UN DEMONIO, disse  anche : “meglio per lui  non  fosse mai  nato“ ,ED INOLTRE  DOPO  LA SUA  MORTE   CHE FU’  TREMENDA  E MALEDETTA  FU’  SOSTITUITO  DA MATTIA CHE PRESE IL SUO  POSTO. DURANTE  L’ULTIMA  CENA  GIUDA   MANIFESTA  LA SUA  GRANDISSIMA  PERVERSITA’  TIPICA  DEGLI  IPOCRITI FREDDI  E CRUDELI  DICE A GESU’  :SONO  FORSE IO  MAESTRO  CHE TI  TRADIRO’; QUEST’UOMO  E’ MOLTO  CRUDELE E FREDDO  AVEVA  DETTO  ALLA MADDALENA   RIMPROVERANDOLA  ASPRAMENTE  CHE IL PROFUMO  SI SAREBBE POTUTO  VENDERE  PER UNA  BUONA  SOMMA DI DENARO  E DATO  AI  POVERI , COSA CHE INVECE  ERA FALSA  PERCHE’  A LUI  GLI  IMPORTAVA  DEI  SOLDI  E NON  DEI  POVERI  PERCHE  ERA  UN LADRO  E  RUBAVA  DALLA BORSA  DEI  POVERI  CHE LUI STESSO  CUSTODIVA;ADESSO   NON  SI  VERGOGNA  NEANCHE  UN PO  DI  VOLER  APPARIRE UN GIUSTO  FACENDOSI IMPAVIDO  A DOMANDARE  SE FOSSE FORSE LUI  IL TRADITORE, BEN SAPENDO  CHE GIA’  ERA  ANDATO  DAGLI  SCRIBI E FARISEI  PER CONSEGNARLO  A LORO APPENA  NE AVEVA  L’OPPURTUNITA’. DA UNA RIVELAZIONE  DI  SANTA  CATERINA  DI  GENOVA, GIUDA   STA  SOTTO  SATANA  COME  POLTRONA E QUESTO  FU  IL CASTIGO  RISERVATO  AL  PESSIMO  APOSTOLO  TENEBROSO   CHE VOLLE  PER FORZA  SEGUIRE IL MAESTRO  A FINI  DI  LUCRO E NON A FINI  DI  VERA E SINCERA  CONVERSIONE  , COSI’  SARA’   DEI  MOLTI  SACERDOTI  ,RELIGIOSI  E FALSI  DEVOTI  DELLA  CRISTIANITA’  SARANNO MESSI  NEI  POSTI  PIU’  TREMENDI  DEL REGNO DI SATANA.
L’EUCARISTIA  CHE  E’  IL CIBO  CHE CI UNISCE  AL  CORPO  MISTICO  DEL CRISTO E PER I  FIGLI  DELLE TENEBRE  LA CONDANNA DELLA LORO  SEPARAZIONE  ETERNA  DAL  CORPO  MISTICO  DEL CRISTO,  ECCO  PERCHE'  DIO ONNIPOTENTE   SIA  NEL DISCORSO  DI  GESU’   SUL VERO  PANE DISCESO  DAL CIELO  E SIA  SULL’ATTUALIZZAZIONE   DELL’EUCARISTIA  CACCIA  VIA  I  MALVAGI  CHE SI  PRESENTANO  ALLA CENA  PASQUALE  DELL’AGNELLO( E DIO  DISSE  A MOSE’  CHE NESSUN IMPURO  SI  ACCOSTI  ALLA CENA PASQUALE MA GIUDA  IMPURISSIMO   E I  SACERDOTI  E I FALSI  DEVOTI  SI ACCOSTANO  CON GRANDE  AUDACIA  PER LA LORO  ETERNA  CONDANNA MA COME USCI  GIUDA  ANCHE GLI ALTRI  SACRILEGHI  USCIRANNO  NELLA  LORO  FALSA  VITA DEVOTA , DALLA CHIESA DI  DIO E CADRA’  LA LORO  MASCHERA IPOCRITA  FRA POCO;
GESU’  BUONO , DICE A GLI APOSTOLI  CHE FRA POCO  LE PECORE SARANNO  DISPERSE , MA  LI  CONFORTA  CON IL DIRE ANCHE  CHE LO VEDRANNO  IN GALILEA, COME AVVENNE  DIFATTI  DOPO  LA SUA RISURREZIONE ED ANCHE PRIMA , NEL  CENACOLO,(QUESTA  APPARIZIONE  NEL  CENACOLO   PROBABILMENTE AVVENNE  SEMPRE  PER LE PREGHIERE  ONNIPOTENTI  DELLA MADRE SUA VISTO  CHE GESU’  AVEVA  DETTO   CHE LO AVREBBERO  INCONTRATO  IN GALILEA). IL POVERO  PIETRO  VUOLE  ASSICURARE  GESU’  DEL  SUO  GRANDE AMORE  CHE NON L’AVREBBE MAI  LASCIATO  SOLO   MA NON SI  RENDE  CONTO   CHE  SE IL SUO  SPIRITO  AMAVA TANTO  GESU’  IL SUO  CORPO  ANCORA  ERA  MOLTO  INCOSTANTE E DEBOLE E FINI  PER RINNEGARLO  TRE VOLTE  DI  SEGUITO, COSI  ANCHE GLI ALTRI  AMATI   APOSTOLI   LO ABBANDONARONO  TRANNE UNO  ,GIOVANNI , CHE RIENTRO  IN SE  E FU  PRESENTE ALLA  TREMENDA PASSIONE DI  GESU’   ;COSI’   ANCHE TANTI  CRISTIANI , SOCCOMBERANNO  ALLA VISTA  DELLA TRIBOLAZIONE ,E LA FORZA  LA TROVERANNO   NELLA PASSIONE DEL CRISTO  E NELLA SUA  FELICISSIMA  RISURREZIONE DAI  MORTI,  LA MORTE  E’  VITA ETERNA  PER I VERI  CRISTIANI  CHE TROVANO  GRAZIA  E FORZA  IN QUELLA  DEL LORO  MAESTRO  E PRECURSORE  ;LA CROCE  E’  VITTORIA  STUPENDA  E  GRANDIOSA , SU TUTTI I NOSTRI  NEMICI  SE AMATA ED APPREZZATA; CI  PORTERA’   ALLA DESTRA  DI  GESU’ NELL’ALTO  DEI  CIELI E GRAZIE  SU GRAZIE  SCENDERANNO  SU GLI ALTRI   CHE SONO  SULLA TERRA  E NEL  PURGATORIO. GESU’ CI  INSEGNA IL MODO  COME VINCERE LA PAURA  DICENDO  :NON  VEDO  L’ORA  DI  BERE  IL  CALICE  CHE IL PADRE  MI  HA DATO  DA BERE , E QUANDO  PIETRO  LO  VOLEVA DISTOGLIERE  DA QUESTO  IMPAVIDO  SENTIMENTO  DI MORIRE PER TUTTI , GESU’  LO APOSTROFO’:” VADE RETRO  SATANA” ,NOI  DOBBIAMO  AMARLA  LA CROCE  ,SOPPORTARLA  SEMPRE , PERCHE AL MOMENTO  CHE NON LA SOPPORTIAMO  PIU’,  DA LEGGERA  DIVENTA  PESANTISSIMA , IMPOSSIBILE DA SOPPORTARE  PERCHÉ  GESU’  LA LASCIA   A NOI  INTERAMENTE  SE NON LA ACCETTIAMO,E CI  SCHIACCERA’    FINO  A QUANDO  NON  RITORNIAMO  INDIETRO  PER RIPRENDERCELA  CON  IMMENSO  AMORE  E DEVOZIONE  PERCHE' LA CROCE  DEI GIUSTI  E ‘ LA SANTISSIMA  VOLONTA’   DEL SIGNORE  CHE CI  VUOL  ARRICCHIRE DI  IMMENSE GIOIE  PER NOI E PER GLI ALTRI  FRATELLI .  


                                     FINE












                                                                  IL  SACRO CUORE --  

RIVELAZIONI A    S. MARGHERITA M. ALACOQUE

IMPRIMI POTEST

P. JOSEPHUS FILOGRASSI S. J
Preap. Prov. Rom.
Romae, die 2 ottob. 1927

IMPRIMATUR
+ANTONIUS M. JANNOTTA
Episcopus Sorae, Aquini et Pontiscurvi
Sorae, 20 oct. 1927
GIORNO PRECEDENTE (AL 1° GIUGNO)
I.
La Santa riceve da Gesù Cristo l'in carico d'insegnarci ad amare l'adorabile suo Cuore.
- Nostro Signore fece un giorno a lei udire queste parole: « Io voglio che tu mi serva di strumento per attirare i cuori all'amor mio. - Non posso intendere, o mio Dio, come si possa ciò fare, ella ri spose. Ed egli: Per la mia onnipotenza, la quale ha fatto il tutto dal nulla. Non di menticarti, mai del tuo niente, e come tu sei la vittima del mio Cuore e devi essere però sempre disposta ad immolarti per la verità. Laonde il mio amore non rimarrà oziosa in te, ma sempre ti  fara operare o patire; senza pretensione di ascriverne la minima parte a tuo conto; di quel modo che il lavoro punto non appartiene allo Strumento onde l'artefice si servì per compierlo. Ma in cambio tu possederai, come ti ho già promesso, i tesori del mio Cuore, con facoltà di usarne a tuo grado in favore delle anime ben disposte. Tu non devi punto appropriarti queste grazie, nè con riserva, distribuirle agli altri; poichè a me piacque servirmi del tuo cuore, come di canale per diffonderle giusta i miei disegni nelle ani me, molte delle quali saranno per tal ma niera ritratte dall' abisso di perdizione, con te io ti farò vedere in appresso ».
Delle quali grazie risovvenendosi la Beata, scriveva: « Quando il Signore mi im pegnò in modo speciale all'amore del suo sacro Cuore, mi mostrò insieme quanto avrei da soffrire per questo amore, e come le grazie apparecchiatemi non erano tanto per me, quanto per coloro ch'egli a me menerebbe, ai quali io dovrei semplicemente rispondere ciò ch'egli mi porrebbe in mente; mentre egli vi applicherebbe l'unzione della sua grazia, con che attirar molti cuori al l'amor suo ».

II. Mirabile contrasto fra Gesù e la sua, Sposa.
- Ci volle l'autorità divina per indurre la Beata ad accettare il sublime ufficio impostole. « Ohimè, Dio mio, escla mava ella, io sento la mia fiacchezza, temo di tradirvi e di veder troppo male in sicuro i vostri doni presso di me. Oh l’unico amor mio, perchè non mi lasciate voi nella vita comune alle Figlie della Visitazione? Mi avete forse menata in questo luogo a per derrni? Tali preziose grazie concedete a quelle anime elette che vi corrisponderanno, glorificando voi assai meglio; mentre io non faccio che resistervi. Per me non vo glio altro che la vostra croce e il vostro amore: tanto mi basta per esser buona re ligiosa, ciò che io solo desidero ». Ma il divino, Signore le rispose: « Com battiamo, figliuola mia; io ne sono conten to; ma vedremo poi di chi sarà la vittoria, se del Creatore o della creatura, della forza o della debolezza, della onnipotenza o della impotenza ». Le quali parole, dice la Beata, mi posero in gran confusione; quindi egli soggiunse: « Sappi che io non mi tengo punto offeso da tutti questi contrasti ed opposizioni che tu mi fai per obbedienza; ma voglio che tu apprenda come io sono il padrone assoluto de' miei doni e delle mie creature, nè cosa può al mondo impe dirmi di compiere i miei disegni ». Altre volte il Signore le disse ancora: « Io regnerò malgrado de' miei nemici, e verrò a termine del disegno a cui ti ho scelta, per quanti facciano sforzi gli oppo sitori. Passeranno il cielo e la terra; ma le mie parole non rimarranno senza effetto». Quindi la Beata coll'ordinaria sua fiducia: «O Salvator mio amabilissimo, quando dunque verrà questo felice momento!  Intanto affido a voi la cura di difendere la vostra causa, mentre io patirò in silenzio ».

III. Preghiera al sacro Cuore, per in tercessione di Maria.
- O santissima, amabilissima e gloriosissima Vergine Madre di Dio, Madre nostra diletta, signora ed avvocata, eccoci di comune accordo pro strati ai vostri piedi per rinnovare il voto di nostra fedele servitù inverso di Voi, e per supplicarvi che ci offeriate come cosa vostra, ci dedichiate, consacriate; immoliate al Cuore adorabile di Gesù; noi con quanto siamo, con quanto faremo, con quanto patiremo senza veruna riserva; perchè non vogliamo avere altra libertà fuori di amar lui, altra gloria fuori di appartenere a lui quali schiavi e vittime del puro, amor suo!

GIORNO I
l. Il Divin Cuore cominciasi a mani festare alla Santa.
- Stava la santa Mar gherita Maria preparandosi nel ritiro alla religiosa sua professione, quando nostro Signore, dopo venuto a lei in Sacramento, così le parlò: « Ecco la piaga del mio co stato, dove tu devi fare l'attuale e perenne tua dimora; qui potrai conservare la bianca stola dell'innocenza ond' io ti ho rivestita l'anima, affinchè tu viva ormai solo della vita dell'Uomo-Dio; viva come, non vivendo più, affinché io viva perfettamente in te: o peri come non operando più, ma, operi io in te, perchè io voglio esserti ogni cosa. Sia tua impresa l'amare ed il patire ciecamente; un sol cuore, un amore solo, un solo Dio »...
Udite queste parole la Santa scrisse col proprio sangue la seguente protesta di amore: «Io, meschino e miserabile niente, pro testo di sottomettermi e sacrificarmi a quanto egli richiede da me, immolando il mio cuore al compimento del suo beneplacito, senza riserbarmi altro interesse tranne la sua glo ria e il puro amor suo, al quale io consacro tutto il mio essere e tutti gl' istanti di mia vita. Io sono del mio Diletto per sempre, sua serva, sua schiava, sua creatura, poichè egli è tutto mio, e io sono sua sposa indegna, suor Margherita Maria, morta al mondo. Tutto di Dio, niente di me; tutto a Dio, niente a me; tutto per Iddio, niente per me! »

II. Il Cuor di Gesù, giardino di deli zie, libro di vita, abisso incomprensi bile.
- Ora la Beata ci narra così alcune delle grazie onde il Signore la favorì.
«Una volta mi sentii l'anima in doloro sissima agonia, quando nostro Signore, onorandomi di sua visita, mi disse: Entra, figliuola mia, in questo delizioso giardino, per avvivare l’anima tua languente. E io ne vidi quel sacro Cuore adorno di un in cantevole varietà di fiori, tutti di ammira bile bellezza; nè osando io, dopo averli considerati, appressarvi la mano, egli disse: Tu puoi coglierne a tuo grado. - O dolce mio Salvatore, risposi gettandomi ai suoi piedi, non voglio altri fiori che voi, il quale mi siete un mazzetto di mirra, che io porterò continuamente fra le braccia del mio affetto. Hai scelto bene, replicò egli: solo questa mirra può conservare la propria bellezza e fragranza: nella mortal vita, nè si ritrova nell' eternità, dove cangia nome.
« Un giorno, mentre io leggeva, il mio Diletto mi si presentò avanti dicendo: Io ti vo' far leggere nel libro di vita, dove si contiene la scienza di amore. E scoprendomi il Cuor suo, mi diede a leggere queste parole: L'amor mio regna nel patimento, trionfa nell'umiltà, gioisce nell' unità. Il che tanto fortemente s'impresse nel mio spirito che non ne perdetti mai la memoria ». Gesù ancora le disse « di mirar 1'aper tura del suo sacratissimo Costato, abisso scavato dallo smisurato strale dell'amore ivi chi lo amasse troverebbe due vie, l'una per l'anima, 1'altra pel cuore; chè l'anima v'incontra la sorgente delle vive acque onde purificarsi e insieme ricevere la vita della grazia; il cuore vi trova una fornace di amore, onde non può più vivere se non d'una vita d' amore: 1' una vi si santifica, 1' altro vi si consuma; ma come l'entrata vi è molto stretta, così fa d'uopo essere molto piccolo e molto spoglio di ogni cosa per potervi penetrare».

III. Un giorno nel divin Cuore:
- Da gli scritti della Santa si può raccorre la ma niera seguente di passar la giornata nel Cuore di Gesù
« Al primo svegliarvi entrate nel divin Cuore, a lui consacrate, il vostro corpo, 1' anima vostra, il vostro cuore e tutto il vostro essere, per servirvene poi solamente a suo amore ed a sua gloria ».
Eleggete il sacro Cuore come tempio augusto in cui fare tutte le vostre orazioni e preghiere, affinchè esse tornino a Dio gradite,  amatelo coll'amore di questo Cuor sacratissimo, adorandolo colle sue adorazioni, lodandolo colle sue lodi, ope rando colle sue operazioni, volendo col suo volere.
« Nell'ascoltare la santa Messa, pregate questo Cuore amabilissimo, unendovi a lui e di applicarvene i meriti secondo i suoi intendimenti sopra di voi.
« Così nella confessione e comunione, offerite le disposizioni di esso in supple mento di quelle che a voi mancano.
Quando fate la genuflessione dinanzi al santissimo Sacramento, pensando a quelle fatte a Gesù per ischerno durante la Passione, dite: - Ogni ginocchio si pieghi, o Maestà del mio Dio, infinitamente abbas sata nella sacra Ostia! Ogni cuore vi ami, ogni mente vi adori, ogni volontà sia a voi sottomessa!
Mandate spesso pel vostro buon angelo il cuor vostro a rendere ossequio a quello di Gesù in sacramento.
Quando andrete a prender cibo, uni telo al nutrimento divino onde Gesù sostenta le anime nostre nella santissima Eucaristia, lui pregando che quello del corpo, da voi preso per amor suo e per obbedienza, vi sia di comunione spirituale, onde la purità di lui s'incorpori nelle vostre intenzioni, la grazia di lui nell' anima vostra, l'amore di lui nel vostro cuore, per modo che voi non possiate mai cessare di amarlo.
Procurate che le vostre ricreazioni sia no dedicate al divin Cuore, parlando di esso, consacrando al Verbo eterno ogni vo stra parola; a fine di non pronunciarne al cuna che non torni a sua gloria.
Unite il vostro silenzio a quello da lui serbato in Sacramento, schivando ogni di scorso che senta di vostra lode o possa disgustare il prossimo, ogni proposito che muova dall' amor proprio e dalla vanità.
Quando avrete a soffrire qualche cosa, godetene in unione con quella che nel suo Sacramento ha sofferto e soffre tuttavia il Cuor di Gesù.
Quando sentirete spuntare in voi qual che moto contrario al puro amore, portatelo a questo Cuor divino, perchè vi sia di strutto, e voi ne abbiate in ricambio la gra zia dell' umiltà; cosi fate di tutte le altre passioni e difetti.
Quando veniate a cadere, in manca menti, volgetevi ancora ad esso per impe trarne la contraria virtù da offerire all'eterno Padre, pregando che vi rimetta nella sua grazia; e così fate nel vedere i falli degli altri.
In ogni evento pigliate per aspirazione le parole di nostro Signore, Fiat voluntas tua; e poi: Io mi abbandono a voi.
La sera mettete in questo adorabile Cuore tutto ciò che avrete operato durante la giornata, affinchè da lui si purifichi quanto esservi potesse d' immondo e d' im perfetto nelle vostre azioni.
A prendere in sicura pace il vostro riposo, entrate nel santuario del Cuore a mante di Gesù, e li serratevi colla chiave di un pieno abbandono alle sue provvide cure ».

IV. Offerta di sè al divino Cuore.
- « O Cuore sacratissimo, io rni dono e con sacro tutto a voi, il mio cuore, la mia mente, la mia memoria, la mia volontà, affinchè tutto quanto io farò e patirò sia per vostro puro amore e gloria; tutto quanto io vedrò e udirò mi porti ad amarvi; tutte quante le mie parole siano altrettanti atti di adora zione, di lode alla vostra sovrana Maestà; e tutti quanti i movimenti delle mie labbra siano altrettanti atti di contrizione di tutti i peccati commessi, di tutti i beni omessi da me; e da voi domando, o Cuore amorosis simo, che io possa tante volte attirarvi a me, quante attraggo l’aria aspirando;  quante al medesimo fine respirando la ren derò, tante volte vi offro all’eterno vostro Padre per rendere tutto ciò che a lui debbo.
« O Cuore pieno di bontà, ascoltatemi ed esauditemi. O Cuore sacratissimo, di cui sono, da cui dipendo, per cui io vivo, pos sedetemi, infiammatemi, trasformatemi tutto in voi. Fate che ogni mio passo sia per giungere a voi, ogni mio atto e movimento sia per unirmi a voi; protestando io che vorrei meglio patir mille morti che separarmi da voi o commettere la minima infedeltà verso di voi ».

GIORNO II
Gesù scopre agli uomini per opera della Santa le ricchezze infinite del suo Cuore. Narra ella così la grazia singo larissima ricevuta, mentre un giorno stavasi adorando l’augusto Sacramento: « Io mi trovai tutta investita da quella dolce presenza, ma si fortemente, che mi scordai affatto di me e del luogo in che era, lasciandomi andare a quel divino Spi rito, abbandonando il cuor mio alla forza del suo amore. Egli mi fece posare a lungo sopra il divino suo petto, dove mi scoperse le meraviglie dell'amar suo e gl'ineffabili secreti del suo sacro Cuore, da lui fino allora tenuti a me nascosti. Questo Cuore egli aperse la prima volta, ma di maniera così reale e sensibile da non lasciarmene in modo veruno dubitare, per gli effetti da tale grazia prodotti in me, che pur temo sempre d'ingannarmi in tutto, quello che ne dico. Ed ecco come andò la cosa: « Il mio divin Cuore, disse egli, è si appassionato d'amore per gli uomini e per te in particolare, che non potendo più in se contenere le fiamme dell'ardente sua carità, bisogna che le diffonda per tuo mezzo, e loro si manifesti per arricchirli dei preziosi tesori a te ora mostrati, contenenti le gra zie santificanti e salutari necessarie a ritrarli dall'abisso di perdizione. E te ho scelta siccome un abisso d'indegnità e d'igno ranza, per la esecuzione di questo grande disegno, a fine che il tutto sia fatto da me ».
« Appresso mi domandò il cuore mio, che io lo supplicai di pigliarsi, come egli fece, mettendolo entro il proprio, dove me lo diede a vedere consumarsi qual piccolo a tomo in fornace divampante; quindi ritraen dolo tutto infuocato, lo rimise in forma di cuore al suo posto, dicendo: Vedi, o mia diletta, quale prezioso pegno dell'amor mio! ti ho inserito nel fianco una scintilletta delle sue fiamme più vive, la quale ti serva di cuore e vengati consumando sino al sospiro estremo di tua vita. Se fino al presente, non ti sei presa che il nome di mia schiava, ora ti do quello di discepola diletta del mio Cuore.
« Questa grazia mi veniva rinnovata nel primo venerdì di ogni mese in tale maniera.
Il benedetto Cuore mi si presentava quale fulgidissimo sole, i cui raggi ardenti piom bavano direttamente sul mio, che si sentiva bruciare di così vivo fuoco da parermi do verne io andare incenerita. In questo tempo specialmente il mio divino Signore mostra vami ciò ch'egli voleva da me e scopriva i secreti dell'amabile suo cuore.

II. I Serafini formano con lei la prima società in onor del Sacro Cuore.
In altra occasione Ella racconta di aver ricevuto il favore seguente: « Standomi un giorno colle altre all'opera della canapa, mi ritrassi dentro un cortiletto vicino al santissimo Sa cramento, e mentre attendeva ginocchioni al mio lavoro, di colpo mi sentii raccogliere tutta dentro e fuori, e insieme vidi l'ama bilissimo Cuore del mio adorabile Gesù, più brillante di un sole, tra le fiamme del puro amor suo, circondato da serafini che in concerto meraviglioso cantavano:
«Amor trionfa, gioisce amore
Amor si allegra nel Divin Cuore »
« E come questi beati spiriti mi invita vano a cantarne con essi le laudi, e io non osava, così me ne ripresero, dicendo di essere venuti apposta per unirsi meco nel rendere a questo Cuor sacratissimo un'o maggio continuato di amore, di adorazione di lode: perciò mi terrebbero posto d' in nanzi l'augusto Sacramento, affinché io po tessi per mezzo loro amarlo senza interru zione, ed essi partecipare in me del mio amore paziente, come io godrei in loro. La quale associazione scrissero tosto a let tere d'oro nel sacro Cuore e coi caratteri indelebili dell'amore. Tale grazia durò due o tre ore incirca, e gli effetti me ne dura rono tutta la vita, tanto per li soccorsi avutine, quanto per le soavità gustate e riprodotte ognora in me. Ne rimasi tutta inabissata di confusione e gli angeli non più nominava, pregandoli, che miei soci divini.
Unita così agli spiriti celesti, la Beata sentissi anche portare ad associarsi nel Cuo re di Gesù alle anime fedeli, a cui sugge riva questa santa divozione, come ne abbia mo prova in vari luoghi delle sue lettere. Eccone alcuni:
Può Iddio, quando voglia, tirare la sua gloria dalle nostre minime azioni, come io spero egli farà della brama ispiratavi di entrare in particolar comunione di beni fra noi. Quanto a me, vi posso dire che non ne fo punto; ma Dio è si buono che la sciaci appropriare il tesoro dei veri poveri nel sacro Cuore di Gesù, di cui la celeste abbondanza può contentare appieno la ne cessitosa nostra indigenza. Di questo bene preziosissimo conviene che noi stringiamo la nostra società, ponendo nel divin Cuore tutto il bene che noi potremo fare colla sua grazia per cangiarlo co' suoi, da offe rire all' eterno suo Padre in luogo dei no stri. Ecco la nostra vera società ed il no stro delizioso ritiro, in cui vivere al coperto di tutte le tempeste della vita.
Bene a ragione voi desiderate l'unio ne colle sante anime devote a questo divin Cuore, poiché sono in buon numero.
Oso sperare che voi mi ricorderete nel sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo, al quale vorrei che tutti gli altri fos sero consacrati. Studiamoci di attirarne quanti più potremo alla nostra società, e a lui domandiamone la grazia ».
Così cominciarono a formarsi le prime associazioni in onore del sacro Cuor di Gesù, mentre la Beata nella sua profonda umiltà si  riputava tuttavia indegna e scriveva:
«Il mio Salvatore non volendomi per dere, mi unì egli stesso in comunione di beni spirituali co' suoi più fedeli amici, i quali col proprio amore e fedeltà riparas sero le ingiurie da me a lui fatte. Ma io vi confesso, che se tali sante anime mi cono scessero per sì cattiva come io sono, non consentirebbero mai a simile unione, per timore che io non attirassi lor sopra la in dignazione e la collera di quell'amabilis simo Cuore, senza il quale mi sarebbe la vita insopportabile ».

III. Potenza delle comuni preghiere ad onore del sacro Cuore.
- « Doman diamo assiduamente a questo adorabile Cuore di farsi conoscere ed amare, e di spargere le sue misericordie su quanti a lui ricorreranno raccomandando le calamità pubbliche.
« Quanto è potente il sacro Cuore a pla care la collera della divina Giustizia irritata dalla moltitudine delle nostre colpe, che ci provocano addosso le disgrazie onde ci troviamo afflitti! Ma bisogna pregare, perché non ci avvenga di peggio. Le pre ghiere in comune hanno potere grande ap presso questo adorabil Cuore, il quale so spende e distorna i rigori della Giustizia di vina, frapponendosi tra essa e i peccatori per ottenere misericordia.
Ah quale ventura per chi contribuisce allo stabilimento del regno dell'amabilissi mo Gesù! poichè se ne guadagna l'amicizia e le benedizioni eterne dell'amabilissimo Gesù, ed un potente protettore per la nostra patria. Nè uno meno potente ve ne abbiso gna per allontanare il fiele e la severità della giusta ira di Dio per tanti delitti che si commettono. Ma io confido che quel divin Cuore si renderà una fonte abbondante ed indeficiente di misericordia e di grazia ».



IV. Pubblica consacrazione al Cuor di Gesù.
- « O Signore Gesù, santo e dolce amore delle anime nostre, che avete promesso di ritrovarvi là ove fossero due o tre adunati in vostro nome e di rimanere in mezzo a loro, eccovi i nostri cuori uniti in un medesimo accordo per adorare, lodare, amare, benedire e compiacere il vostro san tissimo e sacratissimo Cuore, al quale noi dedichiamo e consacriamo i nostri, nel tempo e nell’eternità; rinunciando per sempre a tutti gli amori e a tutte le affezioni che non sono nell' amore e nell'affezione del vostro Cuore adorabile; desiderando che i desi derii tutti e tutte le aspirazioni dei nostri siano conformi sempre al buon piacere del vostro, cui bramiamo di contentare quanto sappiamo e possiamo. Ma come noi da parte nostra non siamo buoni a niente, così voi supplichiamo, adorabilissimo Gesù, per la infinita bontà e dolcezza del vostro sacro Cuore di sostenere i nostri e di confermarli nella risoluzione da voi fatta lor fare a vo stro amore e servigio, affinchè niente mai ci separi e disunisca da voi. Ma rimaniamo in tale risoluzione fedeli e costanti con sa crificare all' amore del vostro divin Cuore tutto ciò che possa recare vani piaceri ai nostri ed allettarli inutilmente dietro le cose di quaggiù, dove noi confessiamo tutto es sere vanità ed afflizione di spirito, fuorchè l'amare e servire voi, o divino ed amabi lissimo mio Signore e Salvatore Gesù Cri sto, che siate benedetto, amato e glorificato eternamente ».

GIORNO III
I. Gesù dona il proprio Cuore agli uomini, come ultimo sforzo dell'amor suo, e ne vuole onorata in pubblico l'immagine.
- Qui narra la Santa uno dei più insigni favori, conforme ne avea già dovuto dar conto per obbedienza.
Un giorno, festa di S. Giovanni evan gelista, dopo fattami una grazia somigliante alla ricevuta da questo diletto discepolo dell'ultima Cena, il sacro Cuore mi si pre sentò come sopra un trono di fuoco e di fiamme, raggiante da ogni lato, più splen dido del sole e trasparente come cristallo. La ferita riportata in croce vi appariva visibilmente; una corona di spine circondava quel divin Cuore, una croce lo sormontava. Il mio divin Maestro mi fece intendere come tali strumenti di sua passione significavano che l'amore immenso, da lui nutrito per gli uomini, era stato 1' origine di tutti i suoi patimenti, i quali fino dal primo istante di sua incarnazione, gli erano stati presenti, e da quel punto la croce gli venne, per così dire, piantata nel Cuore; accettando egli tutte le umiliazioni e i dolori, che la sua santa Umanità dovette soffrire durante la mortal vita, come anche gli oltraggi a cui l'amor suo per gli uomini esponevalo nel santissimo Sacramento sino al termine dei secoli. Egli mi diede poi a conoscere che il suo vivo desiderio di essere perfettamen te amato dagli uomini lo avea mosso a voler manifestare e donar loro il proprio Cuore, in questi ultimi tempi, quale supremo sforzo dell'amor suo, loro, proponendo un' oggetto ed un aiuto così acconcio per impe gnarli ad amarlo e ad amarlo sodamente; aprendo loro i tesori tutti di amore, di mi sericordia, di grazia, di santificazione e di salute in esso racchiusi affinchè tutti coloro, che volessero al possibile rendere e procu rare a lui onore ed amore, fossero con profusione arricchiti dei tesori divini onde egli era fonte copiosa e perenne.
« Mi assicurò inoltre che gustava un piacer singolare di esser onorato sotto figura di questo Cuore di carne, del quale voleva che fosse in pubblico esposta l' ima gine, a fine, egli aggiunse, di toccare il cuore insensibile degli uomini; prometten domi di spargere in abbondanza su quanti 1' onorerebbero, i tesori di grazie ond' egli era pieno.
« Dovunque tale immagine sarà esposta per essere singolarmente onorata, vi attirerà l'abbondanza di ogni maniera di benedi zioni. Dopo ciò questo divino Salvatore mi disse presso a poco le parole seguenti:
« Ecco, figliuola mia, il disegno per cui ti ho scelta, ti ho fatte grazie così grandi e ti ho presa in particolar cura fin dalla culla. Io mi sono reso tuo maestro e tuo direttore solo per disporti a ricevere queste eccelse grazie, fra le quali tu devi contar la presente come una delle più segnalate, onde io ti scopro e ti dono il più grande di tutti i tesori col mostrarti e donarti al tempo stesso il mio Cuore ». « Allora io prostesi a terra la faccia, nè mi fu possibile esprimere i miei sentimenti in altra guisa che col silenzio, ben tosto poi interrotto dalle mie lacrime e dai miei sospiri ».

II. Memoria Perenne di tanto favore.
- A quattordici anni d'intervallo, ancora la Santa se ne ricordava con queste sublimi parole: «- Nella festa del prediletto disce polo del nostro Diletto, mi tornò a mente, come in tal giorno questo Sposo divino mi fece la grazia incomprensibile, onde sono io cotanto indegna, di farmi riposare col discepolo prediletto sopra il suo seno, e di donarmi il suo Cuore, la sua croce, il suo amore: il suo Cuore per mio asilo, mio soccorso, mio cielo di riposo fra le tem peste di questo procelloso mare; la sua croce per mio trono di gloria, ove io debbo non solo glorificarmi, ma giocondarmi an cora, mentre non avvii niente di buono per me fuori di Gesù, la croce e l'amore; l'a mor suo per purificarmi, perfezionarmi, tra sformarmi al tutto In lui. Ma, o Dio mio, quanto male ho corrisposto a grazie così grandi, le quali mi doveano far santa, e forse non serviranno che a mia condanna! » Un'altra volta ella così scriveva:
Il sacro Cuore di Gesù mi porge con tinui favori, e io lo ripago solamente d'in gratitudine. Egli mi ha graziata di una vi sita, che sperimentai sommamente proficua per le buone impressioni lasciatemene in cuore. Allora egli mi confermò, essere così grande il suo piacere in vedersi conosciuto, amato ed onorato dalle proprie creature che, se non m'inganno, mi ha promesso, che tutti coloro i quali saranno divoti e consacrati a lui non periranno giammai; che essendo egli la sorgente di tutte le benedizioni, queste a larga mano spargerà sopra ogni luogo, dove sia esposta ed oso rata l'immagine del suo divin Cuore; che riunirà in pace le famiglie discordi, e pro teggerà e assisterà quelle che trovandosi in qualche necessità, si rivolgeranno a lui con fiducia; che spanderà la soave unzione della sua carità sopra tutte le comunità che l'onoreranno e porrannosi sotto la speciale sua protezione; che stornerà i flagelli tutti della divina Giustizia per rimetterle in gra zia, allorchè ne fossero scadute ».

III. Idea pratica della divozione al Sacro Cuore.
- «Io vi dirò alla semplice, scriveva la Beata, come a verace amica nel Cuore adorabile del Signor nostro Gesù Cristo, che quando io lo prego per voi mi viene in pensiero che, se voi desiderate vivere tutta per lui ed arrivare alla perfezio ne, vi bisogna fare intero sacrificio al sacro Cuore di voi stessa e di quanto da voi dipende, senza riserva, per non volere più niente che per la volontà di questo amabil Cuore, per non affezionarvi più a niente se non alle sue affezioni, non operando niente senza il suo lume, non intraprendendo mai niente senza prima domandare a lui consiglio ed aiuto, dando a lui grazie del pari, sì nei mali come nei buoni successi delle nostre imprese, sempre rimanendo col l'animo contento senza mai turbarci di nulla, dovendoci a tutto bastare che il divin Cuore sia contento, amato e glorificato. Se però voi bramate di essere del numero delle sue amatrici dovete a lui offrire tale sacrificio un primo venerdì del mese dopo la santa comunione, da farsi a questo intendimento, tutta consacrandovi a lui, per rendere e procurargli tutto l'amore, l'onore e la gloria che' sarà in vostro potere; e tutto questo nella maniera ch'egli v'ispirerà. Dopo ciò voi non vi dovete più riguardare se non come appartenente e dipendente. all' ado rabil Cuore di Gesù, ricorrendovi in ogni vostra necessità, stabilendovi al possibile la vostra dimora. Così se voi vi unite in tutto ai suoi disegni, esso riparerà quello che nelle vostre azioni potesse trovarvi d'imperfetto, e santificherà le buone. «Ci convien procurare ad ogni nostro potere di entrar in questo Cuore adorabile, rendendoci ben piccoli per via di una confessione umile del nostro niente, nel quale dobbiamo mantenerci ognora piena mente inabissati. Conviene inoltre stabilire, in questo sacro Cuore un regno di pace per via di conformità al suo beneplacito, a cui dobbiamo abbandonarci così, che nostra cura particolare sia di togliere quanto arrecare vi possa qualche ostacolo, con lasciar fare ad esso in noi di noi e per noi secondo il suo desiderio, a fine che egli ci venga formando a suo modo e perfezionando a suo grado. E per mante nerci entro questo divin Cuore per sempre fa d' uopo amarlo d'un amore di preferenza siccome l'unico necessario al nostro cuore, soavemente portandoci al disprezzo od all'oblio di tutto il rimanente».

IV. Preghiera di amore al Cuore di Gesù. –
« O Cuore acceso e vivente di amore! O santuario della Divinità, tempio della Maestà sovrana, altare della divina Carità, Cuore divampante di amore per Iddio e per noi, io vi adoro, io vi amo, io mi struggo di amore e di riverenza innanzi a voi! Mi unisco alle vostre sante dispo sizioni; voglio, sì, voglio ardere del vostro fuoco, e vivere della vostra vita. Quanto io godo vedendo voi contento e beato; quanta parte io prendo alle vostre prerogative, ai vostri dolori, alle vostre glorie, e quanto di buon cuore vorrei patire e morire anzi chè dispiacervi! O mio cuore, ci è mestieri di non più operare che per gl'impulsi del Cuor sacratissimo di Gesù; e ci è mestieri di spirare in silenzio sotto i suoi occhi a quanto vi è di naturale e di umano. O Cuore divino, io mi unisco a voi e mi perdo in voi; voglio vivere sol di voi, per voi, e riguardo a voi! Così tutto il mio da fare dev'essere il rimanermi in silenzio e rispetto, annientato innanzi a voi, come ardente lam pada che si consuma innanzi al santissimo Sacramento, Amare, patire e morire! Amen ».

GIORNO IV
I. Il Signore chiede una festa in onore del suo Cuore che amò tanto gli uomini. -
Stando io dinnanzi al divin Sacramento un giorno della sua ottava, dice la Beata, l'amor del mio Dio mi favorì di grazie eccessive; e sentendomi compresa di desiderio di rendere a lui in qualche modo amor per amore, egli mi disse: Tu non mi puoi rendere maggior ricambio che facendo quello onde ti ho già domandata le tante volte. E scoprendo a me il divino suo Cuore: Ecco, soggiunse, quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, che nulla ha risparmiato fino a struggersi e consumarsi per dar loro un pegno del suo amore; ed in ricambio io non ne ricevo dalla più parte se non ingratitudini, dispregi, irriverenze, sacrilegi e freddezze verso di me in questo Sacramento di amore. Ma ciò che più ancor mi dà pena , è il vedermi trattare così da cuori a me consacrati. Laonde io ti chiedo che il primo venerdì dopo l'ottava del ss. Sacramento sia con una festa particolare sacro all'onor del mio Cuore, facendovi la comunione e onorevole ammenda, in riparazione delle indegnità ricevute da esso mentre stava esposto sopra gli altari. Così io ti prometto che il Cuor mio dilaterassi per diffondere in abbondanza gl'influssi del suo divino amore su quelli che gli presteranno onor somigliante e procureranno che altri lo presti.
« Ma, Signor mio, diss' ella, a chi vi rivolgete voi? Ad una meschina creatura, ad una sì povera peccatrice, che per la sua indegnità potrebbe anche impedire il compimento del vostro disegno: eppure avete tante anime generose per eseguirlo! « E che? replicò il divin Salvatore, non sai tu come io mi serva dei soggetti più deboli per confondere i forti, e come d'ordinario la mia potenza più splendidamente si manifesti sopra i più piccoli e poveri di spirito, affinchè non attribuiscano essi niente a se medesimi?

II. Prime onoranze al sacro Cuore in Paray le Monial.
- Nel 1685 posta la Beata in ufficio di maestra delle novizie ebbe la consolazione di poter dare principio al culto del sacro Cuore com' ella racconta:
« Non mi era dato ancor di trovar modo per avviare la devozione al sacro Cuore, unico mio sospiro; ed ecco la prima occasione che la bontà sua me ne porse. Cadeva il giorno di santa Margherita in venerdì, ed io pregai le suore novizie, allora in mia cura, di fare al sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo le piccole onoranze destinate a me per la mia festa; al che si arresero esse di buona voglia; e fatto un altarino, vi collocarono sopra una immaginetta delineata in semplice carta, alla quale ci studiammo di rendere tutti gli omaggi suggeritici da quel divin Cuore.
« Quella cara Direttrice, dicono le Memorie contemporanee, venne a dedicarsi la prima al divin Cuore; poi le novizie col proprio atto di consacrazione, scritto da ciascuna per ordine di lei, conforme le movea il cuore ed il Signore le ispirava; appresso vi aggiunse anch'ella una parola del suo, conforme il divin Cuore gliene facea conoscere le disposizioni di ciascuna.
« Ad onore di lui passò ella tutto quel giorno colle suore del noviziato, alle quali chiesto avea di darle tale piacere che non sarebbe, andato senza ricompensa. Quindi piegando le ginocchia dinanzi l'altarino, vi recitò con loro un'ammenda onorevole e parecchie altre preghiere da sè composte ad onor di quell'adorabilissimo Cuore, con ardore di serafino; e rimanendo poi alquanto in silenzio con tale atteggiamento di profonda umiltà, da ispirare fede, amore e divozione, anche a chi meno ne avesse.
« Pose fine con ringraziar le novizie dicendo: O sorelle mie dilette, voi non potevate arrecarmi più vivo contento di quello che abbiate fatto coll'onorare il divin Cuore consacrandovi tutte a lui! Deh quanto siete felici ch'egli abbia voluto adoperarvi per dare cominciamento a questa divozione! Ma bisogna continuare pregando, a fine che egi regni in tutti i cuori. Ah quale gioia per me in vedere il Cuor adorabile del mio divino Maestro, conosciuto, amato glorificato! Sì, mie dilettissime, è questa la più grande consolazione ch'io possa gustare in mia vita; ché niente vale a darmi gusto, quanto il vedere lui regnare. Amiamolo dunque, ma amiamolo senza riserva, senza eccezione: diamo tutto, sacrifichiamo tutto per conseguire un tanto bene, e noi avremo tutto possedendo il Cuor di Gesù, il quale vuol essere ogni cosa al cuore che lo ama; ma bisognerà soffrire per lui.
Ah sorelle mie care, ancora dicea, tutta l' occupazione nostra sta in conoscere e servire Iddio! Vostra porzione sta in amare il suo Cuore. Quale felicità di poter dire: Sì, io l'amerò e loderò durante una eternità! Ma perciò conviene amarlo costantemente ed egualmente, nelle afflizioni come nelle consolazioni ed in tutti gli eventi della vita ».

III. Zelo della Santa per la gloria del sacro Cuore.
- « Se sapeste, scrivea, quanto io mi senta spingere ad onorare il Cuore del Signor nostro Gesù! Mi sembra che la vita siami data pure a questo. Mio desiderio è solo di procurar gloria al sacro Cuore. Quanto mi stimerei felice, se prima di morire potessi arrecare a lui qualche contento! « A tutto il resto io mi trovo insensibile; ma egli mi stimola sì ardentemente ad amarlo a farlo amare ché, quando pur bisognasse soffrire tutte le pene, travagli e do lori, e mi parrebbero delizie; nè vi è patimento a cui non volessi con piacere sacrificarmi.
« Talora mi si accende in cuore una si gran brama di far lui regnare in tutti i cuori, che mi sembra non esservi nulla ch'io non volessi fare e patire a tal fine; mi riuscirebbero dolci, perchè senza peccato, le stesse pene dell'inferno. Regni egli ed io lo ami; tanto mi basta... Il meschino mio cuore solamente a questo si risente, non desidera e non respira che per veder regnare quello del Signor nostro in tutti i cuori capaci di amarlo... Tutte le mie preghiere tendono a questo unicamente. A tale unico interesse della gloria del sacro Cuore io non cesso di applicar tutto il bene che io posso fare o altri fanno per me.
Sia dunque al Cuor tutto amore, tutto amante e tutto amabile dell'adorabile Salvator nostro, reso amore, gloria e lode di tutto il bene a prodursi ed operarsi da lui nelle anime, per lo stabilimento del regno del puro amor suo nei cuori di buona volontà ».

IV. Formola di consacrazione al divin Cuore proposta dalla Santa.
- Io N. N. mi dono e consacro al divin Cuore di Gesù Signor nostro, la mia persona e la mia vita, le mie azioni, travagli e patimenti, non volendo usar più alcuna parte del mio essere se non per amare, onorare e glorificare lui. Mia volontà irrevocabile è di divenire tutto di lui, di tutto fare per suo puro amore, rinunciando di cuore a quanto potesse a lui dispiacere. Io dunque vi prendo, o sacratissimo Cuore, per oggetto unico dell'amor mio, protettore della mia vita, sicurezza della mia salute, rimedio della mia fragilità ed incostanza, riparatore di tutti i miei difetti, asilo sicuro nell' ora di mia morte, Siate però, o Cuore di bontà, mia giustificazione presso Dio vostro Padre e allontanate da me i colpi della giusta sua collera. O Cuor di amore, tutta la mia confidenza io pongo in voi, perchè tutto io temo dalla mia malizia e debolezza e tutto spero dalla vostra bontà. Distruggete dunque in me tutto quello che vi può dispiacere o resistervi; il vostro puro amore si imprima sì addentro nel cuor mio, che io non possa mai obliarvi nè, venir separato da voi. E vi scongiuro per tutte le vostre bontà, che il mio nome sia scritto in voi; perchè io voglio far consistere tutto il mio bene e tutta la mia gloria nel vivere e morire in qualità di vostro schiavo. Così sia ».

GIORNO V.
I. Titoli adorabili del sacro Cuore all’amor nostro.
- « Il Signore mi ha dato a conoscere che il suo Cuore è il Santo dei Santi, il Santo d'amore, che voleva essere conosciuto per entrar mediatore fra Dio e gli uomini, essendo egli onnipotente - a far con loro la pace, a stornare i castighi meritati dalle nostre colpe, ad ottenerci misericordia.
« Egli è una rocca ed un asilo sicuro per quelli che vorranno rifugiarvisi ad evitare la divina giustizia, di cui il corruccio inonderebbe i peccatori coi loro peccati, a cagione del commettersene tanti.., che irritano quella giusta collera. Egli è il trono della misericordia, dove i più miserabili sono i meglio ricevuti, purchè l'amore li presenti, nell' abisso della loro miseria. E se noi siamo fiacchi, freddi, immondi ed imperfetti, non è egli una fornace ardente, dove bisogna purificarci e perfezionarci come l'oro nel crogiuolo, per essere a lui, come ostia viva, tutto immolati, e sacrificati ai suoi disegni? Questo divin Cuore è un abisso di ogni sorta di beni, dove bisogna che ci perdiamo per non gustar più niente delle cose terrene; un abbisso di amore, dov' è la stanza ed il riposo nostro per sempre. E' una sorgente inesauribile di misericordia, di ogni maniera delizie, che più se ne prende, e più abbonda; sorgente di acqua viva, sorgente copiosa di benedizioni e di grazia, sorgente senza termine di tutta la scienza e carità dei santi.
E' tesoro nascosto ed infinito che cerca solamente di manifestarsi a noi, di spandersi e distribuirsi per arricchire la nostra povertà, e il tesoro del cielo e della terra.
È oratorio sacro, paradiso di pace e di delizie, altare dei nostri sacrifici, sovrano Santificatore, unico necessario al nostro cuore, nostro tutto in tutte le cose, che vuol essere in noi come germe di vita eterna; nostro liberatore che ci scioglierà dalla schiavitù di Satana, nostro buon Maestro, che insegneracci a conoscerlo ed amarlo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze nostre; nostra guida sapiente da cui dobbiam pienamente lasciarci condurre, solleciti solo di amar lui e piacere a lui; postro delizioso ritiro, in cui, vivere al coperto dalle tempeste di questa vita.
« Finalmente il Cuore del Signore nostro è moneta inestimabile improntata del conio della Divinità, onde gli uomini possano pagar i loro debiti e negoziar il gran de affare di loro eterna salute.











II. Sentimento di amore fiducioso.- « Ho tutta la mia speranza ed il mio ap poggio nei limiti del Cuor di Gesù mio Signore, il quale si compiacque farsi mia cauzione, che risponda e paghi per me.
« Nel sacro Cuore del mio Gesù io tro vo tutto il mancante alla mia indigenza, essendo egli ripieno di misericordia; nè mai ho trovato in tutte le mie afflizioni ri medio più efficace di quell'adorabilissimo Cuore. Qua io dormo senza affanni, qua riposo senza inquietitudini; non si dà niente di così duro e penoso che non mi venga per esso addolcito; i malati e i peccatori vi trovano un ben guardato ricovero e vi dimorano a sicurtà. Quel divino ed amoroso Cuore forma tutta la mia speranza e il mio rifugio; il suo merito è mia salute, mia vita e mia risurrezione. Finché non mancherammi la sua misericordia, io sono ben provve duta di meriti; perché più egli è potente a salvarmi, e più io sono in sicurezza. Io mi trovo talmente ricolma delle sue grazie e de' suoi beneficii, che non lo posso esprimere; e parmi di essere una tenue goc cia immersa nell' oceano del sacro Cuore.

III. Attrattive poderose del Signor nostro sul cuore della Santa.
- Le Me morie contemporanee ci narrano come ella essendo tuttavia nel secolo udì dal Signore dopo una comunione « che egli era il più bello, più ricco, più perfetto, più compito in fra' tutti gli amanti; e sappi, egli dicea, che se tu mi rimani fedele, io non ti ab bandonerò punto e renderommi tua vittoria contro tutti i miei nemici; e se tu mi segui costante, io t'insegnerò a conoscermi e manifesterommi a te. Questo dicendo, im presse una così gran calma in tutto l'interno di lei ch' ella fermò in quell'istante di morire piuttosto che cangiare il preso partito di farsi religiosa.
Nel giorno poi della vestizione, il « di vino Signore le fece vedere com' egli inten deva prendere nuovo possesso e signoria del cuore di lei, e come reciprocamente doveva ella amar lui di un amor di prefe renza. Le fece quindi intendere che alla maniera degli amanti appassionati egli farebbe a lei gustare, durante il noviziato, tutto quanto fosse di più dolce nelle soavità del suo amore, e le furono di fatto così grandi ch'ella ne andava fuori di sè: Spesso col cuore tutto pieno di Dio ella esclamava: Oh quanto è bello il Di letto dell'anima mia! perchè non posso io amarlo!... » E quando il Salvatore divino, quasi dubitandone dell'amore, sovente a lei domandava, come a san Pietro, se lo amasse, ella potea solo rispondere se non: « Ah Signore, voi sapete come il cuor mio lo desideri! »

IV. Aspirazioni al Cuor di Gesù.
- « Io vi adoro, Cuor del mio Gesù, salvatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Creatore, perfezionatemi.
Io vi adoro Cuore del mio Salvatore, liberatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Giudice, perdonatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Padre, go vernatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Sposo, a matemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Maestro, insegnatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Re, coronatemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Pastore, custoditemi.
Io vi adoro, Cuore del mio Amico, ac coglietemi.
lo vi adoro, Cuore del mio Fratello, con voi tenetemi.
lo vi adoro, Cuore d'incomparabile bontà, consolatemi.
Io vi adoro, Cuore tutto amabile, accendetemi.
O mio Gesù, sommo mio Bene, io vi amo, non per le ricompense promesse da voi a chi vi ama, ma puramente per amore di voi medesimo.
«Io vi amo al di sopra di tutte le cose amabili, al di sopra di tutti i piaceri, al di sopra di me stessa e di quanto è fuori di me, protestando in presenza del cielo e della terra che io voglio vivere e morire nel vostro santo amore, puro e semplice, e quando per così amarvi dovessi essere perseguitata, tormentata e sottoposta alla morte, ne sarò contentissima, e dirò sem pre con san Paolo: Non avvi al mondo creatura che separare mi possa dalla carità del Sacro Cuore di Gesù Cristo, che amo e voglio amare in eterno!»

GIORNO VI.
I. Gesù vuole che la divozione al Cuor suo trionfi delle contradizioni per la via di dolcezza e di amore.
- « Il Cuore del nostro buon Maestro vuole gli ossequi e l' amore delle sue creature per libera amorosa e franca volontà, senza constrin gimento nè dissimulazione: e io sono con vinta che egli vuole stabilito il suo regno solo colla dolcezza e soavità dell'amor suo, non coi rigori della sua giustizia.
La divozione al sacro Cuore non ama punto di essere sforzata; ma egli vuole insinuarsi nei cuori per la soave unzione della sua carità, a guisa di un olio, o piut tosto di un balsamo prezioso, di cui l'odore ed il liquido dolcemente si spande. Basta il farla conoscere, e poi lasciare a quel di vino Cuore la cura di penetrar coll'unzione di sua grazia i cuori da lui destinati per sè. Beati coloro che saranno del bel numero.
Conviene che, tutto si faccia dolcemen te e soavemente, seguendo le vie che ci verranno da lui aperte; perché al tutto è da tenere dietro all'opera di Dio senza esi tare nè stancarci, per quanti ostacoli e con traddizioni ci vengano incontro, essendo egli forte abbastanza e potente per vincere e confondere i suoi nemici, ma insieme tutto dolcezza, umiltà e pazienza.
« I negozi che riguardano immediata mente la gloria di Dio sono ben differenti da quelli del mondo, nei quali molto bi sogna lavorare; laddove in quelli di Dio bisogna spesso contentarsi di assecondare la sua ispirazione e poi lasciar operare la grazia, seguendone i movimenti a tutto no stro potere.
« Dio a tutto sovrasta, e si piace so vente di servirsi delle minime cose, ed anche delle più spregevoli, perla esecu zione de' suoi più grandi disegni, sì per ac cecare e confondere l'umano ragionamento, come per dare a vedere la sua possanza; che può quanto a lui piace, tuttochè non la mostri sempre, non volendo violentare il cuore dell'uomo, ma lasciargli colla li bertà maggior Merito al premio o al castigo.
Non vi meravigliate punto di tutte le contraddizioni che avrete ad incontrare nello stabilimento del regno, di questo amabilis simo Cuore...; le difficoltà sono il segno più certo che la cosa viene da Dio, poichè le opere sue non si compiono se non fra le contraddizioni.
« Le suscita il demonio, arrabbiato nel vedere come per questo aiuto salutare avrà egli a perdere molte anime, cui già si te neva per sue, e come per esso molte gliene furono già rapite e se ne rapiranno di van taggio, in virtù della onnipotenza di Colui che al tempo segnato volgerà tutte le op posizioni e contraddizioni a sua gloria ed a confusione de' suoi nemici, servendosi an che di queste come di sodo fondamento a stabilire così santa divozione.
Non vogliamo però affliggerci se non vediamo presto compiuti i nostri desiderii per la gloria di quel divin Cuore, il quale  ne permette il ritardo se non perchè gusta di vedere aumentarsi i nostri ardori e le nostre sollecitudini, ed anche perchè il fervore di tale amabile divozione, duri più a lungo, accordandoci egli le cose a poco a poco; sebbene per altro io vi con fessi che egli mi stimola continuamente a farlo conoscere ed amare; e io senza posa me gli offro a questo, affinchè m'immoli e sacrifichi quale sua vittima, secondo tutti i suoi desiderii ed il buon piacere del suo amore.
« Non temiamo le pene ed i travagli da incontrare in questa opera santa; ma più presto riputiamoci avventurati quando egli ci farà degni di patire per un oggetto così eccelso, sia pure in maniera di pene, con tradizioni, calunnie e dolori; giacchè quanto più io ne trovo, tanto più me ne sento incoraggiare e più nutro speranza che tutto voglia riuscire alla gloria del divin Cuore per la salute di molte anime.
Conviene amare questo sacro Cuore con quanto abbiamo di facoltà e di forze. Sì, conviene amarlo; ed egli stabilirà la sua signoria, e regnerà sovrano malgrado dei suoi nemici e delle loro opposizioni. Egli prenderà dominio e possesso dei nostri cuori, essendo precipuo fine di questa di vozione il convertire le anime al suo amore.
« Sì, regnerà questo Cuore a dispetto di Satana e dei satelliti suoi. Tale parola mi ricolma di gioia, e forma tutta la mia consolazione.

II. La Santa sacrificasi alla gloria del Sacro Cuore.
- « Una volta, dic'ella, stavo in presenza del santissimo Sacramento accesa di desiderio di veder crescere la divozione al Cuore adorabile del Salva tor mio e, se non erro, mi fu mostrato l'ardore onde bruciano con tanto loro gau dio i serafini, e fatte udire queste parole:  Non ameresti tu meglio di gioire con loro che di soffrir dolori, umiliazioni e dispregi per concorrere allo stabilimento del mio regno nei cuori degli uomini? Al che io, senza esitare, abbracciai la croce, che ve niami presentata, tutta irta di spini e di chiodi, ripetendo: Ah, unico Amor mio, ben più mi è dolce, ben più io amo patire per farvi conoscere e amare come desidera, se voi mi onorate di tanta grazia, che di vedermene priva per essere uno di questi ardenti serafini!

III. Prima festa del sacro Cuore cele brata in Paray.
- Nelle Memorie con temporanee si legge: « Giunto il tempo prefisso dal Signor nostro allo stabilimento della divozione al suo sacro Cuore in questa Comunità, egli vi dispose tutti i cuori, si bene cangiandoli, che parve un prodigio, specialmente in quelle che vi era no più opposte. » - Le religiose di mag gior virtù aveano sulle prime creduto di doverlo fare per timore di novità. » - Ad esecuzione de' suoi disegni di Mi sericordia Iddio volle servirsi di suor Mad dalena des Escures, anziana così osservante, che era stimata una regola vivente, e morì più tardi in odore di santità.
Questa santa religiosa, stata fino allora forte contraria a tale divozione, venne alla Santa l'ultimo giorno dell'ottava del Corpo del Signore, chiedendo l' imaginetta del no viziato, perchè dicea di voler porla sopra un altarino in coro ed invitarvi le suore ad onorarla. Gioì la Santa della proposta, ma non lasciò trasparire niente lo stupore in che era per tale impresa, attendendone in pazienza la riuscita, nè cessando di pregare e far pregare per ottenerla felice.
Il domani, 21 giugno 1686, destinato ad onorare il divin Cuore, suor des Escures venne con una cassa, dove stese un bel tappeto e su di esso collocò la piccola miniatura chiusa in cornice dorata e adorna di fiori, ponendo il tutto dinanzi la grata con una scritta di propria mano, che învi tava tutte le spose del Signore a rendere omaggio all'adorabilissimo Cuore di lui.
Così la Santa ebbe la consolazione di vedere svanite in un momento ed in ma niera tanto ammirabile tutte le difficoltà; ond' ella non finiva di benedirne il Signore e mirava con piacere la premura di ciascuna che ne fosse dipinto al più presto un bel quadro per consolazione di tutta la comunità.
« Qui è l'opera del Signore, diceano quelle che vi aveano contraddetto in addie tro, e meravigliandosi di così pronto mu tamento, aggiungevano: Dio è veramente il padrone de' cuori e verifica il detto, tanto spesso ripetuto dalla nostra venerabile Suo ra, che il Cuor di Gesù regnerebbe a mal grado da' suoi nemici ».

IV. Umile ricorso al divin Cuore.
- « O divinissimo, adorabilissimo e amabilis simo Cuore di Gesù, eccomi umilmente prostrato dinanzi a voi per adorarvi, bene dirvi, glorificarvi e riconoscere i diritti del sovrano vostro dominio sopra di me, con fessando la mia servitù e confermando le protestazioni del mio amore e della mia fedeltà in verso di voi.
« O Cuore santissimo, accoglietemi, poi chè io sono e voglio essere vostro, non ostante tutte le opposizioni che vorranno suscitarmi contro i miei nemici. Deh non rigettatemi, ma riconoscete per vostro quello che a voi appartiene, ricevetelo, di fendetelo. Sorreggete la mia debolezza nel vivissimo desiderio che io mi sento di amar voi e di piacere a voi!. Datemi, ve ne prego, le grazie necessarie a farlo perfettamente, ed a poter pregare, operare, patire nella purezza del vostro amore ».

GIORNO VII.
I. Disegni amorosi del Sacro Cuore verso quelli che ne abbracciano la di vozione.
- « Il Signore nostro mi ha fatto conoscere, scrive la Beata, come egli voglia essere conosciuto, amato e adorato dagli uomini, e sia quindi per comunicar loro molte grazie, quando si consacrino alla divozione ed all'amore, del suo sacro Cuo re. Egli mi va scoprendo tesori di amore e di grazie per le persone che si dediche ranno e sacrificheranno tutte a render e procurare a lui l'onore, l'amore e la gloria che meglio potranno; ma tesori così grandi che mi è impossibile esprimerlo.
« Egli mi sembra che la gran brama del Signor nostro che il suo sacro Cuore venga onorato da qualche speciale ossequio abbia di mira il rinnovar nelle anime gli effetti della sua redenzione, facendo di questo Cuor divino come un secondo mediatore - vuol dire una nuova manifestazione dell'u nico nostro Mediatore - fra Dio e gli uo mini, dei quali si sono moltiplicate le colpe a segno che vi bisogna tutta la virtù di sua potenza per ottener loro misericordia colle grazie di salute e santificazione, cui egli ha si gran brama di loro impartire abbon dantemente.
« Egli non vuole stabilire il suo nuovo regno fra noi, se non a fine di accordarci più copiose le sue grandi misericordie e le sue preziose grazie di santificazione e di salute. Ma saranno tolte, egli dice, a coloro i quali non ne approfitteranno rendendole vittoriose in sè medesimi; perchè qui si tratta come di preziosa bevanda offertaci dal nostro buon Padre a rimedio ultimo dei nostri mali ».
« Io non potrei darmi a credere che le persone consacrate al divin Cuore periscano, cadendo col peccato mortale sotto la do minazione del demonio; cioè, se dopo es sersi a lui dedicate, esse procurino di ono rarlo, amarlo e glorificarlo quanto possono, conformandosi a tutti i suoi santi insegna menti.
« Non si dà più breve cammino, alla perfezione, nè via di salute più sicura che l'essere consacrato a questo divin Cuore, per rendergli tutti gli omaggi di amore, di onore, di lode onde noi siamo capaci.
« Penso, e non mi posso tenere dal dir lo a voi, che il sacro Cuore avrà una particolar protezione d'amore e d'unione sopra, le comunità che a lui renderanno qualche particolare onoranza.
« L'ardente suo desiderio di spargere a profusione le sue grazie nelle anime lo muove a voler essere conosciuto, amato e lodato dalle sue creature, nelle quali ei vuole stabilire il suo impero, come fonte di ogni bene, a fine di provvedere ad ogni bisogno; e vuole anche per questo che a lui ci rivolgiamo con gran confidenza, e a me sembra che un aiuto dei più efficaci ad ottenere le nostre dimande sia di porgerle interponendo il Sacrificio della Messa, fa cendone dire tre o cinque ad onore delle cinque Piaghe, in venerdì. Parecchie per sone, ridotte agli estremi, ne hanno rice vuto prodigiose guarigioni».

II. Promesse divine.
- La Santa scris se così al padre Rolin gesuita: «Che non posso io raccontare quello che so dell' a mabile divozione al Cuore di Gesù e sco prire a tutta la terra i tesori di grazie in esso racchiusi, da spargersi a profusione sopra coloro che la praticheranno? O Pa dre mio, non omettete niente, ve ne scon giuro, a fine d'ispirarne il mondo intero.
Gesù Cristo mi ha fatto conoscere in guisa, da non poterne dubitare, come egli volea per opera principalmente dei Padri della Com pagnia stabilire dappertutto questa solida divozione e formarsi con essa un numero infinito di servitori fedeli, di perfetti amici di figliuoli riconoscenti. I tesori di benedi zioni e di grazie, che il sacro Cuore vi accoglie sono inestimabili; nè si dà, che io sappia, nella vita spirituale pratica divota più opportuna di questa per sollevare in breve le anime alla più alta santità e far loro gustare le veraci dolcezze che si tro vano in servire a Dio. Sì, lo dico a sicurtà, se altri sapesse quanto Gesù Cristo se ne compiace, non vi sarebbe cristiano, si poco amante di questo amabile Salvatore, che non la praticasse all' istante. Fate che l'ab braccino le persone religiose, e ne saranno così aiutate che non vi bisognerà più altro a ridestare il fervor primitivo e la più esat ta osservanza nelle comunità meno regolate, e portate le meglio regolate al colmo della perfezione.
« Il divino mio Salvatore mi ha fatto intendere, come le persone occupate in cercar la salute delle anime avranno l'arte di toccare i cuori più indurati, e faticheranno con meravigliosa riuscita, quando sieno com prese di una tenera divozione al suo sacro Cuore.
Le persone secolari poi troveranno cosi ogni soccorso necessario allo stato loro, cioè la pace nelle famiglie, il sollievo nei travagli, le benedizioni celesti in tutte le loro imprese, la consolazione nelle loro miserie, un luogo certissimo di rifugio in questo Cuore adorabile durante la vita, ma principalmente all'ora della morte. Deh quanto è dolce il morire, dopo nutrita co stante divozione al Cuore di Quello che ci dee giudicare!
« Insomma è chiaro non esservi al mondo persona che da un amore di perfetta gratitudine mostrato a Gesù Cristo con onorarne il sacratissimo Cuore, non sia per conseguirne ogni sorta di celestiali aiuti ».

III. Dall'unione del sacro Cuore si attinge fervore in servire a Dio.
- In una lettera della Santa si legge: « Quanto alla vostra pena del sentirvi languida nel servire a Dio, egli sembra mi ponga in pensiero che vi dica di non turbarvene punto, ma che per soddisfarlo in questo avete solo ad unirvi in ogni vostro fatto al sacro Cuore; il che vi serva in principio di disposizione, in fine di soddisfazione. Non potete, per esempio, far niente nell'o razione? contentatevi di offerir quella che questo divin Salvatore fa per noi nel suo Sacramento, presentando i suoi ardori in riparazione delle vostre tiepidezze, e dite in ciascuna delle vostre azioni: Dio mio, voglio fare o patir questo nel sacro Cuore del vostro divin Figliuolo e secondo le sue sante intenzioni, che io vi offro a rimedio di quanto hanno d'impuro e d'imperfetto le mie. E così nel rimanente. Quando v'in colga qualche pena, mortificazione o affli zione, dite a voi stessa: Prendila, che il sacro Cuore t' invia per unirti a lui. Ma fate sopra tutto di conservare la pace del cuore, che vale più di tutti i tesori immaginabili; ed il mezzo di conservarla sta in non aver più Volontà, mettendo quella del divin Cuore in luogo della nostra, per lasciarlo volere per noi tutta quello che a lui sarà di maggior gloria, contenti di sottometterci con il santo abbandono. E questo amabil Cuore a tutto supplirà che possa mancare da parte vostra, perchè amerà Dio per voi, e voi lo amerete in lui e per lui ».

IV. Atto di pura intenzione.
- Io mi offro tutto a voi, o Cuor di amore con in tenzione che tutto il mio essere, la mia vita, i miei patimenti sieno per amarvi, onorarvi nel tempo e nell'eternità, Vi amo, o Cuore tutto amtabile, come il sommo mio bene, tutto il mio bene, tutta la mia gioia, solo degno dell'amore di tutti i cuori. Potesse il mio incenerirsi per l’ardore e veemenza di tale amore, pel quale io rinnovo con tutta l'anima tutte le offerte che vi ho fatto di me stesso! Guardatemi dal dispia cervi, e fatemi fare - quello che più a voi piaccia. O Cuore sorgente del puro amore, che sia tutto amore per amarvi, tutto spirito per adorarvi! Fate adunqueche io non possa, ve ne supplico, amare che voi, in voi e per voi; la mia memoria non ricordi che voi, non abbia io più mente che per conoscere voi, non più volontà nè affetto che per amar voi, non più lingua che per lodar voi, non più occhi che per mirare a voi, non più mani che per servire a voi, non più piedi che per cercar Voi, a fine che io possa un giorno amar voi senza timore di perdervi nella beata eternità. Amen ».

GIORNO VIII.
I. Il sacro Cuore domanda riparazio ne della ingratitudine degli uomini a lui più penosa della Passione.
- Un giorno che stava esposto il Santissimo, la Santa ne ricevette una grazia singolare, da lei così narrata:
« Dopo sentitami ritirar tutta dentro di me per uno straordinario raccoglimento delle mie potenze, Gesù Cristo mio buon Mae stro mi si presentò tutto folgorante di gloria colle sue cinque piaghe brillanti come al trettanti soli; da quella santissima Umanità sgorgavano fiamme per ogni parte, sopra tutto dall'adorabile petto, che sembrava una divampante fornace. Apertolo, egli mi sco perse il suo divin Cuore, vivi sorgente di quell'incendio; e fu allora che mi svelò le ineffabili meraviglie del puro amor suo, e dell'eccesso onde aveane amato gli uomini, dai quali riportava sola ingratitudine. Que sta, diceva egli, mi è più penosa di quanto soffersi nella mia passione. Se eglino ren dessero qualche ricambio al mio amore, poco io stimerei ciò che ho fatto per loro e vorrei, se fosse possibile, patir ancor maggiormente, ma essi hanno sola freddezza per me, ed alle mie premurose tenerezze non corrispondono se non che con ripulse. Dammi tu almeno il contento di supplirne all’ingratitudine quanto potrai? E rimo strando io la mia impotenza, egli rispose: Eccoti con che sovvenire ad ogni tuo di fetto. E in quella, dal Cuore che si aperse uscì ad investirmi una fiamma così ardente e penetrante che io pensava di rimanerne consunta; e non potendola più sostenere, pregava lui di pietà per la mia debolezza. Io sarò tua forza, disse egli, non temere di niente, ma attendi alla mia voce e a ciò che io ti chieggo per compiere i miei di visamenti ».
Più tardi un nuovo lamento del Cuore di Gesù venne arrecando con queste parole una specie di supplizio a quello si tenero della Beata: « Io provo una sete ardente di essere amato dagli uomini nel santissimo Sacramento, e non trovo quasi persona che si adoperi conforme il mio desiderio a dis setarmi, usando verso di me un qualche ricambio! »

II. La Santa è scelta vittima in ripa razione degli oltraggi fatti al divin Cuore.
- « Questo Salvatore apparso un giorno alla sua schiava, mi disse: Cerco una vit tima pel mio Cuore, la quale voglia sacri ficarsi come ostia di immolazione a compi mento de' miei disegni. - Io sopraffatta dal sentimento di quella sovrana Maestà, me gli prostesi similmente a' piedi, presen tando parecchie sante anime che poteano fedelmente corrispondere ai suoi intendi menti. No, rispose l'amabile Salvatore, non voglio altri fuori di te; perciò ti ho scelta. Allora scoppiando in lacrime, io replicai che ben sapeva egli esser io una peccatrice, e le vittime richiedersi innocenti: non aver io, a dir vero, altra volontà che la sua, ma non potermi risolvere a far altro che gli ordini della Superiora. A questo egli consentì.
Un' altra volta dal cuore della Santa e ruppe questo grido: « Che non avete fatto voi, o Signore, - per guadagnarvi i cuori de gli uomini? eppure essi ve li negano e ben sovente ve ne discacciano! - È vero, fi gliuola mia, rispose il divino Maestro, l'a mor mio mi ha fatto sacrificare tutto per loro senza che io ne riceva un ricambio; ma io voglio che supplisca tu alla loro in gratitudine pe' meriti del mio sacro Cuore. « Ecco ciò che il mio divino Signore mi ha fatto intendere, scrive ancora la Santa: Io voglio che il tuo cuore mi sia un rico vero dove mi raccoglierò a consolarmi, quando i peccatori mi perseguiteranno e ri getteranno da sè. Allorquando io ti farò conoscere che la divina Giustizia è irritata contro di loro, tu mi verrai a ricevere nella santa comunione; e postomi sul trono del tuo cuore, mi adorerai prosternandoti sotto i miei piedi. Poi mi offrirai all' eterno mio Padre, come io t' insegnerò, per placare la giusta sua collera, e piegare al perdono la sua misericordia. Un' anima giusta può ot tener perdono a mille peccatori ».

III. I peccatori del mondo e le anime a Dio consecrate concorrono ai patimenti del divin Cuore.
- Dopo la santa comu nione, il mio Sposo divino mi si presentò sotto la figura di Ecce Homo, carico della sua croce, tutto coperto di lividure e di piaghe, grondante sangue da ogni parte, e con voce mesta e dolente, mi disse: E non vi sarà persona che mi abbia pietà e vo glia patir meco partecipando al mio dolore nello stato lagrimevole in cui mi pongono i peccatori?
« Un'altra volta, in tempo di carnevale, parmi che questo Cuore caritatevole, mi domandasse, se gli volessi far compagnia sulla croce nei giorni ch' egli vi era sì de relitto, per la smania che avevano gli uomini dei godimenti; così potrei per le amare amarezze ch'egli mi farebbe gustare, addol cire in alcun modo quelle che i peccatori versavano pei loro divertimenti nel sacra tissimo suo Cuore: e così dovei gemere senza posa con lui per ottenere misericor dia, affinché i peccatori non arrivassero al colmo, e Dio perdonasse ai peccatori in grazia dell'amore che porta a quel Cuore amabilissimo.
« Un giorno il Signor nostro, scopren domi l’amoroso suo Cuore tutto straziato e trafitto. Ecco, mi disse, le ferite che io ricevo dal mio popolo eletto. Gli altri si contentano di percuotere sul mio corpo, questo mi trasverbera il Cuore, che non ha mai cessato di amarlo!
Il Signore mi si presentò ancora co perto di piaghe, con tutto il corpo sangui narite, il Cuore tutto straziato dal dolore e la persona come tutta spossata. Io me gli prostesi a' piedi col gran timore che mi si era impresso nell' anima, non osando dirgli niente. Ed egli a me: Ecco a che mi riduce il mio popolo eletto, che destinato a pla care la mia collera, invece mi perseguita segretamente.
Io non posso esprimere quanto ciò mi desse a patire. Nelle sue lassitudini egli mi si presentava, quando io ne avessi un momento, dicendo di baciare le sue piaghe per raddolcirne lo spasimo » .

IV. Preghiera di riparazione.
- O Cuore sacratissimo! voi meritate le affezioni e 1' amore di tutti i cuori da voi sì diletti, amati e beneficati infinitamente; eppure non avete che freddezze e ingratitudini, soprat tutto dal mio, meritevole giustamente della vostra indignazione. Ma come voi siete un Cuore di amore, così siete anche un Cuor di bontà, del quale io voglio prevalermi a mia riconciliazione e perdono. Ah Cuore dolcissimo, se il dolore e la vergogna di un cuore che riconosce i suoi falli può soddisfarvi, perdonate a questo mio le sue infedeltà e la trascuranza di piacervi col suo amore. Cuore del mio Dio, Cuore san tissimo, Cuore a cui solo appartiene il perdono dei peccatori, perdonate, ve né prego a questo povero cuore miserabile. Tutte le mie potenze si collegano a farvi con ogni umiltà conveniente ammenda e ri parazione d' onore.
O Cuore del mio Gesù, ora vi rimetto e dono tutto il mio amore colla Sua sorgente, che è il mio cuore; e l'uno e 1' altro vi consacro irrevocabilmente, sebbene con gran confusione dell'avervi sì a lungo negato i vostri beni.
Supplico i serafini ardenti di offerire al mio Dio i loro santi ardori a riparazione. del poco amor mio e di tutte le altre crea ture ».

GIORNO IX.
I. La Comunione riparatrice.
- « Il mio divin Salvatore, dice la Beata, mi or dinò di comunicare il venerdì primo d' ogni mese, a fine di riparare quanto era possibile gli oltraggi da lui ricevuti durante il mese precedente nella santissima Eucaristia.
Uno di questi venerdì, nella santa comunione ei disse queste parole alla in degna sua schiava, s' ella non s'inganna: Io ti prometto nell'eccesso della misericor dia del mio Cuore, che l'amor suo onni potente concederà la grazia della penitenza finale a tutti quelli che per nove continui primi venerdì del mese si comunicheranno che essi non morranno nella mia disgrazia, nè senza ricevere i sacramenti, ed esso si renderà loro asilo sicuro nell'ora estrema ».
Ella sperimentò anche sovente la virtù prodigiosa della comunione riparatrice ap presso il divin Cuore; e così ella scrive essersi un giorno intesa dire: « Mira, o figliuola, i mali trattamenti arrecati a me da quest' anima che viene a ricevermi; essa rinnovella i dolori tutti di mia passione! Io me gli gettai appiedi compresa di spavento e di dolore, bagnandoli delle mie lacrime che non potea ritenere, e dicendo o Signor mio e mio Dio, se vale la mia vita contro queste ingiurie, quantunque le mie fatte a voi sofferire sieno mille volte più grandi, eccola! Io sono vostra schiava; fate di me tutto quello che a voi piacerà. - Voglio, egli rispose, che allorquando io ti darò a conoscere i mali trattamenti che ricevo in quest'anima, tu dopo avermi ri cevuto, ti postri a' miei piedi per farvi onorevole ammenda al mio Cuore, offeren do però al mio Padre il sanguinoso sacri ficio della croce e tutto il tuo essere in omaggio al mio e in riparazione delle inde gnità sofferte da me in qual cuore.
Io rimasi colpita da stupore udendo somiglianti parole di un'anima, lavata po c'anzi nel sangue prezioso di Gesù Cristo; ma la medesima voce tornò a dirmi: Non è già ella in peccato, ma la volontà di peccare non è ancora uscita dal suo cuore; il che ho io più in orrore che l'atto stesso dei peccato, essendo questo un applicar per dispregio il mio sangue sopra un cuore corrotto, a misura che la volontà al male è radice di ogni corruzione. A tali parole io soffersi pene grandi, chiedendo senza cessare misericordia da nostro Signore, il quale mi disse un giorno di Pasqua dopo la comunione: Ho ascoltato i tuoi gemiti ed inclinato la mia misericordia su di quel ' l'anima. Il che molto mi consolò ».

II. L'ora santa.
Nostro Signore, chie dendo alla santa Margherita la comunione del primo venerdì, le aveva ordinato ancora di passare un'ora della notte dal giovedì al venerdì per orare l'agonia del suo sacro Cuore. Ecco le parole di lui: « Ti comunicherai ogni venerdì primo del mese; ed ogni notte dal giovedì al venerdì io farotti partecipare alla mortale tristezza da me voluta soffrir nel Getsemàni; la quale tristezza ti ridurrà, senza che tu lo possa comprendere, ad una specie di agonia più dura a sopportare che la morte. E per ac compagnarmi nell'umile preghiera da me già offerta al Padre, ti leverai fra le undici e le dodici e prostrerai col volto a terra, sia per placare la collera divina implorando misericordia, sopra i peccatori, sia per ad dolcire in qualche maniera l'amarezza mia nell' abbandono degli apostoli, la quale mi costrinse a rimproverarli di non poter Ve gliare un'ora con me. Durante quest' ora tu farai com' io t'insegnerò ».
                                                                                                                                                                                                                           T a l   è   l a   p r i m a   r i v e l a z i o n e   s u l l ' O R A   S A N T A ,   e s e r c i z i o ,   c o m  s i   v e d e ,   d i   o r a z i o n e   v o c a l e   o   m e n t a l e ,   i n   o m a g g i o   a l   C u o r   d i   G e s ú   n e l l e   s u p r e m e   s u e   a n g o s c i e   d u r a n t e   l a   n o t t e   d e l l a   p a s s i o n e .   A l   p r e s e n t e   p e r   f a c i l i t a r e   c o s ì   b e l l a   p r a t i c a ,   a r r i c c h i t a   d i   i n d u l g e nza plenaria, si può scegliere a piacere un'ora della sera dal giovedì al venerdì. Le seguenti parole della Beata potranno servire di pascolo 'alle anime divote.
Considerando attentamente l'oggetto unico del mio amore, nell'orto degli Ulivi immerso nella tristezza e nell'agonia di un dolore rigorosamente amoroso, e senten domi forte stimolare dal desiderio di par tecipare alle dolorose ambascie di lui, egli mi disse: Quivi ho io più sofferto interior mente che in tutto il resto della mia pas sione, vedendomi nell'abbandono universale del cielo e della terra, carico dei peccati di tutti gli uomini; con questi sono apparso innanzi alla santità di Dio il quale, non riguardando alla mia innocenza, mi ha tra volto nel suo furore, facendomi bere il calice contenente tutto l'amarissimo fiele della sua giusta indignazione, come dimen tico del nome di Padre per sacrificarmi alla giusta sua collera; non vi è creatura vale vole a comprendere la grandezza dei tor menti sofferti allora da me; della medesima natura di quelli che prova l'anima peccatrice dinanzi al tribunale della divina Santità, che si aggrava tremenda sopra di essa, la conquassa, la opprime, la inabissa nel suo giusto furore ».

III. Altre pratiche volute da Gesù in onor del suo Cuore.
- Leggiamo nella vita della Santa, con' ella fra le sue novizie aveva introdotto la pia usanza che si po trebbe dire il germe dell' associazione della Guardia d'onore del sacro Cuore. Raccomandava loro di esser fedeli in ricordarsi, al suono dell'orologio, dell'ora e del mo mento avventurato nel quale venne per ope ra dello Spirito Santo formato nel seno purissimo di Maria Vergine quel Cuore adorabile, aggiungendo alcune, parole di ringraziamento al divin Cuore per la sua carità infinita verso tutti gli uomini.
Gesù anche avea raccomandato di pro pagar gli abitini del sacro Cuore, e la Santa scrivevae ad una superiora così: « Io mi sento proprio spingere a dirvi in nome del nostro Maestro, com' egli desidera che fac ciate incidere l'immagine del suo Cuore, affinchè chi vorrà in qualche speciale maniera onorarlo, possa, tenerne immagini in casa ed altre piccole da portarsi addosso.
Così ella scriveva intorno a varii uffici dal Signore voluti ad onor del suo Cuore. « Suora N. si travaglia di non potere niente pel sacro Cuore: ma egli le ha dato il suo ufficio' di Mediatrice per chiedere al Padre di far conoscere questo sacro Cuore, allo Spirito Santo di farlo amare, alla beata Ver gine di adoperarsi a fine che quanti si vol geranno ad esso sentano gli effetti del suo potere. Una egli ne desidera per lo stesso ufficio anche tra voi, ma la vuol tirata a sorte, e felice la chiama, poichè anch' egl si farà suo Mediatore. Voi la potrete cam biare ogni anno.'
« lnoltre egli domanda una Riparatrice ché a' Dio chieda umilmente perdono di tutte le ingiurie a lui fatte nell' augusto Sa cramento dell'altare. Questa potrà umil menie confidare che anch' egli otterrà grazia e perdono per lei. La cangerete come la precedente. Oficio vostro poi sarà di offe rire quanto farassi di bene a suo onore e secondo i suoi sentimenti ».

IV. Atto di amorosa contrizione.
- O sacratissimo e -adorabilissimo Cuor di Gesù, eccomi umilmente prostrato innanzi a voi can cuore contrito e penetrato di vivo dolore dell'avervi si poco amato e offeso tanto co' miei traviamenti, ingratitudini, per fidie ed altre infedeltà, onde mi sono reso indegno della vostra misericordia e di tutte  le grazie e favori del puro amor vostro. O Cuor di Gesù mio Salvatore, esercitate in me tale ufficio che vi costa sì caro e non perdete il frutto di tante pene e di una morte tanto dolorosa, ma onoratela nella mia salute, affinchè, il mio cuore amar vi possa, lodare e glorificare in eterno. Se la vostra giustizia lo condanna come indegno di perdono, e si appella al tribunale del l'amor vostro, pronto a sofferirne tutti i ri gori anzi che venir privo un sol combimento di amarvi. Tagliate, spezzate, bruciate; basta che io vi ami. Non mi risparmiate, nè corpo nè vita, quando si tratti della vostra. Vostra sono,  d ivin  amabilissimo Cuore; operate dunque la mia salute, ve ne supplico,nè mi abbandonate a me stesso, castigando i miei peccati con novelle rica dute Ah mille morti piuttosto che offender voi, voi ch'io amo - mille volte più della mia vita!

GIORNO X.
I. Divine larghezze del sacro Cuore verso le anime zelanti della sua gloria
- In quasi ogni pagina di lettera della Santa s'incontrano le più dolci promesse delle ricompense riserbate dal Signor nostro a quelli che abbiano zelo della gloria del suo divin Cuore.
Questo zelo, ella dice, è la via più certa di entrare nell'amicizia di questo amabilissimo Cuore, d'insinuarsi bene addentro nelle sue buone grazie, d'attirarsi ognora più la pienezza del suo puro amore, di con ciliarsene le divine tenerezze, di essere nel novero de' suoi veri amici più cari, più di letti più favoriti, di venir mirato come oggetto delle sue compiacenze, di rendersi al suo cospetto come un profumo di soavità.
Il sacro Cuore del nostro dolce Mae stro non lascerà senza premio il vostro zelo di farlo conoscere, amare ed onorare; e poi io stimo esser sempre grande ricom pensa, quando egli ne giudichi degni di servirlo in qualche cosa. Piacere a lui basta per ogni ricompensa. Date gusto a quel sacro Cuore, il quale ve ne procurerà di grandi per l'eternità.
Oh beati coloro di cui egli si sarà servito a stabilire il suo regno! Giacché mi sembra esser lui come un re non inteso a dar ricompensa mentre fa conquiste e de bella i propri nemici, ma bensì allora che regna vittorioso, assiso in trono. L'adora bile cuore di Gesù vuol fondare in ogni cuore il regno del puro amor suo; abbat tendo e distruggendo quello del demonio; e mi pare ch' egli ne abbia sì gran desi derio da promettere magnifiche ricompense a tutti quelli che di buona volontà vi daranno mano a tutto potere, secondo i lumi e le forze che egli loro fornirà.
Deli quante grazie di santificazione e salute ha quel divin Cuore diffuse sopra i divoti della sua festa, e con quanto ardore replica egli le promesse già fatte in favore loro di non lasciarli perire!
Se sapeste quanto merito e quanta gloria è posta nell'onorare l' amabil Cuore dell'adorabile Gesù, e quale il premio da retribuirsi a quelli che dopo essersi tutti a lui dedicati, cercheranno unicamente di onorarlo! Si, e mi sembra che questa sola intenzione, darà più merito e gradimento alle loro azioni innanzi a Dio di quanto altro potrebbero fare senza di essa in tutto il rimanente.
Questo divin Cuore vi ricompenserà non pure nella vostra persona, ma ben an che in quella dei vostri parenti e di tutti gli altri che vi stanno a cuore, che saranno da lui riguardati con occhio favorevole e pieno di misericordia, pronto a soccorrerli e proteggerli in ogni cosa, purchè a lui si rivolgano con fiducia, serbando egli eterna memoria di quanto essi faranno a gloria sua.
« E dovete credere che questo Cuor sa cratissimo serberà memoria e compiacimento per tutta l'eternità di quello che voi avrete fatte per lui; di modo che quando aveste sofferto i tormenti tutti dei martiri, vi tro vereste tuttavia troppo bene ricompensata, anche solo per lo gran numero di anime ch'egli vuole per questa via ritrarre dalla perdizione.
« Sembrami che il sacro Cuore mi abbia dato a vedere in lui descritti i nomi di pa recchie persone, a merito del loro gran de siderio di farlo onorare: e per questo egli non permetterà mai che ne sieno cancellate. Ma non mi disse punto che tanti amici non avranno croci, mentre vuole anzi che fac ciano consistere il maggiore onor loro  gustare delle sue amarezze.
« Intrattenendosi egli colla meschina sua schiava le mostrò e fece intendere, come volesse formarsi una corona delle dodici anime a sè più care, che gli avessero pro curato maggior gloria quaggiù, e sarebbero perciò tenute come dodici stelle brillanti intorno al sacro Cuore.
Infine la Santa termina nel seguente mo do il racconto della preziosa grazia che ebbe di vedere gli angeli presentare al di vin Cuore altri cuori che si portavano in mano:  « Ve ne erano parecchi i cui nomi rimasero impressi a lettere d'oro in quel Cuore sacratissimo, nel quale alcuni s'im mersero e inabissarono con avidità e pia cere scambievole, dicendo: in questo abis so di amore è fissa la nostra dimora ed il nostro riposo per sempre. E tali cuori erano appunto di quelli che maggiormente aveano dato opera in far conoscere ed amare quello del nostro divino Signore ».

II. Il sacro Cuore è albero di vita i frutti del quale debbono distribuirsi al mondo intero.
- « Il Salvatore adorabile mi ha fatto vedere la divozione al suo divin Cuore come un bell'albero destinato a ger minare e mettere radici nel nostro Istituto (della Visitazione), per estendervi di mano in mano i suoi rami a tutte le case, affin ché ciascuna ne potesse cogliere i frutti a suo grado e secondo suo gusto; sebbene con abbondanza ineguale, da proporzio narsi alla fatica, come il profitto alla buona disposizione di quanti, se ne nutriranno. Ma questi sono frutti di vita e di salute eterna, che debbono rinnovare in noi lo spirito primitivo di nostra santa vocazione. Pare a me che la gloria accidentale del no stro santo Padre e Fondatore (Francesco di Sales) non si è mai tanta aumentata quanto per questa devozione. Il sacro Cuore però vuole che le religiose della Visitazione distribuiscano, i frutti di quest'albero celeste a tutti coloro che brameranno man giarne; perchè ha di mira, come lo ha fatto intendere alla indegna sua schiava, di ri donare così a molti la vita, ritraendoli dal cammino di perdizione, abbattendo la si gnoria del demonio nelle anime, per fon darvi quella dei suo amore, che non ne lascerà perire alcuna di quelle a lui consa crate per reridergli l’ossequio e l’amore di sincera e franca volontà, e procurargliene dagli altri a misura delle loro forze. Nè qui egli vuole arrestarsi ma più vasti an cora sono i suoi intendimenti, solo esegui bili dalla sua onnipotenza, la quale può tutto quello che vuole.
Il Cuore adorabile di Gesù, se io non m'inganno, fa gustare compiacenze ineffa bili al nostro santo Fondatore, stabilendo la sua devozione nel nostro Istituto, di cui egli si vuol rendere il sostegno e la difesa. Quante benedizioni e quante grazie si è proposto il divin Cuore di spargere sul nostro caro Istituto, e particolarnente nelle case che a lui procureranno maggior gloria ed onore!
Quelle che si metteranno sotto l'ado rabile sua protezione goderanno in abbon danza del tesoro delle sue grazie santifi canti, e per l'unzione della carità sua e per la soavità dei suo santo amore. Ma o Dio mio, troppo è grande questo amore e pieno oltremodo di misericordia!
« Quanto siamo noi obbligati al divin Cuore; dappoichè egli si degna servirsi di noi a farlo conoscere ed amare  Ben felici saremmo noi, se potessimo dare la vita per procurare la gigria di questo amabilissimo Cuore! »

III. Avvisi della Santa alle sue novi zie sullo stabilimento dalla divozione al sacro Cuore.
 « Mi sembra che colle vo stre umili pratiche ad onore del Cuor di Gesù Signor nostro ve ne siate guadagnate le buone grazie, e con mantenervi ad esse fedeli arrechiate a lui piacere così grande da rendervi oggetto delle sue amorose com piacenze, e lo contentiate in più di quanto potreste mai fare nel rimanente; perchè de sidera l'amabilissimo suo Cuore di essere conosciuto, amato ed onorato. Laonde voi non potreste arrecargli gusto maggiore che nello spendervici a tutto vostro potere. E mi sembra essere, sua volontà l'assicurarvi da sua parte, ch'ei non vi lascerà cadere nella disgrazia del suo sacro Cuore, il quale tanto si piglierà cura di voi quanto voi vi confiderete ed abbandonerete a lui; Egli a voi penserà, quando voi vi dimenticherete di voi. Ma sopra tutto egli vuole che siate umili di cuore come lui, e sempre ardenti in carità.
« È vero, sorelle mie dilettissime, voi siete ben obbligate, ma particolarissima mente, a nostro Signore Gesù Cristo, dacché i nomi vostri sono segnati nel suo sacro Cuore per eccesso dell'amor suo. Ma voi siete ancora in libertà di cancellarneli. Guar datevi bene che non vi accada sì grave disgrazia, la quale potrebbe solo essere a cagione del peccato mortale, dopo esservi distolte voi ed allontanate da questo divin Cuore, che non vi respingerà mai da sè prima che non 1' abbiate disprezzato e di menticato voi. Io spero che voi tutte gli sarete così fedeli, e vi terrete guardinghe siffattamente che tanta sventura non v'incoglierà; anzi voi verrete ognora più insinuandovi nell'a micizia di lui, a fine che egli vi consumi nelle più pure sue fiamme e vi accolga in morte a sè. Ma tanto non avverrà se non dopo aver noi combattuto per tutta la vita. Bisogna esser dunque risolute a tutte fare, a tutto patire, senza stancarci, perchè i tepidi e fiacchi sono rigettati ».

IV. Aspirazioni al divin Cuore.
« O divin Cuore di Gesù, vivente nel Cuore di Maria, io vi supplico ardentemente di vivere e di regnare in tutti i cuori e di consumarli col puro amor vostro.
O Cuore generosissimo, siate tutto il nostro tesoro e la sola nostra sufficienza!
O Cuore amantissimo e desiderabilissimo, insegnateci ad amarvi ed a non desi derare che voi. Distruggete in noi il regno del peccato e stabilitevi quello della virtù, affinchè la vostra imagine rimanga piena mente compiuta nelle anime nostre, e sieno esse ornamento un giorno della vostra ce leste magione. Cosi sia ».

GIORNO XI.
I. L'anima purificata nel divin Cuore.
- « Il mio sovrano Signore, scrive la San ta, mi presentò, nel primo giorno del mio ritiro in solitudine, il suo sacro Cuore come una fornace d'amore, dove io mi sentii gittata e compresa tosto ed infuocata di così vivi ardori, che parevami andarne incenerita; e udii queste parole: Ecco il divino purgatorio del mio amore, dove bi sogna purificarti nel tempo di questa via purgativa; appresso io ti farò trovare un soggiorno di luce, e poi di unione e di trasformazione ».
Gli ammaestramenti della Santa rispon deano al lume onde 1' anima sua era inon data: « Entrate, dicea, in questo Cuor sacratissimo come in una fornace d'amore, per mondarvi di ogni macchia e bruttura da voi contratta, e per consumarvi questa vita di peccato, a fine di rivivere a quella della grazia e del puro amore che appieno vi trasformerà in sè medesimo.
« Bisogna che ci consumiamo tutti, senza eccezione nè remissione, in questa fornace ardente del sacro Cuore dell' adorabile nostro Maestro, donde ci conviene non uscire giammai; e dopo avervi perduto il nostro cuore di corruzione tra quelle fiamme divine del puro amore, ci bisogna prenderne uno tutto nuovo che ci faccia ormai vivere di una vita tutta nuova, con pensieri, ed af fetti tutti nuovi, con operazioni tutte nuove in purezza e fervore in ogni nostro atto; cioè bisogna che non viviamo più di noi stessi, ma questo divin Cuore sostituiscasi ai nostri, viva egli solo ed operi in noi e per noi; la volontà sua tenga la nostra tal mente annientata che possa operare senza resistenza da parte nostra; insomma i suoi pensieri, i suoi affetti, i suoi desiderii stiano in luogo dei nostri, ma sopratutto il suo amore, che amerà lui in noi e per noi. E così essendoci questo Cuore amabilissimo tutto in tutte le cose, potremo dire con san Paolo di non vivere più noi, ma egli in noi.
« Ah quanto è dolce l'amarlo per amor di lui solo! Conviene amare questo divin Cuore in modo che noi non viviamo più nè respiriamo, se non con lui e per lui.
« Ma conviene amarlo tanto in questa vita, che noi veniamo a farci una medesima cosa con lui, affinchè non ne possiamo es ser mai separati. Solo il puro amor suo ci deve possedere, farci operare e patire. Ab bandoniamo dunque senza ritegno i nostri ai suoi ardori, a fine di amarlo con tutto 1' essere  donatoci da lui sì che tutto sia sommesso, a tutto si pieghi, tutto ubbidisca a questo divino amore.
« Amiamo adunque, ma amiamo senza eccezione; diamo tutto e tutto sacrifichiamo per conseguire un tanto bene, e tutto avremo possedendo il sacro Cuore del Signor no stro Gesù Cristo. Amiamolo di tutte le no stre forze, e diamo tutto al suo amore, a fine che egli ci consumi e purifichi ne' suoi più vivi ardori. Deh possiam noi eternamente bruciare nell' ardente fornace di questo divin Cuore!
« Tante grazie ricevute sono come al trettante fiamme ardenti del suo puro amore, le quali ci debbono di continuo far bruciare di perfetta riconoscenza e di corrispondenza fedele ai disegni di lui.
« Ah perchè non bruciamo noi di que sto fuoco divino, da lui arrecato in terra? Si, questo ci  deve consumare. Ed io voglio porre ogni mio esercizio in amare e bru ciare fra, questi santi ardori, e il sacro Cuore sarà l’altare dei nostri sacrificii.
« Il nostro cuore è fatto solo per Iddio.
Guai a lui, se si contenta di meno che di Dio, o se lasciasi bruciare da qualche altro fuoco che del puro amore di lui!
« Se sapeste quanto è dolce l'amar Dio, non vi sarebbe niente che non si sofferisse di buon grado per aver questo santo amore!

II. Il sacro Cuore elegge la Beata come altare sul quale arda il fuoco del suo amore.
- Nostro Signore, così ella, mi onorò di una delle sue visite, dicendo mi: Sai tu bene a qual fine io ti comunico le mie grazie così abbondantemente? Egli è per renderti come un santuario dove il fuoco del mio amore arda continuamente. Il cuor tuo è come un sacro altare a cui non si accosti niente di macchiato. Io ti ho scelta per offerire all’eterno mio Padre ar denti sacrificii, coi quali placare la sua giu stizia e rendergli una gloria infinita per 1' offerta che in tali sacrifici tu gli farai di me, unendovi quello del tuo essere, a fine di onorare il mio. Dopo questo tempo io confesso che sentiva nel mio cuore un fuoco sì ardente e sì violento, che avrei pure vo luto comunicarlo a tutte le creature, affinchè ne fosse amato il mio Dio.

III. Vita di sacrificio, di abbandono e di amore nel Sacro Cuore.
- La Santa scrisse così a persona decisa di abbracciare la devozione al Cuor di Gesù: « Io non dubito punto che il divin Cuore abbia caro assai il sacrificio che gli volete fare; di voi per essere tutta sua con fare e patire tutto per suo amore, a fine di poter vivere in lui, conforme il suo desiderio, una vita di sa crificio, di abbandono di amore; di sacri ficio di quanto vi è più caro e più vi co sterà: di abbandono, totale di voi medesima alle cure dell' amorosa sua condotta, pren dendo lui a vostra guida nella via di salute; e voi non farete niente senza domanda re il suo soccorso e la sua grazia, la quale, io spero, egli doneravvi a misura della fiducia che porrete in lui. Inoltre noi dobbiamo vivere di quella vita di amore che a lui ci unisca per via di amore alla nostra abbiezione ed al nostro annienta mento, per conformarci interamente al suo stato di sacrificio, di abbandono e di amore nel santissimo Sacramento, ove l'amore lo tiene fisso come una vittima del tutto ab bandonata in continuo sacrificio per la gloria del suo Padre e per la nostra salute; rife rite tutto a sua gloria; fermate la vostra dimora nel Cuore amabilissimo di Gesù, e vi troverete una pace inalterabile e la forza di effettuare tutti i buoni desiderii ch' egli v'ispira e di non commettere, colpe volon tarie, Portatevi. tutte le vostre pene ed amarezze; poiché tutto quello che viene da questo Cuor sacratissimo è dolce e cangia tutto in amore ».

IV. Domanda al sacro Cuore di Gesù.
- « Mettetemi, o dolce mio Salvatore, nel sacro vostro costato e nel vostro adorabile Cuore, che è fornace ardente di puro amore, ed, eccomi in sicuro. Io spero che voi mi v'introdurrete, o Gesù mio e mio sommo Bene. Io eleggo il vostro sacratissimo Cuore per mia dimora, a fine che sia egli mia forza nei combattimenti, sostegno nella mia debolezza, mia luce e mia guida nelle tenebre, il riparatore di tutte le mie mancan ze, il santificatore di tutte le mie intenzioni ed operazioni, le quali io unisco alle vostre, e ve le offro perché mi servano di continua disposizione a ricevervi. Così sia ».

GIORNO XII:
I. Il Cuore di Gesú fonte di santità.
- « L' adorabile Cuore di Gesù  deve es sere il santificatore e consumatore dei nostri coi santi ardori del puro amor suo.
« Oh bisogna che amiamo di tutte le forze nostre il Cuor di Gesù per quanto ce ne voglia costare! Bisogna che, ci santifichiamo a qualunque prezzo: e poiché egli è Santo, anche noi, dobbiamo, divenir santi. E se a questo non occorre che amare, perché non bruciamo noi senza posa; nella fornace ardente del puro, amor suo, che ci purificherà e tutto insieme ci santi ficherà?
« Non dobbiamo più respirare che fiam me e amore; puro amore crocifiggente e tutto sacrificato per una continua immolazione di noi, al beneplacito divino, affinché questo si compia in noi perfettamente, con tentandoci di amare e lasciar fare a lui, sia che ci abbassi o ci sollevi, sia, che ci con soli o ci affligga. Purché sia egli contento, tutto, il resto ci dev'essere, indifferente. A miamo dunque quest' unico Amore delle anime nostre, poiché egli ci amò il primo ed ancora ci ama con tanto ardore, che di continuo ne avvampa nel santissimo Sa cramento. Non bisogna più che amare que sto Santo dei santi per divenir santi. Chi dunque ne impedirà di esser tali, quando noi abbiamo cuori per amare e corpi per patire? Ma oihmè! si può patire allorchè si ama? No, non vi sono più patimenti per quelli che amano ardentemente il Sacro Cuore del nostro amabile Gesù; perchè i dolori, le umiliazioni, i disprezzi, le con traddizioni e quant' altro avvi di più amaro nella natura tutto viene a cangiarsi in amo re dentro questo Cuore adorabile, il quale vuol essere amato senza misura, vuole possedere senza riserva il tutto, e tutto vuol fare in noi senza resistenza da parte nostra. Abbandoniamoci dunque in poter suo, affidiamoci a lui, lasciamo fare a lui, e vedremo com'egli applicherà immanca bilmente tutta l' opera necessaria alla nostra perfezione, per modo che la bisogna sarà ben presto fornita, purchè non vi appor tiamo noi ostacolo! Ah chi 1' ama perfetta mente non pensa pure a resistergli! Amiamo lui dunque con tutte le forze e potenze nostre, e siamo interamente di lui senza riserva, giacchè egli vuole tutto o niente. E dopo esserci una volta tutto donati a lui, non ci ripigliamo più, non ri pugnamo più ed egli avrà la cura di santificarci a misura che noi ci piglieremo quella di glorificarlo.

II. Avvisi per arrivare alla santità.
II Signore vorrebbe vederci procedere a gran passi nelle vie del suo amore, tuttochè crocifiggenti la natura. Non patteggiamo più adunque con lui, ma diamo a lui tutto, ed egli ci farà trovar tutto nel suo divin Cuore. Buon segno, quando la grazia ci persegue e ci stringe; ma temiamo che ella non si stanchi e ci abbandoni.
« Studiatevi di far buon profitto e di coltivare i buoni sentimenti ricevuti dalla somma Bontà; porgetevi attenti, perchè lo Spirito Santo spira dove gli piace la gra zia viene e non ritorna mai. Profittiamone però, mentre il Signore ispirandoci il bene ci dà la forza di farla; ma non è così della creatura. Seguite dunque i suoi lumi senza stancarvi, fino a che voi lo abbiate reso padrone assoluto del vostro cuore. Imparate a lasciarvi e dimenticarvi, interamente ab bandonandovi alla balia della provvidenza del sacro Cuore come una statua fra le mani dello scultore, a fine che egli tagli e recida secondo il suo desiderio.
A noi fa’ mestieri abbracciare amoro samente tutte le occasioni di patire, come preziosi pegni della amore del sacro Cuore, ricordandoci che non si diventa santo se non coll' umiliarsi; col rinunciare a sè e mortificarsi; in una parola col crocifiggersi in tutto e per tutto. Ce ne costerà, è vero; da parte della natura, che teme la propria distruzione e tutto ciò che la fa patire; ma ohimè! si potrebbe farla morire senza molto patirne, mentre tutto vi si, oppone in noi per le nostre passioni continuamente ribelli e a noi cagione di frequenti cadute? Non bisogna però turbarci nè lasciarci abbattere o scoraggiare, ma farci violenza cavando profitto dagli stessi nostri trascorsi per animarci alla pugna, ad esempio dei santi che hanno, sentite debolezze come noi. Ci abbisogna dunque combattere con essi con tro di noi fino al termine e morire colle armi alla mano, perchè la corona si da so lamente ai vincitori.
Certamente non vi è mezzo, e si tratta di salvarci o di perderci per una eter nità: 1' uno e 1' altro dipende da noi, e bisogna scegliere d' amare Dio eternamente in cielo coi Santi, dopo esserci fatta vio lenza, mortificandoci e crocifiggendoci quag giù, come i Santi hanno fatto ovvero noi possiamo rinunciare alla mera beatitudine dando alla natura ciò che desidera.
« Fuggiamo le ansietà; studiandoci di formare il nostro interno ed esterno sul modello dell'umile dolcezza dell'amoroso Cuor di Gesù, facendo ciascuna, delle no stre azioni colla stessa tranquillità come fosse l'ultima di nostra vita, procurando di spendere ogni momento al fine per cui ci è conceduto.
« Oh potessimo lasciarci ed obliarci ap pieno, per non vedere nè avere più altro se non il nostro Unico Necessario, che tanto brama da noi. Tutta la vita nostra di etendere solo a questa unità per un atto puro e semplice; unità di volere con quello del nostro Bene sovrano, per volere unicamente ciò ch'ei vuole; unità di amore, unità di cuore, di spirito, di operazione, unendoci solo a quello ch'egli opera in noi ».

III. La Santa elegge la via più sicura per giungere alla santità.
Appresso parecchi anni passati in religione il Signore ella dice, mi si presento e arrecando nell' una mano un quadro della più felice vita che possa immaginarsi per un' anima reli giosa, tutta di pace e di consolazione in terna ed esterna, con sanità perfetta unita niente «i plausi ed alla stima delle creature; nell'altra un quadro di vita abbietta, croci fissa, dispregiata, contraddetta e sempre in patimento di corpo e di spirito; e mi disse: Scegli, figliuola mia, qual meglio ti aggrada; e comunque tu scelga, io ti farò le mede sime grazie. Ed io, prostrandornegli ai piedi per adorarlo, risposi- 0 Signor mio, io voglio solo voi e la scelta che voi farete per me. E dopo avermi egli stimolata molto a scegliere, io dissi ancora: Voi mi bastate, o Dio. mio, fate per me ciò che a voi sarà di gloria maggiore, senza riguardo nè al 1' interesse nè alla consolazione mia. Siate contento voi, e questo a me bastai Allora egli riprese, che colla Maddalena io avea.
scelta 1' ottima parte che punto mi verrebbe tolta; poiché mia eredità sarebbe egli per sempre; e porgendomi il quadro di croci fissione, aggiunse: Ecco lo scelto da me, più a mio grado e pel compimento de' miei disegni e per rendere te a me confor me; l'altro è vita di - godimento, non di merito, serbato per l'eternità. Accettai io dunque il quadro di morte, baciando la mano che lo porgeva, sebbene la natura lo fremesse; lo abbracciai con tutto l'affetto del cuore, e premendolo al seno, lo lo sentii si fortemente imprimersi in me che mi sem brava non essere io più altro se non un com posto di quanto vi aveva visto delineato.

IV. Atto di adorazione e di amore al sacro Cuore.
- « Io adoro con tutta la possa del mio cuore la vostra sovranità, o sacratissimo, divino e adorabile Cuor di Gesù, ch' io voglio temere e rispettare con un'attenzione continua di non più offendervi, perché voi siete buono infinitamente. O santissimo Cuore, io vi amo e voglio amarvi al sommo, sopra tutte le cose, con tutte le mie forze e potenze, detestando ogni pec cato, sperando che essendo io tutta vostra per avermi voi rigenerata 'con tanti dolori sulla croce, avrete pietà delle mie debolezze e miserie, e non mi lascerete andare perduta.
Io vi amo di tutto l'amore onde il cuor mio è capace; ma dilatate voi la sua capacità ed aumentate il mio amore, affin che io vi arai(avrai?) di vantaggio, e tale amore mi renda tutta vostra per sempre. Questa grazia io vi domando per me e per tutti i cuori capaci di amarvi. »

GIORNO XIII.
I. Il Cuore di Gesù vuol essere amato più a fatti che a parole.
- « É da far conto che se volete possedere Gesù Cristo ed abitare nel suo sacro Cuore, non dovete più ascoltare la natura immortificata nè le suggestioni dell' amor proprio. Gridi pure quanto esso vorrà, noi siamo del Cuore di Gesù, il quale vuol essere da noi amato con amore di preferenza a tutto.
« Offeritevi dunque a questo sacratis simo Cuore come una vittima che si pre senta al suo sacrificatore per essere sve nata ed immolata sull' altare del puro amor suo, che la dee consumare quale olocausto delle divine sue fiamme, affinchè non riten ga più niente di sè, e possa ripetere con san Paolo: In lui e per lui io opero, ed il sacro suo Cuore vive ed opera per me, ama per me, ripara tutti i miei difetti.
« Questo Cuore desidera da voi il sacri ficio di tutto ciò che la natura gli contende; e se vi fa trovar nelle creature incostanza ed amarezze, è perchè vi ama e non vuole vi attacchiate alle cose caduche, ma solo a lui. Ah se potessimo comprendere l' ar dente amor suo per noi, e com'è dolce cosa l'amar lui e l'esser tutto di lui, ben presto verremmo a spregiare tutto il resto, per corrispondere al suo amore, amandolo in opere più che in parole!
« Non consiste la virtù in far belle ri flessioni e propositi, nè in dire belle pa role, ma in mandarle bene ad effetto; senza di che quelle non ci servirebbero che a maggiore condanna. Procuriamo dun que d'esser fedeli nel nostro interno e ren diamo a Dio il promessogli da noi.
Il nostro Cuore è sì piccolo che non può contenere due amori, ed essendo fatto solo pel divino, non può aver pace quando vi fa dentro qualche mischianza. Poichè quegli che ama può tutto, amiamo dunque, e niente ci parrà difficile.
« Il sacro Cuore ben conosce tutto ciò che passa nel nostro, e per egli permette le nostre pene. Conserviamoci in pace, ab bandoniamoci a tutte le sue disposizioni per l'anima nostra, ed avremo alfine la vit toria ed il riposo nel sacro Cuore. Corag gio, egli sarà il premio delle nostre vittorie ».

II. Avvisi acconci a sostenere le ani me nostre nella pugna spirituale.
- « Come il soldato esposto di continuo al combattimento, noi dobbiam prepararci a resistere coraggiosamente agli assalti dei nemici in presenza del nostro Sovrano, il quale sarà egli stesso nostro scudo e nostra forza, con potere di distruggerli quando a lui piacerà. Ma è di sua gloria l'esporci a combattere, affinchè facendoci egli poi vincere, si dimostri la sua forza nella no stra debolezza, e noi renda egli vittoriosi per avere cagione di ricompensarci. E poi ché trova egli tutto il suo piacere nel no stro combattere, facciamo anche noi il no stro nell' essere a lui fedeli.
Che abbiam mai da temere; mentre questo Cuore ne circonda da ogni lato colla sua potenza come di un muro inespu gnabile agli assalti dei nostri nemici? Dob biamo a lui attenerci come deboli dentro la nostra rocca sicura, qua rifugiandoci, al lora sopra tutto che ci sentiamo assalir da nemici che risiedono nel nostro interno, e vorrebbero spesso gittarci nel turbamento col tedio e disgusto alla minima difficoltà che a noi si presenti:
« Quando siam tentati, uniamo il nostro cuore all'adorabile Cuore di Gesù dicendo: O Salvator mio, siate mia forza; combattete per me; non ricuso io la battaglia, purché voi siate mia difesa, a fine che io non vi offenda, mentre sono e voglio esse re tutta vostra senza riserva.
« Altre volte: O Signore, il cuor mio è vostro! Non permettete che si occupi d'altra cosa fuori di voi, che siete il premio di tutte le mie vittorie ed il saldo sostegno della mia infermità. O sacro Cuore del mio Gesù, rendete i miei nemici confusi. Dio mio, io soffro violenza, affrettatevi al mio soccorso!
« I nemici nostri non ci potrebbero nuo cere, se noi non ci tenessimo a bada ascol tandoli o riflettendo alle nostre pene. Quan do ci assaliranno i pensieri di rispetto u mano, diciamo fra noi: No, mio Dio, io non farò in vista delle creature nè più nè meno poichè io voglio solo piacere a voi, e mi basta che in ogni luogo mi vediate voi. Di ogni altro pensiero di vanità non è da far conto, ma dire allo spirito maligno, quando ce ne suggerisce in alcuna delle nostre azioni: Maledetto Satana, io rinuncio a te ed alle maledette tue suggestioni; non ho cominciato per te, nè per te finirò.
« Quanto poi abbiamo commesso dei falli, non convien disturbarcene, perchè il turbamento e l'inquietudine e le troppe an sietà allontanano le anime nostre da Dio e scacciano Gesù Cristo dai nostri cuori. Ma chiedendo a lui perdono, preghiamo il di vino suo Cuore di soddisfare per noi e ri metterne in grazia con sua divina Maestà. Diciamo allora con tutta confidenza al Cuo re tutto amabile di Gesù: O unico Amor mio, pagate pel vostro povero schiavo e riparate il male da lui fatto. Rivolgetelo a vostra gloria, a edificazione del mio pros simo, a salute dell'anima mia! Di questa maniera, le cadute nostre talvolta servono molto ad umiliarci, a farci conoscere quello che siamo e quanto sia utile il tenerci na scosti nell'abisso del nostro niente.
« Dopo esserci umiliati, ripigliamo con nuovo coraggio a renderci fedeli; perchè il sacro Cuore ama questo modo di pro cedere, il quale conserva l'anima in pace!  Abbandoniamoci alla sua cara ed amorosa condotta, dicendo spesso tra noi: Poichè il divin Cuore è mio, che mai può man carmi? E se io sono tutto suo, che mai potrà nuocermi?
« Ma sopra tutto occorre esser gai, al legri e contenti; dacchè qui sta il vero si gillo dello spirito di Dio il quale vuole essere servito in pace e contentezza. La pace del Cuore adorabile di Gesù sia mai sempre la pienezza della nostra, affinché niente sia valevole a turbare la tranquillità nostra.
«Prendiamo per motto: L'amor divino mi ha vinto; solo esso possederà il mio cuore».

III. Il sacro Cuore ne dà la forza di vincerci.
- In certa occasione la Santa tuttavia novizia « stentava molto a sotto mettersi, ed il divino Maestro le diede a vedere il sacro suo corpo coperto delle piaghe, da lui sofferte per amore, lei rim proverando d'ingratitudine e di ignavia in vincersi per amore di lui. Che volete adun que che io faccia, o Dio mio, poichè la mia volontà è più forte di me? Così ella rispose, ed egli: Mettila nella piaga del sacro mio Costato e non ti sarà più duro il piegarla. O Salvator mio, replicò ella, voi ponetelavi addentro e chiudetela sì bene che non ne abbia da uscire mai più! Ella poi afferma che da quell'istante tutto le venne a parer così facile, da non pro vare più stento a vincersi ».

IV. Orazione a nostro Signore come vittima.
- Per onorare lo stato vostro di vittima nel Sacramento di amore, o Gesù, io mi vengo ad offerir come tale, voi sup plicando di voler essere mio sacrificatore per, immolarmi sull'altare del Cuor vostro amabilissimo. Ma perchè questa vittima è peccatrice in ogni sua parte, io prego voi, o divino mio Sacrificatore, di volerla pu rificare e consumare tra gli ardori del Cuor vostro come olocausto perfetto di amore e di grazia, per donarmi una vita novella, sì che io possa dire: non ho più di me, nè del mio, sia che viva, sia che muoia; Gesù mio è il mio tutto, ed il mio tutto è l'es ser sua.

GIORNO XIV.
I. Il divin Cuore maestro delle virtù.
- Il Signore nostro, scoprendo un giorno alla Santa l'amoroso suo Cuore, disse queste parole: Ecco il Maestro a te dato, il quale t'insegnerà tutto quello che devi fare per mio amore ».
Ed ella invitando noi ad ascoltarne le divine lezioni ci dice: Venite a questo Cuor sacratissimo come discepoli alla scuola del puro amore, lasciando e dimenticando tutte le scienze mondane, dell' amor proprio e della vanità per istruirvi solo in quella del puro amor suo correndo generosi alla sua voce che grida: Venite a me, o voi tutti che aspirate ad amarmi, ed io accoglierovvi nel fonte del puro amore. Apprendete da me ad essere miti ed umili di cuore, altri menti non potreste essere riconosciuti ed amati dal mio Cuore, il quale non vi confes serà per suoi discepoli, mentre non vi con formiate a lui per la pratica delle sue sante massime. « Teniamoci sempre pella nostra ora zione, o altrove, come scolari avanti al Mae stro, che insegneracci a far bene la sua volontà col rinunciare alla nostra. Nella nostra qualità di servi fedeli ci abbisogna fare violenza per faticare ferventemente al servizio del nostro Signore, il quale non ricompenserà le azioni nostre, se non a mi sura dell' amor nostro, ond' egli uniracci al suo Cuore.
« Vuol Egli che regoliamo il cuor nostro sulle virtù del suo. Come l'amore rende gli amanti fra loro conformi, così se vogliamo essere amati da Gesù, conviene ci facciamo umili come lui, miti come lui. Insomma la perfezion nostra consiste in conformare la nostra vita e le nostre azioni alle sante massime del sacro Cuore di Gesù.

II. Avvisi per la pratica dell'umiltà e della mansuetudine.
- « Io credo che non potremmo fare niente di meglio a guada gnarci 1' amicizia dei sacro Cuore del nostro dolce Gesù, ed a renderci più accettevoli innanzi a lui, che l'essere assai mansueti ed umili, ma di vera umiltà che rendaci ad ognuno sommessi, e ci faccia soffrire in si lenzio le mortificazioncelle e le umiliazioni che ci toccano; ma gaiamente, di buon « cuore, senza scuse nè lagnanze, pensando sempre di aver meritato di peggio, repri mendo da forte i sentimenti della natura immortificata.
« Quando ci vien voglia di scusarci, di ciamo fra noi: Gesù era innocente, e si tacque allorchè lo accusavano, e io con tante colpe oserò giustificarmi? Sia dunque la gloria nostra nelle sole umiliazioni, dicendo quando ce ne accadono: Ecco ciò che mi è dovuto invece delle approvazioni e delle lodi. Abbiamo cari ed in onore quelli che ci umilieranno o mortificheranno, riguardan doli come i più grandi nostri benefattori.
« Il sacro Cuore avrà una cura ed amore particolare per noi, se ci manterremo umili nel nostro interno, porgendoci docili e co stanti in sostenere le abbiezioni, e le umilia zioni, che riescono talora tanto più sensibili quanto sono più piccole e men notabili in apparenza. Soffermiamole con soave tran quillità, pensando sempre che ce le ha pre parate il Cuore amoroso del nostro buon Padre celeste, a fine di perfezionarci con forme il suo desiderio.
« Manteniamoci piccini e bassi negli oc chi nostri, a fine di crescere in quel divin Cuore. Nostro motto di guerra sia: Ecco 1' ora di umiliarmi e di attestare  a Dio il mio amore,
« La dolcezza verso il prossimo ci renda sopportevoli, condiscendenti a suo riguardo, caritatevoli in prestargli i minuti nostri servigi, scusandolo ne' suoi difetti a malgrado di tutte le ripugnanze che vi si facciano. Sentire quando ne riceviamo qual che mala soddisfazione, e pregando per lui. Così ci guadagneremo il sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo.
Sopportate dolcemente le contradizion celle che vengono dal prossimo, dal suo umore contrario al vostro, senza mostrargli i vostri risentimenti, essendo ciò contrario al- sacro Cuore del Signor nostro.
Non conservate mai freddezza veruna contro il prossimo, perchè il sacro Cuore ne concepirebbe in proporzione contro di voi.
« Studiamoci d'essere mansueti ed in dulgenti col prossimo, ma non concedia mogli nulla di quello che dobbiamo al Cuo re di Gesù.

III. Le virtù germogliano all'influenza del divin Cuore.
- Noi potremo conside rare questo Cuor sacratissimo come un ca nale dove zampilla incessantemente la fonte delle vive acque, per irrigare nel giardino dell' anima nostra i fiori delle virtù che vi sono tutti appassiti, e ridonar loro la pro pria naturale beltà, e così quella divenga il giardino delle sue delizie; lui pregando che dopo esserci stato sorgente di acqua viva, ci sia un sole divino, sempre lucente ed ardente a far crescere le virtù e dissipare le nebbie e le tenebre dalle nostre anime.
Altre volte riguardiamolo come albero piantato lungo il corso delle acque, il quale porta i suoi frutti alla propria stagione, e quanto più è battuto dai venti, tanto più approfonda le sue radici dentro la terra. Allo stesso modo quanto, più noi saremo battuti dai venti della tentazione, tanto più ci abbisogna spingere le nostre radici di profonda umiltà dentro il sacro Cuore di Gesù Cristo.
« Questo Cuore adorabile dimanda da' suoi amici la purità nell' intenzione, 1' umiltà nell'operazione, l'unità nell'azione: la pu rità di cuore e d' intenzione renderacci oggetto di amorose compiacenze al sacro Cuore, 1' umiltà lo farà regnare nei nostri cuori e ci conserverà nell' amicizia sua, la carità farà voi regnare in quell' adorabilis simo Cuore.

IV. Maniera d'inscrivere il proprio nome nel Cuore di Gesù.
- Dicea la Santa in una istruzione alle sue novizie: «Figliuole mie dilette nel sacro Cuore di Gesù, la grazia, che il Signore vi ha co minciato a fare vi eleverà ad un'alta perfe zione, purchè voi le diate libero corso con una fedele corrispondenza da parte vostra. Conviene operare in modo che il vostro sentiero s'inoltri crescendo come l'aurora del giorno.
Non bisogna vi lusinghiate troppo; perchè se i nomi vostri sono impressi ín quell'adorabile Cuore, è solo tuttavia con inchiostro, che significa il cominciamento della grazia in voi, venuta per aiutarvi a combattere e vincere le vostre imperfezioni. Come 1' oro si purifica nel crogiuolo dalla scoria, così debbono essere purificate le nostre inclinazioni ed azioni nella fornace del suo amore da tutto quello che vi è di terrestre ed umano, e di ricerca del nostro proprio interesse.
« E quando procedendo innanzi saranno quei caratteri cangiati in argento, a segno della purezza di cuore, non bisogna tutta via fermarsi lasciando 1' opera imperfetta; ma conviene venire all' oro della carità, che segni i vostri nomi in lettere incancel labili. Allora voi sarete come tanti olocau sti tutte consumate nelle fiamme ardenti dell'amabile Cuore di Gesù.
Ma bisogna che 1' amore facciavi arri vare fin là; bisogna patir per amore, fa cendoci una continua violenza, mortifican doci ed umiliandoci per amore, ed essere contente, ad ogni occasione che ne si offra di significare così l'amor nostro a questo unico Amante dei nostri cuori.
Tutto ciò che vi ho detto sin qui ac cenna il principio, il progresso e la fine della vostra vita. Non sarà data la corona nè a chi ha cominciato nè a chi ha progre dito, ma si ai vincitori che persevereranno sino al termine.
Finalmente, Sorelle mie care, io non posso ammirare abbastanza le bontà e lar ghezze di questo sacro Cuore per voi. Sembra che abbia egli spiegati tutti i suoi tesori per arricchirvi, tanto egli prende pia cere in farvi del bene. E come 1' amore domanda ricambio e non ne vuole altro fuor dell'amore, così Dio ve l'ha impresso nei cuori, perchè glielo rendiate secondo il suo desiderio. Bisogna dunque che questo: medesimo amore scolpisca in ricambio il nome nel nostro Diletto, ciò che potrà farsi così:  «Quando riporterete alcuna bella vittoria sopra di voi, o per 1' umiltà, o perla mor tificazione o altrimenti, e farete qualche buon atto di carità verso del prossimo o sopportandolo o scusandolo o lodandolo o servendolo, valga tutto questo di altrettante lettere onde imprimere nei vostri cuori quel Nome adorabile. Ma siate fedeli, costanti e fervorose; io non potrei bastevolmente ri peterlo a cagione del male che a voi tor nerebbe facendo il contrario ».

V. Invocazioni al sacro Cuore.
- « O Cuore santissimo, Cuore augustissimo, pa drone di tutti i cuori, io vi amo, via doro e vi lodo; io vi ringrazio e sono tutta vostra. Voi siete mia forza, mio sostegno, mia ricompensa, mia salute, mio rifugio, mio amore, mio tutto.
O Cuor di amore, dimorate con me ed in me; governatemi, salvatemi, cangia temi tutto in voi.
Non mi dinegate l'amabile qualità di figliuolo del vostro Cuore, nel quale io de sidero morire a me stesso ed al peccato, per vivere sol della sua vita.
« Cuore del mio Gesù, riformate 1' infe dele mio Cuore. Fate che ormai e' si leghi al vostro amore col suo, ed in avvenire si approssimi tanto a voi quanto se n'è di scosto in passato; e come voi ne siete il Creatore, siatene anche ve ne supplico, il Coronatore. Amen ».

GIORNO XV.
I. Divine predilezioni del Cuore di Gesù.
- Fino dalla più tenera infanzia fu la Santa oggetto delle predilezioni meravi gliose di nostro Signore, come ella racconta in queste parole: « Riguarda, figliuola mia, disse Gesù, se tu puoi trovare un padre fe rito d' amore per l'unigenito suo, il quale siasi preso a cuore di dargli tanti segni del suo amore quanti a te ne ho io dato del mio.
« Io ho scelta l'anima tua per mia sposa e noi ci siamo impromessi quando per mia ispirazione tu mi hai fatto il voto di castità, prima che il mondo avesse parte nel tuo cuore, volendolo io puro di terrene affe zioni. E per conservarlo a me, tolsi via tutta la malizia di tua volontà e ti affidai alle cure della mia santa Madre, a fine che ella ti venisse perfezionando secondo i miei disegni.
Io mi son fatto tuo padre, tuo maestro e tua guida fin dai più teneri anni, porgen doti prove continue dell'amore del mio di vin Cuore, nel quale appunto ho stabilito la presente e la eterna tua dimora. Ma per maggior sicurtà, dimmi quale prova più forte tu brami dell'amor mio, io te la darò. « Conserva in purità il tempio del Si gnore, perchè dovunque esso sia, Dio l'as sisterà con una speciale presenza di pro tezione e di amore. Io ti sono al governo, a cui tu devi del tutto abbandonarti, senza cura nè pensiero di te; poiché tu non man cherai di aiuto, se non quando il mio Cuore mancherà di potenza; e sarà mia cura di ricompensare o castigar tutto quello che per altri ti sarà fatto. Così penserò io a coloro che avranno fiducia nelle tue pre ghiere, a fine che tu ti occupi tutta e ti spenda nel mio amore.
Ho stabilito il mio regno di pace nel l'anima tua; nessuno lo potrà turbare; e quello dell'amor mio nel tuo cuore ti darà una gioia che nessuno ti potrà togliere.
Cosi prevenuta dai favori divini, la San ta insegna pure a noi il secreto di renderci oggetto delle predilezioni del sacro Cuore.
« L'anima che sarà più umile e più di spregiata sarà più innanzi in quel divin Cuore. La più spogliata e nuda di tutto possederà lui di vantaggio. La più mortifi cata ne sarà la più accarezzata. La più obbediente lo farà trionfare. La più caritatevole ne sarà la più amata. La più silen ziosa ne sarà la meglio ammaestrata ».

II. La più umile e più dispregiata sarà più innanzi nel Cuore divino
- « Non avvi che il cuore umile il quale sia in grado di penetrare nel sacro Cuor di Gesù, di conversare con lui, di amarlo ed esserne riamato. Il Cuore divino del Signor nostro sovrano è sorgente inesauribile, che brama solo di spandersi nei cuori umili, vuoti, non attaccati a niente, per essere pronti sempre di sacrificarsi al buon pia cere di lui, ne costi quanto vogliasi alla natura.
« Il Cuor di Gesù gusta di essere ser vito dai piccoli ed umili di cuore, e dà grandi benedizioni alle loro fatiche. Egli pur si compiace nelle anime annientate che sono tutte in lui, ed in lui trovano tutto, quando non sono più niente in se mede sime.
« Allorchè voi sarete nell' umiliazione, rallegratevi, perchè allora entrerete molto avanti nelle buone grazie del sacro Cuore. Abbracciate amorosamente tutto quello che più vi umilierà ed annienterà, come l'aiuto più acconcio a far trionfare il dolce e amabile Cuore di Gesù, ed a far regnare alla sua volta il vostro nel suo. Io stimo esservi fatto da lui un favor singolare in darvi la cognizione e 1' amor della vostra abbiezione, mentre non si dà nulla di più efficace per entrare e conservarsi nell'ami cizia del sacro Cuore; è come un'acqua cordiale, valevole a dare all'anima vostra la vita della grazia, e quella del puro amore al cuor vostro ed a tutte le vostre buone azioni. In una parola, è la virtù del sacro Cuore di Gesù, il quale non abbassa la sua grandezza in noi, se non a misura che ritrovaci annientati nell'amore della nostra piccolezza; e vuol prendersi cura di elevar ci alla unione con lui a misura che questa santa virtù ci disunirà per affezione da tutto quello che' abbia appariscenza innanzi la creatura e dentro di noi.
« Dio mio, che gran tesoro è 1' amore alla bassezza ed alla nostra propria abie zione! Che non dovremmo fare e patire per giungere a possederlo? perocchè 1' anima che ne gode è come in sicurezza, e non le può mancar nulla, mentre l'Onnipossente trova il suo piacere in lei. « Riguardate questa via umile come la vera da lui tracciatavi, e la più spedita per arrivare a lui. E di che temete in una via tanto sicura quanto è quella delle umilia zioni, la migliore delle quali è quella di cui non ci accorgiamo? Dacchè l'umiltà questo ha di proprio, ch' ella svanisce tosto che altri la scorga in sè medesimo ».
Alle quali parole può servire di prova un esempio tolto dalla vita della Beata. La vigilia della Visitazione, racconta ella di sè, dopo molti inutili sforzi per can tare all' Invitatorio e seguire il coro nella salmodia, al primo versetto del Te Deum mi sentii tutta compresa da tale potenza, a cui tutte le mie tosto si applicarono in ispirito di omaggio e di adorazione. Ed avendo io le braccia incrociate dentro le maniche della veste, una divina luce venne a posarvisi in forma d'un fanciullino, o piuttosto di un sole smagliante, il che mi fece dire: O mio Signore, e mio Dio, per quale eccesso di amore abbassate voi così la vostra grandezza? - Vengo a chiederti, figliuola mia, perchè mi dica tu sì spesso di non avvicinarmi a te: - Lo sapete, o mio Sovrano, che io non son degna di av vicinarmi a voi, e molto meno di toccarvi. - Intendi però che quanto più ti ritrai tu nel tuo niente, tanto più la mia grandezza si abbassa per ritrovarti. - Ma temendo io che potesse essere un angelo di Satana, gli feci questa domanda: Se siete voi o Dio mio, fate dunque che io canti le vostre lodi. Nello stesso punto mi sentii la voce libera e più forte che mai. Così seguitai colle altre il Te Deum, e il rimanente del 1' ufficio, senza che mi vi rendessero meno attenta le carezze onde la bontà di lui si degnò onorarmi. Solamente io sentiva tutto il mio interno come potentemente legato a quella divina presenza ed occupato ad ono rarla. Al fine egli mi disse: Ho voluto pro vare il motivo per cui tu recitavi le mie laudi; che se tu anche solo un momento ti fossi tenuta meno attenta in recitarle, io mi sarei dipartito.
« Tutto questo rimase in me così forte mente impresso, che toltomi dagli occhi il sonno, mi fece tuttavia parere la notte assai breve ».

« III. La piú spoglia e nuda di tutto lo possederà di vantaggio.
- « Solo nel perfetto spogliamento di te stesso e di quanto non è Dio troverai la vera pace e la perfetta felicità perchè non avendo niente, tu avrai tutto nel sacro Cuore di Gesù.
Sii povero di tutto; ed il sacro Cuore ti arricchirà; vuotati di tutto, ed egli ti riempirà: obblia te stessa, abbandonati a lui, ed egli si prenderà pensiero e cura di te. Io non posso dire altra cosa, fuorchè l'annientamento di te eleveratti all’unione del tuo sommo Bene; e dimenticandoti di te, possederai lui; ed abbandonandoti a lui, egli possederà te.
«E qual bene maggiore del non essere più niente al mondo e a noi, per essere posseduti da lui e non possedere che lui solo? »

IV. Aspirazioni al sacro Cuore di Gesù.
- Vi adoro, Cuore caritatevole, operate in me.
Vi adoro, Cuore misericordioso, rispon dete per me.
Vi adoro, Cuore umilissimo, riposate in me.
Vi adoro Cuore sapientissimo, soppor tate me.
Vi adoro, Cuore fedelissimo, pregate per me.
Vi adoro, Cuore ammirabile e degnissi mo, benedite me.
Vi adoro, Cuore desiderabile e bellissi mo, rapitemi.
Vi adoro, Cuore illustre e perfettissimo, nobilitatemi.
Vi adoro, Cuore sacrato balsamo pre zioso, conservatemi.
Vi adoro, Cuore di Gesù esemplare di perfezione, rischiaratemi.
Vi adoro, Cuore divino origine di ogni bene, fortificatemi.
Vi adoro, Cuore di benedizioni eterne, chiamatemi ».

GIORNO XVI.
I. Ancora delle divine predilezioni del sacro Cuore.
- L'anima più mortificata sarà la più favorita. - Narra di sè la Santa che avea tale avversione ad una certa qualità di cibo, che il sacrificio della vita le sarebbe stato più facile del vincerla. Non pertanto fin dal suo noviziato fermò seco stessa di provarcisi, dicendo: O vincere o morire. Ed implorato il celeste aiuto dinan zi al Santissimo, ella compì quest' atto ge nerosamente, animandosi colle sole parole: Nell'amore non ha luogo riserva. Ma la somma violenza dovutasi fare tenne malata per tutto il giorno, fino all'orazione della sera, quando il Signore la venne a colmare di dolcezze e di consolazioni in prova del piacere da lui gustato in quella mortifica zione volontariamente sostenuta per suo amore. Dopo somigliante sacrificio tutte le grazie e favori divini si accrebbero e ne inondarono l' anima per modo ch' ella era costretta a sciamare: sospendete, o mio Dio, questo torrente che m' inabissa, o am pliate in me la capacità di riceverlo». Sarebbe impossibile spiegare a qual pun to abbia ella portato la mortificazione, da sana e da malata; ma può dirsi che era morta ad ogni piacere dei sensi. Per ono rare la sete sofferta da nostro Signore in croce si toglieva il bere dal giovedì sera fino al sabato seguente. Passò anche cin quanta interi giorni senza bere, ad onore della sete ardente sempre avuta dal Cuore di Gesù della salute dei peccatori.
Attesta ella di aver trovato tante deli zie in un suo atto di eroica mortificazione servendo un' inferma, che « avrebbe ogni giorno voluto incontrare simili occasioni per imparare a vincersi, avendovi Dio solo per testimonio, il quale non mancò di si gnificarle il piacere ch' egli ne aveva pro vato. Perocchè la notte appresso le diede di posare per due o tre ore le labbra so pra il sacratissimo suo Costato; ed ella dice che le sarebbe impossibile di esprimere le grazie da quel punto impresse in lei fino al fondo dell' anima ».

II. La più obbediente la farà trion fare.
- Nella vita della Santa noi leggia mo il seguente esempio di ubbidienza. Per distoglierla dal suo grande applicarsi all’orazione la mandavano a lavorare in giardino, in cucina e nei luoghi ed uffici più bassi, fino a guardare una giumenta nell’orto; nel qual esercizio la tennero durante il ritiro in apparecchio alla sua professione; a fine di temperare il grande incendio di amor divino che la divampava.
Un dì, essendo ella sul rompere il col loquio onde la favoriva il Signore, per cor rer dietro alla giumenta ed al suo puledro, egli le disse: Lasciali fare, che non arre cheran male. Ubbidì ella piena di fede; e la comunità vide quegli animali attraver sare il verziere; ma quando si volle sco prirne il guasto, non fu possibile scorgere pur la traccia del loro passaggio...
« Il mio divino Maestro, così ella, mi tenea fedele compagnia fra le corse ch' io dovea fare continuamente; ed in questo tempo io ricevetti grazie così grandi, che di somiglianti non avea peranco sperimen tate, particolarmente sul mistero della pas sione; onde mi venne tanto amore alla cro ce che non posso pur vivere un momento senza patire ma patire in silenzio, senza consolazione nè sollievo, e morire con questo Sovrano dell'anima mia, sopracca rica della croce d' ogni maniera di travagli. Così per misericordia di lui mi andò tutto il tempo in siffatti esercizii, che son quelli del puro amore ».
Parlando della virtù dell'obbedienza ella dice: « Quanto all' interiore voi dovete ob bedire fedelmente ai moti della grazia per gli atti di virtù, e quanto all'esteriore ob bedire amorosamente a quelli che hanno autorità di comandarvi, pensando alle pa role: Gesù Cristo fu obbediente: dunque voglio anch'io ubbidire fino all'ultimo re spiro di mia vita. E le vostre obbedienze siano per onorar quelle di Gesù Cristo nel santissimo Sacramento. Se voi sarete fedele a fare la volontà di Dio nel tempo, anche la vostra compirassi per tutta l'eternità.
« In verità egli mi sembra che tutta la felicità di un'anima consista in rendersi con forme alla santissima volontà di Dio. Là il nostro cuore trova la sua pace, il nostro spirito la sua gloria ed il suo riposo: e questo io credo essere il vero modo di fare la nostra, perchè l'amorosa bontà di lui si compiace contentando quella in cui non trova punto resistenza ».

III. La più silenziosa sarà la meglio ammaestrata.
- « Mantieni sempre il tuo interno in silenzio, poco parlando alle creature, ma molto a Dio, operando e patendo per suo amore.
« Col profondo silenzio loro imposto, conserva i suoi sensi interni ed esterni nel sacro Cuore del Signor nostro: silenzio interno, togliendo ogni pensiero inutile e ri flessione di amor proprio per disporti ad udire la voce dello Sposo; silenzio esterno in tutto ciò che può tornare a tua lode o scusa a biasimo e accusa degli altri; silenzio nei moti della natura immortificata che ti porti a dimostrar piacere nelle cose gioconde, malcontento nelle contrarie; e tale silenzio sia per onorar quello di Gesù solitario nel suo Sacramento. Così apprenderai a conversare col suo sacro Cuore e ad amarlo in silenzio.
L'amore alla cara nostra abbiezione nel Cuore del Signor nostro Gesù Cristo ci serve anche per onorare i misteri della sacratissima sua passione e morte, serbando come lui il silenzio in tutte le occasioni di umiliazioni e di patimento; giacchè io vi confesso che niente mi alletta del pari al silenzio da lui sì esattamente serbato in tutto il corso della sua Passione. A sua imitazione non apriamo bocca se non a fine di pregare per quelli che ci affliggono ».

1V. La più caritatevole sarà la più amata.
- « Renditi soave in sopportare le noie, le molestie ed i mali umori del prossimo, senza disgustarti delle contradizioni ch'egli ti opporrà; in cambio con offerirti a servirlo come potrai meglio, essendo questa la vera via di conciliarti le buone grazie del sacro Cuore.
« Cerca le occasioni di contentarlo col l'esercizio della santa carità, pensando e parlando sempre bene del prossimo tuo, assistendo i poveri a tuo potere, spiritualmente e corporalmente, mirando a Gesù Cristo nella loro persona, nè facendo loro niente di quello che non vorresti fatto a te.
« Sii paziente inverso di tutti, a fine di mettere confidenza in ciascuno, ai poveri sopratutto, di rivolgersi a te nelle proprie necessità. Abbi tutti per amici, nessuno per nemico, quanto potrai secondo Dio ».
E qui trova il suo posto un ricordo che della sua puerizia ci offre la Santa. Il Signor nostro, ella dice parlando de' suoi primi anni, mi diede un così tenero amore verso i poveri, che non avrei bramato altra conversazione fuori della loro; ed imprimeva in me una così tenera compassione delle loro miserie che se fosse stato in mio potere, avrei fatto di tutto per alleviarle; e quando aveva danaro davalo ai poverelli per allettarli a venire da me ad apprendere, il loro catechismo ed a pregar Dio. Per la qualcosa essi mi correano intorno, e qualche volta in tanti, che io, non sapea d'inverno dove raccoglierli se non dentro un camerone, donde talvolta eravamo scacciati. Il che mi cagionava grande mortificazione, mentre io non avrei voluto che si vedesse nulla di quello che facevo.
Io sentiva una ripugnanza grandissima dal veder piaghe; eppure fu bisogno di pormi a medicarle e baciarle per vincermi, e non sapea come dovessi fare.
Ma il divino mio Maestro sapea così bene supplire a tutte le mie ignoranze, che quelle si trovavano in poco tempo guarite con non altro unguento fuor quello della Provvidenza di lui, ancorchè le fossero assai maligne; ma io nutriva più fiducia nella sua bontà che negli esterni rimedii. »

V. Patto d'amore in forma di preghiera.
- « Io vi domando, o dolce Gesù, di rendermi perfettamente conforme, quanto ai sensi, a quella vita di morte da voi menata nel santissimo Sacramento, dove in mistica maniera vi rendete obbediente, fino alla morte, alla voce del sacerdote, buono o malvagio che egli sia. Fate dunque, o Salvator mio, che per onorare la vostra obbedienza ed annientamento, io mi possa rendere umile ed ubbidiente in tutta la perfezione da voi desiderata in me.
« Per voi o Gesù, io sacrifico la mia propria libertà e volontà alla vostra santissima, senza riserva. Io disdico con tutto il cuore, rinuncio e detesto tutte le mire, disgusti, ripugnanze e lagni ch'essa insieme all' orgoglioso mio amor proprio mi potrà suggerire intorno a tutto quello, che sarammi ordinato o proibito di fare. È questo un patto che il mio cuore stringe col vostro sacratissimo, o divino mio Gesù, di tutto far per amore e per obbedienza, e di voler vivere e morire in questo esercizio, nel quale io comprendo tutto quanto e necessario alla mia perfezione. Io vi supplico di prendere possesso del mio cuore e di tutto quello che può glorificarvi in me nel tempo e nel l'eternità, amen ».

GIORNO XVII.
I. Il Cuore di Gesù nocchiero divino dell' anima fedele fra le tempeste della vita.
- « Quanto all' entrare nel sacro Cuore del Signor nostro, di che devi temere, se egli ti fa invito di andarvi a pigliare il tuo riposo? Entravi dunque come viaggiatore in sicura nave, di cui è nocchiero il puro amore, il quale ti condurrà felicemente attraverso il procelloso mare di questo mondo, preservandoti dagli scogli e tempeste, che sono le suggestioni dei nostri nemici, il nostro amor proprio e vanità, l'attaccamento al nostro giudizio e volontà.
« Quando sentirai turbarti ed agitare da qualche tema, convien dire all'anima tua: E di che paventi, mentre tu porti il Cuore di Gesù e la tua fortuna, cioè il puro amore, tesoro e delizia del cielo, e della terra?
« Ed a mantenerci entro questo divin Cuore per sempre, ci è bisogno 1' amarlo come l'Unico Necessario al nostro cuore, il quale deve portarci dolcemente all' obblio ed al disprezzo di tutto il rimanente. Oh se potessimo comprendere quanto approfittino le anime chiamate a questo perfetto spogliamento e abbandono di sè, qualora fedeli corrispondano con una morte intera ad ogni desiderio, soddisfazione; curiosità e riguardo a se medesime, per lasciarsi condurre da questo Nocchiero divino nella sicura nave dell’amoroso suo Cuore!
« Sembrami che in tal modo noi mettiamo in sicuro la nostra salute, la quale sta esposta a  forte rischio in questa miserabile vita piena di corruzione. Ma quando noi siamo tutto dedicati e consecrati a questo adorabil Cuore per amarlo ed onorarlo a tutto nostro potere, abbandonandoci pienamente a lui, egli si prende la cura di farci, a malgrado di tutte le tempeste, arrivare al porto della salute.
« Io vi rimetto dunque al sacro Cuore del nostro dolce Maestro, perchè sia egli stesso vostro direttore e vostra guida; egli è sapientissímo; e quando ci abbandoniamo davvero alla sua condotta e lasciamo a lui fare, egli ci fa percorrere in breve tempo lungo cammino senza che noi ce ne accorgiamo, se non dai combattimenti che la sua grazia ci fa dare di continuo alla nostra immortificata natura. « L'amabile Cuore, di Gesù dev'essere sola tua occupazione, tua meditazione, tuo intrattenimento, tuo libro e piena tua direzione; esso deve riempire la tua memoria, rischiarare il tuo intelletto, infiammare la tua volontà; sicchè non ti risovvenga più che di lui. Procura, te ne scongiuro, di bene intendere le sue divine lezioni e tutti i suoi voleri per eseguirli appresso. Una sola cosa è necessaria, ed è il puro amore divino in quello della nostra abbiezione, abbandonandoci alla provvidenza del sacro ed amabile Cuore di Gesù per lasciarci condurre e governare a suo grado. Ben egli prenderassi cura di fornire il necessario alla nostra santificazione; basta che noi ci applichiamo a ben riceverlo secondo i suoi disegni ».

II. Avvisi intorno all'abbandono di noi in Dio.
- « Tienti pronto e disposto a tutto soffrire nel silenzio di un' anima perfettamente abbandonata nel Signore come io penso egli brami la tua. Abbandono quanto al corpo, pigliando indifferentemente la malattia come la sanità, la fatica come il riposo; abbandono quanto allo spirito, amando la insensibilità, le aridità, le desolazioni, ed accettandole cogli stessi ringraziamenti che le dolcezze e le consolazioni; tenendoti sempre 1' anima in pace, facendola operare nella perfetta nudità della fede, senza piacerti dei gusti sensibili, che servono solo il più spesso a ritardarti nel cammino della perfezione.
Il terzo abbandono è quello del cuore, sede dell'amore e della volontà la quale tu devi far morire nel sacro Cuore in guisa da lasciare a lui volere per te tutto quello che sarà di suo buon piacere, non procurandoti nè gusti nè pene, ma gradendo tutto quello che da lui ti sarà presentato, dolce o amaro che sia, essendo il medesimo amore a porgerti 1' uno e 1' altro per santificarti a grado suo.
Rimani in pace tutto abbandonato e sacrificato al sacro Cuore di Gesù Signor nostro, il quale sembrami poterti dire, non ti abbandonerà mai; anzi prenderassi una cura tutta particolare di te, a misura del tuo confidarti ed abbandonarti con fedeltà inviolabile a lui nelle occasioni ove si tratti della sua gloria e di provargli il tuo amore.
Quanto sei obbligato al sacro Cuore del Signore nostro dolce, che tanto amore nutre per te! Riamalo dunque di tutto 1' amore onde sei capace, e rendi a lui la gloria di ogni bene. Sii fedele inviolabilmente ad ogni costo, poichè ricco egli è abbastanza per ricompensarti. Questo divin Cuore ti farà sentire gli effetti della sua liberalità in tutto, se tu pienamente ti affidi all’amorosa sua bontà.
Il Cuor tuo dev'essere il trono del tuo Diletto, rendendo a lui amor per amore, nella fedeltà che egli ti farà conoscere come a lui più gradevole. Abbandono per amore, abbandono nell'amore, e tutto all’amore senza più riserva di sorta ».

III. Squisita cura del Signor nostro in condurre la Santa.
- Fino dalla sua puerizia esperimentò Margherita quanto sia delizioso all'anima l'abbandonarsi alla condotta di nostro Signore. Per parecchi anni, ella dice, io non ebbi propriamente altro direttore che il mio sovrano Maestro; poichè dal punto in che cominciai a conoscermi, egli prese una signoria così assoluta sulla mia volontà, che obbligavami ad obbedirgli in tutto, senza che io potessi, a così dire, difendermene.
Egli stesso mi riprendea con dolce severità de' miei falli, per piccioli che paressero; laonde io concepii orrore sì grande al peccato, che mi nascondei per piangere a mio agio, quando mi fossi accorta di esser caduta nella minima colpa. All'orazione sentiami attirar così forte, che molto mi facea patire il non sapere nè potere apprendere come la si dovesse fare, non avendo io conferimento alcuno con persone spirituali, nè altro conoscendo, fuor del nome di orazione, che rapivami il cuore. Rivolsimi però a1 sovrano mio Maestro, ed egli m'insegnò come volea che io mi vi esercitassi, il che mi servì poi tutta la vita. Mi facea dunque umilmente prostrare a sè dinanzi per chieder perdono di tutte le offese a lui fatte; quindi adoratolo, io gli offeriva la mia orazione senza sapere come vi dovessi fare. Appresso egli presentavami s'è medesimo nel mistero in cui lo dovea io considerare, e vi applicava sì forte la mia mente, tenendomi l'anima con tutte le potenze assorte in lui, che io non pativa distrazione alcuna; ma il mio cuore sentivasi struggere per desiderio di amarlo, destando in me una brama insaziabile della santa Comunione e di patire... ed avrei passato i giorni e le notti intere dinanzi al santissimo Sacramento senza cibo nè bevanda e senza sapere che mi facessi, se non di consumarmi alla sua presenza come ardente cero per rendere a lui amor per amore.
Come poi io mi lagnava di continuo al mio divino Maestro per timore di non potergli piacere in tutto quello che facea, vedendovi troppo di mia volontà, mentre io stimava solo il fatto per obbedienza, e dicea: Oimè, Signor mio, datemi dunque alcuno che a voi mi conduca egli rispose:  non ti basto io? di che temi? può mai una figliuola tanto amata, quanto io ti amo, perire fra le braccia di un Padre onnipotente? Bene ti farò conoscere come io sono un savio e illuminato direttore, che so guidare senza pericolo le anime che si abbandonano a me, dimenticando se stesse ».

IV. Atto di unione al sentimenti del Cuor di Gesù in Sacramento.
- « Gesù Cristo, Signor mio Dio, che io credo veramente e realmente presente nel santissimo Sacramento dell'altare, ricevete quest'atto di adorazione profondissima per supplire al desiderio che avrei di adorarvi incessantemente; e per rendervi grazie dei sentimenti di amore che il Cuor vostro vi ha per me. Io non li saprei meglio riconoscere che offerendovi tutti gli atti di adorazione, di pazienza, di amore che questo medesimo Cuore ha fatto nel corso di sua vita mortale, e fa tuttavia e farà eternamente in cielo, a fine di amarvi, lodarvi e adorarvi per mezzo suo quanto mi sarà possibile. Mi unisco a questa offerta divina che voi fate al divin Padre, ed a voi consacro tutto il mio essere, pregandovi a distruggere in me il peccato ed a non permettere che io sia mai separato in eterno da voi ».



GIORNO XVIII.
I. Il figliuolo di amore nel Cuor di Gesù.
- Poiché nostro Signore ti ha ri generato sulla croce con tanti dolori, che ne va tutto coperto di piaghe e di sangue per guarir quelle da te fatte all'anima tua, altro non desidera maggiormente che di metterti in possesso del suo regno e di farti riposare sopra il suo seno come un figlio diletto abbandonato interamente alle sol lecitudini dell'adorabile sua Provvidenza, che lo prende in cura, nè lascia mancare a lui nulla, nè lo lascerà perire, poicllè egli è onnipotente. Abbandonati dunque piena mente alle amorose sue cure, e dà a lui tutto il tuo cuore. Questo egli ti dimanda per conformare la tua vita alla sua croci fissa, prendendo lui per esemplare di tutte le tue azioni, unendo tutti i tuoi passi ai suoi, a fine di non camminar più che nella via del suo santo amore.
« Non dobbiamo temer di niente fra le sacre sue braccia, purché diffidando di noi ci ripromettiamo tutto da lui. Poiché il sa cro Cuore ci ama, che abbiamo a temere, fuorché di non rendergli l'amore che egli vuole da noi, il quale consiste, se non m'in ganno, in questo perfetto abbandono o di menticanza di noi stessi? Non si può amare senza patire, ed egli ce lo ha bene dimo strato in croce, dove si è consumato per amor nostro; ed ancora lo fa ogni dì nel santissimo Sacramento dell'altare, in cui brama con tanto ardore di vederci confor mare la nostra vita colla sua, la quale tutta è nascosta ed annientata agli occhi delle creature. E poiché l'amore conforma tra loro gli amanti, se noi amiamo, formiamo la vita nostra sul modello della sua.
« Amate e fate quel che volete; perché chi ha 1' amore ha tutto. Fate tutto per a more e per 1' amore; perché l'amore dà il suo pregio a tutto. L' amore non vuole pun to dei cuori a metà; o tutto o niente. L'a more vi renderà tutto facile. Rendete dun que amor per amore, e non dimenticate mai Quello cui 1' amore ha fatto morire per noi. Voi non l'amerete se non in quanto saprete patire in silenzio e preferir lui alla creatura, ed al tempo 1' eternità.
« Siamo dunque tutti del Diletto delle anime nostre per sempre. Doniamo a lui tutto il nostro cuore, il nostro amore, le nostre affezioni, inclinazioni e tenerezze. Non ci bisognano più ansiose affezioni per creatura veruna nè per noi, ma tutto pel sacro Cuore ».

II. Avvisi sull'amorosa confidenza verso nostro Signore.
- « Io son ben contenta che il Signore ci inviti ad abban donarci tutti a lui. Pigliamo dunque, per noi queste parole: Se voi non vi fate come un fanciullo, non entrerete nel regno dei cieli. - Credo io che ciò consista in renderci piccoli colla vera umiltà di cuore e sempli cità di spirito, ricevendo di buon animo e come provenienti dalla mano del buon Pa dre celeste le umiliazioni e le contradizioni che ci capiteranno, senza badare alle cause seconde; ma riguardiamo unicamente il suo Cuore amoroso il quale non permetterà giammai all'adorabile sua mano di nulla eseguire a nostro riguardo, ché non torni a sua gloria ed a nostra santificazione. Come egli ci ama, così ci fornirà sovente occa sioni di crocifiggerci, sia per mezzo delle creature sia per mezzo nostro ancora; ma comunque sia, non vi opponiamo che il nostro silenzio e la nostra sommessione, dicendo: Lo ha fatto il mio Padre celeste, e mi basta. Gittiamoci con filiale confidenza nelle sue braccia, cui l'amore ha fatto stendere sulla croce per accoglierci e diciamo spes so: Dio mio, voi siete mio Padre; abbia temi pietà secondo la grandezza delle vo stre misericordie. Io mi abbandono a voi, non mi rigettate, che io so, non potere il figliuolo perire tra le braccia di un padre onnipotente. Altre volte mirando alla sua bontà ed al suo amore ditegli: mio buon Padre, rendetemi degno di compiere la vostra santa volontà, poichè io son tutto vostro.
« Ah chi potesse bene comprendere 1' ardente carità, del Signore a riguardo no stro, chiaro vedrebbe: come tutte le sue permissioni e disposizioni non sono che amore!  Egli vuole che noi gli facciamo del pari sacrificio del nostro amor proprio e della nostra volontà alle occasioni ch' e gli ce ne darà, rompendolo, contrariandolo fino a distruggerlo ed annientarlo del tutto per far regnare quello del divin Cuore in noi. Qui sta tutta la nostra pace, di cui non potremo appieno godere senza quel sacrificio fatto in ogni cosa che da noi di pende.
« Il Cuore di Gesù domanda solo la nostra fiducia nella sua bontà per farci pro vare la soavità e la forza dei suo aiuto nei nostri bisogni, ma sempre a misura della nostra confidenza. Andate dunque alla semplice con nostro Signore; egli non vi perderà, mentre vi ama; confidate in lui, dimenticando e spregiando voi; contentatevi di amarlo e lasciarlo fare ciò basta ».

III. Gesù Bambino presentato qual Esemplare alla Santa.
- Essa ci rac conta un'apparizione della Vergine bene detta in questo modo: « La mia santa Li beratrice mi onorò di una sua visita, te nendosi nelle braccia il suo divin Figliuolo, cui pose nelle mie dicendo: Ecco chi viene ad insegnarti ciò che tu devi fare. - Io me ne sentii compresa da vivissima gioia e spinta da gran desiderio di molto acca rezzarlo, ciò ch'egli mi lasciò fare quanto volli, proprio fino ad esserne sazia, ed allora mi disse: Se tu ora contenta? Ti serva questo per sempre; poichè io ti vo glio abbandonata in mio potere come hai veduto fare a me; e sia che io ti accarezzi, ti affligga; altri movimenti non devi ave re fuor di quelli che io ti darò...
Forse la memoria di questa soavissima grazia fece poi dire a lei: « Io voglio vi vere come un bambolo senza pensieri en tro il Cuore del mio buon Padre, lasciando a lui fare e disporre di me secondo il suo beneplacito, senz'altro pensiero di me che di abbandonarmi pienamente a lui ed all' a morosa sua provvidenza, lasciandomi con durre in tutto colla semplicità d' un bam bino, altra mira non avendo nè desiderio, in tutto quello che farò, se non di conten tare Gesù Cristo.
« Io non ho più niente a vedere di me, nè di tutto quello che al mio Sovrano pia cerà di fare di me ed in me; avendo egli dato a conoscere come non mi negherà mai le sue cure, fuor quando mi v'immi schierò io, il che ho sperimentato sovente per le mie infedeltà, donde scorgeva 1' an dare a rovescio de' miei desiderii; ma ora non ne sento più altri che il dettomi da lui tante volte: Lasciami fare. Il sacro Cuo re del Signor nostro Gesù farà tutto per me se io lo lascio fare; egli vorrà, egli amerà, egli desidererà per me, e supplirà a tutti i miei difetti ».

IV. Elevazione verso il Cuore di Gesù.
Attraete a voi, o Gesù unico amor mio, ve ne scongiuro, tutti i mieí pensieri, e ritraete il mio cuore da tutto quanto è sotto il cielo colla forza del vostro amore, più ardente del fuoco e dolce del mele. Fate che io muoia di amore del vostro amore, come voi siete morto di amore del mio amore. Ah Signore, ferite talmente questo cuor io che è tutto vostro e tra passatelo sì fortemente da ogni parte, che esso non possa contener più niente di ter restre e di umano.
O Cuore di Gesù, io languisco per desiderio di esser a voi unita, di possedervi e d' inabissarmi in voi, per non vivere più che di voi, il quale siete mia dimora per sempre. In voi, o Cuore tutto amabile,  voglio io amare; operare e patire. Distruggete dunque in me tutto quello che ovvi di mio, ed invece mettetevi del vostro, e trasfor matemi talmente in Voi .
- O Cuore dolcissimo, o Cuore sacra tissimà, di cui l'eterno godimento sarà: senza disgusto, ma solo giocondissima ri compensa dei beati, deh quanto siete desi derabile, quanto siete amabile!

GIORNO XIX.
I. L'anima deve cercare di rendersi gradita santuario al Cuore di Gesú.
- Ora viene una grazia insigne, concessa un giorno dell'Ascensione alla Santa, che la racconta in questa forma: Andando noi al coro per onorare il momento in cui nostro Signore salì al cielo, postami innanzi al divin Sacramento, mi trovai in una grande quiete; e, tosto io vidi un ardente splendore che in se accogliea 1' amabile Gesù, il quale avvicinatosi a me disse queste parole: Fi gliuola mia, ho scelto l'anima tua, perchè mi sia un cielo di riposo in terra, ed il tuo cuore un trono di delizie al divino amor mio. E qui ascoltiamola insegnare a noi, dopo aver fatto del suo cuore un cielo di riposo a Gesù sposo suo divino, per quale via possiamo anche noi rendergli i nostri una gradita dimora.
« Io vi esorto a tener bene apparecchiato il cuor vostro a ricevere le visite del Si gnore. Perciò fa duopo conservare tutti i nostri sensi in solitudine, sbandendo le inutili riflessioni ed i riguardi a noi, che servono solamente a turbare e a ritrarre l'anima nostra dalla pace, senza cui ella non potrà mai essere il santuario del Si gnore.
Voi dovete mirar sempre Dio in voi; perchè così mirandolo in noi si fa necessario che tutte le nostre potenze e facoltà, ed anche i nostri sensi raccolgansi al di dentro di noi; laddove mirandolo fuori di noie oggetti facilmente ce ne distraggono.
« Quando vogliamo avere l'amor suo per ospite, ci bisogna vuotare e staccare il nostro cuore dall'affetto di tutte le crea ture e di noi stessi, poiché quello ci è ra pito da quanto altro a sè ci attrae, e noi veniam tolti a Dio ed al suo puro amore, che regna nel patimento, trionfa nell'umanità per gioire nell'unità.
« Dovete riguardar sempre l'anima vostra come un santuario dove abita Dio; però vi conviene andar bene guardinghi di brut tarla con alcuna macchia. Inoltre dovete fare del cuor vostro un trono del suo amore, e là ritraendovi con lui, entrarvi in si lenzio, lui amando e adorando di tutta vostra forza e potere.
Come una sposa diletta vi dovete studiare di render l'anima vostra tutta pura ed innocente per piacere a questo Sposo divino, avendo lui solo di mira quanto fa rete, a lui donando tutto senza riserva.
« Il sacro Cuore del Signor nostro vuol essere l' oggetto di tutte le vostre compia cenze, sì che poniate ogni vostro gusto in lui per rendervi degna ch'egli ponga il suo in voi. Come Gesù è geloso del vostro cuore e vuol possederlo da solo, così bi sogna che voi siate gelosi del suo, aman dolo più di tutti se fosse possibile ».

II. Propone alle sue novizie di formare del loro cuore un sacro oratorio al Cuor di Gesù.
- « Credo che voi non potete dare un pegno più forte dell'amor vostro al divin Cuore, e a lui più gradito, che albergandolo nella stanza di delizie da lui stesso edificatasi, che è il vostro cuore, donde conviene scacciare quegl'idoli da voi già si lungamente adorati, o della vo stra superbia o della vostra propria volontà o di qualsiasi attacco alla creatura. E dopo averne bandito i nemici tutti del sacro Cuore, che sono anche vostri, vi tergerete e purgherete ogni macchia, togliendone tutte le passioni e propensioni immortificate. Poi vi arrecherete l'addobbo della purità d'intenzione; di far tutto cioè per piacere a lui.
« Appresso scaverete colla profonda u miltà le fondamenta del suo trono da ele varsi a farvi regnare il sacro Cuore, ossia il puro amor divino, fra gli ardori del quale esso sta sempre come vittima di olocausto immolata e sacrificata alla gloria del suo divin Padre per nostro amore.
Gli ornamenti di questo trono do vranno essere ricchi e preziosi, come egli li desidera e voi li potrete santamente avere. Il primo dev' esser tutto d'oro di santa ca rità, la quale vi metterà sì avanti nella sua amicizia, che egli lascerassi possedere a voi come a sue dilette spose, dicendovi amorosamente: Tutto il mio è tuo, e tutto il tuo è mio, perchè la carità ci unisce.
« Le tre potenze dell'anima vostra sono come tre angeli destinati a rendergli un omaggio continuo. L'adorazione del vostro intelletto si occuperà solo a conoscerlo e la vostra volontà ad amarlo, offrendogli ognora l' incenso di mille santi affetti, di desiderio di piacere a lui e di non esserne mai separata; il ricordare poi della vostra memoria sia tutto in una perenne ricono scenza dei suoi beneficii.
« Tre volte al giorno vi entrerete: la mattina per rendere i vostri omaggi di ado razione e di sacrificio a questo sacro Cuore, come a vostro Sovrano liberatore, al quale voi Sacrificherete tutto quanto avrete a fare e patire, con tutte le parti del vostro essere, per solamente servirvene ad amare, onorare, glorificar lui, unendovi alle sue sante inten zioni, rinunciando a tutto quanto potesse a lui dispiacere: a mezzogiorno vi entrerete per rendergli i vostri omaggi di amore e di domanda; gli scoprirete tutte le piaghe e tutte le miserie dell'anima vostra, come a sovrano rimedio dei vostri mali, che può sovvenire a tutte le vostre necessità: vi entrerete la sera per rendergli i vostri omaggi di riconoscenza, per ringraziarlo di tutti i suoi benefici e chieder perdono con vivo dolore di tutte le ingratitu dini ed infedeltà che possiate avergli usa to, con una ferma risoluzione di morire piuttosto che offenderlo. Appresso gli for merete una corona di atti di virtù da voi esercitate, a fine di alleviare le punture ch'egli soffre dalle spine dei nostri peccati supplicandolo di riparare il male da noi fatto col bene che egli fa ».

III. L' amore è preghiera e dalla pre ghiera nasce l' amore.
- « Voi mi do mandate alcuna breve preghiera per signi ficare a lui il vostro amore; per me non ne conosco altra e non ne trovo punto di migliore che questo stesso amore, perchè tutto parla quando si ama, ed anche le più grandi occupazioni sono prove del nostro amore. Amate dunque, dice sant' Agostino, e fate quel che volete. E dacchè non si può amare senza patire, amiamo dunque e patiamo tutto insieme e non ne perdiamo un momento; perchè tutte le croci sono preziose ad un cuore che ama il suo Dio e vuol essere amato da lui. Procuriamo così di renderci copie veraci del nostro Amor crocifisso ».

IV. Orazione a nostro Signore come a Re nel divin Sacramento.
- Io vi ado ro, o Gesù, Re potente, sul trono vostro di amore e di misericordia. Ricevetemi come vostro suddito e vostro schiavo, e perdo nate, ve ne supplico, le mie resistenze e ribellioni al sovrano vostro dominio sopra 1' anima mia. Deh vi sovvenga o Re beni gnissimo, come non potreste essere miseri cordioso, se non aveste sudditi miserabili. Aprite dunque, ve ne scongiuro, la mano vostra liberale per riempire la mia estrema indigenza col tesoro prezioso del vostro santo amore, che non è altra cosa da voi stesso, dopo avermi vuotato da tutto questo miserabile amore di me e di tutti questi vani rispetti umani che mi tengono avvinto in catene. Venite, o sovrano mio Re, rompete i miei lacci e liberatemi da questa servitù, per istabilire la vostra signoria nel mio cuore. Io voglio regnare nel vostro per un ardente amore verso il prossimo, non par landone se non con carità, sopportandolo, scusandolo, facendo solo a lui quello che vorrei fatto a me, non bruttando mai nè il mio cuore, nè la mia lingua di maldicenza o risentimento veruno; io non mi turberò di niente, affinchè il Re mio trovi in me un regno di pace. Amen ».

GIORNO XX.
I. Bene dell' anima che riceve, comu nicandosi, il Cuore di Gesù.
- Ardea la Santa d'incessante desiderio di ricevere in Sacramento il Dio del suo cuore ed il Cuore del suo Dio. « La mia più grande consola zione in lasciare il mondo, attestò ella, era in pensare che mi sarei comunicata spes so; mentre fuori non me lo voleano per mettere che di rado, ed io mi sarei creduta la più felice del mondo, se lo avessi potuto fare sovente, e passare le notti sola innanzi al santissimo Sacramento. Là io sentivami in tale sicurezza, che con tutto il mio es sere al sommo paurosa, posto appena il pié in quel luogo di delizie, non pensava più altro.
« II giorno prima della Comunione io sentivami assorta in un silenzio sì profondo, che non potea parlare se non con violenza, compresa dalla grandezza dell' azione a cui mi approssimava: e quando l' avea compiuta, io non avrei voluto più bere, nè mangiare, nè vedere, nè parlare, tanto era grande la consolazione e la pace che ne risentiva. Nascondeami quanto potea per apprendere ad amare il mio sommo Bene, il quale sì fortemente pressavami di rendergli amore per amore: Tale amore dovea per lei crescere mag giormente nel chiostro, ed ella dicea! « Tanto è grande il mio desiderio della Comunione, che quando pure mi abbisognasse marciare a pié nudi per un cammino di fuoco, sem brami che tal pena non mi costerebbe niente in confronto della privazione di un tanto bene. Niente vale a darmi una così viva gioia come questo pane d'amore, ricevuto il quale io rimango annientata in presenza del mio Dio, ma con una così grande alle grezza, che talvolta durante il ringraziamento tutto il mio interno è in' silenzio e risgetto profondo per intendere la voce dì' Quello, che forma tutto il contento dell'anima mia.
« Il mio Sovrano mi ha posto nell'anima una così viva brama di amarlo, da sem brarmi che quanto io veggo dovrebbe venir cambiato in fiamme d'amore, a fine che egli sia amato nel suo divino Sacramento. Mi riesce poi un martirio il pensare com' egli è si poco amato, e tanti cuori si ricusano al puro amor suo e lo pongono in oblivione e lo disprezzano. Lo amassi almeno io, ed il mio cuore sarebbe alleviato nel suo dolore: ma in cambio io sono più ingrata e infedele di tutte le creature, mentre con duce una vita tutta di sensi, colpa del mio amor proprio.
« Il desiderio di morire mi punge più che mai, nè mi saprei risolvere a doman dare a Dio degli anni di vita, se non fosse a condizione che tutti siano impiegati ad amare il Sacro Cuore del mio Gesù nel si lenzio e nella penitenza, senza più offen derlo, dimorando giorno e notte presso il divin Sacramento, dove questo adorabile Cuore forma tutta la mia consolazione quaggiù ».

II. Potere dei desiderii dell'anima sul Cuore di Gesù.
- « Un giorno di Venerdì santo trovandomi in ardente desiderio di ricevere nostro Signore, gli dissi con molte lacrime queste parole: Amabile Gesù, io voglio struggermi desiderandovi, e non po tendo oggi possedervi, non cesserò di de siderarvi. Ed egli venne a consolarmi di sua dolce presenza, dicendo: Figliuola, il tuo desiderio ha penetrato il mio Cuore si ad dentro, che se non avessi istituito questo Sacramento d'amore, lo farei di presente per amor tuo, a fine di aver il piacere di alloggiare nell'anima tua e prendere il mio riposo d'amore nel tuo cuore.
- Tanto mi ricolmò di cosi vivo ardore, che io me ne sentiva rapir tutta 1' anima, e non poteva esprimermi che con queste parole: O amorel o eccesso d'amore di un Dio verso una si miserabile creatura! - Il Signore dissemi anche: Io gusto tanto piacere in vedermi desiderato nel Sacramento dell' amor mio, che quante volte un cuore forma questo de siderio, altrettante io lo riguardo amorosa mente per attirarlo a me.
- La quale visione s'impresse in me così vivamente, che sof friva io poi una pena grande nel sapere il mio Gesù si poco amato e desiderato in questo augusto Sacramento; e quando altri se ne ritraeva o ne parlava con freddezza e indifferenza, tal pena mi addiveniva in sopportabile.
« Un dì che mi tormentava la brama di riceverlo dissi a Gesù; Signore, insegnatemi quello che debba io dirvi. Ed egli: Dio mio, mio Unico e mio Tutto, voi siete tutto per me e io sono tutta per voi. Queste sole pa role dirai, che ti guarderanno da ogni sorta di tentazioni, suppliranno a tutti gli atti che tu vorresti fare e servirannoti di apparec chio nelle tue azioni ».

III. Pratica della Santa propria delle anime a Dio consacrate:
- « II mio so vrano Signore, così ella parla di un favore impartitole in uno dei suoi ritiri spirituali, mi usò la misericordia di comunicarmi le sue grazie con tanta profusione, che mi sa rebbe difficile a spiegarle.
Egli sposò l'anima mia nell'eccesso di sua carità, con farmi capire che aven domi destinata a rendere un omaggio con tinuo al suo stato di ostia e di vittima nel sacratissimo Sacramento, in tale qualità io dovevo immolare assiduamente il mio pro prio essere per amore, adorazione, annien tamento e conformità alla vita di morte da lui menata nell'Eucaristia; praticando i miei voti su questo sacro esemplare, posto in tale spógliamento di tutto e come in biso gno di ricevere dalle sue creature tutto che esse vorranno dare o rendere a lui.
« Così per il mio voto di povertà io non debbo solo essere spoglia dei beni e degli agi della vita, ma ben anche di tutti i piaceri, consolazioni, desiderii, affezioni e d' oghi proprio interesse, lasciandomi to gliere e dare come fossi morta o insensi bile.
« Qual è obbedienza maggiore di quella del mio Gesù in Sacramento dove egli si fa presente nel punto del pronunciarsi le parole della consacrazione, sia buono o malvagio il sacerdote o l'uso che questi vuol farne, sofferendo, di essere portato in cuori imbrattati di colpe, delle quali egli ha tanto orrore? Così a sua imitazione ei vuole che io m'abbandoni tra le mani de' miei superiori, come che siano, i quali dispon gano di me a loro grado, senza che io mo stri la minima ripugnanza per quanto le cose fossero contrarie alle mie inclinazioni, e dica: Il mio Gesù è stato ubbidiente fino alla morte di croce, voglio dunque anch'io ubbidire fino al sospiro ultimo della mia vita in omaggio alla obbedienza di Gesù nell'ostia santa, la cui bianchezza mi ac cenna che bisogna essere una vittima pura da immolarsi a lui, senza macchia, per pos seder lui, monda di coro, di cuore, di af fetti, d' intefizioni. Per trasformarmi al tutto in lui, conviene menare una vita senza cu riosità ma di amore e di privazione, go dendo in vedermi spregiata e dimentica, a riparazione dell'oblio e disprezzo che soffre il mio Gesù nell'Ostia santa ».

IV. Ricorso al sacro Cuore.
- « O Cuore altissimo, delizie della divinità, io vi saluto dall' esilio in cui sono: vi invoco nel mio dolore, vi chiamo a rimedio della mia fragilità. Cuore misericordiosissimo, Cuore ottimo e pietosissimo del mio dolce Padre e Salvatore, non dinegate il vostro soccorso all'indegno mio cuore!
« Voi, o Dio del mio cuore, voi mi creaste, perchè fossi oggetto del vostro amore e soggetto della ineffabile vostra bontà: venite dunque, o Cuore divino, e attraete me a voi. Venite, o fedelissimo, o tenerissimo, o dolcissimo, o amabilissimo fra tutti gli amici, venite al mio cuore. Lo supplico a voi, per la vostra incomparabile amicizia e per la vostra parola, venite ad alleviarmi. Venite, nè permettete che io diavi cagione di lasciarmi. Venite, o vita del mio cuore, o anima del mio spirito, o unico so stegno dell'anima mia; venite a farmi vivere di voi in voi, ma efficacemente, o sola mia vita e tutto il mio bene. Venite, Dio mio e mio tutto! »

GIORNO XXI.
I. Invito all'amore del Cuor di Gesú nostro amico nell' Eucarestia:
- Avrebbe pur voluto la Santa eccitare tutte le anime a conoscere e gustare il dono che il Signor nostro ci fa del proprio Cuore nel suo Sa cramento. « Entrate, diceva, in questo sacro Cuore, come invitati aduna festa di amore dal vostro unico e perfetto Amico, che vuole inebriarvi del vino delizioso del suo puro amore, che solo pub addolcire tutte le vostre amarezze, disgustandovi di tutte le falsi delizie della terra, per non pigliare altro piacere se non nel Cuore di questo diletto Amico, che vi dice amorosamente Tutto ciò che è mio è anche tuo; le mie piaghe, il mio sangue, i, miei dolori sono tuoi; 1' amore mio rende i nostri beni co muni; lasciami dunque possedere tutto il tuo cuore, e io riscalderò le, tue freddezze e animerò i tuoi languori, che ti rendono sì fiacco in servirmi e sì languido in amarmi.
« Gesù Cristo è il solo vero Amico dei nostri cuori, i quali non sono fatti che per lui solo; così non possono trovar riposo nè gioia nè pienezzaq-se non in lui.
Egli ha preso sopra di sè il carico dei nostri peccati, dandosi per noi malle vadore appo 1' eterno suo Padre, il quale mirandolo sotto questa forma- di peccatore, lo ila immolato a tutti i rigori della sua giustizia divina, sebbene fosse innocente. Egli ha voluto morire per meritare a noi, nell' eccesso del suo amore, una vita im mortale e beata, sottraendoci da una morte immortalmente infelice. Benediciamolo e rin graziamolo di si ardente carità, onde noi dovremmo struggerci di riconoscenza, fa cendo a lui sacrificio assiduo di tutto il no stro essere in omaggio di amore e adora zione alla sua sovrana grandezza, che si piace nella nostra picciolezza.
= Mirandolo in tale qualità di amico, ciascuno gli può dire i segreti tutti del cuore, seuoprendogliene tutte le proprie miserie e necessità, siccome a Colui che solo vi può arrecar rimedio dicendogli: 0 Amico del mio cuore, quegli che voi amate è infermol Visitatemi e guaritemi, poichè,io so che voi non potete insieme amarmi e lasciarmi nelle mie miserie.
« Deh quanto sono avventurate le ani me sì perfettamente dimentiche di sè, da non avere più amore nè riguardo nè pen
siero fuori di questo unico amico dei nostri cuori l Parmi che ogni altro pensiero ed oc cupazione sia al tutto perdita di tempo.
« Questo divino Amore, che si posa sui nostri altari, ci predica unicamente amore, ci vuole riempire unicamente di amore, af finchè per esso noi possiamo à lui nutrire 1' amore ch' egli .attende da noi. Amor forte che non si lasci punto abbattere; amor puro che ami-senza mischianza e senza interesse; amor crocifisso che non abbia godimento se non in patire per conformarsi al suo Di letto; amor di preferenza, di oblio e di ab bandono di sè, per lasciar fare a lui, ta gliare, bruciare, annientare in noi tutto quello che gli dispiace, seguendo lui alla cieca, senza tènere a bada mirando e riflettendo a noi, per vedere ciò che facciamo.
O quanto è dolce e profittevole 1' a mare questo Signore pieno di amore 1 È mai possibile che un cuore, a cui egli faccia in teridere la, grande sua bontà ed amabilità, possa tenersi di amarlo e di lasciar tutto per abbandonarsi alla balia di, questo a more l

11. Avvisi per ricavar frutti pratici dalla santa Eucaristia.
- Gittati spesso nelle braccia del l' amorosa provvidenza del sacro Cuore di Gesù Cristo, specialmente dopo la santa Comunione, commettendoti e abbandonandoti del tutto alla divina po tenza del suo amore in tutto quello che a lui piacerà.
lo ti esorto di fare al Cuore amoroso di Gesù una intera donazione di tutto il tuo essere spirituale e corporale e di tutto quello che potrai fare o aver fatto, acciocché egli, dopo averti purificato e consumato quanto non è a lui gradito, ne disponga secondo il suo piacere.
« Piglia il cuor tuo, e come se lo avessi in mano, offerilo e consacralo al divin Cuo re, acciocchè ti regni egli assolutamente, ti ammaestri ad amarlo perfettamente, a non dispiacergli mai volontariamente ed a portare la croce amorosamente.
« Io penso che darai molto contento al sacro Cuore di Gesù, quando a lui ti ab bandonerai per modo che egli sia la vista dei tuoi occhi, 1' udito dei tuoi orecchi, la luce del tuo intelletto, le affezioni della tua volontà, tutta la ricordanza della tua me moria e tutto 1' amore del tuo cuore; la sciando a lui tare per te conforme il suo desiderio, senza riservare a te nient' altro fuorchè lo studio di piacergli, di amarlo sopra tutte le cose, sbandendo tutte le af fezioni di amor proprio ed i riguardi a noi, che formano l’ostacolo alla operazione della grazia nell' anima nostra.
« Fa conto di essere la Sunamite, la sposa prediletta che onori la vita d' amore di Gesù Cristo nel santissimo Sacramento. Quindi devi por mente a renderti tutta pura ed innocente per piacere al divino Sposo, non avendo altro di mira in tutto quello che farai a lui donando il tutto senza ri serva. Se vuoi ch'egli si doni a te e desi deri gustare la dolcezza degli amorosi suoi intertenimenti, bisogna dar bando ad ogni riguardo umano.
Farai trentatrè comunioni spirituali ed una sacrarnentate in ammenda onorevole al sacro Cuore di Gesù Cristo, chiedendo per dono di tutte le comunioni fatte malamente da noi e dai cattivi cristiani. Fa in maniera di non perdere punto comunioni, perocchè noi non potremmo arrecare gusto più grande al nostro nemico che ritraendoci da quello, che a lui toglie ogni potere sopra di noi.
« Ricordati di non mai disapprovare, nè accusare, nè, condannare altri fuori di te; a fine che la tua lingua, destinata alle lodi del Signore e si sovente da lui consa crata, quando per essa viene al tuo cuore, non diventi lo strumento di Satana per av velenare l'anima tua ».

III. Il Signore prova l'amore della sposa sua e le scopre alcuna cosa dei misteri che si compiono nelle anime dopo la Comunione.
- In certa occasione, racconta la Beata, il Signore mi disse « Figliuola, quale ameresti tu meglio, rice vermi indegnamente e poi entrare in para diso, o privarti della comunione a maggior mia gloria e poi vederti sotto i piedi l'in ferno aperto per inghiottirti? Ma l'amore fece all'istante la scelta e la risposta; e nel più forte impeto del mio cuore io dissi: O Signor mio, aprite pure quell'abisso, e vedrete come il desiderio di glorificar voi mi vi avrà prestamente precipitata. Tanta era la pena che io sentiva in vedere cibato . indegnamente questo pane di vita, specialmente dappoichè egli mi diede a conoscere i mali trattamenti fattigli patire da un anima, nella quale io lo mirai come legato, posto sotto i piedi e dispregiato, ascoltandone le meste parole: Riguarda come mi trattano e mi vilipendono i pecca tori! - Io lo veggo tuttavia in un cuore che resisteva all' amor suo, colle mani alle saccate orecchie e gli occhi serrati, dicen do: Io non ascolterò punto ciò che mi dice costui, nè punto riguarderò alla sua miseria, affinché il mio Cuore non se ne commuova punto, e rimanga per lui insensibile, com’e gli è per me.
Il Signor nostro, piacevasi anche talora in far conoscere alla Sposa privilegiata del suo Cuore il contento che gustava in altre persone; ed « una volta gliene fece veder tre che andavano a comunicarsi, dicendole: Io darò loro tre baci di pace, di amore, di confidenza ». - E vedendo il piacere che Gesù Cristo godeva entro queste sante anime, non si può dire quali trasporti di allegrezza ella ne provasse.

Esercizio della Santa per la Comu nione spirituale.
- « Eterno Padre, io vi offro il mio intelletto, affinché impari a non conoscere altro che voi; dolce mio Gesù, io vi offro la mia memoria, affinché non si sovvenga che di voi; caritatevolissimo Spirito santo, io vi offro la mia volontà, affinché voi la riscaldiate ed accendiate del vostro divino amore. Ornate l'anima mia dei sette vostri doni e rendete me vostro tempio di purità; riempitemi delle vostre grazie e preparate il mio cuore a ricevere il mio Dio spiritualmente.
O Gesù mio divino, poichè i peccati miei mi rendono indegna di ricevervi nel mio cuore, ricevetemi voi nel vostro ed unitemi cosi perfettamente a voi che niente sia più valevole a staccarmene pure un momento. Inabissate la mia meschinità e mi seria nella grandezza delle vostre miseri cordie e trasformatemi tutta in voi, accioc chè io viva solo di voi, in voi e per amore di voi. Venite adunque, oggetto unico che mi contenta, a prendere possesso di questo cuore che è vostro e non può rimanere un solo istante senza di voi.
Io vi ringrazio che vi siate compiaciuto donarvi spiritualmente all'anima mia: an ch'io tutta mi dono a voi senza riserva, affinchè vi piaccia di fare in me tutto quello che voi desiderate sia fatto. Distruggete questo spirito di amor proprio; abbassate tutto ciò che s' innalza; annientate tutto ciò che a voi resiste.

GIORNO XXII.
I. Gli abissi del sacro Cuore di Gesù.
- Il divin Cuore è un'abisso di amore dove conviene inabissare tutto l'amor proprio tutte le malvage sue produzioni, che sono i rispetti umani e le brame di sod dire noi stessi.
Se noi ci troviamo in un abisso di privazioni e di desolazioni, entriamo nel Cuor divino, che è tutta la nostra consola zione, nella quale dobbiamo perderci senza desiderar di sentirne la dolcezza.
« Se ci troviamo in un abisso di resi stenza e di opposizione alla volontà di Dio bisogna inabissarci in quello di sommis sione e di conformità al beneplacito divino del sacro Cuore di Gesù Signor nostro, e là perdere tutte le nostre resistenze per ri vestirci di quella beata conformità in tutte le disposizioni che egli vorrà prendere di noi.
Se ti trovi in un abisso d'aridità e d'impotenza va ad inabissarti nell' amabile Cuore di Gesù.
« Se ti trovi in un abisso di povertà e nudità d' ogni bene, va ad inabissarti nel sacro Cuore, ed esso ti arricchirà.
« Se ti trovi in un abisso di debolezza onde cadi ad ogni momento, va ad inabis sarti nella forza del sacro Cuore, che ti for tificherà e ti libererà.
« Se, ti trovi in un abisso di miserie, va ad inabissarle in questo Cuore, tutto pieno di misericordia.
Se ti trovi in un abisso di superbia, e di vana stima di te, inabissalo in quello di u miltà del sacratissimo Cuore.
« Se ti trovi in un abisso, d' ignoranza, va ad inabissarti nel Cuore amabile di Gesú, dove apprenderai ad amarlo e a far quello ch' ei desidera da te.
« Se ti trovi in un abisso d'infedeltà e d' incostanza, va ad inabissarlo in quello di fermezza e di stabilità del sacro Cuore.
« Se ti trovi in un abisso d' ingratitudine verso i grandi beni ricevuti da Dio, va ad inabissarti nel divin Cuore, sorgente di ri conoscenza, ond' egli riempirà te pure, se lo preghi.
« Se vedi in te un abisso di risentimento e di collera, vallo ad inabissare in quello di dolcezza e mansuetudine dell' amabile Cuore di Gesù, affinchè renda te pure umile e mansueto.
« Se ti trovi in un abisso di distrazioni, valle a perdere nell'abisso di tranquillità del sacro Cuore, il quale te ne darà infal libilmente la vittoria. Se combatti generosa niente, lì ti potrai immergere come in un abisso di purezza e di consolazione, dove, purificare le tue intenzioni e consumare i tuoi desideri e le tue pretensioni.
Se ti trovi in un abisso di tenebre, egli ti rivestirà di sua luce, a cui è duopo la sciarti condurre come un cieco.
Quando ti troverai immerso in un abisso di tristezza, va ad inabissarti in quello di gioia divina del Sacro Cuore, ove troverai per te un tesoro che dissipi tutte le tue tristezze ed afflizioni di spirito.
« Quando ti troverai nel turbamento e nella inquietudine, va ad inabissarti nella pace di questo Cuore adorabile, cui nes suno ti potrà mai togliere.
« Inabissarti sovente nella carità di que sto amabilissimo Cuore, a fine di non far niente al prossimo che possa ferire anche pochissimo tale virtù, non facendo ad altri niente di quello che non vorremmo fosse fatto a noi.
« Se ti trovi in un abisso di tema, ina bissati in quello di confidenza del sacro Cuore, e là farai cedere la tema all'amore ».

II. Voto di perfezione.
- Riportiamo qui alcune delle promesse eroiche fatte a Dio dalla Santa sotto la scorta dell' ubbi dienza.
« Voto fatto la vigilia dell' Ognissanti per legarmi: - consecrarmi ed immolarmi più strettamente, assolutamente e perfettamente al sacro Cuore di nostro Signor Gesù Cristo. « O unico mio amore, io procurerò di assoggettare e tenere a voi sommesso quanto è in me, facendo ciò che io crederò essere più perfetto e più glorioso al sacro vostro Cuore, al quale prometto di non ri cusarmi a niente da compiere o patire per far lui conoscere, amare e glorificare.
« Io non trascurerò né ometterò veruno de' miei esercizi ed osservanze delle re gole, se non per carità e vera, necessità o per obbedienza, alla quale sottopongo tutte le mie promesse: « Voglio soffrire in silenzio, senza la gnarmi, qualunque trattamento mi sia fatto: non evitare alcun travaglio nè pena, sia di corpo sia di spirito, di umiliazioni, di di spregi, di contradizioni.
« Non cercherò né mi procurerò conso lazione, piacere o gusto fuor di quello di non averne per la vita. Quando la Provvi denza me ne presenti, li prenderò con semplicità, rinunciando in cuore ad ogni senti mento di piacere, nè dilettandomi punto in pensare se io me ne soddisfaccia, o no; ma piuttosto in amare il mio Sovrano, che mi regala un  somigliante godimento. « Io mi abbandono totalmente al sacro Cuore del nostro Signor Gesù Cristo, per consolarmi o affliggermi secondo il suo buon piacere, senza più volermi immischiare in ciò che mi tocca, contentandomi di ade rire a tutte le sante operazioni e disposizioni di lui, riguardando me come sua vit tima, da tenersi per sempre in continuo atto d'immolazione e di sacrifizio al suo buon piacere, non attaccandomi a niente fuorchè ad amare e contentar lui, operando e soffe rendo in silenzio.
Non m'informerò mai dei falli del prossimo; quando sarò obbligata di par larne, lo farò nella carità del sacro Cuore del Signor nostro Gesù Cristo, richiaman domi alla mente se sarei contenta che altri a me, facesse o dicesse di me il medesimo; e quando io vedrò altri commettere alcuna colpa, offerirò in riparazione all'eterno Pa dre la contraria virtù del sacratissimo Cuore.
Riguàrderò come i migliori amici tutti coloro che m'affliggeranno o parleranno male di me, e mi studierò di prestar loro tutti i servigi e fare tutto quel bene che potrò.
Procurerò di non parlare di me o molto in breve, e non mai, per quanto potrò, in mia lode, o escusazione ».
Non cercherò l'amicizia di creatura ve runa, se non quando il sacro Cuore mi v' inciterà per quella condurre al suo a more ».
Non mi fermerò punto volontariamente in alcun pensiero, non solo, malvagio, ma nè anche inutile. Mi riguarderò come una poverella nella casa di Dio, che deve a tutto sottomettersi ed a cui tutto si fa e si dona per carità, e penserò di averne sempre di soverchio.
Starò attenta per rendere le mie azioni e parole a Dio gloriose, edificanti al pros simo, salutari all'anima mia, tenendomi fedelmente costante alla pratica del bene che il mio divino Maestro mi farà conoscer desiderare da me; non commettendo punto, quanto io possa, mancamenti volontari, e non lasciandone il minimo, senza impormene qualche penitenza ».

III. L' esercizio del santo Amore ri duce tutto all'unità.
- « Nella moltipli cità di tutte queste cose, aggiunge la San ta, mi sono sentita compresa di così gran timore di venirvi a mancare, che non mi bastava il coraggio d'impegnarmivi, se stata non vi fossi confortata e rassicurata da queste parole che mi furono dette nel più intimo del cuore: Di che temi tu, mentre rispondo io, che mi sono reso garante per te? L'unità del mio puro amore terratti luogo di attenzione nella moltiplicità di tutte le cose; questo io ti prometto, riparerà i falli che tu vi potrai commettere, e da sè vendicherassi sopra di te.
Le quali parole impressero in me una così grande fiducia e sicurezza della cosa, che non ostante la mia grande fragilità, io non temo più niente, avendo posta la mia confidenza in  quello che può tutto e dà cui spero tutto, e niente da me.
Da questo voto si scorge il potere della grazia in un' anima generosa e fedele, ed in un cuore acceso dal puro amore di Gesù Cristo; il quale disse a Margherita Maria:
« Qualunque obbligazione a te imponga il tuo voto di pensare ogni momento a tante cose da esso contenute, sappi che tu sod disferai a tutto amando me senza limiti e senza interruzione. Non pensare nè appli carti se non ad amar me perfettamente, a piacere a me in ogni occasione; oggetto di tutte le azioni, pensieri e desiderii tuoi sia 1' amor mio; non applicarti ad amarmi se non per renderti degna d'amarmi ognora di vantaggio; e io ti assicuro che senza darti pena di altro, tu farai coll’esercizio del santo amore più ancora che non hai pro messo col tuo voto.
Il succo di così ammirabili parole sta propriamente qui: « L'unità del mio puro amore sarà in luogo di attenzione nella mol tiplicità di tutte queste cose.

IV. Preghiera di unione al Signore nella santa Messa nel momento della consacrazione.
- « Dolce mio Gesù, alla vostra unisco l'anima mia, il mio  cuore, la mia mente; la mia vita, le mie intenzioni alle vostre; e così unita io mi presento al vostro Padre. Ricevetemi o eterno Padre, per meriti del vostro divino Figliuolo, che vi offro col sacerdote e con tutta la Chiesa. Non mi riguardate più se non come nascosta nelle sue piaghe, coperta del suo sangue e carica dei suoi meriti. In questo modo io mi vi presento, affinché voi non mi rigettiate dal vostro cospetto, ma mi accogliate fra le braccia della paterna vostra bontà e mi con cediate la grazia della salute.
« O Dio mio, vi ringrazio di tutti i vo stri beneficii, beneficii, della vostra passione e morte, della istituzione dei vostri santi sacramenti; e specialmente di quello del vostro amore ».

GIORNO XXIII.
I. Disposizioni onde la Santa ricevea le grazie del Signore.
- « Un venerdì, ella dice, dopo ricevuto il mio Salvatore, egli pose la mia bocca sulla piaga del suo sacro Costato, tenendomivi fortemente ser rata per lo spazio di tre o  quattr' ore, con delizie che io non posso esprimere. Ed io gli dicea: O Amor mio, io rinuncio di buon cuore a tutti questi godimenti per amar voi, per amor di voi solo, o mio Dio; tante volte ripetendo queste parole, quante egli rinnovellava le sue carezze.
Allor quando il Signore voleami fare gratia di qualche nuova croce, egli mi vi disponeva con un'abbondanza di carezze e di gusti spirituali sì grande che stato mi sarebbe impossibile il sostenermi, se aves sero più durato, ed allora dicea: O unico Amor mio, io vi sacrifico tutti questi pia ceri: serbateli a quelle sante anime che ve ne glorificheranno più di me, che voglio voi solo, tutto denudato sulla croce, dove io voglio amare solo voi per amore di voi solo. Levatemi adunque tutto il resto, acciò io vi ami senza mistura nè d'interesse nè di piacere ».
A tutte le altre grazie onde il Signore la ricolmava si aggiunse anche quella di un angelo speciale datole a custodirla. « Fi gliuola mia, io voglio darti una guardia fe dele che ti accompagnerà dappertutto, ti assisterà quando ne abbisogni ed impedirà che il tuo nemico prevalga contro di te.
«Questo fedele custode dell'anima mia, seguita ella, mi confortava coi suoi fami liari colloqui, ed una volta mi disse: Io voglio dirvi chi sono, affinchè conosciate l' amore che' il vostro Sposo vi porta; io sono uno dei più vicini al trono della di vina Maestà, maggiormente partecipi degli ardori del Sacro Cuore di Gesù Cristo, e mio disegno è di comunicarveli quanto sa rete capace di riceverli.
Altra volta: « Andate bene guardinga che niuna grazia e familiare carezza fattavi dal nostro Dio non vi faccia mai dimenti care chi egli è, e chi voi siete; altrimenti penserò io medesimo ad annientarvi.
« Allorchè nostro Signore mi onorava del la sua divina presenza, io non mi accorgeva più di quella del santo angelo. Avendolo chiesto del perchè, mi disse che durante quel tempo egli prostravasi in profonda ri verenza, rendendo omaggio a quella Maestà abbassatasi fino alla mia piccolezza: e in vero io lo vedea così quando era favorita delle carezze del celeste mio Sposo. Lo trovava pronto ad assistermi nelle mie ne cessità; non avendomi negato mai niente di quello onde io lo dimandava ».

Il. Impressioni della divina presenza nell'animo della Santa.
- « Il divin Salvatore, avendomi onorata di una sua visita, disse di volermi fare una grazia novella, maggiore di tutte le già fattemi, ed era che io non lo perdessi di veduta mai, coll'averlo, sempre intimamente presente; favore che io riguardo come il colmo di tutti gli altri fin qui ricevuti dalla misericordia sua infi nita; giacchè da quel tempo in poi ho di continuo innanzi questo Salvatore intima mente; egli mi ammaestra, egli mi sostiene; egli mi avverte dei miei falli e non cessa di far crescere in me per la sua grazia il desiderio ardente di perfettamente amarlo e di patire per amor suo. La quale divina presenza ispira in me tanto rispetto, che quando son sola mi sento obbligare a pro-strarmi col volto a terra ed annientarmi, per così dire, al cospetto del mio Salvatore e mio Dio, soprattutto pensando a quello che io sono, cioè la più indegna e la più meschina di tutte le sue schiave, e di certo immeritevole di essere pure chiamata serva di Gesù Cristo ».
Nel render conto dei sentimenti più in timi dell' anima sua ella si esprime, così « Tutto mi affligge e mi tormenta a cagione del non poter io amare puramente 1' unico Amor mio, il quale mi fa grazia ognora dell'amorosa sua presenza. Va la cosa come se un potente monarca, stimolato ad eser citare la sua carità, gittasse gli occhi sopra tutti i suoi sudditi per iscegliere il più po vero e miserabile, nudo di ogni bene, per arricchirlo, trovato che lo abbia, colla pro fusione de' suoi generosi favori; dei quali sarebbe il maggiore, se questo potente mo narca volesse abbassarsi a camminare sem pre a lato di questo povero miserabile, con alla mano una fiaccola, e tutto splendente nella sua porpora reale; e dopo essersi la sciato vedere, nascondesse tale splendore nell'oscurità della notte, per dare a questo poverello più confidenza di approssimarsi a udirlo e parlargli alla famigliare, riceverne le carezze ed a lui farne da sua parte, avendo cura di provvederlo in tutti i suoi bisogni e pigliandosi a cuore tutto quello che lo riguarda. Oh se dopo tanto, somi gliante creatura venisse a distogliersi dal suo benefattore e ad essergli infedele, ed egli a punirnela non usasse altro mezzo che di far comparire la luce da lui tenuta nascosta per darle a vedere chi sia egli e chi ella sia; egli tutto raggiante di bellezza, ella tutta coperta di fango, di piaghe, di lordure e veggente insieme la grandezza della propria malizia ed ingratitudine oppo sta alla bontà di questo Sovrano!... Ecco presso a poco la maniere onde il Sovrano nostro usa coll’indegna sua schiava.
Vero è che questa divina presenza opera in me diverse Impressioni. Talvolta essa mi solleva fino al colmo d'ogni bene, il cui godimento trascende ogni espressione, non avendo io altre parole che queste: Mio Amore, mia Vita, mio Tutto! Voi siete tutto per me e io sono tutta per voi! - Talvolta m'inabissa fino al centro del mio nulla, ove io soffro strane confusioni, vedendo questo abisso di tutta la miseria vicino al l'abisso di tutta la grandezza e di tutta la perfezione. Altre parrai ch'egli s'imprima in me di tale maniera da non restarmi più altro essere nè altra vita fuori di lui stesso; il che succede alcuna fiata in guisa dolo rosissima che mi fa dire senza posa: lo voglio tutto patire senza lagnarmi, poichè il puro amore, m'impedisce di niente paven tare. Altre ancora egli mi sembra un'acqua tranquilla in cui si compiace il sole spec chiandosi.
« Dio è abisso incomprensibile di ogni bene. Tutta la mia gloria dev'essere, com'e gli mi ha insegnato, in non riguardarmi più che quale trastullo del beneplacito del suo Cuore adorabile, che è tutto il mio tesoro. Così egli mi dice sovente: Che faresti tu senza di me? Saresti ben povera!
« Peraltro le grazie e i favori che io ricevo dalla sua bontà, confesso che sono ben grandi, ma il Donare val meglio di tutti i suoi doni: ed il mio cuore non può amare nè affezionarsi che a lui solo. Tutto il re stante, mi è un niente, e spesso non serve che ad impedire la purezza dell'amore ed a porsi frammezzo all'anima ed al suo Di letto, che vuol essere amato senza mi schianza e senza interesse ».

III. Effusione di umile riconoscenza della Beata.
- « Deh quanto è misericor dioso Iddio verso di me!
« A mio riguardo egli usa come un padre inebriato di amorosa tenerezza verso il suo bambino ».
« Quando mai io non ho trovato il mio Dio sì buono per me? Egli da me non si ritrae, malgrado le mie grandi infedeltà; così anch'io non ho altro ricorso che al l'adorabile suo Cuore, che per  tutto si rende mia sicurtà e mia difesa.
« Oh come sono grandi le sue libera lità! Spesso non mi lasciano dire se non Misericordias Domini in aeternum cantabo!
« Questo è quasi tutto ciò che io posso dirne, confessando sinceramente che io amo più il mio Sovrano e mi occupo più di lui che dei suoi doni e beneficii, i quali io solo stimo in lui, e perchè mi vengono da lui. E senza un ordine dell'ubbidienza, io non vi bado gran fatto e ne parlo anche meno, non potendolo senza una violenza estrema, a cagione della mia vita sì rea che mi fa gemere innanzi a Dio.
« Mi pare di commettere un gran de litto parlando di me, vedendomi sì cattiva, meschina e spregevole, che di sovente io stordisco come la terra non mi si apra sotto i piedi per subissarmi, a cagione dei miei grandi peccati.
« Io non vorrei mai parlare delle gran di grazie fattemi dal mio Salvatore, perchè non vi penso mai senza patirne straordina rie pene alla vista delle mie ingratitudini, che mi avrebbero senza dubbio precipitata nell'inferno, se la misericordia del mio divin Salvatore e la potentissima intercessione di Maria Vergine non disarmassero, per così dire, la giustizia di Dio a mio riguardo. A dirla come io penso, non fo mai rifles sione a queste grandi grazie, ché temo sommamente d'ingannare, dopo me stessa, quelli ancora ai quali son obbligata di parlarne. Però domando incessantemente a Dio la grazia di vivere sconosciuta, an nientata e sepolta in un eterno oblio, e questa io riguardo come la massima di quante altre me ne ha fatte.
« Ahimè! un solo affare io ho, cioè di amare, di obliarmi ed annientarmi; poiché il tutto consiste nell' amor di Dio e nell' odio di noi. Il quale affare parmi di così alta importanza, che non ho mai tempo baste vole per dedicarmivi ».

IV. Offerta dei meriti di Nostro Si gnore Gesù Cristo.
- Dio mio vi offro il diletto vostro Figliuolo in ringraziamento di tutti i beni che mi avete compartito; ve l'offro come mia domanda, mia offerta, mia adorazione, per tutte le mie risoluzioni, pel mio amore, pel mio tutto. Ricevetelo, o eterno Padre, per tutto quello che voi desi derate da me, mentre io non ho altro ad offrirvi che non sia indegno di voi, eccetto quello che voi mi date a godere con tanto amore ».

GIORNO XXIV.
I. I santi rigori dell'amor divino.
- Questo unico Amore dell'anima mia mi fece vedere in lui due santità, l'una di amo re e l'altra di giustizia; amendue rigorosis sime a loro maniera, che doveano di con tinuo esercitarsi sopra di me. La prima mi farebbe soffrire una specie di purgatorio dolorosissimo a sopportare, in sollievo delle sante anime colà rinchiuse, alle quali per metterebbe, a suo piacere, di rivolgersi a me  la seconda, sì tremenda e spaventevole ai peccatori, mi farebbe sentire il peso del suo giusto rigore, dandomi a soffrire per questi e particolarmente, diss' egli, per le anime a me consecrate, a cagione delle quali io farotti vedere e sentire appresso quanto ti converrà patire per mio amore.
« Nella prima solitudine che seguì la mia professione, i due o tre primi giorni questa santità divina si aggravò ed impresse tanto fortemente in me da rendermi incapace di far orazione e di sostenere l'interno do lore che ne risentiva. Io sperimentava una tale sfiducia ed un dolore sì grande di com parire innanzi  a Dio, che se la medesima potenza che mi facea soffrire non aves semi sorretta, avrei voluto mille volte inabissarmi, distruggermi, annientarmi, ove fosse stato in mio potere. E con tutto que sto io non potea ritrarmi dalla divina pre senza, dalla quale io era perseguitata ogni dove, come'una rea in procinto di ricevere la sua condanna, ma con una sommissione così grande al volere del mio Dio, ché di sposta ero sempre ad accogliere tutte le pene ed i dolori che a lui piacerebbe in viarmi col medesimo contento che farei colla soavità del suo amore.
Una volta dopo sofferto a lungo sotto il peso della santità di Dio, io perdetti la voce e le forze. Tanta sentiva confusione in dovermi presentare alle creature che la morte mi sarebbe stata meno amara. La santa comunione mi riusciva sì dolorosa che mi sarebbe difficile l’esprimere, il tra vaglio da me provato in accostarmivi, ben ché non mi sarebbe stato permesso il riti rarmene, mentre Ei medesimo che davami a patire in tale stato me lo proibiva. Potea dire col Profeta che le mie lacrime mi ser viano di pane giorno e notte. Gesù Cristo in sacramento, solo mio rifugio, mi trattava con tanta indignazione, che io ne sofferiva una specie d'agonia, né vi potea dimorare che facendomi una suprema violenza; e se fuori dei tempi obbligati io me gli andava a presentare dicendo: Dove volete che io vada, o divina Giustizia, mentre voi mi accom pagnate per tutto? Io entrava ed usciva senza saper che dovessi fare e senza tro var riposo che nel dolore.
Un' altra volta mi sentii cosi forte imprimere la santità del mio Dio che mi sembrava non aver più forze a resistere, solo dicendo: Santità del mio Dio, quanto siete tremenda per le anime peccatrici! Altre volte: O Signor mio e mio Dio, so stenete 1a mia debolezza, acciocché io non soccomba sotto la pesante soma, causa 1' enormità delle mie colpe, onde io merito tutto il rigore della vostra giustizia. Egli mi fece udire queste parole solamente: Io non te ne faccio provare che appena un picciol saggio, cui le anime giuste sostengono per timore che non cada sopra i peccatori.
All’uscire di una grave malattia da lei superata per virtù dell'obbedienza, scriveva: « La mia croce fu cangiata in una interiore; di cui vi confesso non potrei lungamente so stenere il peso, se la stessa mano che mi af fligge non si rendesse la mia forza, giacché mi sembra che la sua santità di giustizia mi abbia fatto sentire un piccol saggio del l'inferno o piuttosto del purgatorio, poiché  io non vi avea perduto il desiderio di arnar Dio. Io non saprei come esprimermi su questo punto, non potendo dire che mai sentissi in me; solo io era come una per sona in agonia, tirata con funi per altrui mano ai luoghi dei suoi doveri, che sono i nostri esercizii. Io non risentiva in me nè mente, nè volontà, nè imaginazione, nè memoria; tutto erasi da me allontanato, lasciandomi senza più vigore alcuno; e tutte le mie pene imprimevansi tanto viva mente in me che mi penetravano sino al midollo delle ossa. Insomma tutto pativa in me, che non sentiva più niente, tranne una intera sommissione alla santa volontà del mio Dio, del quale adoro i disegni. Ma come sarebbemi difficile il riferirvi tutta la serie di questa disposizione e quanto vi accadde, così noterò solo che essa mi fu rappresentata quale un picciol riflesso e participazione di quello che nostro Signore sofferse nell' Orto, dove anch' io dissi col mio Salvatore: Non la mia volontà, mio Dio, ma la vostra si compia, per quanto me ne costi; essendo io risoluta di pa tire sino al termine col soccorso della sua grazia.
Altrove dice ancora la Santa: « Que sta santità di amore pressavami sì forte i soffrire per corrisponderle, che io non potea trovare più dolce riposo del sentire il mio corpo sopraccarico di patimenti, l'anima mia in ogni maniera di derelizioni, tutto il mio essere nelle umiliazioni, nei dispregi e nelle contradizioni. Le quali punto non mi mancavano per grazia del mio Dio, il qua le non potea lasciarmene priva un istante o nel mio interno o nell' esterno. E quando questo pane salutare diminuiva, mi biso gnava cercarne altro per via di mortifica zioni, e molta me ne porgea materia il mio, naturale risentito e superbo. Il mio so vrano Maestro non volea che ne lascias si andare perduta occasione; e quando così mi accadea, per la grande violenza che dovea farmi a sormontare le mie ripu gnanze, egli me la facea pagare il doppio. E quando egli volea qualche cosa da me, mi stimolava si vivamente che mi era im possibile il resistervi, ciò che molto mi diè a patire, per averlo sovente tentato. Egli mi prendeva per tutto quello che era più opposto al mio naturale ed alle mie inclinazioni contrario; a ritroso delle quali volga che io sempre camminassi.

II. Santi sgomenti della Santa.
- Que sto frammento di una sua lettera alla madre de Saumaise ci dipinge in quali distretto si piacesse talvolta il Signore di metterla per purificarne l'amore. « Bisogna ben dire una paroletta della vostra povera e me schina figliuola, che vi tien cara più tene ramente che mai. Io la credo tutta pene e tutta patimenti senza soccorso nè ricorso, fuorchè  al divin Cuore. Mi sono resa in degna dei suoi lavori colle mie ingratitu dini ed infedeltà, sebbene egli non desiste di essermi ancora misericordiosamente libe rale quanto mai, e questo appunto accresce il mio tormento; perocchè io non, so se venga dal nemico, che assale il mio povero cuore, il doloroso pensiero che tutto ciò è volto a mia perdizione, e che Dio non fa tante grazie ad una si malvagia creatura, che ha menato una vita sì rea, e colle sue vane ipocrisie ha ingannato, le creature, particolarmente coloro che la guidano. Tra tutte queste agitazioni la vita mia mi viene rappresentata come in un quadro tanto abo minevole, che quantunque io non sappia discernervi niente di particolare, pure mi sembra che non potrei sostenerne lunga mente l'aspetto senza morirne di dolore, ove non mi sentissi allo stesso tempo fortificata e tutta circondata da una potenza invisibile che dissipa queste furie infernali, solo intese a togliermi la pace del cuore, come il Signor nostro me lo ha fatto co noscere, se non m'inganno. Altra volta mi sorge in pensiero essere questa una pace falsa, solo proveniente dall'induramento di cuore, che mi rende insensibile al mio pro prio male. Ma ohimè!  madre mia buona, sarebbe mai  possibile che quell'amabilis simo Cuore avesse il coraggio di privar quello della indegna sua schiava di amarlo eternamente? Ditemi, ve ne scongiuro, a mia consolazione che ne pensiate ».

III. Che sia il peccato al lume di Dio.
- « Il mio divino Maestro mi diede una volta questa lezione: Impara, disse dopo certi falli commessi da me, come io sono un maestro santo che insegna, la santità. Io sono puro e non posso patire pur 1' om bra di macchia. Io ti farò conoscere come non possa tollerare le anime tiepide e co darde e se in sopportare le tue debolezze sono tanto dolce, non sarò meno esatto e severo in correggere e punire le tue infe deltà. - E ben me lo ha fatto esperimen tare tutta la mia vita: giacché posso dire che non mi lasciava passare il minimo fallo, in cui fosse anche pochissimo di volontà e di negligenza, senza riprendermi e punir mene, benchè sempre nella sua misericordia e bontà infinita. Confesso per altro che niente mi era tanto doloroso quanto il ve derlo anche lievemente corrucciato contro di me; al paragone di quello tutti gli altri dolori scomparivano.
Una visione di nostro  Signore della sua croce e coperto di piaghe valse a metterle tuttavia in più vivo orrore il peccato. «Cominciai, ella dice, a meglio com prendere la gravità e la malizia del peccato, cui detestava sì forte nel mio cuore che avrei mille volte, voluto gittar innanzi nel l'inferno che commetterne uno volontaria mente. O reo peccato, quanto se detesta bile per la ingiuria che tu arrechi al mio sommo Bene!
In verità il mio Diletto ne ispira un così grande spavento all'anima mia che amerei meglio vedermi abbandonare alle furie di tutti i demoni che veder quella macchiata di colpa anche picciolissima.
« Per quanto sieno grandi i miei falli, quest'unico Bene dell'anima mia non mi priva mai della sua divina presenza secondo la sua promessa. Ma quando gli ho dispia ciuto in alcuna cosa, me la rende sì terri bile da non esservi tormento al quale non volessi di buon grado mille volte sacrificar mi anzichè sostenere tale divina presenza e comparire avanti la santità di Dio coll'ani ma brutta di alcun peccato. Avrei voluto nascondermi in tal caso ed allontanarmi, se avessi potuto: ma tutti erano inutili i miei sforzi, trovando io dappertutto ciò che fug giva con tormenti cosi spaventosi che mi pareva di essere in purgatorio, mentre tutto pativa in me senza consolazione di sorta nè desiderio di cercarne; il che faceami dire talora nella mia dolorosa amaritudine: Oh quanto è terribil cosa il cadere nelle mani di un Dio vivente! In tal modo puri ficava egli le mie colpe allorché io non era bastevolmente pronta e fedele a punirmene da me stessa.
Ma ohimè! che potrei io soffrire di grandezza uguale a' miei misfatti, i quali mi tengono continuamente in un abisso di confusione, dopo che il mio Dio mi ha fatto vedere l'orribile figura di un'anima in pec cato mortale, e la gravità di esso, che vol gendosi contro una bontà infinitamente ama bile, le è sommamente ingiurioso. Più mi fa patire questa vista che tutte le altre pene; e io vorrei di tutto cuore aver incominciato a sofferire tutte quelle dovute a tutti i pec cati da me fatti, perchè mi servissero di preservativo e ritegno dal commetterli, pri ma di essere stata miserabile a segno di farli, posto ancora che l'infinita misericordia del mio Dio mi avesse assicurata di per donarmeli senza darmi a provare pene so miglianti.

IV. Atto di puro amore.
- Ascoltate, - o Cuore tutto amabile del Signor mio Gesù Cristo, la domanda che vi fo e la richiesta che vi presento in mio favore, io meschina ed indegna peccatrice, pregandovi della mia verace conversione. Io detesto il peccato con tanto orrore che sceglierei di essere prima subissata nell'inferno che tornarvi ad offen dere in avvenire; e se voi mi volete con dannare alle fiamme, sia in quelle del vostro puro amore senza riserva. Sommergetemi in tale divampante fornace a punizione di tutte le mie perfidie. E quando 1' eccesso della vostra bontà écciteravvi a farmi an cora qualche grazia, altra io non ve ne chieggo fuori di questo dolce supplizio d'amore. Ma fate, ve ne scongiuro, che io mi vi consumi per esservi trasformata in voi. E per vendicarvi del non avervi io amato per amare me disordinatamente, fe rite, trapassate mille e mille volte l'ingrato cuor mio collo strale del vostro puro amore, di modo che esso non possa contener più niente di terreno e di umano, ma la sola sicurezza del vostro puro amore, il quale non mi lasci più altra libertà che di amarvi patendo e compiendo la vostra santa vo lontà. Sono queste le grazie che io vi domando, o sacratissimo ed amabilissimo Cuore, e vi supplico di concederle a me ed a tutti i cuori capaci di amarvi, per li quali io vi chieggo di vivere e di morire in questo medesimo amore. Amen ».

GIORNO XXV.
I. L' amore del sacro Cuore ispira zelo per lai salute delle anime.
- Facendo un dì la Santa il ringraziamento dopo la co munione con desiderio di operar qualche cosa pel suo Dio, il Diletto dell' anima sua le chiese interiormente, se fosse contenta di sofferire tutte le pene meritate dai pec catori, affinchè egli fosse glorificato in tutte queste anime. « Nel medesimo tempo, ella dice, io gli offersi 1' anima mia, e tutto il mio essere in sacrificio per fare la sua di vina volontà, quand' anche le mie pene avessero a durare fino al dì del giudizio; purchè fosse egli glorificato, io sarei con tenta.
Avendomi fatto conoscere il mio So vrano che quando egli fosse al punto di abbandonare alcune di tali anime per cui volea che io patissi, mi farebbe sopportare lo stato di un'anima riprovata, dandomi a sentire la desolazione in cui ella trovasi all' ora della morte; di ciò io non ho pro vato mai niente più terribile, mancandomi affatto i termini a spiegarlo. Qualche volta gittando a terra la faccia dicea: Percotete, mio Dio! tagliate, bruciate, consumate tutto quanto vi dispiace, non risparmiatemi nè corpo, nè sangue, nè carne, nè vita, purchè voi salviate in eterno quest'anima ».
« Il mio Sovrano mi ha di sovente fatto portare simili disposizioni dolorose, tra le quali avendomi una volta mostrato i casti ghi ch' egli voleva esercitare sopra di alcune anime, io me gli gettai a' piedi sacra tissimi dicendo: O Salvatore mio, scaricate su me tutta la vostra collera e cancellatemi dal libro di vita, anzi che perdere queste anime, costate a voi sì caro. Ed egli: Ma esse non ti amano e non cesseranno di travagliarti, - Non importa, Dio mio, pur chè amino voi, io non desisterò di pregarvi a perdonarle. - Lasciami fare, non le posso tollerare di più. - E io abbracciandolo an cora più forte: «No, mio Signore, non vi lascerò punto, se lor non avrete perdonato. Ed egli dicea: Voglio bene se tu rispondi per loro. - Anzi, Dio mio, ma io vi pre gherò sempre coi vostri beni che sono i tesori del vostro sacro Cuore. Di ciò ei si tenne contento.
« Altra volta mi furono mostrati cinque cuori, cui questo Cuore amororoso era sul punto di rigettare, non mirandoli più se non con orrore; e io tutt' altro, che deside rar di saperne oltre, chiedeva anzi di non averne alcuna conoscenza; ma non cessava di versar molte lacrime dicendo: O Dio mio, voi ben potete distruggermi e annien tarmi ma io non vi lascerò prima che mi abbiate concessa la conversione di questi cuori.
« In altra occasione il Salvatore aggiun se: - Caricati di questo peso e partecipa delle amaritudini del mio Cuore; versa lagrime sulla ingratitudine di questi cuori, che io aveva eletti per consecrarli all' amor mio; oppure lasciali sprofondarsi nella per dita loro, e vieni a godere delle mie deli zie. - Ma io rinunciando a tutte le dolcezze, lasciai libero corso alle lacrime, sentendomi carica di questi cuori che erano, in procinto di andar privi d'amore; ed essendomi li bera la scelta e continuandomi 1' invito a godere del santo amore, io mi prostesi al cospetto della Sovrana Bontà, presentandole que' cuori, cui volesse penetrare del suo divino amore ma ben mi convenne patire prima di ottenerlo, e 1' inferno non è punto più orribile di un cuore privato dall' amore del mio Diletto ».
Sotto l'impressione dello zelo ardente ond' era bruciata ella esclamava: « Signor mio e mio Dio, bisogna che la misericordia vostra ricoveri nel vostro divin Cuore tutte le anime infedeli, affinchè vi siano giustifi cate per glorificarvene eternamente ».

II. Fervide esortazioni della Santa in aiuto delle anime nel grande affare della salute.
- « Ti sovvenga, scriveva ella a cert' anima esitante in corrispondere alla grazia, ti sovvenga di avere uno sposo geloso, il quale vuole assolutamente tutto il tuo cuore o non ne vuole punto; se tu non ne scacci le creature, ne uscirà egli; se tu non le lasci col loro amore, egli la scerà te e ti toglierà il suo. Non si dà mezzo; o tutto o niente. Il Cuor suo vale almeno il tuo. E tu non ti senti confondere in disputargli un bene che è suo? In verità io non arrivo a comprendere com' egli non sfasi stancato delle: tue resistenze; bisogna dire che abbia un grande amore per te. Questo io ti parlo come ad amica mia di letta nel sacro Cuore di Gesù Signor nostro, affinchè sii attenta e più fedele in avvenire ai movimenti della grazia.
Ad un' altra; « Il cuor tuo si espande troppo nella creatura e vi conta più che sopra il Creatore. L'amore della creatura è nel cuor tuo un veleno che vi uccide l' amore di Gesù Cristo. Quando tu cercherai l'amor delle creature e d'insinuarti; nelle loro buone grazie, perderai quelle del sacro Cuore, ed impoverirai dei suoi tesori tanto quanto tu tenterai arricchirti di cose create. I contentamenti umani faranno inaridire per te la sorgente delle grazie del Cuor di Gesù; ed il tuo ne rimarrà come un terreno secco, e sterile.
Non contrastare dunque più colla grazia, te ne scongiuro per tutto l' ambre del Cuor sacratissimo del Signor nostro Ge sù Cristo; perchè non conviene illudersi; la grazia che ora ci stimola sl vivamente, rallenterassi a poco a poco, s'infiacchirà e ritirerassi da noi, lasciandoci freddi ed insensibili al nostro proprio male. Avremo bel domandarla in appresso, ma il sacro Cuore si schernirà di noi, come noi ci siamo scherniti della sua grazia. Dio ci guardi da tanto male! E io te lo dico qui, affin chè tu provveda di non cadervi giammai. Ricordati spesso delle parole: Se oggi udi te la voce del Signore, non vogliate indu rare il cuor vostro.
« Non abbiamo bisogno di medico, se non vogliamo guarire o non usare i rimedii da lui ordinatici o non astenerci da quello che facci ammalare. Ma come un male co nosciuto è guarito per metà, così non bi sogna più altro che un buon e tutto andrà bene. Infine si tratta della salute dell'anima tua, carissima al Signore Gesù, e per la quale posso assicurarti non essere niente che, toltone il peccato, io non volessi fare e patire per renderla intera mente a quello che a gloria sua l'ha creata. Ma niuno può meglio adoperarvisi di te, quando voglia usare dei lumi dati da lui a fare il bene ed evitare il male.
L'amor divino basta per astenerci dal fare con avvertenza niente che possa di spiacere al Diletto delle anime nostre per chè io non so comprendere come un cuore che è di Dio e lui vuole daddovero amare, lo possa offendere di proposito deliberato. E ti confesso che le colpe volontarie mi sono insopportabili, perchè feriscono il Cuo re del nostro Dio. Guardati - adunque dal commetterne, te ne supplico; perehè ti pri vano di grazie assai, la perdita delle quali rallenta il tuo cuore indebolisce molto l'a nima tua nel cammino della perfezione.
« Ahimè! potessimo noi comprendere il gran torto che facciamo alla povera anima nostra privandola di tante grazie, ed espo nendola a così evidente pericolo colla fre quenza di queste volontarie cadute, che a lei, fanno perdere l'amicizia di Dio, il quale non può ascoltar lei, nè quelli che per lei pregano, mentre ricusa ella di ascol tare e di tutta convertirsi a lui! Egli le chiude l'entrata del suo sacro Cuore, perchè ella ha cacciato lui dal proprio. Profittiamo dei tempo, che ci è dato e non differiamo più:
«Deh quale pena si attirerà il servo che conosce la volontà del padrone e non la compie! Io spero tuttavia che il tuo buon cuore non prenderà questo in mala parte; ma piuttosto vi farai sopra un poco di riflessione, a fine di non arrischiare la corona che ti è destinata, e non privarti di tante grazie, onde non cesserai di be nedire Iddio alla mode, la quale non è sempre sì lungi come noi pensiamo ».

III. Sublime voto della Santa.
- « Non so se io m'inganni, ma mi sembra che il massimo mio piacere sarebbe in amare il Mio amabile Salvalore d'un amore amarle ardente come quello dei serafini; parmi che così non mi peserebbe l'amarlo anche nel l' inferno. Il pensiero che vi sarà nel mondo un luogo, dove per tutta l'eternità innume rabili anime redente dal sangue di Gesù Cristo non ameranno più questo amabile Redentore, mi addolora talvolta fino all'ec cesso. E vorrei, o divino mio Salvatore, se fosse vostra volontà, sofferire tutti i tormenti dell' inferno, solo che potessi a marvi tanto quanto vi avrebbono amato in cielo tutti gli sventurati che patiranno sem pre e non vi ameranno mai! ».

IV. Trasporti d' amore verso il sacro Cuor di Gesù.
- « O Cuore amorosissimo del mio unico amore, Gesù! non potendo io amarvi, onorarvi e glorificarvi a misura della brama che voi mi date, invito la terra ed il cielo a farlo per me, e mi unico a quegli ardenti serafini per amarvi. O Cuo re tutto divampante di amore, che non infiammate il cielo e la terra delle vostre fiamme più pure, per istruggerne tutto quan to essi contengono, affinché le creature tutte non respirino che il vostro amore? Fatemi o morire o patire, o almeno can giatemi tutta in cuore per amarvi consumandomi nei vostri più vivi ardori. O fuoco divino, o fiamme tutte pure del mio unico amore Gesù! abbruciatemi senza pietà, con sumatemi senza resistenza. Ohimè! perchè mi risparmiate voi, mentre lo merito sol il fuoco; nè son buona che a bruciare? O amore del cielo e della terra, venite tutto nel cuor mio per ridurmi in cenere. O fuoco divampante della Divinità, venite, venite a versarvi sopra di me! Bruciatemi, consu matemi tra le vostre più vive fiamme che fanno vivere chi vi muore. Così sia ».

GIORNO XXVI.
I. Le anime purganti bramano cere sciuta la divozione al Sacro Cuore come rimedio sommo dei loro patimenti.
Se sapeste, scrivea la Santa, con quanto ardore le povere anime del purgatorio do mandano questo nuovo rimedio sommamente salutare alle loro pene; così chiamano esse la divozione al divin Cuore, e particolar mente le messe ad onor suo ».
E parlando di sé, dice ancora: Il sacro Cuor di Gesù: concede sovente la meschina sua vittima alle anime purganti per aiutarle a soddisfare la divina Giustizia; ed in que sto tempo io soffro una pena quasi come la loro, non trovando riposo nè di giorno, né di notte.
« Una notte di giovedì santo che ebbi licenza di passare dinanzi al Santissimo, vi fui per una parte del tempo come tutta in torniata da queste povere pazienti, colle quali contrassi una stretta amicizia; e no stro Signore disse di donarmi in loro favore tutto quest'anno per far loro tutto quel bene che potrei. Da quel punto elle stanno spesso con me, ed io le chiamo solo col nome di mie amiche pazienti.
Se sapeste, scriveva ancora, il dolore di tale anima in particolare...; non si può esprimere. Ah datemi voi qualche goccia di acqua per refrigerarla, giacchè io brucio con lei e non so come alleviarla!

II. Esempi istruttivi ai secolari ed ai religiosi.
- Si legge nelle Memorie contemporanee: «Pregando per due persone state ragguardevoli nel mondo, l'una fu a lei dimostra per condannata lunghi anni alle pene del purgatorio, e tutte le preghiere e suffragi offerti a Dio per lo suo riposo erano dalla divina Giustizia applicati alle anime di certe famiglie state dipendenti di quella, che per mancanza di caritatevole equità le aveva lasciate andare in rovina, fino a mancare dei mezzi di fare pregar Dio per loro dopo morte; laonde il Signore vi sup pliva come ho detto.
L’altra era in purgatorio per tanti giorni quanti anni avea vissuto sopra la terra; e nostro Signore diede a conosce re alla diletta nostra sorella che fra tutte le buone opere fatte da quella, egli ebbe un motivo particolarissimo di portarne un giudizio mite e favorevole per certe umilia zioni da lei incontrate nel mondo, e sofferte con animo cristiano; non solo senza la gnarsene, ma senza pure parlarne ».
Una religiosa defunta da lungo tempo venne a chiedere di aiuto la Santa, che così lo racconta: « Prega per me Iddio, questo dicea, offerisci a lui i tuoi patimenti con quelli di Gesù Cristo per alleviare i miei! Rimirami coricata in un letto di fiam me, ove io soffro mali intollerabili. - E dandomi a vedere tale orribil letto, che mi fa fremere ogni qual voltavi penso, ai ricordarne quel fondo tutto di acute punte infuocatissime, entranti nelle vive carni della poverina, essa mi dicea ciò avvenire per colpa della sua pigrizia e negligenza nell’osservanza, e delle infedeltà sue a Dio. E poi: Mi straziano il cuore con pettini di ferro tutto ardenti, ciò che forma il mio dolore più crudo, a cagiorne dei pensieri di biasimo e disapprovazione nutriti contro le mie superiore: la mia lingua è rosa da vermini a castigo delle mie parole contro la carità; e per lo mio poco silenzio ecco mi la bocca tutta ulcerata. Ah bene io vor rei che tutte le anime consecrate a Dio mi potessero vedere in così orribile tormento! Se io potessi far loro sentire la grandezza delle mie pene e di quelle preparate a coloro che vivono trascurati nella propria vo cazione, di certo essi camminerebbero con ben altro ardore nella esatta osservanza. - Tutto questo mi faceva sciogliere in lacrime.
« Nessuno, seguitava quella, si dà pen siero di allegerire i miei mali. Ahimè, un giorno di esatto silenzio in tutta la Comunità guarirebbe la mia bocca ulcerata! Un altro passato nella pratica della carità sen za verun fallo che offenda, guarirebbe la mia lingua. Un terzo trascorso senza bor bottamenti di disapprovazioni guarirebbe lo straziato mio cuore ».
Altre volte la Santa godette dell' appa rizione di anime liberate cogli aiuti di sue preghiere e penitenze. Così ella ne scrive alla madre de Saumaise: « L'anima mia si sente compresa da gioia, così grande che stento a contenerla in me: permettete però, madre mia buona, che la comunichi al vostro cuore, che ne fa uno solo col mio e con quello di nostro Signore. Questa mattina, domenica del Buon Pastore; due delle mie amiche penanti, al mio svegliarmi, sono venute a dirmi addio, perchè oggi appunto il sommo Pastore le accoglieva nel suo eterno ovile con più d' un milione di altre, in compagnia delle quali se ne andavano con cantici di allegrezza inesplicabili. L'una diceva e ripetevami incessantemente queste parole: - L'amor trionfa, gioisce l’amore, l'amore in Dio sì gioconda. E l'altra Beati i morti che muoiono nel Signore, e le religiose che vivono e muoiono nella esatta osservanza delle proprie regole! - Vogliono esse che io vi dica da parte loro, che la morte può ben separare gli amici, ma non disunirli.
« Se sapeste quanto 1' anima mia ne fu trasportata di gioia, mentre loro favellando io vedeale a poco a poco immergersi ed inabissarsi nella gloria; come una persona che si annega in vasto oceano! Esse vi chieggono in ringraziamento all' augustissi ma Trinità un Te Deum, un Laudate e tre Gloria Patri. E pregandole io di sovvenirsi di noi, mi dissero per ultima parola, che l'ingratitudine non è mai entrata in cielo ».

III. La Santa dà il modo di suffragare le sue buone amiche penanti.
- In pa recchie lettere il suo zelo si appalesa nei termini seguenti: « Per ciò che riguarda le mie buone amiche penanti nel purgatorio, è vero che sono a voi più obbligata del bene a lor procurato che se lo aveste fatto a me stessa.
Spero che voi non mi negherete la grazia di procurare a tale defunto quindici Messe in onore del sacro Cuore, dopo le quali mi sembra che quegli sia per diven tare presso Lui un potente avvocato per voi e per tutta la propria famiglia ». Ap pena compiuto questo suo desiderio, ella riscrisse: « Per le quindici Messe fatte da voi celebrare vi ringrazio in luogo di quella povera anima che io credo al presente ric chissima di gloria in cielo, dove ben rime riteravvi di tutte le vostre carità ».
« Ella insegnava eziandio di rivolgersi in favore di quelle addolorate anime a no stro Signore « cui 1' amor suo ritien prigioniero nel santissimo Sacramento, e per merito di tale prigionia, dicea, domandate a lui la libertà per le povere prigioniere nel purgatorio.
Altre volte suggeriva di fare al medesi mo fine diversi atti di virtù, per esempio, « Atti di purità d' intenzione da offerire a "Dio in soddisfazione della sua giustizia, pagando colla purità del sacro Cuore la mancanza di purità d'intenzione in quelle povere anime, onde esse al presente sono in pena. Atti di silenzio interiore da unirsi a quello di Gesù nel suo Sacramento, a lui offerendo tutti i divini sacrifici che si cele brano nella santa Chiesa, ai quali voi pre gherete i vostri angeli Custodi di assistere e di offerirli a Dio per placare la sua giu stizia. Atti d'umiltà per riparare le umilia zioni principali sofferte dal Cuor di Gesù nella sua passione: altri di carità, da unirsi alla carità ardente del sacro Cuore, per pagarne i difetti di quelle povere anime tribolate. Atti d' amor di Dio, di attenzione alla presenza di Dio, di mortificazione, di mansuetudine, di condiscendenza per le medesime intenzioni.
« Ma come la superbia è il debito più grosso, cosa voi farete quanti mai possiate atti di umiltà, unendoli a quelli del divin Cuore per pagare in favore di quelle povere afflitti che molto sono alleviate dalle Co munioni spirituali, in riparazione del mal uso fatto da loro delle sacramentali.
« La sera farete un piccol giro per entro il purgatorio in compagnia del sacro Cuore, a lui consacrando tutto ciò che avrete fatto, con preghiera di applicare i suoi meriti a quelle sante anime penanti. E lo pregherete insieme di volgere il potere di esse ad ottenerci la grazia di vivere e morire nell'a more e fedeltà al Cuor suo sacratissimo, con rispondere ai suoi desideri sopra di noi senza resistenza.
« Se poteste mettere in libertà alcuna di quelle povere prigioniere, sareste bene avventurate di avere un'avvocata in cielo a perorare per la vostra salvezza ».

IV. Preghiera al Cuor di Gesù per ogni sorta di bisogni.
- « Fate sentire, o Cuore amabilissimo, il sommo vostro potere, a me ed a tutti i cuori capaci di amarvi, a' miei parenti ed a' miei amici, a tutte le persone raccomandatesi alle mie preghiere, o che pregano per me o a cui tengo particolari obbligazioni. Assistetele, ve ne supplico, nelle necessità loro. O cuore pieno di carità, ammollite i cuori induriti e alleviate le anime del purgatorio; siate il sicuro asilo degli agonizzanti e la consolazione di tutti gli afflitti e necessi tosi. Infine, o Cuor di amore, siate a me tutto in tutte le cose; ma segnatamente nell'ora della morte siate il certo rifugio alla sbigottita anima mia, e ricevetela in quel punto nel seno della vostra misericor dia. Amen ».

GIORNO XXVII.
I. Tutta la scienza dell' anima bra mosa di conformarsi a Gesù sta nel l'amare patendo.
- « Se sapeste come il nostro Sovrano mi spinge ad amarlo di un amore di conformità alla sua vita paziente! «Niente ci unisce tanto al sacro Cuore di nostro Signor Gesù Cristo quanto la croce, che è il pegno più prezioso del suo amore.
«Il maggior bene a bramarsi da noi è di essere conformi a Gesù paziente; e noi non dobbiamo, desiderare di vivere se non per avere il bene di patire per amore, ma non mai di nostra propria scelta.
« Studiamoci di avere unicamente pen siero d'apprendere a ben portare le croci nostre in amoroso silenzio; essendo la croce un prezioso tesoro da tenerci secreto, a fine che non ci venga rubato. E io non vedo niente che tanto addolcisca la lun ghezza della vita quanto il patir sempre amando. Patiamo dunque amorosamente, senza lagnanze, e riputiamo perduti i mo menti trascorsi senza patire.
Dio mio, se noi sapessimo quanto perdiamo non approfittando delle occasioni di soffrire, staremmo bene più attente a non perderne la minima. Non conviene illuderci; se non profittiamo meglio delle occasioni di pene, umiliazioni, contraddi zioni, perdiamo le buone grazie del sacro Cuore del Signor nostro Gesù, il quale vuol che stimiamo per nostri migliori amici e benefattori tutti quelli che ci fanno patire o ce ne forniscono l'occasione.
« Ah come la croce è buona in ogni tempo ed in ogni luogo! Abbracciamola dunque amorosamente senza darci pensiero di qual legno sia fatta nè da quale stru mento fabbricata. Bastar ci dee che sia una croce, presentataci da parte del sacro Cuore di Gesù Signor nostro.
« Non istudiamoci dunque più che di amare e patire per amor di Quello che ha tanto amato la croce per amor nostro, da volerne morire fra le braccia; e quando noi avremo fatto acquisto perfettamente di questa scienza, sapremo e faremo tutto quello che Dio vuole da noi.
« Non accade domandar il patire, est sendo più perfetto nè domandare nè rifiu tare, ma doniamoci con santo abbandono al puro amore per lasciarci crocifiggere e consumare secondo il suo desiderio.
Voi chiedete a quale dei misteri della passione del Signore io sia più affezionata: vi dirò semplicemente, alla crocifissione, ed a stare colla santissima Vergine a piè della croce o sotto il piè della croce, per istringermi ed unirmi a tutto quello che Egli vi ha fatto per noi ».
A suo fratello, parroco di Bois Sainte Marie, scriveva ella: « Aiutatemi coi vostri santi sacrificai al fine che almeno io possa imparare a ben patire, poichè mi sembra qui posto tutto quello che Dio vuole da me, ed a ben amarlo patendo, avendomi egli messo al mondo per questo solo; cosa non rimango io pure un momento senza patire, senza però annoiarmi ed egli per sua misericordia mi rende ognora più affa mata della sua croce ».

II. La croce magnifico presente delle tre divine Persone.
- « Il mio divino Sposo, continuandomi sempre le sue grazie, mi fece anche questa. Le tre adorabili per sone della santissima Trinità si presenta rono a me, e fecero sentire di grandi con solazioni all'anima mia. Io non posso spiegare che vi accadesse; solo che l'eterno Padre presentandomi una croce tutta irta di spine e con tutti gli strumenti della Pas sione, mi disse: Tieni, figliuola mia; io faccio a te il medesimo presente che al mio diletto Figliuolo. Ed io, disse Gesù, vi ti configgerò come vi sono stato io e terrotti fedele compagnia. L'adorabile persona dello Spirito Santo mi disse che, essendo egli solo amore, mi vi consumerebbe purifi candomi.
Esse mi apparvero sotto figura di giovani in candide vesti, tutto risplendenti di luce, della medesima statura e bellezza. L'anima mia ne fu ricolma di una gioia e di una pace ineffabile e 1' impressione fatta sopra di me dalle tre divine Persone non si cancellerà mai dalla mia mente ».

III. Conforto alle anime sotto il peso della croce.
- « Offrendovi al Signor no stro, scriveva la Santa ad un’anima in tra vaglio, mi cadde in mente questo pensiero: Sia ella fedele nella sua via, sofferendovi senza lagni, poichè non può essere del novero delle perfette amiche del mio Cuore se non sia purificata e sperimeritata nel crogiuolo dei patimenti. Soffrite adunque e contentatevi del beneplacito divino, al quale dovete sempre essere immolata e sa crificata, con una ferma speranza e fiducia che il sacro Cuore non vi abbandonerà, essendovi egli più presso quando patite che quando godete
Ad altre - ancora scriveva; « La vita ci è data solo per patire e l'eternità per gioire. La croce è la porzione degli eletti in questa vita. Ancorchè Dio ci voglia salvare, vuole che noi vi contribuiamo da nostra parte, altrimenti non farà nulla senza di noi; perciò bisogna risolverci a patire. Ecco il tempo di una fruttuosa seminagione per l'eternità, ove sarà la mèsse abbondante. Non perdetevi di animo, le vostre pene sofferte in pazienza valgono mille volte più di tutte le austerità.
Voi vi affliggete delle vostre pene inte riori, e io vi assicuro che, proprio da queste dovete cavare la vostra maggiore consola zione, purchè le sopportiate in pace, som missione ed abbandono al sacro Cuore del Signor nostro, il quale non ce le manda se non per un eccesso di amore verso di noi, e questo vuole che sappiate per avergliene riconoscenza. Primmaente egli mira con queste pene a purificarvi di tutte le affezioni da voi nutrite per le creature a sca pito della purezza del suo divino amore: Secondariamente vuol farvi meritare la co rona che vi a destinata con farvi questa picciola parte delle amarezze. da lui sofferte in tutto il tempo della mortale sua vita, e voi tenetevi ben felice, qualunque sieno i vostri travagli, di avere tale conformità con lui.
« Inoltre le interne dolcezze sol produ cono in noi soddisfazioni e compiacenze vane, e non mai amor puro e sodo. Vedete però se non gli siete obbligata del condurvi che egli fa nel presente modo.
Le pene interne accettate con amore si assomigliano a fuoco purificante, il quale va insensibilmente consumando nell'anima tutto che dispiace allo Sposo divino; onde io sono sicura che coloro, i quali ne fanno la prova, debbano confessare di farvi molto cammino senza quasi accorgersi; talmente che se ci fosse data la scelta, un'anima fedele non esiterebbe punto ad abbracciare la diletta croce, quand'anche la non ci arrecasse altro vantaggio che di renderci somiglianti al Signor nostro crocifisso; po tendosi dare per certo, che considerandosi un'anima vicino a Quello che per nostro amore si è caricato solo di obbrobrii e di patimenti, per poco amor che gli porti, più soffra tra le dolcezze che non nel vedersi conforme a lui: e se questo non è diciam pure che non amiamo lui, ma piuttosto noi medesimi; perchè l'amore non può soffrire dissomiglianza negli amanti, nè lascia riposo mai se non ha renduto l'amante conforme al suo diletto, altrimenti non riuscirebbe mai all' unione che solo ha luogo per la conformità.
L'amabile Cuore di Gesù mortifica e vivifica quando e come a lui piace, nè a noi tocca domandarne il perchè ma ci dee bastare che è egli per esser tale il suo buon piacere, a cui dobbiamo sottometterci amorosamente, baciando la mano che ci percuote nel separarci dai nostri più cari a fine di renderci più perfettamente ed uni camente sue.
Iddio ci spoglia di tutte queste conso lazioni ed appoggi umani soltanto perchè vuol essere egli l'unico e vero amico del nostro cuore, cui vuole posseder solo, sen za mistura e senza ostacolo; e per esserci tutto in tutte le cose non vuole che abbia mo altro sostegno che lui. Ne sia benedetto il suo santo Nome, sia fatta la sua volontà!
Non più tanto riflettere a noi; patire o godere esser ci dee indifferente; purchè il sacro Cuore in noi compia il suo bene placito. Amare, patire e tacere, ecco il se creto degli amanti di Gesù Cristo.

IV. Orazione a nostro Signore come a medico onnipotente.
- « O Gesù, mio amore, in memoria del sacrificio fatto da voi sulla croce e continuato nel santissimo Sacramento, io vi supplico di accettare quello che io vi faccio di tutto il mio es sere, immolato e sacrificato ai vostri ado rabili disegni e voleri. O Medico celeste dell'anima mia e sovrano rimedio a' miei mali, io mi presento a voi come un' infermo, disperato da ogni altro, fuorché dal carita tevole vostro Cuore, che solo conosce i miei mali e può guarirmene. Tanto io spero dalla vostra bontà, purchè voi vi siete fatto mia medicina e mio farmaco d'amore in questo amabile Sacramento. La mia inerzia, la mia freddezza nel vostro amore sono cagione di tutte le mie infermità; ma voi potete, volendo, guarirmene, mentre però io sono pronto a tutto patire. Tagliate, bruciate, recidete; purchè io vi ami e sia salvo, mi sottometto a tutto. E da parte mia pronto io sono ad impiegarvi il ferro e il fuoco, per via di un'intera mortificazione e crocifissione di me stesso, a fine di sa nare le ferite arrecate dall'amor proprio e dall' orgoglio dell'anima mia. Applicatevi dunque al povero mio cuore languente come un medicamento di amore o carita tevole mio Medico, abbiate pietà delle mie debolezze e liberatemene a gloria del vostro nome. Amen ».

GIORNO XXVIII.
I. Quanto amore alla croce si possa ispirare dal Cuore di Gesù.
- « Come le cose tutte hanno riposo solamente nel proprio centro, così il mio cuore tutto som merso nel Cuore umilissimo di Gesù suo centro, prova una sete ardente di umilia zioni, disprezzo e dimenticanza da tutte le creature, non mai trovandomi più soddi sfatta che quando mi vedo conforme al mio Sposo crocifisso.
« Io non so come una sposa di Gesù crocifisso possa non amare la croce e fug girla, mentre con ciò ella dispregia Quello che l'ha portata per nostro amore, facen dola oggetto delle sue delizie.
« La grazia che io stimo di più, dopo lui stesso, è il dono della preziosa sua cro ce. Se l'uomo ne conoscesse bene il valore, essa non sarebbe tanto fuggita e respinta da ciascuno; ma in cambio sarebbe tal mente amata e prediletta che altri non sa prebbe trovar piacere se non nella croce, nè avrebbe più desiderio che di morire nelle sue braccia, sprezzato e abbandonato da tutti quanti. Ma bisogna per questo che il puro amore sia il sacrificatore e con surnatore del cuore nostro, come fu di quello del nostro dolce Maestro.
« Un cuore che veramente ami può mai lagnarsi sulla croce, o anzi nei Cuor di Gesù, ove tutto è cambiato in amore? La croce è il trono dei veri amanti di Gesù Cristo. Vero è che io non vi sono in tal modo; solo in causa dei miei peccati, ma non importa; purchè vi patiamo con Gesù Cristo, per amor di lui e secondo i suoi disegni, tanto ci basti.
« Io voglio imparare nel sacro Cuore di Gesù a tutto soffrire senza lamentarmi di cosa veruna che mi facciano; poiché niente altro  è dovuto alla polvere che il calpestarla ».
Riconosciamoci poveri in ogni maniera, grazie a Dio! nè bramiamo esser ricchi se non del puro amore dei patimenti; disprez zi ed umiliazioni. In una parola Gesù l’amor suo e la sua croce formano tutto il bene della vita. La croce, i disprezzi, i dolori e le afflizioni sono i veri tesori degli amanti di Gesù Cristo: Assoggettiamoci dunque con gaudio agli ordini del nostro Sovrano, confessando, a malgrado di quanto ci sem bri duro e afflíttivo, che egli è buono è giusto in tutto quello che fa e merita in ogni tempo lode, amore e gloria. Chi dice puro amore, dice puro pati mento. Noi dobbiamo aver care le nostre pene ed unirci ai disegni di Dio sopra di noi.
In verità io non so che dire a quelli che amo, se non parlo della croce di Gesù Cristo; e quando mi domandano la grazia che il Signore ha fatto a me, indegna pec catrice, non saprei favellare se non della felicità in soffrire con Gesù Cristo, perchè non vedo io niente di più prezioso in que sta vita per gli amanti di lui che il patire per amor suo. La croce è un tesoro inesti mabile, la croce è la mia gloria, l’amore mi vi conduce, l'amore mi possiede, l'a more mi basta.

II. Ricorda la Santa di avere in sua fanciullezza cercato di separare la santità dal sacrificio.
- « Il mio Maestro faceami vedere la bellezza delle virtù, spe cialmente dei tre voti di povertà, castità ed obbedienza, dicendo che in praticarli si addiviene santo, e me lo dicea perchè gli domandassi pregando di farmi santa. E come io non leggeva guari altro che il li bro delle Vite dei Santi, dicea meco stessa, nell'aprirlo, Scegliamone una ben facile ad imitare, affinchè possa così anch'io farmi santa. Ma, o Dio mio, non pensava io allora quello che poi mi avete fatto conoscere e sperimentare, ed è che avendomi il Cuor vostro rigenerato sul Calvario con tanto dolore, la vita datami così da voi dovea mantenersi sol coll'alimento della croce, la quale sarebbe il delizioso mio pasto».

III. Tuttochè inebriata dall'amore della croce, ella nondimeno ne sentì le spine.
- La Santa ci narra in tal modo una visione onde il Signor nostro la onorò dopo la professione, avendo ella detto: «Ah Dio mio, mi lascerete voi sempre vivere senza patire?
Mi fu mostrata prima una gran Croce, di cui non si potea vedere gli estremi, tutta coperta di fiori, e nel tempo medesimo il mio Sovrano mi fece udire queste parole: Ecco il letto delle caste mie spose, dove io ti farò appieno gustare le delizie del mio amore: a poco a poco cadranno questi fiori, e solo te ne rimarranno le spine da essi nascoste a cagione della tua debolezza ma poi ne dovrai sentire così vivamente le punture, che ti abbisognerà tutta la forza dell'amor mio a sopportarne il dolore. - Le quali parole molto mi rallegrarono, pensando che non vi sarebbero mai nè patimenti, nè umiliazioni, nè disprezzi bastevoli ad estin guere 1' ardente sete che ne avea, nè potrei io mai trovar patimento più grande di quel lo che sentiva in non sofferire abbastanza, mentre il suo amore non mi lasciava riposo alcuno nè giorno nè notte. Ma queste dol cezze mi affliggevano, ed io voleva la croce tutta pura.
« Senza croce, dice ancora, io non potea vivere nè gustar piacere, neppur celeste e divino, perchè tutte le mie delizie erano solo in vedermi conforme al mio Gesù ap penato.
Ella non tardò ad esperimentare 1' effet to della promessa di nostro Signore, ed in questa forma lo racconta: « Io mi trovava qualche volta sopraccarica di tanti dolori da sembrarmi al cominciare di un esercizio che non ne sarei giunta al termine; e finito uno, ne cominciava, un altro colle medesime pene dicendo: O Dio mio, fatemi la gra zia di poterne arrivare alla fine; - e ren deva grazia al mio Sovrano che così misu rasse i miei momenti coll’orologio dei suoi patimenti, per farne suonare tutte le ore colle ruote de' suoi dolori.
« Questo Spirito onde io credo esser guidata, vorrebbe vedermi sempre immersa in ogni maniera di umiliazioni, di travagli e di contraddizioni. La natura non vi trova il suo conto ma questo spirito che governa il mio non può sofferire che io abbia piacere alcuno fuor quello di non averne punto. « Piace al Signore di tenermi in uno stato di continuo, patimento, dove io non riconosco più me stessa, con uno sfinimento di forze che mi dà somma pena a trascinare questa carne miserabile di peccato. Mi sembra di essere come serrata in oscura prigione, at torniata di croci che io abbraccio ad una ad una.
« Se sapeste il mal uso che io faccio di così gran bene, soprattutto di quelle care e preziose umiliazioni ed abbiezioni, ac compagnate da pressure di cuore, abban donamenti ed angustie di quasi ogni ma niera! Parmi a volte che l'anima mia sia ridotta come all'agonia ed all’ultimo estremo nonostante il piacer ch'ella gusta nel veder si naufraga in tale oceano di amarezze, da me riputate le carezze più tenere del divino mio sposo.
« Io mi sento spingete di continuo a patire, con ripugnanze spaventevoli della parte inferiore; ciò che mi rende le mie croci così pesanti e così dolorose che io soccomberei mille volte, se l' adorabil Cuo re del mio Gesù non mi fortificasse ed as sistesse in tutte le necessità. Eppure tra i miei continui patimenti il mio cuore rimane sempre assetato di patire.

IV. Unione a Gesù immolato.
- « O dolce mio Gesù, unico amore del mio cuore dolce supplizio, dell' anima mia, e dilettoso martirio della Pia carne e del mio corpo, tutta la grazie che io vi domando per onorare lo stato vostro di ostia nel santissimo Sacramento si è che io viva e muoia vit tima del vostro Sacro Cuore, per un amaro disgusto di tutto ciò che non è voi: vittima della vostra santa anima, per tutte le ango scie di cui è capace la mia; vittima del vostro corpo, per 1' allontanamento di quello che soddisfar possa il mio, come per l'odio di una carne rea e maledetta.

GIORNO XXIX.
1. I puri godimenti delle anime com prese dall' amore al Cuor di Gesù.
- Io non posso trovare consolazione, pia cere, riposo che tra le croci, tra le umilia zioni e le sofferenze, - onde il mio dolce Salvatore, non ha cessato di onorare la in degna sua schiava.
« Io non mi auguro più di vivere se non per avere il contento di patire. Ecco tutto quello che vale a rallegrare la mia mente ed il mio cuore, tenendone proposito con quelli che io amo; io non ho punto altre novelle a narrare, perchè tutti gli altri parlari mi tornano di supplizio, e tutte le altre grazie non sono comparabili a quella di portare la croce per amore con Gesù Cristo. Ma non crediate che sebbene io parli così del patire, patisca molto. Oimè, non ho peranco niente sofferto e per con seguenza non ho fatto niente pel mio Dio! « Volere amar Dio senza patire è pura illusione; ma così io non posso intendere come si dica di patire quando si ama dav vero il sacro Cuore di Gesù Cristo Signor nostro, il quale cangia tutte le più amare amaritudini in dolcezze e fa gustare delizie di mezzo alle più grandi pene ed umilia zioni. Che se il solo desiderio di amare ardentemente quel divin Cuore può produrre tale effetto quali ne produrrà in quei cuori che lo amano veramente e de' quali il mag gior patimento consiste in non patire, o piuttosto in non amare abbastanza? In ve rità io credo che tutto si cangia in amore per l'anima che sia accesa una volta di questo santo fuoco e non abbia più altro esercizio né altro ufficio che di amare pa tendo. Amiamo dunque il nostro divino Maestro, ma amiamolo sulla croce, dacché fa egli sue delizie del trovare in un cuore amore, patimento e silenzio.
« No, niente al mondo è valevole di piacermi fuori della croce del mio divino Signore, ma una croce tutta somigliante alla sua, cioè pesante, ignominiosa, senza dol cezza, senza consolazione, senza sollievo. Sieno paure le altre così felici di salire col Salvator mio divino il Taborre, per me sarò contenta di non sapere altro camminò fuor quello del Calvario. E così io non trovo altro allettamento che nella croce. Mia por zione adunque sarà il durare sul Calvario fino al sospiro estremo tra i flagelli, i chiodi, le spine e la croce, senza consolazioni nè piacere, tranne quello di non averne punto. Quale ventura il poter sempre soffrire in silenzio, e morire infine dentro ogni sorta di miserie di corpo e di animo, coperta di disprezzo e d' oblio! giacché l'uno senza 1' altro non mi potrebbe piacere.
« Ah che farei io senza ciò in questa valle di lacrime, dove meno vita si rea da non riguardarmi se non come una fogna di miserie? Quindi è ch'io temo di rendermi immeritevole del bene infinito di portare la croce per assomigliarmi al mio appassionato Gesù. Io però vi scongiuro, se avete alcuna carità per me, pregate questo amabile Sal vatore a non disgustarsi del mal uso fatto da me sino al presente di questo prezioso tesoro della croce, ed a non privarmi della felicità di patire, mentre là è tutto l'addol cimento che io trovo alla lunghezza del mio esilio.
« Ma io vedo bene che troppo mi sod disfaccio parlando di patimenti; eppure non saprei farne a meno, tanto l' ardente sete che ne ho mi è tormento da non po tersi spiegare. Peraltro io ben conosco di non saper né patire né amare, il che mi dimostra come tutto quello che ne dico è solo effetto del mio amor proprio e di un orgoglio segreto che vive in me. Ah troppo io temo che queste brame di patire non sieno artifici del demonio per baloccarmi in vani e sterili sentimenti!
« Confesso che io mi dilettosi forte parlando del bene di patire, da parermi che ne scriverei interi volumi, senza poter contentare il mio desiderio. Se altri sapesse la mia brama di patire e di essere spregiata, non dubito che la carità moverebbe tutti a soddisfarmene.
« Mi sembra in verità che non si possa commettere alcuna ingiustizia dandomi a patire, non potendosi darmene tanto quanto io merito. Più io soffro e più sento 1' ar dente mia sete di soffrire. Temo perfino che del soffrire io mi prenda troppa sod disfazione. Però il partito a che sono riso luta in questa parte si è di abbandonarmi e sommettermi del tutto alla bontà infinita del mio sovrano Signore, moderando anche tale infocato desiderio che ho di patire, la sciando a lui la cura di far tutto. Quando io vedo aumentarmi le mie sofferenze, mi pare di sentire in me pressappoco la gioia medesima che gli avari e gli ambiziosi in veder crescere il loro tesoro. Vorrei vedere tutti gli strumenti: di supplizio adoperati per martoriarmi e farmi patire con Gesù Cristo. « Sembrami che vorrei avere -mille corpi per patire, e migliaia di cuori per adorare ed amar Lui. Che farei io se la croce si dilungasse da me, dandomi essa, da sperare nella misericordia del mio Salvatore! Essa è il mio tesoro nell’adorabile Cuore di Ge sù essa vi forma tutta la mia gioia, tutto il mio desiderio; se un momento solo rima nessi senza patimento, crederei che egli mi avesse abbandonata.
« Ah sapete voi bene, come senza la croce ed il santissimo Sacramento io non potrei vivere nè sopportare la lunghezza del mio esilio in questa valle di pianto, do ve non mi auguro punto la diminuzione, dei miei travagli! Quanto il mio corpo è aggra vato tanto più il mio spirito risente gioia vera e libertà di occuparsi e di unirsi al mio paziente Gesù, niente più desiderando che rendermi perfetta copia di questo Sal vator Crocifisso ».

II. Coraggio eroico della Santa a fron te dei patimenti.
- Per delineare sempre più il proprio ritratto nella fedele sposa il divino Maestro si degnò metterla a Arte della sua corona di spine, com' ella rac conta.
« Andando io una volta alla santa Co munione, la sacra ostia mi apparve splen dente siccome un sole del quale non poteva io sostenere i fulgori; il Signor nostro vi era dentro con in mano una corona di spine che, poco appresso ricevutolo, egli mi pose in capo dicendo: Ricevi, o figliuola, questa corona in segno di quella che presto ti sarà data per farti a me conforme. - Io non in tesi allora che volesse egli dire; ma ben presto lo seppi per gli effetti che ne segui rono, e furono due terribili colpi nella testa di tale fatta che mi parve di averla dappoi tutta intorno cinta da pungentissime spine di dolori, le cui trafitture finiranno solo colla mia vita. E io ne rendo grazie infinite al mio Signore che concede sì grandi favori alla meschina sua vittima. E confesso di sentirmi al mio Sovrano più tenuta di que sta preziosa corona che se egli mi avesse dato in regalo tutti i diademi dei più grandi monarchi della terra; tanto più che da nes suno mi può venir tolta, e mi mette sovente nella beata necessità di vegliare intertenen domi con quest'unico oggetto del mio a more. Così non potendo io posare la testa sul guanciale; ad imitazione dell' adorabile mio Maestro che non potea posare, la sua sopra sul letto della croce, ne gustava gioie e consolazioni inconcepibili, dal vedermi in qualche, conformità con lui.

III.  Chiede aiuto a ringraziar Dio del beneficio accordatole di patire.
- «Be nedite e ringraziate per me il nostro supre mo Signore dell' onorarmi che fa sì amoro samente e largamente colla preziosa sua croce, non lasciandomi pure un momento senza patire: Ho il bene di  non avere da parte delle creature altre carezze nè conso lazioni che quelle delle croci e delle umilia zioni, e mai non ne sono stata più ricca. Questa paroletta stavi detta di passaggio per eccitarvi a render grazie per me al sacro Cuore, e pregarlo mi dia grazia di trarre profitto da così prezioso tesoro: Quando fosse in mio potere di cambiar l’andamento delle cose; io ne leverei soltanto quello che può offnderei Iddio, e nel resto vorrei sem pre, ciò che egli permette a mia umiliazione, per farne tutta la tuia gioia nell’adoratissimo Cuore del mio Gesù.
« Sia benedetto il Signore che mi fa tanta grazia di onorarmi della sua croce la quale forma la mia gloria. Che renderò io al Si gnore pei grandi beni che mi ha fatto? O Dio mio! quanto è grande la bontà vo stra a mio riguardo, nel volermi cibare alla mensa dei santi colle medesime Vivande, loro date a sostentarli, nutrendomi ad ab bondanza delle squisitezze fatte gustare ai vostri più fedeli amici, me non altro che indegna e miserabile peccatrice!

IV. Preghiera al Cuore piagato di Ge sù.
- « O amorosissimo Cuore del Signor nostro Gesù Cristo! O Cuore che ferite i cuori più duri dei marmo, che scaldate le anime più gelate del ghiaccio ed ammollite le viscere più rigide del diamante! Ferite adunque, o amabile Salvatore, il cuor mio colle vostre sacre piaghe, ed inebriate l' a nima mia col vostro sangue per modo che da qualunque parte io mi volga, non possa veder altro se non il mio divin Crocifisso, e quanto mirerà mi apparisca tinto del vo stro sangue! O mio buon Gesù, fate che il cuore mio non si dia riposo che nell’avere trovato voi, voi suo centro, suo a more, sua felicità.
« O Cuor divino, che avete sulla croce mostrato l'eccesso dei vostro amore e della vostra misericordia, lasciandovi a prire per dare adito ai nostri accoglieteli dunque ora, attraendoli coi vincoli dell’ar dente vostra carità, per consumarli colla veemenza del vostro amore.

GIORNO XXX.
I. Trionfo del sacro Cuore nell’annientamento della Santa.
- Nostro Signore disse una volta con voce piena di autorità all'umile sua serva: Io ti renderò sì povera, sì vile, sì abbietta negli occhi tuoi, e ti distruggerò a segno nel pensiero del tuo cuore, che potrò edificar me sopra il tuo niente. Sotto l'impressione delle quali parole ella proruppe in questi sublimi ac centi: « Tutto a maggior gloria del sacro Cuore del Signore nostro Gesù Cristo! O sommo mio Bene, fate che non iscriva io nulla se non per vostra gloria e per mia maggior confusione! Bisogna che io mi spenga ed annienti per viver povera, sconosciuta, nascosta nel sacro Cuore del Maestro mio divino, dimen tica, e spregiata dalle creature; perchè quel sacro Cuore vuole fondare il suo regno sulla distruzione e nell'annientamento di me medesima. Che dolce piacere per me l'an nientarmi per far lui regnare! L'adorabile Cuore del Salvator mio si serve di un sog getto più atto a distruggere un sì gran di segno che a promuoverlo; ma è a fine che tutta la gloria ne sia data al sovrano Mae stro, e non allo strumento, ond' egli si ser ve del medesimo fango usato da lui ad avvivare gli occhi del cieco nato.
Io mi delizio nel dolce pensiero che non avendo questo amabile Salvatore potuto trovare soggetto più povero, più vile, più meschino e più indegno di me per tale opera che a lui deve arrecar tanta gloria, mi ha scelta con intendimento di fornir egli tutti gli aiuti necessarii.
« La verità è che io sono un puro ostacolo ad ogni bene ed un composto di tutte le miserie di corpo e di spirito. So stegno della mia fiacchezza è che il Signore si piace di glorificare, l'infinita sua mi sericordia nei soggetti più miserabili. I peccati miei mi rendono indegna di far alcun servigio a quel Cuore divino autore di ogni santità. Ohimè! quale ho ragione di temere che per le mie grandi infedeltà ed ingratitudini io mi sia posta ostacolo allo stabilimento del suo regno! Questo mi fa desiderare di essere piuttosto da lui ster minata mille volte, dalla faccia della terra, senza riguardo veruno amici interessi di quello che riuscire del minimo impedimento ai suoi disegni ».

II. Giudizio che portava di sé la Santa.
- Il mio adorabile Signore mi tiene per l'eccesso, di sua misericordiosa bontà così annientata nel mio spirito, alla vista di un essere del tutto rovinato e spoglio di ogni bene spirituale, che io non so abba stanza meravigliarmi, non solo che altri si degni di prestare ancor qualche fede a così rea creatura, ma che possa pur risovvenirsi di lei. Io non sono che un'ipocrita, la quale inganna le creature con una mendace ap parenza di devozione. Giammai non vi fu la più ingrata, infedele e malvagia di me, puro impasto di superbia e di malizia che si oppone alla bontà di lui colle proprie resistenze a' suoi divini voleri, colle proprie freddezze al suo amore, le quali mi ren dono al suo servigio sì fiacca che mi pren de orrore di me stessa, considerando la vita che meno, tutta di sensi e piena di peccati.
« Io mi vedo in gran bisogno di umi liarmi; ma non so come farlo, non iscor gendo niente al di sotto di me, che sono un puro niente, peccatore. Chiedete la mia perfetta conversione al sacro Cuore del l' amabil Salvator nostro che non si stanchi la sua bontà di attendermi a penitenza; ma sopra tutto che non mi privi di amarlo nella eternità, colpa il non averlo amato nel tem po. Ecco il rigoroso castigo che io pavenio, il resto non mi fa impressione alcuna.
« Vi posso assicurare che mi vedo sì lungi dalla purità d'intenzione cui Dio vuole da me, da parermi che tutte le mie azioni mi condannino. Se sapeste quanto è grande la mia malizia e quanto rende alla qua bontà ingiuriosa la mia vita, gliene doman dereste perdono. Fatelo, ve ne scongiuro. Io penso che nessuno abbia maggiori motivi di me per temere della propria salite, tanto io mi veggo cattiva ed infedele al mio Dio: non iscorgo in me niente che non pia meritevole di eterno castigo. Lodate il Si gnore che io non sia già per la moltitudine de' miei peccali subissata nell' inferno ».
« La mia vita sinora fu a Dio tanto ingiuriosa, che io metto nel numero delle sue più grandi misericordie quella di farmi patire quaggiù. Per questo mezzo io spero scontare qualche cosa del gran debito con tratto co' miei peccati. Confesso che il nostro buon Dio mi tratterebbe, giustamente abbandonandomi a tutti i rigori della sua divina giustizia; ma egli vuole ancora la sciarmi alcun tempo per esercitare la carità delle nostre sorelle e darmi agio di piangere le mie colpe e di cominciar tutto di nuovo a patire, se può appellarsi patire la ventura di partecipare alla croce del Salvatore.
« Oh quanto è duro il vivere non aman do il sommo Bene e non patendo per questo amore! L'amore domanda le opere, e io non ho che parole pel bene ed opere pel male.
« Se sapeste quanto io mi senta lontana da ciò che dev' essere una vera figlia di Santa Maria, che ha da porre ogni studio in rendersi vera copia del crocifisso suo Sposo! Parmi fino che colle mie infedeltà io provochi tutte le disgrazie cui veggo accadere, ciò che mi è una specie di con tinuato martirio. E non arrivo a compren dere come mi possano tollerare, tanto mi scorgo priva di tutto. Vorrei che tutte le creature fossero animate di un santo zelo per trattarmi come una rea di lesa Maestà divina.
« Il mio rammarico per tanti orribili miei delitti contro Dio fa che mi offerisca di continuo alla sua divina bontà per patire tutte le pene che ho meritato. Accetto an cora le pene dei peccati nei quali senza il soccorso della grazia sarei caduta. Ma il mio maggior supplizio è di non potere in me punire le ingiurie fatte al mio Salvatore nel suo santissimo Sacramento ».

III. Suo aborrimento alla stima delle creature e brama di eterno oblio.
- « Avea timore sì grande che i doni di Dio mi attirassero la stima delle creature, le quali lodano sovente ciò che merita biasimo, che avrei amato meglio di esserne priva, e meno temea tutti i furori dell' inferno che le lodi, le quali gittano un veleno secreto nell' anima e la uccidono insensibilmente, se Dio per sua bontà non vi applica il divino antidoto dell' umiliazione.
« La stima, le lodi, i plausi mi faceano più soffrire che tutte le umiliazioni, i di sprezzi e le abbiezioni non possono fare alle persone più vane e più ambiziose di onore, il che mi facea dire all’occasione: O Dio mio, armate - piuttosto le furie tutte d'inferno contro di me, che le lingue delle creature di vane lodi, lusinghe o applausi; più presto tutte le umiliazioni, dolori, con traddizioni e confusioni si rovescino sopra di me.
« Bramerei di tutto cuore che la mia miseria ed ingratitudine verso Dio fosse conosciuta dall' universo, affinchè niuno si ricordasse più di questa miserabile, se non per renderle il dovuto disprezzo ed umi liazioni, nelle quali desidero vivere e morire sepolta, pregando Iddio con tutto il cuore che niuno mai concepisca di me un buon pensiero.
« Io vi confesso di buona fede, che il desiderio, onde mi sento stimolare di ve dermi dimentica e spregiata dalle creature, mi fa patire un continuo martirio negli offi ci della santa religione, come nello scrivere ed andare in parlatorio, che mi sembra es sere in un inferno: Mi pare che non avrò mai riposo fino a che non mi vegga inabis sata nelle umiliazioni e nei patimenti, a tutti sconosciuta e sepolta in eterna di menticanza; o se altri si rammenta di me, sia solo per disprezzarmi maggiormente e darmi qualche nuova occasione di soffrire alcuna cosa pel mio Dio.
Ah vi sarei pure obbligata, madre mia buona, così alla de Saumaise, se mi faceste grazia di bruciare tutti gli scritti che avete da me, in guisa che niente mai ne sia ve duto nè saputo nel luogo, donde uscirono; perché non è minore la mia brama di rimaner sepolta nel disprezzo e nell' oblio dopo morte che durante la mia vita.
E più tardi: Ora io morrò contenta poiché il sacro Cuore del Salvator mio comincia ad essere conosciuto, e io scono sciuta; mentre mi sembra vedermi per mi sericordia di lui quasi del tutto spenta ed annientata di stima e riputazione nell'ani mo delle creature, il che più mi consola che non possa io dire. Mi sovviene il pro messomi da voi in tale proposito, cioè d'impedire a vostro potere che sia fatta menzione alcuna di me dopo morte, fuori che in domandar preghiere per la più ne cessitosa e cattiva religiosa che sia mai stata nell' Istituto e nella santa Comunità, ove ho l' onore di essere e ove si esercita verso di me continuamente ogni maniera di carità in sopportarmi. Non ne perderò mai la memoria innanzi al Sacro Cuore del mio Gesù ».

IV. Aspirazioni al divin Cuore.
- O buon Gesù che voleste soffrire una infinità di obbrobrii e di umiliazioni per mio amore, imprimetene potentemente la stima e l'a more nel cuor mio e fatemene desiderare la pratica.
« O Cuore benignissimo che tanto vi compiacete in beneficarci, fatemi la grazia di spegnere il mio debito verso la giustizia divina. Io sono fallita, pagate per me; ri parate i mali fatti da me coi beni fatti da voi; e, perchè io debba tutto a voi, acco gliete me, o Cuore caritatevole, nella ter ribil ora della mia morte. Ahimè! che gloria vi darebbe la perdita di un meschino atomo? Ma l'avrete grande in salvare una così
 miserabile peccatrice. Salvatemi adun que, o puro Amore, ché io voglio amarvi eternamente a qualunque costo, e voglio amarvi di tutto il mio cuore ».

CONCLUSIONE
L’umile Messaggera del sacro Cuore si immerge in esso per l'eternità. Dio, che è padrone dei nostri cuori, avea tanto bene cangiato quelli delle per sone più opposte allo stabilimento della divozione al sacro Cuore, che la Santa ebbe, vicino a morte nel 1690, la consola zione di vederla quasi per tutto approvata, predicata e stabilita. Durante gli ultimi quattro mesi di vita la si udì spesso an nunciare la prossima sua fine. Io morrò certamente quest'anno, dicea, perchè non ho più niente a patire, e per non impedire i grandi frutti che il mio divin Salvatore intende cavare da un libro sulla divozione al sacro Cuore.
Era quello del padre Croiset, pubblicato poi nel 1691 con in fine un compendio della vita di lei. Per ben prepararsi a quel passo ella intraprese un ritiro di quaranta giorni dei quali ci lasciò scritte queste memorie. « Dopo la festa di santa Maddalena io mi sentii spingere gagliardamente a riformare la mia vita, per tenermi pronta a comparire davanti la santità di Dio, la cui giustizia è così tremenda ed impenetrabili i giudizii. Bisogna dunque ch'io tenga sempre i miei conti apparecchiati, a fine di non esser colta improvvisamente; perchè la è cosa spaventevole il cadere in morte nelle mani del Dio vivente, allorchè uno durante la vita si è ritratto per lo peccato dalle brac cia del Dio morente. Mi sono adunque proposta per assecondare un movimento così salutare di far un ritiro interiore nel sacro Cuor di Gesù.
« Il primo giorno di esso fu mia oc cupazione in pensare donde venir mi po tesse questo gran desiderio di morire, poichè non è l'ordinario delle anime ree, come io sono dinanzi a Dio, il sentirsi agevole di comparire al cospetto del loro Giudice, la cui santità di giustizia penetra fino al midollo delle ossa, a cui non può essere niente nascosto, nè lasciato andare impunito. Come dunque, o anima mia, puoi tu provare una sì grande allegrezza nel l'approssimarsi della morte? Tu non pensi che a finire il tuo esilio, e dài in trasporti di gioia figurandoti di uscire ben presto dalla tua prigionia. Ma ohimè! mira bene che da una gioia temporanea, forse prove niente da solo accecamento ed ignoranza, non ti vada ad immergere in una eterna tri stezza, e da questa caduca e mortale pri gione non abbi a piombare nel carcere sempiterno, donde non avrai più speranza di iuscire giammai!
« Lasciamo adunque, o anima mia, gioia somigliante e desiderio di morire alle sante anime fervorose, a cui sono apparecchiate così grandi ricompense. Ma quanto a noi le opere di una rea vita non lasciano aspettar nulla fuorchè gli eterni patimenti, se Dio non fosse più buono ancora che giusto a nostro riguardo. Pensando adun que quale possa essere la tua sorte, avrai tu a sopportare per una eternità l'assenza di Quello, il cui godimento ti dà così ar denti desiderii, e la cui privazione ti fa sentire pene così crudeli?
« Dio mio com' è difficile a tirare questo conto, avendo io perduto il mio tempo nè sapendo come ripararlo! Nel travaglio in che mi sono trovata a porre in regola tal conto e tenerlo pronto sempre ad essere presentato, non seppi a chi rivolgermi se non all'adorabile mio Signore, il quale per sua grande bontà si è tolto il carico di farlo. Perciò a lui rimisi tutti i punti su' quali io debbo essere giudicata, e sono le nostre regole, costituzioni e direttorio, donde verrò giustificata o condannata. Dopo avere affidato a lui tutti gli affari miei, io mi sentii in una pace ammirabile, sotto de' suoi piedi, dov' egli lungamente mi tenne come tutt' annichilata nell'abisso del mio nulla, attendendo il suo giudizio intorno a questa miserabile peccatrice.
« Il secondo giorno nella mia orazione mi si presentò come in un quadro tutto quello che era io stata edera in quel punto: ma, o Dio mio, qual mostro più difettoso e più orribile a vedere! Io non vi scorgeva bene di sorta, ma tanto male che mi era un tormento a pensarvi. O Salvator mio, che sono io mai per avermi aspettata sì lungamente a penitenza, io che mi sono esposta le mille volte ad essere subissata nell'inferno per l'eccesso della mia malizia, ed altrettante voi me ne avete rattenuta per vostra bontà infinita! Continuate dun que, o amabile mio Salvatore, ad esercitarla in così miserabile soggetto. Non privatemi, o Dio mio, di amarvi nell'eternità, per non avervi io bastevolmente amato nel tempo. Del resto fate di me come a voi piacerà; io debbo a voi quanto ho e quanto sono, e tutto il bene che posso fare non varrebbe a riparare la minima delle mie colpe, se non per voi: Io sono fallita, voi lo vedete bene, o Signore mio divino; mettetemi in prigione, io vi consento, purchè sia in quella del vostro sacro Cuore; e quando io vi sarò; tenetemi dentro ben chiusa e legata colle catene del vostro amore fino a che vi abbia pagato tutto il mio debito; e come io non potrò mai fare, così bramo di non uscire di prigione giammai ».
In una sua lettera del medesimo tempo si legge: Io mi trovo in tale cessazione di ogni desiderio che mi fa stupire. Temo che siffatta pretesa pace sia effetto di quella tranquillità, in cui Dio lascia talora le anime infedeli; onde mi viene il pensiero che a cagione delle mie grandi infedeltà alle sue grazie io mi abbia tirato addosso que sto stato, il quale potrebbe essere un segno di riprovazione; poichè confesso di non saper volere nè desiderare niente in questo mondo, sebbene mi vegga, in materia di virtù, mancante di tutto. Solo io provo un perfetto acquetamento nel divino beneplacito ed un piacere ineffabile nei patimenti ».
A tale stato di perfezione era ella giunta quando piacque al Signore di chiamarla a sè.
Durante la sua malattia, essendosi ac corta una suora ch'ella pativa straordina riamente, si offerse a procurarle qualche sollievo; ma ella ne la ringraziò, dicendo che tutti i momenti che rimaneanle a vivere troppo erano preziosi nè si doveano per bere senza profitto; molto a dir vero pe nava, ma non era tuttavia bastevole a con tentarne il suo desiderio, tanto ella gustava dei patimenti, e coglieva sì grande con tento a vivere ed a morire sulla croce, che per quanto fervida avesse la brama di andar a godere il suo Dio, pure l'avrebbe più grande di rimanersi nello stato in cui era fino al giorno del giudizio, se tale fosse il buon piacere di Dio, nel quale tanto si deliziava.
Il Signore volle tuttavia purificare quella sant' anima ispirandole, una sì gran tema della sua giustizia, che di colpo ella fu presa da insoliti sgomenti all'aspetto dei terribili giudizii di Dio. E la si vedea tre mare, umiliarsi, inabissarsi davanti al suo crocifisso; e si udiva ripetere con profondi sospiri: Misericordia, Dio mio, misericordia! Ma poco appresso quei terrori si dilegua rono, e l'anima sua si trovò in grande calma e certezza della propria salute. La tranquilla letizia riapparvele in volto; ed ella ripetea: Misericordias Domini in ae ternum cantabo. Altre volte: Che voglio in cielo e che desidero io sulla terra? Voi solamente o Dio mio! Più altre ancora: « Ahimè, io brucio, io brucio! Se ciò fosse di amor di Dio, quale consolazione! Ma io non ho saputo mai amare il mio Dio per fettamente. E rivolgendosi a quelle che la sorreggevano: Domandate a lui perdono per me, ed amatelo bene con tutto il vostro cuore in riparazione di tutti momenti che io non l'ho fatto. Quale beatitudine amar Dio! Ah quale beatitudine! Amate, dunque questo Amore, ma amatelo perfettamente.
Ciò che ella diceva in tali trasporti, mostrava bene come ne fosse veramente compresa. Si estese appresso parlando del l'eccessivo amore di un Dio verso le sue creature, e del poco ricambio che a lui esse ne rendono. Ah Signore, quando mi ritrar rete voi dunque da questo luogo di esilio? aggiungeva ella più volte ripetendo: Lae tatus sum in his quae dicta sunt mihi... Sì, lo spero dalla misericordia del sacro Cuore, andremo alla casa del Signore!
Pregò quindi che si recitassero con lei le litanie di quel Cuore adorabilissimo e quelle della santissima Vergine, per render sela propizia nel supremo suo momento. Un'ora prima di spirare, ella ringraziò di nuovo la superiora di tutti i sollievi, che si procurava di arrecare al suo male, di cendo di non abbisognarne più, non aven do altro a fare in questo mondo, fuorché sommergersi nel sacro Cuore di Gesù Cri sto. Dopo di che dimorò ella per alcun tempo in perfetta calma, e proferito il santissimo nome di Gesù, rese soavemente il suo spirito, per un eccesso di quell'arden te amore al Signor suo, che fino dalla culla avea gittate in lei così profonde radici.

ORAZIONE
Signore onnipotente ed eterno, volgete gli occhi al Cuore del dilettissimo vostro Figliuolo, mirate le soddisfazioni ch' egli vi offre in nome di tutti i peccatori, ascol tate le lodi che per loro vi rende, e placato dalle sue divine adorazioni, in nome di questo diletto Figliuolo Gesù Cristo, per donate i nostri peccati ed usateci miseri cordia, voi che vivete e regnate nei secoli dei secoli. Così sia.



     
     
     
                                              

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