MEDJUGORJE, apparizione della Madonna a Marienfried,, ED APPARIZIONI DI SAN MICHELE NEL MONDO ED IN ITALIA

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PREGHIERA DI SANTA GERTRUDE che può liberare mille anime dal purgatorio e salvare mille anime ancora viventi sulla terra, dalla dannazione eterna 

Nostro Signore disse a Santa Geltrude la Grande che la seguente preghiera libererebbe mille anime dal Purgatorio ogni volta che venga detta con amore.
La preghiera è stata poi estesa anche ai peccatori viventi.



Eterno Padre, io offro il Preziosissimo Sangue del Tuo Divin Figlio, Gesù, in unione con le Messe dette in tutto il mondo, oggi, per tutte le Anime sante del Purgatorio per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, quelli della mia casa e dentro la mia famiglia.
Amen 

PREGHIERA DI SANTA GERTRUDE che può liberare mille anime dal purgatorio e salvare mille anime ancora viventi sulla terra, dalla dannazione eterna MODIFICATA DA GIUSEPPE MESSINA

Eterno Padre io ti offro per mezzo di Maria il preziosissimo sangue del tuo Divin Figlio ,Gesù, le sue piaghe,lacrime,il suo cuore trafitto,la sua passione atto per atto e delle 24 ore, tutti i suoi meriti e atti, in unione con le Messe dette in tutto il mondo oggi e nell’eternità,per tutte le anime del purgatorio,per i peccatori di ogni luogo, per i peccatori della Chiesa universale, per quelli della mia casa e dentro la mia famiglia , amen, e la offro a nome di tutti, nella Divina Volontà .


 (questa preghiera lo modificata per arricchirla di piu’ grazie immense ; aggiungendo la parola  finale  :”nella Divina Volontà” metto tutta la preghiera dentro la Divina Volontà e Gesù la sentirà  ovunque perchè la divina volontà si trova ovunque come dice Gesu’ a Luisa Piccarreta ed in vece di dire:  ” in unione a tutte le messe che si celebrano ora nel mondo” io dico : in unione  di tutte le messe nell’eternità” per me  e molto meglio perchè l’offerta del prezioso sangue  di Gesù l’ offriamo in unione a tutte le messe passate ,presenti e future che sono  di numero  maggiore  di quelle  che dice  santa Gertrude e ho aggiunto anche  l’offerta di tutto quello che Gesù è ed ha ed ha fatto come :” il cuore suo trafitto sgorgante sangue ed acqua come sorgente d’infinita misericordia per noi e le sue santissime piaghe la sua passione atto per atto  che ha sofferto in tutta la sua vita  e la sua passione  finale delle 24 ore perchè leggendo tutte le rivelazione  degli altri Santi come ,Margherita Alacoque sul cuore di Gesù, di Maria Marta Chambon sulle santissime piaghe  di Gesù, di Santa  Faustina Kowalska sulla passione di Gesù , di suor Amalia sulle lacrime di Maria, e le rivelazioni  sulle 24 ore  della passione di Luisa, mi sono reso conto  che ogni cosa che  Gesù ha fatto e patito  è importante per ottenere  tutti  i tipi di grazia  che ci abbisognano).

Varese Incontro con la veggente di Medjugorje:Marija Pavlovic (Varese) domenica 16 febbraio 2014 Presso il Palawhirlpool di Masnago, in via Manin a Varese, una giornata di preghiera e testimonianze. Vi sarà la veggente Marija Pavlovic ed avrà come sempre l'apparizione della Madonna verso le ore 18:00-: 19:00.


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dovete scrivere  ad :  "Associazione  Dio è Padre" Casa Pater   cap  135-67100 -  Aquila -



 
                                                MADONNA DI THIALJINA
MEDJUGORJE E' UN LUOGO FANTASTICO DOVE UN ANIMA PUO' SENTIRE LA PRESENZA DI MARIA E DEGLI ANGELI, E' UN PARADISO SULLA TERRA, IO CI SONO STATO 5 O 6 VOLTE, E TUTTE LE VOLTE CHE CI ANDAVO, MI CHIAMAVA MARIA ATTRAVERSO IL SUO AMORE CHE SI IRRADIAVA NELLA MIA PERSONA PER MEZZO DELLA IMMAGINE SACRA DELLA MADONNA DI THIALJINA CHE TUTTI CHIAMANO LA MADONNA DI MEDJUGORJE;  LA PRIMA VOLTA CHE IO ARRIVAI A MEDJUGORJE,  FU' IL 5 AGOSTO,  E DOPO VENNI A SAPERE CHE LA MADONNA DISSE AI VEGGENTI DI ESSERE NATA IL 5 AGOSTO E FORSE FU' IL 5 AGOSTO  2011 CHE MI ACCORSI CHE NEL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PORTO EMPEDOCLE CHE IO HO COSTRUITO VI ERA UNA SORGIVA D'ACQUA MIRACOLOSA, CHE IO GIA' DA 11 ANNI AVEVO CHIESTO A MARIA DOPO CHE LEI NEL MAGGIO DEL 2000 SCESE IN QUESTO LUOGO PER LIBERARMI DA UN FALSO PROFETA  CHE AVEVA SATANA NEL SUO CUORE E CHE MI STAVA INGANNANDO GIA' DA TRE ANNI; IO IN QUELL' OCCASSIONE, MI ACCORSI CHE  I MESSAGGI CHE USCIVANO DALLA BOCCA DI QUESTO FALSO PROFETA, POTEVANO VENIRE DA SATANA E ALLORA CHIESI MENTALMENTE ALLA MADONNA DI SCHIACCIARE LA TESTA AL SERPENTE, E SUBITO QUELL'UOMO DISSE UNA FRASE :"CHE MI IMPORTA DI DIRE GESU' ,MARIA VI AMO" PERCHE' NON ERA VERO CHE ERA GESU' ,MA IL DEMONIO  CHE MI PARLAVA PER BOCCA DI QUESTO FALSO PROFETA E LA MADONNA GLI SCHIACCIO' SUBITO LA TESTA APPENA IO DISSE LA MIA PREGHIERA. QUI A PORTO EMPEDOCLE LA MADONNA VUOLE CHE SI COSTRUISCA UNA CHIESA SIMILE A QUELLA DI MEDJUGORJE ,CREDO ,O DIVERSA ,INTITOLATA :"SS MARIA E LUISA MADRI E REGINE DEL DIVINO VOLERE NOVELLE EVE DEL PARADISO" E VUOLE ANCHE  CHE  I VEGGENTI DI MEDJUGORJE VENGANO QUI ;QUANDO LEI VORRA', IO INVITERO', MARIJA ,IVANKA E PADRE JOZO PER UNA PREGHIERA COMUNITARIA  E PER FAR BENEDIRE DALLA GOSPA ANCOR DI PIU' QUESTO SANTUARIO DEL DIVINO VOLERE. 

MEDJUGORJE E' UN LUOGO SASSOSO ,OVUNQUE TI GIRI VEDI PIETRE COME SAN GIOVANNI ROTONDO ,VI E' UN MONTE ALTO DOVE  VI E' UNA CROCE DI CEMENTO (CRUZIVAC), DOVE VI E' POSTA LA VIA CRUCIS E DOVE VI FURONO SEGNI SOPRANNATURALI (LA CROCE SI INFUOCAVA) NEL PERIODO DELLE PRIME APPARIZIONI ;VI E' UNA COLLINA CHIAMATA POBRDO DOVE LA MADONNA APPARVE IL 24 ED IL 25 GIUGNO A IVANKA E A MARIJA E A MILKA SORELLA DI MARIJA . MEDJUGORJE IN CROATO VUOL DIRE :IN MEZZO AI MONTI; QUALCHE DECINA DI ANNI ADDIETRO,  APPARVE NEL CIELO DI THIALJINA, (33 KM DISTANTE DA MEDJUGORJE)IL CARRO DI SANT'ELIA PROFETA CON CAVALLI DI FUOCO (QUESTO PROFETA ALLA FINE DEI SUOI GIORNI SULLA TERRA, FU' RAPITO DA DIO PER LA SUA GRANDE SANTITA' CON UN CARRO E CAVALLI DI FUOCO IN MEZZO AD UN TURBINE IMPETUOSO, PERCHE' LA SUA PAROLA BRUCIAVA COME FIACCOLA PIENA DI FUOCO D'AMORE) ALLORA IL POPOLO  E LA CHIESA , COSTRUIRONO UNA CHIESA IN ONORE DI SANT'ELIA, DOVE POI FU POSTA LA BELLISSIMA STATUA DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE(QUELLA DI THIALJINA IN REALTA')CHE FU SOGNATA DA PADRE JOZO E POI TRAMITE AMICI VENNE A CONOSCERE UNA BELLISSSIMA STATUA IN UN NEGOZIO DI ROMA, LA MAR STATUE SACRE, PADRE JOZO RICONOBBE CHE ERA LA STESSA STATUA CHE AVEVA SOGNATO E LA COMPRO'(QUESTO RACCONTO MI E' STATO DATO DAL PROPRIETARIO DEL NEGOZIO MAR STATUE SACRE DI ROMA CHE SI TROVA  A CIRCA TRENTA METRI DISTANTE DALLE COLONNE ESTERNE DEL LATO DESTRO DEL VATICANO). BISOGNA CONOSCERE  CHE LA STORIA DI MEDJUGORJE E' LEGATA AL PROFETA ELIA, INFATTI IL 24 GIUGNO, CIOE' IL GIORNO DELLA PRIMA APPARIZIONE, E' LA NATIVITA' DI SAN GIOVANNI BATTISTA, E GESU' DISSE CHE GIOVANNI ERA L'ELIA CHE E' VENUTO E NON L'HANNO RICONOSCIUTO,  E CHE VERRA' DI NUOVO A RESTAURARE IL REGNO;LA BOSNIA ERZEGOVINA  HA COME PROTETTORE IL PROFETA ELIA, DA QUESTO POSSIAMO CAPIRE  CHE SIAMO NEGLI ULTIMI TEMPI  E NEL TEMPO DELLA VENUTA DEL PROFETA ELIA CHE E' GIA FRA NOI ,IL FUTURO PAPA  SARA' ENOCH  CHE FU RAPITO DA DIO PERCHE' CAMMINO' CON DIO  NELLA SANTITA' ; QUESTI 2 PROFETI SONO I DUE CANDELABRI  E I DUE ULIVI  CHE STANNO ALLA DESTRA E ALLA SINISTRA DI DIO E CHE SONO DESIGNATI A RITORNARE SULLA TERRA PER RESTAURARE IL REGNO SANTO DI DIO; ALLA FINE DEI LORO GIORNI SARANNO UCCISI DALLA BESTIA CHE SALE DALL'ABISSO. LA MADONNA HA DETTO, CHE QUESTA E' L'ULTIMA APPARIZIONE  CHE LEI FA (QUESTO VUOL DIRE CHE E' L'ULTIMO LUOGO  E TUTTI GLI ALTRI CHE VENGONO DOPO MEDJUGORJE SONO FALSE E DEMONIACHE),PERCHE' SIAMO VICINO ALLA FINE DEI TEMPI, CHE VERRA' QUANDO IL SUO CUORE TRIONFERA' E VI SARA' UNA PACE CHE DURERA' CIRCA 25 ANNI, COME DISSE LEI STESSA A LA SALETTE, IN FRANCIA, CIRCA 170 ANNI FA'; DOPO APPARIRA'  L'ANTICRISTO, E UCCIDERA' I DUE PROFETI DI DIO  CHE SARANNO, UNO IL GRAN MONARCA E L'ALTRO L'ULTIMO  E GRANDE PAPA(PIETRO IL ROMANO LO CHIAMA SAN MALACHIA; IL PRIMO PAPA FU PIETRO  CHE ERA SIMONE DI GIOVANNI E L'ULTIMO IL SIGNORE LO FARA' CHIAMARE ANCHE PIETRO? PER FAR COMPRENDERE CHE SE IL PRIMO SI CHIAMAVA PIETRO  L'ULTIMO DOVEVA ESSERE  PIETRO SECONDO ) ( ADESSO CHE E' VENUTO PAPA FRANCESCO POSSIAMO CAPIRE  CHE MALACHIA PARLAVA PROPRIO DI LUI CHIAMANDOLO  SIMBOLICAMENTE PIETRO IL ROMANO  PERCHE' TUTTI  I PAPI SONO CHIAMATI ANCHE PIETRO IN QUANDO SUCCESSORI  SUOI  E CREDO CHE MALACHIA ABBIA DATO QUESTO APPELLATIVO A PAPA FRANCESCO PERCHE'  E' ANCHE L'ULTIMO DEI SUCCESSORI DI PIETRO E TROVANDOSI A ROMA LA SUA SEDE GLI HA DATO L'APPELLATIVO DI PIETRO IL ROMANO . QUESTI 2 PROFETI RISORGERANNO DOPO TRE GIONI E MEZZO DAVANTI A GLI OCCHI DEI LORO  UCCISORI E NEMICI; LA MADONNA A MEDJUGORJE VUOLE DIRCI QUESTO :CHE SIAMO PROPRIO NEL PERIODO  DI QUESTI DUE GRANDI PROFETI MANDATI DA DIO PER SALVARE IL MONDO  E  PER FARE CONOSCERE LA VERA SANTITA' DEL CIELO, CHE E' QUELLA CHE LUISA HA RICEVUTO MEDIANTE GLI SCRITTI CHE  GESU'   GLI  HA DETTATI, DICENDOLE CHE SONO  UN GRANDE DONO PER L'UMANITA' E CHE SOLO MARIA AVEVA RICEVUTO QUESTI IMMENSI DONO DI CONOSCERE LE VERITA' SULLA DIVINA VOLONTA' ED IL DONO DEL DIVINO VOLERE IN TUTTI GLI ATTI UMANI;POSSIAMO ESSERE VERI IMITATORI DI MARIA E DI LUISA SE CONOSCEREMO QUESTI SCRITTI DI LUISA E LI ASSIMILEREMO IN NOI CON FIDUCIA E FEDELTA', SCHIACCEREMO LA TESTA AI NOSTRI NEMICI E AL NOSTRO UMANO VOLERE CHE VUOL SEMPRE USCIRE FUORI DI NOI , DOMINEREMO   PERSINO LA NATURA CHE SARA' FELICE DI OBBEDIRE  ALLA DIVINA VOLONTA' CHE SARA' IN NOI SE CREDEREMO ALLE VERITA' CHE LUISA HA RICEVUTO SULLA DIVINA VOLONTA' ; IL MALE SCOMPARIRA' PER POI RIAPPARIRE NEGLI ULTIMI TRE ANNI E MEZZO DELL'ANTICRISTO SULLA TERRA,SAN MICHELE LO TRAFIGGERA' CON LA PAROLA DI GESU' CHE SARA' NELLA BOCCA DEI FIGLI DL DIVINO VOLERE E DEI SANTI. LA MADONNA CI HA DATO 10 SEGRETI CHE I DUE VEGGENTI PRESTO DIRANNO, QUANDO LA MADONNA  GLI COMANDERA' DI DIRLO PRIMA CHE SUCCEDANO I FATTI FUTURI. MEDJUGORJE SI TROVA NELLA BOSNIA ERZEGOVINA AI CONFINI CON LA CROAZIA  E VICINO MOSTAR E  DUBROVINIK SI PARLA IL CROATO IN QUESTA ZONA;  MOLTE PERSONE SONO DI ORIGINE CROATA  E CREDO ANCHE I VEGGENTI;PRIMA DI APPARIRE LA MADONNA MEDJUGORJE ERA UN PICCOLISSIMO PAESE DI POCHE  CASE E DI POVERE PERSONE QUANDO FU' COSTRUITA LA CHIESA DI SAN GIACOMO,  UN FRATE DOMANDO ALL'ALTRO: MA NON E' TROPPO GRANDE QUESTA CHIESA PER QUESTO PICCOLISSIMO PAESE? E L'ALTRO RISPOSE CHE UN GIORNO SAREBBE SEMBRATA PICCOLA, COSI AVVENNE GRAZIE ALLA MADONNA;  ADESSO E' CRESCIUTA MOLTO MEDJUGORJE E NON C'E' PIU' POVERTA', QUASI TUTTI GLI ABITANTI POSSEGGONO PENSIONI , RISTORANTI E NEGOZI DI ARTICOLI RELIGIOSI , ANCHE I VEGGENTI  POSSEGGONO DELLE PENSIONI E LAVORANO CON I PELLEGRINI CHE DA MARZO FINO A SETTEMBRE RIEMPIONO IL PAESE ED I LUOGHI DELL'APPARIZIONE; LA MADONNA, APPARVE ANCHE IN CHIESA E LA VIDERO QUASI TUTTI , ANCHE PADRE JOZO UN GIORNO SENTI' LA VOCE DELLA MADONNA CHE LE DICEVA :"VA E PROTEGGI I MIEI VEGGENTI", O FORSE  PRESE IL LIBRO DELLA BIBBIA  MENTRE CHIEDEVA A DIO DI ILLUMINARLO SULLA QUESTIONE DELLE APPARIZIONI CHE LUI NON CREDEVA E DIO GLI FECE CADERE LO SGUARDO SU UNA FRASE DELLA BIBBIA CHE DICEVA DI CREDERE;APPENA IL PARROCO USCI' FUORI LA PORTA DELLA CHIESA, VIDE I VEGGENTI INSEGUITI DALL'ESERCITO CHE VOLEVA ARRESTARLI, E LI NASCOSE SOTTO L'ALTARE ,CREDO, ANCHE PADRE JOZO DAL MOMENTO DI QUESTO FATTO, SUBI' PESANTI TRIBOLAZIONI E PERSECUZIONI , FU ARRESTATO PER PARECCHI ANNI , GLI RUPPERO QUASI TUTTI I DENTI NEL CARCERE, PER COSTRINGERLO A PARLARE , MA IL POVERO FRATE  SOPPORTO TUTTO PER AMORE DI DIO E DI MARIA E FU' CONFORTATO SPESSO IN CARCERE DALLA MADONNA,POI  FU TRASFERITO NELLA PARROCCHIA DI SANT'ELIA A THIALJINA E POI IN UN ALTRA CHIESA SEMPRE NELLE VICINANZE DI MEDJUGORJE. A THIALJINA LA MADONNA COMPIVA E COMPIE MOLTI  PRODIGI PER MEZZO DELLA SUA  BELLLISSIMA STATUA CHE PADRE JOZO AVEVA SOGNATO E COMPRATO NEL NEGOZIO DI ROMA   LI MOLTE PERSONE CADONO  COME SVENUTE PER TERRA ACCOMPAGNATE DOLCEMENTE DA UNA MANO INVISIBILE E POI SI SVEGLIANO DOPO CIRCA 10 MINUTI CON UNA GRANDE GIOIA  RADIANTE AMORE DIVINO SUL VOLTO,IO NE SONO TESTIMONE OCULARE DI QUESTE GUARIGIONI CHE LO SPIRITO SANTO COMPIE CON L'AIUTO DEGLI ANGELI CUSTODI SULLE PERSONE CHE PASSAVANO DAVANTI  LA BELLISSIMA STATUA DELLA MADONNA CHE SCHIACCIA LA TESTA AL SERPENTE  CON IL CALCAGNO , ECCO PERCHE' IO VOLEVO NEL SANTUARIO CHE HO COSTRUITO A PORTO EMPEDOCLE  UNA STATUA IDENTICA COME QUELLA DI MEDJUGORJE E UNA CHIESA SIMILE  PERCHE' APPUNTO QUESTA STATUA HA UN SERPENTE SOTTO IL CALCAGNO E QUI A PORTO EMPEDOCLE  LA MADONNA SCHIACCIO' LA TESTA AL SERPENTE DOPO LA MIA PREGHIERA:" O DONNA CHE SCHIACCIA LA TESTA AL SERPENTE , SCHIACCIA LA TESTA  AL SERPENTE" QUI A MEDJUGORJE  LA MADONNA APPARE AD OGNI ANNIVERSARIO VESTITA D'ORO E  CON QUESTO LA MADONNA CI VUOLE DIRE CHE QUI  SI E' VERIFICATA LA PROFEZIA DI SAN GIOVANNI NELL'APOCALISSE:"VIDI APPARIRE NEL CIELO UN SEGNO GRANDIOSO ,UNA DONNA VESTITA DI SOLE CON LA LUNA SOTTO I SUOI PIEDI E SUL CAPO UNA CORONA DI 12 STELLE E UN ALTRO SEGNO VIDI APPARIRE UN DRAGONE ROSSO "ANCHE SATANA STA OPERANDO  A MEDJUGORJE  E IO QUESTO LO HO NOTATO CHIARAMENTE ,INFATTI HO VISTO MOLTE PERSONE VENIRE A MEDJUGORJE MA NON CAMBIARE MAI NEL CUORE ,FANNO MOLTE PREGHIERE  MA HANNO POCA MISERICORDIA E SE UNO PREGA MOLTO E VA SEMPRE A MESSA E NON SI VEDE IL DONO DELLA MISERICORDIA ,DELLA CARITA' FRATERNA E' UN MENTITORE ED IMPOSTORE,PERCIO' NON FIDATEVI SUBITO DELLE PERSONE CHE VANNO A MEDJUGORJE E PARLANO DI MEDJUGORJE , METTETELI SEMPRE ALLA PROVA  PER UN PO DI TEMPO ALLA FINE ,IL SIGNORE  VI AIUTERA' A SCOPRIRE QUALCHE DIFETTO GRANDE CHE PUO' ESSERE IL SEGNO CHE DIO VI MANDA PER ALLONTANARVI DAI FALSI DEVOTI E  DAI FALSI PROFETI.


A MEDJUGORJE I MIRACOLI  NON MANCANO SONO VISIBILE A TUTTI QUANDO UNO VA IN QUESTO LUOGO SANTO LA MADONNA MANDA SEMPRE DEI SEGNI, A VOLTE SI VEDONO PER TERRA  RAGAZZE  INDEMONIATE CHE PARLANO CON UNA VOCE DEMONIACA E MASCHILE E SI LAMENTANO; A VOLTE  MOLTE PERSONE VEDONO SEGNI NEL SOLE  E NEL CIELO  O GUARISCONO DA QUALCHE MALATTIA , CI SONO TESTIMONIANZE DI GUARIGIONI  DALLA CECITA' , DA TUMORI MALIGNI E DA  MOLTE SPECIE DI MALATTIE; A MARIJA PAVLOVIC LA MADONNA APPARE TUTTI I GIORNI VERSO LE 18:30 E SPESSO NELLA SUA VILLA CHE SI TROVA AFFIANCO ALLA COMUNITA' CENACOLO DI MEDJUGORJE AI PIEDI DELLA COLLINA DELLE APPARIZIONI, SE UN GRUPPO SI PRENOTA  PRIMA LA VEGGENTE MARIJA LO OSPITERA' AD ASSSISTERE ALL'APPARIZIONE, ALCUNE VOLTE IO SONO RIUSCITO AD ENTRARE ATTENDENDO DAVANTI AL CANCELLO D'INGRESSO  SE VI ERA UN BUON UOMO DI GUARDIA  A VOLTE CI FACEVA PASSARE, SEMPRE  DOPO AVER PREGATO MOLTO LA MADONNA CI FACEVA ENTRARE, TOCCANDO IL CUORE DEL GUARDIANO.MARIJA  GIA' DA 3 ANNI CONSECUTIVI E STATA INVITATA DALLA COMUNITA' DI SAN PETRIGNANO(ASSISI) CREDO A FEBBRAIO O MARZO DEL 2010 , 2011 E DEL 2012; NEL  2010  CREDO E' AVVENUTO UN GRANDISSIMO MIRACOLO ,IO MI TROVAVO AD ASSISI DA MIA SORELLA E VENIVO DA MEDJUGORJE CREDO CHE ERA IL MESE DI MAGGIO, IN TV, DI DOMENICA, NEL PROGRAMMA DI GILET, PARLAVANO DI MARIJA  QUANDO E' VENUTA AD ASSISI  UNO O 2 MESI PRIMA DI QUEL GIORNO,GILET PARLO' DI UN VIDEO CHE FU' GIRATO DA UNA SIGNORA DI ASSISI CON UN CELLULARE ; SI VEDEVA MENTRE VI ERA L'APPARIZIONE A MARIJA LA FIGURA TUTTA LUMINOSA ,DIAFANA COME UN NEON BIANCO ACCESO DELLA MADONNA CHE STAVA APPUNTO DIALOGANDO CON MARIJA PAVLOVIC LA FIGURA SI MUOVEVA E SOMIGLIAVA PERFETTAMENTE  ALLA SAGOMA DI UNA DONNA CON UN VELO,  PROPRIO COME LO PORTA LA MADONNA QUANDO APPARE A MEDJUGORJE O IN ALTRE APPARIZIONI MARIANE,GILET DISSE CHE QUESTO NON ERA MAI ACCADUTO NELLA STORIA DELLA CHIESA DI FILMARE LA MADONNA,POI DISSE CHE LA SIGNORA CHE GLI DIEDE QUEL VIDEO  SI CONVERTI' LEI CON TUTTA LA SUA FAMIGLIA.
il messaggio della Madonna all'umanita'

  




 fin dalle prime apparizioni a Medjugorje la Madonna vuole avvisare il mondo che sta andando verso una guerra  senza fine di odio tra le famiglie e tra le nazioni; percio' Lei si presenta come la Regina della pace, e per rimedio ci da il santo rosario ,la bibbia , i sacramenti,  il digiuno , la Santa messa. dapprima chiede di pregare  7 Padre nostro e 7 ave Maria , poi quando vede  che le anime sono piu' mature chiede l'intero rosario recitato in comune  e nelle famiglie;Lei è tutto per le anime e li vuole salvare  dalle mani del nemico dell'uomo ,il serpente antico ,satana e l'umano volere, percio' dice spesso: pregate,pregate , pregate  ; digiunate  a pane ed acqua  per chi puo', il mercoledi ed il venerdi ; dice spesso di portare la nostra pace che Dio a messo nei nostri cuori a tutti quelli che incontriamo , ma se non abbiamo questa pace che puo' venire solo da Dio  non possiamo trasmettere ad altri  questo grande bene che Dio vuole donare ai nostri fratelli  che sono nell'odio e  si separono  dai loro cari  ' non vivendo il santo vangelo alla lettera e cercando le vanita' del mondo corrotto  che li porta nella tentazione di lasciare Dio e seguire il maligno  e i desideri  impuri della carne. Maria si presenta come il rimedio ,la medicina per avvicinarci in modo degno ed accostarci al suo Figlio Gesù che ci salverà e ci purificherà da tutti i nostri peccati e ci santificherà la volontà corrotta. Per dare la vera parola di vita che ormai i sacerdoti l'hanno disprezzata e distolta, appare tutti i giorni ai veggenti lasciando il suo tenero ed efficace insegnamento d'amore e di gioia;ai veggenti li mette in guardia dal maligno, che vuole operare anche a Medjugorje  per confondere gli spiriti, ed in parte  il maligno è riuscito a mettere i suoi tentacoli a Medjugorje portando molti falsi devoti che con le loro tenebre portano confusione. La Madonna tramite noi vuole realizzare il suo disegno materno per un mondo nuovo pieno d'amore che puo' venire solo se il mondo si converte dalla sua mondanita' e sensualità per abbracciare l'amore misericordioso di Dio; molto spesso ci fa capire che stiamo vivendo in un periodo grande di misericordia   ma sappiamo che a faustina kowalska la serva della Divina Misericordia, Gesù avverte che quando finirà il periodo della sua Misericordia ,poi inizierà il periodo della sua Giustizia che sarà inesorabile con quelli che si ostineranno ad offendere l'amore di Dio. Perciò la Madonna lascia ai veggenti 10 segreti che si realizzeranno  presto e che i veggenti forse li trasmetteranno qualche giorno prima che questi si verificheranno;Lei ci vuole trasmettere con i suoi messaggi tutto il suo amore materno per i suoi figli smarriti  nell'odio e nel volere umana cieco,vuole essere la nostra guida , il nostro conforto, la nostra pace, il nostro soccorso potentissimo, e ci vuole donare il suo Gesù dolcissimo dalle sue mani, solo Lei ha  ricevuto questa grande grazia da Dio di donarci il suo Gesù bambino che tende le braccia verso di noi  e ci vuole perdonare tutti i peccati per renderci simile a se stesso ,basta solo volere ritornare da Dio per guarire;adesso abbiamo una grandissima mediatrice presso il Figlio e conosciamo tutto il suo amore per noi anche se siamo i più grandi peccatori . Gesù disse a santa Faustina Kowalska più grande è il peccatore e più diritto ha alla mia Misericordia che è infinita e giustifica qualsiasi peccato, tranne quello contro lo Spirito Santo.Medjugorje è divenuta una città santa dove ogni anima di buona volontà, incontra l'amore di Dio e di Maria SS. e li ci aspettano per farci comprendere  il nostro cammino in Dio ,li le ispirazioni di Dio sono fortissime , io ne ho avuto questa conferma varie volte,le benedizioni che Maria ha lasciato e continuerà a lasciare in questo luogo sacro sono veramente  grandi e ripetute, basti pensare che Lei appare tutti i giorni a Marija Pavlovic  e se ne va benedicendo sempre ad ogni apparizione, ci sono anche le moltissime preghiere  di persone  veramente convertite che stanno facendo un cammino di santità giudate da questa grande maestra che  fanno scendere dal cielo tante Divine benedizioni . Dio Padre mandando la sua diletta  Figlia a Medjugorje vuole salvarci dalla distruzione che satana a in mente,vuole salvare le povere anime che  sono state ingannate dal serpente che usa delle cose moderne , come i cinema , la tv, i media, le scuole(quando si studiano filosofi che allontano dalla fede),  discoteche, viaggi di divertimento,feste, cellulari, computer , social network , come idoli  che affascinano ed ingannano la ricerca  della vera felicità dell'uomo che è affogato da tutta questa mondanità e non trova più spazio per pensare a Dio come unica vera fonte di beatitudine;  pochi giorni fa  diede l'acqua miracolosa di Porto Empedocle a tre ragazzi che spesso li vedevo seduti a farsi qualche canna vicino  al quadro di Gesù misericordioso, in uno di  loro si manifesto' un miracolo: il ragazzino appena  bevuto un sorso di quest'acqua si sentii molto felice e la mente leggerissima , e lo disse a gli altri ed io gli domandai: ti senti la mente leggera, vero?lui annui. Questo fatto ci insegna che l'uomo  in se ,sente  la vicinanza di una fonte di felicità (Dio),ma viene turbata dal maligno che le propone altre  false felicità come le droghe o il sesso e che alla fine invece  di felicitare l'uomo ingannato come lo furono anche in questo modo Adamo ed Eva si ritrovano nella tristezza più buia per essersi allontanati ancora di piu' da Dio ;ecco perchè la Madonna ci dice sempre di pregare ,digiunare, andare a messa e leggere la sacra scrittura, perchè queste cose ci avvicinano a Dio e allontanano satana che non sopporta queste cose sane e pure ;allontanandosi la fonte delle tristezze umane  e avvicinandosi la fonte di ogni felicità  , l'uomo impara la via sicura della santità e del paradiso. 

Chiunque vuole  sentire l'amore di Maria deve venire a Medjugorje o a Porto Empedocle  dove nel 2000 la Madonna schiaccio' la testa a satana e vuole una Chiesa simile a quella di Medjugorje, qui mi ha dato  nel 2011 l'acqua miracolosa del Divino Volere;la Madonna ha scelto questi due luoghi per distruggere il regno del male e restaurare il regno del Divino Volere attraverso la conoscenza dei libri di Luisa Piccarreta sulla Div. Volontà , che a Porto Empedocle io sto cercando di trasmetterle a tutti  e che portero' anche dentro la Chiesa che si costruira' qui , quando la Madonna  mi dara' anche questo dono ;penso che qui la Madonna vorra' un convento di religiosi  del Divino Volere che si occuperanno del santuario  e della divulgazione dei libri di Luisa Piccarreta sulla Divina Volontà ,la messa perpetua  con la lettura dei libri di Luisa  nel mezzo della messa,credo che voglia anche un grande ed efficiente ospedale dopo la Chiesa ed il convento  di sacerdoti ,frati e suore Figli del Divino Volere della sacra famiglia . La Madonna ha un progetto molto piu' ampio  qui a Porto Empedocle di quello di Medjugorje, se a Medjugorje ha creato dei santi Mariani ,qui vuol creare i Figli del Divino Volere  che come Gesu' disse a Luisa i Figli  del Divino Volere saranno infinitamente piu' santi di tutti i santi messi insieme  che non hanno conosciuto i libri di Luisa  sulla Div. Volontà, qui a Porto Empedocle vuole creare un ambiente paradisiaco dove il serpente non avra' piu' nessun potere contro i Figli del Div. Volere che la Madonna formera' qui a Porto Empedocle ,anche attraverso  l'acqua infinitamente miracolosa del Divino Volere                                     
            
A MEDJUGORJE LA MADONNA AVEVA PREDETTO LA GUERRA  IN BOSNIA   ,CI FURONO MOLTE VITE SPEZZATE DA BOMBE E TRUCIDITA' SENZA LIMITI, PASSANDO PER ANDARE A MEJUGORJE  ANCORA SI POSSONO SCORGERE LE FERITE DI QUESTA GUERRA TRA ETNIE  E RELIGIONI DIVERSE IN QUASI TUTTE LE CITTA' DELLA BOSNIA TRANNE CHE A MEDJUGORJE DOVE LE BOMBE NON CADDERO ANCHE SE GLI AEREI VOLEVANO BOMBARDARLA . CHI VA  A MOSTAR  CHE  E' VICINISSIMA DA MEDJUGORJE SCOPRE CHE LI NON SI PARLA TANTO DI MEDJUGORJE PERCHE' MOLTI SONO MUSULMANI ;LA MADONNA HA PROTETTO ANCHE I PELLEGRINI CHE IN QUEGLI ANNI  CON FEDE E AMORE RISCHIAVANO LA VITA VIAGGIANDO VERSO MEDJUGORJE  PER ANDARE A TROVARE LA BELLA SIGNORA D'AMORE CHE CON GIOIA LI ATTENDEVA FRA LE SUE MATERNE BRACCIA. IO ANDAI PER LA PRIMA VOLTA A MEDJUGORJE IL 5 AGOSTO DEL 1999. MI CHIAMO' LA MADONNA CON UNA FIAMMA NEL CUORE APPENA AVEVO  VISTO L'IMMAGINE BELLISSIMA DELLA MADONNA DI THIALJINA  CHE UNA RAGAZZA MI AVEVA REGALATO  ED IL GIORNO PRIMA MENTRE IO STAVO DICENDO AD UN MIO COMPAGNO DI LAVORO CHE FORSE  FRA UN MESE ANDAVO A MEDJUGORJE ,LA STESSA RAGAZZA CHE MI DIEDE L'IMMAGINETTA DELLA MADONNA DI THIALJINA  MI AVEVA DONATO UN ROSARIO  CHE  IO GIRANDO LA CROCE LESSI : MEDJUGORJE ; QUESTO MI FECE CAPIRE CHE LA MADONNA VOLEVA CHE IO ANDASSI LI A TROVARLA E COSI' FECI DOPO UN MESE VI ANDAI ,DOPO VENNI A SAPERE CHE LA MADONNA DISSE :NESSUNO VIENE A MEDJUGORJE SE IO NON LO CHIAMO E DISSE ANCHE CHE LEI ERA NATA IL 5 DI AGOSTO PROPRIO LA DATA QUANDO IO ARRIVAI PER LA PRIMA VOLTA A MEDJUGORJE. TUTTE LE 5 VOLTE CHE IO ANDAI A MEDJUGORJE  LA MADONNA MI DIEDE UN FORTE SEGNO DELLA SUA CHIAMATA,L'ULTIMA VOLTA CHE FU PER IL TRENTESIMO ANNIVERSARIO  MENTRE STAVO DICENDO ALLA MADONNA COME MAI ANCORA NON MI CHIAMAVA PER ANDARE A MEDJUGORJE PER IL 24-06-2011  VISTO CHE GIA' ERAVAMO VERSO IL 15-06 GUARDANDO LA TV TROVAI UN CANALE DOVE STAVANO PARLANDO DI MEDJUGORJE E QUANDO FECERO VEDERE LA BELLISSIMA IMMAGINE DELLA MADONNA DI THIALJINA  MI USCI DAL CUORE CON UNA FIAMMA D'AMORE PER BENE 7 O 8 VOLTE  LA PAROLA :MAMMA,MAMMA,MAMMA … SENZA CHE IO CI AVEVO MESSO LA VOLONTA'  ERA LO SPIRITO SANTO CHE MI ANIMAVA A DIRE MAMMA ALLA MADONNA,QUESTO RAPPORTO SPECIALE CHE HO AVUTO CON LA MADONNA A MEDJUGORJE E CON LA SUA IMMAGINE DELLA MADONNA DI THIALJINA CHE E' STATA SEMPRE IL MEZZO CHE LA MADONNA HA USATO PER CHIAMARMI A MEDJUGORJE MI HA FATTO MOLTO MEDITARE SULLA CHIESA CHE LEI VUOLE A PORTO EMPEDOCLE E VISTO CHE QUI A P. EMPEDOCLE LEI SCHIACCIO' LA TESTA AL SERPENTE ,QUALCOSA MI DICE CHE NON SOLO VUOLE UNA STATUA SIMILE A QUELLA DI THIALJINA( E' UNA STATUA DELL'IMMACOLATA CHE SCHIACCIA LA TESTA AL SERPENTE) MA ANCHE LA CHIESA UGUALE A QUELLA DI MEDJUGORJE;INFATTI NEL 2010 IO AVEVO INTENZIONE ANDANDO A MEDJUGORJE DI PRENDERE BENE  IL COLORE DELLA CHIESA  E LA SUA FORMA  E MENTRE STAVO FACENDO QUESTO, UN SIGNORE AMERICANO,  STAVA FACENDO LO STESSO ANCHE LUI, SOLO CHE LUI  ERA PIU' EQUIPAGGIATO DI ME,  INFATTI AVEVA PORTATO CON SE  TUTTI I COLORI  DEL GIALLO PER TROVARE IL COLORE PIU' IDENTICO ALL'ORIGINALE ,IO GLI CHIESI IL PERCHE STAVA OSSERVANDO I COLORI DELLA CHIESA  E MI DISSE CHE VOLEVA COSTRUIRE IN AMERICA UNA CHIESA IDENTICA  A QUELLA DI MEDJUGORJE.                                                                     
                                                                                                                          


                                                           MEDJUGORJE




APPARIZIONE IN SICILIA -RAVANUSA DELLA MADONNA DEL FICO AL CONTE RUGGERO 
 

           LUOGO DELL'APPARIZIONE DELLA MADONNA IL 25-06-1981 A MEDJUGORJE


    LUOGO DELLA 1 APPARIZIONE  A MEDJUGORJE VISTA SOLO DA IVANKA IVANKOVIC


 LUISA PICCARRETA LA SERVA DI DIO MORTA A CORATO NEL 1947- 4 MARZO
                                             
                                                   MAPPA MEDJUGORJE
                                           

                                                          MEDJUGORJE





 S. PADRE ANNIBALE MARIA DI FRANCIA DIRETTORE SPIRITUALE DI LUISA PICCARRETA
         
                                        MARIJA PAVLOVIC VEGGENTE DI MEDJUGORJE

                                                                                                                                                               LA VEGGENTE CHE VIDE PER PRIMA LA MADONNA A MEDJUGORJE: IVANKA IVANKOVIC





LE APPARIZIONI DI MARIENFRIED  scarica
Il Messaggio di Marienfried riguarda la fine dei tempi. Esso ci presenta, in dimensione gran­diosa, la "Bestia" in opposizione alla “Donna”: (Apoc. 12, 1-4)
Molti si domandano: "Come mai non ab­biamo ancora sentito parlare di questo Messag­gio? E' stato nascosto o misconosciuto?"
Per dirla in breve: dopo un sonno di 20 an­ni, Biancaneve si è svegliata alla vita, e dopo altri 10 anni ha ricevuto a poco a poco il suo valore nella Chiesa, disposto da Dio. Nel corso degli an­ni esso potè quindi portare dei frutti e maturare, poichè le Grandi Cose crescono nel silenzio, ma portano molti frutti.
Marienfried ci mostrerà che ha da occupare un grande posto nella storia della salvezza del mondo, perchè rappresenta ed è come il corona­mento delle grandi apparizioni di Maria.
A Parigi, nel 1830, cominciò la serie delle grandi visite di Maria. Esse sono continuate a La Salette, Lourdes, Fatima e in altri luoghi. Ma­rienfried ha in questo coronamento un particola­re significato. L'Apocalisse si manifesta qui in u­na luce chiarissima. Il Messaggio finisce con il grandioso Inno dei Cori Angelici. La vittoria di Cristo, Re, viene annunciata.
Le apparizioni della Madonna oggi sono combattute e sono accolte con molto scettici­smo ed avversione. Il noto teologo Carlo Rahner tuttavia disse: "Le apparizioni della Madonna so­no per loro natura un "imperativo" (comando).

LE APPARIZIONI DI MARIENFRIED
"Il Santuario di Marienfried significa per me una sintesi della devozione mariana del nostro tempo.
Esso appartiene ai più importanti santuari mariani della Chiesa cattolica dove la Madre di Dio è venerata in forme così molteplici".
Mons. Venanclo Pereira Vescovo di Fatima

"Chi studia attentamente il messaggio di Marienfried, scopre l'interpretazione dell'Apocalisse, c. 12, dove il "gran Dragone rosso" perseguita la donna vestita di sole, cercando di annientare Lei e suo Figlio".
Mons. Rudolf Graber, Vescovo di Ratlsbona il 25 luglio 1976

Permesso ecclesiastico di stampa accordato il 16 novem­bre 1970 per l'edizione tedesca:
"Die Erscheinung in Marienfried"

PREFAZIONE
Da diversi anni il mondo cattolico - ed in particolare la Diocesi di Augsburg - si sta occu­pando dei fatti di Marienfried, nella parrocchia di Pfaffenhofen. Vi affluiscono pellegrini venuti da vicino e da lontano, perfino dall'estero, e ven­gono non solo per pregare, ma pure per fare del­le indagini sulle origini, il significato religioso e l'efficacia spirituale di questo luogo di preghiera.
E si ritorna continuamente alla carica per richiedere un rapporto completo sulle origini di Marienfried, sulla posizione della Chiesa nei con­fronti di questo messaggio e sul suo valore spiri­tuale. Questo opuscolo si propone di rispondere a queste domande.
Non essendo io un teologo, mi rendo per­fettamente conto delle difficoltà di questo tenta­tivo. Ma, dal momento che i teologi competenti non hanno scritto nulla a questo proposito, quan­tunque sarebbe stato necessario, io ho cercato di colmare questa lacuna, servendomi semplicemen­te dei fatti accaduti, seguiti da una mia modesta interpretazione teologica. Quantunque questi av­venimenti siano ritenuti solo "naturali" dal Ve­scovo competente di Augsburg, in seguito al rap­porto di un teologo che ha fatto l'inchiesta su Marienfried, il numero dei pellegrini che credono all'autenticità di queste apparizioni aumenta continuamente.
Anch'io appartengo a questo numero,e prego il lettore, che voglia fare delle critiche, di pa­zientare e di tener conto del testo che segue. Se nei capitoli seguenti le apparizioni sono rite­nute come vere, ciò non impegna che me stesso. Come autore io parlo in virtù della mia esperien­za personale, come qualcuno che ne è profonda­mente convinto, in seguito alle grazie ricevute da Maria. Però rispetto ogni opinione ed ogni presa di posizione critica senza avermente a male se qualcuno, per ragioni personali, non si sente di credere all'autenticità dei fatti.
Si può presupporre che il tempo porti mol­te persone a Marienfried, persuadendole sulla autenticità del Messaggio, su cui la Chiesa non ha ancora preso posizione alcuna. Ma la parola della S. Scrittura sarà determinante: "L'albero buono porta frutti buoni, e quello cattivo frutti cattivi. Voi lo riconoscerete dai suoi frutti".
Marienfried ha già dato i suoi frutti: la pro­va è data dai pellegrini che, sempre in numero crescente, vengono a Marienfried da vicino e da lontano.
Io sono venuto a Marienfried quattro anni fa. E non ci sono venuto per ammirare il luogo idillico dove sorse la cappella, ma per sentire il mistero che questa cappella svela ad ogni cuore, aperto ai messaggi della Madonna. Io stesso ho potuto esperimentare in larga misura la potenza di Maria, Mediatrice di tutte le grazie.
Mi sta quindi particolarmente a cuore apri­re anche ad altre anime il cammino verso Marien­fried con questo modesto lavoro.
25 aprile 1970 Josef Kúnzli .6.
ANTEFATTO DI MARIENFRIED
Il Rosario dell'Immacolata
Era il 13 maggio 1940, il lunedì di Penteco­ste. Barbara Ruess di Pfaffenhofen fece una pas­seggiata nel bosco. Allora aveva 16 anni, faceva e volentieri belle camminate. Andava spesso nel bosco di suo padre, vicino a Marienfried. Anche il giorno prima, la domenica di Pentecoste, aveva fatto la stessa strada, recitando il Rosario, ma a­veva perso senza accorgersi la corona. Rifaceva quindi il lunedì la stessa strada sperando di ritro­varla.
Mentre si stava incamminando, domandan­dosi che Misteri del Rosario doveva recitare, i gloriosi o i gaudiosi, una signora la raggiunse, di­cendo dopo un breve saluto: "Tu stai pensando che corona devi recitare. Io ti voglio insegnare un altro Rosario, e così pregheremo insieme". Barbara le chiese: "Scusi, come mai conosce il mio pensiero? Chi è Lei?" - La signora rispose: "Non è importante saperlo; se tu reciterai con diligenza questo Rosario, imparerai a conoscer­mi meglio". E le insegnò il Rosario dell'Immaco­lata.
In questo Rosario, dopo i soliti misteri, vengono recitate le invocazioni seguenti:
Per la tua Immacolata Concezione, salvaci!
Per la tua Immacolata Concezione, proteggici!
Per la tua Immacolata Concezione, guidaci!
Per la tua Immacolata Concezione, santificaci!
Per la tua Immacolata Concezione, governaci!
La signora volle recitare il Rosario con Bar­bara per la "Patria", poichè si era nel periodo della seconda guerra mondiale, quando Hitler ri­portava vittoria su vittoria e aveva sottomesso territori su territori. Così recitò con lei il Rosa­rio dell'Immacolata per la Patria:
"Ave Maria...
Per la tua Immacolata Concezione, salva la nostra Patria!".
Recitate le dieci Ave Maria, seguì il secondo mi­stero con l'invocazione: "Per la tua Immacolata Concezione, proteggi la nostra Patria!"
Poi il ter­zo con l'invocazione: "Per la tua Immacolata Concezione, guida la nostra Patria!".
Poi il quar­to e il quinto con le invocazioni: "santifica" e "governa".
La signora disse anche che secondo il biso­gno si poteva scegliere l'intenzione sia per una singola persona che per una comunità. (Quindi, per esempio, aggiungere il nome se si recita il Rosario privatamente per una persona o per una specifica comunità. - In genere si può dire "noi" (es. salvaci); se è una comunità a recitarlo, ognu­no può mettere la propria intenzione). Ma una cosa era strana: la donna non recitava che una parte dei Rosario, il "Padre Nostro" e il "Gloria Patri".
Appena ebbero finito di recitare il Rosario, la signora si allontanò, seguendo una strada late­rale in un'altra direzione. Il viso di questa signo­ra, vestita semplicemente, fece un'impressione indimenticabile su Barbara. Questo viso irradiava una forza straordinaria di spiritualità, di purezza e di bontà tali che Barbara sentì il desiderio di poterla conoscere meglio, e di incontrarla anco­ra. Da allora Barbara recitò spesso il Rosario del­l'Immacolata, tenendo però per sé quanto le era successo, e non raccontando nulla a nessuno. So­lo cinque anni dopo raccontò ciò che le era acca­duto alla sua amica Anna Humpf.

II gruppo di Schònstatt
Il 29 settembre 1943, festa di S. Michele Arcangelo, il parroco Martin Humpf prese pos­sesso della parrocchia di Pfaffenhofen. Sua sorel­la Anna l'aiutava con il suo lavoro, non solo co­me donna di casa, ma anche come collaboratrice nella cura d'anime. Si occupava pure dei giovani.
Pfaffenhofen contava allora 1300 abitanti. Appena il parroco ebbe cominciato il suo lavoro pastorale, sua sorella Anna si occupò subi­to della gioventù femminile. Essa riunì alcune ra­gazze, che si radunavano di tanto in tanto in casa parrocchiale, chiamando questi incontri "l'ora di canto", per non entrare in conflitto con le leggi del Terzo Reich. A quei tempi era difficile edu­care religiosamente la gioventù, poichè il Regime Nazionalsocialista cercava di influenzare la gio­ventù contro la Chiesa.
Circa una ventina di persone, dai 15 ai 25 anni, si riunivano per "l'ora di canto", che segui­vano assiduamente. Certe volte, in primavera o di estate, si facevano anche dei giri in bicicletta. Anna Humpf sapeva entusiasmare e guidare le giovani. Esse andavano quindi volentieri a que­ste riunioni, poichè trovavano un ideale nell'i­struzione religiosa: MARIA!
La signorina Humpf era sempre stata un membro attivo nel movimento di Schónstatt. Es­so è un movimento di apostolato religioso, che cerca di educare le ragazze, proponendo loro Ma­ria come modello. Anna voleva dare loro un orientamento spi­rituale, e vi riuscì molto bene. Quest'ideale affa­scinò queste ragazze, formandole per tutta la vi­ta. Una di queste giovani era appunto Barbara Ruess.
Per poter fare un ritratto esatto di lei, con­forme alla realtà, io voglio riportare verbalmente ciò che Anna Humpf scrisse di quell'epoca: "Dapprima conoscevo Barbara solo perché la ve­devo alle sacre funzioni in Chiesa. Qualche volta si inginocchiava vicino a me, e fui subito colpita dal raccoglimento di questa giovane: quando pre­gava si capiva benissimo che la sua vita interiore era assai ricca. Faceva la Comunione quasi sem­pre, anche se a quei tempi non era molto in uso. Dapprincipio, Barbara non veniva all`ora di can­to", poichè era gravemente ammalata. Nel 1945 venne ai nostri incontri e collaborò a formare, con la sua maniera del tutto originale, una bella associazione.
Più tardi essa mi confidò che veniva all'as­sociazione femminile perchè io avevo sempre presentato la Madonna come l'ideale della donna e della ragazza.
Barbara aveva uno spirito molto critico e faceva molte riflessioni ed obiezioni su Schón­statt. Dal 25 novembre al 2 dicembre 1945 ci fu la settimana religiosa, tenuta nella nostra parroc­chia dal Padre Bezler di Schónstatt, che era l'as­sistente ecclesiastico della gioventù femminile di Schónstatt. Egli predicava ai mattino e alla sera, e teneva anche delle conferenze durante il gior­no per la gioventù femminile sul movimento di Schónstatt. Padre Bezler è conosciuto come un pensatore dalle idee chiare e profonde, che ha il dono di persuadere la gente con argomenti basati sul ragionamento e non sul sentimentalismo. E questo era proprio lo stile che piaceva a Barbara. Io notai, nel corso delle discussioni, che Barbara faceva tanta domande, e capivo che aveva ancora tarai dubbi nei riguardi di Schónstatt. Essa tutta­via cercava di esporli lealmente, discutendo con rispetto e dignità. Fra l'altro essa chiese se uno, che si fosse già consacrato prima totalmente alla Madonna, potesse rinnovare questa consacrazio­ne nel senso dell'atto di amore e donazione a Maria. Dopo la lucida spiegazione e risposta di P. Bezler essa rimase tranquilla e contenta e il 2 dicembre fece con grande consapevolezza la sua consacrazione con le sue compagne.

La cappella
Durante la predicazione mariana del maggio dell'anno di guerra 1944 il parroco d. Humpf a­veva lanciato l'idea, vedendo che la catastrofe si stava avvicinando, di fare un voto alla Madonna: se Ella proteggerà la parrocchia di Pfaffenhofen, allora in ringraziamento si edificherà una cappel­la in Suo onore. Il pericolo era grande per Pfaf­fenhofen, poichè ogni giorno la zona veniva sor­volata dagli aerei nemici, e nessuno era ormai più al sicuro. Alcuni mesi prima Ulm era stata bom­bardata dagli aerei. Vicino a Pfaffenhofen c'era­no importanti obbiettivi militari. Un'importante strada strategica di ritirata per le truppe tedesche passava per Pfaffenhofen. Quasi ogni settimana sostavano automezzi militari sulla piazza e at­torno alla Chiesa. C'era da aspettarsi il peggio. Chi avrebbe potuto salvare il paese da questo pe­ricolo? In questa situazione la comunità parrocchiale si rivolse a Colei che è l'Aiuto dei Cristia­ni", non solo con la preghiera, ma promettendo­Le di edificare una Cappella, se Ella fosse venuta loro in aiuto.
Anche il Parroco Humpf aveva fatto questa proposta, anche perchè, fin dai primi anni del suo sacerdozio, aveva desiderato di avere un pic­colo santuario mariano nella sua parrocchia. Co­sì il grande spirito di fede, spinto dalla necessità, e il desiderio amoroso del parroco si incontraro­no per fare la promessa alla Madonna.
La fiducia dei parrocchiani non fu delusa. La guerra finì senza disastri per Pfaffenhofen. Le bombe pesanti, che avrebbero dovuto esser lanciate su Pfaffenhofen, caddero nel bosco vici­no, dove scavarono parecchi e profondi crateri. Sarebbe bastata una di queste bombe a distrug­gere il centro di Pfaffenhofen. Questa salvezza non era forse la risposta della Madonna al voto dei suoi figli? La risposta dei parrocchiani non poteva essere che questa: darsi da fare per man­tenere la promessa fatta. Tutta la parrocchia era pronta a costruire la Cappella promessa in voto a Maria. Ma dove si doveva costruire? A sud-est di Pfaffenhofen sorgeva una collina coperta di albe­ri. Che ci sarebbe stato di più bello di una Chie­setta al margine del bosco? Si trattava di sceglie­re fra due posti: uno al margine a ovest dei bo­sco, e l'altro al margine opposto, ad est. A Pfaf­fenhofen c'era l'usanza che, la domenica in AI­bis, i bambini della prima comunione facessero un'escursione, assieme al Parroco, ad una cappella di Lourdes. Quell'anno si volle celebrare una ora solenne di preghiera, in onore della Madon­na, sui luogo dove sarebbe dovuta sorgere la cap­pella. Era quindi necessario abbellire un po' il luogo.
Anna, la sorella del parroco, preparò un'im­magine della Madonna di Schónstatt per l'edico­la. Ma lasciamo parlare di nuovo Anna Humpf, di ciò che accadde in quel 25 aprile: "Quando nel pomeriggio del 25 aprile uscimmo di casa alle tre per cercare il luogo adatto per la cappella e per dissodare il terreno, il parroco, Barbara di 22 anni ed io di 26, avevo preso con me l'immagine della Madonna di Schónstatt. Il parroco avrebbe voluto servirsene solo provvi­soriamente per ornare l'oratorio, poiché voleva mettere poi nella cappella una statua della Ma­donna scolpita in legno. Ma questa si trovava dal restauratore, e per il 25 aprile non era ancora fi­nita. Io stavo pensando: "Ciò che si è offerto u­na volta alla Madonna e Lei ha preso ed accetta­to come cosa Sua, lo deve anche tenere". Nessu­no di noi pensava che succedesse o che potesse succedere qualcosa di nuovo o di straordinario. I due posti scelti per la cappella sembravano u­gualmente adatti, per cui la scelta era difficile.
Mentre stavamo andando a vedere i due po­sti dove avrebbe potuto sorgere la cappella, il parroco ci raccontò la storia dell'origine della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma. Poi sog­giunse: "Ora bisognerebbe sapere quale sarebbe il posto adatto per costruire la cappella. Un segno come quello di Roma ci faciliterebbe la scel­ta". Ma, mentre parlava in questo modo, egli pensava ad un segno dei tutto naturale, come, per esempio, ad un passante che arrivasse all'improv­viso e scegliesse il posto adatto. Noi andammo quindi insieme al primo posto, recitando il Rosa­rio. Appena arrivammo, ci mettemmo a dissoda­re il terreno attorno ad un giovane ciliegio. Noi volevamo appunto appendere all'albero il quadro che avevamo portato con noi.
Il parroco, Barbara ed io eravamo occupati in questo lavoro, e non pensavamo per nulla a qualcosa di straordinario, ma ci davamo molto da fare. Il parroco dissodava col piccone la gran­de sterpaglia, mentre noi due, tutte sudate, strap­pavamo con la zappa le ortiche e le altre erbacce. Era assolutamente assurdo che noi pensassimo ad un'apparizione. Tutto ciò che successe, arrivò come un fulmine a ciel sereno; fu una cosa ina­spettata ed allo stesso tempo incomprensibile. Barbara stava lavorando a sinistra, a un metro da me. Improvvisamente alzò la testa, tendendo l'o­recchio: -"Mi ha chiamato qualcuno".- Io non avevo sentito nulla. - "Eppure" -, essa corre un po' verso il bosco, si ferma, in modo che io la posso ancora vedere, e mi accorgo che parla e guarda come se qualcuno stesse davanti a lei. Io, in quel momento, non ci faccio caso, e continuo a lavorare. Essa ritorna dopo qualche minuto e mi dice raggiante di gioia e tutta eccitata: -"Hai visto la signora?" E' la signora che ho visto allo­ra, e che mi ha insegnato il Rosario dell'Immacolata. Non l'ho mai potuta dimenticare. Vorrei proprio sapere chi è questa signora. Ma essa non me l'ha detto -". Io le risposi che non avevo proprio visto nulla, e che non avevo prestato al­cuna attenzione. Continuammo a lavorare sodo per strappare almeno le erbacce attorno all'albe­ro. Dopo circa mezz'ora, Barbara mi disse: "A­desso mi chiama di nuovo". Io dissi: "Chi?" - "Deve essere quella signora", disse Barbara. Essa fu chiamata ancora una terza volta. Io dissi: "Và e fermati, se ti chiama". - "No, non ci vado, per­chè essa parla di cose che non capisco. Deve par­larmi in modo che si capisce. Io, per esempio, parlo chiaro". Io insistetti: "Se qualcuno ti ha chiamato, tu devi andare". Allora Barbara si al­lontanò di cinque o sei passi verso destra, fer­mandosi poi e parlando con una persona che noi non vedevamo. Mio fratello mi disse a mezzavo­ce, un po' seccato: "Ma che cos'ha?" Io prima non dissi nulla, poi scuotendo la testa, mi misi ad ascoltare ciò che Barbara stava dicendo: "Ma chi è Lei? Dove abita?". Poi scosse la testa, come se non capisse. “Io non capisco ciò che dice”. "E Lei come lo sa? Sì, accadde sei anni fa: era il lu­nedì di Pentecoste". Poi essa si mise di nuovo in ascolto e rispose: "Sì, accadde esattamente un anno fa, all'arrivo degli Americani". Stette anco­ra un momento in ascolto. Mio fratello mi do­mandò a voce bassa: "Ma che cos'ha Barbara?" Io gli dissi: "Lei vede qualcosa che noi non ve­diamo". Stavolta era distante circa quattro me­tri da noi, guardava e parlava. Poi si volse indietro, e disse in tono sicuro: "Ma stavolta anche voi l'avete vista!" Il parroco disse: "E chi?" - "Ma la signora! - disse Barbara - Stava lì in piedi. Dovete pure averla vista!" Noi scuotemmo la te­sta, dicendo: "Noi non abbiamo visto nulla". Barbara si inquietò, e disse: "Ma qui, in questo posto; è pur stata qui!" E ci fece vedere esatta­mente il posto. "Io non vedevo certo un fanta­sma! Essa ha detto qualcosa anche a voi". - "Che cosa?" - "La pace di Cristo sia con voi e con tut­ti coloro che qui pregano", disse Barbara.
Noi affermammo ancora una volta di non a­ver visto nè sentito nulla. -."Macchè! - disse - io sono sana di mente, io so benissimo ciò che ho visto!" Ed era molto irritata con noi. In quel momento arrivarono cinque o sei ragazze del gruppo che, finito il loro lavoro, volevano aiutar­ci a preparare bene il posto per la cappellina. Co­sì fu soltanto il giorno seguente, dopo la S. Mes­sa, che Barbara ci raccontò tutto in canonica.
La settimana seguente, nel nostro stretto cerchio di persona, riflettendo sul nome adatto da dare alla cappella, ne venne fuori la proposta di chiamarla "Marienfried", la "Pace di Maria". E questo nome fu scelto pensando al silenzio ed alla quiete di questo angolo di bosco, al bisogno di quell'ora, al desiderio ardente di una vera pa­ce, ma soprattutto pensando alle parole piene di significato della signora: "La pace di Cristo sia con voi e con tutti coloro che qui pregano".

IL MESSAGGIO DI MARIENFRIED
L'apparizione del 25 aprile 1946
Quando il parroco Humpf chiese a Barbara ciò che la signora le aveva detto nel bosco, essa rispose: "Quando le chiesi chi fosse e dove abi­tasse Ella rispose: "Se non avessi il velo, tu mi riconosceresti!" Era la medesima signora che a­vevo incontrato il lunedì di Pentecoste del 1940, mentre stavo incamminandomi verso il bosco. Io non la conosco, ed Ella disse queste cose che io non capisco: - "Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il Segno sulla fronte dei miei figlioli. La Stella perseguiterà il mio Segno, ma il mio Segno vince­rà la Stella.
Io stabilirò la pace là dove la fiducia è maggiore, e là dove si insegna agli uomini che Io posso tut­to presso Dio. Poi, quando tutti gli uomini cre­deranno nella mia potenza, verrà la pace". Congedandosi, Ella disse: "La pace di Cristo sia con tutti voi e con tutti coloro che qui pregano". Allora il parroco fece questa riflessione: "Queste espressioni non possono essere che della Madonna".
Ma Barbara non era ancora capace di adat­tarsi a quest'idea.

L'apparizione del 25 maggio 1946
Il mattino del 25 maggio 1946, Barbara fu invitata dall'Angelo che le appariva spesso e che si era chiamato l'Angelo della Grande Mediatrice delle grazie, di recarsi quel giorno a Marienfried. Dopo la S. Messa, essa pregò Anna, la sorel­la del parroco, di accompagnarla. In mattinata però mandò ad Anna un biglietto, a mezzo della sua sorellina, in cui le comunicava che non sareb­be andata a Marienfried, poichè pensava che tut­to fosse un'illusione. Il parroco invece era di pa­rere contrario, e le consigliò di ubbidire all'Ange­lo, come aveva sempre fatto. Infine essa si lasciò a malincuore convincere di recarsi a Marienfried. Poco dopo le 5 pomeridiane, Anna e Barba­ra uscirono insieme, andarono alla cappelletta l'ornarono di fiori e si misero a pregare. Il padre di Barbara stava allora passando casualmente di là in automobile. Come proprietario di una se­gheria aveva molto da fare nel bosco. Barbara al­lora disse ad Anna: "Vieni, ritorniamo a casa in macchina", ma Anna non voleva, poichè di soli­to quando andava in macchina stava male. Inol­tre le strade del bosco erano brutte, piene di sas­si e di dossi. Essa disse: "Non c'è fretta", poichè voleva ancora star lì a pregare. E così si fermaro­no e non ritornarono in macchina. Marienfried non dista che dieci o quindici minuti da Pfaffen­hofen.
Improvvisamente Barbara vide l'Angelo vi­cino all'albero che indicava con il dito verso destra. Là c'era la misteriosa Signora in piedi. Più tardi la descrisse così: - "Era vestita tutta di bianco. Portava un mantello bianco, simile ad u­no scialle. I suoi capelli erano scuri, divisi in mezzo, e i suoi occhi erano pure scuri. Dagli oc­chi e da tutto il viso irradiava una tale chiarezza, una luminosità, un candore e una grande bontà". Barbara non aveva notato tutte queste cose pri­ma, come questa volta. Nell'apparizione del 25 aprile, la signora disse: "Se io non avessi il velo, tu mi riconosceresti!" Non si trattava dunque di un velo materiale, altrimenti Barbara l'avrebbe visto. Ma i suoi occhi erano semplicemente im­pediti, cosicchè essa non riconobbe subito Maria, come successe ai discepoli di Emmaus, cui si ac­compagnò Gesù e non lo riconobbero, perchè i loro occhi erano velati. Poi le sembrò che la Madonna volesse sollevare un pochino quel velo. Barbara fu tutta presa dalla visione della Signora, e subito capì di vedere Maria davanti a sè. Gridò: "Maria!".
A questo punto la Signora incominciò a par­lare con lei: - "Sì, Io sono la Grande Mediatrice di tutte le grazie. Allo stesso modo in cui il mondo non può trovare misericordia presso il Padre se non per il sacrificio del Figlio, così voi non potete es­sere ascoltati da mio Figlio che per mezzo della mia intercessione. Cristo è così poco conosciuto, perchè Io non sono conosciuta. Per questo moti­vo il Padre riversa la sua ira sui popoli, poichè es­si hanno rifiutato suo Figlio. Il mondo è stato consacrato al mio Cuore Immacolato, ma questa consacrazione è diventata per molti una terribile responsabilità. Io chiedo al mondo di vivere que­sta consacrazione. Abbiate una fiducia illimitata nel mio Cuore Immacolato! Credetemi, Io posso tutto presso mio Figlio!
Mettete al posto del vostro cuore macchia­to dal peccato il mio Cuore Immacolato, ed allo­ra sarò Io che attirerò la forza di Dio, e l'amore del Padre riprodurrà nuovamente in voi l'Imma­gine perfetta di Cristo. Esaudíte la mia preghiera, affinchè Cristo possa presto regnare come Re di Pace!"
Poi fu detto a Barbara qualcosa che essa do­veva tenere come un segreto. Dopo la Signora ri­prese a dire: - "il mondo deve bere fino all'ultima goccia il calice dell'ira divina a causa degli innumerevoli peccati dai quali viene offeso il suo Cuore. La Stella dell'Abisso s'infurierà sempre più fero­cemente e farà sempre maggiori distruzioni, per­chè sa che il suo tempo è breve, e perchè vede che ormai molte anime si sono schierate sotto il mio Segno. Su costoro la Stella non ha potere al­cuno, anche se ne potrà uccidere molti. Ma sono appunto queste vittime a me offerte che accre­sceranno la mia potenza, e condurranno il picco­lo resto degli eletti alla vittoria per Cristo. Alcu­ni hanno già accettato di lasciarsi imprimere il mio Segno, e il loro numero aumenterà conti­nuamente. A voi Io voglio dire, miei figlioli dilet­ti: non dimenticate che proprio nei giorni più sanguinosi questa Croce è una grazia, e ringrazia­te sempre il Padre per questa grazia! Pregate e sa­crificatevi per i peccatori! Offrite, per mezzo mio, voi stessi e ogni vostra azione al Padre! Met­tetevi totalmente a mia disposizione! Recitate il Rosario! Non chiedete tante grazie d'ordine ma­teriale! Ora si tratta di pregare per qualcosa che vale molto di più. Non aspettatevi nè segni, nè miracoli! Io voglio agire nel nascondimento, co­me la Grande Mediatrice di grazie! E' la pace del cuore che Io voglio concedervi, se però voi farete ciò che Io vi chiedo. La pace dei popoli potrà es­sere costruita solo su questa pace. Poi Cristo re­gnerà su tutti i popoli come Re di Pace".
Dette queste parole, la Signora diede l'ordi­ne a Barbara di far conoscere tale messaggio al mondo intero. Ma Barbara le disse: - "Io non rie­sco a ricordare tutto". La Signora rispose: "A tempo opportuno, tu ricorderai esattamente o­gni parola". Sembrò che per settimane e mesi Barbara sentisse queste parole come incise nella memoria. Infatti le poteva ripetere senza fatica, e senza un particolare sforzo mentale. Ed erano proprio le parole della Signora, eppure non aveva per nulla studiato il messaggio a memoria. Duran­te l'apparizione, come subito dopo, essa non pre­se nessun appunto, poichè sia Barbara che Anna non avevano con sè niente per scrivere. Esse non potevano assolutamente immaginare il motivo per cui Barbara era stata invitata dall'Angelo a recarsi a Marienfried.
In relazione all'incarico affidato a Barbara, la Signora le disse ancora quanto segue: - "Il demonio potrà manifestare una tale poten­za apparente, che tutti coloro che non saranno profondamente ancorati a Me, si lasceranno in­gannare. Verrà un tempo in cui tu sarai proprio sola e ti calunnieranno, poichè il demonio è abi­lissimo nell'accecare gli uomini, tanto che anche i migliori si lasceranno ingannare. Ma è assoluta­mente necessario avere una fiducia cieca in me. Là dove gli uomini non avranno fiducia nel mio Cuore Immacolato il demonio potrà dominare. Ma là dove gli uomini metteranno il mio Cuore Imma­colato al posto del loro cuore macchiato dal pec­cato, egli non avrà nessun potere. Tuttavia egli per­seguiterà i miei figlioli diletti, essi saranno disprez­zati, ma il demonio non potrà far loro alcun male. Come prova dell'autenticità dell'apparizione, la bella Signora diede a Barbara l'ordine di andare a Kellerberg, suIla strada da Pfaffenhofen a Beueren.
- "Là, - disse Ella - c'è un uomo che si trova in grave pericolo. Tu lo devi aiutare. E questo sa­rà il segno che tu non sei vittima di un inganno.
Ed a proposito del dubbio che Barbara ave­va avuto al mattino, pensando che tutto fosse u­na terribile illusione, la Signora le disse: "Vedi, stamattina Io ti ho lasciata proprio sola, la mia grazia non era con te. Tu lo esperimenterai anco­ra spesso. Io ho bisogno di vittime. Le grazie maggiori devono essere pagate a prezzo di tali sofferenze".
Poi la Signora disse: "Tu devi ritornare qui la festa di San Guglielmo abate.
Dopo il colloquio, l'Angelo, che era presen­te, recitò una preghiera alla Madonna, con diver­se invocazioni, di cui alcune erano queste: "Ope­ra come Madre di grazie! Opera come meraviglio­sa Madre di meravigliose grazie!... Tu, via della pace!... Tu, Madre degna di fiducia!... Salvezza della cristianità!... Tu, grande! Tu, fedele! Tu, Mediatrice di tutte le grazie!" Ad ogni invoca­zione Barbara rispondeva: "Prega per noi". Allora l'Angelo, rivolgendosi verso Barbara ed Anna, disse: "Inginocchiatevi!" Poi la Madonna diede la sua benedizione, aggiungendo: "Io vi trasmetto la pace di Cristo, in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!"
Mentre la Signora parlava con Barbara, Ella aveva lo stesso aspetto come in principio. Le sue mani erano giunte. Però, quando l'Angelo inco­minciò a pregare, Ella divenne splendente e lumi­nosa, indescrivibilmente bella. Allargò le braccia. Lo splendore che appariva prima sul suo viso si riflettè su tutta la sua persona. Sul capo si vede­vano tre cerchi radiosi, che formavano come una corona. Mentre dava la sua benedizione, Ella di­venne tutta trasparente, e molto più luminosa di un lampo di luce. Barbara dovette distogliere lo sguardo, perchè era rimasta come abbagliata da quella visione. Quando alzò di nuovo gli occhi, la apparizione era scomparsa.
Barbara si rimise subito in cammino verso Kellerberg. Là incontrò effettivamente un uomo che sembrava nella più squallida miseria spiritua­le, ed era completamente stravolto. Egli nascon­deva qualcosa sotto l'abito. Barbara gli doman­dò: "Che cosa tieni nascosto sotto il tuo vesti­to?" Egli rispose: "Nulla". "Tu hai una corda", gli disse Barbara.
Allora egli rispose: "E' così pesante! Puoi aiutarmi?" Barbara gli disse: "Io personalmente non ti possono aiutare, ma ti condurrò in un po­sto dove troverai aiuto". E lo condusse a Marien­fried, dove lo lasciò solo.
Cammin facendo, egli disse a Barbara che e­ra per lui un fatto straordinario quello di lasciar­si condurre da lei così docilmente. Egli non ri­conosceva più se stesso.
La sera alcune ragazze andarono alla cap­pellina. Vi trovarono una corda che pendeva da essa. La Madonna aveva salvato quell'uomo!.

L'apparizione del 25 giugno 1946
Il 25 giugno 1946, festa di San Guglielmo abate, il parroco Humpf accompagnò Barbara e sua sorella alla cappellina. Essi avevano mantenu­to un rigoroso segreto su tutto ciò che era acca­duto, poichè volevano evitare sorprese sensazio­nali, e attendevano ancora lo svolgimento di tutta la vicenda. Arrivati alla cappelletta, essi pregarono un po' in silenzio. Barbara volle im­provvisamente tornare a casa, ma Anna le parlò e la pregò di restare ancora un poco. Subito do­po, Barbara vide l'apparizione e gridò: "Maria! quanto sei bella!" Allora la Madre di Dio inco­minciò a parlare: "Io sono la Grande Mediatrice delle grazie. Il Pa­dre vuole che il mondo riconosca questo compi­to alla Sua Ancella. Gli uomini devono credere che Io, continuando ad essere la Sposa dello Spi­rito Santo, sono la fedele Mediatrice di tutte le grazie. Il mio Segno sta per apparire. Così vuole il Signore. Solo i miei figli diletti lo riconoscono, perchè esso si manifesta in segreto, e perciò essi glorificano Dio. Io non posso manifestare adesso la mia potenza nel vasto mondo. Ora devo riti­rarmi assieme ai miei figli. Io compirò miracoli nel segreto delle anime, finchè il numero delle vittime sarà completo. Dipende da voi abbreviare i giorni delle tenebre. Le vostre preghiere ed i vo­stri sacrifici distruggeranno l'immagine della Be­stia. Allora Io mi potrò manifestare al mondo in­tero a gloria dell'Onnipotente. Scegliete il mio Segno, affinchè presto il Dio Uno e Trino sia a­dorato ed onorato da tutti.
Pregate e sacrificatevi a Dio per mezzo mio! Pre­gate sempre! Recitate il Rosario! Al Padre do­mandate tutto quanto vi occorre per mezzo del mio Cuore Immacolato! Egli concederà quanto chiedete, se questo sarà a Sua maggior gloria. Re­citate quel Rosario, sì ricco di grazie, dell'Imma­colata, come io ti ho insegnato. Con questo Ro­sario non chiedete beni materiali, ma chiedete grazie per ogni anima, per le vostre comunità, per i popoli, affinchè tutti amino ed onorino il Divin Cuore. Continuate ad onorare il sabato a me de­dicato, come Io ho chiesto. E' necessario che gli apostoli ed i sacerdoti si consacrino particolar­mente a Me, affinchè i grandi sacrifici che l'Im­perscrutabile vuole appunto da loro, venendo posti nelle mie mani, aumentino in santità e va­lore.
Offritemi molti sacrifici! Fate che la vostra pre­ghiera sia un sacrificio! Non siate egoisti! Oggi la cosa che solo vale è questa: offrire all'Eterno gloria e riparazione. Se vi metterete completa­mente a mia disposizione, a tutto il resto provve­derò Io. Io caricherò i miei figli diletti di croci, pesanti, profonde come il mare, perchè Io li amo nel mio Figlio immolato. Vi prego: siate pronti a portare la croce, affinchè venga presto la pace. Sceglietevi il mio Segno, perchè presto sia onora­to il Dio Uno e Trino.
Io esigo che gli uomini eseguiscano presto i miei desideri, perchè questa è la volontà del Padre Celeste, e perchè questo è necessario oggi e sempre alla Sua maggior gloria e onore. Il Padre annuncia uno spaventoso castigo per coloro che non si vogliono sottomettere alla Sua volontà: Poi la Madonna incaricò Barbara di far co­noscere quanto aveva comunicato. Questo infatti era il Suo messaggio per il mondo e bisognava farlo conoscere. Ella le disse: - "Io voglio che gli uomini lo accolgano esatta­mente come Io l'ho dato, parola per parola. No­talo bene. Barbara chiese come avrebbe potuto farlo. La Madonna disse: "Di' agli uomini che Io ho un nuovo messaggio per il mondo. Non è ne­cessario svelare le circostanze esteriori ed i detta­gli. La cosa importante è solo questa, che si co­nosca la mia volontà, che è la volontà del Padre. Gli spiriti si divideranno a causa di questo mes­saggio. Moltissimi si scandalizzeranno, ma una piccola schiera lo capirà esattamente e lo apprez­zerà. Queste persone riconosceranno in esso la mia volontà, e ne saranno felici. Questa schiera ha riconosciuto il mio posto nei tempi attuali, e mi ha dato una gran gioia; essa ha i suoi rappre­sentanti in molti paesi, e questi provvederanno a diffondere il mio messaggio. Molti, fra questa mia schiera, hanno già potuto vedere i miei mira­coli nascosti. Essi hanno riconosciuto che Io so­no la “Madre ammirabile, e mi onorano con questo nome”.
La Madonna disse pure a Barbara che pro­prio nella sua patria si erano visti i primi gruppi, e ciò Le aveva fatto molto piacere. (Si noti che Barbara è oriunda della Baviera, e proprio in Ba­viera è nata la prima congregazione mariana te­desca).
Poi, conforme a quanto aveva richiesto il parroco, Barbara pregò la Madonna di voler dare un segno visibile, affinchè gli uomini prestassero fede al Suo messaggio. La Madonna rispose: "Io darò i segni solo se gli uomini eseguiranno la mia volontà. Allora Io compirò dei miracoli mol­to più grandi di quanto non ne abbia mai fatto, e precisamente miracoli nelle anime. Io ho già da­to spesso dei segni esteriori, e molte persone so­no venute qui soltanto per questi segni esteriori. Ci troviamo di fronte a un tempo in cui tutti co­loro che credono solo ai segni esteriori saranno ingannati. I segni saranno per loro solo un moti­vo di maggior responsabilità.
Allora Barbara Le chiese se era la Sua vo­lontà che la cappella venisse costruita in quel luogo. La Madonna rispose: “Io ho esaudito il vostro desiderio, ora voi adempite la vostra pro­messa”.
Barbara chiese che quadro si dovesse sce­gliere per ornare la cappella. L'apparizione le in­dicò il quadro lì vicino, dicendo di prendere il quadro della "Madre tre volte ammirabile", poi­chè Lei avrebbe raccolto anche qui una piccola schiera che aveva già pregato molto ed offerto sacrifici.
"Io ho accettato questi sacrifici, e voglio che vengano condotte davanti a questo quadro ancora molte persone che, essendo "vittime consacrate" a me, mi diano il potere di creare il Re­gno del Re di pace. Se questo gruppo sarà dispo­sto a fare la mia volontà, allora Io comincerò a fare i primi e più grandi miracoli. Là dove gli uo­mini riconosceranno e seguiranno il mio messag­gio, là Io farò i primi e più grandi miracoli, che saranno però visibili solo ai miei figli diletti, per­chè essi si compiranno solo nel nascondimento".
Poi la Madonna invitò Barbara a pregare, di­cendo: "E' necessario che i miei figlioli lodino, glorifichino e ringrazino di più l'Eterno. Egli li ha creati proprio per questo, per la sua Gloria". Alla fine di ogni Rosario, si devono recitare queste invocazioni: "Tu grande, Tu fedele Media­trice di tutte le grazie!" "Si deve pregare molto per i peccatori. Per questo è necessario che mol­te anime si mettano a mia disposizione, in modo che Io possa dar loro l'incarico di pregare. Ci so­no tante anime che stanno aspettando solo la preghiera dei miei figli.
Appena la Madonna ebbe finito di parlare, subito le si fece intorno una sterminata schiera di Angeli.
Essi indossavano vesti lunghe e bianche, e­rano inginocchiati a terra e si inchinavano pro­fondamente. Recitavano una preghiera speciale, una "preghiera di lode al Padre". In principio fu espressa come un "cantico nuovo". Poi una par­te degli Angeli fece un'altra preghiera al Padre. Un gruppo ripetè ogni invocazione come un'eco. Poi di nuovo un altro gruppo, ed erano moltissi­mi, intonarono: "Santo, santo, santo".
Quando finirono di pregare, l'Angelo che e­ra lì fin da principio, disse a Barbara di ripetere la preghiera. Essa ubbidì, recitandola con lingua scorrevole, senza intoppi. Dopo l'Amen, l'Ange­lo disse: "Tu, grande Mediatrice di grazie". Bar­bara rispose: "Prega per noi".
Poi seguì allo stesso modo una lode al Fi­glio. I personaggi vestiti di bianco recitarono una magnifica preghiera, che iniziava anche con le parole "un cantico nuovo".
Seguì poi un'altra preghiera recitata allo stesso modo come quella in onore del Padre. Bar­bara ripetè nuovamente la preghiera. Seguì la invocazione: "Tu, fedele Mediatrice di grazie". Barbara rispose: "Prega per noi".
Poi ci fu una lode alla SS. Trinità con l'in­vocazione: "Tu Mediatrice di tutte le grazie". Barbara rispose: "Prega per noi". Questo inno di lode alla SS. Trinità, Barbara lo recitò a voce al­ta. Mentre il parroco e sua sorella, durante il col­loquio con l'apparizione non sentirono nulla, ma osservarono solo Barbara che muoveva le labbra, essi udirono Barbara recitare la preghiera di lode, parlando chiaramente con ritmo scorrevole. Il parroco Humpf l'ha stenografata. Essa suona co­sì:
Ave, o Eterno Sovrano,
Dio vivente, che esisti dall'eternità!
Giudice tremendo e giusto,
Padre sempre buono e misericordioso!
A te sia resa nuova ed eterna supplica,
Lode, onore e gloria, per mezzo della
Tua Figlia vestita di sole, Nostra ammirabile Madre! Amen.
"Tu, grande Mediatrice di grazie, - "Prega per noi!"
Ave, o Uomo - Dio immolato Agnello sanguinante,
Re della pace, Albero della vita,
Tu nostro Capo, Porta di ingresso al Cuore del Padre,
'Figlio eterno del Dio vivente,
Che con Colui che è, regni in eterno!
A Te sia data potenza, ora e nei secoli,
E gloria e grandezza,
E adorazione e riparazione e lode,
Per mezzo della Tua Immacolata Genitrice,
Nostra ammirabile Madre! Amen.
"Tu, fedele Mediatrice di grazie, - "Prega per noi!"
Ave, o Spirito dell'Eterno, Sorgente inesauribile di santità,
Operante in Dio dall'eternità!
Torrente di fuoco dal Padre al Figlio,
Uragano impetuoso,
Che spiri forza, luce e fuoco
Nelle membra del Corpo mistico!
Tu eterno incendio d'amore,
Spirito di Dio che operi nei viventi,
Tu rosso torrente di fuoco
Che scorri eternamente vivo nei mortali,
A Te sia data gloria, potenza e bellezza
Ora e in tutta l'eternità
Per mezzo della Tua Sposa coronata di stelle,
Nostra ammirabile Madre! Amen.
"Tu, Mediatrice di tutte le grazie".­- "Prega per noi
In seguito l'Angelo recitò la stessa preghiera alla Madonna come in maggio. Poi la Madonna disse che era contenta, perchè il suo gruppo aveva promesso - la domenica precedente - di recitare il Rosario così ricco di grazie. Essa volle benedire l'associazione e recitare il Rosario con noi. Reci­tammo tutti la corona.
La Madonna diceva sempre "Amen" e reci­tava da sola il "Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo", e recitandolo, faceva un inchino profondo. Lo stesso faceva anche quando pro­nunciava il nome di Gesù. Anche le figure vestite di bianco facevano la stessa cosa. L'Angelo chie­se anche a noi di fare così. Le figure recitavano con noi la prima parte dell'Ave Maria, la seconda parte solo poche. Come chiusura, l'Angelo recitò le tre invocazioni alla Mediatrice di grazie.
Poi la Madonna diede la sua benedizione come in maggio. Ella allargò le braccia per bene­dire, e disse una preghiera alla SS. Trinità. Pregò pure per la Chiesa, perchè riconoscesse questo suo titolo, e rispettasse la volontà del Padre. Ella pregò il Dio Uno e Trino, affinchè benedicesse per mezzo suo la Chiesa, e volesse accordare la pace.
Già fin da principio la Madonna appariva molto più bella e gloriosa che in maggio, era tan­to buona ed amabile. Sul suo volto però c'era qualcosa come un grande dolore. Si lamentò an­che perchè i suoi figli l'abbandonavano e perciò Lei non poteva condurli al Signore. E questo era un grande dolore per Lei.
Quando la schiera cominciò a pregare, Ella apparve ancor più bella, irradiata da una luce tutta chiara e brillante. La triplice corona radio­sa sul suo capo era così luminosa e così grande che copriva il cielo.
Barbara racconta: "Quando Ella diede la benedizione allargò le braccia come il sacerdote prima della consacrazione, ed io allora vidi uscire dalle sue mani soltanto raggi che passavano attra­verso quelle figure e attraverso noi. I raggi veni­vano dall'alto alle sue mani. Per questo le figure e anche noi divenimmo tutti luminosi. Allo stes­so modo i raggi uscivano dal suo corpo, attraver­sando tutto ciò che era lì attorno. Ella era diven­tata tutta trasparente e come immersa in uno splendore che non si può descrivere. Era così bella, pura e luminosa, da non poter trovare parole adatte per descriverLa. lo ero come acceca­ta. Avevo dimenticato tutto ciò che era lì attorno. Non sapevo che una cosa: che Ella era la Ma­dre del Salvatore.

Improvvisamente, gli occhi incominciarono a farmi male per il chiarore. lo distolsi il mio sguardo, ed in quell'attimo Ella disparve con tut­to quel chiarore e quella bellezza.



SANTUARIO DELL'IMMACOLATA DEL DIVINO VOLERE DI PORTO EMPEDOCLE(AG)
"QUI LA MADONNA  MI DIEDE L'ACQUA INFINITAMENTE MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE CHE PUO' GUARIRE TUTTE LE MALATTIE SPECIALMENTE L'UMANA VOLONTA'"





 L'IMMAGINE DI GESU' INFINITAMENTE MISERICORDIOSO  
"A 8 METRI CIRCA SOTTO QUESTA IMMAGINE ESCE L'ACQUA MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE SCOPERTA NELL'AGOSTO 2011 DOPO  2 SETTIMANA DAL MOMENTO CHE HO MESSO QUESTA IMMAGINE DI GESU' MISERICORDIOSO"

LUISA PICCARRETA 
LA SANTA DEL DIVINO VOLERE CHE SCRISSE CIRCA 40 LIBRI CHE PARLANO DELLE VERITA' ETERNE SUL DIVINO VOLERE E CHE DARANNO UN INFINITA' DI GRAZIE ,SPECIALMENTE IL DONO DELLA DIVINA VOLONTA' IN TUTTI GLI ATTI UMANI PERDUTO DA ADAMO ED EVA DOPO IL PECCATO ORIGINALE
MONTE S. MICHEL
 DOVE SI VENERA L'ARCANGELO MICHELE ;E' IL LUOGO PIU' AMATO DALL'ARCANGELO MICHELE CHE L'HA DETTO AD UN SANTO VESCOVO IRLANDESE DOPO AVERLO ESAUDITO DI UCCIDERE UN DRAGO CHE STAVA UCCIDENDO MOLTE PERSONE;L'ARCANGELO FECE PORTARE IN QUESTO LUOGO DAL VESCOVO LA SUA SPADA E CREDO ANCHE  IL SUO SCUDO

APPARIZIONI DI S.MICHELE E I PIU FAMOSI LIBRI DI SPIRTITUALITA RICCHI DI GRAZIA

A Caltanisetta San Michele è apparso a fra francesco nel 1623 dicendogli che per la sua devozione     ,Lui l’arcangelo principe di tutti gli Angeli celesti aveva liberato Caltanisetta dalla peste conducendo un appestato in una grotta isolata di Caltanisetta; già pochi anni prima lo stesso frate cappuccino  aveva pregato il dolce Arcangelo quando era a Licata (AG) ,di procurargli una medicina per un ammalato,  e Lui gliela aveva procurata salvando il moribondo bisognoso. Oggi  vi è ancora il vecchio convento dei cappuccini a Caltanisetta ,e li, vi è il santuario di san Michele  nella piccola chiesetta dei cappuccini. Oggi troviamo un’altra chiesa più grande  nel convento dove la domenica si celebra la santa Messa. Molti devoti  si affidano all’Arcangelo protettore di Caltanisetta  invocandolo nei bisogni più tragiche e importanti . Nella storia delle apparizioni di San Michele  ricordiamo anche quelle importanti di monte Sant’Angelo nel Gargano a pochi minuti di distanza da S. Giovanni Rotondo, città del grande frate cappuccino ,Francesco Forgione detto padre Pio ; da notare che san Michele ha scelto luoghi dove 2 grandi frati cappuccini hanno operato.  Tutte e due si chiamano Francesco  . Preghiamoli affinchè  ci diano il loro aiuto e specialmente l’aiuto dell’Arcangelo Michele che vuol dire: “chi è come Dio?  “. Santa Brigida rivelò in una sua profezia(libro della san Paolo o della Gribaudi ,le rivelazioni di S.Brigida di Svezia) che  San  Michele e gli Angeli alla  fine dei tempi si faranno vedere nel Gargano   .  San Michele, fece anche in Francia nella Normandia del nord,  nella costa del mare che si affaccia di fronte l’Irlanda,  un altra importantissima    apparizione,  considerata la più importante dallo stesso Arcangelo; un giorno liberò una provincia  Irlandese da un grande drago, sputa fuoco, apparse  se non erro, ad un vescovo che aveva chiamato il suo intervento per liberare la città dal drago ;san Michele uccise il drago,  e apparendo a questo vescovo, gli disse di far portare lo scudo o la corazza  e la spada  sua che aveva lasciato volontariamente nella grotta dove aveva ucciso il dragone, nel santuario a Lui più gradito, che è appunto quello della Normandia .nella costa del mar del nord , nel monte San Michel .San Michele è un aiuto per tutti i combattenti delle guerre ; a liberato i pugliesi dall’invasione mulsamana,  uccidendo tutte le truppe mulsamane in un giorno ; i Pugliesi, trovarono  le truppe nemiche tutte morte nel campo senza intervento umano , avevano compreso, che li aveva liberati il grandissimo Principe di tutti gli Angeli ,il distruttore di Satana e dei suoi demoni ,colui che nella Bibbia   e nominato da Dio quale l’ Angelo custode d’Israele e nel profeta Daniele: l’uomo vestito di lino di aspetto venerando , parla a Daniele di Michele, come l’unico  personaggio in grado di aiutarlo a combattere il re della Persia, e colui che si ergerà nell’ultimo tempo per distruggere il re orgoglioso (cioè l’anticristo).Aspettando l’ultima battaglia  quella di Armaghedon, teniamoci pronti con la cintura ai fianchi, con la Volontà Divina   e con San Giuseppe ,Maria SS,  Luisa Piccarreta , San Michele Arcangelo , e con tutti gli Angeli e i Santi , con San Gabriele luce Divina , San Raffaele medicina di Dio e con tutti i figli del Divino Volere, a combattere i nostri nemici :il peccato ,satana, ma specialmente la nostra umana volontà ; vincendo  quest’ultima tramite la Divina Volontà, possiamo distruggere gli altri nemici con molta facilità. San Giuseppe, è l’uomo che Dio ha scelto per la più amata tra le donne e  tra tutte le creature  e per il suo unigenito Figlio, come protettore  della santa Famiglia e di tutte le famiglie ,come dispensatore di tutto ciò che appartiene a Gesù e a Maria SS. ,come protettore di tutti gli uomini in quando fratelli di Gesù e figli tutti di Maria ,come terrore dei demoni e vice re del cielo insieme al figlio suo Gesù, ed è lo sposo della regina del cielo nel regno della Divina Volontà , e Lui che guida i figli suoi a questo regno che  Lui lo ha visto in Gesù  e in Maria, e ne a compreso il valore immenso, al punto che il suo primo scopo è, di darci la Divina Volontà in tutte le nostre azioni . San Giuseppe vuole essere onorato come  il nuovo Adamo in quando sposo della novella Eva :Maria SS, e darà ad un altro Giuseppe di entrare in questo regno del Divino Volere che Lui non l’ ha potuto possedere ma lo ha solo visto da vicino in Gesù e Maria. .Quale grande gioia sarà di San Giuseppe vedere i veri figli di Maria e di Luisa Piccarreta  e di Gesù suo figlio operare come quest’ultimi tre sempre uniti alla Divina Volontà e distruggere tutto il Regno di satana ;con pochi uomini tutti dediti al Regno della Divina  Volontà vinceranno tutto,e  lo stesso Dio . Un giorno San Giuseppe apparve a due frati  che stavano naufragando e invocavano il suo benedettissimo aiuto, dicendogli, che chiunque  avesse recitato  le sette gioie e dolori di San Giuseppe tutti i giorni per un anno con vera devozione e fede  avrebbero ricevuto tutto quello che gli chiedevano conforme al Divino Volere . Sicuri della potentissima  e sicura intercessione del nostro caro Padre san Giuseppe invochiamolo sempre che ci dia la Divina Volontà e un numero infinito di figli del Divino Volere  facendo la  preghiera delle sette gioie e dolori di San Giuseppe che consiste nel meditare i dolori e le gioie che san Giuseppe ebbe durante la maternità di Maria,
primo dolore e gioia: ( quando meditava di lasciare Maria perchè la trovò già incinta  senza che Lui ne aveva avuto rapporti ,perchè non sapeva che era incinta per opera dello Spirito Santo;
la seconda è: la nascita di Gesù nella povera e fredda grotta di Betlemme,
la terza è :la circoncisione di Gesù nell’ottavo giorno che poi sarà sostituita con il battesimo  subito effettuato dopo la nascita del nascituro,
la quarta è: la presentazione di Gesù nel tempio nel suo quarantesimo giorno di vita in cui il profeta Simeone profetizzò la sofferenza del figlio suo e di Maria che dovevano patire nella loro vita con gli uomini ribelli a Dio;
la quinta  e la sesta sono: la meditazione della fuga in Egitto della santa Famiglia e il loro ritorno a Nazareth dopo un po di anni di assenza ,
la settima è: lo smarrimento e ritrovamento di Gesù al tempio di Gerusalemme, quando Gesù a dodici anni, rimase nel tempio a discutere con i dottori della legge , della sacra bibbia, insegnando a loro la sua divina Sapienza, ma lasciando spaventati Giuseppe e Maria che pensavano che era in viaggio di ritorno a Nazaret con loro nella carovana ,ma che poi non trovandolo, si misero a cercarlo per tre giorni, fino a quando lo trovarono nel tempio; la preghiera ,si dice cosi’:
per la gioia e dolore san Giuseppe che provasti nella maternità di Maria, assisteteci paternamente in vita e in morte e donateci…… ,e si chiedono le grazie desiderate cosi’ per tutte le sette gioie e dolori   e poi si dicono 7 Ave Maria e 7 Padre nostro a san Giuseppe ,tutti i giorni  per un anno;  se lo dimenticate a farlo, recuperatelo il giorno dopo.
 L’Angelo nostro custode
Il nostro Angelo custode ci custodisce, in ogni atto e passo che facciamo, ci indica la via per unire il nostro atto a quella della Divina Volontà ,porta tutti i nostri atti a Dio e ci riporta gli atti  Divini nei nostri ,non contristiamolo questo caro fratello amatissimo, perchè Lui sta sempre con noi , molto più di altri che non pensano  quasi mai al nostro unico bene, che è unire la nostra Volontà  a quella di Dio ,lui ci sorveglia ,ci consiglia ci dice di stare attenti sempre ,e ci libera dai guai e dal nemico infernale, da tutto per noi anche la propria vita se fosse mortale. In ogni bisogno, pensiamolo sempre affianco a noi che ci sta aiutando con certezza ,amiamolo e invochiamolo spesso, e diamogli specialmente la nostra volontà e tutti i nostri atti chiedendogli la Divina Volontà in tutte le nostre azioni.
 San Raffaele per conoscerlo meglio bisogna leggere il libro della bibbia  di Tobia e suo figlio Tobi, che furono aiutati da questo Arcangelo custode  guarendo Tobia dalla cecità ,liberando dal pessimo demone  Asmodeo, la futura moglie e cugina di Tobi e gli risolse tutti i problemi ;e la guida in tutti i nostri viaggi e l’aiuto sicuro in tutti i nostri bisogni .materiali e spirituali,  è il patrono degli  scapoli e delle  coppie ,e degli sposi, è la medicina di Dio per il nostro corpo e anche per l’anima ,ma specialmente il rimedio che Dio ci da per guarire la nostra Volontà. Egli ci libera dai Demoni che vogliono attaccarci e distruggerci. È il nostro  buon consigliere, ed è il Principe degli Angeli custodi . San Gabriele,  è la Luce di Dio che ci da la sapienza , la scienza divina e la luce della Divina  Volontà ,ed è il messaggero di Dio che ci porta le Sue verità eterne e le conoscenze di Dio e di tutto,e l’Arcangelo che portò a Zaccaria  e a Maria SS, Il lieto annuncio delle nascite di Giovanni Battista e di Gesù,e credo che portò le rivelazioni  a Daniele profeta e a Giovanni evangelista sull’Apocalisse,chiediamogli a questo Arcangelo luminoso, che ci illumini le menti sulle sante scritture e sulle verità eterne ed infinite del Divino Volere insieme  a Luisa Piccarreta.




APPARIZIONE DI S. MICHELE IN VARI LUOGHI

A LICATA  IN PROVINCIA DI (AGRIGENTO)ANGELO MICHELE GLI OTTENNE  LA MEDICINA PER UN MALATO ANDANDOLA A COMPRARE DAL FARMACISTA DI LICATA  CHE IL GIORNO DOPO ANDO' AD IMFORMARSI  NEL CONVENTO  :CHI AVEVA MANDATO  QUEL RAGGIANTE SOLDATO BELLISSIMO E TREMENDO DALL'ASPETTO PODEROSO.

A CALTANISETTA IN SICILIA SEMPRE ALLO STESSO MONACO VERSO GLI ANNI 1535 GLI OTTENNE IL GRAN DONO DI SALVARE QUESTA CITTA' DALLA PESTE ;GLI APPARVE  AL SANTO MONACO DICENDOGLI  DI AVER SALVATO LA CITTA'  DALLA PESTE CONDUCENDO UN APPESTATO  CHE ERA ENTRATO NELLA CITTA'  DENTRO UNA GROTTA ISOLATA PER NON  FAR CONDAGIARE  LA POPOLAZIONE DI DETTA CITTA'; GLI DISSE  ANCHE  CHE L'APPESTATO ERA LI MORTO E DI ANDARLO A SEPPELLIRE; OLTRE A FRATE FRANCESCO FURONO TESTIMONI ANCHE GLI ALTRI FRATI DEL CONVENTO CHE VIDERO IL GIORNO PRIMA DELL'APPARIZIONE UN UOMO CON  AFFIANCO UN ANGELO  CHE  SI INDIRIZZAVANO VERSO LA GROTTA  CHE SAN MICHELE AVEVA INDICATO A FRATE FRANCESCO. TUTT'ORA  VI E'  QUESTO CONVENTO  E ILSANTUARIO  CON UN GRANDE QUADRO  DI SAN MICHELE CHE TRAFIGGE  SATANA  SOTTO I SUOI PIEDI E SI TROVA PROPRIO NEL CENTRO DI CALTANISETTA  NEL CONVENTO FRANCESCANO

Nella Turingia a S. Bonifacio Apostolo di quelle parti, mentre combatteva alcuni eretici, apparve S. Michele Arcangelo con la Croce incoraggiandolo alla difesa della cattolica dottrina; in suo onore S. Boni­facio fece edificare un sontuoso tempio. 
Nell'Austria apparve S. Michele alla B. Benve­nuta, la quale si adoperò a riaccendere la divozione verso il celeste Principe là dove si andava estin­guendo.
Nella Svezia apparve S. Michele Arcangelo a S. Brigida e l'indusse con sua figlia CateRina a recarsi sul Gargano ove sentì i canti angelici.
Nella Fiandra apparve ad un santo Vescovo affin­chè questi gli edificasse una chiesa; là S. Michele vie­ne molto venerato per i molti miracoli da lui com­piuti.
Nella Polonia apparve chiaramente in sogno a Lesco Negro Duca di Cracovia e di Sandomiria e lo confortò assicurandogli la vittoria contro gli Jacziuin­ci e i Lituani. E così avvenne. Infatti dopo averli inseguiti mise a morte quasi tutti i primi, ed i secondi in gran parte perirono per i vari disagi, si uccisero da se stessi, ma dei polacchi nessuno peri, cosicché S. Mi­chele fu proclamato speciale protettore di quel Regno.
In Ungheria apparve S. Michele sotto Belisario e promise e diede trionfo e vittoria ai cristiani con la sconfitta del poderoso esercito di Maometto II, impe­ratore dei Turchi.




LE APPARIZIONI DI SAN MICHELE ARCANGELO 
PRIMA APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL GARGANO
Era l'anno 490 quando il giorno 8 maggio si veri­ficò la prima apparizione di S. Michele sul Gargano. Il fatto avvenne così. Un capitano delle armi Sipon­tine, ricco di poderi e di greggi, ed altrettanto pio e caritatevole, possedeva un monte distante circa sei miglia da Siponto, ora detto Manfredonia che era il pascolo dei suoi armenti. Tra questi si trovava un toro feroce, smisurato e torvo, il quale una volta di primavera si segregò dagli altri. Venuto il ca­pitano a riveder gli armenti mentre accompagnato da servi faceva ricerca del toro, lo rinvenne in una profonda spelonca in un luogo erto e difficile; e siccome non era possibile trarlo fuori vivo di là, pensò riaverlo morto, e scaricò verso di esso il suo arco; ma la freccia invece di ferire il toro, rivolta a mezz'aria la punta, tornò indietro e ferì nel petto il capitano.
L'avvenimento del tutto nuovo riempì di stu­pore gli spettatori, e si diffuse la notizia di esso non solo nelle vicinanze della selva donde molti corsero a vedere il ferito, ma pervenne anche fino al Ve­scovo di Siponto, S. Lorenzo Maloriano, di nazio­nalità greca, cittadino di Costantinopoli, e stretto congiunto dell'Imperatore Zenone. Il santo Prelato, pensando che non senza mistero si era verificato quello strano avvenimento, ricorse a Dio per lume ed intelligenza. Ordinò per tutta la città un triduo di preghiere e di digiuni per impetrar da Dio la grazia di conoscere il mistero di così strano fatto. Ascoltò Dio l'umile ricorso del Vescovo e del po­polo, cosicchè mentre verso l'aurora il piissimo Ve­scovo stava pregando nella cattedrale di Siponto, gli apparve S. Michele e gli disse «Tu hai agito molto saggiamente chiedendo all'altissimo Iddio la rivelazione e la ragione per cui la freccia scoccata contro il giovenco si sia invece rivolta contro l'ar­ciere. Sappi dunque che ciò è avvenuto appunto per opera mia. Io sono l'Arcangelo Michele, che sto davanti al Trono di Dio, ed io ho stabilito di abitar qui, e parimenti di aver preso in custodia questo luogo. Questi segni ho voluto io dare, affinchè cia­scuno sappia, come d'ora innanzi il Gargano sarà in mia tutela ».
Così disse S. Michele a S. Lorenzo Vescovo, e disparve.
Grande ed indicibile fu la consolazione e la gioia di S. Lorenzo Vescovo per così singolare favore di S. Michele. Pieno di gaudio, levatosi dal suolo, con­vocò il popolo ed ordinò una solenne processione verso il luogo, ov'era accaduto il fatto meraviglioso. Quivi giunto processionalmente, fu visto il toro ingi­nocchiato in ossequio del celeste Liberatore, e fu trovata un'ampia e spaziosa caverna a forma di tem­pio scavata nella viva pietra dalla natura stessa con volta assai comodamente elevata e con un comodo ingresso. Una tale vista ricolmò tutti di gran tene­rezza insieme e di terrore, poichè volendo il po­polo colà dentro inoltrarsi, fu preso di sacro spa­vento all'udire un canto angelico con queste pa­role «Qui si adora Dio, qui si onora il Signore, qui si glorifica l'Altissimo». Tanto fu il sacro spa­vento, che il popolo non osò più spingersi oltre, e stabilì il luogo per il sacrificio della S. Messa e per le preghiere davanti all'ingresso del luogo sacro. Questo fatto suscitò devozione in tutta l'Europa. Ogni giorno si videro pellegrini a squadre salire sul Gar­gano. Pontefici, Vescovi, Imperatori e Principi da ogni parte d'Europa corsero a visitare la celeste grotta. Il Gargano divenne una sorgente di grazie strepitose per i cristiani del Gargano, come scrive il Baronio. Fortunato chi si affida a sì potente be­nefattore del popolo cristiano; fortunato chi si rende propizio l'amorosissimo Principe degli Angeli S. Mi­chele Arcangelo.

 

SECONDA APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL GARGANO
Era il primo anno di Anastasio Imperatore, e prima ancora di S. Gelasio Papa, quando S. Michele per la seconda volta apparve a S. Lorenzo, due anni dopo cioè della prima apparizione. L'esercito del Re Goto Odoacre, considerando il popolo Sipontino come confederato di Teodorico, che era emulo nella corona d'Italia, strinse con forte assedio i Sipontini, minac­ciandone lo stermino. I Sipontini ricorsero al S. Ve­scovo per consultarlo in così gravissimo affare, ed il Vescovo deliberò chieder aiuto all'Arcangelo San Michele. Mentre i Goti erano intenti a scavar terra, fossi, ripari e bastioni, Lorenzo ad imitazione di Mosè, salì sul Monte Gargano per implorare dal capo delle milizie celesti la vittoria. Era il lunedì 25 del mese di settembre, quando i Goti mandarono un'araldo ad intimare la resa. Richiamato lo zelante Pastore per essere consultato su questa guerra ine­vitabile, ordinò al popolo di dimandare una tregua di altri tre giorni, ed ottenutela comandò che in quel triduo tutti attendessero alla preghiera e alla penitenza, e frequentassero i Sacramenti; e così in­fatti fecero i Sipontini. Ed ecco verso l'alba del 29 settembre 492 mentre il Vescovo si struggeva in pre­ghiere nella Chiesa di S. Maria, gli apparve S. Mi­chele assicurandolo della vittoria, ed avvertendolo di non assaltare i nemici se non dopo le ore quat­tro del pomeriggio, affinchè il sole con i suoi splen­dori rendesse testimonianza della potenza dell'Ar­cangelo. Il Vescovo ne avvisò il popolo, e dopo aver fortificato tutti col pane celeste nelle prime ore del giorno, all'ora stabilita i Sipontini schierati in battaglia escono contro i barbari. Era sereno il cielo, quando si ode all'improvviso tuonare nell'aria, una nube copre la sacra cima del Gargano, un orribile terremoto scuote la terra mentre il mare vicino si infuria con spaventosi ruggiti. Il Celeste Guerriero scoccando dal Gargano infocata saetta fece chiara­mente vedere che sotto l'Arcangelo S. Michele com­battono insieme i quattro elementi. Ogni fulmine mieteva a fascio le vite dei barbari, senza offendere neppur uno dei Sipontini, cosicchè l'esercito goto si vide tosto atterrito e abbattuto. I Sipontini insegui­rono i Goti fino a Napoli. Per gratitudine di così grande vittoria, S. Lorenzo insieme al popolo si recò ben presto sul Gargano a ringraziare il celeste Di­fensore. Nell'antiporta della Santa Grotta, senza osa­re di entrare dentro, scopersero delle impronte im­presse sul ruvido sasso, che sembravano quasi rap­presentare la presenza di S. Michele. Tutti pieni di santa gioia baciavano quei prodigiosi segni, e forse ripetevano «Digitus Dei est hic».

TERZA APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL GARGANO NELLA DEDICAZIONE
Era il giorno 8 maggio dell'anno 493 quando il S. Vescovo di Siponto Lorenzo Maloriano coi suoi si trasferì sul Gargano a celebrare il terzo anniversario dell'apparizione di S. Michele. Ma nè il Ve­scovo nè il popolo ardivano entrare nella sacra, grotta. Non era soddisfatta la comune pietà, perchè tutti erano bramosi di penetrare dentro e di cele­brarvi i divini misteri celebrandoli secondo l'uso della Chiesa Romana. Fra il timore e rispetto per il suono degli angelici inni, non osarono entrare den­tro, ma deliberarono necessario consultare il Som­mo Pontefice. Spedita, l'ambasceria al Papa S. Ge­lasio, che si trovava sul colle S. Silvestro, questi, considerando le prodigiose apparizioni ivi avvenute, rispose: «Se toccasse a Noi determinarlo il giorno della dedicazione sceglieremmo il giorno 29 settem­bre a motivo della vittoria riportata sui barbari ma aspettiamo l'oracolo del Celeste Principe. Noi Lo, imploreremo con un triduo in onore della Santissima Trinità. Voi coi vostri farete la stessa cosa ». A tale risposta il Vescovo Lorenzo invitò i sette Vescovi vicini a trovarsi in Siponto il giorno 21 settembre, sia per fare orazione e digiuno, sia ancora per la progettata Dedicazione. I sette Vescovi con nume­roso popolo vennero in Siponto a tributare ossequi all'Arcangelo. Adunati in Siponto il 26 settembre die­dero inizio al digiuno, alle vigilie, alle preghiere e sacrifici, come in Roma praticava lo stesso S. Ge­lasio Papa. Si compiacque la Divina Maestà di esau­dire le preghiere dei suoi servi, ma serbò l'onore a S. Lorenzo di ricevere il terzo oracolo. Infatti la notte seguente al triduo di digiuno, S. Michele fat­tosi vedere splendente gli disse: « Gran Lorenzo, de­poni il pensiero di consacrare la mia grotta, io la ho eletta come mia Reggia, e con gli Angeli miei già l'ho consacrata. Tu ne vedrai i segni impressi, e la mia effige, l'Altare e il Pallio e la Croce. Voi soltanto entrate nella Grotta, e sotto la mia assi­stenza innalzate preghiere. Celebrate domani il San­to Sacrificio per comunicare il popolo, e vedrete co­me io sacrifico quel Tempio». Non aspettò Lorenzo il giorno, che fu pure di Venerdì, ma alla stessa ora comunicò ai suoi colleghi i divini favori, e così pure fece col popolo. Verso l'aurora tutti a piedi scalzi processionalmente si avviarono verso la sacra spelonca. Nella prima ora del mattino fu facile il viaggio, ma in seguito sotto gli ardori del sole riu­sciva penosa la salita su quegli aspri dirupi. Ma non mancò di risplendere la potenza benefica di S. Michele, perchè apparvero quattro aquile di smi­surata grandezza, due delle quali con la loro ombra difendevano i Vescovi dai raggi del sole, e le altre due con le loro ali rinfrescavano l'aria. Pervenuto il sacro corteo sul Gargano, non ardì entrar dentro, ma eretto sull'entrata un altare, S. Lorenzo comin­ciò la S. Messa. Quando venne intonato il Gloria, da tutti vennero udite al di dentro melodie di Paradiso, dalle quali invitati e rincuorati, andarono in­nanzi Lorenzo, seguiron gli altri. Dalla porta me­ridionale passarono per un lungo atrio, che si sten­deva sino all'altra porta settentrionale, dove si tro­varono su di un sasso con le impronte di S. Mi­chele. Da questa scoprono la parte orientale della Celeste Basilica, alla quale si saliva per mezzo di gradini. Entrati nella piccola porta vedono l'imma­gine miracolosa di S. Michele in atto di soggiogare Lucifero. Prosegue Lorenzo, cantando il Te Deum, ed ecco scopre ancora nel fondo della S. Grotta un altare, che dal sasso si sporgeva, consacrato da San Michele.
S. Lorenzo proseguì la S. Messa, mentre gli altri Vescovi dedicarono tre Altari; indi distribuirono la S. Comunione ai fedeli. E' questa la miracolosa De­dicazione della Basilica di S. Michele sul Gargano, di cui la S. Chiesa venera la memoria del dì 29 settembre.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE A ROMA
Nell'anno 590, essendo Sommo Pontefice S. Gre­gorio Magno, la peste devastava la città di Roma, e una gran moltitudine di persone ogni giorno ca­deva vittima del morbo. S. Gregorio cercò con pubbliche preghiere di ottenere misericordia da Dio, ed un giorno, mentre stava portando processional­mente l'immagine della SS. Vergine verso la Basi­lica di S. Pietro, comparve S. Michele sulla Mole Adriana, avendo in mano una terribile spada in at­teggiamento di rimetterla nel fodero. Era come un segno che cessava quella fiera pestilenza, che tanto aveva desolato Roma. Egli allora intonò un canto mentre facevano eco un gruppo di Angeli intorno alla S. Immagine portata dal Pontefice, rallegrandosi con la S. Vergine per la Risurrezione del suo Divin Figlio: «Regina coeli laetare alleluia, quia quem meruisti portare alleluia, Resurrexit, sicut di­xit alleluia» alla quali parole S. Gregorio soggiun­se: «Ora pro nobis Deum, alleluia». Adunque per intercessione di S. Michele e della SS. Vergine Ro­ma venne liberata da così tremendo flagello, ed in memoria di tale apparizione ivi fu edificata magni­fica Chiesa, ed il luogo venne denominato Castel Sant'Angelo.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL MONTE GAURO PRESSO CASTELLAMMARE
Sul monte Gauro, detto anche S. Angelo, posto tra le città di Castellammare di Stabia e Vico Equen­se, S. Michele comparve a S. Catello, Vescovo allora di Stabia e a S. Antonino Abate che si erano colà ritirati per godere un po' di quella quiete, che porta con sé la solitudine; ed approvando la loro ri­soluzione li esortò ad edificare in suo onore una Chiesa nel luogo dove avrebbero veduto una fiac­cola ardente. Il che fu tosto eseguito da quelle san­te persone, in modo che fosse loro permesso di ri­tirarvisi dentro per attendere con più fervore agli esercizi spirituali intrapresi. Ma essendo stato il Vescovo Catello da alcuni nemici fortemente per­seguitato sino a farlo andare in carcere a Roma, non lasciò S. Michele di fare che sì il Sommo Pontefice, persuaso della sua innocenza, non solo lo lasciasse andare libero nella sua Chiesa, ma gli donasse anche una statua di marmo di S. Michele con alcune colonne pur di marmo, acciocché potes­se adornare con più magnificenza la rozza Chie­sa incominciata in onore del suo liberatore; il che egli fece nel ritorno, ed è quella che contro le ingiu­rie del tempo sino ai giorni nostri ancora si vede. In questa i divoti di S. Michele -Arcangelo di tutti quei contorni sogliono celebrarvi la festa il di primo di Agosto.

APPARIZIONE DI S. MICHELE A MARCIANO IMPERATORE
Meravigliosa l'apparizione di S. Michele a Mar­ciano Imperatore, il quale si era dedicato ad onorare l'Arcangelo nel Tempio di Conas. In tutte le sue in­fermità Marciano non si serviva d'altra medicina che del patrocinio di S. Michele, perché ricorrere a quel­lo, subito risanava. Ma per mostrare maggiormente il Signore il gran potere dato al suo santo Arcangelo permise che una volta Marciano si ammalasse molto gravemente; anche allora l'Imperatore ricusò ogni medicina che gli veniva suggerita, e volle solo che non fosse allontanato da quel venerabile Santuario. Pareva ciò ad un medico temerità, ed ordinò che an­corché l'Imperatore fosse contrario, gli si applicas­sero fomenti da lui ordinati. La notte, rapito in estasi, Marciano vide che si aprivano le porte della Chiesa, e che S. Michele sopra di un bel destriero calava dal cielo, e smontò sopra un pilastro che era in quella Chiesa accompagnato da Angeli e riempien­do tutta l'aria di soavissima fraganza, giunse dove stava l'infermo Marciano. Dato uno sguardo a quei medicamenti che erano stati ordinati dal medico, do­mandò cosa fossero quelle cose. Rispose Marciano la verità: e S. Michele rivoltosi a due Angeli che gli stavano a lato, ingiunse loro di colpire quel medico, e di togliere i medicamenti; indi toccando con un dito l'olio di una lampada che ardeva avanti alla sua immagine, fece con quello il segno della Croce in fronte a Marciano e scomparve. La mattina Marciano raccontò ciò che aveva veduto ad un Sacerdote, il quale notando sulla fronte di Marciano la forma del­la Croce che il S. Arcangelo gli aveva fatto, e non trovando i medicamenti ordinati dal medico nella notte precedente, volle recarsi dal medico stesso. Ar­rivato alla sua casa udì pianti ed urla, perché il me­dico stava morendo con la bocca piena di pustole.
Dopo che fu udita la relazione del Sacerdote, il medico fu portato sullo stesso letto alla Chiesa di S. Michele. A tale strepito tornò in sé Marciano, e si trovò totalmente guarito, e levandosi tutto contento si recò dal medico, che stava chiedendo aiuto a S. Michele. Gli unse la fronte con l'olio della lampada della sua Immagine, e di subito cessò il dolore, svanirono le pustole, restando in perfetta sanità. D'allora in poi divenne così divoto a S. Michele, che per gra­titudine si dedicò a servire Dio ed il S. Arcangelo nel tempio, finché visse.

APPARIZIONE DI S. MICHELE A S. EUDOCIA
La potenza di S. Michele Arcangelo risplendette nella conversione di S. Eudocia, la quale, da grande peccatrice, diventò una martire di Gesù Cristo, sotto il Regno dell'Imperatore Traiano. Originaria della Samaria, essa venne ad abitare in Eliopoli non ad altro fine, che per vivere con maggiore libertà nelle sue dissolutezze. Convertita quivi per opera del Mo­naco S. Germano, e distribuite ai poveri le grandi ricchezze, acquistate con la sua turpe vita, diede la libertà ai suoi schiavi e prima di ricevere il batte­simo trascorse sette giorni in una camera digiunan­do e pregando senza vedere alcuno come le aveva ordinato il S. Monaco. Essendo venuto questi a tro­varla, essa appena lo vide, subito gli disse: « Ringra­ziate Dio, mio Padre, delle grazie che si è compiaciuto di fare a me, benchè io ne sia indegna. Ho passato sei giorni nel mio ritiro a piangere i miei peccati, e a compiere con esattezza tutti i divoti esercizi che mi avete prescritti. Nel settimo giorno, essendo pro­strata con la faccia a terra, mi son veduta ad un tratto circondata da una gran luce che mi abba­gliava. Ho veduto nello stesso tempo un giovane vestito di bianco dall'aria serena, che prendendomi per la mano mi ha innalzata fino al cielo, dove mi parve di vedere una folla di persone vestite come lui, e mostrando grande gioia nel vedermi, si ral­legrarono con me, perchè un giorno avrei avuta parte alla medesima gloria. Mentre ero in questa visione, vidi un mostro orribile, il quale si lagnava, con Dio per mezzo di urli orrendi, perchè gli ve­niva rapita una preda, che per tanti titoli era sua. Allora una voce venuta dal cielo lo mise in fuga, dicendo che piace alla bontà infinita di Dio di aver pietà dei peccatori che fanno penitenza; e la stessa voce facendomi sperare una particolare protezione nel rimanente di mia vita, ha ordinato al mio Con­dottiero, che ho inteso essere l'Arcangelo S. Michele, di farmi ritornare nel luogo nel quale io sono». E di fatti questa nuova Samaritana fu così validamente protetta da S. Michele, che dopo una vita penitente e santa, accompagnata da tanti miracoli e stupende conversioni, potè morire martire il 1° marzo del­l'anno 114.      

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA SPAGNA
Celebre fu l'apparizione nel Regno di Navarra, come lo testifica la Chiesa di S. Michele di Eccelsi, edificata sulla cima di una montagna altissima, ra­mo de' Pirenei chiamata dalla gente del luogo Aralar, alle cui falde scorre il fiume Araia verso la valle Araquil; l'erezione di questo tempio è dovuta all'ap­parizione in quel luogo dell'Arcangelo S. Michele ad un cavaliere della città di Gonni. Questo avvenne al tempo dei mori, quando entrarono a devastare la Spagna. Alla consacrazione di questo tempio in­tervennero sette Vescovi. Volle il Serafino Arcan­gelo in quella gran calamità di Spagna offrirsi a protettore e Patrono ancor prima che S. Giacomo fosse per come tale invocato dagli spagnoli.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA SPAGNA
A motivo di un'altra apparizione, fu edificato in onore di S. Michele in insigne Romitorio, che poscia divenne Chiesa Patriarcale di Ontinente nel regno di Valenza. Certo è che grande è stata la protezione che questo sublime Spirito ha esercitato su quel re­gno e su quella città, come ne fa fede il suo istorico Escolano, il quale dice «E' degno di considerazione che S. Michele fu quel­lo che pose fine ai Mori nella nostra città, come fu egli stesso che aveva dato inizio alla loro distruzione. quando  Re D. Giacomo si impadronì della loro terra ai vespri della festa di S. Michele. Invero essendo restata una gran contrada di Valenza co­me abitazione dei Mori, dopo la loro conquista, l'an­no 1521, stando ivi giocando alcuni fanciulli cristia­ni nel giorno di S. Michele, mossi da una divina ispi­razione, presero un quadro del Santo Arcangelo, e congiungendosi con loro altra gente, con grandi ac­clamazioni lo portarono alla Moschea de' Mori, i quali non ebbero ardire di far loro resistenza. Gri­darono allora quei fanciulli « Viva S. Michele; Viva S. Michele, e la fede di G. C. », e così dicendo lo posero in quel luogo, dove il giorno di S. Dionigio si disse la Messa. Da ciò prese occasione Vincenzo Perez per spingere quei Mori a farsi Cristiani, così infatti avvenne. I Mori si battezzarono tutti, e la Moschea fu consacrata, e divenne Parrocchia».

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN NAPOLI

Nell'anno 574 i Longobardi che allora erano an­cora senza fede cercavano di distruggere la fiorente fede cristiana della città Partenopea. Ma ciò non fu permesso da S. Michele Arcangelo, poichè S. Agnel­lo essendo già da alcuni anni dal Gargano ritor­nato in Napoli, mentre era addetto al governo del­l'ospedale di S. Gaudisio, orando nella grotta, gli apparve S. Michele Arcangelo che lo spedì a Gia­como della Marra, assicurandogli la vittoria, e fu poi visto con lo stendardo della Croce fugare i Saraceni. In quello stesso luogo venne eretto in suo onore una Chiesa, la quale ora col nome di S. Angelo a Segno è una delle più antiche Parrocchie, e la me­moria del fatto si conserva in un marmo posto in essa. Per questo fatto i Napoletani sempre grati al Celeste Benefattore, L'onorarono come speciale Pro­tettore. A spese del Cardinale Errico Minutolo venne eretta una statua di S. Michele che fu collo­cata sull'antica porta maggiore della Cattedrale. Que­sta durante il terremoto del 1688 rimase illesa.

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN SPAGNA
Ovunque il Principe degli Angeli ha dispensato favori e benefici nelle più grandi calamità. La città di Saragozza era stata occupata dai Mori, i quali per ben quattrocento anni l'avevano barbaramente tiranneggiata. Il re Alfonso pensava liberar tale città dalle barbarie dei Mori, e già disponeva il suo eser­cito per prendere la città d'assalto, ed aveva affi­dato quella parte della città che guarda verso il fiume Guerba ai Navarrini, che erano venuti in soc­corso. Mentre in pieno si svolgeva la battaglia, il Sovrano Capitano degli Angeli in mezzo a celestiali splendori comparve al Re, e gli fece conoscere che quella città era sotto la sua difesa, e che egli era venuto in aiuto dell'esercito. E infatti lo favorì con una splendida vittoria, per cui appena la città si ar­rese, venne edificato un Tempio, proprio là dove apparve il Serafico Principe, che divenne una delle principali Parrocchie di Saragozza, e fino ad oggi si chiama S. Michele dei Navarrini.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN ALVERNIA
Il Monte della Verna è rimasto celebre per le apparizioni di S. Michele. Ivi si ritirò S. Francesco d'Assisi per attendere meglio alla contemplazione ad imitazione di nostro Signore Gesù Cristo il qua­le si recava solo sui monti a pregare. E poichè San Francesco si domandava se veramente quelle im­mense fenditure che si vedevano fossero avvenute nella morte del Redentore, apparendogli S. Michele di cui era devotissimo, venne assicurato che era vero quello che per tradizione si diceva. E poichè San Francesco con questa credenza frequentemente an­dava a venerare quel santo luogo, avvenne che men­tre colà in onore di S. Michele stava facendo devo­tamente la sua Quaresima, nel giorno dell'Esalta­zione della S. Croce gli apparve il medesimo S. Ar­cangelo in forma di Serafico alato Crocifisso, e do­po avergli impresso nel cuore un serafico Amore, lo segnò colle sacre Stimmate. Che quel Serafino fosse stato S. Michele Arcangelo, lo indica come co­sa molto probabile S. Bonaventura.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL MESSICO
Nel nuovo mondo, quando colà si stabilì la Chie­sa, volle Iddio manifestare con varie apparizioni di S. Michele, che in ogni parte Egli è il Patrono della Chiesa, e che da tutti deve essere come tale ve­nerato. In un piccolo villaggio, vicino alla località che si chiama S. Maria della Natività, quattro leghe circa discosto dalla città degli Angeli, vi era un in­diano, chiamato Diego Lazzero, il quale sin da pic­colo era tenuto per virtuoso. Un giorno mentre an­dava in una processione che si faceva in quel luogo gli apparve S. Michele, e gli comandò che di­cesse, ai vicini, che in una balza ch'è fra due cèrri, molto vicina alla popolazione dove egli era nato, avrebbe trovato una fonte di acqua miracolosa per tutte le infermità, sotto una rupe molto grande; ma egli non si azzardò a dirlo, temendo che non fosse creduto. Passato qualche tempo s'ammalò d'una in­fermità così grave, che giunse in fin di vita senza più alcuna speranza. Mentre i suoi genitori con al­tri parenti stavano aspettando che spirasse, nella vigilia della Apparizione del glorioso Arcangelo, il 7 di maggio del 1631, verso la mezzanotte repenti­namente entrò nella stanza un grande splendore, come di lampo, che intimorì tutti i circostanti. Que­sti fuggirono sbigottiti, lasciando solo l'infermo per un poco; ma poichè tuttavia lo splendore perdurava presero animo, temendo che si potesse bruciare la casa, ch'era di giunchi, ed entrati di nuovo in casa, cessò lo splendore e trovarono l'infermo all'appa­renza morto. Esso, dopo appena passato un pò di tempo aprì gli occhi, e cominciò a parlare con tan­ta lena, che tutti ritennero ciò per miracolo, disse loro, che non si prendessero pena, che già stava bene, perchè gli era apparso S. Michele circondato di grandi raggi di luce, il quale gli aveva resa la sanità e l'aveva portato, senza saper come, ad una balza non molto lontana; il S. Arcangelo andava in-
nanzi con tanta chiarezza, come se fosse mezzogior­no, mentre i rami degli alberi si rompevano, i monti si aprivano per dove passava, lasciando il passo li­bero. Fermatosi nella balza, disse che sotto una gran­de rupe, che toccò con una bacchetta d'oro che ave­va in mano, stava la fonte dell'acqua miracolosa, che già gli aveva rivelato, e che manifestasse ciò a' fedeli senza timore ed indugio, altrimenti sareb­be stato gravemente castigato; la sua infermità poi era in pena della sua disobbidienza. Ciò detto si levò subito un turbine spaventoso che gli cagionò un timore grandissimo. Ma il S. Arcangelo lo rassi­curò dicendogli che non temesse ciò che facevano i nemici infernali per dispetto dei grandi benefici, che per una mano avrebbero ricevuti i fedeli di N. S. in quel luogo; perchè molti vedendo le me­raviglie che in quel luogo si sarebbero compiute, si sarebbero convertiti, avrebbero fatto penitenza dei loro peccati, e quelli che vi sarebbero andati con fede otterrebbero rimedio ai loro travagli e neces­sità, ciò detto l'Arcangelo fece piovere dal cielo una luce ancor maggiore sopra il luogo. S. Michele disse poi Diego Lazzero qual'era la virtù che Dio con la sua provvidenza Gli comunicava per la salute e ri­medio degli infermi, affinchè fosse creduto dai fe­deli, egli da solo potrebbe trasportare e levar via la rupe, che stava sopra la fonte. Con ciò disparve la visione. Diego non potè dare ragione del modo come era avvenuta la visione, ma questa era certa e vera, poichè egli fu guarito miracolosamente men­tre era in fin di vita. Del che tutti furono ripieni di meraviglia.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL MESSICO
Dopo alcuni giorni, Diego ormai ristabilito se ne andò con suo padre a rintracciare il luogo della fonte e i due da soli tolsero via la rupe che la co­priva con grande facilità, battendola da un lato, quantunque per muoverla solamente fossero neces­sarie molte persone. Ciò confermò la verità dell'ap­parizione del Glorioso Principe, ed in conformità di ciò incominciarono a diffonderne la notizia, assicurando i fedeli, che troverebbero nella santa fonte rimedio a tutte le loro infermità. Vennero molti in­fermi, ciechi, zoppi, storpi, i quali col lavarsi nel­l'acqua di quella fonte risanarono. Passati alcuni me­si, lo stesso Diego Lazzero si ammalò di nuovo di malattia mortale, e prevenne i suoi parenti, affinchè non si dessero pena perchè Nostro Signore così ave­va ordinato per dare conferma alla fede nell'acqua santa; aggiunse poi che quando lo avessero visto an­gustiato dalla infermità, gli dessero da bere quell'ac­qua senza adoperar altro rimedio, perchè tosto così sarebbe risanato. Il male talmente si aggravò che il giovane stette quattro giorni senza polso e senza parola ed i genitori per far la prova, gli diedero a bere dell'altra acqua senza che egli ne sentisse menomamente migliorato: ma tosto che bevve quel­l'acqua della santa fontana, ricuperò le forze, mi­gliorò, e riacquistò la perfetta salute. Da principio questa fontana stava sulla superficie del terreno ed aveva una piccola apertura, con poco più di mezzo braccio di profondità, in seguito successe un fatto notevole, che cioè stava in una quantità senza diffondersi, e quantunque si cavassero molti, e molti vasi di quella, pure subito si riempiva, ed arrivando all'orlo, si fermava. Poscia divenne mag­giore e più profonda, perchè i divoti scavavano la terra, per portarla alle loro case come reliquia. Giacchè si esperimentò che Iddio le aveva comunicato la medesima virtù dell'acqua miracolosa, buttandola in altra acqua e dandola agli infermi. Si è già edi­ficata una Chiesa in quel luogo, in cui si venera il S. Arcangelo, dove fa innumerevoli miracoli.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL TERRITORIO DI OLEVANO
Nel territorio di Olevano, che appartiene alla Diocesi di Salerno, viene indicata una Grotta, in cui si dice fosse apparso S. Michele Arcangelo. Gli altari che ivi si vedono hanno forma antica, e la de­vozione con cui la grotta viene venerata dal popolo ben dimostra che la fama non può non essere vera. Inoltre vi sono molte antiche scritture dove si parla della Grotta dell'Angelo, o di S. Michele.
Qui vi è pure un'acqua che scaturisce e che ap­plicata con fede risana molti mali, come afferma la popolazione del luogo, che racconta meraviglie. Si dice anche che detta Grotta fosse dedicata a San Michele con solenne rito da S. Gregorio VII, men­tre dimorava in Salerno.

APPARIZIONE DI S. MICHELE AD UN RELIGIOSO MORIBONDO

Narra S. Anselmo che un religioso in punto di morte mentre venne per tre volte assalito dal de­monio, altrettante volte fu difeso da S. Michele. La prima volta il demonio gli rammentava i peccati com­messi prima del battesimo, ed il religioso atterrito per non aver fatto penitenza, era sul punto di disperarsi. Comparve allora S. Michele e lo calmò, di­cendogli che quei peccati erano celati col S. Bat­tesimo. La seconda volta il demonio gli rappresen­tava i peccati commessi dopo il Battesimo, e diffi­dando il misero moribondo, fu per la seconda volta consolato da S. Michele, il quale lo assicurò che gli erano stati rimessi con Professione Religiosa. Ven­ne finalmente per la terza volta il demonio e gli rappresentava un gran libro pieno di mancanze e di negligenze commesse durante la vita religiosa, ed il religioso non sapendo che rispondere, di nuovo S. Michele in difesa del religioso per confortarlo e per dirgli che tali mancanze erano state espiate con le opere buone della vita religiosa, con l'ubbidienza, la sofferenza, le mortificazioni e la pazienza. Il Re­ligioso così consolato abbracciando e baciando il Cro­cifisso, placidamente spirò. Veneriamo in vita San Michele, e saremo da Lui confortati in morte.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE

Giovanni Turpino nella vita di Carlo Magno da lui scritta, narra che egli un giorno mentre stava celebrando Messa dei Defunti alla presenza dello stesso Imperatore Carlo, fu rapito in estasi, duran­te la quale udì una musica celestiale di Angeli, che andavano verso il cielo. Nello medesimo tempo vide anche una turba di demoni che venivano con gran­de festa come soldati che avevano fatto gran bot­tino; ad essi egli allora domandò: «Che cosa porta­te?» Essi risposero: « Portiamo l'anima di Marsilio all'inferno ». Ma si vide allora S. Michele che libe­rava l'anima di Rollando dal Purgatorio e la stava portando in Cielo insieme a quella di altri cristiani. Il che egli riferì all'Imperatore stesso finita che fu la Messa.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN SALA

Sopra un monte distante circa due miglia dalla Città di Sala vi è una grotta dove si dice che il glorioso Principe degli Angeli apparve un giorno ad un pastore, il quale vi si rifugiò intimorito dai tuo­ni e dai fulmini, mentre colà invocava in aiuto San Michele Arcangelo questi gli apparve maestoso, e gli comandò che facesse sorgere ivi una chiesa in suo onore, affinchè in avvenire fossero protetti co­loro che in essa in simili casi avessero indirizzato preghiere. La chiesa si fece, e si avverò la promes­sa, perchè ogni volta che quelle popolazioni si ri­volgono a lui per ottenere la difesa da fulmini spaventevoli e da terribili tempeste, sempre furono esau­diti.
Nel 1715 si recarono colà divotamente alcuni Sa­cerdoti per offrirGli fervorose preghiere, onde si de­gnasse intercedere presso Dio che facesse cessare le frequenti grandinate che minacciavano la rovina dei raccolti e che si fosse compiaciuto di avvalorare col suo potente aiuto l’arme dei Cristiani contro altre tempeste più orribili, che si temevano dalla poten­za ottomana. Orbene, mentre - si stava celebrando colà a questo scopo il Santo Sacrificio della Messa, al momento della Consacrazione, l'immagine di San Michele, dipinta in antico a fresco nel muro, fu ve­duta grondare, specialmente dal volto, una quantità di liquido lucidissimo che come olio scorreva giù dalla figura bagnando anche l'altare. Oh quante fi­nezze d'amore usa il S. Arcangelo nel soccorrere chi 1’onora!

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA TRANSILVANIA

Malloate Re della Dacia, la quale risponde alla odierna Transilvania, era afflitto perché vedeva il suo regno senza successore. Infatti quantunque la Regina sua consorte ogni anno gli desse un figlio, nessuno di questi però riusciva a vivere più a lungo di un anno di modo che mentre uno nasceva, l'al­tro moriva. Un santo monaco consigliò il Re di met­tersi sotto la speciale protezione di S. Michele Ar­cangelo, e di offrirgli ogni giorno qualche speciale omaggio. Il Re ubbidì. Passato qualche tempo, par­torì la regina due figli gemelli ed ambedue moriro­no con grande dolore del marito e di tutto il regno. Non per questo il Re abbandonò le sue pratiche de­vote, ma anzi concepì maggior fiducia nel suo Pro­tettore S. Michele, e comandò che si portassero i corpi dei bambini nella Chiesa, che si mettessero sull'altare del Santo Arcangelo Michele, e che tutti i suoi sudditi chiedessero misericordia e aiuto a San Michele. Anche egli si recò in chiesa col suo po­polo sebbene sotto un padiglione con le cortine ca­late, non tanto per nascondere il suo dolore, quanto per poter pregare più fervorosamente. Mentre tutto il popolo pregava insieme al suo sovrano il glorioso S. Michele apparve al Re, e gli disse: « Io sono Michele Principe delle Milizie di Dio, che tu hai chia­mato in tuo aiuto; le tue ferventi preghiere e quelle del popolo, accompagnate dalle nostre, sono state esaudite dalla Divina Maestà, che vuol risuscitare i tuoi figli. Tu da qui in avanti migliora la tua vita, riforma i costumi tuoi e quelli dei tuoi vassalli. Non ascoltare cattivi consiglieri, restituisci alla Chie­sa quello che hai usurpato, perchè a motivo di que­ste colpe Dio ti mandò tali castighi. Ed affinchè tu ti applichi a quello che ti consiglio, mira i tuoi due figlioli risuscitati, e sappi che io ne custodirò la vita. Ma bada a non essere ingrato a tanti favori ». E fat­tosi vedere con abito regale e scettro in mano gli diede la benedizione, lasciandolo con grande conso­lazione per i figli riavuti, e con vero mutamento interiore.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL GARGANO

L'anno 1656 in quasi tutta l'Italia, e specialmente nel Regno di Napoli, incrudeliva la peste. Nella so­la città di Napoli aveva mietuto quattrocento mila vittime. Fu attaccata anche la città di Foggia a tal punto da restarne quasi spopolata. Manfredonia, ve­dendo vicino il nemico, pose guardie d'intorno, man­dò ordini, editti. L'Arcivescovo Giannolfo Puccinelli cercò allontanare il male umanamente inevitabile con molti spirituali rimedi. Confidando nel patroci­nio di S. Michele Arcangelo, dopo aver fatto proces­sioni e pubbliche dimostrazioni di penitenza, unita­mente al suo Clero e popolo tutto, raccolti nel tem­pio della Sacra Grotta, e prostrati con la faccia per terra, con gemiti assordavano il Cielo, e per intene­rire la Divina Misericordia ordinò un triduo di di­giuni per tutta la sua Diocesi. Il male frattanto a gran passi avanzava verso Manfredonia, per la qual cosa il buon Prelato, dopo avere conferito varie volte con gli Ecclesiastici, decise che si dovesse con instan­cabile assiduità insistere presso il glorioso S. Michele per ricevere aiuto. Ordinò un altro triduo di digiu­no e preghiere, esortando il popolo alla penitenza. Intanto fu interiormente ispirato a formare una sup­plica a nome di tutta la città, e presentarla sull'al­tare a S. Michele Arcangelo, onde si interponesse come mediatore presso Dio. Ebbero miracoloso ef­fetto i desideri comuni, perchè la supplica venne esaudita e fu il S. Arcangelo stesso a recarne l'an­nuncio. Verso le cinque di notte, nel giorno 22 set­tembre, mentre l'arcivescovo stava in camera sua re­citando preghiere, e mentre tutta la famiglia dormiva, udì uno strano rumore a somiglianza di ter­remoto, dalla parte di Oriente vide una gran luce, ed in mezzo alla luce riconobbe il glorioso Principe S. Michele, il quale gli disse: « Sappiate o Pastore di queste pecorelle, che io Michele Arcangelo ho ot­tenuto dalla SS. Trinità, che dovunque con divozio­ne verranno adoperati i sassi della mia Basilica dalle case, dalle città e luoghi la peste se ne andrà. Pre­dicate, narrate a tutti la grazia divina. « Ubi saxa devote reponuntur ibi pestes de hominibus dispel­lantur ». «Voi benedirete i sassi scolpendovi il se­gno di Croce col mio nome. Predicate di doversi placare Dio dell'ira del prossimo terremoto». Intan­to i servitori destati dallo strano rumore, corrono nella camera e trovano l'Arcivescovo come morto, giacente a terra. Spaventati lo sollevano e lo ri­storano, ma egli non cessò di gemere e di sospirare, e versando lagrime pronunciava solo il nome di San Michele. Il giorno - seguente comparve in pubblico come messaggero di pace. Convocato il popolo, altro non proferiva che «Viva S. Michele; la gra­zia è fatta; Viva S. Michele». Fece subito scheg­giare delle pietre dalle pareti medesime, scolpen­dovi nel mezzo la Croce col nome di S. Michele, e poi le benediceva con rito particolare. Ognuno si caricò di queste sacre pietre. Non mancò chi te­messe del futuro male, e dubitasse del bene presente. Ma svanì ogni dubbio quando avvenne il ter­remoto il 17 ottobre, come aveva annunciato San Michele. Si accrebbe la certezza, quando succedette un altro più orribile terremoto con notevole danno delle vicine città, restando illesa invece Manfredo­nia, ed immune dalla peste prodigiosamente.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN PROCIDA

L'isola di Procida più volte vittima della crudel­tà dei barbari, vide tre volte bruciata la Chiesa Ba­diale, costruita sulla sommità, oltre le tante depre­dazioni e schiavitù. Circa il 1535 sarebbe stata in­teramente distrutta, se il potentissimo S. Arcangelo, tutelare di detta isola, fiduciosamente invocato da quei cittadini non fosse sceso a loro difesa.
Invero con grande flotta il barbaro corsaro Bar­barossa, approdato alle acque di Procida, aveva già sbarcato numerose truppe le quali erano giunte per­sino alla porta (ora detta di ferro) di quella terra Murata, o Castello, entro cui chiusi i Procidani tutti, scoraggiati per la mancanza di mezzi, fiduciosi im­ploravano aiuto dal Cielo, e difesa da S. Michele, pro­tettore dell'Isola. Il Protettore vide la loro coster­nazione ed esaudì le loro preghiere. Quando essi stavano per cadere nelle mani barbare, ecco il Ce­leste Principe, sceso dal cielo in loro aiuto, fece ve­dere tutta la Terra Murata talmente cinta di fuoco, e fece vibrare tanti fulmini e saette, che il barbaro corsaro fu costretto non già a salpare, ma rompere le gomene e fuggire spaventato. I procidani così mirabilmente salvati dalle mani del nemico per l'aiuto di S. Michele, ogni anno in memoria della grazia ricevuta tanto il giorno 8 maggio, come il 29 set­tembre, portano in processione la veneranda imma­gine del Santo Protettore dalla Chiesa Badiale alla Chiesa Parrocchiale sino a quel luogo dove è tra­dizione che S. Michele fosse visibilmente apparso; e benedetta con l'immagine l'isola, ritornano in Chiesa, ringraziano Dio, che volle così magnificare il Cele­ste Principe.
A testimonianza di tale prodigiosa apparizione vi è nel coro di detta Chiesa Parrocchiale un gran qua­dro che rappresenta la difesa di Procida e libera­zione da' Turchi per opera di S. Michele.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE A S. ERRICO LO ZOPPO

L'anno 1022, S. Errico di Baviera, detto volgar­mente lo Zoppo, essendosi recato in Italia contro i Greci, che al tempo di Basilio Imperatore d'Oriente si erano a dismisura ingrossati nella Puglia, dopo averli debellati volle trasferirsi a far visita alla Basilica di S. Michele sul Monte Gargano. Si fermò ivi alcuni ­giorni per fare le sue devozioni. Finalmente fu prese, dal desiderio di trattenersi tutta una notte nella San­ta Spelonca. Come infatti fece. Mentre egli se ne sta­va là solo in profondo silenzio ed in preghiera vide dalla parte posteriore dell'altare di S. Michele uscir due bellissimi Angeli, i quali si misero a parare so­lennemente l'altare. Di lì a poco dalla medesima par­te vide venire a coro a coro una gran moltitudine di altri Angeli, dopo de' quali vide comparire il loro ca­po S. Michele, e in ultimo con una maestà tutta di­vina si vide comparire Gesù Cristo con Maria Vergine sua Madre ed altri personaggi. Tosto Gesù Cri­sto si vide pontificalmente vestito dagli Angeli, e due altri che assistevano, uno da Diacono e l'altro Sud­diacono, che si crede fossero stati i due S. Giovanni Battista e l'Evangelista. Il Sommo Sacerdote dette inizio alla Messa in cui offrì se stesso all'Eterno Ge­nitore. A questa vista l'Imperatore rimase sbalordito, sopratutto poi quando, cantato il Vangelo il libro de­gli Evangeli fu baciato da Gesù Cristo e venne poi portato dall'Arcangelo S. Michele, per comando di Gesù Cristo all'Imperatore Errico. Si smarrì l'Impe­ratore nel vedere avvicinarsi l'Arcangelo col testo degli Evangeli, ma il S. Arcangelo lo incoraggiò a baciarlo, e poi toccandolo leggermente nel fianco, gli disse: «Non temere, eletto di Dio, alzati, e prendi con allegrezza il bacio della pace che Iddio ti manda. Io sono Michele Arcangelo, uno dei sette spiriti eletti che stanno presso il Trono di Dio; ti tocco così il fianco, perché zoppicando tu dia il segno, che nessuno di qui in avanti abbia l'ardimento di stare in questo luogo in tempo di notte tango faemur tuum, ut clau­dicando sit in te signum, quod nullus hic nocturno tempore ingrediri audeat"». Tutto ciò riferisce il Bam­bergense nella vita di S. Errico Imperatore, e si trova parimenti registrato questo avvenimento in una per­gamena della Libreria dei SS. Apostoli de' PP. Tea­tini della città di Napoli. Tutto questo lo rivelò quindi S. Errico la mattina seguente ai Sacerdoti del Tempio di S. Michele, e questa tradizione si conserva nella città del Gargano ed in tutta la Diocesi Sipontina.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN FRANCIA

Stava la Francia - non solo in punto di perdersi, avendo gli inglesi guadagnato con la forza delle armi la maggior parte di quel Regno, ma essendo fuggito il re Carlo, ormai non aveva più rimedio umano. Ma lo trovò nel patrocinio di S. Michele, il quale ap­parve alla giovinetta Giovanna d'Arco e le comunicò tanto valore e fortezza, che a dire di Bozio (de rebbellic. c. 8) superò il valore di quante amazzoni ebbe il mondo. Questa giovinetta aiutata da S. Michele, ricuperò il Regno di Francia scacciandone i nemici inglesi; e perché si conoscesse chiaramente, che la vittoria era opera di S. Michele, il celeste Principe fece sì che agli otto di maggio, giorno in cui la Chie­sa celebra l'apparizione dell'Arcangelo di Dio sul Gargano, gli inglesi sgombrassero Orleans da essi oc­cupata.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL PORTOGALLO

Il Regno di Portogallo era molto afflitto da' Mori di Andalusia a motivo della crudeltà di Alberto Re barbaro di Siviglia. Quando però il Re di Portogallo D. Alfonso Enriquez fece ricorso a S. Michele, fu dal celeste Arcangelo mirabilmente aiutato. Infatti nel­l'attaccare la battaglia, i portoghesi dopo avere invo­cato S. Michele, sperimentarono il suo miracoloso aiuto, ed avvenne che nessun portoghese perisse, e nessun moro restasse più in quel regno. Perciò il Re di Portogallo, D. Alfonso Enriquez, e Lodovico XI Re di Francia istituirono due Ordini Militari di S. Mi­chele, ciascuno nel suo regno nella certezza che sotto la protezione di quel principe delle milizie Angeliche sarebbe sempre pronta la vittoria.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE A S. GALGANO EREMITA IN SIENA

Al tempo dell'Imperatore Federico nacque in Sie­na un certo di nome Galgano, il quale era dedito alle dissolutezze. A lui apparve due volte S. Michele in sogno avvisandolo che cambiasse vita, e si facesse soldato di Cristo. Ripeté il S. Arcangelo la terza volta l'avviso; ma la madre ed i parenti tentarono di di­stoglierlo da questo intento, offrendogli per accasarsi una moglie molta bella e facoltosa. Persuaso da' suoi, cavalcò per andare a vedere la sua sposa; ma il ca­vallo ad un certo punto si arrestò e non volle più fare un passo avanti. Mentre Galgano premeva for­temente lo sprone affinché il cavallo proseguisse il cammino venne a conoscenza che un Angelo gli tratteneva il passo. A questo prodigio il cavaliere cambiò proposito e ritirandosi in una solitudine ivi condusse una vita celeste, in continui digiuni, au­sterità ed orazioni. E dopo un anno di vita rigorosa, fu chiamato alla gloria del cielo con udire queste dolci parole: «Basta oramai quello che hai faticato; tempo è già che tu godi il frutto di quel che hai se­minato». Ed allora subito spirò all'età di 33 anni nel 1181. La sua santità risplendette di molti miracoli in vita, ed in morte.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN FRANCIA

Riferisce il Patriarca di Gerusalemme Ximenes (1-5 c. 28), ciò viene riportato dall'Arcivescovo di To­ledo Grazia de Loaisa nella sue note ai Concili di Spagna, che vegliando un Santo Vescovo in una Chie­sa di S. Michele in Francia, vide in ispirito venire all'altare del S. Arcangelo gli Angeli Custodi dei Regni di Spagna, Francia, Inghilterra e Scozia, e con­ferire con Lui sul poco frutto che cavavano dalle loro cure nella custodia e tutela di quei Regni, poiché né i benefici riformavano i loro cattivi costumi, né le minacce li deviavano da' loro peccati, domandarono perciò al S. Arcangelo che domandasse a Dio quello che avevano da fare con tali Provincie. Allora il Sovrano Arcangelo rispose riferendo loro molte cose da parte di Dio annunziando quello che sarebbe stato di quei Regni e dei loro re e che Dio pe' loro grandi peccati li avrebbe castigati. E rispondendo agli An­geli di Spagna, disse loro, che per dissimularsi in quelli le orribili empietà verso i Mori, che seco ave­vano per cagione degli interessi loro, avrebbero patiti molto disagi e travagli, e che col tempo avrebbero conosciuto i loro tradimenti e malvagità e li avreb­bero da tutti i loro Regni distaccati. Tanto pronun­ciò S. Michele, e si verificò poi, quando nel Regno di Filippo III avvenne l'espulsione dei Mori nel 1611 cioè 299 anni dopo che S. Michele l'aveva rivelato agli Angeli Tutelari di quel Regno.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA LUCANIA

Nella Lucania più volte si è degnato apparire S. Michele Arcangelo, di modo che colà in molti luoghi Egli viene onorato anche con concorso di pellegrini. In modo particolare forma affetto di venerazione la Spelonca detta volgarmente Pittari, ma propriamente Pietraro nella Diocesi di Policastro, in cui ad onore di S. Michele si vede in pietra a bassorilievo scolpita la sua effigie con intorno alcuni caratteri greci consunti, ben chiaro indizio della sua antichità. Questa è pro­vata anche dal fatto che Guaimario III, Principe di Salerno fin dal secolo XI per assicurare il servizio di quel santuario, ove continui miracoli venivano com­piuti da Dio per la intercessione di S. Michele, fondò sulla sommità di detto monte un Monastero di Bene­dettini con una Chiesa dedicata a S. Michele Arcan­gelo, la quale sola oggi è ancora in piedi col titolo di Badia.

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN BASILICATA

Famosa la Grotta di S. Angelo a Fasanella, un tempo feudo dei Signori Galeota, sia che si consideri la bellezza naturale del luogo, o l'ampiezza del mae­stoso edificio, o il meraviglioso avvenimento ivi acca­duto mentre Manfredi Principe dell'antica città di Fasanella un giorno era intento alla caccia, avendo sciolto un falcone, questo subitamente entrò nella cavità di un colle, e poiché di la più non usciva, spinse il Principe ad accostarsi per vedere cosa mai ivi si nascondesse. Questi essendosi avvicinato udì canti soavissimi, che lo riempirono di meraviglia, scossosi di qui, come destato da un sogno piacevole, s'avviò frettolosamente verso la città, e dopo avere manifestato il prodigio, determinò di andarci di nuovo nel giorno seguente insieme al Clero e al popolo. E così fece. Ma appena giunse sul luogo, il falcone tutto festante sì posò sulle sue mani. Fatta poi dila­tare la buca, si scoprì una meravigliosa spelonca nel cui fondo si vide un Altare eretto in onore di S. Mi­chele, il che fece versare lagrime a tutti gli astanti per l'allegrezza. Questa sacra Grotta d'allora in poi non solo fu tenuta in somma venerazione dalla popo­lazione del luogo ma diventò famosa meta di pelle­grinaggi dalla Spagna, dalla Francia e da altre Na­zioni, anche orientali tanto che l'Ughelli ne parla con non minore lode di quella del Gargano.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE AL DUCA DI SINIGALLIA

Il Vescovo Equilino scrive, che stando Sergio Du­ca di Sinigallia ammalato di lebbra, ed avendo speso gran somma di denaro in medici e medicine, senza risultato, perdette la speranza di guarigione. Gli ap­parve allora S. Michele due volte, dicendogli che se voleva guarire, andasse a visitare la sua Chiesa in Brendal. Rispose il Duca che ignorava dove si tro­vasse tale Chiesa. «Non importa, rispose il Gloriosis­simo Arcangelo appresta tu una nave, che colà ti guideranno gli Angeli ». Così fece, e nello spazio di un giorno e di una notte, un vento prospero lo con­dusse nel monastero di Brendal, come altri dicono, Brindolo, sul litorale Adriatico. Non sapeva il Duca né la sua gente quale fosse il luogo dove era approdato; ma informato dalla gente della terra, trovarono che quello era il luogo indicato da S. Michele, dove vi era quel sacro Tempio a lui dedicato. Il Duca e tutta la sua gente andarono al Tempio a piedi scalzi, ed appena furono giunti alla porta, egli si trovò li­bero dalla lebbra ed entrò nella Chiesa con perfetta sanità. Ed egli poi e la Duchessa sua consorte resta­ron tanto obbligati al S. Arcangelo, che determinaro­no fermarsi quivi per servire Dio, ed onorare il glo­rioso Patrono, dopo avere assegnata, metà dei loro be­ni ai poveri, e l'altra metà al culto di S. Michele (M. Nauc. lib. 3, cap. 1


APPARIZIONE DI S. MICHELE IN VARI LUOGHI

Nella Turingia a S. Bonifacio Apostolo di quelle parti, mentre combatteva alcuni eretici, apparve S. Michele Arcangelo con la Croce incoraggiandolo alla difesa della cattolica dottrina; in suo onore S. Boni­facio fece edificare un sontuoso tempio.
Nell'Austria apparve S. Michele alla B. Benve­nuta, la quale si adoperò a riaccendere la divozione verso il celeste Principe là dove si andava estin­guendo.
Nella Svezia apparve S. Michele Arcangelo a S. Brigida e l'indusse con sua figlia Catenina a recarsi sul Gargano ove sentì i canti angelici.
Nella Fiandra apparve ad un santo Vescovo affin­chè questi gli edificasse una chiesa; là S. Michele vie­ne molto venerato per i molti miracoli da lui com­piuti.
Nella Polonia apparve chiaramente in sogno a Lesco Negro Duca di Cracovia e di Sandomiria e lo confortò assicurandogli la vittoria contro gli Jacziuin­ci e i Lituani. E così avvenne. Infatti dopo averli inseguiti mise a morte quasi tutti i primi, ed i secondi in gran parte perirono per i vari disagi, si uccisero da se stessi, ma dei polacchi nessuno peri, cosicché S. Mi­chele fu proclamato speciale protettore di quel Regno.


 Nel  maggio 2000 a Porto Empedocle (AG)
 Se non erro  nella data,  io ebbi  un aiuto dalla Madonna immacolata,nella villa che io chiamo dell’immacolata luna crescente del Divin Volere, ma   che oggi si chiama Luca Crescente e che si trova nella zona, piano lanterna, con una meravigliosa vista del porto e del mare mediterraneo;stavo  li con una persona che diceva di essere un profeta di Dio e mi disse che se io gli avessi  chiesto a Gesù qualcosa ,Gesù stesso mi avrebbe  risposto tramite la sua bocca . io gli dissi allora che ad ogni domanda che io gli facevo doveva prima dire: Gesù, Maria vi amo ; ad ogni domanda che io gli facevo ,lui mi rispondeva Gesù ,Maria vi amo  ,fino alla settima ,ma quando io non convinto  che era veramente Gesù a rispondermi per mezzo di questa persona,pregai cosi’ la Madonna :   donna che schiaccia la testa al serpente , schiaccia la testa  adesso al serpente, dopo un attimo di secondo da questa suddetta  preghiera fatta a mente e non a voce ,la persona che era con me invece di rispondermi Gesù , Maria vi amo, disse: che mi importa di dire Gesù ,Maria vi amo ,scoprendosi per quello che era veramente ,cioè satana, che stava usando un suo falso profeta per ingannarmi ,ma la dolce Vergine immacolata non lo ha permesso ,ha costretto satana,  a dire la verità  attraverso quella risposta del maligno, di disprezzo verso Gesù e Maria SS   .
Nel punto in cui la Madonna  è scesa per schiacciare la testa a satana, avevo collocato una piccola statuetta dell’immacolata sopra la balaustra,  affianco al teatrino Greco.
Sebbene abbia io chiesto al sindaco Firetto e a tutta la sua giunta di collocare una statua ad altezza d’uomo, dell’immacolata, nella villa , dall’inizio della sua nomina  a Sindaco, e nel  settembre 2010  avergli consegnato circa 700 firme che chiedevano la collocazione della suddetta statua, non mi è arrivata ancora nessuna risposta a riguardo, lasciando solo indifferenza verso il culto di venerazione di una cosi’ dolcissima e potentissima creatura ,che è la madre di Dio  ;chiedo a tutti di andare a pregare l’Immacolata nella sua villa  e di compiere il Volere Divino,per non contristarla amaramente; gli altri miscredenti e infedeli, facciano pure il loro tenebroso cammino verso l’inferno e la maledizione Divina che li sta già inesorabilmente raggiungendo. Ave  Maria  piena di grazia il Signore è con te tu sei benedetta fra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù .Santa Maria madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte ,Amen 
Donna che schiaccia la testa  a Satana, schiaccia la sua testa adesso e sempre nella Divina Volontà, e donaci, l’infinito dono del Divino Volere in tutte le nostre azioni ,noi ti doniamo sempre la nostra volontà e ti giuriamo di non ne fare più uso ma di fare solo eternamente uso della Divina Volontà, nella Divina Volontà.
I libri che io ritengo siano assolutamente da leggere perchè ricchissimi di sapienza e di infinite grazie sono ;le rivelazioni di S. Brigida , il segreto del santo rosario di maria ed il segreto della vera devozione a Maria di San Luigi Maria de Monfort, l’imitazione di Maria di San Giovanni Maria Vienney e l’imitazione di Cristo che sembra pure sia stato scritto da S. Giovanni Maria Vienney, le glorie di Maria di Sant’ Alfonso de Liguori(che ha scritto il bellissimo canto tu scendi dalle stelle ) primo e secondo volume e forse c’è anche il terzo,le rivelazioni di santa  Caterina Emmerich sulla vita di Gesù,le rivelazioni di san Gertrude ,primo, secondo e terzo volume, le rivelazioni di  Santa  Faustina Kowalska che penso sia  seppellita nel santuario della Misericordia (Gesù confido in te) di Cracovia ,sarebbe la santa che ha ricevuto anche il dono della coroncina della Misericordia che tutti conosciamo( sul grano del Padre si dice  :Eterno Padre, io ti offro: il corpo ,l’anima , il sangue,la  Divinità e atti Divini, di nostro Signore Gesù Cristo,in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero, e sui grani dell’Ave Maria si dice: per la sua dolorosa passione abbi misericordia di noi e del mondo intero      ” e donaci la tua Volontà”





VIDEO DEL SANTUARIO DEL DIVINO VOLERE E LA SORGIVA D'ACQUA MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE DI PORTO EMPEDOCLE(nella villa luca Crescente di fronte al porto e alla torre di Carlo v)






LA MADONNA APPARI' A MEDJUGORJE IL 24- GIUGNO DEL 1981 FESTA DELLA NATIVITA' DI  S. GIOVANNI BATTISTA;DAPPRIMA APPARVE AD IVANKA INVANK0VIC ED IL GIORNO DOPO A MARIJA PAVLOVIC,QUESTE 2 SONO STATE SCELTE DA MARIA PER PREPARARE I POPOLI AL GLORIOSO TRIONFO DEL SUO CUORE IMMACOLATO CHE E'  SEMPRE UNITO ALLA DIVINA VOLONTA' ED AL CUORE DELL'AMATO SUO FIGLIO GESU' CRISTO,PERCHE' ,LEI, E' LA DONNA DESIGNATA A SCHIACCIARE LA TESTA A SATANA COME DIO DISSE AL SERPENTE NEL GIARDINO DELL'EDEN DOPO IL PECCATO DI ADAMO: "LA DONNA TI SCHIACCERA' LA TESTA E TU LE INSEDIERAI IL CALCAGNO" ,QUESTO GRANDIOSA PROFEZIA SI E' ADEMPIUTA A PORTO EMPEDOCLE NEL MAGGIO DEL 2000 QUANDO IO PREGAI LA MADONNA DI SCHIACCIARE LA TESTA AL SERPENTE, LEI SCESE AD AIUTARMI E SATANA DISSE TRAMITE LA BOCCA DI UN FALSO PROFETA AMICO MIO CHE MI STAVA INGANNANDO FACENDOMI CREDERE CHE DALLA SUA BOCCA MI STAVA PARLANDO GESU' : " CHE MI IMPORTA DI DIRE GESU' , MARIA VI AMO", INFATTI IO PER SICUREZZA DISSI A QUESTO AMICO MIO CHE SE ERA GESU' CHE MI VOLEVA PARLARE TRAMITE LA SUA BOCCA DOVEVA DIRMI GESU' ,MARIA VI AMO ,DAPPRIMA LO DICEVA MA QUANDO IO MI ACCORSI CHE I MIEI SENTIMENTI ERANO TURBATI DA TRISTI  SENSAZIONI CHE PROVAVO A SENTIRE PARLARE QUESTO FALSO GESU' PREGAI LA MADONNA DI SCHIACCIARE LA TESTA AL SERPENTE E LEI COSTRINSE IL DEMONIO(SATANA )A DIRE LA VERITA', CHE CIOE' NON GLI IMPORTA NULLA DI DIRE: :GESU' , MARIA VI AMO".
NELL'APOCALISSE , GIOVANNI VIDE APPARIRE UN SEGNO GRANDIOSO UNA DONNA VESTITA DI SOLE CON LA LUNA SOTTO I SUOI PIEDI E SUL CAPO UNA CORONA DI 12 STELLE ( DI FATTI MARIA A MEDJUGORJE OGNI ANNIVERSARIO DELLA SUA APPARIZIONE A MEDJUGORJE APPARE VESTITA D'ORO COME APPUNTO IL SOLE ED IL SOLE SIMBOLEGGIA LA DIVINA VOLONTA' , LO DISSE GESU' A LUISA) E VIDE UN ALTRO SEGNO APPARIRE UN DRAGONE ROSSO CHE VOLEVA DIVORARE IL BAMBINO APPENA FOSSE NATO,IL BAMBINO ERA DESTINATO A GOVERNARE LE NAZIONE CON VERGA E SCETTRO DI FERRO CIOE' CON AUTORITA' DIVINA CONFERITAGLI DA DIO PADRE,QUINDI MEDJUGORJE SEGNA APPUNTO QUESTE 2 APPARIZIONI NEL CIELO DELLO SCONTRO TRA MARIA E IL DEMONIO TENTATORE E SEDUTTORE ,LA VITTORIA SARA' SICURA NELLE MANI DELLA MADONNA CHE HA RICEVUTO DA DIO IL POTERE DI DISTRUGGERE IL REGNO DEL MALIGNO, FRA POCO AVREMO LO SCONTRO FINALE CON LA VITTORIA DI MARIA CHE CULMINERA' CON L'AVVENTO DEL REGNO GLORIOSO DELLA DIVINA VOLONTA'; ANCHE ATTRAVERSO GLI SCRITTI PRODIGIOSI DELLA SANTA DEL DIVINO VOLERE :LUISA PICCARRETA CHE GESU' PROMETTE DI DARE UN INFINITA' DI GRAZIE UGUALI A QUELLE CHE HA DATO A MARIA, DICENDO A LUISA CHE CHI AVREBBE LETTO E ACCETTATO I SUOI MESSAGGI SULLA DIVINA VOLONTA' SAREBBE RITORNATO ALLO STATO PURO DI ADAMO PRIMA DEL PECCATO E SEMPRE UNITO AL SUO VOLERE IN TUTTI  GLI ATTI. QUINDI ABBIAMO L'ANTIDOTO PER VINCERE IL NOSTRO UMANO VOLERE E UNIRLO A QUELLO DIVINO CHE E' INFINITAMENTE POTENTE E PUO' FARE TUTTO,DICE GESU' A LUISA CHE UNO SOLO DI QUESTI SANTI DEL DIVINO VOLERE SARA' PIU' SANTO DI TUTTI I SANTI MESSI INSIEME CHE NON HANNO CONOSCIUTO I LIBRI DI LUISA SULLA DIVINA VOLONTA'.

ADESSO LA MADONNA A MEDJUGORJE CI STA PREPARANDO ALLA SANTITA' TERRENA CHE E' QUELLA CHE GESU' CI INVITA NEL SUO VANGELO MA CHI VORRA' SALIRE PIU' IN ALTO DEVE CONOSCERE E AMARE I MESSAGGI DI GESU' E MARIA ALLA LORO SERVA , LUISA PICCARRETA CHE E' STATA FATTA GIA' VENERABILE DALLA CHIESA ED E' MORTA IL 4-03-1947 A CORATO (BARI), LUISA DETTO DA GESU' A LEI STESSA SARA' PIU' GRANDI DI TUTTI I SUOI FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE LA SEGUIRANNO NELLA VIA DELLA SANTITA' CELESTE , QUALE E' LA DIVINA VOLONTA'.

2 ANNI FA HO REGALATO A MARIJA PAVLOVIC  I LIBRI DI LUISA PICCARRETA SPERANDO CHE LI LEGGESSE  E LI FACESSE CONOSCERE ,;LEI MI PROMISE DI LEGGERLI SPERO TANTO CHE ANCHE LEI SIA ENTRATA A FAR PARTE DEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE E FACCIA CONOSCERE A TUTTI I LIBRI DI LUISA PICCARRETA ,IO CHIEDO A TUTTI DI FAR CONOSCERE QUESTE PORTENTOSE VERITA' CHE TROVERETE NELLA FINETSRA DI QUESTO BLOG:"TUTTI I LIBRI DI LUISA PICCARRETA".
 NELL'AGOSTO 2011 LA MADONNA,GESU',LUISA E SAN GIUSEPPE MI HANNO DONATO L'ACQUA INFINITAMENTE MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE NEL SANTUARIO CHE IO HO FATTO ALLA MADONNA NELLA VILLA LUCA CRESCENTE O VILLA BIANCA DI PORTO EMPEDOCLE(AGRIGENTO) A 9 METRI CIRCA SOTTO IL QUADRO DI GESU' MISERICORDIOSO VI E' UNA SORGIVA CHE GIA' HA GUARITO ALCUNE PERSONE DELLA MIA FAMIGLIA E UN RAGAZZO CON LA COLICA COGNATO DEL MARITO DI MIA NIPOTE, MIA CUGINA DAL PROBLEMA DI GASTRITE CRONICA AD UN BAMBINO GLI E' SCOMPARSA LA CICATRICE DEI PUNTI  E ME L'HA DETTO UN ALTRO BAMBINO, CHE PERO' ATTENDO  E MI VOGLIO INFORMARE CON IL MIRACOLATO SE E' SUCCESSO PROPRIO COSI' COME ME L'HANNO  RACCONTATO : A ME PERSONALMENTE MI HA GUARITO LA DERMATITE SENZA AVER USATO MEDICINE MA SOLO L'ACQUA DEL DIVINO VOLERE, L'INFIAMMAZIONE  DEL NERVO DOVE C'E' L'ERNIA A DISCO,MASSAGGIANDO SEMPRE NEL PUNTO DEL DOLORE E MI HA MIGLIORATO LA DIGESTIONE ,PERCHE' SOFFRIVO ANCHE IO DI GASTRITE CRONICA PER VIA DI UN ERNIA IATALE.


UN SOGNO PROFETICO


Pubblicato in 23 luglio 2012 da divinavolonta
 Tra il 2003 o il 2004 nei primi giorni di Agosto ,credo sia stato il 5  di AGOSTO sognai che nel mio paese  c’era la neve alta circa un metro, con una giornata soleggiata; all’inizio pensai che in quei giorni dovesse nevicare ma non fù cosi’ ;in un mese  feci altri sogni : che nel mio paese o ad Agrigento nevicava ma il tempo trascorse ,passarono gli anni ma non avvenne niente delle nevicate,premetto che nel mio paese:(Porto Empedocle )non nevica mai se non qualche fiocchettino che poi subito svanisce toccando terra e questi fatti però succedono in pieno inverno. Pensai che quei sogni non venissero da Dio ma un giorno  navigando su internet scopri che a Roma, un giorno nevicò il 5 Agosto nel punto dove poi sorse la Chiesa dedicato alla Madonna   a circa 500 metri dalla stazione centrale Roma Termini dove vi sono reliquie di Gesù bambino (paglia della mangiatoia); trovai anche che  vicino Catania sempre il 5 Agosto nevicò pure dopo la scoperta di un quadro della Madonna e quelle persone che la trovarono la chiamarono Madonna della neve ;scoprii anche che il 5 Agosto e dedicato nel calendario alla Madonna della neve e che la Madonna ai veggenti di Medjugorje disse di essere nata proprio il 5 Agosto;queste scoperte mi fecero ricredere su quei  sogni che avevo fatto anni addietro e adesso credo che il Signore mi volesse  far comprendere che le tribolazioni  e le guerre atomiche accadranno suppergiù dopo che   nel mio paese nevicherà il 5 di  Agosto,oltretutto nel santuario che io ho costruito in onore della Madonna  dove Lei mi aiutò nel Maggio del 2000 liberandomi da un falso profeta e dal demonio che usava questa persona per ingannarmi c’è un fortissimo legame con Medjugorje. A Medjugorje si compie la profezia di Giovanni nell’apocalisse :” vidi un segno grandioso una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi , un altro segno vidi : un dragone rosso” infatti ogni anniversario  la Madonna appare vestita d’oro alla veggente. Qui a Porto Empedocle , io chiesi alla Madonna, di schiacciare la testa a satana quando mi accorsi che l’amico mio potesse essere un falso profeta  e Lei immediatamente scese dal cielo a schiacciare la testa a satana che parlava attraverso la bocca di questo falso profeta amico mio;anche a Porto Empedocle si è compiuta una  antica profezia detta da Dio Padre al serpente nell’eden:” la donna ti schiaccerà la testa e tu le insedierai il calcagno”; e ancora un altro segno del legame che c’è tra Porto Empedocle e Medjugorje  fù il desiderio forte  che avevo nel volere porre una statua identica a quella di Thialjina che tutti chiamano Madonna di Medjugorje  nel luogo dove Maria scese a schiacciare la testa al serpente  ,perchè appunto questa statua raffigura l’Immacolata che schiaccia sotto il suo piede la testa al serpente. La statua non l’ho trovata  ma ho messo un quadro raffigurante il volto della Madonna di Thialjina dietro il Gesù infinitamente misericordioso  che ho posto nella villa Luca Crescente dove appunto li la Madonna mi aiuto nel  Maggio del 2000 e ancora un altro segno  si è compiuto, quando il parroco a fatto la S. Messa nella villa Luca Crescente proprio  il 25 Maggio 2011 giorno in cui la Madonna da il messaggio pubblico alla veggente Marija Pavlovic. Io credo che questa nevicata a Porto Empedocle ci sarà fra poco  o fra qualche anno proprio nel 5 di Agosto perchè i tempi mi sembrano abbastanza maturi  e tutto si compirà.


Altre racconti su episodi di interventi Divini nel santuario del Divino Volere, ove Dio vuol donare un nuovo Eden di Amore ,Misericordia e Pace e quel grandissimo,infinito dono che Adamo con il peccato originale perse e che è il dono del Divino Volere in tutti i nostri atti attraverso  le verità che Gesù ha lasciato sul Divino Volere alla sua serva piccolissima :”Luisa Piccarreta” ma anche attraverso questo santuario e l’acqua miracolosissima del Divino Volere che si trova in questo santuario di Porto Empedocle nella villa :”Luca Crescente”, dove la Madonna e Luisa vogliono una Chiesa  che parli dei libri sul Divino Volere di Luisa  e su come Dio  intervenne in questo luogo attraverso le due donne(Maria e Luisa)col ribaltare la situazione dell’uomo  causata nel primo Eden della “ genesi”con questo secondo  e nuovo Eden dove Maria e Luisa hanno schiacciato la testa al serpente dopo che io ho chiesto l’aiuto della donna  di schiacciare appunto la testa al serpente che viveva dentro un falso profeta amico mio che già da tre anni mi stava ingannando dicendomi che Dio parlava attraverso di lui e che troverete la storia, nel mio blog :
http://divinavolonta.altervista.org/blog/apparizioni/
sulla finestra :”APPARIZIONI “.
Questi segni che  Dio mi ha dato sono per quelli che hanno bisogno di certezze per credere , sono numerosi e  riguardano tutto ciò che io ho fatto in questo luogo ,come per esempio  quando volevo mettere dopo il miracolo che Maria schiacciò la testa al serpente, una statua uguale a quella di Thialjina che tutti chiamano la Madonna di Medjugorje;  questa statua non l’ho trovata perchè mi hanno detto che la stampa è stata persa e tutte le altre statue non le somigliavano abbastanza perchè la statua di Thialjina è talmente bella  che sembra una vera persona in carne e ossa mentre le altre si nota subito che sono statue,però successe che nel marzo 2011 dopo che avevo messo nel novembre 2010 la statua della Madonnina di Lourdes ,pensando  che provvisoriamente andasse bene questa andai a Roma nel negozio vicino il vaticano Mar statue sacre per vedere se avessero una statua della Madonna molto simile a quella di Thialjina ,la statua della Madonna  non l’ho trovata ma ho trovato una statua di Gesù misericordioso descritto da santa Faustina Kowalska moto bella e simile  in bellezza  alla statua della Madonna di Thialjina ; anche questa statua sembrava  una persona viva in carne e ossa e io me ne ero innamorato talmente tanto  che se avessi avuto quei 2400 euro (tanto costava all’incirca questa statua) la avrei comprata subito senza perdere alcun tempo , perchè ero sicurissimo che quella statua  il Signore l’avrebbe benedetta enormemente come quella della Madonna di Thialjina dove  succedono fatti  soprannaturali davanti alla statua della Madonna. Quando sono ritornato a Porto Empedocle, pensavo di continuo a quella statua avevo paura che se la prendessero altri e poi non ne avrei trovato una uguale era il mese di Maggio e in Tv fecero un documentario della vita di Giovanni Paolo secondo  e parlarono su come questo grandissimo santo fosse grandemente devoto  a Gesù misericordioso  fu Lui che proclamò Santa :Faustina Kowalska nell’aprile del 2000 e proprio in quel periodo io avevo scoperto, i ricchissimi libri di Luisa Piccarreta  che pochi mesi fa ho scoperto anche che è nata il giorno della festa della Misericordia (la domenica in albis,: Luisa) che è una domenica dopo la domenica di Pasqua e anche il miracolo nella villa Luca Crescente di Porto Empedocle  cioè quello in cui la donna( Maria e Luisa) schiacciò la testa al serpente per aiutarmi  dal falso profeta amico mio e da satana dopo che io cosi’ lo invocata:”donna che schiaccia la testa al serpente , schiaccia la testa al serpente” fu nel Maggio o Aprile del 2000 e sempre in quello stesso periodo fu proclamato santo :Padre Maria Annibale di Francia che fu il primo ha pubblicare i libri di Luisa Piccarreta  e a crederci fermamente ;mori’ a Messina e li, è sepolto ed io mi chiamo di cognome Messina e nel 2000 conobbi i libri di Luisa e sono pure della Sicilia- Porto Empedocle(AG)- dopo allora questo documentario mi venne la bella idea di fare sia la copia del quadro di Gesù misericordioso descritto da santa Faustina e sia la copia  della foto della Madonna di medjugorje che sciaccia la testa al serpente , e sotto l’immagine della Madonna o posto pure quella di Luisa piccarreta di santa Rita che mi aiuto a conoscere i libri di Luisa ,di Padre Pio: mio Padre spirituale , di Padre Annibale Maria di Francia , di Marija Pavlovic e Ivanka Ivankovic e Padre Jozo in piccolo questi ultimi sei personaggi ;quindi alla fine ho ottenuto la Madonna di Medjugorje ed il Gesù misericordioso; la Madonnina di Lourdes che avevo posto nel Novembre 2011 non fu un caso  ma un Volere di Dio perchè ,dopo, nell’Agosto del 2011 mi accorsi che nel dirupo vicino il quadro di Gesù  infinitamente Misericordioso che avevo messo nel mese di luglio 2011 vi era una sorgiva di acqua ed io ho pensato che fosse acqua miracolosa;  nel Gennaio 2012 ,il 2 di Gennaio, scesi con una corda nel punto dove usciva l’acqua e intinsi il dito e mi segnai una croce nella fronte ,subito scese una pace celestiale che qui sulla terra non esiste e compresi che era veramente miracolosa; il 18 gennaio la bevvi per la prima volta  e guarii non totalmente ma all’ottanta per cento dalla gastrite cronica che da 12 anni circa mi  attanagliava;
era il giorno del mio compleanno  e dopo venni a sapere che il vescovo di Tarbes dichiarò ufficialmente che Lourdes era una vera apparizione il 18 gennaio ,il 18 gennaio era anche la festa della Madonna assunta in cielo  e Gesù disse che il giorno che Maria fu portata in cielo  fù anche la festa in cielo per il Divino Volere che aveva guidato in tutta la vita di Maria tutti i suoi atti Divini. A febbraio  in vicinanza della festa della Madonna di Lourdes  il custode della villa Luca Crescente che è un evangelista(anche lui  ha dichiarato di essere un profeta di Dio) e che tanto aveva fatto per fare togliere la Madonnina di Lourdes   e il quadro di Gesù infinitamente misericordioso che io avevo messo all’esterno della villa  per non dare fastidio alle autorità venne trasferito in un altro paese dopo  quasi un anno di lotte verbali sul fatto che avevo messo al suo dire un idolo senza permesso scritto ;questo la Madonna  ha fatto nella villa liberandomi pure dalle autorità che volevano in qualche modo togliere  le immagini benedette dei nostri cari protettori e che invece non hanno ancora potuto far niente contro Dio e la Regina del cielo; anche San Giuseppe ha contribuito moltissimo su questo progetto , da Lui ho avuto  le pietre bianche  per decorare il giardino della Madonnina di Lourdes , la roccia  dove ho posto la Madonnina, i fiori che li ho trovati e presi tutti nella collina dove sorge la Chiesa di San Giuseppe lavoratore di Porto Empedocle, e credo pure  che la sorgiva provenga da questo colle , perchè si è sempre saputo che da li proveniva una vecchia sorgiva  che arrivava  fino alla villa Luca Crescente. Grazie sempre al Signore al Divino Volere e a Maria SS. ,Luisa Piccarreta , San Giuseppe, Michele, Gabriele , Raffaele, Padre Pio, Padre Annibale ,GIOvanni Paolo Sec., Santa Rita ,S. Bernadette, S. Faustina K., Marija , Ivanka di Medjugorje e a tutti  gli altri nella Divina Volontà.


FIGLIA SPIRITUALE DI PADRE PIO E DI LUISA PICCARRETA


 Carissimi fratelli noi ora abbiamo l’occasione di ritornare come al principio della vita di Adamo, basta solo che lo vogliamo; la D. V. si darà di nuovo a noi come vita eterna, ricolmandoci di tutti i doni che Essa contiene atto per atto che noi faremo nel D. V. sarà un raddoppiare della nostra gloria, dei nostri doni e grazie che possediamo; ogni atto nel D. V. è un Gesù che prendiamo ed è un Gesù che offriamo e ridiamo al Padre; è più della comunione sacramentale, perché questa ci da i doni a secondo di quanto siamo uniti al D. V. , invece l’unione indissolubile col D. V. e comunione perenne con Gesù, unione continua con Dio e con tutte la creazione che si unirà a noi per fare quello che noi facciamo; inoltre questi atti nel D. V. hanno un valore infinito perché sono stati fatti da Dio nella creatura e sono anche eterni, perché Dio è eterno, mentre tutte le nostre azioni per quanto buoni e santi non fatte nel D. V. sono limitati e temporali perché non c’è la vita di Dio in esse e valgono quanto vale la creatura che l’ha fatta. Leghiamoci al D. V. per sempre, consacriamoci a Lui, offriamo sempre la nostra volontà e prendiamoci la sua Volontà, le nostre croci che non sappiamo sopportare o affrontare è dovuto al contrasto che c’è tra il nostro volere e il Divino Volere non saremo noi ha guadagnarci e nemmeno il D. V. ci guadagnerà qualcosa, ma se ci uniamo totalmente al D. V.  rinnegando per sempre il nostro, noi guadagneremo tutto l’ infinito Dio e la sua D. V., e Dio guadagnerà la conquista del nostro volere e daremo a Dio la stessa sua Volontà e tanti Gesù per quanti atti abbiamo fatto nel D. V. Quando saremo entrati nel D. V. sentiremo una nuova vita in noi, una forza che ci rende invincibili, una ricchezza che non finisce mai, un dominio totale di noi stessi e su tutta la creazione, e sullo stessa Trinità Santissima, sentiremo la vita del sole, delle stelle, del mare, di Maria, di Luisa, dei nostri Angeli e Santi, e di tutta la creazione, opereremo insieme a loro e con loro, ci sentiremo leggeri e dominatori,ciò che chiederemo ci sarà subito data, fermeremo il male ovunque si trovi, rintanandolo negli inferi. Per entrare  nel D. V.  dobbiamo prima entrare nell’umanità di Cristo e fonderci con Lui nell’ atto unico del D. V. A riguardo delle croci che il D. V. ci manderà non dobbiamo temere nulla perché sono i nostri soccorritori e non i nostri  nemici di cui temere qualcosa; sono essi scappelli determinati a scolpirci a immagine di Cristo, faremo bene a frenare le nostre lamentele ma anzi a ringraziarle le croci, con gioia somma e sommo amore delle cure che si prendono per noi a perfezionarci. Nessuno potrà più aggredirvi ne i demoni, ne la vostra volontà, ne il peccato, ne il mondo e gli uomini, perché su tutti loro voi sarete i vincitori. Ricordate di Gesù come affrontava i scribi e i farisei che tentavano più volte di ucciderlo e di contraddirlo, ma Egli ne usciva fuori come vincitore sempre non temendoli nemmeno quando si trovava solo con loro a mensa. E ricordate come Maria superava tutti gli ostacoli anche quelli di andare contro il momentaneo Volere di Dio a riguardo del vino che era finito alle nozze di Cana. E osservate quante cose fece anticipare Maria con la sua preghiera nel D. V. ; come la risurrezione anticipata di Gesù che durò solo 2 giorni sotto il seno della terra mentre Gesù aveva predetto per 3 giorni. Chi vive nel D. V. è guardato da tutto il cielo; il cielo stesso nell’ora della sua morte si abbasserà per farlo entrare, non conoscerà purgatorio e non peccherà più se entrerà perennemente nel D. V. ; si ciberà di latte e miele cioè di D. V. e di Amore Divino, frugherà le tenebre più fitte, anticipando pure le loro mosse; vedrà gli uomini per come sono e non per apparenza, si allontanerà da loro perché in loro c’è il male, e l’anima del D. V. non sopporterà più la vista del male; odierà il peccato con tutto il cuore e disprezzerà il mondo e le sue lusinghe e miraggi, conoscerà la sapienza di Dio e ne darà in abbondanza come le acque del mare a gli uomini di buona volontà; rimarrà saldo per sempre fino alla fine e il suo tributo sarà Dio per sempre; il suo amore volerà su ali d’aquila in cerca di bisognosi e otterrà da Dio ciò che ne mente umana  e ne Angelica potrà comprendere. Ricordate fratelli che “volere è potere” e se all’uomo è impossibile entrare nel D. V.  a Dio di certo no; a Egli tutto è facile come creare un granello di sabbia, il suo braccio è lungo abbastanza per compiere qualsiasi prodigio. Il latte del D. V.  lo troveremo nei seni di Maria; Ella ci dona Gesù e anche il D. V.; e Luisa ci guida nelle ginocchia di Maria  per essere
allattati da Lei; Luisa conosce bene come si fa; Lei stessa aiuta Maria dai suoi seni pieni di questo latte a nutrire i suoi figli, Lei è la nostra 2° Mamma del cielo. Fratelli carissimi Luisa Piccarreta è diventata e lo sarà per sempre più grande di tutte le creature messe insieme tranne di Maria ovviamente, man mano che Gesù le dettava le verità sulla D. V. Lei cresceva a dismisura raddoppiando atto per atto i suoi confini fino ad arrivare ad essere perennemente unita al D. V.  L’unione alla D. V. ci farà circolare in Dio ad intra e ad extra cioè in Dio e in tutte la creazione che si unirà a noi facendo quello che noi faremo; anche negli inferi daremo alla D. V. la sua gloria mancata in quel luogo ove Ella regna con giustizia, e gli Angeli e i santi riceveranno gloria raddoppiata per ogni atto nel D. V. ; e Dio ne riceverà doppia gloria e gloria eterna; i nostri atti saranno per l’eternità presenti agli occhi di Dio, perché sono atti eterni fatti da Lui nella creatura. Il demonio si terrà sempre lontano dagli atti eterni  fatti nel D. V. , perché lo bruciano più dell’inferno e lui stesso non ha potere contro la D. V. agente nell’anima, e non può quindi agire; di fatti quando verranno i sospirati Figli del D. V. la terra diventerà come un paradiso e i demoni saranno ricacciati negli inferi. Chi vive nel D. V. vive di Dio dei suoi attributi, delle sue virtù, del suo Amore, sarà come un Dio sulla terra; Dio stesso lo proteggerà come la pupilla dei suoi occhi, gli parlerà al suo cuore delle verità eterne del D. V. che lo faranno innamorare sempre di più di questa Volontà Santissima. Gesù ci ha salvato con mezza giornata di sofferenze atroci iniziate nel getsemani e culminate sulla croce alle 3 del pomeriggio, ma per riparare tutti gli atti delle creature anche quelle dei demoni e dei dannati e ridare la gloria alla D. V. che le creature gli dovevano con l’unione eterna con Lei, Gesù ha avuto bisogno di 33 anni e più i 9 mesi del suo concepimento che dovevano rifare tutti gli atti dei neonati nel seno delle loro madri. Questo lavoro ora tocca ai Figli del D. V. come già è stato fatto anche da Maria e da Luisa, questi atti fatti da loro 3 ci saranno di aiuto e sprone per noi Figli del D. V.; entreremo nell’umanità di Gesù e ci fonderemo nell’atto unico del D. V. girando nella creazione per ogni creatura, sigillando il nostro pensiero, le nostre parole nelle loro, i nostri passi nei loro, la nostra volontà nella loro e cosi’ di tutti gli altri atti che l’uomo adempie nella sua vita e imprimendo il nostro ringraziamento, il nostro amore e il nostro continuo ritornello: (venga il tuo Regno, sia fatta la tua Volontà come in cielo cosi’ in terra ) in ogni atto di Dio, di Maria, di Gesù, di Luisa, di tutte le creature e anche nel sole, negli Angeli, nel cielo, nel purgatorio, negli inferi, nella terra ovunque perché ovunque sta il D. V. e ovunque noi lo cercheremo e chiederemo il suo Regno e gli daremo la gloria dovuta da tutte le creature e da tutta la creazione. Le anime che vivranno nel D. V. saranno sorgenti di tutte le grazie che si sono date e ne daranno alle altre creature; Gesù spiega con immagini la vita di questi Figli, dice che essi vivranno in Dio e se paragoniamo Dio al nostro sole i Figli saranno i suoi raggi mentre gli altri Santi della santità umana saranno come quelle persone che a secondo della loro predisposizione si metteranno in un punto di luce dove questi raggi toccheranno, quindi in cielo essi splenderanno come soli e gli altri come la luna che riflette la luce del sole; ad ogni atto che faranno i Figli del D. V. sarà un altro sole raddoppiato che possederanno. Le loro preghiere si imprimeranno in Dio e nella creazione intera moltiplicandosi all’infinito e per l’eternità facendo bene anche alle creature del passato del presente e del futuro; invece gli atti pur santi ma non uniti e fusi nel D. V. possono far bene solo a quelle creature che si trovano vicino a quell’anima che li fa, e nel tempo sono limitati. Possiamo ancora paragonare i Figli del D. V. al sole che illumina tutti senza mai perdere luce e continuamente per tutti i tempi e gli altri a delle piccole luci artificiali che fanno luce solo in un punto, rischiano di scemare la loro luce e anche di spegnersi per sempre, ciò che non può succedere al sole. Nella D. V. possiamo  ricambiare l’Amore di Gesù con il suo stesso Amore, possiamo prendere la forza creatrice che c’è nel D. V. e allargare i nostri confini dell’anima, del corpo, e dello, spirito, possiamo creare insieme a Gesù perché la nostra volontà sarà una sola con la sua e ove c’è Gesù c’è anche Maria, Luisa e i Figli del D. V. che seguono gli atti di Gesù, e questo anche il nostro compito seguire tutti gli atti di Gesù, anche quelli fatti da Lui sulla terra e mettere i nostri atti nei suoi; Godremo della stessa vita di Dio, noi in Lui e Dio in noi; andremo nel grembo di Maria a fare i stessi atti che Gesù ha fatto per 9 mesi nel suo grembo imprimendo il nostro continuo ritornello: (Signore ti amo,  ti ringrazio e ti benedico a nome di tutti,  venga il tuo Regno sia fatta la tua Volontà come in cielo cosi’ in terra ). Questi Figli completeranno il lavoro di fare tutti gli atti Divini non fatti dalle creature per far ritornare il nostro Eden perduto che non è altro che vivere sempre nel D. V. Dio considera tutti gli atti buoni ma non fatti nel D. V. un nulla e gli atti fatti nel D. V. hanno un valore di un Dio, infiniti ed eterni; per questo molti santi hanno dovuto sudare sangue con penitenze e sacrifici continui, perché i loro atti pur buoni non avevano la potenza di innalzarsi fino alla SS. Trinità, rimanevano piccoli in preda ad ogni tentazione, scoraggiamento, e debolezza, non avevano in loro potere l’immensa potenza del D. V. , perché Esso si da solo a quelle anime che aborriranno e disprezzeranno del tutto la loro umana volontà per acquistare la Divina; lo faranno grazie a gli scritti di Luisa che li preparerà con ogni dono, suppliche e inviti ad entrare nel D. V. Allora Dio avrà il suo vero esercito spiegato a vessilli e armato di Dio stesso; ripareranno gli atti degli altri e ridaranno al D. V. la gloria perduta che l’uomo gli doveva dare se rimaneva nel D. V. Le 12  stelle della donna vestita di sole possono significare le 12 tribù discendenti da Israele che entreranno nel D. V. e che saranno la vera corona regale della Regina del cielo: Supplico coloro che leggeranno questi scritti di leggere le verità sulla D. V. che Gesù ha donato a Luisa in 36 volumi e più, ritenendo di minor valore tutte le altre cose che parlano di Dio; farete passi da gigante senza far nulla all’apparenza di straordinario, anche un semplice gesto fatto nel D. V. supera tutti gli atti buoni fatti da tutte le creature; e allora avanti sarete aiutati da Luisa che scenderà nei vostri cuori a chiedere la vostra volontà e a darvi quella Divina, sarete aiutati dagli atti fatti nel D. V. da Gesù, Maria, Luisa, dai Figli del D. V. e da tutte le creature celesti e terrestri e dalla creazione che farà uscire per voi i doni che il D. V. ha nascosto in ogni cosa e in ogni creatura per i Figli del D. V. che girando in tutte le cose e in Dio prenderanno questi doni; il sole vi darà la luce del D. V. e le sue verità con l’Amore di Dio; il mare con le sue onde vi porgerà la potenza e la purezza del D. V. ; i frutti le dolcezze del D. V. e cosi’ via ogni cosa darà il frutto delle sue caratteristiche. Fidatevi ciecamente della D. V. anche se incontrate barriere contro di voi, diventeranno solo fumo che si sperderà nell’aria; avanzate impavidi davanti ad ogni resistenza che faranno il vostro volere e satana; li vedrete sconfitti sotto l’immensità del D. V. , nessuno e niente può vincervi solo il D. V. potrà essere vittorioso sulla vostra volontà e vi libererà dai lacci e dalle tenebre; fidatevi ciecamente della D. V. non vi deluderà mai; verrà anche forzandovi con castighi e pene e poi con gioie e vittorie; verrà sotto forma di sconfitte che vi succederanno ma in queste sconfitte benedette vincerete il dono del D. V..La D. V.- non vuole darvi glorie sulla terra ma in cielo, non vuole darvi gioie ma croci, anzi meglio dire, più sarà grande la croce e più la sosterrà una gioia più grande; sarà nascosta dietro la croce ma è li a sostenervi; arriverete al punto di dire che più grande è la vostra croce e più sarà gioioso per voi. Saranno croci senza fine, sentirete tutto il peso che potrete contenere in voi e quello che subisce subirà e che ha subito il D. V. dalle mancanze delle creature e il dolore di Gesù, Maria, Luisa e degli altri Figli del D. V. e di tutte le creature che porranno il loro fardello su di voi, quanto ne potete portare; ma più andrete avanti e più volete affrontare queste prove benedette perché capirete che non vi danneggiano mai anzi vi fanno sentire più forti e impavidi; li sentirete nei primi tempi molto pesanti perché e la vostra volontà che non è ancora sorretta dalla forza del D. V. , ma quando il D. V. vi coprirà completamente ogni croce sarà come piuma soave e dolce, perché non sarà più il vostro volere a sostenere la croce ma il D. V. .O immensa Divina Volontà quando sei amabile e potente tu sola puoi dare a Dio l’immensa gloria di cui è stato privato dalle creature, e all’uomo la sua immensa gloria perduta con il peccato originale. Carissimi fratelli chi vive nel D. V. non può peccare o passare nel fuoco del purgatorio perché la Divina Volontà non abita ove c’è il peccato. La D. V. stessa vi toglierà ogni peccato e vi darà il germe dell’incorruttibilità; allargherà infinitamente i vostri confini perché per entrare Lei ha bisogno di spazi infiniti perché Lei è infinità; toglierà da voi tutto ciò che non le appartiene e terrà a freno il vostro volere allenandolo a unirsi ad Essa con gioie immense, e immensi doni e pene grandi da superare le pene di tutti i santi messi insieme; una di queste pene sarà spesso quello di nascondere Gesù dentro di voi al punto da farvi come morire e risorgere in continuazione. La luce del D. V. è una luce infinità,chiara che si presta ad ogni gusto dell’anima e si adegua alle sue caratteristiche, si confonderà con voi,e voi in Lei; amerà ciò che amerete voi e odierà ciò che odierete voi, sceglierà quello che sceglierete voi e agirà per come agirete voi, ovviamente tranne gli atti cattivi. Di questa unione ne godrete un mondo e anche voi inizierete ad imitarla in questo : contraccambiandola donandogli senza riserve il vostro volere. Potrete come Maria cambiare i disegni di Dio e chiedere l’impossibile per gli altri. Riguardo a voi non chiederete ma vi prenderete tutto ciò che volete dalla D. V. perché voi non siete servi ma Figli e ciò che è del D. V. e anche del suo Figlio; i servi devono chiedere perché non appartengono a loro le cose del Padrone; inoltre quando chiederete le grazie per gli altri la vostra preghiera in quanto infinita ed eterna non si darà a una sola persona ma a tutte le creature e a seconda delle loro disposizioni ne prenderanno la quantità di luce che possono contenere. Quindi non pregate per delle persone determinate ma per tutti. La Luce del D. V. si da a tutti proprio come il sole.  Nella natura la D. V. ci parla di Lei e di come agisce sull’uomo per farlo innamorare di se; guardando la D. V. nei fiori, Ella ci chiama a essere ammirata in quei fiori e ci dice di quanto è tenero, soave, bello, colorato e profumato il suo Amore per noi; nelle stelle ci parla della sua altezza e bellezza, della sua molteplicità di carattere, del dolce riposo che ci vuol donare; nel mare ci parla della sua purezza e del suo costante moto, del suo fruscio d’Amore e della sua immensità che nel dare mai viene a ridursi ma rimane sempre piena, nei pesci ci parla della sua creatività e molteplicità, del suo Amore che ha per la creatura che li copre come  il mare copre i pesci dandogli cibo,  riposo soave e giocosità; nella terra ci parla della sua maternità che come terra si apre per nutrire le tenere pianticelle e farle diventare alberi alti e inamovibili che con le loro chiome allietano il giardino di Dio. La Luce del D. V. è immutabile,  quando sceglie, sceglie sempre la miglior cosa per noi, perciò va avanti e nessuno la ferma perché vuole il nostro maggior bene; l’umana volontà invece è mutabilissima perché sa di essere piccola e debole, e non è mai convinta di aver scelto la miglior cosa; si convince facilmente e si pente poco dopo; le sue tenebre l’attanagliano e perde il senso dell’orientamento. Nei campi di ortaggi, di frutta e altre piantagioni il D. V. ci parla della sua ricchezza che mai scema pur sempre dando e nutrendo di continuo le creature. Immergiamoci nel mare infinito del D. V. per perderci nel suo profondo abisso dove le sue acque sono: infinita gioia, bellezza, amore, pazienza, carità, umiltà, potenza, coraggio, forza, ecc.; non è un mare affascinante e attraente?.  Passiamo ora a contemplare la vita sulla terra di Gesù, Giuseppe e Maria solo nel D. V. possiamo dire di avere contemplato tutta la sua vita perché lo seguiremo atto per atto, palpito per palpito, respiro per respiro, sguardo per sguardo, ecc; nel suo concepimento Gesù rifece tutti gli atti che le creature gli dovevano dare nel seno delle loro madri, subi’ lo stesso martirio che subisce la D. V. in queste creature che non lo glorificano con l’unione al D. V.;  per questo non possono esultare di gioia; se invece vivessero nel D. V. tutti avrebbero esultato come Giovanni Battista. Nella sua nascita Gesù rifece gli atti di tutti quelli che nascono senza l’unione al D. V. ,contristando la sempre amabile D. V. della loro diffidenza, che vuol essere Mamma amorosa della creatura, la vuol allattare del latte Divino ed ella miserabile fugge prendendo solo il latte materno per il corpo, e nell’anima resta digiuna, piange per delle cose naturali ma non piange perché vuole il soprannaturale, chiama la mamma ma non chiama la vera Mamma che lo ha generato, che è il D. V. ; cresce col nutrimento naturale ma decresce senza il nutrimento spirituale del D. V. ; povera creatura come sei caduta in basso. Le loro mamme sono tutte intende a coccolarlo ma non cedono mai il posto al D. V. che può dare coccole vere più di loro, sonnecchiano in braccio alla mamma i bambini e si svegliano piangendo perché non possono trovare il vero riposo senza il D. V. .Gesù cresce da bambino a dolce fanciullo per fare crescere tutti i bambini nel D. V. e ripara i loro sempre disgiunti atti dal D. V. ; mettendogli atto per atto una monetina Divina riscattandola col valore del atto Divino; Gesù raccoglie i fiori per portarli alla Mamma; in questi fiori, Gesù vede tutti i fanciulli del mondo, donandoli nelle mani di Maria che ne farà a Gesù una corona regale. Gesù diventa uomo e lavora per mettere i suoi atti negli atti di tutti gli uomini e di tutti i lavoratori che indegnamente preferiscono sudare e ammazzarsi di fatica piuttosto che vivere nel D. V. ,dove il riposo è eterno e soave. Gesù si battezza per rifare tutti i battesimi che non sono stati uniti al D. V. ottenendo per i cristiani doni immensi per iniziare la scalata verso la vetta del D. V. ; Egli predica per rifare tutte le prediche; guarisce per iniziare a sanare nell’uomo quella cancrena che ha prodotto l’umana volontà e che ha portato l’uomo ad essere malato, e bisognoso di cure per vivere; Gesù ha risorto Lazzaro per risorgere tutti noi alla vita nel D. V. ; si è comunicato per rifare tutte le comunioni degli uomini, ha sudato sangue per fare uscire il sangue infetto del nostro volere, che ci avvelena sempre più, e per riparare le nostre infedeltà; è stato imprigionato per sciogliere le nostre catene del peccato e dell’umana volontà che ci rendono prigionieri e incapaci di muoverci  liberamente; è stato giudicato per liberarci del giudizio eterno che l’umana volontà ci ha causato; è stato deriso burlato e colpito, per toglierci quel manto di burla e di dolore che il nostro volere ci procura in continuazione; si è fatto coronare di spine per toglierci le spine dei nostri pensieri cattivi e umani che la nostra volontà ci ha ottenuto; è stato giudicato reo di morte per darci il giudizio a vita eterna; si è caricato della croce obbrobriosa per liberarci dal peso enorme che l’umana volontà ha prodotto a nostro danno, e riparare l’enorme dolore che abbiamo dato al D. V. non facendo mai i nostri atti uniti a Lei; Gesù è stato crocifisso per crocifiggere per sempre la nostra volontà fino a farla morire del tutto e poi farla risorgere con la vita nuova nel D. V. con la sua risurrezione;  è asceso al cielo unito al Padre per farci ritornare nella vita del D. V. che è una vita di cielo sempre unita al Padre celeste che ha scelto noi per sua dimora eterna e perfetta. Nel D. V. incontreremo tutti gli atti di Gesù, di Maria che è sempre vissuta nel D. V. oltre ad essere stata concepita senza peccato originale, incontreremo Luisa Piccarreta Figlia del D. V. , che lo è diventata pian piano che Gesù le dettava gli scritti sul D. V. , incontreremo i Figli del D: V. coi loro atti e quelli di tutte le creature e il creato di Dio e i nostri atti si uniranno ai loro e faranno eco eterno a Dio per chiedere il suo Regno negli atti di tutti, cosi’ avverrà la purificazione finale e Dio sarà tutto in tutti. Solo voi Figli del D. V. sarete con Gesù, Maria e Luisa i conquistatori di questo si felice Regno che sta arrivando anzi già ha iniziato ad assoldare il suo esercito di Figli pronti a tutto anche di far morire il proprio volere sotto i colpi della D. V. e sarete vittoriosi sull’uomo e su Dio, voi siete i nuovi Giacobbe che vincendo l’uomo e Dio ,Egli vi chiamerà Israele, città santa e compatta popolo di Dio, anzi il vero e unico popolo del D. V. nato per vincere e conquistare ciò che tutti i popoli messi insieme non hanno potuto conquistare cioè il Regno del D. V. glorioso e maestoso, più bello del paradiso terrestre che Adamo perse; voi siete i nuovi Adamo la radice santa di Jesse, gli apostoli del D. V. , i principi di questo mondo strappandolo dalle mani dei demoni che si rifugeranno lontano dalla vostra presenza. Figli miei se fate una preghiera al Signore aggiungete sempre di dire alla fine: “ nella tu volontà Signore” ed essa si troverà a percorrere gli illimitati spazi del D. V. e Dio vedendosi questa preghiera ovunque e in ogni tempo, potrà forse negarvi ciò che chiederete per gli altri?. Ma per voi prendetevi tutto quello che la vostra capacità può prendere nelle ricchezze infinite che il D. V. possiede, prima di iniziare a unirvi nel D. V. entrate nell’umanità di Gesù e lui vi aprirà tutte le vie per entrare nel D. V. e per raggiungere tutte le menti, gli affetti, i sentimenti ecc. di tutte le creature per rifarle e ridare la gloria al D. V.;  in ogni cosa che incontrerete si troverà un grande dono per voi, la natura stessa che dopo la visita breve di Gesù, di Maria e Luisa era rimasta di nuovo silenziosa e inoperosa perché non vi era nessuno che la facesse animare con suppliche e lodi al D. V. , e che prendesse i doni che conteneva, ricomincerà di nuovo a vivere in voi e a donarsi per voi, anche gli Angeli, i Santi, Dio, Maria e Luisa inizieranno a bearsi ad ogni vostro atto e a raddoppiare la loro gloria, e vi inonderanno delle loro grazie e virtù senza nessun riserbo ma con piena generosità. Il cielo e la terra si bacieranno e la terra partorirà un Figlio che sarà chiamato Emmanuele, Re per sempre, pastore eterno. Egli guiderà il popolo alla conquista del Regno del D. V. è distruggerà tutte le eresie, indicherà ai popoli l’unico Messia del Padre e l’unico salvatore Gesù Cristo, preparando la strada per la sua gloriosa venuta dal cielo con i suoi Angeli e santi, smaschererà l’anticristo, opererà insieme ad un grandissimo Papa che la Chiesa non aveva conosciuto l’eguale e insieme faranno fiorire e maturare le piantagioni che si è preparato il Signore per la sua gloria. Beati voi che seguirete il D. V. perché sarete possessori del Regno suo; maledetto l’uomo che bestemmia il D. V. perché non entrerà nel suo Regno. Capite Figli miei quanto è grande e gloriosa la D. V. ?, che attende da 6000 anni il ritorno dei suoi figli nel suo Regno? ; ella geme sotto le doglie del parto; un parto duro e tremendo che però le porterà finalmente la gioia di avere i suoi Figli i più  belli, i più forti, i più attraenti di tutta la creazione e di tutte le creature messe insieme. Carissimi, nei volumi di Luisa Piccarreta troverete tutto quello che ci vuole per ritornare nel grembo del D. V. ; ad ogni parole che leggerete Dio raddoppierà le sue grazie e il suo Amore per voi, cosi anche ad ogni atto che farete nel D. V. , e sarete ostensorio vivente di Gesù, come Maria; non cercate di sottrarvi dalla forte stretta del D. V. precipiterete come Adamo per sempre e Dio non si fiderà più di voi per affidarvi il suo Volere, ma non temete più di tanto perché chi entrerà nel D. V. non ne uscirà più, non troverebbe la via perché ovunque vi circonderà un mare immenso. Sicuri di questo cavalchiamo le onde del D. V. , ci porteranno lontano valicando l’intero giro del D. V. che continuamente farà traboccare in voi il suo mare, e voi lo ridonerete a lui e alle creature che aspetteranno da voi il loro nutrimento. Quando Dio vuole ottenere qualcosa la otterrà di sicuro se non per mezzo di molti, la otterrà per mezzo di pochi che da soli varranno più di tutti messi insieme; il mondo di oggi è sempre più cattivo ma nuovi semi che Dio ha seminato nel mondo stanno crescendo è daranno a Dio tanti frutti per quante anime Dio ha creato, ecco perché Gesù disse :a chi ha gli sarà dato ma a chi crede di avere gli sarà tolto tutto quello che ha e sarà dato a colui che possiede di più. La luce del Divino Volere e le sue verità si daranno con gioia alle anime che l’accoglieranno mentre per quelli che credono di possederle senza averla,e che saranno molti gli sarà tolto tutto e dato ai pochi Figli del D. V. . Come è bella l’anima che vive nel D. V. è la gioia del cielo che manda a Dio, a Maria, a gli Angeli e ai Santi il bene che atto per atto riceve dal D. V. facendo continuamente gioire il Paradiso e manda sulla terra tutti gli aiuti per riparare e santificare gli atti degli uomini ; tutto il cielo e con lei non lasciandola mai, perché ove c’è la D. V. c’è Gesù,  Maria, gli Angeli e i Santi; l’anima vive sempre con Dio, è il tabernacolo vivo di Gesù , è ostia viva ; in questa anima Gesù vive avendo l’inseparabile compagnia della creatura adorante mentre nei tabernacoli e nelle ostie non ha nessun ricambio del suo Amore; quest’anime Dio se li trova ovunque: mentre crea, mentre punisce, mentre medica, mentre consola, mentre si immola sull’altare, e se la trova in se a creare, a medicare, a consolare, a punire, se la trova mentre manda la  luce e il calore alla terra nel sole, se la trova nelle piante, nel mare, nei pesci, in paradiso, in ogni pensiero, in ogni atto di creatura; per via di lei molte volte non castiga il mondo ma riduce il peso del suo braccio carico di flagelli che gli uomini ingrati meriterebbero,perché non guardano mai il Divino Volere che li soccorre in tutto quel che fanno,perché senza il D. V. le creature e il creato svanirebbero nel nulla. Se siamo nel D. V. non dobbiamo lamentarci di niente nemmeno di pesanti croci,  perché tutto quello che succede è guidato e voluto dal D. V. ,e se lo vuole Lui quale sia il suo volere lo dobbiamo volere anche noi, e allora si che Dio quando noi vogliamo una cosa non ce la negherà , perché se noi accettiamo e viviamo con la sua Volontà, Dio accetterà e vivrà con la nostra, che è diventata una sola cosa con la sua. L’atto di Dio è unico ma contiene molteplici effetti proprio come il sole che fa un solo atto ma i suoi effetti sono numerosi: le piante si colorano, sbocciano e fruttificano hanno diversi sapori, cosi’ anche delle altre cose ma un solo atto ha fatto il sole, continuo e immutabile come il sole del D. V. . Gesù ha detto dove due o tre persone sono riuniti nel mio nome io sarò in mezzo a loro e ciò che mi chiederanno io lo darò. Il Figlio del D. V. non chiede nulla per se ma prende,e se chiede lo fa per gli altri, e chiedendo non è mai solo ma con Dio e con tutte le sue creature e tutto il creato, come non dovrà ottenere niente?. L’anima del D. V. è come il mare che alzando le sue onde si scaricherà nell’entroterra sommergendo tutto e se non si vedono gli effetti che producono le grazie che ci affluiscono dai figli del D. V.  è  perché il mondo non si predispone a riceverli e rimangono a digiuno; ma quando Dio manderà enormi castighi per aprire di nuovo la loro predisposizione alla grazia , allora il mondo diverrà come un paradiso; persino il creato si prodigherà per non colpire più la creatura ma solo per nutrirla e aiutarla in tutto, e sarà per la troppa abbondanza che gli uomini ripeccheranno e seguiranno l’anticristo, ma beati coloro che avranno perseverato e mantenuto la grazia perché grande sarà la loro ricompensa nei cieli. Alcune anime non morranno, ma saranno rapiti nell’aria e trasformati in uomini nuovi come Gesù risorto, e queste anime forse saranno solo i Figli del D. V.. I Figli del D. V., quando avranno completato il numero degli atti Divini indispensabili per ridare il Regno del D. V. saranno glorificati con la stessa luce di Dio, simili al sole del D. V. uno più bello dell’altro, la loro luce eclisserà quella unita di tutti i Santi e Angeli; che gioia sarà per noi contemplarli  e contemplare il vero Sole Divino Gesù e la Regina del D. V. Maria e la Mamma del Divino  Volere Luisa P.. O potenza di Dio quanto sei amabile e imperscrutabile, generosa all’infinito, davanti a te ogni ginocchio si piegherà e tutti proclameranno le loro lodi e adorazione all’immensità del tuo Volere supremo. Quando un anima entra nel D. V. le sue azioni non sono più umane ma Divini, e hanno la stessa potenza Divina; i demoni tremano come foglie al solo pensiero che il D. V. sta agendo di nuovo nelle anime, perché vedono perduto il loro regno che avevano acquistato col peccato di Adamo, loro vedendo il futuro stanno tentando di distruggere gli scritti di Luisa e le anime che si vogliono consacrare totalmente al D. V., cercando di anticiparli prima che si innamorano con tutto il cuore al D. V. attraverso le verità che Gesù ha dato a Luisa P., sono disposti a lasciare le altre anime per scaraventarsi tutti contro i futuri Figli del D. V. , ma non potranno vincere perché Gesù, Maria e Luisa saranno più forti di loro nell’aiutare queste anime a trovare la via che porta all’unione indissolubile col D. V. . E quando i Figli del D. V. saranno pronti, allora i demoni fuggiranno atterriti preferendo vivere all’inferno piuttosto che sulla terra, allora si scaglieranno di nuovo quando giungerà il tempo dell’anticristo contro la Chiesa che avrà perduto i due candelabri; vorranno creare una nuova Chiesa guidata dall’anticristo e dal suo pseudoprofeta, invano agiranno perché contro i Figli del D. V. non c’è forza che possa vincere. I Santi erediteranno la terra e ci saranno cieli nuovi terra nuova e il mare non ci sarà più; i morti della grande tribolazione risorgeranno e vi sarà il giudizio universale. Se un anima sapesse che valore ha un atto fatto nel D. V. farebbe di tutto per possederlo; un atto nel D. V. vuol dire anche un Gesù realmente presente nella creatura che lo ha fatto, e più atti fa e tanti Gesù prende e poi li ridona al Padre che raddoppia all’anima i suoi beni ; è una comunione eterna; è una adorazione continua a Gesù eucaristia; sono tanti soli di luce immensa per quanti atti ha fatto nel D. V. , che gioia sarà per Dio, per gli Angeli e per i Santi vedere di nuovo nell’uomo il Divino Volere operante che raddoppia la loro gloria; ogni atto sarà una nuova nota che allieterà il Paradiso e Dio suonerà la sua più bella musica trastullandosi con queste note Divine; li farà sentire a gli Angeli, ai Santi e a tutti gli uomini, e si sentirà una nuova aria Divina che percorrerà tutti i confini della terra. La conoscenza di questi scritti e di quelli di Luisa saranno richiami irresistibili che con la loro ricchezza faranno innamorare gli uomini predisposti ad entrare nel Regno del D. V. , queste verità daranno grazie immense per predisporli a lasciare la loro volontà e a prendere per l’eternità quella Divina; le  preghiere incessanti di questi Figli faranno scendere la Divina volontà di nuovo sulla terra. Quando fate un azione qualsiasi anche le più comuni ( tranne quelli cattivi ) dovete pensare e desiderare che sia Gesù ad avere fatto quella azione,e dovete anche entrare sempre nell’umanità di Gesù e fondervi nell’atto unico del D. V. ; dovete prendere la forza creante che c’è nel D. V. ed allargare i confini di tutto il vostro essere che è: anima, corpo, spirito, volontà, memoria ed intelletto. Girate nelle creature e in tutto il creato, imprimendo il vostro atto unito a quello di Gesù in ogni cosa e creatura. Gesù ci ha insegnato due preghiere importanti che riguardano il vivere nel D. V. e cioè il Padre nostro e la preghiera del Getsemani, ripercorrete sempre la vita di Gesù, di Maria, di Luisa P. lasciando il vostro ritornello: ” chiedere che venga il Regno di Dio” e prendete tutti i beni che ci sono in tutte le cose, nelle creature e negli atti di Gesù, Maria, Luisa e dei figli del D. V. ,e di Dio ad intra e ad extra; andate a portare questi beni anche alle anime care del purgatorio spegnendo la loro sete di Dio, e ricacciate i demoni all’inferno col dominio che prenderete nel D. V. ; portate le piaghe, il sangue, le pene, gli atti, le preghiere di Gesù, Maria, Luisa e dei Figli del D: V. e di tutte le creature ad ogni anima passata , presente, e futura. Tutte le chiavi di Dio per aprire e chiudere saranno nelle vostri azioni che entreranno ovunque senza limiti e spazi. Carissimi fratelli il Divina Volontà vi fara’ arrivare ad altezze infinite agli occhi delle altre creature e vi fara’ diventare a immagine di Dio; l’uomo col peccato originale perse questa immagine e divenne ad immagine della sua tenebrosa volontà ora e ‘ il momento di ritornare alla nostra origine. Nel 6° giorno Dio fece l’uomo e nel 6° millennio lo farà  ritornare  come era nel 6° giorno, cioe’ ad immagine di Dio, e nel 7° giorno Dio si riposò e nel 7° millennio Dio si riposera’ e si riposera’ nella volonta’ umana ormai fusa in una sol cosa con quella Divina. Gia’ siamo all’incirca alla fine del 6° millennio ,perche’ Gesu’ venne all’ incirca nel 4° millennio ; nel 2° ci fu’ la purificazione del mondo col diluvio, nel 4° la purificazione col sangue di Gesu’ e nel 6° ci sara’ la purificazione con l’ acqua e con il fuoco e sara’ anche la purificazione dell’ umana volonta’,ogni due mila anni Dio ha purificato il mondo, con la prima ha santificato l intelletto  con il padre , nella seconda la memoria  con Gesu’ e nella terza con lo spirito santo purifichera’ la volonta’ umana . Carissimi cio’ che ci attende e’ meraviglioso ,il mondo conoscera’ una nuova vita spirituale che coprira’ ogni angolo della terra , vi sara’ un solo gregge e un solo pastore e poi verra’ la fine e i mille anni di pace, che sara’ il 7° millennio ove Dio e l’uomo si riposeranno , perchè non ci sara’ piu’lutto,ne lamento ,ne tristezza, e ne affanno; non attendiamo con le mani in tasca ma agiamo,purifichiamoci e saremo nel regno di Dio tra i beati . Gesu’ disse che a gli ultimi che avevano faticato per 1 ora sola il padrone diede un denaro come a gli altri che avevano faticato tutta la giornata,questo succedera’ a noi che otterremo di piu’ degli altri con pochissima fatica perché avremo in noi il Divina Volontà. Sappiamo fratelli che siamo nel tempo giusto per arricchirci di infinite grazie;il tempo sta facendo maturare  i frutti dall’ albero della Chiesa ;quando il Signore deciderà di raccogliere i frutti allora verrà la fine. Il mondo di prima non era pronto per fare i frutti che solo il Div.. V.. può far fiorire  e portarli a maturazione perchè l’albero della Chiesa non era ancora pronto e doveva prima mettere forti radici con tronco, rami e foglie e poi doveva aspettare la primavera Divina che fara’ sorgere il sole del Div.. V.. per far fiorire i rami e far nascere i frutti del D.. V.. .Il sole primaverile e quindi tornato restiamo saldi al tronco altrimenti saremo buttati nel fuoco eterno ove sara’ stridore di denti. La Chiesa  e’ il tronco ,la radice: Gesu’, Maria ,e Luisa Piccarreta, e noi saremo i frutti  e gli altri i rami, ma i frutti sono il fine dell’albero e il fine di Dio che si nutrirà di questi frutti deliziosi. L’albero della vita e’ il D.. V.. e noi suoi figli ne abbiamo di nuovo l’accesso per nutrirci dei frutti Divini. Fratelli andate per le strade del mondo a rischiarare le tenebre ,voi siete la luce ,non quella degli apostoli ma quella stessa che vive in Gesu’ ,Maria e Luisa che si erigerà come sole ,illuminando tutti i punti della terra e del tempo,in voi fratelli si manifesterà la potenza di Dio. Fiduciosi attraversiamo il giro eterno e costante del D… V..,con Lui operiamo e giriamo ovunque Egli opera, questo e’ il nostro retaggio non lasciare mai l’ atto unico del D..V..Gli angeli ribelli non hanno mai conosciuto  il D..V.. ,fin dal principio satana si ribellò al D..V.. e il fatto che non conobbe e non volle avere in se il D..V.. lo fece precipitare nel profondo inferno ove ha conosciuto la giustizia  del D..V.. , in un modo o nell’altro  l’anima sulla terra riceve  l’azione del D..V.. o come satana o come gli Angeli che gioiscono nel sentire le verità immense del D..V.. .L’altezza di ogni Angelo e’ dovuta alla loro minor o maggior conoscenza del D..V.. ,e la  gloria dei Figli del D..V..sara’ minore o maggiore  a seconda la loro conoscenza e la loro predisposizione alle verità del D..V…  Il primo volume di Luisa P.. prepara l’anima a predisporla per capire e assemblare il 2° volume  e il 2° volume predisporrà l’anima per il 3° e cosi’ via fino al 36° volume ;questi scritti basteranno  per far ritornare la volontà umana fino alle sue origini nell’Eden; cioè come Adamo prima di peccare. Nel D..V.. saremo protetti e nessuno ci potrà vincere ,perchè la gloria del Div.. V.. e’ infinita, e gloria infinita gli daranno i suoi Figli.. Tutte le creature della terra si fanno guidare  e vivono nel D..V.. e solo l’uomo deve evitarlo?;se noi vivremo nel D..V...ritorniamo ad essere i principi del creato; ogni cosa si inchinerà per onorarci e ci servirà in ogni nostro bisogno;tutti si prenderanno cura di noi ,persino le cose inanimate perchè anche esse  esistono nel D..V.. e vivono in esso .Gesu’ disse: se faranno silenzio le bocche dei bambini e dei miei discepoli,persino le pietre mi loderanno ;e all’albero di fico che non aveva fatto i frutti per Gesu’ in un periodo della stagione che non era la sua per dar frutto,Gesu’ gli disse: non nascono più frutti dai tuoi  rami, e l’albero si seccò in quel giorno stesso. Le malattie nel D..V.. non avranno forza  nell’uomo e dovranno lasciare il corpo che avevano indebolito; a poco a poco lasceranno il campo al D..V..che con se porta la salute fisica e spirituale. Gesu’ e Maria non ebbero nessuna malattia o difetto fisico( come dice la scrittura nell’antico testamento che l’offerta di un agnello deve essere  senza difetto, e Gesù è il vero agnello di Dio che toglie i peccati del mondo) e l’umana volonta’ che condanna l’anima e il corpo alla debolezza e alla bruttezza. Adamo era bellissimo vestito di luce, con un corpo incorruttibile e spirituale,ma dopo il peccato Adamo conobbe la debolezza ,la tristezza , la morte e le malattie. Vedete come tutto il male viene dal nostro volere e tutto il bene deriva dal D..V..?. Chi vive nell’ umana volonta’ vive nel buio e nel buio va ad inciampare su ogni cosa pericolosa;nel buio non vede quanto si e’ fatta brutta e come si e’ istupidita e si vanta di tutto non perche’ e’ qualcuno d’importante ma perche’ vede la sua reale essenza e si gloria per innalzarsi dalla sua bassezza, fa di tutto per  uscire dalla sua miseria, vantandosi delle poche cose che sa fare e gli da un grande valore a quelle cose che sa fare perche’ percepisce di essere miserabile e vuol truccare il suo stato con l’orgoglio e la vanagloria ,cosi’ dimostra di essere niente perche’ chi e’ qualcuno nasconde la sua grandezza per il pericolo che qualcuno gli  e lo può rubare e non ha bisogno di vantarsi perchè la sua grandezza non può rimanere nascosta ma nel momento giusto uscirà in campo per operare insieme all’anima che la possiede e l’anima grande vivendo nella Luce conoscerà se stessa e conoscerà Dio e la sua infinita grandezza,e allora non potrà mai vantarsi perchè vede quanto e’ piccola in confronto  a Dio e conoscendo la grandezza di Dio e la sua piccolezza riterrà sempre opportuno agire con la grandezza di Dio e non con la sua  piccolezza ,allontanandosi sempre più dal suo volere piccolo e insignificante ,e fondendosi sempre al D..V.Questo non farà mai diventare un anima orgogliosa perche’ tutti possono dirle :non sei tu che hai agito col tuo volere ma ti ha supportato il D..V.. che e’ solo Lui che ne ha ricevuto gloria immensa, la tua gloria non e’ propria ma subordinata e causata dalla D..V.. .Tutta la gioia va al D..V..e la gloria della creatura sarà il D..V.. operante in lei , e l’amore che tutto il cielo gli vorrà per aver dato tutti i suoi atti al D..V... Il Divino Volere e come acqua che vuol scorrere ovunque e vuol spandersi per coprire ogni cosa,si innesta a tutto ciò che si lascia plasmare da Lui e se trova qualcosa impermeabile gli rimane sopra a coprirlo;gode dell’acqua chi l’assorbe in se ma chi non la riceve ne rimane digiuno ;però l’acqua  e’ sempre li a coprirlo. I duri di cuore sono come quelle rocce impermeabili che toccano l’acqua ma non la assorbono in se ,rimanendo per sempre dal cuore duro come la roccia se non vorranno accogliere l’acqua del Div .. Volere nei loro atti ;altre anime si fanno bagnare ma rimangono prevalentemente della loro sostanza immischiata con l’acqua ,sono come la terra che diventa fango con l’unione all’acqua del Div.  Volere, ma non riesce a essere solo acqua. I figli del Divino Volere sono come quelle pozzanghere che quando arriva il fiume d’acqua si mischiano al fiume ,e non  percepiscono più la loro naturale essenza , perche’ sono diventate una sol cosa con il fiume che le ha assorbite in se al 100%. Il Divino Volere e’ come il fuoco che trasforma tutto ciò che si presta alla sua azione nel suo stesso essere, rimarrà digiuno chi non si presterà alla sua azione ; e’ come il sole che vuol bruciare tutto e’ fonderlo con i suoi raggi,si unirà al sole diventando una sol cosa con esso chi si eleverà fino al sole, facendosi consumare e trasformare tutto in luce e calore,gli altri che si terranno attaccati alla terra  al massimo si illumineranno e si riscalderanno a secondo di quanto e di come si esporranno alla luce del sole; altri ancora che rimarranno nascosti dai raggi del sole diverranno tenebrose perche’ loro stessi hanno scelto le tenebre ,e le stesse tenebre lo hanno assorbito in se.Se un essere parlerà sempre di Dio si riempirà di Dio fino a traboccare fuori per darne agli altri,se parlerà sempre di cose peccaminose dalla sua bocca traboccherà sempre il peccato;chi e’ pieno di Dio si allontanerà da costui perche’ amando Dio odia il peccato e chi ama il peccato odierà Dio. Conoscendo quanto e’ necessario unirsi al Divino Volere per diventare vita di Esso e Esso vita nostra ,entriamo sempre nell’ umanità di Gesu’ e fondiamoci insieme a Lui nell’ atto unico del Divino V.. che attende con gemiti e sospiri il nostro ingresso per darci la sua vita ,che l’otterremo solo quando la nostra umana volontà morirà perennemente. I figli del Div… Volere.. come il Div.. V..  sono la sorgente di tutte le grazie e sono come il fuoco ,l’acqua e il sole che investono tutto e trasmutano tutto ;ne godranno di più  di questi benefici chi si predisporrà a riceverli e a farsi trasformare;non c’e’ grazia  che non scenda da loro ;essi sono i raggi del sole Divino che alimenta e illumina la terra intera. Nel  Div. V..  i semi crescono diventano pianticelle e il Div. V.. che e’ nel sole li riscalda e gli manda luce per farle crescere bene, e si ritira  la sera per non bruciarle ,nelle nuvole il D.. V.. li bagna con la pioggia ,nel vento li rinfresca ,nella terra le nutre e  nel tempo le fa maturare e produrre chi il trenta ,chi il sessanta e chi il 100x1. Tutto fa il D.. V..per nutrire l’uomo ,si fa terra ,si fa aria, si fa pioggia ,si fa buio ,si fa vento ,ma l’uomo non si lascia affascinare dal D.. V..e magari bestemmia. Il  D.. V.. vuole essere anche palpito del nostro palpito,sguardo del nostro sguardo ,pensiero del nostro pensiero,tutto si deve dare al D.. V..,come fanno gli Angeli e i Santi nel cielo,solo l’ uomo deve vivere ancora nella  sua volontà miserabile che lo snobilita sempre più?. Nel D..V..le foglie secche cadono aiutate dal vento e dalla pioggia,l’uomo che accoglierà il D. V.. farà cadere come foglie secche i suoi atti umani con il vento e la pioggia del D..V..,come  l’albero passerà il suo tempo autunnale e invernale per attendere un nuovo tempo ,quello in cui l’anima  produrrà in se atti  Divini che come il sole primaverile farà nascere all’albero nuove foglie ,e dopo i fiori e dopo ancora i frutti deliziosi del Divino Volere,che attirerà tante creature ad  assaggiarle e a cibarsene . Il vento non si sa da dove nasce e dove va ,cosi chi e’ nato dallo spirito e dal Div. V. ; è nascosto agli occhi di tutti ,agirà con potenza, spazzando come vento impetuoso il male ;soffierà aria fresca per gli uomini di questo tempo, aria pura e Divina. Ogni pianta che non e’ stata piantata dal Signore sarà immancabilmente spazzata via dal vento,e ogni anima che proclamerà il Signore sarà trapiantata sui corsi d’acqua pura. Nel D. V.  viviamo, respiriamo,parliamo, guardiamo,palpitiamo ma non con l’ essere una sola cosa con Lui,ma con il volere nostro disgiunto dal Divino. Il  Div.  V. sta su di noi come servo, dando vita a tutti i nostri atti e non come padrone assoluto dei nostri atti,dovremmo essere noi a servire Lui seguendo i suoi atti in noi e invece Lui serve noi senza ricevere nessun ringraziamento e ricambio. La vita del Div. Vol. in noi e’ una vita di gemiti e di dolori, Egli ha una pazienza infinita  verso di noi che lo oltraggiamo atto x atto; fa una vita in noi da sconosciuto  eppure se non fosse per il D.. V.. che ci da vita svaniremmo nel nulla,senza esistenza;e’ Egli che ci da la vita,che ci dona l’ aria,il cibo ,il palpito ,la natura per il nostro sostentamento,eppure noi guardiamo sempre a noi stessi ,ai nostri bisogni ,al nostro io. Gesu’ disse: chi non odia se stesso non può essere mio discepolo e io vi dico : chi non odia il proprio volere non può essere figlio del D..V… La carità tutto spera ,tutto sopporta, non si vanta e non si gonfia ,si compiace nel fare il bene ;la carità dei figli del Div.. V.. non ha bisogno di sperare perchè vivendo nel D.. V.. ha già trovato il suo tutto e conosce tutto, perchè il D.. V.. niente le nasconde a questa anima ma le da tutto e la farà partecipare a tutti i suoi beni, la carità dei Figli del D..V.. non ha bisogno di credere a tutto  perchè la sua vita e di cielo e come gli Angeli non ha bisogno di fede perchè vede Dio sempre nel suo interno  e vive sempre con Dio. Il figlio del D..V.. non si gonfia ma sempre più si rimpicciolisce  perche’ conoscerà sempre più la sua piccolezza e l’ infinità grandezza di Dio e si sentirà sempre più un nulla facendo posto sempre più al tutto. Un atto nel D..V.. ripara e ricambia Dio di tutti gli atti di tutte le creature;un pensiero nel D..V.. ripara i pensieri di tutte le creature passate ,presenti e future; e cosi’ del palpito,del respiro del passo;quando un Figlio del D..V.. pensa, il suo pensiero va a mettersi a difesa del pensiero di tutte le creature e le sprona a unirsi con lui per santificarli e divinizzarli. C’e’ grande differenza tra vivere nel D..V.. e fare la Divina Volontà; il vivere nel D. V.. e’ unire la propria volontà a quella di Dio e operare non più da creatura ma da Dio, il fare la D..V..e’ eseguire il comando del D. V. ma non vi e’ unione di volere, e’ fare il bene senza l’unione al D. V. o unirlo solo poche volte, l’atto che non e’ unito al D. v. non ha nessun valore per Dio e fa bene solo a pochi e per poco tempo; l’atto che e’ unito al D. V. ha un valore infinito e fa bene a tutti e in tutti i tempi .L’atto Divino lo possiamo paragonare al sole ,che fa luce a tutti e sempre,senza scemare mai;l’atto buono ma non unito al D. V. e come una piccola luce artificiale che fa bene solo in quel luogo  per poco tempo e quando spunta il sole, questa piccola luce non serve più e viene eclissata dal sole dell’ atto Divino .Ogni atto Divino che l’anima compie e’ un filo d’unione in più che mette col D. V..Se l’anima che si fonde col Div. V. resta indietro a seguire il D. V. ,Gesu’ stesso lo farà per lei l’atto mancato ma quando l’anima e’ cresciuta e tutti i fili di legame col D. V.  sono completate, l’anima non potrà più rimanere in dietro nel giro eterno e continuo del D. V. ,e se lo farà  gli succederà la stessa cosa che successe ad Adamo quando peccò, perderà per sempre la vita nel D. V. perchè Dio non si fiderà più a darle di nuovo un dono cosi’ grande, anche per questo i Figli del D. V. saranno pochi; sarà difficile per Dio fidarsi dell’uomo a dargli un dono cosi’  immenso e trovare un anima tanto disposta a cedere tutta la loro volontà ;ma una volta tolto il grande ostacolo dell’umana volontà, per Dio sarà facile fidarsi di questa anima. Ogni filo che noi leghiamo col Divino V.. sarà un legame sempre più forte con esso; sarà una comunicazione di più col D. V., una conoscenza di più. Se Dio parlerebbe delle verità sul D. V. non gli basterebbe l’eternità intera, perche’per una cosa infinita non bastano discorsi finiti; invece Dio per insegnarci a fare la sua Volontà per mezzo di Gesù e del suo vangelo non ebbe bisogno di tante parole; quindi fratelli, nel D. V. c’e’sempre da imparare e non si arriverà mai ha conoscerlo tutto questo Santo Volere; lo si può paragonare al mare che anche se uno cerca di svuotarlo finirà per incominciare sempre da capo perche’l’acqua rimarrà sempre li sullo stesso punto. Il mare, il cielo e il sole sono immagini che ci parlano di quando e’grande e sconfinato il D. V. Gesu’vero Dio e vero uomo venne per 33 anni a soffrire per le nostre colpe, il Divino V. e’da quando Dio creò la creatura che soffre per la loro caduta e siccome le colpe per molti rimarranno eterne se ne deduce che il Divino V. soffre per tutta l’eternità la perdita delle creature, e soffre anche pene mortali dalla loro ingratitudine, del loro odio che hanno verso si tanta dolcezza del D. V. Egli  dà alla creatura continuamente  il respiro, il palpito, il passo e la vita di tutti i loro atti, ma essi non lo amano, anzi lo disprezzano sono come dei ladri che rubano al D. V. tutto, perche’gli ingrati non meritano di essere sostenute in tutte le cose che abbisognano alla loro vita, invece i Figli del D. V. sono i padroni assoluti di tutto perche’in tutto hanno contraccambiato il D. V. e tutto meritano; per essi il Signore a disteso il cielo, ha messo la luna e le stelle, ha fatto la terra e ha messo nascoste dietro queste cose tanti doni infiniti che superano grandemente la bellezza di tutta la creazione intera e per loro sono riserbati anche tutte le grazie che ci sono negli atti Divini fatti da Gesu’, da Maria, da Luisa, da Dio, dagli Angeli e dai Santi e possono prendere tutte le comunioni che si sono fatte, che si fanno e si faranno e cosi anche gli altri sacramenti e tutte le messe, perché ciò che e’del D .V.  appartiene di diritto ai Figli del D. V.  Le verità del Divino V. hanno in se una vita sempre nuova, una nuova beatitudine sempre rinnovata; l’avvertirà questo l’anima che ha assimilato bene le verità sul D. V. Agire come agisce Dio e’ una cosa tanto grande quanto e’grande Dio; le anime che agiranno sempre nel D. V. sentiranno in se che tutto possono fare; in loro, non entrerà il peccato, il turbamento, la debolezza, ne il demonio ha alcun potere contro quest’ anima e il demonio stesso vedendo che l’anima sta dentro il D. V. non si azzarderebbe a disturbare queste anime perche’sa che ci rimetterà lui stesso e non l’anima del D. V. Queste anime benedette sono anche un filtro per Dio; da loro passeranno gli atti di tutti, con i loro peccati, tetri, tristezze, debolezze e per le mani di loro verranno elargite alle creature tutti i beni del D. V. a seconda la loro disposizione. In Gesù nel getsemani non erano i suoi turbamenti che gli fecero dire: <l’anima mia è triste fino alla morte > e <Padre se vuoi passi da me questo calice tuttavia non la mia ma la tua volontà si faccia> ma erano le tristezze mortali che gli venivano da tutte le creature specialmente quando sono vicini alla morte che facevano eco in Lui. Nella croce di Gesù non erano solo i carnefici che colpivano Gesù ma anche il D. V. e l’Amore; Gesù doveva riparare tutto l’amore mancato delle creature verso l’Amore eterno ed infinito di Dio e perciò soffri i colpi di peso infinito che gli infliggeva l’Amore eterno, erano flagelli di fuoco, corona di fuoco e non di spine; era croce infinita di fuoco da portare alle spalle, e chiodi di fuoco;  e inoltre vi erano tutti i peccati, le tristezze, le debolezze, le tenebre di tutte le creature anche di quelle perdute, perché Gesù anche per loro doveva dare al D. V. la gloria che queste creature gli dovevano; e i Figli del D. V. faranno la stessa vita di Gesù in maniera molto più leggera, perché non hanno la stessa grandezza di Gesù per sopportale, ma saranno ugualmente pieni secondo la loro capacità. Gesù nel Divino Volere mori’sulla croce per ridarci la vita del D. V. e risorse il terzo giorno per farci risorgere nel vivere del D. V. nel 3° millennio dopo la  sua nascita; Gesù fu sepolto perché seppellisse per sempre tutte le umane volontà; Gesù ascese al cielo e sedette alla destra del Padre per fare ascendere al cielo i Figli del D. V. e farli sedere alla sua destra; Gesù salendo al cielo benedisse per benedire tutte le volontà delle creature e in particolar modo, benedisse i Figli del D. V., che dovevano vivere la sua stessa vita nel D .V. Ogni cosa che Gesù faceva era rivolta per cibare i suoi Figli del D. V. e per soggiogare la loro volontà, ogni atto di Gesù era rivolto verso l’eterno Padre per richiamare il suo Regno a scendere di nuovo in mezzo alle creature umane le più predilette di tutte le altre. Dio scelse come sua perfetta immagine l’uomo; lo arricchi’di ogni bene da superare tutti gli Angeli messi insieme; l’uomo era il trastullo di Dio, e Dio si riversava nell’uomo con mari di grazie; Adamo spezzo questo flusso enorme di luce ed amore che Dio e l’uomo si scambiavano in continuazione felicitandosi a vicenda e allora Dio pensò bene di non lasciar cadere in vano dopo il peccato di Adamo questi grandi doni per l’uomo e diede alla luce la Regina del Cielo , e Lei appena Dio gli chiese la sua volontà facendogli conoscere anche il danno che aveva causato Adamo nel fare il suo volere accetto senza nessuna esitazione di non fare mai la sua volontà ma solo la D. V, per Dio questa fù la prova che di Maria si poteva fidare ciecamente e le assegno l’incarico di capovolgere la situazione dell’uomo per farlo ritornare nel suo Regno, e Lei come sua diletta ancella inizio a chiedere a Dio che ridonasse all’uomo la sua dignità perduta cioè di farlo vivere sempre nel D .V., ove Lei si arricchiva in continuazione di mari di luce e d’amore e di ogni bene che c’è nel D. V. , sentiva in se la maternità Divina per l’uomo, fino a sentirsi Lei stessa Madre di tutti gli uomini, allora circondo l’uomo con ogni gemito e sospiro Divino, affinché cedesse la sua volontà sempre a Lei, e Lei gli desse sempre il Divino fino a farlo ritornare ad essere di nuovo Figlio di Dio e non più servo o schiavo del peccato e del suo umano volere per divenire Lei stessa Madre di questo nuovo Figlio che Lei con i suoi atti nel D. V. lo richiamava all’ovile perduto; il suo sguardo Materno era rivolto sempre verso il suo unigenito Figlio Gesù che ancora doveva nascere nel mondo ma che già da tutta l’eternità le era stato donato da Dio , e Maria vedeva in Gesù tutti gli altri suoi Figli che sulla terra non sarebbero potuti riuscire ad assomigliare al suo Figlio Gesù ma solo dopo questa vita terrena, allora Lei chiese con insistenza a Dio di dare a gli altri suoi Figli la piena somiglianza al suo Figlio Gesù unigenito e Dio gli promise che verso la fine del mondo del peccato gli avrebbe concesso questo grande privilegio e per conferma di questo, la coronò di 12 stelle per indicare un numero dei suoi Figli, partoriti spiritualmente da Lei ad immagine di Gesù; il vivere di Maria fù di madre premurosa per il suo Figlio unigenito che Lei chiedeva in continuazione la sua discesa sulla terra e per i suoi Figli maggiori che fossero tutti Divini forti come Lei. Dal suo sangue e dalla sua carne Dio creò il corpo e il sangue del suo unigenito Figlio e fuse l’anima e il cuor di Gesù con l’anima e il cuor di Maria, cosicché se uno sentiva una gioia anche l’altro sentiva la stessa cosa, cosi’ anche delle pene e in quel momento Maria divenne la creatura più gioiosa e addolorata di tutte le creature, la vera martire crocifissa col suo Figlio crocifisso sulla croce; Maria divenne il deposito di tutti gli atti Divini di Gesù e di tutti i doni che Gesù ci guadagnava; Lei stessa si  univa sempre a Gesù nel fare i suoi atti Divini; Gesù prima di partire da questo mondo chiese la benedizione di sua ;Madre per riceverne anche il contraccambio da Lei; loro due erano una sola cosa con la differenza che Gesù è infinito ma Maria pur essendo immensa è sempre una creatura, e la creatura non può riuscire mai ad essere infinità. Gesù e Maria erano i veri amanti, e gli Angeli rimanevano stupiti del loro  reciproco amore quasi come se gareggiassero a chi più amarsi ed aiutarsi; certo vinceva sempre Gesù ma Lui lo riteneva una continua vittoria di Maria al suo Sacratissimo cuore che volle elevare il cuore immacolato di Maria al di sopra di ogni dolcezza e tenerezza materna e Angelica. Dio amò tanto Maria da abbreviare l’attesa della sua discesa sulla terra e Lei diede più di quello che si era prefissato di darle; a Lei affidò i suoi Figli prediletti affinché li concepisse, li partorisse e li facesse crescere nel D.V. a immagine del suo Figlio. Maria accettò con gioia immensa avere altri Figli tutti simili al suo Figlio, perché in loro vedeva Gesù e si duplicava, triplicava, ecc. ecc. la sua felicità di essere Madre dei Figli del D.V. e Madre di tutti gli uomini. Gli atti di Maria erano circonfusi in quelli di Gesù, Maria era lo specchio tesissimo degli atti del suo Figlio che amava tanto da non lasciarla mai sola; cosi’, sia, nell’esteriore che nell’interiore Maria e Gesù erano una sola cosa. L’anima di Maria arricchita  in modo impressionante dal D .V. , che la fece crescere al di sopra di tutte le creature messi insieme e la creazione tutta si inchinava al suo volere; i fiori per onorarla le davano i loro profumi che il vento compiacente si degnava di trasportare fino a Maria e le carezzava il suo bel viso, il sole si scaldava per Maria e coi suoi raggi la sfiorava, i campi si coloravano per allietarla e gli uccelli giocosi e festosi la festeggiavano coi loro canti, e la luna al suo passaggio si illuminava, quante cose non faceva il D.V. in tutte le cose per amor di colei che le diede il primo trastullo dopo la caduta di Adamo. Il D. V. dopo Maria preparò con pazienza la venuta di un'altra donna che come Maria doveva schiacciare la testa a satana e al suo volere umano, e questa creatura era Luisa Piccarreta; finalmente per il D. V. era giunto il tempo della grande rivincita sull’umano volere che le aveva strappato dal suo seno tanti figli rendendoli deformi e inermi. Il D. V. come vera Mamma più di Maria e Luisa agogna la nascita dei Figli del D. V. che completeranno la sua opera iniziata con Adamo e non solo il D. V. agogna questo ma tutta la creazione che è un sol palpito con il D. V. Quante gioie non daranno questi Figli al D V., daranno tutte le gioie che tutte le creature gli dovevano; riceveranno anche quello che tutti gli altri non hanno voluto o potuto prendere, a chi più ha gli sarà dato di più, a chi non ha gli sarà tolto anche quello che crede di avere e questo succederà con i Figli del D. V. che prenderanno tutti i beni che Dio aveva riservato per tutte le creature, saranno pochi ma varranno più di molti. Il D. V. è come l’aria che respiriamo, se manca l’aria mancherà anche la vita e l’aria si da a tutti meno quelli che un po malaticci non potranno godere di quest’aria, altri perché sono chiusi in un ambiente piccolo ne respirano poco; l’aria del D .V. è vita dei nostri atti, eppure nessuno la respira, la rimandano sempre senza nessun ringraziamento e ricambio; ne gode di più di quest’aria Divina chi le fa spazio dentro di se per farla entrare tutta e godersi la freschezza e la gioia che ne arreca all’anima. Il D. V. è come l’acqua che scende abbondante sulla terra dalle nubi e cerca luogo dove riposare per dar da bere alle creature che di Lei ne vogliono godere, beata l’anima che farà grandi solchi in se per dare spazio all’acqua del D. V. e altrettanto farà questa anima nel ridarla a Dio e alle creature che ne vorranno godere di quest’acqua. A che cosa paragoneremo il D. V.: è come una immensa rete che prende tutti i pesci che non possono sfuggire alle sue maglie ma che lascia passare tutti i pesci che son rimasti piccoli e non adatti al Regno del D. V. . E’ come scoprire una gemma preziosa da cui si può comprare ogni cosa senza mai esaurire il suo valore; è come un campo magico da cui uno può raccogliere tutti i frutti che desidera gustare di ogni genere e di ogni sapore non trovando mai noia ma sempre più fame di mangiare, è come un maestro che insegna al suo alunno cose sempre nuove e sempre più belle e intelligenti e l’alunno diverrà anche egli quasi come il suo maestro; è come un bambino che ha imparato l’arte del come vivere nel D. V. e si trova subito ha insegnare agli altri superando tutti nella scienza del D .V; è come un pastore che pascola il suo gregge senza aver mai paura che qualcuno gli  rubi il gregge o che le sue pecore restino magre, o infeconde, ma andrà sempre aumentando i suoi armenti cantando le lodi del Signore . I servi del D. V. sono come pioggia torrenziali che allagano tutto quel che incontrano; sono come le acque del mare che coprono tutti i fondali; sono come aria che si fa respirare; sono i veri dominatori dell’ universo, niente li farà tremare e nessuno li potrà annientare; più li colpiranno e più forti si faranno; sono un boomerang per i demoni e i figli delle tenebre; avranno una sapienza particolare che li farà distinguere dagli altri Santi, si sentiranno scorrere nelle loro vene l’onnipotenza di Dio e saranno aquile leggiadre nel cielo, faranno preda dei loro nemici e si glorieranno del nome del Signore; avranno una tenerezza speciale per la prediletta di tutte le donne; la croce per loro sarà l’arma per vincere e non sarà un peso da portare impugneranno questa arma contro i loro nemici facendosi beffe di loro; il loro tributo sarà il D. V. in tutti i loro atti e a questo solo aspireranno. Nella D. V. vi saranno 9 cori  di Santi del D. V. come i 9 cori Angelici, uno più bello dell’altro, e beati coloro che vi entreranno perché  saranno benedetti da tutte le creature che loro con le loro azioni eterne e infiniti hanno contribuito grandemente alla loro salvezza e santità e saranno come padri con tanta prole lassù nel cielo e sulla terra. La loro parola sarà come fiamma ardente e spada  affilata; raccoglieranno come Giuseppe il Faraone la loro messe abbondante senza ridurre mai il loro raccolto ma aumentandolo di giorno in giorno, sfamando e saziando tutti i poveri di Dio                                                                                                                                 2° Volume del libro :”alle soglie del Regno di Dio e della Regina della pace: nostra Signora di Medjugorje”                                                                                                                                                    Nel primo volume abbiamo visto come il Divino Volere opera nell’anima che lo accoglie con totale rinuncia del proprio volere in questo 2° volume il Divino Volere predisporrà le anime a divenire veri Figli del Divino Volere Egli vuole che tutti gli uomini entrino a far parte del suo Regno, un regno nobile, puro, bello, che disinganna le umane volontà dal seguire il proprio io; Egli è luce chiara che illumina ogni cosa, le strada la via maestra, la lega al suo essere per farne uno solo, si cinge  di Re nobile e affabile per attrarci con le sue ricchezze la sua infinità generosità, si veste di manto scarlatto per coprire il nostro volere e farlo rimanere inoperoso del suo tornaconto, adotta la verga se il Figlio vuole sfuggire dal D. V. e costruisce il suo trono e il suo palazzo nell’anima che lo ha voluto per sempre. Il Divino Volere è il Padrone di tutta la creazione ed Egli vi risiede in ogni cosa; si può dire che il sole, la luna, la terra, il cielo, Maria, Luisa, gli angeli e i santi sono le sue nobili stanze e il suo trono e Gesù l’agnello immolato e la sua stanza nuziale sono Maria, Luisa e i figli del Divino Volere, beati coloro che operano nel D. V. perché saranno saziati di ogni bene celeste già sulla terra e ancor più lo saranno in cielo perché già vivono di cielo vivendo nel D. V. , e sono gli eredi e i padroni di ogni cosa. Al Padre celeste piacque di far abitare in questi figli prediletti il suo D. V. , perché lo hanno meritato col donare a Dio tutta la loro volontà ritenendo un niente le cose del mondo e i desideri impuri della carne e del proprio volere, e hanno scelto di far abitare in loro ogni pienezza, non rimarranno mai delusi ma vivranno per tutta la loro vita da veri conquistatori e padroni di tutte le cose e di tutta la creazione e di Dio stesso, che si darà a loro sempre interamente e non parzialmente come avviene negli altri santi che fanno la Divina Volontà ma non la possiedono in tutte le loro azioni, vivranno sempre nella gioia e nelle croci che saranno il loro pane quotidiano ma rimarranno sempre fermi, coraggiosi e determinati, andranno avanti per conquistare sempre di più questo Santo Volere che ormai non ne potranno fare a meno di Lui, perché è tutta la loro vita, la loro gioia, la loro forza e il loro stesso Volere che si sostituirà a poco a poco con l’umana volontà che vive nella creatura. Gesù vuole vivere in noi da padrone e non come uno che serve perché quando serve Lui a noi i doni che Gesù ci da sono pochi ma se saremo noi a servire lui allora non ci negherà niente, anzi non avremo più bisogno di chiedere ma ce lo prenderemo come veri padroni i beni di Gesù perché Lui ama chi confida in Lui e agisce da fratello, non in questo modo il servo, che deve chiedere il permesso per avere qualcosa. Gesù ci ama tanto che ci non vuol vedere tentennare nella via dell’Amore ma ci vuole sicuri e determinati pronti a dare la nostra stessa vita e qual è la nostra vita se non il nostro volere che vuole sempre avere vita in noi?; allora se vogliamo amare Gesù con tutto il nostro essere dobbiamo eliminare il nostro io che ruba a Gesù tutto l’amore, perché questo amore non lo diamo interamente a Gesù ma lo diamo più al nostro proprio volere, a colui che ci inganna e ci allontana da Gesù gettandoci nelle tenebre più fitte; già ne hanno fatto esperienza i demoni e i dannati causando tanto dolore al cuor di Gesù, e noi d’ora in avanti uccideremo solo il nostro volere per dare gioia a Gesù che ci vuol tanto bene, e a Maria che ci amerà come ama Gesù se vivremo nel divino Volere; e se vogliamo sperimentare quanto Maria ama Gesù noi dobbiamo essere altri Gesù, e solo nel D. V. lo possiamo essere, perché sarà Gesù ad agire completamente nei nostri atti e Maria che non lo lascia mai solo sarà anche Lei in noi a compiere i nostri atti che Lei da dolce Mamma li prenderà nelle sue mani pure e li donerà al Padre per i suoi disegni su di noi e su gli altri suoi figli dispersi nel mondo dell’umana volontà. Saremo sicuri di girare nel Divino Volere con Gesù, Maria e Luisa Piccarreta  e non avremo più bisogno della loro mano che ci guidano ma come i grandi che sono diventati maturi andremo guidando gli altri piccoli nella via del divino Volere. Il D. V. ci forgerà nel fuoco del crogiolo  e formerà di noi la sua immagine Divina perfetta; non sentiremo più la nostra vita e i nostri cattivi umori, scorrerà in noi una vita, distaccata da tutto e da tutti, pieni di forza celeste attraverseremo tutti i punti della creazione imprimendo il nostro ritornello al Signore. Nel D. V. noi ci muoviamo e viviamo in Lui e per Lui, respiriamo, palpitiamo, ed agiamo, ma solo noi Figli del D. V. , gli altri vivono di Lui ma non vivono in Lui solo poche volte, sono come degli estranei che vedendo arrivare il Re non lo salutano e non lo onorano, forse si burleranno di Lui, e il Re come non dovrà mettere costoro nelle prigioni?, mentre si era prefissato di farli abitare nella sua  reggia per onorarli e farli suoi ministri, sudditi e soldati. Nel D. V. gli Angeli e i Santi pregano e lodano il Signore per noi, per ottenerci il dono del D. V. che è in loro e che li ha fatti felici per l’eternità. Noi pure dobbiamo pregare e lodare il Signore che faccia venire il suo Regno sulla terra come in cielo cosi in terra, cosi il Signore si degnerà prima o poi di darci la grazia del suo Volere Santo. Molte anime hanno desiderato vivere nel D. V. ma non lo hanno chiesto con perseveranza anche perché non conoscevano bene le verità sul D. V., noi ora abbiamo la conoscenza che sarà la chiave per entrare in questo Regno Santo. Dio volle che l’uomo fosse la creatura più bella di tutte la creazione e per farla più bella le diede il suo Divino Volere, e reso lo sempre più bello smisuratamente fino a quando Adamo peccò col fare il suo volere; ma Dio darà ai suoi Figli del D. V. ciò che doveva dare ad Adamo se fosse rimasto fedele. Nel cielo e nella natura il D. V. ci parla della sua opera grande che  vuol fare su di noi; noi infatti saremo abbelliti da tanti soli uno più bello dell’altro, da tanti cieli, da tanti fiori e colori, la creazione di Dio nell’anima nostra sarà sempre operante e sempre più bella, saremo sempre più abbelliti ed arricchiti di nuove meraviglie che attireranno gli Angeli e i Santi a vedere il capolavoro che Dio sta operando in noi e per noi. Il D. V. è per noi suoi Figli tutto; è il nostro palpito, il respiro, il passo, la parola, il pensiero, il sentimento, il desiderio, ogni nostro atto , e se ci mancherebbe Esso saremo privi di vita, ciò che non può succedere ma Esso ci farà sentire la morte spirituale di tutte le altre creature che non lo fanno vivere nei loro atti; il D. V. si sente morire in ogni atto di creatura, e noi che siamo in continuo contatto con Lui avvertiremo queste morti che la creatura gli infligge e ci sembrerà di morire e risorgere subito dopo, perché la morte non può aver campo libero nei Figli del D. V. , anzi saremo noi la morte della morte che fuggirà atterrita dalla nostra forza vitale che ci produce il D. V. in noi, da questo possiamo intuire che saremo vita degli altri che languiscono nell’ombra della morte. Molte anime che vivono nell’umana volontà si sono inaridite e quasi seccate e noi coi nostri atti nel D. V. doniamo a queste pianticelle semimorte quella goccia d’acqua che basterà a farle stare in vitae non farle seccare del tutto. Il D. V. è dolce come il miele, più di mille favi stillanti, del suo gusto è piena la terra; lo vediamo nella dolcezza materna, nella delicatezza delle farfalle, nel cinguettio degli uccellini nei, loro teneri movimenti che esprimono la dolcezza del D. V. che si manifesta per mezzo delle sue creature che fece ispirare il dolce San Francesco a cantare le lodi della creazione; se persino gli animali proteggono e curano i loro piccoli con dolcezza perché solo l’uomo sta divenendo talmente crudele da uccidere o abbandonare i loro piccoli pargoli?, non è forse perché l’uomo non vive più nella D. V. ma nella sua che lo trascina sempre più nel male più profondo?. Guardate i fiori del campo quanta dolcezza Divina esprimono, i loro petali hanno una dolce forma e sono talmente teneri da cadere con un soffio, molti di essi sono pure piccoli, fragili, e con dolci colori e il loro nettare è dolce da divenire miele; non ci stanno forse dicendo nel loro muto linguaggio che chi li ha creati ha impresso in essi il suo carattere?, e guardate anche tutti i cuccioli di animali:quanta dolcezza è racchiusa in loro dal Divino Volere che li nutre di affetto materno, di protezione, di pellicce per non farle toccare dal freddo invernale e non gli fa mancare il dolce latte materno, loro sono i predilette, e tutti fanno a gara per donare a loro qualcosa che li faccia sopravvivere; e questo non è latro che l’insegnamento che il D. V. vuole donarci, Egli in queste scene di dolcezza ci dice: Figlio se tu diventi dolce nel carattere, mansueto, affabile e buono forse non dovrò proteggerti , nutrirti, vestirti e coccolarti molto più di queste scene amorose che tu vedi che io faccio nella natura e nelle creature selvatiche che hanno molto meno di Divino di te che invece sei mio figlio, fatto a mia immagine e somiglianza ma che tu l’hai perduta seguendo il tuo umano volere?; non vedi attorno a te quante scene d’amore che io faccio per farti capire che è solo l’amore la forza vitale di tutte le creature ed il creato?; torna alla casa del Padre che è misericordioso, lento all’ira e ricco di grazia; Io sono 6000anni che aspetto che ritorni a vivere con me in un solo e unico volere ma per far ciò devi darmi per sempre il tuo volere che ti acceca e ti svia da me; vedrai come sarà bello e dolce la nostra unione, sarà molto più bello di uno sposalizio, della gioia che si prova quando nasce un figlio, dell’amore fedele di un vero amico, del sacrificio di un martire d’amore per salvare un suo simile, sarà più bello di tutte le cose belle che sono degne d’amore messe insieme, tu non puoi vedere e sentire il mio Amore di Padre perché non mi conosci, mi conoscerai quando vivrai di me e della mia Volontà Suprema, allora gioirai come cervo ai corsi d’acqua salterai come le gazzelle nei campi aperti e nemmeno la morte potrà separarci, anzi la morte consoliderà di più il nostro patto d’amore. Figlio vieni da me e ti darò l’acqua della vita eterna che zampillerà sempre nel tuo cuore, ti fidanzerò nel D. V. e ti sposerò per sempre, sarai chiamata città amata, fortezza inespugnabile,tempio di Gerusalemme; e ridarò un nome nuovo, vesti nuovi corone regali e governerai nel mio Regno da principe del mio popolo. Io oggi ti ho scelto e non ti ho rigettato, ut sarai pastore al modo di Melchisedech e ricondurrai il mio popolo alla salvezza; per me tu vali più di molti popoli, e non ti cambierei per essi , perché tu mi hai amato più di costoro e Io ti amerò più di quanto ami loro; sei mio Figlio io oggi ti ho generato affinché tu porti la salvezza fino ai confini del mondo. Chi vive nel D. V. vive di Dio e si nutre solo di Dio e crescerà come un  Dio; nessuno lo eguaglierà perché lo ha cresciuto Dio e lo ha ben custodito dal disperdere i suoi doni; si è formato alla scuola di Maniache continuamente gli ha parlato al suo cuore del D. V. e di come entrarci per poi non uscire più e San Giuseppe è il fedele custode del D. V. nell’anima per proteggerlo dai nemici del D. V. primo fra tutti l’umano volere, il peccato e satana, il nostro Angelo custode con tutti gli angeli custodirà l’anima nostra per farla crescere solo nel D. V. e farà tanti voli in paradiso a portare i nostri atti e ridarci gli atti divini in noi sempre più belli, ricchi e potenti. Nel D. V.  non c’è tempo per pensare a noi perché c’è un infinità di atti Divini da fare con Gesù nell’eternità, perché il D. V. non si ferma mai ma è sempre operoso e continua il suo giro eterno; è immutabile e imprimerà in noi la sua immutabilità e continuità nell’operare. Il D. V. è come acqua che scorre in un ruscello, se il suo corso si ferma l’acqua imputridisce, ma più veloce prosegue e più limpida e pura sarà, tanto che gli animali quando ne berranno non solo si ristoreranno dalle loro fatiche a dalla loro sete ma avranno voglia anche di immergersi per sentire la sua purezza e freschezza anche in tutto il corpo e chiunque si avvicini al suo specchio d’acqua potrà rimirarsi perfettamente; cosi anche Dio nell’anima che scorre sempre nel suo D. V. si rimirerà perfettamente e dirà a se: a come è bella l’anima che scorre placida e veloce nel mio Volere, in essa vedo me stesso e l’amerò come amo me stesso ed essa mi toglierà la sete d’amore che Io gridai nel legno della croce e mi ristorerà da tutte le mie opere che l’umano volere mi aveva stancato nell’averlo creato, perché mi si era ribellato causandomi solo pene e dolori e mi rinfrescherò nell’amore reciproco e appagante che questa anima mi darà perché l’amore non corrisposto nel D. V. , di tutte le altre creature e il loro poco amore umano mi hanno fatto bruciare di più d’Amore crescente non mai appagato; e solo in questi Figli mi rifarò di tutto il danno che l’umano volere mi ha fatto. Figlio se vuoi scorrere più veloce nel D. V. togli le rocce del tuo volere che impediscono a l’acqua Divina il totale passaggio e la frenano nel suo corso, l’acqua tua allora sarà più pura tanto più tu scorrerai nel mio volere che ti riempirà sempre più di quest’acqua celeste, sarai il mio pozzo di Giacobbe ove Io mi fermerò a chiederti non un pò d’ acqua  come chiesi alla samaritana ma l’acqua che zampilla per la vita eterna ove le anime non avranno più sete, l’acqua eterna e la mia Divina Volontà che risiede anche nei pozzi dei miei Figli prediletti. E voi Figli miei ne darete in abbondanza senza mai svuotarvi anzi crescerà sempre più in voi perché ciò che è immenso serve sempre a tutti. Il mio Volere è un mare che vorrebbe sempre donarsi in abbondanza perché non finisce mai , e ne, ha bisogno di aggiungere acqua in se perché è infinito e ciò che è infinito non ha bisogno di aggiungere, e se da non diminuisce mai ma resta sempre infinito, perciò cerco anime che si vogliono riempire del mio Volere all’infinito per farli simili a me anche se la creatura non potrà mai essere totalmente infinita come  Dio ma può arrivare a gli occhi delle creature a sembrare infinita ma a gli occhi di Dio è sempre piccola e finita. Perciò cari Figli miei venite al mio Volere e riempitevi sempre più , fino a l’ orlo senza chiedere mai , ma prendetevi tutta l’acqua che desiderate e che potete contenere, perché voi siete i miei Figli liberi di agire nel mio Volere ed Io e voi siamo una sola cosa, una sola volontà io in voi e voi in me, e voglio che anche gli altri entrino nel D. V. ad essere una sola Volontà con noi , perché nella mia casa c’è posto per tutti: la mia casa è il mio cuore sempre aperto per tutti coloro che vogliono entrarci, sulla croce ho aperto il mio cuore per voi tutti che avete sete di me come io ho sete di voi, a chi farà suo tutto il mio cuore lo farò entrare nel mio Volere infinito ed eterno dove non ci sono più spazi e non c’è più il tempo e dove tutto diventa in libera comunione totale con Dio, tutto ciò che è mio sarà anche vostro e ne darete a gli altri secondo la loro predisposizione e capacità. Il D. V. si può paragonare ad un Re che ha perduto il suo Regno non perché Egli non era capace di governare con intelligenza e fortezza ma perché i suoi ministri ( i sacerdoti e vescovi) lo hanno detronizzato sedendosi loro sul trono del comando, bastonando il gregge a loro affidato e fuorviandolo a destra e a manca, dandogli veleno invece di cibo spirituale e hanno reso un si bel Regno in una cova di demoni; guidati dal loro impulso animale hanno ferito le pecore grasse e fatto sbranare dai lupi gli agnellini e non contenti li hanno dispersi; si sono fatti adulare da gli uomini rendendosi pazzi a gli occhi degli Angeli; loro non vogliono portare il gregge a Dio ma a se stessi, usano la psicologia per guarire le anime invece della spiritualità; ritengono l’umiltà: debolezza, la purezza: pazzia, la santità roba dell’aldilà, cose di pochi uomini o frutti di fantasie popolari; dormono sempre nelle cose dello spirito, e sono tutte attente alle cose della carne, ma il giorno dello sposo arriva come un ladro, anzi sta già arrivando e loro pensano che invece e sempre più lontano e che la giustizia di Dio non avrà mai corso perché Dio perdona a tutti senza giudicare nessuno; della misericordia di Dio se ne fanno un paravento per continuare a peccare, si sono seccati completamente di spiritualità vera e nel giorno del fuoco  Divino che divamperà di loro non resterà che cenere al vento in un solo attimo svaniranno tutti  e nessuno più li ricorderà, ne Dio e ne gli uomini, allora Dio con gran magnanimità darà al suo popolo veri pastori e saggi ministri del D. V. che faranno Regnare di nuovo il D. V. negli atti degli uomini di buona volontà, e la pace della Regina di Medjugorje fiorirà in tutto il mondo portando ricca messe e tanti operai che mieteranno con giubilo portando i loro covoni carichi di grano, formatosi e cresciuto col sole del D. V. . Nella terra arida e deserta un virgulto di Jesse germinerà e il deserto si trasformerà in Paradiso finché non si spenga  la luna. Il D. V. è come fuoco che mai si spegne, quando divampa nessuno lo può più fermare e brucerà tutta la terra, purificandola da ogni male, il male si incenerirà ma le erbe buone spunteranno di nuovo:  rinnovate, più belle e più folte, che carezzate dal vento del D. V. si scuoteranno dal loro torpore;  altre anime più forte metteranno radici profonde e chiome elevate che col vento del D. V. daranno i loro frutti alla terra facendone germogliare altri simili a loro, e ci saranno anche nuovi alberi mai visti sulla terra dopo il peccato originale: saranno alberi talmente alti da raggiungere e toccare il Cielo, che non si sa quando  profonda è la radice e dove giunge la chioma, questi alberi sono comparsi all’ultimo ma sembrano secolari e primordiali e i loro frutti nascono in Cielo e diventano cibo di Dio e di tutto il Cielo e alla terra arrivano solo pochi frutti; perché gli uomini non vogliono vivere solo di Cielo ma con lo spirito sono più in terra che in Cielo  e questo le priva di tanti frutti che vi sono in questi alberi giganti che simboleggiano le anime tutte intessute, alimentate e coltivate dal Divino Volere che daranno atti Divini carichi di tanti frutti celesti che saliranno al Cielo per dilettare Dio, Maria, Luisa, gli Angeli e i Santi e scenderanno sulla terra a bene di coloro che si predisporranno a far vivere il D. V. in loro, ma per la loro poca buona volontà intrisa di terra , cioè di umana volontà non potranno coglierli interamente questi frutti e ne prenderanno pochissimi, rispetto a quello che contiene l’albero, si può dire le briciole di questi frutti del D. V. . Ogni albero che non porterà frutto sarà tagliato e buttato nel fuoco perché nel Regno di Dio non è importante essere albero ma bisogna portar frutto buono. L’anima del Divino Volere è come una barca a vela che inizia la sua traversata nel mare, dalla spiaggia,  per poi allontanarsi in un punto lontano dell’orizzonte,e  scomparire del tutto, questa barca  va veloce perché sospinta dal vento impetuoso del D. V. e solca il mare sempre più profondo del D. V. man mano che continua la sua via Divina;  per lei solcare il mare dal fondale profondissimo dell’orizzonte e la stessa cosa che aver solcato quello basso della spiaggia; non avrà alcun ostacolo, perché la barca a vela naviga sia nel basso fondo che nell’alto fondo, l’importante è tenere la giusta direzione per solcare mari sempre più profondi, il resto lo farà la D. V. che sospingerà questa barca nel suo mare di Luce sempre più profondo donandolo all’anima come sua proprietà, come si sentirà amata e onorata quest’anima che vedendosi retribuiti queste immensità di doni si riterrà sempre più indegna e vile creatura immeritevole di si tanta misericordia e generosità, e amerà Dio con lo stesso mare d’amore che Dio le ha donato, amandolo anche per gli altri che non possono amarlo degnamente perché privi di questi mari d’amore che solo le barche del D. V. possono possedere. Nel D. V. le cose della terra sono messaggi che il d. V. vuol comunicare a noi suoi Figli; se la terra si mostra terrificante con tutti i suoi fenomeni atmosferici che creano scompiglio e distruzione e perché il D. V. ci vuol dire che siamo peccatori e dobbiamo convertirci o userà maggior rigore per distruggerci e annientarci. Egli ci vuol bene è suo malgrado è costretto con dolere a punirci e a privarci delle cose del mondo per cui i nostri cuori si sono attaccati ingiustamente preferendo le cose temporali alle cose eterne e le cose limitate alle cose illimitate dello spirito. Nell’umana volontà camminiamo a testa in giù, sempre nel disordine totale e non ci curiamo mai del D. V. che vuole riordinarci in Cristo Gesù e renderci perfetti e belli, facciamo di tutto per soddisfare un piacere di poco tempo e non facciamo niente per guadagnarci le beatitudini eterni. Allora è giusto che siamo puniti dal D. V. per i nostri errori perché nel dolore l’anima si pente dei suoi errori e si rimette nelle mani di Dio; l’anima scopre nelle distruzioni che il D. V. opera: con terremoti, maremoti, guerre, che tutto è vanità e che all’uomo basta solo l’Amore vero che lo rende felice e in compagnia con Dio e che bastano quelle poche cose che servono per sopravvivere; a chi ha fede in Dio queste cose che servono per sopravvivere non mancheranno mai, Dio è Padre buono e ama la creatura , non può abbandonarla in balia di se stessa; farà di tutto per riconquistarla, anche a costo di terribili castighi, ma poi ringrazieremo il D. V. di avere usato la verga, che ci ha salvato l’anima, se perisce il corpo risorgerà ma l’anima se si perde nessuno la potrà più riscattare nell’inferno eterno. O con Dio o contro di Dio queste sono le due uniche vie di scelta per gli uomini, dobbiamo per forza scegliere Dio se vogliamo il nostro bene e quello degli altri, ma più che pensare al nostro bene e degli altri dobbiamo pensare al bene che daremo al nostro Dio che ci ama pazzamente da venire sulla terra a soffrire pene infinite per salvare tutti noi. Luisa la Santa del D. V. ha conosciuto di persona i castighi Divini sul mondo con la prima e seconda guerra mondiale; Dio gli aveva già parlato prima che doveva purificare la terra per prepararla a ricevere il gran dono del D. V. Ora il D. V. manderà una terza guerra mondiale per preparare tutte le  anime a conoscere le verità sul D. V. che la faranno correre nella via della santità. Questo tempo che sta arrivando sarà il trionfo del D. V. e del cuore immacolato di Maria ed il trionfo di Luisa Piccarreta che verrà conosciuta e amata da tutti. Il Regno del D. V. sarà trionfante negli atti di poche anime e sarà parzialmente trionfante sulle altre anime. Il D. V. avrà il suo Re, i suoi ministri, il suo Papa, la sua Regina, i suoi capitani, i suoi soldati e i suoi sudditi da ogni angolo della terra. 

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